In questi ultimi giorni si è avuta notizia dai giornali dell’avvio di una procedura attraverso la quale il rilancio del bike sharing a Roma avverrà con l’affidamento del servizio tramite gara pubblica a soggetti privati, i quali otterranno dallo stesso Comune quale “forma alternativa di contropartita economica per la realizzazione e la gestione del servizio di Bike Sharing” l’utilizzo a fini commerciali di 1.500 mq di nuovi impianti pubblicitari da collocarsi su tutto il territorio comunale.
Bene, l’idea è buona, l’intento più che condivisibile, ed il vigente Regolamento sulle affissioni (la ormai famigerata Delibera CC 37/2009, art. 6 comma 1 bis) lo prevede espressamente.
In sostanza: poiché il Comune non dispone di risorse per investire sul servizio di bike sharing e per gestirlo, lo affida in concessione ad un privato che come contropartita economica oltre agli incassi per le tariffe previste, ottiene dal Comune la possibilità di vendere spazi pubblicitari e ricavarne utili. E’ una contropartita appetibilissima e l’amministrazione comunale ne è ben consapevole se ufficialmente considera (udite, udite è la prima volta in assoluto!) su un atto ufficiale il rilevante ”valore economico del mercato pubblicitario” (Delibera Giunta 284/2011).
I cittadini ed i turisti hanno il servizio, l’amministrazione risparmia ed il privato fa utili: tutti contenti.
Ma ... ci sono diversi ed importanti “ma”.
E prima di lanciarsi in lodi e incensamenti nei confronti dell’amministrazione comunale, qualcuno dovrebbe leggere le carte, e leggerle con attenzione e competenza, evitando giudizi frettolosi e considerazioni superficiali; ma evidentemente la parola “bando” costituisce un richiamo irresistibile che manco l’orso al miele...
Nel ribadire, a scanso di ogni equivoco e per evitare le solite insulse critiche, che le finalità dell’iniziativa ci trovano d’accordo e le condividiamo senza riserve, mettiamo in fila le diverse perplessità che riguardano, invece, l’attuazione e la realizzazione del progetto:
1- In estrema sintesi il procedimento per arrivare alla gestione del privato del servizio bike sharing è il seguente.
Il Comune di Roma con la Delibera di Giunta n.284/2011 ha incaricato l’Agenzia per la Mobilità di redigere il bando, effettuare la gara, ed esercitare i controlli e le attività successive. L’Agenzia della Mobilità non ha ancora né predisposto né pubblicato il bando, i cui termini e modalità sono comunque contenuti nella detta delibera.
Il privato che parteciperà e vincerà la gara dovrà gestire il servizio, fare gli investimenti indicati dallo stesso Comune per rilanciare il servizio (fino a 70 nuove postazioni, 850 nuove bici, sistema informatico di prenotazione e pagamento del servizio, ecc.) e ovviamente provvedere alla manutenzione. Per corrispettivo avrà sia gli incassi per le tariffe del servizio sia 1500 mq di nuovi impianti pubblicitari da sfruttare commercialmente.
E qui arriva la prima perplessità; è logico prevedere che parteciperanno alla gara ed avranno maggiori possibilità di vincerla, soggetti ed imprenditori del settore che abbiano competenze, esperienze e capacità di gestione di servizi pubblici quale appunto il bike sharing; è pure logico dedurre che siffatte imprese non apparterranno al settore della pubblicità ed affissioni e quindi dovranno “rivendere” a terzi, con una trattativa privata, lo sfruttamento degli impianti pubblicitari a ditte operanti in questo settore, senza che l’amministrazione comunale possa intervenire.
Oppure, è possibile che partecipino alla gara imprese che seppure non competenti nel settore della mobilità alternativa, siano attirate dalla ghiotta occasione dei nuovi impianti pubblicitari: basta integrare la ragione sociale e le sue finalità con l’attività di bike sharing e voila! il cartellonaro diventa pure operatore della mobilità alternativa.
Orbene, è già accaduto per la campagna sull’abbandono degli animali: il rischio che vengano premiate dalle iniziative imprese poco corrette è forte, anche perché queste imprese, con i loro metodi “disinvolti” possono competere sul mercato in maniera più aggressiva riguardo i prezzi e le rese economiche delle affissioni.
2 – La contropartita economica che il Comune concede al vincitore del bando è la possibilità di gestire ed utilizzare 1500 mq di nuovi impianti del formato cm 120x180.
In primo luogo basta un semplice calcolo matematico per verificare che l’apparente modesta quantità di mq espositivi non rispecchia l’impatto che il numero degli impianti avrebbe sul territorio, in particolare sul centro storico.
Infatti, il modello di impianto previsto dal bando sarà delle dimensioni di cm 120x180, pari a 2,16 mq; dividendo i 1500 mq complessi per 2,16 si ottiene il numero di nuovi impianti che verranno collocati in tutta la città, centro storico incluso ed in deroga al PRIP: circa 700!!!
Non ci sembra un numero trascurabile.
In secondo luogo, questi 1500 mq sono in deroga al PRIP in corso di approvazione, ovvero costituiscono una quantità che si aggiunge a quella prevista sul territorio dal Piano Regolatore, non rientrano nei limiti quantitativi e qualitativi fissati da quest’ultimo: sono in più.
Insomma, il PRIP non è ancora approvato che già arriva la prima deroga! E se iniziative del genere si moltiplicassero, sempre per fini condivisibili, senza controllo? Che ne sarebbe dei limiti fissati dal PRIP? L’intero piano ne verrebbe sconvolto e stravolto. Basterebbero una decina di progetti simili, ripetiamo pure con finalità nobilissime, per aumentare del 10% o 20% la quantità di impianti presenti sul territorio in deroga al PRIP.
3- Altri dubbi riguardano il valore della contropartita economica in relazione all’elevata resa economica degli impianti.
Se l’amministrazione è ben conscia del valore economico del settore delle affissioni pubblicitarie, non sembra però aver adeguatamente valutato detto rilievo rispetto al bando.
Infatti, i 1500 mq di impianti costituiscono la contropartita del valore dell’investimento per rilanciare il bike sharing pari ad € 2.100.000, secondo le stime del Comune dichiarate nella delibera 284/2011; questa somma occorre per finanziare la realizzazione delle 70 postazioni, per le nuove bici e per gestire il servizio ed è quella che il vincitore del bando dovrà spendere; in cambio viene concesso l’uso dei 1500 mq di impianti per 12 anni, durata prevista dell’appalto ed indicata in delibera.
Anche in questo caso basta dividere la somma di 2.100.000 per 12 anni e si otterrà il valore annuo dei 1500 mq concessi dal Comune: in sostanza al vincitore del bando i 1500 mq di impianti costeranno € 175.000, ovvero 116 € all’anno a metro quadro.
Orbene il canone oggi vigente secondo le tariffe comunali per il tipo di impianto previsto dal bando (120x180 con illuminazione) è di circa 130 € al mq!!!
Conclusione: il Comune sta mettendo a bando 1500 mq di esposizione pubblicitaria ad un prezzo inferiore al canone vigente ed alle sue stesse tariffe!!!
Non ci sembra un buon esempio di gestione di risorse pubbliche, né un modello di iniziativa a vantaggio della comunità cittadina: la Corte dei Conti avrebbe qualche perplessità ...
4- In ultimo, è pur vero che la collocazione dei nuovi impianti verrà decisa da tutti gli enti territoriali coinvolti e dalle Sovrintendenze, nonchè sottoposta al controllo degli uffici comunali, ma è ragionevole supporre che vista la collocazione delle postazioni bike sharing (la maggior parte nel centro storico e nei nodi di scambio) gli impianti saranno posizionati in gran parte del centro storico (ripetiamo: in deroga al PRIP) e nelle zone più ambite e quindi più aggredite dalle affissioni pubblicitarie.
L’impatto di queste nuove strutture sul paesaggio urbano pur con tutte le accortezze possibili, sarà notevole e nell’attuale situazione non se ne sentiva proprio la necessità.
Le nostre conclusioni sono le seguenti.
Il Comune di Roma è già incorso in un grave “incidente” riguardo le affissioni istituzionali per la campagna sull’abbandono degli animali, finite su impianti abusivi ed irregolari a spese dei contribuenti; in quella occasione la mancanza di trasparenza e la confusione dell’amministrazione sono risultate evidenti e –per inciso- nessun organo comunale ha adempiuto all’obbligo di chiarezza e trasparenza pure espressamente ed esplicitamente sollecitato da questo Comitato: silenzio di tomba. L’amministrazione comunale ci costringerà alla via giudiziaria (esposto all’AVCP ed alla Corte dei Conti).
Non vorremmo che anche per la lodevolissima e giustissima iniziativa sul bike sharing, il Comune commettesse gli stessi errori.
Aspettiamo la pubblicazione del bando che esamineremo scrupolosamente, ma fin d’ora richiediamo una modifica ed una revisione di quanto stabilito nella delibera 284/2011.
700 nuovi impianti nel centro storico sono uno tsunami cartellonato, prepariamo il salvagente
RispondiEliminaAccidenti che analisi. Mi sembrava strano che il Comitato non si esprimesse in merito all'accoppiata Bike sharing - cartelloni.
RispondiEliminaEvidentemente c'è ancora qualcuno che prima di aprire bocca pensa e soprattutto studia.
Comunque bisogna alzare subito le barricate e far rientrare questi cartelloni nel computo del PRIP.
RispondiEliminaE poi denunciare i saldi di fine stagione che il Comune vuole fare sul prezzo al metroquadro.
Altri favori ai cartellonari che sicuramente si butteranno a pesce su questa opportunità.
Nei parcheggi delle auto ci sono gli impianti del Comune di circa quella misura (quelli mobili con la base in cemento, per intenderci).
RispondiEliminaSarebbe una bella idea usare quelli per pubblicizare il Bike sharing: lascia quì l'auto e inforca la bici più vicina..
Così i cartelli già ci sarebbero a sull'altra facciata si potrebbe fare la pubblicità commerciale.
Assolutamente No, anonimo, gli impianti 1x1,40 cosiddetti "indicatori di parcheggio" NON sono espressamente inseriti nello schema normativo del PRIP alla voce "Tipologie di impianto ammesse" e pertanto andrebbero già rimossi. In più, la maggior parte delle volte, quegli impianti sono collocati in violazione del CdS, Regolamento Comunale e addirittura si trovano in parcheggi di fatto abusivi, come alcuni spartitraffico in cui la sosta è "tollerata" dalla Polizia Municipale ma che non esigono in alcun modo il cartello pubblicitario con la "P" sopra!
RispondiEliminaE' una vergogna che invece di informare di aver preso finalmente la decisione di abbattere i caretelloni abusivi il comune annunci 1500mq in piu' vorrei vederli piantati sotto casa del sindaco e degli assessori per far rendere conto a loro che la loro riunione seminerà ancora piu' caos di quello già esistente I PARASSSITI DI ROMA SONO I CARTELLONI E I LORO INCASSI ILLECITI NON DICHIARATI ALTRO CHE NOI POVERI CITTADINI...VERGOGNA...
RispondiEliminaPrima il Comune ammazza il mercato della pubblicità su strada, concedendo alle ditte cartellonare molto oltre il concedibile, con centinaia di impianti vuoti ed altrettanti occupati da pubblicità di negozietti locali per due lire.
RispondiEliminaPoi decide di copiare l'esempio delle città più virtuose e pensa di pagarsi il bike sharing con la pubblicità. Peccato che ormai a Roma per tirare su qualche euro bisogna andare sulla quantità degli impianti e quindi ne dovranno essere aggiunti circa 700.
Qui si rischiano disastri a catena. Che si fermi tutto, si approvi il PRIP con le modifiche richieste dai municipi e dai cittadini, e quindi si proceda al bando per il bike sharing facendo rientrare gli impianti (e solo quelli necessari, che si facciano bene i conti!) nei limiti del PRIP.
Ce la farà la sgangherata amministrazione Alemanno a portare avanti un tale compitino tutto sommato non difficilissimo?
QUesta di sfruttare la pubblicità per indorare la pillola a chi vincerà l'appalto è sicuramente di Bordoni che già l'aveva messo in conto nella delibera 37/2009 proprio riferendosi allora ai servizi di mobilità.
RispondiEliminaAvvalersi delle deroghe ai vari codici per il posizionamento dei cartelli è il pallino di Paciello, anche se si sono dimenticati di dichiarare la deroga più vergognosa:
QUELLA AL PRIP CHE ANCORA DEVE NASCERE.
La maggior parte delle stazioni si dovrebbero trovare nella città storica e nel I municipio dove si facevano vanto che NON avrebbero trovato posto PIU' CARTELLONI.
I soliti affaristi (nel peggior senso della parola).
Ai sensi del comma 1 bis dell'art. 6 del vigente Regolamento di Pubblicità lo sfondamento in deroga di altri 1.500 mq. della superficie espositiva complessiva della città, che il PRIP così come adottato ha fissato in 162.500 mq., è autorizzato in deroga "su manufatti costituenti elementi di arredo urbano, funzionali a servizi di mobilità
RispondiEliminaalternativa, collocati nell’ambito della Città Storica".
Ciò nonostante, il bando che prevede l'assegnazione del servizio
sperimentale di Bike Sharing anche e soprattutto nel centro Storico di Roma presenta una forte difformità con il PRIP, che é stato adottato lo scorso 2 febbraio, vale a dire dopo la delibera n. 37/2009 che permette la deroga.
In base alle schede tecniche allegate allo schema normativo del PRIP saranno infatti ammessi anche impianti del formato di mt. 1,20 x 1,80 soltanto dei seguenti 3 tipi:
- 3A (cartello);
- 3B (cassonetto, plancia, vetrina);
- 4 a (tabelle).
Ma tutti e 3 i suddetti tipi non sosno ammessi nel centro storico che il PRIP destina a sottozona B1, che é stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità e che é comunque soggetto a vincolo paesaggistico con divieto di affissione pubblicitaria, eccezion fatta per quella di tipo istituzionale.
Intendo far presente tutto questo con una diffida al Comune, per invitarlo ad astenersi dall'autorizzare impianti nel centro storico di cui sarei costretto a denunciare a nome di VAS i sicuri vizi di legittimità.
La delibera di giunta riporta il comma 1bis dell'art.6 della delibera 37/2009:"“in deroga ai limiti di cui al presente articolo, è autorizzata l’esposizione pubblicitaria su manufatti costituenti elementi di arredo urbano, funzionali a servizi di mobilità alternativa collocati nell’ambito della Città Storica, come definita in sede di pianificazione del territorio”;".
RispondiEliminaQuindi afferma:
"Con il termine “funzionali” si intendono anche quegli impianti pubblicitari collocati disgiuntamente dalle postazioni, il cui posizionamento è di fatto funzionale al servizio di Bike Sharing in quanto garantisce il raggiungimento di una superficie pubblicitaria totale ritenuta congrua come corrispettivo per l’erogazione del servizio;".
Si può dire che l'ultima frase è un artificio retorico con cui si stiracchia la norma a proprio piacimento?
Al comune direi: "... il cui posizionamento è di fatto funzionale ..." lo dici a tua sorella.
lA SI SMETTA DI FARE I FURBETTI E SI COMINCI A FARE GLI INTERESSI DI QUESTA POVERA CITTA'!!!
Ringrazio Bosi per il suo intervento che sicuramente sarà valutato come valido argomento nella discussione che il Comitato sicuramente instaurerà con le istituzioni in merito a questa poco edificante faccenda
RispondiEliminaL'anonimo delle 19.54 ha colto nel segno.
RispondiEliminaQuella frase inserita della delibera per il bando costituisce una sorta di "interpretazione autentica" dell'art.6 comma 1 bis del vigente regolamento per aggirarne il contenuto. Piu` che di "stiramento" della norma direi che si tratta di una vera e propria violazione del Regolamento.
Lo faremo valere al momento opportuno.
Lorenzo
A ferragosto sono stato a Londra. Servizio di bike sharing capillare ed economico, la prima mezz'ora è gratuita, utilizzabile immediatamente da tutti con la carta di credito senza i meccanismi bizantini romani. Bene, per la città non c'è uno straccio di cartellone pubblicitario, nè grande nè piccolo, ma solo il nome dello sponsor, una banca, sulle biciclette e sugli stalli di sosta. Evidentemente gli amministratori londinesi hanno ben altre capacità amministrative e concetto del decoro urbano..POVERA ROMA!!
RispondiEliminaAggiungo al commento precedente che il confronto con le altre città europee è penoso. A Barcellona le biciclette sono 6000, a Parigi 20000, le 850 biciclette romane previste a regime sono un numero ridicolo per un vero servizio di bike-sharing. E oltre alla beffa avremmo il danno dei cartelloni pubblicitari nel centro storico! Sarebbe interessante confrontare, se si trovassero i dati, i costi del servizio previsti nella delibera comunale con quelli delle altre città europee..
RispondiEliminaFERMATE TUTTO!!!
RispondiEliminaIn condizioni normali è la semplice pubblicità sulle bici (che può rendere non meno di €500 l'anno) e sulle postazioni a ripagare il servizio di bike-sharing.
E' la situazione romana, dove il mercato pubblicitario è drogato da troppi impianti e troppe ditte, che richiede quel numero mostruoso di metri quadri di nuova pubblicità.
L'unico percorso possibile è riportare il mercato pubblicitario a normalità con il PRIP, diminuendo drasticamente la concentrazione pubblicitaria ed aumentando le tariffe per singolo impianto, e quindi partire con un bike-sharing degno della capitale di uno stato avanzato. Tanto per fare un esempio, si deve partire con non meno di 3000 bici e postazioni ad ogni stazione di metropolitana.
Considerata l'insipienza dell'attuale amministrazione comunale, tutto ciò vuol dire aspettare almeno il 2013. Meglio pazientare che fare il terzo bike-sharing all'amatriciana.
Per un'idea sui dati del bike-sharing in altre città vedere in http://www.nybikeshare.org/explore/
(prepararsi allo sconforto)
L'unico modo per fermare il tutto e` impugnare al TAR la delibera 284/2011, anche se ci diranno che siamo contro il bike sharing e i bandi......
RispondiEliminacon questi dati è del tutto evidente che non è la pubblicità e i cartelloni a finanziare il bike sharing ma esattamente il contrario, 700 cartelloni a fronte di 70 stazioni? cioè 10 cartelloni per 1 stazione di bike sharing? è una cosa che non si vede in nessuna parte del mondo, mi sembra chiaro che quest'operazione è stata pensata e voluta esclusivamente a favore della lobby dei cartellonari, una "nobile causa" per coprire il vero intento cioè affogare di impianti l'unica zona che con fatica era stata difesa dall'invasione, il centro storico. Dopo questa manovra la mafia dei cartelloni avrà definitivamente imposto il suo dominio sulla città, i cittadini e le amministrazioni presenti e future. Dobbiamo impedirlo a qualsiasi costo o rischiamo di aprire una breccia a danni incalcolabili e irreparabili
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con l'anonimo delle 10.32, sembra una furbata approvata ad agosto non per rilanciare il sistema (ci vorrebbero ben altri numeri ed idee) ma per consentire a qualche cartellonaro di impiantare PER 12 ANNI (!), tanto dura l'appalto, 700 cartelloni nella zona più pregiata, il centro storico.
RispondiEliminaNoi faremo di tutto per impedire che passi quest'altra sciagurata iniziativa.
RispondiEliminaE' del tutto evidente che se si ricomincia con la "deroghe al PRIP" (prima ancora che sia approvato un PRIP..veramente tragicomico)si finisce per legittimare l'incommensurabile scempio del paesaggio permesso dalla 37/2009 e dalla volontà dichiarata di "riaprire il mercato delle affisssioni outdoor".
Un'amministrazione degna di questo nome dovrebbe ripartire da zero, ascoltare veramente comitati e associazioni per approvare un PRIP condiviso e in tale ambito, dopo aver studiato attentamente le esperienze delle altre capitali CIVILI, INSERIRE LA GESTIONE DEL SERVIZIO DI BIKE-SHARING.
Non è possibile pensare ad altre 700 facciate pubblicitarie nel Centro Storico, si tratta, a mio parere, di una vera e propria dichiarazione di guerra alla società civile che ancora si batte per la bellezza e il decoro di Roma.
Mi auguro che questa volta tutti gli anonimi che vengono a commentare con toni bellicosi SI TRASFORMINO IN VOLTI E VOCI REALI quando organizzeremo delle iniziative di informazione o di lotta.
A Torino il servizio di bike-sharing è affidato ad una ditta privata che in cambio ha l'autorizzazione a installare un cartellone pubblicitario presso la stazione di scambio.
RispondiEliminaPerché non fare così anche a Roma?
Link a fotografia
qui siamo, invece quasi al rapporto: una bicicletta per un cartellone; il giorno che dalle 850 bici si passasse a 3000 saranno 3000 i cartelloni??
RispondiEliminaMa siamo matti????
C'è chi la pubblicità la fa sulle auto "IN MOVIMENTO" come Londra e America e in cambio al comune chiede di togliere e non mettere cartelloni...e non disturba ambiente e cittadini non possiamo vietare la pubblicità ma possiamo adegurla alle esigenze della città mentre ora siamo noi che dobbiamo adeguarci alle esigenze pubblicitarie ERA ORA SERVIZI DI PUBBLICITA' IN MOVIMENTO
RispondiEliminaSe il Comune non rivede profondamente le modalità del bando per il bike-sharing a mio avviso la delibera 284/2011 va senz'altro impugnata davanti al TAR.
RispondiEliminaConsiderata la capacità di ascolto dell'attuale amministrazione comunale direi che possiamo iniziare la colletta per le spese del ricorso.
esistono decine di modi di legare la pubblicità al servizio del bike sharing, sarebbe bastato vedere e copiare quello che fanno nelle grandi città europee, ma evidentemente non è quello lo scopo di questa delibera, questo ormai è chiaro
RispondiEliminaIl Comune fa acqua da tutte le parti non so chi di voi è genitore ma per avere i buoni libri per far studiare i bambini delle elementari il comune ancora non ha provveduto all'erogazione a noi genitori...e poi si preoccupano della pubblicità quando i bambini romani non vengono tutelati nell'istruzine questa città la stanno facendo diventare una merda il prossimo sindaco scegliamocelo ROMANO...
RispondiEliminaCome mai si decide di fare disinformazione pubblicando simili deduzioni? Le più grandi ditte mondiali che gestiscono servizi di bike-sharing sono LE STESSE ditte che gestiscono la pubblicità esterna. Il grande bike-sharing di Parigi è gestito da JcDecaux; il grande bike-sharing di Milano è gestito da Clear Channel; i principali bike-sharing spagnoli sono gestiti da Cemusa escluso quello di Barcellona che è gestito da Clear Channel. Tutti i bike-sharing al mondo sono gestiti, governati e manutenuti dalle stesse ditte che si occupano di outdoor advertising. Mah...
RispondiEliminaMi auguro che rettifichiate perché, ripeto, questo significa fare disinformazione e mettere i bastoni tra le ruote al tentativo di Marco Visconti di rilanciare il servizio bike-sharing a Roma.
Inoltre dove è riportato che i 1500 mq saranno in più al Prip. Ho parlato personalmente con l'assessore all'ambiente che, senza manco che glielo chiedessi, mi ha assicurato che si tratta di 1500 che vengono presi per il bike-sharing e sottratti alla somma dei mq del Prip, dunque assolutamente non in più. Visconti mi ha mentito?
RispondiEliminaUna curiosità: ma quando poi le biciclette del bike sharing cominceranno a sparire una dopo l'altra verranno anche abbattuti in pari numero i cartelloni ? Oppure le prime le avremo per qualche mese (se va bene) e i secondi in eterno ?
RispondiEliminaTonelli quale sarebbe la disinformazione?
RispondiEliminaTi sei letto il bando che ancora non è stato pubblicato? Per ora fa testo il comma 1bis dell'art. 6 del vigente Regolamento dove si parla di " deroga ai limiti previsti dal presente articolo.." quindi di un'esposizione complessiva che verrebbe aumentata.
Neanche è vigente il PRIP e ricominciamo con le deroghe?
Si parla poi di cartelli 120x180 cm e va ribadito che tale formato non è previsto nel PRIP per le tipologie di impianti previsti per la sottozona B1.
Significa circa 700,dicasi settecento, nuove facciate che non verranno certo installate a Ponte di Nona.
Nessuno è così ottuso da osteggiare il rilancio di un servizio di bike-sharing all'altezza di altre capitali degne dell'europa ma pretendiamo massima trasparenza e non assicurazioni verbali.
Personalmente riconosco una certa determinazione positiva all'assessore Visconti ma non mi sembra che nel caso della campagna contro l'abbandono dei cani il suo assessorato abbia fatto le scelte migliori.
Vogliamo quindi evitare un catastrofico bis.
@Massimiliano Tonelli
RispondiElimina- Quella che lei chiama "disinformazione" sono considerazioni ed opinioni legittime, condivisibili o meno ma legittime. E come concorderà, le opinioni non si rettificano.
- Ad opinione dei più quello che lei indica come il tentativo dell'assessore Visconti di rilanciare il bike-sharing a Roma rischia di essere il suo definitivo affossamento.
- Non possiamo sapere se Visconti le ha mentito o meno, non potendo infatti escludere che lui stesso non sia completamente informato. Noi tendiamo a dar credito ai provvedimenti che l'amministrazione prende piuttosto che alle dichiarazioni. E sul provvedimento di Giunta, disponibile con link anche nel post, nell'indicare la contropartita economica per il bike-sharing si fa esplicito riferimento al comma 1bis dell'art.6 della DCC n. 37/2009. Come potrà facilmente verificare, il titolo dell'art. 6 è "Quantità massima della superficie dei mezzi pubblicitari - Ripartizione delle superfici dei mezzi"; ed il comma 1bis tratta delle deroghe al limite stabiito dall'articolo stesso.
In sintesi, il provvedimento, fino a dimostrazione contraria, prevede che i 1500 mq siano in deroga ai limiti previsti dal PRIP. Se non era questa l'intenzione dell'assessore lei potrebbe dargliene senz'altro contezza.
@gicci
La seconda che hai detto ... a mio avviso.
Rispondo a Tonelli:
RispondiElimina1-E' una deroga espressamente prevista sia dallo stesso PRIP sia dall'attuale regolamento (delibera 37/2009; l'assessore non ti ha mentito e` solo male informate, e basta interpellare l'VIII Dipartimento per avere conferma che i 1500 mq sono in piu` rispetto a quelli previsti dal PRIP;
2-E' scritto a chiare lettere nel post, ribadito e sottolineato, che il Comitato non e' contrario all'iniziativa anzi, ma mettere a bando ad un valore addirittura inferiore al canone di affissione i 1500 mq di cui sopra, non e` certo segno di buona amministrazione; tant'e` che abbiamo richiesto una modifica a di quanto disposto in delibera e non di annullarla;
3- la possibilita` di mettere a bando 1500 mq di affissioni e` frutto della distorta interpretazione dell'art.6, comma 1 bis del regolamento, come del resto gia` fatto notare anche dallo stesso Bosi; va bene fare il bike sharing ma fare i "furbetti" no!
L'assessore Visconti, chiarisca e dichiari pubblicamente che non si deroga al PRIP, che i 1500 mq di cartelloni non si installeranno nel centro storico e che sara` aumentato il valore della base d'asta, allora sara` fatta chiarezza anche su chi fa disinformazione.
Lorenzo
Con un sistema serio le bici non spariscono e, per contratto, quelle che spariscono vanno reintegrate. Basta fare qualunquismo contro il bike-sharing, è dannoso e basta.
RispondiElimina@Roberto. Dire che chi gestisce il bike-sharing non ha competenze sull'outdoor e chi ha competenze sull'outdoor non ha competenze di bike-sharing non è una opinione. E' una mistificazione ridicola e priva di senso che cozza contro la realtà dei fatti in tutte le città del mondo. E in tutte le città d'Italia (Milano, Torino) dove esiste un bike-sharing. Le opinioni non si verificano, le cretinate dannose per la battaglia che tutti stiamo facendo sì. E subito. Sarebbe interessante capire se tali sciocchezze sono da intendersi come sottoscritte da tutto il Comitato Promotore o sono riflessioni e delirii di un solo componente. Sono davvero basito da quanto leggo, neppure l'attenzione e la prudenza di avere un briciolo di infarinatura su cosa si parla.
Tonelli, ti abbiamo risposto in maniera corretta e precisa, senza polemiche.
RispondiEliminaMa se continui a parlare di deliri, cretinate e sciocchezze, ovvero come tuo solito non ad argomentare ma ad insultare, qui non sei il benvenuto e mai lo sarai.
Lorenzo
E non stai facendo affatto facendo un favore alla benemerita causa dell'assessore Visconti...
RispondiEliminaLorenzo
Lorenzo se i 1500 mq sono ufficialmente IN PIU rispetto ai mq così delinati dal Prip siamo in presenza di un colpo di mano (non di Visconti, a mio parere, ma di Bordoni che non ha concesso a Visconti di 'pigliarsi' i 1500mq). Restano le sciocchezze sul bike-sharing che vanno rettificate perché fuorvianti e ingiuste. Completamente sbagliate. Non ho necessità di essere il benvenuto, lavoro per il bene della città non per essere simpatico a te Lorenzo o a chi per te. Se non rispettate la mia mobilitazione civica sui cartelloni, rispettate almeno quella sul bike-sharing, settore nel quale lavoro, approfondisco e mi impegno da anni. Da coordinatore del comitato Bike Sharing Roma vi chiedo di non dire cretinaggini sul bike-sharing.
RispondiEliminaRipeto: in tutte le città del mondo il bike-sharing è gestito dalle ditte che si occupano di advertising outdoor. Qui sopra si insinua e si presume che se una ditta si occupa di bike-sharing non può avere competenza sull'advertising outdoor. E' un assurdo che può fuorviare chi legge il blog. Cui prodest?
Non ho interesse a fare favori ne a Visconti (che se ha fatto quello che qui dite, ha fatto un errore clamoroso) ne a nessun altro. Non è questa la logica con la quale mi appronto all'impegno civico. Non è la logica di fare favori o usare cortesie a questo o a quel politico.
RispondiEliminaOgni volta che vengo qui a confrontarmi la sensazione che ho sopra ogni altra è di altezzosità e strafottenza. Io, per carità, non mi rivolgerò nella maniera più urbana. Ma è un problema di forma, semmai, mai di contenuto.
RispondiEliminaMa qui vi si fa notare che inserite negli articoli degli errori clamorosi, dimostrabili e ve ne fottete. Ve ne fottete altamente. Non si comprende a che gioco giochiate santocielo. Se c'è un errore clamoroso, invece di lasciarlo lì a far danno, correggetelo no?
Tonelli ti è proprio impossibile evitare di OFFENDERE le persone?
RispondiEliminaLa fai finita una volta per tutte?
Confrontiamoci civilmente sulle idee e sulle informazioni, che non mancano a nessuno.
Di queste provocazioni che inevitabilmente scatenano risse virtuali ne abbiamo piene le tasche perchè ci fanno solo perdere tempo.
Vogliamo tentare di risolvere qualche problema o deve continuare all'infinito questa saga dell'insulto?
MO' BASTA!
Ti rispondo ancora nel merito.
RispondiEliminaNel post, che ti invito a rileggere con attenzione, palesiamo il rischio che al bando possano partecipare anche ditte che non hanno competenze e che magari saranno battute dal cartellonaro di turno che con una semplice e rapida modifica all'oggetto sociale della sua ditta, potra` partecipare alla gara.
Per cui PROPRIO NELL'INTERESSE DEI SOGGETTI SERI E COMPETENTI, va assolutamente modificata la delibera della giunta, nel senso che il bando debba prevedere l'accesso alla gara SOLO alle ditte del settore bike sharing, e che i contratti che queste eventualmente faranno con terzi siano comunque sotto l'egide del controllo dell'amministrazione, proprio per evitare infiltrazione cartellonare.
Ora ti e` chiaro?
Lorenzo
@Massimiliano Tonelli
RispondiEliminaQualcuno deve pur aver perso il suo tempo ad insegnarle la buona creanza, ma evidentemente senza risultato alcuno. Il suo parlare di "cretinate" e "sciocchezze" con riferimento alle altrui opinioni è fuori luogo sempre, doppiamente quando si è "in casa altrui".
Come probabilmente non avrà notato, nessuno ha catalogato le sue frasi sui 1500 mq nel PRIP come "stupidaggini"; eppure ce ne sarebbe stato ben donde, bastando una rapida lettura delle carte.
Fino al limite dell'offesa qui può scrivere quello che vuole, ma sarebbe gradita una maggiore moderazione nei modi. Per il resto è quello che si scrive che qualifica la persona.
Caro Franco, bada al contenuto più che alla forma. Non volevo offendere alcuno e se l'ho fatto mi scuso. Se si scrive una cretinata, segnalare che si è scritta una cretinata non è offensivo verso chi l'ha scritta. Ammenoché chi l'ha scritta non voglia offendersi a tutti i costi. A quel punto le colpe non stanno di chi, presumibilmente offende, ma di chi vive la propria esistenza all'insegna della permalosità. Tranquillizati e rilassati poiché nessuno ha intenzione di offendere ne te ne alcuno, solo richiedere che una informazione molto scorretta e ingiusta venga modificata: parliamo del merito.
RispondiEliminaCaro Roberto i blog non sono casa di qualcuno, sono casa di tutti. Specie quando si occupano della nostra città e della lotta al degrado che l'attanaglia. Non è la logica "da contrada" che può portarci da nessuna parte.
Ma perché non eviti di occuparti della mia educazione -se non è adeguata mi scuso a prescindere e passiamo oltre- e non mi rispondi sul merito. Mi citi un solo bike-sharing al mondo che non è gestito dalle STESSE ditte che si occupano di advertising outdoor?
e aggiungo che personalmente non ho ovviamente nulla in contrario a che il bike-sharing sia gestito da società pubblicitarie internazionali che vantano serietà, esperienza e competenza.
RispondiEliminaI criteri per la selezione nel futuro bando dovrebbero ispirarsi a queste credenziali o vogliamo che "madama oliva" gestisca il bike-sharing?
La forma con la quale ti rivolgi alla gente e` fondamentale caro Tonelli. Pertanto, prima di insultare cerca di convincere le persone delle tue tesi.
RispondiEliminaA me non sembra che noi stiamo commettendo errori, casomai qualche errore, e grave, lo sta facendo l'amministrazione comunale.
Ci dimostrino che non e` cosi' e ci cospargeremo il capo di cenere.
Lorenzo
Lorenzo, la tua interpretazione è correttissima e mi soddisfa, ma perché invece di metterla nei commenti non la si mette nel testo? Il testo infatti dice una cosa diversa, dice che se alla gara vincerà una ditta competente sul bike-sharing è presumibile che questa ditta non abbia competenza sull'outdoor dovendosi affidare ad un cartellonaro.
RispondiEliminaMa questo è irreale perché non esistono ditte di bike-sharing che non siano competenti sull'outdoor. Mi sono spiegato meglio?
Sugli errori che fa l'amministrazione non ho messo bocca. Ho solo chiesto che venga corretta una lettura del mercato del bike-sharing che è un settore di cui sono esperto e che qui è presentato in maniera nella migliore delle ipotesi fuorviante e nella peggiore completamente errata.
Ti ribadisco: non esiste nessuna ditta che fa bike-sharing che non sia anche competente di outdoor.
Lorenzo io non insulto. Dire che quella che avete scritto è una cretinata non è un insulto. E' come se io facessi polemica perché il buon Tomassi m'ha scritto che sono screanzato: che devo fare, è diffamazione? Semplicemente passo oltre e cerco di parlare del merito. A me non viene difficile. Esiste un confine tra la mia presunta veemenza e certa permalosaggine assai irritante. Su quel confine bisogna saperci stare senza farla tanto lunga.
RispondiEliminaE spero che questa sia l'ultima volta in cui il discorso debba essere deviato dal cuore dei problemi al modo con cui vengono posti. Perché se si guarda alla forma non sono l'unico a dovermi dare una regolata: le scorrettezze e i colpi bassi che mi hai fatto ("sapevo che non avevi fatto niente, ma ho dovuto incolparti lo stesso" e via così), Lorenzo, sono cose che non mi impediscono di guardare al succo delle cose, senza badare alla cornice.
Gentile Tonelli, vorrebbe cortesemente elaborare il senso della sua affermazione "...bike-sharing, settore nel quale lavoro, approfondisco e mi impegno da anni." ? Così per curiosità....
RispondiEliminaL'affermazione fa riferimento al mio impegno civico con il Comitato Bike Sharing Roma (www.bikesharingroma.com), considerata una delle voci più preparate in città su questo specifico argomento e utilizzata da media, siti, quotidiani per aggiornarsi e chiedere opinioni. L'ultima intervista rivoltaci risale giusto a ieri, su RomaToday.
RispondiEliminaTonelli la forma E' sostanza,
RispondiEliminaovvero le parole, il tono di voce, le espressioni che usi e la mimica del corpo mentre ti relazioni con un tuo simile esprimono qualcosa che va molto oltre il significato letterale e razionale delle parole e parla al tuo interlocutore della tua realtà umana meno visibile ma più vera.
I contenuti possono essere condivisi o meno, si discute, si può anche litigare, senza farne una questione personale.
E' proprio sulla forma che ti invito a riflettere.
Bene, meno male. A pensar male si sarebbe evidentemente commesso peccato. Anzi colgo questa occasione per dirle una cosa. Io davvero non ho motivo di ritenere che lei agisce per altri fini se non l'impegno civico. Ed il suo contributo alle varie cause, tra le quali quella dei cartelloni è spesso importante. Io lo riconosco senza alcun dubbio. Quello che però è insopportabile è il suo atteggiamento nei confronti di chi conduce le sue stesse battaglie. Passa dalla denigrazione agli insulti con una facilità estrema. Per non dire altro. Ora lei è ovviamente libero di scegliere come condurre le sue lotte e se gradisce anche di combattere da solo. Solo poi suonano stridenti i suoi appelli ad unire le forze. E' un peccato non poter lavorare insieme ma è proprio la parola "insieme" che messa accanto al suo nome suona incompatibile. E' davvero un peccato. Cmq buona battaglia anticartelloni e probikesharing a tutti
RispondiEliminabasta che invece di scrivere "cretinata" scrivi "errore" e nessuno si offende, o no?
RispondiEliminaColpi bassi qui non te ne ha fatti nessuno, semmai, scusami, ma e` avvenuto esattamente il contrario.
Ma io e gli altri non abbiamo ne` tempo ne voglia per inutili e sterili polemiche con te.
Lorenzo
REINSERISCO IL COMMENTO CHE CURIOSAMENTE MI E' STATO CANCELLATO
RispondiEliminaAlpino tutto sta, come ho spiegato, nel livello di permalosaggine. Guarda Fitzcarraldo, mi ha conosciuto, abbiamo passato serate insieme e ora, dai miei commenti, alza il ditino manco fosse mio padre che vuole insegnarmi come si sta al mondo, presumendo di intuirne "il tono di voce". Il tono di voce da un commento, o addirittura la mimica del corpo!!! Ci ridiamo su o ci piangiamo su. Quando intervengo in questo blog la sensazione che si percepisce è che il problema Tonelli sia più cogente del problema cartelloni. Tanto è vero che a rispondere a Tonelli si catapultano tutti (tutti chiamandolo "Tonelli", ma nessuno firmandosi con il proprio cognome. E anche qui...), ma di correggere l'errore se ne guardano bene.
Alpino io, ripeto, sarò sbrigativo nei miei modi (ciascuno ha il suo modo di fare e il mio può essere sbagliato quanto si vuole). Ma se la gente governa le proprie insicurezze mettendosi sulla difensiva e pigliandosela per tutto, non è necessariamente mia la colpa. Anche a me ne dicono di tutti i colori ti assicuro, ma bado al sodo ed a rendere quanto più efficaci possibili le mie battaglie. Dopo anni e anni di impegno su tanti fronti, i risultati parlano per me, non le chiacchiere e le permalosaggini.
Non conosco molti difetti peggiori, per un bipede adulto, del difetto di esser permaloso. A tal riguardo comunque ci sono fior di saggi, convegni, pubblicazioni.
Quello che mi preme, comunque, è che le informazioni errate segnalate in questo articolo sono ancora lì. E' molto spiacevole. Questo è l'atteggiamento davvero insopportabile, non trovi? O è insopportabile solo quel che ritieni insopportabile tu?
Lorenzo non c'è polemica in quello che dico. Quello a cui mi riferisco è un episodio chiaro, non aleatorio. Un giornalista del Messaggero scrisse che una tale manifestazione era organizzata da Cartellopoli, mentre in realtà era organizzata dal Comitato Promotore. Il Comitato Promotore uscì con un duro comunicato stampa che accusava Cartellopoli di avere millantato credito su quella manifestazione. Io ti chiamai al telefono e ti chiesi come potevi scrivere una cosa del genere, visto che Cartellopoli non aveva neppure lontanamente cercato di attribuirsi la paternità di quella manifestazione e che avresti potuto chiedere conferma al giornalista, che aveva fatto tutto da solo prendendo un abbaglio. Tu mi rispondesti che quel controllo l'avevi già fatto, e quel giornalista ti aveva assolutamente confermato che la colpa era la sua e che mai Cartellopoli ne Tonelli aveva millantato credito ma che avevi ritenuto comunque opportuno attaccare Cartellopoli per motivi che a tutt'oggi mi risultano inspiegabili. Questo a casa mia si chiama colpo basso, visto che sono io a dover badare alla forma, no!?
Se ne ho fatto io, posso sapere quali con la stessa precisione? Se evidentemente esistono colpi bassi da parte mia, come tu mi accusi di aver fatto (e non voglio pensare che sia cosa campata in aria, essendo molto grave come accusa), avrò così modo di chiarirli. Senza polemica.
PS. gli errori o cretinate che si voglia, sono ancora pubblicati. E già un quotidiano online, Paese Sera, ha ripreso questo articolo ri-pubblicando questi errori. Si sta divulgando una informazione sbagliata e ingiusta che può fuorviare chi la legge per i motivi che ho spiegato. Perché insistere?
Come gia` ho scritto, io e gli altri non abbiamo intenzione di scendere sul campo di inutili e sterili polemiche con te.
RispondiEliminaGli attacchi anche sul personale che ci fai, tacciandoci di presunzione e scorrettezza li ignoriamo.
Il tuo modo di interloquire con noi e` il miglior testimone della nostra buona fede e coerenza.
All'errore che tu dici esistere, contrapponi una mera tua affermazione che, perdonami, non e` vangelo.......
E quante volte saremmo dovuti intervenire per segnalare i tuoi errori e chiedere rettifiche!!!!
Lorenzo
"... CURIOSAMENTE MI E' STATO CANCELLATO" un corno.
RispondiEliminaLa piattaforma ha marcato il primo commento come spam (ed evidentemente i suoi algoritmi sono più sofisticati di quel che si creda). Perché sia passato il secondo ci sfugge ma, come accaduto in passato, è sufficiente segnalare commenti mancanti perché noi si provveda a recuperarli dallo spam.
Ma se segnalate un mio errore io corro a correggerlo, giuro potesse pigliarmi un colpo. E se avete visto errori e non li avete segnalati avete fatto malissimo perché avete lasciato che una informazione sbagliata continuasse a essere divulgata mentre era vostro preciso dovere, civico intendo, segnalarlo per l'opportuna correzione.
RispondiEliminaPossibile che ad ogni risposta emerga una posizione vostra così distante dal reale e genuino impegno civico. Uno che dice che qui non è casa mia; l'altro che dice che anche io faccio errori ma che loro non li segnalano, come se non segnalare gli errori fosse quello l'atteggiamento corretto e non invece una atteggiamento molto romano (chi se fa l'affari sua...) e menefreghista.
Secondo me non ci siamo proprio.
Nessuno ha messo in dubbio la vostra buona fede che davvero è l'ultima cosa su cui ho riserve. Non pretendo di pronunziare Vangeli, ma solo di segnalare che si stanno pubblicando informazioni sbagliatissime e dunque dannose vista la delicatezza della questione. Non contrappongo all'errore una mia mera affermazione, ma i dati secondo cui TUTTI i servizi di bike-sharing al mondo sono gestiti da società che sono le medesime a occuparsi di outdoor advertising.
Ho citato dei dati, città per città.
Perché difendere un errore e disinformare il pubblico pur di tenere il punto? E' un atteggiamento che non sta ne in cielo ne in terra.
Quanto al fatto che io (o chi per me) abbia perpetrato colpi bassi ti prego o di precisare i colpi bassi oppure di scusarti pubblicamente così come pubblicamente mi hai diffamato. Altrimenti mi costringi davvero a considerare la diffamazione come tale ed a procedere di conseguenza, cosa che non ho certo voglia di fare.
Ma in primis: correggiamo le storture dell'articolo.
PS. conosco benissimo la piattaforma e so bene che spedisce negli spam alcuni commenti e infatti a quello mi riferivo, che mi era stato cancellato dal sistema. Mai ho pensato diversamente. Piantarla di stare sulla difensiva, come dicevo, mai eh!? Un pochino di relax...
Ossia avete letto scorrettezze su cartellopoli e non le avete segnalate. e vi vantate pure? come dice mi zia "annamobbene".
RispondiEliminaTonelli, per carita` di patria, continuo ad ignorarti, ma non abusare troppo della pazienza dei tuo prossimo.
RispondiEliminaLorenzo
No Lorenzo, non mi hai ignorato. Mi hai diffamato e qui sopra ve n'è prova nero su bianco. Hai scritto che io mi sono reso protagonista di colpi bassi quando questo non è mai accaduto. Confermi l'accusa (e dunque la precisi dettagliandola) oppure la ritiri?
RispondiEliminaSecondo me non è corretto accusare il prossimo e poi quando si richiede chiarezza sull'accusa rispondere con sufficienza, ignorare, derubricare a "polemica sterile". Quando ti pare ignori e quando invece non ti pare diffami? Chi sta abusando, mi pare, sei tu.
PS. gli errori sul bike-sharing. Milano, Lione, Torino, Barcellona, Parigi. Tutti i grandi bike-sharing mondiali sono gestiti da società che si occupano anche e soprattutto di outdoor advertising, avete scritto invece che se una società si occupa di bike-sharing "se ne deduce" che non possa occuparsi di outdoor advertising. E' un errore da correggere.
una risposta nel merito al Sig.Tonelli.
RispondiEliminaL'errore lo commette lui affermando che le ditte piu` forti nel settore del bike sharing fanno "anche" la pubblicita`. E` esattamente il contrario: la Clear Channel la IGPDecauaux e la Cemusa, fanno SOPRATTUTTO affissioni pubblicitarie e per gestire il bike sharing si sono affidate ad altre ditte specializzate nella istallazione e gestione delle postazioni. Basta andare sui siti internet delle imprese per vedere come stanno le cose. Percio`, i timori del comitato sono giusti: a Roma vincerebbero ditte che di bike sharing non sanno un tubo che sono principalmente aziende del settore pubblcitario. Tonelli ha torto.
Guarda che proprio sopra di te, poche righe, c'è scritto "anche e soprattutto". Stiamo dicendo la stessa cosa.
RispondiEliminaAd ogni modo facciamo i nomi, no? Ad esempio, Clear Channel ha vinto il bike-sharing a Milano, bene: a quale ditta si è rivolta per gestire il bike-sharing? E JcDecaux (non IGPDecaux, che non c'entra niente ed è una joint venture tra JCDecaux e Rizzoli, vedo che sei un po' in confusione) a quale "ditta di bike sharing" si è rivolta per gestire il Velib' parigino?
Anche io sono convinto che i timori del Comitato siano giusti, non ho mai affermato il contrario. Ho solo detto che è sbagliato dire che se una ditta si occupa di bike-sharing "si presume" che questa ditta non sappia nulla di outdoor advertising quando è vero esattamente il contrario visto che tutte le ditte che si occupano di bike-sharing in Europa si occupano ANCHE E SOPRATTUTTO di outdoor, altro che non saperne niente...
Ora è più chiaro?
no sig.Tonelli lei sta giocando con le parole.
RispondiEliminaLe ditte che lei cita sono ditte del settore pubblicitario non del bike sharing, tanto che hanno dovuto rivolgersi a terzi per la gestione del servizio. Nella delibera c'e` scritto che il servizio deve essere gestito da ditte operanti del settore del bike sharing e le ditte che lei cita appartengono ad un altro settore e hanno partecipato e vinto le gare perche` attirate solo dalle affissioni. Il comitato teme giustamente che a Roma vincano ditte che fanno solo pubblicita` e cartellonistica senza alcuna garanzia sulla buona gestione del servizio. Lei e` in grave errore Tonelli, oppure ha interessi nel settore.
Le ditte che io cito sono ditte che si occupano di tante cose. Di pubblicità, di arredo urbano, di bike-sharing. Francamente non riesco a capire le tue obbiezioni dunque fatico a replicare. Aiutami tu, senza dire sciocchezze sul mio conto. Come vedi, a differenza tua e di molti, io mi firmo e ricerche sul mio conto, il mio lavoro e la mia storia sono assai facili da compiere senza bisogno di insinuare cretinate...
RispondiEliminaio credo che per un buon servizio di bike sharing serva una ditta del settore, e specializzata in questo; le imprese che lei cita fanno tante cose ma soprattutto impianti per la pubblicita`, la loro principale attivita` e` questa (basta vedere i siti internet); incidentalmente fanno bike sharing per avere le affissioni ed il servizio lo gestiscono con altre imprese alle quali subappaltano la gestione, pure rimanendone titolari. Nella situazione disastrosa di Roma le pare opportuno che la gestione del bike sharing vada in mano a ditte che fanno solo pubblicita`? o come dice lei fanno tante cose e quindi non sono specializzate ma fanno principalmente pubblicita`? a me non sembra opportuno, a lei si. Ognuno ne tragga le conclusioni che crede.
RispondiEliminaMa stai scherzando "TU CREDI"??? Le uniche realtà che gestiscono i bike-sharing al mondo sono settori di multinazioni dell'advertising. E' così, non si scappa. "TU CREDI"??? Ma conosci questo mercato o parli a vanvera. Qui mi sa che forse chi ha interessi non sono io sai...!?
RispondiEliminaCosa c'entra cio' che sembra oppurtuno a te o a me. Conosci il settore o cosa? In tutto il mondo a gestire gli schemi di bike-sharing sono ditte che si occupano di adv outdoor e che hanno al loro interno degli uffici dedicati ai bike-sharing. Come hanno degli uffici dedicati alle mappe ed ai cessi pubblici (Decaux) o alla pubblicità sulle pensiline dei bus (Clear Channel) o alla pubblicità sulle edicole (Cemusa). Ma hai studiato il settore o parli anche tu a casaccio?
A Roma, come in tutto il mondo, vincerà una di queste ditte il bando: Decaux, Clear Channel o Cemusa o la ditta italiana che gestisce il servizio a Torino. Non ci sono alternative, non ci sono "gusti". Stiamo parlando di un industria.
e chi le assicura, con il bando fatto cosi, che il servizio di bike sharing non vada in mano ad una di quelle ditte scorrette che praticano l'abusivismo e che lei stesso denuncia?
RispondiEliminaquoto l'anonimo dell'ultimo commento: ve lo immaginate il servizio di bike sharing in mano alla Nuovi Spazi????
RispondiEliminaLei, invece, Tonelli il settore lo conosce molto bene.
RispondiEliminaNon me lo assicura nessuno, infatti bisognerà assolutamente vigilare su come verrà scritto il bando e sia il Comitato Promotore sia Cartellopoli saranno assai scrupolosi. Ma questo non c'entra nulla su quello che facevo notare qui, riguardo ad un errore sulla tipologia di mercato su cui parliamo. Si parla di due cose che non c'entrano alcunché.
RispondiEliminaIl Comitato Promotore ha qui scritto che se vincerà una ditta esperta di bike-sharing non avrà questa presumibilmente competneze di affissioni. Al contrario, ho fatto presente che tutte le ditte di bike-sharing sono anche e soprattutto ditte di affissioni dunque le competenze ce ne hanno e pure troppe.
Come ho segnalato sopra, deriso e schernito dai membri del Comitato Promotore, quel passaggio serve solo a fare confusione (e a far sguazzare nel caos qualche cartellonaro). Gli ultimi interventi ne sono la dimostrazione, chiedo ancora una volta che venga rettificata quella frase quanto prima.
e appunto Tonelli, se le imprese che fanno bike sharing sono solo quelle che fanno i cartelloni che fai, vuoi dare ai cartellonari il bike sharing??? Il comitato ha ragione, altroche'!
RispondiEliminaPRIMA si approvi la Delibera di iniziativa popolare, si approvi il PRIP cercando di far inserire le modifiche proposte da VAS e Comitato.
RispondiEliminaPOI pensiamo alla partecipazione alla stesura del bando per il bike-sharing.
Mi sembra evidente che seguire i modelli di Berlino, Parigi, Milano non possa che portare una novità positiva nel panorama romano.
Mi pare altrettanto ovvio che non vadano ripetuti i madornali errori della campagna contro l'abbandono dei cani..ve l'immaginate il bike-sharing gestito dalla Nevada o dall'APA?
Il comitato promotore sarà pure in buona fede come dice, senza meno quanto vediamo qui, uno zoo!, è caos puro. non fate un buon servizio alla causa creando casino in questa maniera
RispondiEliminanoto che il bando lo dovra` preparare l'agenzia per la mobilita` che di affissioni non se sa un c.....zo!!!
RispondiEliminaquoto l'anonimo delle 19.27.
RispondiEliminaTutti vogliamo il bike sharing, ma il Comune non deve fare errori, e ne sta facendo!!
Per carità, non è colpa vostra, ma di chi -pur in buona fede- vi disinforma. Ma vogliate smetterla di sparare idiozie su cose che non conoscete. La confusione serve solo alle camorre dei cartellonari e a nessun altro.
RispondiEliminaIo voglio fare il bike-sharing ai cartellonari? Ma che dici!?!? In tutto il mondo sono le ditte di advertising a gestire i bike-sharing. In tutto il mondo e in tutta Italia. Dove sta il problema? E' una normale messa a gara di spazi. E' stato fatto anche a Roma più volte. E' stata messa a gara la concessione per raccogliere pubblicità sotto le stazioni della metropolitana (vince IGPDecaux), è stata messa a gara la concessione per le pensiline dei bus (vince Clear Channel), è stata messa a gara la concessione per il retro delle paline dell'Atac (vince Clear Channel) è stta messa a gara la gestione delle pubblicità sulle fiancate di bus e tram (vince IGPDecaux). Le gare si chiamano così perché, più o meno, vince il migliore. E se non vince il migliore si fa ricorso. E infatti in quei casi hanno vinto i migliori così come succederè per il bike-sharing. E ora si mettono a gara 1500mq di spazi (che non devono essere ovviamente IN PIU') rispetto al Prip per la gestione del bike-sharing e vincerà il migliore, ovvero una delle ditte (non più di tre o quattro) che possono portare nella documentazione di gara le credenziali di gestione di bike-sharing. Cosa c'entra Nuovi Spazi, Apa o Nevada? La volete piantare? I blog come qusto dovrebbero servire per fare chiarezza e delucidare i cittadini, non per gettare fumo negli occhi favorendo il malaffare. E non bisogna fare neppure processi alle intenzioni: ad oggi non abbiamo alcun indizio su eventuali errori o colpi di mano da parte del Comune.
Fasciare la testa dell'amministrazione prima che questa se la sia rotta avvantaggia le ditte criminali.
Vi prego di ignorare le affermazioni di Tonelli anche se comprendo che sentirsi dire che favoriamo il malaffare e` pesante, cosi come essere fatti oggetto di "avvisi" a "piantarla".
RispondiEliminaCi sono sedi e luoghi deputati a far valere le nostre ragioni in maniera corretta e civile nei confronti di chi trascende.
La questione del bando per il bike sharing ha alcune luci e molte ombre, e vedremo di affrontare anche questa questione con il consueto equilibrio, competenza e correttezza che contraddistinguono il nostro sodalizio.
Lorenzo
Lorenzo Santovincenzo per la terza volta ti invito a farla finita di stare sulla difensiva. Alla lunga si risulta lagnosi, noiosi e patetici. Quando scrivo "I blog come qusto dovrebbero servire per fare chiarezza e delucidare i cittadini, non per gettare fumo negli occhi favorendo il malaffare", me la prendo non con te e ne con chi per te, ma con i commentatori che sopra di noi hanno dimostrato incompetenza e confusione mentale sulla questione. Nessun attacco al Comitato Promotore, dunque.
RispondiEliminaIn ogni caso, l'invito a "ignorare" un lettore con il quale non si condividono delle letture è l'ennesimo punto a sfavore di chi, come stai facendo tu, male interpreta l'impegno civico trasformandolo in guerra di posizioni verso il prossimo. Non è così che si fa.
La competenza e l'equilibrio vi sono riconosciuti da tutti, me per primo: occorre però correggere un errore di valutazione che è contenuto nell'articolo qui di sopra. Per evitare il caos e le cattive interpretazioni che, come vedi, alcuni lettori hanno già imbastito.
cioe' massimiliano tonelli stava a litiga' con un lettore e il comitato ha cretudo che ce l'aveva con loro? ma è un mania! ma vi rendete conto che c'è pure chi vi legge e non crede a cio' che vede?
RispondiEliminaMa come si puo' parlare di luci e ombre, addirittura dicendo che queste ultime sopravanzano le prime per quanto concerne un bando che non è stato ancora pubblicato e di cui non sappiamo alcunché? Questo è processo alle intenzioni. Questo significa operare con le modalità proprie della politica, non di un comitato civico.
RispondiEliminaE puo' servire a fuorviare l'opinione pubblica, che ci segue e ci legge attentamente.
Fuorviarla proprio nell'unico momento in cui si attua una inversione di tendenza positiva (ovviamente poi bisognerà giudicare il bando, che sia ben scritto) che sancisce due regole auree dell'impiantistica pubblicitaria.
1. gli impianti si assegnano previo bando
2. gli impianti pubblicitari non servono solo per arricchire chi li gestisce, ma devono scaturire servizi per la cittadinanza
Nel momento che si fa questo i comitati tutto dovrebbero fare, fuorché rischiare di buttarla in caciara facendo il processo alle intenzioni, ancor prima di aver letto le carte. Oltre che dimostrando di non conoscere questo particolare mercato.
CREDO CHE LORENZO SI E' CONFUSO ED HA PENSATO CHE L'ATTACCO ERA CONTRO DI LUI. INFATTI E' EVIDENTE CHE E' SEMPRE LUI A SCRIVERE, LO SI CAPISCE DA COME METTE GLI ACCENTI SULLE "E" CHE E' LA STESSA TASTIERA (PRESUMIBILMENTE ALL'ESTERO). SOLO CHE A VOLTE SI FIRMA E DA DEL TU, A VOLTE FA IL FINTO LETTORE E DA DEL LEI. ECCO PERCHE' HA PENSATO CHE GLI ATTACCHI DI FAVORIRE LA MALA FOSSERO DIREZIONATI A LUI, IN REALTA' ERANO PER IL LUO ANONIMO (CHE FIGURA).
RispondiEliminaLorenzo ma quello stava semmai difendendo il blog dicendo che i commentatori in cattiva fede non possono venire qui a far confusione favorendo il crimine.
RispondiEliminaTonelli, la mia pazienza sta terminando.
RispondiEliminaNon è mio obbiettivo farti perdere la pazienza. Solo di affrontare la questione nel suo merito. Cerca di interloquire senza arrabbiarti no, magari è meglio e soprattutto si evita di piccarsi su questioni di principio. Come il lasciare un errore pubblicato nel blog soltanto per non darla vinta a me.
RispondiEliminaAvrei dovuto, in principio, scrivere come anonimo o con un nome inventato: avreste corretto subito. Ma visto che sono io... Non è così che si risolve il problema dei cartelloni, non è pigliandosela tra noi cittadini. Ci possiamo stare simpatici, antipatici, possiamo discutere, litigare, ma il nemico non siamo noi: sono i cartellonari maledetti! E gli errori, se vogliamo combatterli efficacemente, meno ne facciamo meglio è.
Non si può dedurre che una ditta, visto che si occupa di bike-sharing, non ha competenze sull'adv outdoor. E' una deduzione completamente sballata e io volevo solo farti notare questo sbaglio, cretinata, sciocchezza, errore, svista. Chiamalo come meno ti fa impermalire, ma per cortesia sistemalo. Perché no?
no Tonelli, e questa e` ultima volta che ti scrivo: gli insulti e le aggressioni verbali che ti contraddistinguono non sono dibattito. Per cui ti invito, formalmente, a moderare modi, termini e toni con i quali ti rivolgi a me, al Comitato ed ai visitatori del blog.
RispondiEliminaE qui non c'entra l'antipatia ma le regole di convivenza civile e la buona educazione.
Contrariamente mi costringerai ad azioni di tutela.
Non devi prendere quella che è semplicemente passione civica come attacco o aggressione verbale. Ma santo cielo, ci siamo parlati più volte, ci siamo presi caffe ecc e ti paio uno squilibrato? Magari quando scrivo sembro aggressivo? Ebbene puoddarsi, me ne spiaccio. Ma una buona volta, vuoi rispondermi e dibattere sui contenuti? Abbiamo aperto questi blog per fare lezioni di netiquette e galateo o per entrare nel cuore delle questioni? Basta con questa storia degli insulti? Capita a volta di farsene, come ho dimostrato tu me ne hai fatte di tutti i colori, non sto qui a farla lunga: vorrei solo parlare di cartelloni, di come combatterli e degli errori da commettere il meno possibile.
RispondiEliminaQualsiasi tono che può sembrare aggressivo, vogliate considerarlo non come tale. Semplice infervoramento civico. Non ho voglia, però, ogni volta di giustificarmi.
Ti ho fatto degli appunti su una tua riflessione sul bando (per una volta che si fa un bando, come succede in tutto il mondo, lo consideriamo ricco di ombre ancor prima di averlo letto?), ti ho segnalato senza tema alcuno di smentita un errore da correggere: parliamo di questo.
Altrimenti cosa fai, vuoi querelarmi perché ho invitato alcuni lettori -probabilmente squallidi cartellonari- a non permettersi di alzare polveroni strumentali sulla materia? Sarebbe fantastico...
Dice il saggio: "Quando incontri un pazzo, ignoralo; è la sua stessa pazzia che lo porterà alla perdizione".
RispondiEliminaLa frase che segue, completamente folle in tutto e per tutto, è ancora -nonostante una puntuale segnalazione e amplissime spiegazioni sul perché sia profondamente sbagliata- pubblicata in questo articolo. Come si chiama questo atteggiamento? Violenza? Prepotenza? Strafottenza? Presunzione? Prosopopea? In base a quale conflitto neuronale un comitato civico (un comitato civico!) cui viene segnalata una inesattezza marchiana, si picca di lasciarla pubblicata? In virtù di quali secondi fini? In funzione di quale volontà di far confusione su un argomento che davvero confusione non merita? Si richiede la sistemazione della seguente frase completamente sbagliata, scorretta, campata in aria, basata sul nulla anzi basata sulla totale ignoranza di chi ha scritto sul settore in questione. Grazie.
RispondiElimina...è logico prevedere che parteciperanno alla gara ed avranno maggiori possibilità di vincerla, soggetti ed imprenditori del settore che abbiano competenze, esperienze e capacità di gestione di servizi pubblici quale appunto il bike sharing; è pure logico dedurre che siffatte imprese non apparterranno al settore della pubblicità ed affissioni e quindi dovranno “rivendere” a terzi, con una trattativa privata, lo sfruttamento degli impianti pubblicitari...
E' sconcio scrivere cose del genere. Perché insistere?
basta fare una verifica su tutte le città che hanno un bike sharing attivo per accorgersi che la frase è buttata li senza saperne granché mi pare misterioso che non la aggiustino
RispondiEliminafolle, ignorante, sconcio...
RispondiEliminaTonelli ti hanno avvertito ma continui!!
ragazzi, è un brutto spettacolo facciamola finita. ci sono diverse persone che nell'ombra stanno lavorando impegnando tempo, fatica e soldi per dedicarli a questa causa, trascinare polemiche di tale portata accanendosi su puntigli inconciliabili è deleterio per la buona volontà di queste persone. c'è la possibilità di spiegare e far valere le proprie ragioni sui rispettivi blog senza insultarsi o minacciarsi, i lettori saranno in grado da soli di farsi un'idea sulle motivazioni dell'uno e dell'altro. vi chiedo di chiuderla qui e di mettersi al lavoro nel reciproco rispetto
RispondiElimina@Massimiliano Tonelli
RispondiEliminaNon è lei che decide cosa sia giusto e cosa sbagliato. Si informi e vedrà che alla fine troverà qualcuno che riuscirà a farglielo capire.
Ci sono persone che da millenni si arrogano un diritto simile a quello che lei cerca di accampare e, pur avendo avuto notevoli successi per diversi secoli, anch'essi cominciano ad incontrare qualche difficoltà a far passare il principio per cui loro hanno ragione e gli altri torto.
La sua richiesta di rettificare un'opinione (tale è qualcosa espresso nella forma "... è logico prevedere ...") non può essere esaudita e la sua insistente reiterazione risulta stucchevole oltre che inutile.
Ho fatto questa ulteriore eccezione alla mia regola di evitare di parlare con i muri per il motivo di essere stato più volte citato sul suo blog. Il modo è, come suo stile, ancora una volta inurbano, ma la cosa riguarda solo lei, che risulta ben qualificato dalle assurdità che scrive. Anche in quel caso lei si arroga diritti ridicoli (decidere cosa devono leggere dei "bravi cittadini antidegrado"!?!) che la dicono lunga sui processi mentali che la caratterizzano.
Per quanto mi riguarda la sua voce su questo blog non è ben accetta in quanto non risulta mai costruttiva ma solo sterilmente ingiuriosa. Ciononostante, come avrà notato, i suoi commenti continuano ad essere ospitati rispettando la nostra regola generale: tutto ammesso fino al limite dell'offesa.
Ho un distinto ricordo del giorno in cui depositammo la proposta di delibera popolare in Comune, quando notai con sommo stupore che l'animatore di Cartellopoli era arrivato con abbondante ritardo all'appuntamento (ore!), tanto che la sua firma non fu possibile depositarla (sul verbale sono rimasti i suoi dati barrati). Personalmente da quel giorno ho continuato a cogliere continui segni che la sua azione non appare essere totalmente limpida, ma non avendo prova alcuna mantengo questo come opinione personale (sottolineo il termine "opinione", nella convinzione che le debba risultare particolarmente ostico).
E quest'ultima sua difesa accorata di un bando per il bike-sharing che definire ridicolo appare riduttivo non può che confermarmi nella mia posizione.
Le anticipo che non farò altre eccezioni alla mia regola prima citata (mai dialogare con i muri) per cui qualsiasi suo ulteriore intervento non riceverà da me alcuna risposta, a meno che non ne necessiti in sedi ben diverse da questo blog. Le dico questo nel caso volesse risparmiare del tempo che immagino anche nel suo caso sia prezioso.
90 commenti per un articolo sarebbero da festeggiare: purtroppo leggendo i post si rimane delusi dai loro contenuti. La polemica supera l'oggetto della battaglia, questo è il risultato, bah !
RispondiEliminaQuando c'è di mezzo un certo Tonelli si riesce sempre a fare di questi risultati.
RispondiEliminaPeccato che poi fa presenza solo sui blog.
Il fatto di non apparire "limpido" a un personaggio della fatta di Roberto Tomassi non può che farmi onore, fare onore al mio lavoro quotidiano a vantaggio della città, fare onore alle persone che mi seguono. Sarei preoccupato ad essere "comrpeso" nel mio impegno civico lucido e disinteressato da un individio come lui. Non che sia una persona cattiva o che abbia secondi fini (lascio a lui il fare queste ignobili, trsiti, infelici accuse, "opinioni" s'intende. Però intando diffama), ma, diciamo, tutt'altro che una persona lucida e in grado di centrare i problemi ecco... D'altronde ciascuno ha i suoi skills e quelli di Tomassi saranno sicuramente altri, non certo quelli di capire, leggere, intepretare la città e proporre soluzioni degne di questo nome.
RispondiEliminaQuello che spiace è continuare a leggere menzogne su menzogne. Mi domando: a raccontare bugie, cosa ci si guadagna? E a che pro lo si fa? Se non lo si fa con qualche secondo fine, perché non si direzionano le energie su altro?
Al deposito della delibera arrivai in ritardo, è vero, un ritado di poco più di 10 minuti e poco meno di 15, non di ore. Un ritardo così contenuto che mi permise di incontrare i firmatari sulla porta d'uscita del Campidoglio. E tra questi c'era anche Tomassi che non può che ricordarsi alla perfezione al mia sorpresa ("come, avete già fatto?"). Come fa a dire bugie in questo modo così plateale? E perché lo fa? C'erano anche altri testimoni che non mi ricordo, tra l'altro.
Ne segui un caffe con Lorenzo Santovincenzo (avrà conservato, almeno lui, un filo di onestà intellettuale per testimoniare le tempistiche) con normalissima condivisione di intenti e visioni come è sempre stata finquando il Comitato non decise di proseguire (avvertito da tutto il movimento) per strategie sbagliate, errori di valutazione e collateralismi con il peggio della nostra amministrazione pubblica. Scelte che hanno portato a far perdere a tutti un anno di battaglia ed hanno fatto diventare il comitato una fortezza di personaggi rancorosi, sulla difensiva, che minacciano querele (una vera vergogna, tra cittadini impegnati contro il degrado. Uno schifo vero leggere continue minacce di ritorsioni legali) non si capisce basandosi su cosa e poi inseriscono, loro si, continui attacchi, insinuazioni, accuse questi si da Codice Penale. Gente che ti dà del malato di mente, ma lo fa modulando ipocritamente le parole, così che il maleducato risulti tu. Inacpaci addirittura di correggere un fragoroso errore, anche qui modulato, messo come "logica previsione". Ma "logica" de che, di grazia???
E dunque se io dico di togliere una affermazione folle, attacco le persone. Se Tomassi dice che io ho turbe mentali, invece, è un gran signore.
Corregiamo, per cortesia la scemenza sul bike-sharing scritta qui sopra o no? E dopo aver corretto, raccontiamo ai lettori perché diciamo menzogne?
Le bugie non si dicono. E se si dicono ci vuole un motivo. Se poi si dicono in nome di 8.500 firme, presumendo che 8.500 persone siano d'accordo con comportamenti inqualificabili come questi, è ancora più grave. Coraggio...
Ne riparleremo, Max, e la prossima volta saremo più chiari.
RispondiEliminaMa adesso tu, Roberto e Lorenzo, se avete qualcos'altro da dirvi, comunicatevelo via mail personale, grazie.
Sig. Tonelli
RispondiEliminaadesso capisco fino in fondo perchè il Comitato Promotore non vuole avere a che fare nulla con lei. Le scrissi qualche giorno fa sul suo blog che non capivo i motivi di tanta vis polemica nei confronti dei membri del Comitato promotore, anche perchè in quel caso era lei a disinformare i suoi lettori dando per scontato che il Comitato non appoggiava la proposta del bando per assegnare le future concessioni a PRIP approvato e invece le feci notare il punto 7 delle proposte di modifica al PRIP del Comitato che parlava proprio di bando per assegnare le future concessioni.
Lei continua a dare poca importanza alla forma ( e invece la saggezza popolare dice che la forma è sostanza) ma mi spieghi per quale motivo un gruppo di persone ripetutamente trattato "a pesci in faccia" dovrebbe incassare in silenzio e in più accettare i suoi "diktat".
Ma si rende conto?
Sollevare un tale polverone per l'interpretazione di una frase non mi sembra un valido contributo alle sue battaglie.
Le consiglio spassionatamente di misurare le parole perchè in alcuni passaggi dei suoi commenti si ravvisano a mio parere più volte gli estremi per una querela.
Tutto ciò per una frase forse inesatta?
Mi vedo costretto a rimetter bocca anch’io per ridimensionare la portata di un dibattito innescato in modo del tutto inopportuno su un aspetto che è per giunta del tutto fuor di luogo rispetto alle finalità di entrambi i blog, ed in particolare di www.cartellopoli.net a cui a mio giudizio sta facendo perdere quella credibilità che si era faticosamente costruito dopo la sua riapertura.
RispondiEliminaIl sig. Tonelli, dopo le polemiche innescate dal post che lo scorso 30 agosto ha voluto dedicare sul suo sito al nuovo Bike Sharing, ha voluto prendersela con i membri del Comitato Promotore per il post sullo stesso argomento da loro pubblicato lo scorso 3 settembre, pretendendo – sul presupposto che le più grandi ditte mondiali che gestiscono servizi di Bike Sharing sono le stesse ditte che gestiscono la pubblicità esterna - che correggessero la seguente frase: è pure logico dedurre che siffatte imprese non apparterranno al settore della pubblicità ed affissioni e quindi dovranno “rivendere” a terzi, con una trattativa privata, lo sfruttamento degli impianti pubblicitari a ditte operanti in questo settore, senza che l’amministrazione comunale possa intervenire.
Non avendo avuto soddisfazione dopo ben 94 roventi commenti, il sig. Tonelli ha voluto pubblicare un nuovo post sul suo sito, facendone un uso a mio giudizio poco corretto, perché comunque estraneo alle sue specifiche finalità.
A scanso di equivoci mi spiego meglio.
Il Bike Sharing, di cui è fuor di discussione l’indubbia utilità sociale, in sé e per sé non ha niente a che vedere con i cartelloni pubblicitari, con la cui problematica viene però a cozzare ed in modo violento nel preciso momento che se ne intende dare la gestione al privato, concedendogli di installare su 70 postazioni pannelli pubblicitari di mt. 1,20 x 1,80 per complessivi 1.500 mq.
Se si calcola che ogni pannello monofacciale occuperebbe una superficie di 2,16 mq. (pari a ben 694 impianti se distribuiti su 1.500 mq.), che diventa di 5,32 mq. se gli impianti fossero tutti bifacciali (pari in tal caso comunque a ben 347 impianti se distribuiti sempre su 1.500 mq.) posizionati sulle 70 postazioni (ipotizzabili con 2 testate ciascuna, su cui installare quindi una doppia coppia di pannelli), si arriverebbe alla conclusione che alla fine dovrebbero essere collocati quasi 5 pannelli per ogni postazione!
Vedremo più avanti che così non sarà, ma che si verrà a determinare comunque un forte impatto ambientale, di cui Tonelli non si è preoccupato più di tanto, perché - facendo parte anche del Comitato Bike Sharing Roma – si è sbilanciato del tutto a favore dell’iniziativa, rilasciando una intervista a Roma Today in cui sostiene che 1.500 mq. di pubblicità a Roma non valgono nulla e propugna che le postazioni debbano diventare 300 dopo 3 mesi e 600 o 700 dopo un anno, per cui nel post sopra pubblicato porta come suo personale contributo addirittura quello di dover provvedere in qualche modo a destinare comunque nuovi mq. pubblicitari dentro o fuori del PRIP.
Già i commenti infuocati che ci sono stati sul post dello scorso 30 agosto avevano evidenziato l’ormai insanabile divergenza che c’è tra il sottoscritto, che ritiene di dover sempre rispettare le regole volta per volta vigenti nel nostro Stato di diritto, ed il sig. Tonelli che le scambia invece per “teoria” e si sente autorizzato a non rispettarle in nome ieri di una “pratica” riforma del mercato delle affissioni ed ora di una “pratica” assegnazione della pubblicità esterna alle stesse ditte che gestiscono i servizi di Bike Sharing, basando entrambe sulle condizioni di un bando, che è a valle di tutto il procedimento e non ha nulla che vedere con i veri problemi che scaturiscono a monte dai luoghi in cui verranno distribuiti i 1.500 mq. di ulteriore pubblicità che si vogliono assegnare.
Per problemi di spazio espongo nel commento successivo i motivi di contrarietà al bando per la gestione del nuovo Bike Sharing.
L’Assessore Visconti avrebbe rassicurato Tonelli che i 1.500 mq. sono dentro il PRIP e non in deroga ad esso: la risposta certa al problema è che sono vere in modo contraddittorio entrambe le ipotesi, perché da un lato il PRIP prevede in tutta Roma 162.500 mq. di superficie espositiva in tutto, di cui i 1.500 mq. sono sicuramente in più, ma si potrebbero considerare in deroga ammessa dallo schema normativo dal momento che alla lettera d) del paragrafo 1.2 esclude dall’ambito di applicazione del PRIP “i mezzi collocati su paline e pensiline del servizio di trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano”: appare evidente che questa “deroga” si basa sulla interpretazione forzata di considerare il nuovo Bike Sharing come “servizio di trasporto pubblico locale urbano” e di equiparare i 1.500 mq. di pannelli pubblicitari a “paline” o a “pensiline”.
RispondiEliminaLa stessa interpretazione forzata viene data dalla delibera n. 284 dello scorso 3 agosto con cui la Giunta Capitolina ha affidato alla S.r.l. “Agenzia Roma Servizi per la Mobilità” la gestione e lo sviluppo del Servizio di Bike Sharing, perché considera il ricorso a tale contropartita economica già previsto al comma 1 bis dell’art. 6 del vigente Regolamento approvato con delibera n. 37/2009, che in effetti dispone che in deroga ai limiti stabiliti per la superficie complessiva massima dei mezzi pubblicitari “è autorizzata l’esposizione pubblicitaria su manufatti costituenti elementi di arredo urbano, funzionali a servizi di mobilità alternativa, collocati nell’ambito della Città Storica, come definita in sede di pianificazione del territorio”.
Nella delibera viene dichiarato che con il termine “funzionali” si intendono anche quegli impianti pubblicitari collocati disgiuntamente dalle postazioni, il cui posizionamento è di fatto funzionale al servizio di Bike Sharing in quanto garantisce il raggiungimento di una superficie pubblicitaria totale ritenuta congrua come corrispettivo per l’erogazione del servizio: la “traduzione” pratica è che i pannelli pubblicitari potranno essere collocati a piacere, perché del tutto disgiunti dalle 70 postazioni.
Lascio a chi legge di valutare in che misura degli impianti pubblicitari a sé stanti possano essere equiparati a “manufatti costituenti elementi di arredo urbano”.
Le 70 postazioni saranno collocate in prevalenza nel I° Municipio (centro storico), dove però non potranno essere assolutamente installati i pannelli pubblicitari per i seguenti motivi.
In base alle schede tecniche allegate allo schema normativo del PRIP saranno infatti ammessi anche impianti del formato di mt. 1,20 x 1,80 soltanto dei seguenti 3 tipi:
- 3A (cartello);
- 3B (cassonetto, plancia, vetrina);
- 4 a (tabelle).
Ma tutti e 3 i suddetti tipi, oltre a non essere equiparabili a "pannelli", non sono ammessi nel centro storico che il PRIP destina a sottozona B1 e che é stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità e che é comunque soggetto a vincolo paesaggistico con divieto di affissione pubblicitaria, eccezion fatta per quella di tipo istituzionale.
Ribadisco l’intenzione di far presente tutto questo con una diffida al Comune, per invitarlo ad astenersi dall'autorizzare impianti nel centro storico di cui sarei costretto a denunciare a nome di VAS i sicuri vizi di legittimità, per violazione non tanto del PRIP che non ha ancora alcuna valenza giuridica quanto del vincolo paesaggistico del centro storico: fra i vizi va ricompresa anche la gestione per 12 anni di pannelli pubblicitari la cui autorizzazione – in caso di rinnovo - non può superare comunque i 10 anni, com stabilisce l'art. 10 del vigente Regolamento.
Les credi che non c'abbia provato, a scrivere e-mail? A Tomassi, ad esempio? E non solo sui cartelloni. Credi che non gli abbia provato a domandare perché, invece di pigliarsela con il parcheggio interrato e regolare di Via Giulia, non se la fossero pigliata con il fatto che Via Giulia è un chilometro di sosta selvaggia che è la vergogna del Pianeta?
RispondiEliminaCredi che non gli abbia chiesto come mai invece di pigliarsela (non che non sia giusto pigliarsela, ma occorre una strategia. Costruttiva) con i tavolini in Piazza Navona non avessero mai detto nulla sul fatto che Piazza Navona è un drive-in, che i lavori in Corso Rinascimento hanno delle falle, che nel farli hanno lasciato il buco di Piazza Sant'Andrea della Valle in pasto alle lamiere?
Vuoi lo scambio di e-mail per capire chi parla di ciccia e di problemi concreti e chi risponde "con te non interloquisco"? Il fatto è che quando uno rifiuta il confronto, di mezzo ci va la città.
Percival anche io vedo parecchi estremi da querela. Ad esempio sono molto sorpreso che Roberto Tomassi non abbia ancora cancellato la frase dove mi dà della persona torbida. Sono molto sorpreso che non l'abbia cancellato davvero. E' un cosa di una gravità tale che non trovo neppure aggettivi per definire.
RispondiEliminaNon basta dire "è una opinione", quando questa opinione si pubblica e quando questa opinione è diffamatoria, a questi livelli, la sua pubblicazione è un reato. L'articolo è il 595 del Codice Penale e davvero io che faccio il giornalista ne so qualcosa credimi.
Uh che fatica leggere tutto una sola oservazione e lo dico con amarezza da fiancheggiatrice del comitato. tonelli nel mondo romano del no-degrado lo conoscono tutti e molto bene: affermare che il suo comportamento è losco è una porcata non di poco conto. vedere che siete arrivato a sto' punto mi addolora. vedo comportamenti oscuri in questo commentario, ma non mi parono posti in essere da m. tonelli mi dispiace!
RispondiEliminaScusate se mi intrometto... a me anticartellonaro non me ne frega un beneamato ciufolo delle beghe fra Tonelli e tutto un Comitato. Posso solo chiedermi: ma perchè ce l'avranno tanto (in tanti), con lui?
RispondiEliminaQuindi Patrizia io questa domanda me la farei. Forse c'è qualcosa che non sappiamo? O forse qualcuno è stufo di prendere pesci in faccia? Certo mi ha stupito molto il comportamento del Comitato che a forza di prenderne (di pesci), puzza di pesce lontano un miglio, e tutto questo senza reagire (almeno fino a questo post, in cui è stato provocato sul terreno di gioco amico).
Chissà... vedremo come andrà a finire. Siamo ad un momento cruciale e credo che "il bubbone" è maturo per scoppiare. E chissà chi ne uscirà più pulito. Forse avremo delle sorprese...
Certo l'intervento di Bosi è chiaro: Tonelli non ha da scaldarsi tanto perchè gli appunti ed i timori espressi dal Comitato sulla delibera di Giunta sul Bike sharing sono fondati, anche alla luce della "mission" che il Comitato e Cartellopoli.net si sono dati.
E con questo fanno 100 commenti ! Finitela quì per favore e se avete altri insulti da farvi fateveli a quattr'occhi e piantatela di mettere in berlina il movimento agli occhi di chi dovrebbe temerlo.
qualcuno si stupira` e qualcun altro avra` sicuramente da ridire ma, stavolta, concordo parola per parola, virgola per virgola, accento per accento, con quando scritto da Bosi. In un commento che avevamo gia` preparato e fra breve pubblicheremo, facciamo le stesse identiche osservazioni, piu` qualche altra.....
RispondiEliminae per quanto riguarda tutto il resto: non ti curar di loro ma guarda e passa....
RispondiEliminaNon ho mai scritto che non erano fondati i timori del Comitato e anche io concordo con quanto scrive Bosi. Perché si cerca di sviare il discorso? A che pro?
RispondiEliminaHo solo fatto una nota, segnalando un errore che sta ancora pubblicato a tutto svantaggio dei lettori, su una questione che nulla c'entrava con i timori. Ho dato il mio contributo da esperto del settore del bike-sharing.
Rileggiti il commentario, benché lungo, e comprenderai che sei fuori strada Pierluigi: non mi scaldavo per quel che pensavi tu.
Comunque sono stato inviato, unico esponente di comitati, al I Forum sulla Ciclabilità organizzato dalla Provincia di Roma il prossimo 16 settembre. Spero di vedere te e qualche rappresentante del Comitato in platea.
Considerando la mia posizione giudiziaria, con i cartellonari che mi stanno saltando letteralmente alla giugulare tra citazioni, sequestri del sito e querele (d'altro canto quando si fa una battaglia del genere in maniera ficcante, questo è il concreto rischio), spero che il bubbone scoppi quanto prima. Sarebbe liberatorio per me e per le mie finanze, visto quanto sto spendendo di avvocati per poter continuare ad avere la libertà di compiere una battaglia civica contro quello che abbiamo da sempre individuato come schifo assoluto (sia dal punto di vista delle "aziende" sia dal punto di vista dell'amministrazione) contro cui non avrebbe avuto alcun senso mantenere rapporti cordiali.
A Tonè... quello che tu chiami "un errore" è solo un'opinione. Come tale puoi non condividerla ma devi sicuramente rispettarla. Il Comitato non mi sembra che stia scrivendo il Vangelo. Si può condividere o no, ma smettila di chiedere che venga modificata un'opinione, anzi rispettala. Tanto la tua opinione l'hai già detta una cinquantina di volte e l'abbiamo capita tutti, ma per favore non pretendere che qualcuno cambi la sua opinione in favore della tua. Sarebbe maniacale.
RispondiEliminaE siamo a 104 commenti...grazie a te!
No, non è una opinione. Non mi risulta che io venga qui a contestare le opinioni del Comitato. Ti ricordi l'ultima volta che mi hai visto comparire tra i commenti? Non mi permetto di venire a sindacare le opinioni del Comitato che, tra l'altro, quasi sempre condivido (salvo il famoso errore strategico di cui sopra, che era "da rispettare", ma poi si è trasformato in grave errore pure per loro stessi).
RispondiEliminaErgo, si tratta di un errore.
Se uno scrive che la Fiat produce biciclette non è una opinione.
Se uno scrive che i cartelloni di Roma sono belli non è una opinione.
Se uno scrive che Berlusconi è un tipo apposto con la giustizia non esprime una opinione. Dice una cazzata.
Ecco lì è stata scritta una cazzata. Non la si vuole correggere? Pace: ma almeno i lettori che leggeranno i commenti sapranno e potranno andare a controllare IN OGNI CITTA' DOTATA DI BIKE-SHARING che di fragorosa cazzata si tratta.
Capirei il tuo disappunto se io cicciassi qui un giorno si e uno no a fare il pierino. Ma sarà un anno che non accade, se è accaduto è solo perché ho ritenuto di dare un contributo da esperto di bike-sharing.
Tonè... ha ragione Bosi quando dice "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire". Stranamente il tuo disappunto l'hai palesato solo dopo qualche giorno che il post è uscito. Eri distratto? O hai capito che qualcuno aveva fatto notare aspetti sulla pubblicità che tu (forse involontariamente) non ti eri sognato neanche di prendere in considerazione? Non sei un esperto anche di cartellonistica? e come mai te ne sei dimenticato sul tuo primo post su Cartellopoli? Se i cartelloni servono a mettere le biclette vanno bene? E se vengono messi da una grande società è meglio ancora?
RispondiEliminaAnzi, hai puntato solo sul fatto che la cartellonistica è una risorsa
mal sfruttata e non che ce n'è troppa (come ha dichiarato più volte Bordoni). BAsta che si faccia un bando non ce frega niente se mettono 700 cartelloni in più? A Tonè... perchè non vuoi capire che le opinioni degli altri possono essere diverse da quella che è la tua personalissima verità? Prova a fare un bagno di umiltà e vedrai che ti sentirai più pulito.
(metaforicamente parlando).
Lascio a te la contro contro contro contro replica (siamo a 106 e pure i polli cominciano a ridere), perchè me ne vado a dormì... Tanto a me non mi convinci. Come io, al contrario di te, non pretendo di convincere nessuno.
Buonanotte.
No, non ero distratto. Ho segnalato la cosa appena, me ne sono accorto. Come me ne sono accorto? Perché sul gruppo Bike-Sharing cui ti invito ad iscriverti (http://www.facebook.com/groups/36108593143/), in Facebook, il buon Paolo Osso giusto ieri alle 12.15 ha pubblicato un articolo di Paese Sera che riportava questo articolo. Purtroppo con quella castroneria madornale.
RispondiEliminaCirca un'ora e mezzo dopo scrivo qui. Puoi controllare tutte le date.
Riguardo alla mia idea di come deve essere la cartellonistica a Roma (anche se non capisco cosa c'entri, la mia osservazione non riguardava i cartelloni) ti rispondo con facilità: come è in tutte le città più civili del mondo. Questo ti deve bastare e avanzare. Aspetto ora la tua visione del mondo.
Riguardo al tuo tentativo, in ogni commento, di farmi passare da persona disonesta, sei libero di farlo, ma non sarebbe più onesto (appunto!) da parte tua farlo firmandoti nome e cognome come faccio io.
Ti ricordo, visto che mi dici addirittura di pensarla come Bordoni, che questo blog nasce precisamente (anche qui Santovincenzo ti potrà confermare) perché alcune persone consideravano i miei attacchi a Bordoni troppo veementi e decisero di prendere le distanze convinti di voler mantenere un rapporto diverso con l'amministrazione (convinzione poi, troppo tardi, sconfessata). Dunque non ti pare quanto meno ridicolo accusarmi di essere uno che non considera la presenza di cartellonistica in eccesso?
Purtroppo non riesco spiegarti che non ho alcuna difficoltà a condividere le preoccupazioni sui 700 cartelloni in più, ma che la mia rimostranza era su tutt'altro. Eppure te l'ho spiegato più volte e con la massima chiarezza. Come mai tutta questa fatica a capire concetti così elementari? Non ci fai una figura bellissima, eh...
(segue da sopra)
RispondiEliminaRiguardo al mio vecchio articolo sul bike-sharing non ho mai scritto quello che cerchi di mettermi in bocca. Ho scritto questo:
Se con 60 cartelli si ottiene un bike-sharing, cosa si potrebbe fare se tutta la città fosse gestita così, con un bando preciso, che definisca le superfici, il design degli impianti e che suddivida rigorosamente gli introiti: tot al gestore, il resto alla città sottoforma di manutenzione urbana, pulizia, illuminazione pubblica, urban design, arredi, panchine, cestini, segnaletica turistica, toilette pubbliche.
Che è molto diverso. Capisco che per chi è abituato a vivere nella zella, caro Pierluigi, trasformare questa città a immagine e somiglianza delle città europee possa essere destabilizzante, ma ci riusciremo, mi secca confermartelo.
Riguardo ai dettagli più profondi, abbiamo deciso di pubblicarli non appena il bando verrà pubblicato. Affermare, come qualcuno qui ha fatto, che un bando va impugnato al tar ancor prima che questo bando sia stato scritto ci farebbe vergognare di noi stessi. Ma non ti preoccupare che se ci saranno colpi di mano rispetto alle rassicurazioni verbali che mi ha fatto l'assessore Visconti, non mancheranno le mazzate.
Come vedi i tuoi tentativi di farmi passare da furfante sono facili da smentire e risultano un tantino goffi. Ma soprattutto: siamo certi che questo commentario serva a trovare qualche appiglio per dimostrare che Massimiliano Tonelli è un disonesto? Siamo certi che sia opportuno trasformare questo spazio in un suk dove qualcuno cerca di argomentare e altri rispondono "non sei gradito", "non ti curar di loro", "fai ridere i polli", "me ne vado a letto" e così via? E' un comportamento incivile consapevoli di esserlo, io cambierei modo di fare.
Guarda, questo era il mio commento (http://bastacartelloni.blogspot.com/2011/09/le-buone-intenzioni-lastricano-la.html?showComment=1315396405958#c952471067679363801), bastava sistemare un banale errore dovuto ad ignoranza su un particolare mercato e tutto finiva lì. Così magari la smetti anche di ascrivere a me i cento e passa commenti, durante i quali ho solo cercato di rispondere con serietà ad accuse infamanti, ingiuriose e diffamatorie che mi sono state rivolte.
Tonelli adesso basta per favore.
RispondiEliminaHai inserito 28 commenti e credo siano più che sufficienti per far comprendere le tue opinioni.
Continuiamo le nostre battaglie con le nostre idee e modalità di azione che non devono per forza coincidere.
Caro Fitzcarraldo, per quale motivo se vengo chiamato in causa da qualche lettore che mi chiede di chiarire dei dubbi per quale motivo non dovrei farlo? Avrei preferito io per primo di evitare, ma purtroppo sono stato chiamato in causa (o attaccato, o insultato, o vilipeso, o diffamato) e ho ritenuto di rispondere.
RispondiEliminaTi ho già chiesto, quando ti rivolgi a qualcuno per cognome (ti immagini se avessi detto io "adesso basta", almeno 10 commenti sulla mia maleducazione), di farlo firmandoti. Come vedi Santovincenzo, alzando l'autorevolezza della della discussione, ha iniziato a firmarsi con il suo. Siamo cittadini impegnati contro il degrado, non abbiamo nulla da nascondere, perché continuare a appellare dei concittadini per cognome celandosi dietro ad un nick? Questo si che è screanzato.
Parli di modalità d'azione che non coincide, ma come l'amico Pierluigi travisi sapendo di travisare. Il mio appunto, a partire dal quale avete ritenuto di fare lunghe polemiche, non aveva nulla a che spartire sulle modalità d'azione (condivido le perplessità del Comitato e lo stare in guardia su questo nuovo bando, altroché), ma semplicemente una banale annotazione tecnica: non è vero che le ditte che si occupano di bike-sharing sono ditte che non hanno nulla a che fare con l'advertising, anzi è vero l'esatto contrario.
Ma d'altro canto, caro Fitz, tu sei la medesima persona che dopo numerose serate insieme (anche qui, come per gli episodi che addebitavo a Santovincenzo, con parecchi testimoni), in giro per la città, non perde occasione per accusarmi di essere l'unico a non "sporcarmi le mani". Dunque sei, anche tu, una persona che dice menzogne sapendo perfettamente di dirle; menzogne e ingiustizie insensate e incomprensibili per le quali troverò pace solo quando ti scuserai con me (attendo una tua telefonata, non importano scuse pubbliche). Ecco che il tuo "adesso basta" suona non solo strafottente e violento, ma anche parecchio fuoriluogo. Visto che adesso basta, per tante bugie che hai detto, te lo avrei dovuto urlare io e non l'ho fatto e non intendo farlo. Preferisco risponderti nel merito.