Viale Parioli in un giorno qualunque: i banchi autorizzati |
Sembra quasi che Confcommercio e Confesercenti abbiano un occhio solo. Come un medico che - di fronte ad un paziente con due gambe malate - decidesse di curarne una sola lasciando che l'altra finisca in cancrena.
E' il paradosso della denuncia che le due associazioni hanno presentato nei giorni scorsi sulla crisi del commercio a Roma. Hanno redatto una mappa delle 10 zone dove si concentra il maggior numero di ambulanti abusivi e la tipologia dei prodotti venduti: occhiali a via Ottaviano, maglioni a viale Parioli etc. Ma non una parola, un dato, un segnale di sdegno nei confronti della piaga dei banchi autorizzati che sono ormai il vero cancro del commercio cittadino. Come da nessun'altra parte del mondo, solo a Roma invadono tutti i marciapiedi frequentati dallo shopping, le stazioni dei treni, i parcheggi, costringendo i pedoni a pericolosi passaggi in strada e dando della capitale un'immagine da luogo sottosviluppato.
Il marciapiede non più pedonabile di viale Somalia |
Ed è grave che proprio Confcommercio e Confesercenti dimentichino questo aspetto quando Roma è la città dove si registra il maggior numero di negozi chiusi e posti di lavoro persi nel settore. Una vera ecatombe con 1.390 attività commerciali decedute in soli 4 mesi. Di queste, ben 790 erano cosiddette “botteghe di vicinato”. E i posti di lavoro perduti lo scorso anno sono 16.680. Frutto non solo della crisi economica, ma della concorrenza sleale che le bancarelle fanno ai negozi regolari. Tanto più grave perché lo studio che stiamo citando fu pubblicato proprio da Confesercenti nel 2013.
E' il solito vizio di chi pensa che i problemi si risolvano affrontando solo un aspetto e ignorando l'altro perché magari fa comodo non disturbare qualche potente famiglia che ha il monopolio di tutto ciò che è ambulantato.
Nei giorni scorsi abbiamo avanzato una proposta:
- una banca dati che regolamenti la sosta delle bancarelle dopo avere verificato gli spazi autorizzati;
- un segno distintivo in terra oltre il quale i banchi non devono esporre la merce;
- il rispetto delle regole di sicurezza per le vie di fuga e antincendio.
Il tutto in attesa di assegnare tramite un bando di gara le nuove autorizzazioni (in numero infinitamente minore).
Forse non è la soluzione perfetta. Alcuni lettori hanno commentato il nostro precedente articolo con delle riflessioni interessanti di cui tenere conto. Ma almeno è un'idea.
E allora, da parte delle grandi associazioni del commercio ci saremmo aspettati un'idea concreta e un'analisi più obiettiva della situazione romana.
Anche perché, pure con un occhio solo, la vergogna mostrata nella foto qui sotto non si può ignorare!
Boccea: banchi "regolari"! |
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