Siamo stati profetici, anche se di poco. Ieri ci chiedevamo per quanto tempo ancora non si sarebbe messo mano alla riforma del commercio ambulante legale, dopo i numerosi annunci e rallentamenti degli scorsi mesi. Leggendo le notizie di oggi, parrebbe che siamo ancora in alto mare, se soltanto il PRIMO LIVELLO della riforma, quello dell'aumento dell'occupazione di suolo pubblico per i camion bar, è nuovamente slittato.
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E' di oggi la notizia del ritiro dell'aumento Cosap dal bilancio previsionale |
Ma ricapitoliamo le tappe precedenti:
Luglio 2014: l'aumento del canone di occupazione suolo pubblico (Cosap) per le attività di somministrazione su area pubblica (camion bar) viene
depotenziato e rimandato allo studio di riclassificazione dei valori economici delle aree commerciali - la cosiddetta "zonizzazione" - da completare, secondo il presidente della commissione commercio Orlando Corsetti
entro il successivo novembre 2014
Gennaio 2015: l'assessore Marta Leonori
presenta il nuovo provvedimento di giunta sulla Cosap inclusivo delle rinnovate zonizzazioni commerciali. Il provvedimento è
fortemente criticato dal presidente Corsetti che ne stigmatizza metodi e contenuti rispetto al lavoro di mediazione (al ribasso?) portato avanti dalla commissione commercio. Arrivando a minacciare le dimissioni della Leonori:
“Chiedo alla Leonori, a nome della Commissione tutta, di smentire immediatamente le sue dichiarazioni sulla ‘non modificabilità’ della proposta di regolamento Osp presentata dalla giunta capitolina, dichiarazione che ha tutto il sapore di una coercizione che vincola la libertà di espressione della commissione e dell’Assemblea capitolina tutta, disconoscendo peraltro il principio di partecipazione quale fondamento di ogni forma di democrazia. Se non arriverà alcuna smentita, chiederò le dimissioni dell’assessore in occasione del consiglio di domani”
La manovra sui camion bar che lo stesso Corsetti aveva promesso entro novembre, non è arrivata, la giunta Marino si è attivata raccogliendo
molti dei suggerimenti e delle sollecitazioni avute dalla commissione e dalle associazioni di categoria, ha presentato un suo schema a gennaio che secondo Corsetti andava contro il percorso partecipativo (che doveva concludersi 2 MESI PRIMA) intrapreso con i soggetti interessati - leggasi bancarellari e proprietari di licenze camion bar - e dunque si è opposto alla presentazione del nuovo regolamento Osp (
occupazione suolo pubblico) "non modificabile" e dunque ha rinviato la sua approvazione.
Che sarebbe dovuta avvenire nella manovra di bilancio in corso. Ma la delibera di giunta è stata nuovamente ritirata dai provvedimenti collegati al bilancio per "approfondimenti tecnici" volti a correggere alcuni "effetti distorsivi provocati dall'incrocio tra tariffe e coefficienti".
Il sindaco Marino rassicura: non è uno slittamento (ah no?) ma "vogliamo semplicemente uno studio scientifico che attraverso un'attribuzione di tariffe diverse a seconda dei valori commerciali delle zone municipali, non dia privilegi e svantaggi a soggetti diversi".
Pare che l'oggetto del contendere siano gli espositori delle librerie fuori dai negozi che la delibera prevede e che invece molti consiglieri di Roma Capitale considerano un grave problema di bivacco. Ma questa è solo una scusa per ostacolare, rallentare, il provvedimento, come avvenne in maniera del tutto simile con il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari ostacolato un anno fa dalle
strategie dilatorie della stessa commissione commercio presieduta da Corsetti e animata dalla stessa maggioranza silenziosa che dal PD a Forza Italia lavora per difendere gli interessi delle ditte pubblicitarie e degli ambulanti.
A quest'ultimo proposito, avete fatto caso che nelle cronache si parla solo di camion bar di fronte ai monumenti e non delle
4000 bancarelle che invadono le strade e le piazze del centro e della periferia?
Avrete notato poi che tutte le forze del Comune e dei municipi, centro storico in primis, sono focalizzate nella sacrosanta battaglia ai dehors abusivi con decine di uomini e mezzi delle forze dell'ordine, dichiarazioni e comunicati a ciclo continuo, quando c'è il SILENZIO ASSOLUTO, o quasi, sull'invasione delle bancarelle autorizzate.
Inutile dire poi che il tema viene sistematicamente confuso con quello dei venditori abusivi, che sono un'altra emergenza innegabile e al contempo non assimilabile al tema del
COMMERCIO AMBULANTE AUTORIZZATO IN SOVRANNUMERO. L'abbiamo scritto in stampatello, così si capisce meglio e forse qualche giornalista un po' distratto s'incuriosisce e va ad approfondire. Che poi ci vuole poco, basta uscire di casa e provare a camminare facendo lo slalom tra le migliaia di bancarelle che vendono abiti e oggettistica sparse dal centro alla periferia. Su quelle, silenzio stampa e inerzia totale delle politica.
Anche se, qualcosa si è mosso grazie alla tenacia dell'assessore al commercio Leonori che, a gennaio, aveva preannunciato l'arrivo della
mappatura completa e consultabile delle postazioni ambulanti. Non solo i camion bar del centro storico, ma anche e soprattutto lo scandalosa quantità di bancarelle "fuori mercato" e posteggi a rotazione diffusi in tutto il territorio dei 15 municipi. Ebbene, anche quella innovazione sembra essersi fermata in qualche ufficio e tarda ad essere presentata e resa accessibile a tutti sul sito del Comune. I motivi saranno forse da cercarsi nella lotta intestina nel PD filo-bancarellaro che magari, allertato dai referenti nella categoria degli ambulanti, vuole intralciare la pubblicazione dei titolari delle licenze, dell'ubicazione del posteggio e della durata delle concessioni.
Un primo passo verso la riforma del regolamento del commercio su area pubblica di cui la città ha estremo bisogno e che invece viene accantonato per discutere di camion bar e mercati rionali. Non capendo che una cosa non esclude l'altra e che bisogna ridefinire gli standard e programmare in futuro un commercio su area pubblica migliore nella qualità e sostenibile nella presenza sul territorio. Purtroppo, c'è la ferma opposizione al rinnovamento da parte dei sindacati e delle associazioni di categoria che addirittura
sono scese in piazza ad ottobre per chiedere il rilascio di altre licenze. Cioè di aumentare il numero delle bancarelle senza ridefinirne aspetto e tipologia commerciale. Questo vogliono i "bancarellari" che sono riusciti "miracolosamente" a tenere in piedi per 2 anni un indecente mercatino abusivo sulle fermate degli autobus alla stazione Termini.
Un mercatino che doveva essere smantellato un mese fa, dopo roboanti dichiarazioni di sdegno a mezzo stampa, e che
invece è ancora lì, sulla piazza della stazione centrale della Capitale d'Italia.
Ma si parla "solo" di camion bar, rinvio dell'aumento della tassa di occupazione suolo pubblico, tavolini selvaggi rimossi e ripiazzati il giorno dopo (!!!!).
Le bancarelle che invadono la stazione Termini e le strade dei vostri quartieri, possono rimanere al loro posto. E i funzionari, gli amministratori e i giornalisti che non se ne curano, dormono sonni tranquilli.
Red LS