venerdì 27 marzo 2015

"Il mostro sotto casa non c'è più ma non abbassiamo la guardia"

"Amici di Bastacartelloni qualche tempo fa mentre fumavo una sigaretta affacciata dal balcone di casa mia in via Batteria Nomentana ho visto gli operai che smontavano questo mega cartellone davvero brutto. L'ho fotografato ma ho pensato che pochi giorni dopo ne avrebbero messo un altro più piccolo come stanno facendo in giro per Roma ma per fortuna nessun mostro è tornato. Sarà così o presto ci sarà un nuovo cartellone? Non abbassiamo la guardia!"

S. L.




Cara S. grazie per le foto notturne. Vogliamo rassicurarla sulle due questioni che ha posto.

Il cartellone in quel punto non dovrebbe tornare. L'impianto smontato apparteneva alla ditta Pes che ha ormai chiuso i battenti. Ci troviamo sulla via Batteria Nomentana, quasi all'angolo con via Nomentana. La Pes ha praticamente rimosso la gran parte dei suoi vecchi cartelli, mentre ne ha ceduti altri ad una nuova ditta. Ma non è il caso di questo sotto casa sua che è stato smontato e basta. E non tornerà!

Il cartellone fino a poche settimane fa

Più importante è l'esortazione che ha fatto a se stessa e a noi: non abbassiamo la guardia! Ebbene vogliamo rassicurare lei e gli altri lettori che la guardia resta alta, che continuiamo a seguire il tema con grande attenzione. In questi giorni non abbiamo aggiornato il sito con la normale frequenza perché  molto impegnati in una sorpresa che vi mostreremo presto.

Di che si tratta? Beh come tutte le sorprese che si rispettano deve restare segreta. Ma presto, molto presto ve la sveleremo e ci auguriamo che piaccia a tutti i nostri lettori!

Red

domenica 22 marzo 2015

Cartelloni: con la scusa dell'adeguamento ai nuovi formati i furbetti.............

Sono tante la segnalazioni che riceviamo in questi giorni di nuovi impianti apparsi in tutta Roma. In molti casi si tratta di riduzione del cartellone da 12 metri quadri a 6 metri quadri, come prevede la normativa.

Qualcuno però fa il furbo. Approfittando della confusione creata dalle tante squadre di operai che smontano i vecchi impianti e li sostituiscono con quelli più piccoli, alcune ditte piazzano qua e là cartelli che non dovrebbero esserci.

Un esempio ci arriva dal lettore Antongiulio P. che ha fotografato un 3x2 della Esotas, in piazza di Ponte Milvio, laddove prima c'erano due cartelli di altre ditte: uno della Pes (che come sapete ha rimosso quasi tutti i propri impianti dopo il fallimento) e uno della Screen City. Dunque l'impianto Esotas lì non dovrebbe esserci, eppure.....

L'impianto Esotas in piazzale di Ponte Milvio comparso da poco (foto Antongiulio P)
Il retro dello stesso cartello (foto Antongiulio P.)
I cartelli di due ditte differenti prima posizionati in quel luogo

Al momento, è bene ricordarlo, le ditte hanno la possibilità solo di ridurre i 4x3 in 3x2, ma senza spostarli dal luogo dove sono posizionati. Colpisce vedere che cartelli in divieto rispetto al Codice della Strada vengano sostituiti ma restino in divieto. Eppure per ora non si può e non si deve fare diversamente. E' il caso delle foto qui sotto che mostrano un impianto 4x3 della ditta Moretti che viene rimosso e al suo posto viene montato un 3x2. L'operazione è corretta nonostante, in via degli Orti di Cesare, di fronte la stazione Trastevere, lo spettacolo dei cartelloni sia indecoroso.

Venerdì 20 marzo, operai al lavoro
Il nuovo cartello viene montato

E il vecchio portato via

Ci rendiamo conto che non è facile in questo momento distinguere un'operazione lecita da una irregolare. Una soluzione potrebbe essere quella di esaminare la strada su Google Map. Il numero di cartelloni presenti nel 2014 (periodo al quale si riferiscono le immagini su Google) deve restare invariato, o meglio può diminuire ma non aumentare.

Marco S. ci pone il quesito rispetto a via degli Stradivari dove - spiega - prima c'era un solo cartellone e ora ce ne sarebbero due. Ci manda la foto tratta da Google Map per individuare l'area. Se qualche lettore riesce a fotografare la situazione ad oggi, è pregato di mandarcela. La pubblicheremo per fare il raffronto.



FG

lunedì 16 marzo 2015

Le cose da fare per il Giubileo: decoro, cartelloni, bancarelle. Una passeggiata a San Pietro per rendersene conto

Via della Conciliazione disseminata di cartelloni orologio durante le riprese di 007

Com'era scontato e prevedibile dopo il clamore suscitato dall'annuncio di Papa Bergoglio d'indire un Giubileo Straordinario a partire dal dicembre 2015, tutte le previsioni delle forze politiche e imprenditoriali del Paese si sono concentrate sui grandi progetti della mobilità, dei trasporti e dell'ordine pubblico. Con un supplemento di dibattito che riguarda l'unico problema che rientra in qualsiasi discussione: le buche stradali. Tutte cose che richiedono investimenti ingenti e una programmazione coordinata tra Governo ed enti locali.

Nell'articolo di sabato ci siamo permessi di suggerire al Comune una serie di azioni a costo relativamente basso che se intraprese in maniera autonoma permetterebbero di completare numerosi procedimenti amministrativi in corso e far partire numerose ad importanti iniziative sul fronte della sicurezza e del decoro urbano che renderebbero il soggiorno dei pellegrini migliore, oltre ad avere un effetto immediato e durevole sull'ordine pubblico e sulla qualità di vita dei romani.

Cartelloni e affissioni: completare le varie fasi del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), dai piani di localizzazione alle gare per l'affidamento delle macrozone di territorio alle nuove ditte alla rimozione e sostituzione dell'attuale parco impianti vetusto e inguardabile. Fare di più nel contrasto alle affissioni abusive - affiancando comitati e associazioni di volontari nel monitoraggio del territorio.

Bancarelle: portare avanti con maggiore forza la revisione del commercio ambulante su strada che non riguarda solo i camion bar e i venditori abusivi ma tutte le bancarelle presenti sul territorio, a cominciare dai mercatini giornalieri e a rotazione sulle vie dello shopping e nei piazzali delle stazioni, da Termini (completamente abusivo) al Flaminio, da San Paolo a Laurentina.

Metropolitana: ripulire i convogli della Linea A e B dai graffiti, migliorare la sicurezza nei depositi dei vagoni, implementare il contrasto ai borseggi e all'accattonaggio nei treni e sulle banchine delle stazioni.

Viabilità e servizi: realizzare le corsie preferenziali per gli autobus già previste in zona Prati, Borgo e San Pietro. Usare i fondi dei circuiti pubblicitari speciali per creare un sistema diffuso di bike sharing e di toilette pubbliche.

Tags: nuovo piano di cancellazione dei graffiti basato sulla manutenzione degli spazi ripuliti e sulla repressione del vandalismo con indagini e azioni penali nei confronti delle bande dei writers.

Per capire quanto ci sia bisogno di migliorare la cartellonistica, il commercio ambulante e la pulizia dei graffiti, vi mostriamo le condizioni recenti dell'area più famosa coinvolta dal Giubileo 2015: San Pietro.


Ecco il cartello sul ponte (Vittorio Emanuele II) che conduce migliaia di turisti ogni giorno a San Pietro: se ne deduce che non c'è un responsabile al monitoraggio del territorio (Ama, Lavori Pubblici, Primo municipio, Polizia Locale) che abbia pensato di richiedere/effettuare la rimozione degli adesivi. "Se ne occuperanno i cittadini", avranno pensato. Anche dei graffiti vandalici?




Ebbene sì. Ci sono i graffiti anche sui muraglioni del Tevere a due passi da San Pietro.

Dal reportage di 2 ANNI FA non è cambiato niente!




Elegantissime bancarelle di souvenir appollaiate sotto i lampioni-obelisco di Via della Conciliazione.


Tre venditori abusivi (uno di collanine, uno di aste per i selfie, uno di pashmine) appostati all'ingresso del sottopassaggio di Porta Cavalleggeri. Dall'altra parte del colonnato (Porta Angelica) è molto peggio...


Due fulgidi esempi di cartellonistica pubblicitaria che abbelliscono la zona più turistica d'Italia: Musei Vaticani (in alto, dietro ai cartelli di "pubblica utilità") e la sfilata di paline 1x1 lungo Via Ottaviano.


Anche a Ottaviano, Viale Giulio Cesare e Via Cola di Rienzo, bancarelle di vestiti: pare di essere in un immenso mercatino del sud-est asiatico.



In realtà ci troviamo nella zona dello shopping turistico per eccellenza, biglietto da visita per il made in Italy.


Incredibile in questo contesto la sciatteria dei romani che trattano i palazzi nei quali vivono come se fossero delle baracche. L'assurdo spettacolo delle foreste di antenne televisive con i cavi che scendono giù dai tetti per arrivare negli appartamenti sarebbe facilmente evitabile adottando un impianto centralizzato.

Ma sorvolando - per così dire - su quest'aspetto, c'è tanto da fare per rendere questa città più bella, sicura, vivibile. Iniziare dai cartelloni e dai servizi pubblici che questi finanzieranno (bike sharing e toilette), dalle bancarelle che non sono più accettabili in questo numero e tipologia, dalle scritte sui muri e sui vagoni della metropolitana, sarebbe una scelta coraggiosa e lungimirante che premierebbe il sindaco e la sua giunta.

Saranno in grado di capire quanto il decoro e la regolarizzazione di certi settori porterà benefici economici e d'immagine incalcolabili?

I "nuovi" treni della metro A alla fermata Ottaviano-San Pietro
Red LS

sabato 14 marzo 2015

Giubileo: qualche idea sulle cose da fare quasi a costo zero



Di fronte ad un Papa che sta cambiando la Chiesa, Roma deve provare a cambiare se stessa. Nessuno si aspettava questo Giubileo straordinario nel 2016, ma è facile prevedere che l'effetto Francesco porterà più di 25 milioni di pellegrini.

Il tempo è scarsissimo, le risorse ancora minori per cui non c'è da pensare a grandi opere o radicali trasformazioni della città come avvenne nel 1300 col Giubileo di Bonifacio VIII° e perfino nel 2000 con quello voluto da Giovanni Paolo II°.

C'è solo da immaginare una serie di azioni concrete che possano dare un volto dignitoso a Roma, che non la facciano apparire come una capitale all'ultimo stadio della sua decadenza.

Il Codacons lancia l'allarme città impreparata e trasporti pubblici inadeguati (bella scoperta! magari ci pensassero meglio la prossima volta prima di impugnare ogni provvedimento che tenta di cambiare le abitudini dei romani come quello sulla sosta a pagamento). I grandi giornali temono per la sicurezza (ma a causa dell'Isis la guardia è già alta e la gestione della forza pubblica non spetta al Campidoglio).

Nessuno, come è probabile, stilerà un elenco semplice di cose da fare in pochi mesi, a costi bassissimi e che potranno dare un'immagine diversa di Roma. Allora proviamo a farlo noi con una agenda puramente abbozzata, suscettibile di modifiche. Ma siamo certi si tratti di cose indispensabili:

CARTELLONI
I tempi sono perfetti: se il piano di riforma non subirà intoppi, nel 2016 Roma avrà una impiantistica pubblicitaria civile e ordinata. I turisti non dovrebbero restare sconvolti dallo schifo attuale. Quindi basta portare avanti il piano attuale senza indugi.

BANCARELLE
Questa del Giubileo deve essere l'occasione per ripulire le strade di Roma dal perenne suk che la occupa. Si dovranno liberare la stazione Termini, le grandi vie dello shopping e le consolari. Prestando particolare attenzione alla zona limitrofa al Vaticano. Abbiamo mostrato già cosa vedono i turisti che scendono alla fermata Ottaviano per recarsi a San Pietro. Vogliamo lasciare la situazione immutata?



METROPOLITANA
E a proposito di turisti che saliranno in metro, è indispensabile avviare un'operazione di pulizia straordinaria dei convogli della linea B (con 60 milioni è stato calcolato che tornerebbero tutti nuovi), mettendo in sicurezza il deposito dove i graffitari ogni notte fanno il loro comodo. Un'azione di contrasto severo ai borseggi e all'accattonaggio sui treni tanto per dare un aspetto "normale" al misero trasporto su ferro romano.



SERVIZI (Bike sharing e Toilette)
I pellegrini si aspetteranno di trovare biciclette pubbliche come esistono in tutte le città dell'occidente che permetteranno i piccoli spostamenti e la visita della città. Abbiamo l'occasione grazie alla riforma dei cartelloni. Basta non sprecarla! Così come i bagni pubblici, indispensabili per un massa turistica di questo genere. Anche qui è quasi tutto pronto grazie ai bandi sui cartelloni. Non si perda tempo!

CAMION BAR
L'ennesimo rinvio sull'aumento delle Osp per i camion bar e la loro ricollocazione non è più giustificato. Se una parte del Pd vuole che 25 milioni di turisti ricordino i nostri monumenti per i panini e le coca cola se ne assuma la responsabilità.

TAGS
E' l'occasione per avviare una grande campagna di ripulitura dei muri e dei manufatti della città. Concedendo agevolazioni fiscali ai condomìni che vorranno ripulire le facciate entro la fine del 2015 e avviando un'azione repressiva senza precedenti.



MANIFESTI E MICROAFFISSIONI
In questo paese si sono commessi i maggiori abusi e furti in nome dell'emergenza. Ebbene questa volta si sfrutti l'emergenza Giubileo per far scattare il blocco delle utenze telefoniche di tutti coloro che affiggono gli adesivi. Nel contempo non si conceda tregua ai manifesti irregolari, oscurandoli e sanzionandoli (senza condoni).

CORSIE RISERVATE AL TRASPORTO PUBBLICO
Si mettano in cantiere le preferenziali già previste dal Piano del Traffico nella zona Prati, Borgo e San Pietro. Si liberino gli assi di trasporto che partono dai grandi snodi (Termini, Tiburtina, piazza Venezia) verso il Vaticano. Con 5 o 6 nuove corsie la fluidità degli autobus aumenterebbe di molto.

VENDITORI ABUSIVI
Gli uomini che presidieranno la sicurezza straordinaria dell'evento si dovranno far carico anche di tenere tutte le zone centrali libere da venditori di ombrelli, souvenir, borse contraffatte. Uno sforzo speciale della Guardia di Finanza che blocchi la filiera delle merci, potrebbe dimezzare il fenomeno in poche settimane.



I costi per realizzare queste cose? Bassissimi, sotto i 100 milioni di euro. Ma il ritorno in termini di immagine e di vivibilità della città sarebbe immenso. La più grande rivoluzione che Roma abbia visto dal dopoguerra. Il Giubileo del 2016 potrebbe passare alla storia per aver cambiato il volto della città. Basta la volontà politica.

FG

giovedì 12 marzo 2015

Di nuovo bloccata la delibera sugli aumenti alle tariffe di occupazione dei camion bar. E intanto non si parla delle bancarelle abusive che rimangono alla stazione Termini. Della mappatura delle postazioni fisse e a rotazione. Della revisione del commercio ambulante regolare e invasivo. Solo dimenticanza o strategia precisa?



Siamo stati profetici, anche se di poco. Ieri ci chiedevamo per quanto tempo ancora non si sarebbe messo mano alla riforma del commercio ambulante legale, dopo i numerosi annunci e rallentamenti degli scorsi mesi. Leggendo le notizie di oggi, parrebbe che siamo ancora in alto mare, se soltanto il PRIMO LIVELLO della riforma, quello dell'aumento dell'occupazione di suolo pubblico per i camion bar, è nuovamente slittato.

E' di oggi la notizia del ritiro dell'aumento Cosap dal bilancio previsionale

Ma ricapitoliamo le tappe precedenti:

Luglio 2014: l'aumento del canone di occupazione suolo pubblico (Cosap) per le attività di somministrazione su area pubblica (camion bar) viene depotenziato e rimandato allo studio di riclassificazione dei valori economici delle aree commerciali - la cosiddetta "zonizzazione" - da completare, secondo il presidente della commissione commercio Orlando Corsetti entro il successivo novembre 2014

Gennaio 2015: l'assessore Marta Leonori presenta il nuovo provvedimento di giunta sulla Cosap inclusivo delle rinnovate zonizzazioni commerciali. Il provvedimento è fortemente criticato dal presidente Corsetti che ne stigmatizza metodi e contenuti rispetto al lavoro di mediazione (al ribasso?) portato avanti dalla commissione commercio. Arrivando a minacciare le dimissioni della Leonori:

“Chiedo alla Leonori, a nome della Commissione tutta, di smentire immediatamente le sue dichiarazioni sulla ‘non modificabilità’ della proposta di regolamento Osp presentata dalla giunta capitolina, dichiarazione che ha tutto il sapore di una coercizione che vincola la libertà di espressione della commissione e dell’Assemblea capitolina tutta, disconoscendo peraltro il principio di partecipazione quale fondamento di ogni forma di democrazia. Se non arriverà alcuna smentita, chiederò le dimissioni dell’assessore in occasione del consiglio di domani”




La manovra sui camion bar che lo stesso Corsetti aveva promesso entro novembre, non è arrivata, la giunta Marino si è attivata raccogliendo molti dei suggerimenti e delle sollecitazioni avute dalla commissione e dalle associazioni di categoria, ha presentato un suo schema a gennaio che secondo Corsetti andava contro il percorso partecipativo (che doveva concludersi 2 MESI PRIMA) intrapreso con i soggetti interessati - leggasi bancarellari e proprietari di licenze camion bar - e dunque si è opposto alla presentazione del nuovo regolamento Osp (occupazione suolo pubblico) "non modificabile" e dunque ha rinviato la sua approvazione.

Che sarebbe dovuta avvenire nella manovra di bilancio in corso. Ma la delibera di giunta è stata nuovamente ritirata dai provvedimenti collegati al bilancio per "approfondimenti tecnici" volti a correggere alcuni "effetti distorsivi provocati dall'incrocio tra tariffe e coefficienti".

Il sindaco Marino rassicura: non è uno slittamento (ah no?) ma "vogliamo semplicemente uno studio scientifico che attraverso un'attribuzione di tariffe diverse a seconda dei valori commerciali delle zone municipali, non dia privilegi e svantaggi a soggetti diversi".

Pare che l'oggetto del contendere siano gli espositori delle librerie fuori dai negozi che la delibera prevede e che invece molti consiglieri di Roma Capitale considerano un grave problema di bivacco. Ma questa è solo una scusa per ostacolare, rallentare, il provvedimento, come avvenne in maniera del tutto simile con il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari ostacolato un anno fa dalle strategie dilatorie della stessa commissione commercio presieduta da Corsetti e animata dalla stessa maggioranza silenziosa che dal PD a Forza Italia lavora per difendere gli interessi delle ditte pubblicitarie e degli ambulanti.

A quest'ultimo proposito, avete fatto caso che nelle cronache si parla solo di camion bar di fronte ai monumenti e non delle 4000 bancarelle che invadono le strade e le piazze del centro e della periferia?

Avrete notato poi che tutte le forze del Comune e dei municipi, centro storico in primis, sono focalizzate nella sacrosanta battaglia ai dehors abusivi con decine di uomini e mezzi delle forze dell'ordine, dichiarazioni e comunicati a ciclo continuo, quando c'è il SILENZIO ASSOLUTO, o quasi, sull'invasione delle bancarelle autorizzate.

Inutile dire poi che il tema viene sistematicamente confuso con quello dei venditori abusivi, che sono un'altra emergenza innegabile e al contempo non assimilabile al tema del COMMERCIO AMBULANTE AUTORIZZATO IN SOVRANNUMERO. L'abbiamo scritto in stampatello, così si capisce meglio e forse qualche giornalista un po' distratto s'incuriosisce e va ad approfondire. Che poi ci vuole poco, basta uscire di casa e provare a camminare facendo lo slalom tra le migliaia di bancarelle che vendono abiti e oggettistica sparse dal centro alla periferia. Su quelle, silenzio stampa e inerzia totale delle politica.



Anche se, qualcosa si è mosso grazie alla tenacia dell'assessore al commercio Leonori che, a gennaio, aveva preannunciato l'arrivo della mappatura completa e consultabile delle postazioni ambulanti. Non solo i camion bar del centro storico, ma anche e soprattutto lo scandalosa quantità di bancarelle "fuori mercato" e posteggi a rotazione diffusi in tutto il territorio dei 15 municipi. Ebbene, anche quella innovazione sembra essersi fermata in qualche ufficio e tarda ad essere presentata e resa accessibile a tutti sul sito del Comune. I motivi saranno forse da cercarsi nella lotta intestina nel PD filo-bancarellaro che magari, allertato dai referenti nella categoria degli ambulanti, vuole intralciare la pubblicazione dei titolari delle licenze, dell'ubicazione del posteggio e della durata delle concessioni.

Un primo passo verso la riforma del regolamento del commercio su area pubblica di cui la città ha estremo bisogno e che invece viene accantonato per discutere di camion bar e mercati rionali. Non capendo che una cosa non esclude l'altra e che bisogna ridefinire gli standard e programmare in futuro un commercio su area pubblica migliore nella qualità e sostenibile nella presenza sul territorio. Purtroppo, c'è la ferma opposizione al rinnovamento da parte dei sindacati e delle associazioni di categoria che addirittura sono scese in piazza ad ottobre per chiedere il rilascio di altre licenze. Cioè di aumentare il numero delle bancarelle senza ridefinirne aspetto e tipologia commerciale. Questo vogliono i "bancarellari" che sono riusciti "miracolosamente" a tenere in piedi per 2 anni un indecente mercatino abusivo sulle fermate degli autobus alla stazione Termini.

Un mercatino che doveva essere smantellato un mese fa, dopo roboanti dichiarazioni di sdegno a mezzo stampa, e che invece è ancora lì, sulla piazza della stazione centrale della Capitale d'Italia.


Ma si parla "solo" di camion bar, rinvio dell'aumento della tassa di occupazione suolo pubblico, tavolini selvaggi rimossi e ripiazzati il giorno dopo (!!!!).

Le bancarelle che invadono la stazione Termini e le strade dei vostri quartieri, possono rimanere al loro posto. E i funzionari, gli amministratori e i giornalisti che non se ne curano, dormono sonni tranquilli.

Red LS

mercoledì 11 marzo 2015

Rimossi i cartelloni su Corso Trieste. Ma nel resto della città prosegue l'ondata di nuove installazioni

I tre impianti comparsi nelle ultime settimane su Corso Trieste e denunciati dal nostro blog lo scorso 25 febbraio non ci sono più. La ditta li ha portati via. Dopo il  nostro articolo, l'attività del consigliere municipale Alessandro Ricci e di alcuni cittadini, l'impresa pubblicitaria ha preferito correre ai ripari.

Ecco il prima e dopo, montato da Lorenzo G. che ha seguito con attenzione tutta la vicenda.

Il cartellone all'altezza di viale Gorizia non c'è più

Anche questo(altezza via Ufente) del tutto irregolare perché piantato in un'aiuola

Infine scomparso il cartello all'altezza di via Alessandria

Restano per ora i due fioriti in viale Eritrea e segnalati dalla nostra Associazione all'Ufficio Affissioni lo scorso 6 marzo e - sempre su Corso Trieste - quello di un'altra ditta, del quale abbiamo parlato qui.

Ma il problema sta nel mancato rispetto della moratoria imposta dalla delibera 380/2014 che prevede per 180 giorni il blocco di qualsiasi ricollocazione e tanto meno di nuove installazioni. Dal combinato disposto della delibera 380 e del resto della normativa, in questi mesi è permesso:

  • spostare cartelloni solo se richiesto dal Comune (per esempio per lavori stradali);
  • trasformare gli impianti per adeguarli ai nuovi formati (da 4x3 a 3x2) ma lasciandoli nella medesima posizione;
  • trasformare un monofacciale in bifacciale, lasciandolo nella medesima posizione, solo per gli impianti del riordino (cioè scheda R e Spqr).

Niente altro è consentito! Lo ripetiamo anche ad uso delle ditte che a volte si rivolgono perfino a noi per chiedere spiegazioni.

Ci si aspettava che le imprese che vorrebbero partecipare ai futuri bandi di gara avessero capito che l'aria è cambiata, che si sta cercando di instaurare un clima di collaborazione. Per esempio lo scorso  3 febbraio il dirigente dell'Ufficio Affissioni ha inviato a tutte le associazioni di ditte pubblicitarie che operano su Roma una comunicazione con la quale invita a segnalare la presenza di cartelloni senza scheda e/o degradati (foto qui sotto).



Se lo ha fatto è solo perché confidava che molte imprese vogliano rimettersi in carreggiata. E invece vedere che in queste ore c'è un fiorire di robaccia abusiva conferma quello che molti lettori continuano a ripetere e cioè che con alcuni non si può parlare, occorre solo reprimere.

FG Red

martedì 10 marzo 2015

Avvistati nuovi cartelloni sulla Colombo frutto d'ipotetiche conversioni al formato massimo 3x2. Ma non pensino le ditte di violare i criteri di trasformazione del Comune che prevedono un solo impianto e non due per ogni 4x3. Cittadini e blog vigilano. Non ci provate....

Non pensino le ditte pubblicitarie, sia quelle sono censite nella banca dati del Comune, che quelle che vi si aggiungono di continuo, in modo legale o in maniera furba e surrettizia, che la nostra attenzione a ciò che accade sulle strade sia venuta meno con la diminuzione dei nostri articoli che documentano la situazione sul territorio.

Non pensino le ditte che non ci stiamo accorgendo del rimescolamento in atto dal mese di gennaio sulle strade, piazze, marciapiedi e spartitraffico del centro e della periferia, con decine di cantieri temporanei che smontano e rimontano i 4x3 vietati dal nuovo regolamento affissioni per convertirli in impianti di formato massimo 3x2, operazione consentita fino al 20 maggio anziché al 31 gennaio com'era inizialmente previsto dalla nuova disciplina comunale, per via della sospensiva richiesta e ottenuta da un gruppo di società tramite ricorso al TAR del Lazio.


Corso Trieste: il nuovo 3x2 della Publiroma comparso là dove prima non c'erano impianti (foto sotto)


Ricordando che fino al 20 maggio sono permessi anche gli "accorpamenti" di due impianti in uno avente la somma delle dimensioni, purché inseriti in banca dati - ed ecco altri "movimenti" sospetti che allarmano tanti romani - vogliamo chiarire un punto fondamentale: ad ogni impianto 4x3 adeguato alle nuove dimensioni, equivale UNO E UN SOLO CARTELLONE 3X2 CON LO STESSO CODICE IDENTIFICATIVO.

E' molto importante che ricordiate questo: chi trasforma un cartellone 4x3 in DUE CARTELLONI 3X2 CON LO STESSO CODICE IDENTIFICATIVO, sta violando la normativa! 

Detto ciò, e messo in chiaro che l'associazione Bastacartelloni-Francesco Fiori sta monitorando il territorio e presenterà il conto di eventuali violazioni direttamente all'assessore Leonori, vi mostriamo le ultime foto arrivate in redazione. Ce le manda un lettore che vuole rimanere anonimo: si riferiscono alla Cristoforo Colombo.


 Oltre alla qualità dell'affissione c'è da notare che il primo è frutto di una probabile "conversione" o accorpamento di cartelloni, mentre nel caso qui sotto, da una rapido controllo su street view con foto datate ottobre 2014, parrebbe che non fossero presenti impianti. E invece ora...


Red LS

domenica 8 marzo 2015

Mafia Capitale rischiava di far saltare le riprese di Spectre. Intanto si è girato a Scalo del Pinedo e stasera ciak sulla Nomentana: diamo un'occhiata allo stato delle location

Un furgone della Cooperativa 29 Giugno sul set di "Spectre" alllo Scalo del Pinedo: la scritta che vedete non è stata cancellata in quanto fuori dall'area oggetto delle riprese
Più del degrado che sfregiava e ancora offende una parte delle location romane di "Spectre", poteva l'inchiesta su Mafia Capitale che - pare - abbia rischiato seriamente di far saltare le riprese del kolossal di 007.

L'incredibile rivelazione è contenuta in un articolo uscito ieri sulla Repubblica nel quale Roberto Malerba, responsabile della produzione locale "Toro Media", racconta di quando il terremoto giudiziario per l'indagine sui rapporti tra politica e criminalità fece mancare numerosi referenti dell'amministrazione con i quali stavano trattando i permessi delle riprese.

L'articolo di Arianna Finos sulla cronaca di Repubblica
"Quelle sono state settimane difficili noi - dice Malerba - ma gli inglesi, non sono americani. Nel senso che conoscono, seguono le vicende italiane. Hanno compreso e anche apprezzato la trasparenza con cui ha agito il sindaco Marino, il voler fare chiarezza sulle cose. Dopo le settimane di apnea, a gennaio tutto è ripartito rapidamente."


Il muretto di Lungotevere Michelangelo distrutto dai writers
Sull'articolo di Repubblica si fa cenno alla cosiddetta "querelle monnezza" sui luoghi del film: per Luciano Sovena, presidente della Roma Lazio Film Commission, si tratterebbe di una manovra della Spectre giornalistica (!) per mettere in dubbio l'efficienza della macchina produttiva italiana, screditare Cinecittà e favorire gli studios londinesi di Pinewood (dove hanno girato gli interni della villa sull'Appia).


E' la seconda volta che leggiamo questa voce non si sa bene se diffusa da qualcuno vicino all'amministrazione che vorrebbe difendere il suo operato - anche se, come tutti sanno, il Comune non ha ripulito in tempo le location di 007 costringendo la MGM a occuparsene di tasca propria all'ultimo minuto! - o magari confusa dai produttori leggendo gli articoli sulla stampa britannica.

In ogni caso il nostro post era citato sugli articoli dell'Independent e del Guardian. Quella del complotto internazionale per screditare Cinecittà è una versione ridicola e limitativa della "querelle" che vorrebbe sminuire lo scandalo sul degrado delle location di "Spectre". Scandalo che abbiamo sollevato noi di Bastacartelloni, piccola realtà civica e informativa, con il solo scopo di rendere presentabile Roma entro l'inizio delle riprese. Facendola comparire nel migliore dei modi. E contribuendo al suo rilancio turistico e cinematografico.

Dal momento che l'amministrazione non rispondeva alle nostre e-mail, abbiamo deciso di coinvolgere la stampa. Con un discreto successo....
I riflettori piazzati sul parapetto di Lungotevere Michelangelo. Sulla cassetta dell'Acea, gli adesivi dei traslocatori

Ma ritorniamo sui luoghi del film. Concentrandoci sull'area intorno ai set. Qui sotto, Ponte Nenni ricoperto dalle tags.

Prospettiva dal Ponte Regina Margherita: graffiti sui muraglioni, camion della produzione e striscione politico di estrema destra sulle pareti dell'edificio signorile.


Ed ecco altri manifesti e striscioni abusivi sulle barriere di Ponte Nenni.....bel modo di ricordare l'amico ucciso...


Uno sguardo alle riprese di domenica 8 marzo: ecco alcune foto scattate oggi sul set di Via Nomentana e traverse adiacenti.

Potete notare gli elementi caratteristici della zona: cartelloni senza pubblicità e graffiti che neanche dopo le nostre e-mail di denuncia inviate a inizio febbraio, sono stati rimossi dal Comune!





Red LS

----------------------------------------

Per leggere le puntate precedenti:

Scalo del Pinedo 2° parte