martedì 29 novembre 2011

Noi vogliamo il Bike Sharing. Ma altri 1500 mq di cartelloni no! Impugnata la Delibera comunale

Siamo stati costretti ad impugnare, con un ricorso al Presidente della Repubblica, la delibera sul bike sharing predisposta dall'assessore Visconti. Pur ritenendo, infatti, importantissimo dotare Roma di un servizio di biciclette condivise sul modello delle altre grandi città italiane ed europee, riteniamo che la delibera e il bando di gara siano profondamente sbagliati. Almeno per questi motivi:

a) Mentre tutti (anche il Comune, almeno a parole) lottano per ridurre i cartelloni a Roma, la Delibera sul bike sharing prevede altri 1500 metri quadri di superficie pubblicitaria (oltre 700 cartelloni) anche nel centro storico. Ci sono valide soluzioni alternative: ad esempio utilizzare gli impianti Spqr già esistenti.
b) Il valore commerciale di 700 cartelloni è molto più elevato delle 70 postazioni previste nel bando.
c) Si deroga al nuovo Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari mentre questo è ancora in corso di adozione. Si crea, insomma, un precedente pericoloso perchè ad ogni necessità di cassa si potrà far fronte aumentando il numero dei cartelloni.

Abbiamo fatto presenti più volte le nostre perplessità all'assessore e ai suoi collaboratori. Dopo una nostra audizione, la Commissione Trasparenza ha inviato richiesta di chiarimento agli uffici e all'assessorato. Ma il Campidoglio ha ignorato tutte le osservazioni e ha emesso il bando di gara.

Dopo la bocciatura della Delibera Popolare sui cartelloni, la nostra linea sarà di ancor maggiore fermezza. Avviamo la stagione dei ricorsi e delle iniziative giudiziarie, perchè non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire le legittime istanze dei cittadini e della società civile.

Qui il ricorso predisposto dal nostro Comitato.

E qui il comunicato stampa.

7 commenti:

  1. bel guadagno per l'ambiente!!! questi sono tutti impazziti, tutti quanti.
    non si rendono conto della sofferenza che provocano. mio nonno, un romano anziano e verace, per colpa di cartelloni e bancarelle non esce più di casa: e si lamenta che pure questo gli è toccato in sorte, neanche fosse la guerra!
    sogni d'oro a chi ha deturpato e deturpa roma. ma tanto, e questo è il problema, nessuno si sentirà colpevole...

    RispondiElimina
  2. Bravissimi. Il bike-sharing a roma è probabilmente solo un'altra occasione per far fare affari alla mala che attanaglia la città. Non si capisce infatti chi potrebbe usare la bici in questa città così bike-unfriendly e senza nessun commitment a fare piste ciclabili. A Londra Barclays ha fatto sia il bike sharing che le ciclabili. altrimenti è inutile.

    PS. finirebbe che ra 1 anno il progetto è fallito. Le bici non ci sono, ma i cartelloni sono stati piantati e diventano inamovibili.

    M

    RispondiElimina
  3. ma chi ci crede al bike sharing, a Roma poi...è tutto un modo per favorire le ditte dei cartelloni, lo capirebbe pure un bambino

    RispondiElimina
  4. Roma e abitata da incivili, ecco perchè questi camorristi che ci amministrano sguzzano nel degrado e nell'ignoranza.

    RIOMMA GABITALE D'ITAJA!! NACA PITO A'BELLO

    RispondiElimina
  5. oramai non è più possibile fare qualche foto alle strade di Roma senza incappare in qualche cartellone piantato qui e là come un carciofo:

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/11/29/foto/monte_mario_camion_travolge_e_uccide_due_persone-25784921/1/?ref=HRER2-1

    Mat

    RispondiElimina
  6. Basta sfruttare l'interesse pubblico per gli affari privati: andassero a lavorare !

    RispondiElimina
  7. Ottimo lavoro, continuate così'

    RispondiElimina