domenica 31 agosto 2014

Ambulanti: Confcommercio e Confesercenti se la prendono (giustamente) contro gli abusivi ma dimenticano la piaga dei banchi regolari. E se i negozi chiudono.....

Viale Parioli in un giorno qualunque: i banchi autorizzati

Sembra quasi che Confcommercio e Confesercenti abbiano un occhio solo. Come un medico che - di fronte ad un paziente con due gambe malate - decidesse di curarne una sola lasciando che l'altra finisca in cancrena.

E' il paradosso della denuncia che le due associazioni hanno presentato nei giorni scorsi sulla crisi del commercio a Roma. Hanno redatto una mappa delle 10 zone dove si concentra il maggior numero di ambulanti abusivi e la tipologia dei prodotti venduti: occhiali a via Ottaviano, maglioni a viale Parioli etc. Ma non una parola, un dato, un segnale di sdegno nei confronti della piaga dei banchi autorizzati che sono ormai il vero cancro del commercio cittadino. Come da nessun'altra parte del mondo, solo a Roma invadono tutti i marciapiedi frequentati dallo shopping, le stazioni dei treni, i parcheggi, costringendo i pedoni a pericolosi passaggi in strada e dando della capitale un'immagine da luogo sottosviluppato.

Il marciapiede non più pedonabile di viale Somalia


Ed è grave che proprio Confcommercio e Confesercenti dimentichino questo aspetto quando Roma è la città dove si registra il maggior numero di negozi chiusi e posti di lavoro persi nel settore. Una vera ecatombe con 1.390 attività commerciali decedute in soli 4 mesi. Di queste, ben 790 erano cosiddette “botteghe di vicinato”. E i posti di lavoro perduti lo scorso anno sono 16.680. Frutto non solo della crisi economica, ma della concorrenza sleale che le bancarelle fanno ai negozi regolari. Tanto più grave perché lo studio che stiamo citando fu pubblicato proprio da Confesercenti nel 2013.

E' il solito vizio di chi pensa che i problemi si risolvano affrontando solo un aspetto e ignorando l'altro perché magari fa comodo non disturbare qualche potente famiglia che ha il monopolio di tutto ciò che è ambulantato.

Nei giorni scorsi abbiamo avanzato una proposta:
  • una banca dati che regolamenti la sosta delle bancarelle dopo avere verificato gli spazi autorizzati;
  • un segno distintivo in terra oltre il quale i banchi non devono esporre la merce;
  • il rispetto delle regole di sicurezza per le vie di fuga e antincendio.

Il tutto in attesa di assegnare tramite un bando di gara le nuove autorizzazioni (in numero infinitamente minore).

Forse non è la soluzione perfetta. Alcuni lettori hanno commentato il nostro precedente articolo con delle riflessioni interessanti di cui tenere conto. Ma almeno è un'idea.

E allora, da parte delle grandi associazioni del commercio ci saremmo aspettati un'idea concreta e un'analisi più obiettiva della situazione romana.

Anche perché, pure con un occhio solo, la vergogna mostrata nella foto qui sotto non si può ignorare!

Boccea: banchi "regolari"!

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I due problemi del commercio ambulante: abusivismo e gigantismo di quello regolare. Solo che di quest'ultimo si parla molto poco

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giovedì 28 agosto 2014

E tu, quanti ne stacchi? Partita la campagna di Retake Roma contro gli adesivi abusivi. Stacchiamoli e portiamoli all'assessore Marino per far vedere che i cittadini non ne possono più delle etichette dei traslocatori e serrandari

Durante un incontro avuto con Estella Marino, assessore all'ambiente di Roma Capitale, gli amici di Retake Roma, associazione italo-americana che promuove e diffonde il volontariato civico, hanno chiesto d'intervenire per fermare lo scempio degli adesivi dei traslocatori e serrandari che ricoprono ogni superficie: muri, pali, cassonetti, arredo urbano.


E per farlo, si sono inventati una campagna divertente alla quale non potevamo non aderire: "E tu, quanti ne stacchi?" è la domanda/incitamento rivolta a cittadini, volontari, associazioni e comitati che vogliono mostrare la propria indignazione per questo fenomeno che riduce la nostra città a un'immensa bacheca di annunci abusivi.

Si tratta di staccarne il più possibile e conservarli: nelle prossime settimane li porteremo all'assessore Marino per farle comprendere a che livello di invasione deturpante siamo giunti.

Come primi volontari aderenti alla rete civica dei blog antidegrado e poi come attivisti della nostra associazione, sono anni che ci battiamo su questo e altri temi, promuovendo iniziative di rimozione e denuncia di tutte le affissioni abusive, dalla più piccola alla più grande.

Tanto che nel nostro "programma antidegrado" avevamo avanzato delle proposte concrete:

- istituzione di una squadra comunale per la defissione delle autopromozioni

- blocco delle utenze telefoniche dei soggetti pubblicizzati

- regolamentazione delle affissioni di quartiere (volantini dei comitati, associazioni, circoli di partito, annunci immobiliari) con l'installazione di bacheche di libera affissione 

A queste si aggiunge la necessità di stringere accordi con le associazioni dei commercianti per la rimozione degli adesivi dalle porte dei loro negozi. E di riconoscere ufficialmente il volontariato antidegrado.

Le proposte per combattere seriamente il tema, non lasciando che siano solo i cittadini a intervenire all'infinito, senza il supporto delle istituzioni, ci sono. Non rimane per il Comune che metterle in pratica.

Qui sotto potete vedere il resoconto del nostro blitz di Via Luca Valerio, nel quartiere Marconi








Ovviamente abbiamo conservato tutti gli adesivi e così faremo nelle prossime settimane, quando ci troveremo a rimuoverne altri.

SE CI TENETE A MANIFESTARE CONTRO QUESTA PIAGA, FATELO ANCHE VOI!

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E nel quartiere Trieste il traslocatore Antonio trovò chi dice no ai suoi adesivi

Adotta anche tu una strada

Qualcuno prova a rendere normale l'Università più grande d'Europa. Ma gli studenti dicono no

Piazza di Donna Olimpia: i volontari cancellano le scritte, ma c'è bisogno dell'Ama (e del Municipio)

martedì 26 agosto 2014

Il IX° Municipio mette a bando la gestione di aiuole e spartitraffico in cambio di pubblicità

La gara di appalto che assegna pubblicità in cambio di servizi sta diventando il nuovo standard a Roma. Non solo il Prip approvato a fine luglio lo prevede per l'intera città, ma anche i Municipi iniziano a muoversi in questo senso. E' il caso del IX° che ha pubblicato un bando di gara locale per la manutenzione del verde di alcune rotatorie. L'iniziativa parte dalla denuncia di diversi cittadini sulle condizioni di abbandono degli spartitraffico a Roma sud.

Il bando prevede che si possano apporre delle targhe di dimensioni tipo parapedonale addossate alla rotatoria e che lo sponsor si prenda cura della manutenzione di quell'aiuola. Un esempio lo vedete qui sotto, in uno spartitraffico in via Pacinotti.



Qui la pubblicità paga la manutenzione dell'aiuola
L'iniziativa in sé non è sbagliata ed a prima vista è regolare e rientra nell'attuale quadro normativo. Ci domandiamo però se sia corretta da un punto di vista politico. Se cioè non fosse stato il caso di coordinare con l'assessorato capitolino l'emanazione di questi bandi per evitare che sul territorio appaiano cartelli che non facciano parte del futuro bando che a livello comunale dovrà offrire servizi di qualità (bike sharing, toilette, arredo urbano, etc).

E' importante, insomma, che il Campidoglio avvii subito un coordinamento centrale, informando i Municipi e dando loro delle indicazioni chiare su quali atti gli sono consentiti in tema di pubblicità esterna e quali sono da rimandare o modificare.

Tornando al bando del IX° Municipio sembra che presto vedremo, tra le altre, le rotatorie di via Rotterdam, via Pechino, piazza Montale manutenute dallo sponsor. Chi vince la gara dovrà prendersi cura degli spazi verdi per un minimo di due anni e un massimo di sei. L'elenco completo lo potete leggere nel bando. Facciamo l'esempio di piazza Tien An Men, oggetto di una nostra denuncia tempo fa e poi parzialmente liberata dai cartelloni irregolari che la occupavano.

La rotonda di piazza Tien An Men

Cosa succederà ora nella piazza? A nostro avviso le targhe andrebbero posizionate secondo quanto stabiliranno i nuovi piani di localizzazione. Ma su questo la normativa è lacunosa e il bando Municipale potrebbe consentire invece l'installazione dei parapedonali ai soli fini della manutenzione del verde. Il rischio che si ingeneri confusione c'è. Ma c'è anche il tempo per il Campidoglio di spiegare meglio le cose. Ovviamente saremo felici di ospitare eventuali chiarimenti da parte dell'assessorato o dell'Ufficio Affissioni.

sabato 23 agosto 2014

Bancarelle: in attesa dei bandi di gara, una banca dati pubblica indichi dove possono sostare. Prima che ci scappi il morto si cominci da Termini




Nei giorni scorsi vi abbiamo mostrato il piazzale della stazione centrale di Barcellona, totalmente libero dall'assedio di bancarelle e ambulanti. Ora guardate la foto qui sopra: siamo in pieno agosto, alla banchina del bus 92 a Termini. Una massa informe di merce esposta senza criterio o decoro, come non si vede da nessun'altra parte del mondo.

Scene che si ripetono in tutta Roma, ma oggi vogliamo concentrarci sulla piazza dei Cinquecento, che è diventata ormai l'emblema della bancarellopoli romana. Vodafone, dopo aver tentato di sponsorizzare l'area, è scappata a gambe levate. E intanto i banchi aumentano a dismisura, nel numero e nelle dimensioni.


Altra banchina, stessa scena

Se non si corre ai ripari con provvedimenti drastici da parte del Comune, a Termini accadrà presto una tragedia. Immaginate un bus che prende fuoco e la folla che - costretta a fuggire - si scontra in ogni angolo con gli stand degli ambulanti. Possibile che i Vigili del Fuoco non abbiano nulla da dire? Possibile un piccolo ufficio con 4 dipendenti debba garantire le vie di fuga mentre una piazza dove transitano migliaia di passeggeri l'ora sia esentata dal rispetto di ogni norma?



Questo marciapiede era stato progettato per il passaggio non per essere un supermercato

LA PROPOSTA: UNA BANCA DATI PUBBLICA

Ecco allora il nostro suggerimento. La direttiva Bolkestein prevede che entro il 2017 tutte le attività che si svolgono su aree pubbliche (commercio ambulante, stabilimenti balneari, etc) vengano messe a gara periodicamente per evitare il monopolio.

Nell'attesa che questa sacrosanta norma europea venga applicata, il Campidoglio rediga un piano che indichi le aree del centro storico e della periferia dove è permessa la sosta degli ambulanti. Esattamente come è stato fatto per i cartelloni con il Prip. Vengano poi tracciate sull'asfalto delle strisce colorate entro le quali i banchi devono essere contenuti.

E soprattutto questa banca dati venga resa pubblica e consultabile su internet da chiunque. Un po' come è stato fatto  con le caldarroste nel I° Municipio. Il documento che stabilisce dove possono sostare i castagnari è quasi irrintracciabile, ma l'abbiamo scovato e salvato nell'archivio di Bastacartelloni a futura memoria.
Allo stesso modo, ma con maggiore trasparenza, si stabilisca (previo permesso delle autorità quali Vigili del Fuoco, Sovraintendenze, etc) dove le bancarelle possono vendere i loro prodotti.




Termini: l'albero magazzino annegato tra gli stand

L'assessore Leonori aveva già parlato di un tavolo che riveda tutti gli spazi assegnati. Ma quel che più conta è che i risultati di questo tavolo (se mai arriveranno) vengano resi pubblici. Solo così i cittadini potranno sapere se un banco è autorizzato o meno e soprattutto il Campidoglio si assumerà agli occhi dei romani la responsabilità nel consentire che una bancarella impedisca la via di fuga alla fermata del bus.




Il piano stabilisca anche se e dove debbono sostare i furgoni/magazzino euro 0 con i gruppi elettrogeni più inquinanti del mondo. Anche qui smettiamola con i due pesi e le due misure: l'artigiano che lavora con un mezzo euro 1 o euro 2 non può circolare nel perimetro delle Mura Aureliane. Ai bancarellari è permesso tutto, anche inquinare liberamente.

E' ora che questo piccolo mondo di privilegi, arroganza, monopolio e sopraffazione finisca. Le regole e il decoro sono per tutti. Nessuno può esserne esonerato.

giovedì 21 agosto 2014

Ecco perchè Barcellona è la quarta città più visitata d'Europa e in 20 anni ha triplicato il numero di turisti

Non ha le bellezze di Roma, né il fascino di Londra o Parigi, eppure la capitale catalana è diventata un caso di studio per la sua capacità di attrazione turistica. Oggi Barcellona ospita quasi 8 milioni di visitatori l'anno, il suo porto è il più frequentato d'Europa dalle navi da crociera e l'occupazione generata dal turismo sta sostenendo l'economia spagnola.

Basti pensare che in Spagna lavorano nelle diverse attività turistiche 2.248.000 persone, mentre in Italia solo 2.176.000(1), nonostante il nostro Paese dovrebbe essere assai più attrattivo. Dove è la differenza? Perché inglesi, tedeschi, francesi, americani e asiatici scelgono sempre di più la Spagna e in particolare Barcellona?

Semplice! Perché quella città ha saputo valorizzarsi, diventando decorosa, ospitale, accogliente e funzionale. Mentre Roma continua a sprofondare nel degrado che denunciamo ogni giorno. Ecco un reportage sulla capitale catalana fatto a modo nostro, che dimostra come decoro e pulizia non siano solo "fissazioni" di alcuni, ma volàno per l'economia e il benessere di tutti.


All'arrivo, si viene accolti da treni puliti e puntuali. E nessun facchino abusivo prova a prenderci la valigia.


Il piazzale della Stazione Centrale totalmente privo di ambulanti (pensate a Termini!)

I corridoi che portano alla metro senza alcuna scritta

Le fermate impeccabili. Impossibile vedere una tag sui treni
Davanti le attrazioni nessun camion bar o bancarellaro: qui il Museo di Arte Contemporanea

Agli incroci, mappe stradali indicano i percorsi migliori per raggiungere i monumenti
 
Grande attenzione alla sicurezza stradale e alla sosta. Non esiste doppia fila
L'arredo urbano, come questi cestini, difende i passaggi pedonali e impedisce la sosta
Km di piste ciclabili "leggere" cioè realizzate eliminando la sosta e apponendo cordoli sull'asfalto
Il bike sharing è gestito da Clear Channel in cambio della pubblicità
Le stazioni sono su tutto il territorio cittadino e presto arriveranno 300 postazioni di bici elettriche
Mentre i nostri mercati rionali muoiono perché rimasti ancorati ai vecchi schemi della casalinga che fa la spesa al mattino (esiste ancora?) e perché preda di ambulanti che vendono robaccia di quart'ordine, a Barcellona i mercati sono diventati luoghi di attrazione: espongono i prodotti tipici della gastronomia locale e si può pranzare o cenare con pochi euro.

I turisti affollano la Bouqueria. Farebbero lo stesso a via Sannio??

 
Nei mercati moltissimi i banchi che servono prelibatezze locali
 
Pochi e di qualità i cartelloni. Vi sono anche questi stendardi molto discreti ed eleganti
 
Per gli spettacoli molti totem accolgono manifesti. Non sono un granchè ma meglio dei nostri muri devastati
 
Dunque a Barcellona è impossibile avvertire quello che a Roma è la normalità: la sensazione di insicurezza, l'assalto degli abusivi, i tassisti irregolari, le metro sporche e lente, i bus vandalizzati dalle scritte, le auto in sosta in piena piazza Farnese, i cartelloni che impediscono il passeggio e così via. Ecco perché, nonostante Roma sia molto più bella e ricca di storia, diventa sempre meno attrattiva. Eppure basterebbe molto poco per cambiare le nostre esistenze: daremmo lavoro ai nostri figli e vivremmo in un ambiente migliore. Davvero "a Roma se sta bene e se magna bene"?
 
 
(1) Fonte WTTC World Travel e Tourism Council dati relativi al 2013
 
 
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I confronti recentemente pubblicati da Bastacartelloni

New York (prima parte) New York (seconda parte)

Rabat     Parigi    Monaco di Baviera    Londra    Milano   Singapore  Tolosa  Parigi-Roma  Ginevra

Valencia    Nizza 

lunedì 18 agosto 2014

Viale Jonio: dopo le nostre denunce, intervengono i Pics. Rimossi manifesti e cartelli abusivi, cancellati graffiti e scritte politicizzate. Ma la situazione, ancora drammatica, è ben rappresentata dalla bancarella ad angolo con Via Scarpanto (e dal degrado che la circonda)

In contemporanea con il nostro reportage su Viale Jonio ( e parte) avevamo denunciato ai Pics una parte delle affissioni abusive che avevamo incontrato sui muri, pali, alberi e arredo urbano della via.

Come per la segnalazione di Viale Colli Portuensi - i Pics hanno subito risposto e non si sono limitati a rimuovere le affissioni abusive, ma hanno effettuato un ampio intervento di cancellazione delle scritte politicizzate, graffiti e tags dai muri della zona tra Viale Jonio e Viale Tirreno.





Pochi giorni fa erano intervenuti per cancellare scritte antisemite e goliardiche.

Nonostante ciò, le condizioni del quartiere rimangono pessime. Colpa della quantità di scritte e delle affissioni illegali accumulate negli anni. Dell'abitudine e assuefazione generale al degrado. E della qualità infima del commercio ambulante che invade le strade di Montesacro (e di tutta Roma).

Un quadro demenziale ben riassunto da questa immagine:

Una bancarella di vestiti all'angolo con Via Scarpanto, posizionata sull'attraversamento pedonale, con l'inseparabile furgone sulla carreggiata e gli appendiabiti che occupano metà del marciapiede. E poi le scritte sui muri di marmo e i cartelloni che pure quelli non mancano mai!

Ora diteci, seriamente, in quale periferia di Parigi, Madrid, Berlino, Londra, si possono vedere scene di tale squallore.

venerdì 15 agosto 2014

Pics e Ama rispondono subito alle nostre segnalazioni: cancellate le scritte, rimosse le affissioni abusive e multati i committenti, a Viale dei Colli Portuensi

Pochi giorni fa, nel corso di un sopralluogo in zona Monteverde, avevamo notato la ricomparsa delle scritte sui muri dell'asilo Morgana La Rana che avevamo già denunciato, e la presenza di manifesti abusivi sui muri della banca vicino e sui contenitori degli abiti usati.

Abbiamo subito scritto ai Pics che il giorno stesso, in tempi record, non solo ci hanno risposto, ma sono intervenuti sul posto per cancellare le scritte, pulire l'area davanti all'asilo e rimuovere i manifesti abusivi e le etichette dei traslocatori, sanzionando i committenti.

Ecco le foto del prima e dopo:











Ringraziamo come sempre i PICS del comandante Ricci, che insieme alle squadre decoro dell'Ama, questa volta, si sono veramente superati. 
Questo è il sistema per tutelare il decoro di cui Roma ha bisogno!

Ma i municipi controllino il territorio e non aspettino le segnalazioni dei cittadini!

mercoledì 13 agosto 2014

A pochi giorni dall'approvazione del Prip, era necessario fare la campagna sulla raccolta differenziata sui cartelloni di una ditta storica romana che sembrano violare il Codice della Strada e il regolamento comunale affissioni?


E fu così che a pochi giorni dell'approvazione storica del PRIP fortemente voluta dal sindaco Marino e dell'assessore Leonori, il Comune di Roma decide di fare una campagna istituzionale sui cartelloni di una ditta romana che sembrano violare il Codice della Strada e il regolamento comunale!

Circonvallazione Gianicolense

Il cartello scelto del Comune in "buona compagnia": vicino, un impianto abusivo della ODP


Attenzione: non stiamo dicendo che i cartelloni sono abusivi.

Al contrario, sono regolari e autorizzati dal Comune.

Ma violano le seguenti norme del CDS e regolamento comunale affissioni (del. 37/2009):

-posizionamento sullo spartitraffico inferiore a 4 metri (art. 4 comma 4  regolamento comunale)

-distanza dalla carreggiata inferiore a 1,80 metri (art. 4 comma 4 regolamento comunale)

-distanze minime dagli altri cartelli e mezzi pubblicitari (25 e/o 15 metri, in base all'art. 51 reg. attuativo CDS - art. 4 comma 5 regolamento comunale)

-divieto di collocazione nelle aree in consegna al Servizio Giardini già attrezzate a verde (art. 18 comma 1 lettera h) regolamento comunale)



Non è la prima che il Comune, nella fattispecie l'assessorato all'ambiente di Roma Capitale, cade in questo errore. Era già successo con la campagna contro l'abbandono degli animali sui cartelloni irregolari della Nuovi Spazi, che denunciammo nel 2011.

Lo sbaglio si è ripetuto con la nuova amministrazione, lo scorso autunno, con effetti tragicomici: la pubblicità della raccolta differenziata sui cartelloni piazzati nel giardino di Piazzale Morelli.

Ora, a distanza di pochi giorni dall'approvazione del PRIP e del nuovo regolamento comunale - che recepisce i divieti di quello precedente - il Comune ha scelto di nuovo di farsi pubblicità in un modo controverso che rasenta l'illegalità.
Vogliamo credere che questa sia l'ultima volta che l'Ama, l'assessorato all'ambiente e, più in generale il Comune di Roma, decidono di affidarsi a impianti che violano leggi e decoro.


Qui sopra, due parapedonali già utilizzati per i messaggi d'amore di un giovane romano. Sotto, la schiera di transenne parapedonali nel caos di Via degli Orti di Cesare (uno di questi non ha il codice identificativo obbligatorio per legge)