domenica 29 settembre 2013

A Termini lo sponsor Vodafone annega tra bancarelle e camion bar. Si tirerà indietro causa degrado?

In tempi di magra come quelli che stiamo vivendo, uno sponsor che offre diverse centinaia di migliaia di euro all'Atac può essere cosa buona. I giornali dicono che questi soldi serviranno a riqualificare la stazione Termini, ma non è vero. Lo snodo delle metropolitane è già stato rifatto e ora è decente e efficiente.

In realtà i denari provenienti dallo sponsor serviranno a riqualificare altre stazioni della linea A, per cui a noi sembra una buona iniziativa.

Ma siamo certi che proseguirà? Siamo certi che dopo i 3 mesi di sperimentazione, la compagnia telefonica deciderà di investire altri capitali in questa sponsorship?

Guardate i box pubblicitari sul piazzale della Stazione cosa hanno intorno? Solo bancarelle, camion bar e gruppi elettrogeni inquinanti.



Ogni marciapiede di attesa dei bus si presenta così
Bancarelle di abiti ovunque
E non può mancare un camion bar a rendere più agevole il passaggio dei viaggiatori

In un contesto di degrado del genere, la pubblicità potrebbe ritorcersi contro lo sponsor che sarà presto consigliato dai propri addetti al marketing di lasciar perdere.

Altra questione: due treni della metro sono stati dipinti con i colori della Vodafone. E' una forma di promozione poco impattante e sicuramente è molto meglio rispetto ai graffiti e alle tags che devastano ogni vagone. Ma se - come è probabile - anche questi treni verranno presi d'assalto dagli idioti graffitari che hanno libero accesso ai depositi della metro, lo sponsor deciderà di rinnovare il contratto o scapperà a gambe levate?


Sopra il nuovo treno Vodafone e sotto come potrebbe presto essere ridotto

venerdì 27 settembre 2013

Finalmente libero dopo un anno lo scivolo per disabili di piazza Gimma



È stata una lunga battaglia, ma alla fine ce l'abbiamo fatta!

Nell'autunno del 2012 avevamo denunciato il vergognoso cartellone luminoso infisso proprio al centro dello scivolo pedonale e per disabili in piazza Gimma, a pochi passi dalla sede del Municipio II.

Ad ottobre 2012 il cartellone era stato sanzionato dal II Gruppo della Polizia di Roma Capitale, ma c'era voluta una nuova protesta plateale i primi di novembre - promossa dal Circolo Legambiente
"Sherwood" e dal consigliere Alessandro Ricci - per far scattare la rimozione del cartellone, avvenuta il 9 novembre 2012.

Una rimozione a metà, che aveva lasciato sul posto l'armadietto elettrico di supporto al cartellone. Un ostacolo al centro dello scivolo che presto si era trasformato in un ricettacolo di rifiuti.

C'è voluto il cambio di giunta al Municipio II - e un nuovo sollecito - per arrivare finalmente alla rimozione totale, avvenuta nei giorni scorsi.

Un anno per togliere un solo cartellone e liberare uno scivolo per disabili... non c'è male....

Lorenzo Grassi
Circolo Legambiente "Sherwood"



Ecco le precedenti puntate di questa storia cartellonara tutta romana della quale ci siamo occupati molto da vicino, assieme all'amico Lorenzo.

Quando pubblicammo la denucia

Quando i cittadini hanno manifestato il loro sdegno

E finalmente la rimozione (parziale)

giovedì 26 settembre 2013

CLEAN UP: la riqualificazione della scalinata è divenuta realtà!


Riceviamo e pubblichiamo dalla Fondazione Insieme per Roma:

Martedì 17 settembre alle ore 18.00 è stata inaugurata la prima opera di riqualificazione creativa che vede scendere in campo un intero condominio come sostenitore del CLEAN-UP Creare Arte SI…Vandalismo NO, progetto di riqualificazione urbana ideato e portato avanti dalla Fondazione Insieme per Roma. CLEAN-UP sposa l’arte non convenzionale. Quella fatta di strade, bombolette spray e originale creatività. Il tutto ad una unica condizione: legalità e rispetto delle regole.

Oltre 250 bombolette spray e 100 litri di colore hanno trasformato questa imponente scalinata che collega via di Vigna Murata e via Lilio, da ricettacolo di scritte vandaliche in un quadro a cielo aperto. L’estro si fa forma e colore e dilaga per gli oltre 500 mq di parete trasformati in una tela pittorica affidata al giovane artista Alessandro Sabong. In pochi minuti la macchia blu si trasforma in una zampillante cascata, un tratto verde in agave e felci, colline rocce. E, ancora, un trenino, un bar, un ristorante, tutte le figure emergono animando quest’angolo della Città dove ogni giorno passano centinaia di persone.



“Siamo partiti dall'incontro tra street art e legalità per combattere il degrado che attanaglia Roma, oramai da troppo tempo. – dichiara Monica Lucarelli Presidente della Fondazione – Crediamo che sostituire, laddove lecito, tag e scritte vandaliche con piccoli capolavori d’arte, possa aiutarci a combattere questo fenomeno coinvolgendo anche i giovani che pensano che muoversi nell’illegalità sia il solo modo di esprimere la propria arte.



CLEAN-UP è più di un progetto di recupero di spazi degradati, si tratta infatti di una scuola di manutenzione civica in cui i giovani artisti crescono professionalmente e i cittadini partecipano in maniera attiva e consapevole alla cura della loro città.


Tante le persone che hanno voluto partecipare alla cerimonia inaugurale, che ha visto per il taglio del nastro come delegato del Sindaco di Roma Capitale, l’Assessore alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità Alessandra Cattoi, il Presidente del Municipio VIII Andrea Catarci, il Presidente della Fondazione Monica Lucarelli, l’artista Alessandro Sabong e una nutrita rappresentanza del maxi-condominio. La grande partecipazione è la testimonianza dell'interesse culturale e sociale del progetto, volto a valorizzare e promuovere una sempre maggiore partecipazione attiva dei cittadini nella lotta al degrado al fianco delle istituzioni, dove l'arte diventi strumento per diffondere una cultura della legalità e rispetto delle regole.

martedì 24 settembre 2013

Ecco il documento che abbiamo consegnato alla commissione commercio. La grande occasione per risolvere lo scandalo cartelloni



Gli interventi di Cartellopoli e Bastacartelloni, venerdì scorso in Commissione Commercio, sono stati da noi riassunti in un documento che abbiamo chiesto venga messo agli atti quale verbale della seduta.

Una fotografia realistica di quanto accaduto a Roma negli ultimi anni e le ricette concrete per voltare pagina.

Crediamo di non aver tralasciato nessun aspetto della grande vergogna che ha colpito Roma e siamo convinti che la strada da noi indicata sia in linea con quanto avviene in tutte le altre città del mondo.
La palla ora passa alla giunta Marino.

Cliccare qui per leggere o scaricare il documento.

lunedì 23 settembre 2013

Segnali stradali e cartelloni. La situazione dell'incrocio Ponte Vittorio-lungotevere degli Altoviti


Cominciamo dalla segnaletica, se così possiamo dire.


Questo il cartello denunciato giorni fa sul Corriere. Sullo stesso giornale, una lettera sulle condizioni pessime della segnaletica verticale a Roma.


Qui sopra, un impianto 1x1 che pubblicizza un Compro Oro, installato come indicazione dei taxi.

Oggi la fermata dei taxi non c'è più. Il cartello, però, è ancora lì a pubblicizzare il Compro Oro!

E funge, all'occasione, da bacheca per affissioni abusive dell'edicola di fronte.



I parapedonali sono inoltre privi della targhetta di riconoscimento. Questo li rende abusivi, secondo le prescrizioni del regolamento attuativo CdS e "comunale affissioni" (delibera C.C. 37/2009)


Dall'altro lato della piazza, ben 6 cartelloni violano le norme del CdS/Regolamento Comunale


Senza codice di riferimento anche questi parapedonali: perché non vengono sanzionati & rimossi?



Una scena ridicola. In mezzo alle paline degli autobus, un cartellone orologio. Solo a Roma, tra le grandi capitali, esistono impianti di questi tipo. Fatti con la scusa della pubblica utilità, sono completamente inutili. Ma servono alle ditte pubblicitarie per invadere il centro storico...

sabato 21 settembre 2013

La parola ai cittadini. La commissione commercio ascolta chi lotta da anni contro cartellone selvaggio





Su 12 membri della Commissione erano presenti solo in 3 (e mezzo). Il che mostra la considerazione nella quale alcuni politici tengono il lavoro svolto dai cittadini. Oltre il presidente Corsetti (Pd) - che ringraziamo per averci convocato - c'erano la consigliera Michela Di Biase (Pd), Enrico Stefàno (M5S), mentre la consigliera Ilaria Piccolo (Pd) ha inviato una sua assistente perché le riferisse sui lavori.

Dal centro destra nessun segnale, nonostante nei corridoi si aggirasse l'ex assessore Bordoni pochi minuti prima dell'inizio della seduta.

Ad ogni modo, Cartellopoli e Bastacartelloni hanno raccontato diverse cose che pensiamo siano state molto utili ai presenti (l'architetto Bosi, in rappresentanza di Vas non ha potuto partecipare ma verrà ascoltato nei prossimi giorni).

Il video integrale dura quasi 50 minuti e ringraziamo Enrico Stefàno per le riprese e per averlo messo a disposizione.

Per titoli, ecco cosa abbiamo spiegato e raccontato (nell'ordine in cui lo sentirete nel filmato):

  • la Delibera di Iniziativa Popolare e la sua bocciatura
  • come si è arrivati al numero spropositato di ditte operanti su Roma
  • perché la Delibera 116/2013 è sbagliata e va abrogata subito
  • perché è importante approvare il Prip nella versione emendata dalle Associazioni e subito dopo i piani di localizzazione e i bandi per macroaree
  • la tragedia degli incidenti con morti e feriti
  • lo strano balletto di dipendenti comunali che sono passati a lavorare per alcune ditte
  • l'enorme cifra (50 milioni circa) che il Comune perde ogni anno di oneri concessori non sfruttando a dovere il settore
  • l'inutilità delle rimozioni, portando esempi di cartelloni tornati 5 volte nello stesso luogo
  • il settore delle pubbliche affissioni che solo a Roma è in passivo e incassa 297 mila euro l'anno, mentre a Genova (assai più piccola) 1milione e 100mila e a Milano 2milioni e 200mila
  • le ditte che mai hanno subìto sanzioni per gli abusi commessi nonostante fosse previsto dal regolamento comunale
  • le ditte che continuano ad operare nonostante siano state radiate dall'albo
  • i servizi che il Comune potrebbe ottenere in cambio di una sana gestione: bike sharing, manutenzione verde pubblico, gabinetti, etc.

La Commissione è avvisata e ora anche informata. Se non si sbriga, scateneremo contro questa amministrazione una guerra ben peggiore di quella mossa contro la precedente.

giovedì 19 settembre 2013

Alcune cose che diremo a Orlando Corsetti. La storia dei cartelloni vista da noi

Domani Bastacartelloni, Cartellopoli e Vas saranno ricevute dal presidente della Commissione Commercio Corsetti, al quale va dato atto di aver subito convocato le associazioni cittadine, dopo le critiche partite da questo blog, da Cartellopoli e dagli account social di Romafaschifo. Dunque, come premessa, un grazie a Corsetti per la sua disponibilità ad ascoltare.

E' importante che la Commissione senta anche la voce dei cittadini dopo che martedì il dirigente del Servizio Affissioni, Paciello e l'ex assessore Bordoni avevano raccontato la loro versione dei fatti. Una versione parziale, incompleta, priva di tanti elementi fondamentali per comprendere cosa è realmente accaduto in questi anni. Impossibile in un articolo riassumere una storia così complessa ma la vicenda cartelloni a Roma è stata sanatoria, firme, morti, feriti, disastro ambientale, omissioni.



Sanatoria: la delibera 37/2009 non è la meraviglia raccontata da Paciello. E' stata una sanatoria e un incentivo all'abuso come mai si era verificato. Il meccanismo dell'autodenuncia, ha provocato la quintuplicazione dei cartelloni a Roma.

Firme: la Delibera di Iniziativa Popolare con oltre 10mila firmatari voleva mettere un freno alla deregulation voluta dalla precedente giunta. Uno sforzo titanico dell'allora Comitato Promotore (poi divenuto la nostra Associazione), bocciato per soli 3 voti in consiglio comunale.

 

Morti e feriti: la voracità delle ditte alle quali era stato dato campo libero provocò il fiorire di cartelli ovunque, nei luoghi più impensabili. Questo ha causato la morte di due giovani sulla via Tuscolana. Altre 3 vittime in diverse zone della città e 33 feriti documentati.

Disastro ambientale: la città è stata stuprata e trasfigurata. Ne sono stati alterati i profili, le armonie come in nessun altro luogo al mondo.



Omissioni: omissioni di atti dovuti come quello di far rimuovere le plance della ditta Pes pericolosissime per la circolazione, nonostante un richiamo formale degli Uffici alla stessa ditta un anno prima che ci si schiantassero due motociclisti.
Omissioni di sanzioni nei confronti delle ditte irregolari che dovevano essere radiate o multate per i loro continui abusi, ma alle quali nessuno fece nulla.

Questo è il quadro, presidente Corsetti. Non quello che le è stato millantato martedì da coloro che non possono che difendere il loro operato.
Ed in questo quadro, parlare di "ditte serie" che dovrebbero spontaneamente adeguarsi al nuovo Piano Regolatore è un'utopia, una ingenuità o forse una stron...... (ma non vogliamo essere volgari).

Ecco perché un vero Prip, i piani di localizzazione e poi i bandi, sono l'unica strada da seguire. Le ditte in regola con le leggi potranno continuare ad operare. Si consorzieranno e si divideranno lo spazio di un macrolotto.  Ma il Comune avrà solo 3 o 4 interlocutori. Avrà incassi certi. Avrà un territorio ordinato e senza abusi.

A proposito di incassi, un'ultima nota: il dottor Paciello nella sua audizione parla di 21 milioni di euro di incassi dagli impianti inseriti in banca dati. Nel promemoria che ha inviato all'assessore Leonori scrive invece che gli impianti rendono 17milioni e 252mila euro. In bilancio si legge che gli incassi non superano i 12 milioni.
E' questo il balletto di cifre che volete garantire a Roma nei prossimi anni?  O entrate certe, sicure che nessuno potrà mettere in discussione?


martedì 17 settembre 2013

Edizione straordinaria: la storia dei cartelloni a Roma secondo Paciello, Bordoni e Alemanno. L'audizione della Commissione Commercio

Grazie ad Enrico Stefàno del M5S, siamo in grado di mostrarvi buona parte della riunione della Commissione Commercio di ieri.

Una seduta importante perché veniva ascoltato il direttore del dipartimento Affissioni e Pubblicità, Francesco Paciello. Durante i 30 minuti del video, vi sono diversi spunti interessanti e quindi vi consigliamo di vederlo tutto. Vogliamo però sottolineare alcuni momenti dell'audizione davvero da non perdere, sia per i protagonisti (coloro che - a nostro avviso - sono stati i responsabili dello scandalo cartelloni), sia per quello che dicono.........o che non dicono!!!

Francesco Paciello:
  • al minuto 3.35 spiega che la Banca Dati è uno strumento puramente tributario e che non va confuso con la regolarità degli impianti. Amen!!!
  • al minuto 5.45 afferma che la sorte dei cartelloni (se cioè potevano o meno restare sul territorio) fu una scelta della Giunta e non degli uffici. Insomma se ne lava le mani.
  • al minuto 10.20 difende la delibera 116/2013, uno degli ultimi atti indecorosi della giunta Alemanno. Secondo la sua lettura, la delibera permette agli impianti con un vecchio titolo autorizzativo di restare sul territorio e di diventare parte integrante dei piani di localizzazione. Mentre i cartelloni che non hanno titolo autorizzativo (c.d. senza scheda) rimangono fino all'adozione del Prip. Questa storia non regge: la 116 è una sanatoria di tutti gli impianti e subordina il nuovo Piano Regolatore a cartelloni esistenti. Insomma dove mettere gli impianti lo decide la 116 (e quindi le ditte) e non il Piano!! Uno schifo!

Ad un certo punto si siede accanto a Paciello, l'ex Assessore Bordoni che esordisce con una battuta:

  • "No prip, no party" (min. 14.05). Senza vergogna! E ancora peggio quando racconta di aver diffidato il consiglio perché discutesse il Prip (min. 17.00). Neanche in una novella di Dickens storie così strappalacrime.
  • al minuto 20.30 invoca la repressione da parte dei Vigili. Lui, l'assessore del "c'è spazio per tutti"!

Il ruolo di Alemanno si conferma quello che è sempre stato. Arriva ultimo, al minuto 28.25, per dire solo un banalità.

Molto male, invece, l'intervento di Corsetti, presidente della Commissione. Al minuto 25.00 su una giusta domanda di Stefàno sui bandi, millanta collaborazioni fantomatiche con le "ditte storiche" di Roma. Sì certo, proprio quelle ditte che hanno ucciso la città, spolpandosi pure la carogna. Proprio affidabili. Corsetti sveglia!!!! Senza bandi Roma non cambia.
Meno male che ha premesso che parlava a titolo personale.

Buona visione



Parcheggi selvaggi: scene che prescindono da ogni buon senso

Ieri il Messaggero raccontava la storia di due Vigili che lasciano l'auto in doppia fila per prendere il caffè al bar (l'abbiamo twittato dal nostro account).

Dunque - direte voi - non deve stupire se i romani parcheggiano malissimo! In realtà noi ci stupiamo eccome. Perché il problema di chi lascia la macchina come nelle foto che vi mostriamo oggi prescinde da controlli o cattivi esempi. E' il simbolo di un popolo completamente allo sbando. Neanche in piena carestia, in piena guerra mondiale si arriverebbe a questo livello di degrado umano e di egoismo.

Un'auto del Corpo Diplomatico!! Viale Regina Margherita
La Mercedes blu è totalmente in mezzo alla carreggiata. In sosta da ore
Abbiamo atteso diverso tempo, ma l'auto era stata proprio parcheggiata così
Via Tiburtina: invade totalmente la strada. "E chemmefregaaa"

Poi ci sono quelli che i pedoni li vorrebbero vedere morti
Via Flaminia: la 500 impedisce a chiunque di passare. Embhè?
Una normale scena per le vie di Prati


Altre foto emblematiche in questo post del novembre 2012. Non si tratta solo di repressione o controlli. Qui occorre tornare alla civiltà e al buon senso. Impresa disperata?

lunedì 16 settembre 2013

All'università di Roma dovrebbero insegnare come difendersi dai cartelloni

I cartellonari non hanno alcun rispetto per le istituzioni culturali. I muri dell'Università sono costellati di cartelloni di ogni dimensione per non parlare di quello che si trova sulla rotatoria di piazzale Aldo Moro in totale spregio del CdS.

Alessandro Ricci


domenica 15 settembre 2013

Una nuova voce di lotta, informazione e servizio. E' on line il sito romano di Vas. Da aggiungere ai "preferiti"

Si capirà tra qualche anno quanto i blog antidegrado abbiano cambiato il panorama informativo romano e quanto abbiano contribuito a sollevare questioni che fino a poco tempo erano considerate marginali.



E' per questo che fa piacere registrare la nascita di un nuovo sito amico che ha come obiettivo quello di una città migliore, più giusta e più bella.

E' on line da oggi il portale del Circolo Vas di Roma, diretto dall'architetto Bosi che tutti i nostri lettori ben conoscono come uno dei massimi conoscitori del problema cartelloni. E proprio allo scandalo della pubblicità esterna è dedicata ampia parte del sito con un importante archivio di dati e notizie.

Il nuovo sito, inoltre, offrirà consulenza gratuita su diversi temi: oltre ai cartelloni, anche su aree agricole, caccia, aree protette, territorio. Vi è poi una sezione interamente dedicata al parco di Veio e alla lunga battaglia che Vas ha condotto in sua difesa.

Insomma un ottimo nuovo compagno virtuale di battaglia per una lotta che è fatta di studio, impegno e proposta. Roma ha bisogno di voci libere e aperte.

Anche il sito romano di Vas, ricordiamolo sempre, come questo blog e come tanti altri, è gestito da volontari che autofinanziano con le proprie tasche e il proprio tempo un lavoro immenso. Solo per Roma e per l'ambiente in cui viviamo.


venerdì 13 settembre 2013

Ancora sul degrado delle banchine del Tevere. La terza parte del nostro viaggio parte da Ponte S. Angelo




Nascosto dietro il camion bar ad angolo con Ponte Sant'Angelo, l'imbarco dei battelli turistici.



Sul cartello si legge "l'unica magica crociera attraverso 2000 anni di storia"....ed eccone il viatico: una scalinata puzzolente...


...con le scritte sui muri e l'immancabile discarica abusiva!


Lungo i muraglioni, erbacce infestanti e rifiuti di ogni tipo.


Ed ecco l'imbarcadero.



A prima vista abbandonato, si popola di turisti. Eppure credevamo che la navigazione fosse ferma.




Chiediamo ai due ragazzi che lavorano sul pontile. Scopriamo che la vecchia compagnia di navigazione ha cessato il servizio, e sono subentrati loro della cooperativa San Pietro. Ci spiegano che da quando sono arrivati, hanno ripulito la banchina dai tronchi lasciati dalla piena del fiume, sfalciato l'erba davanti al molo e cercato di rendere meno traumatico l'arrivo dei turisti al battello pulendo le scale di accesso alle banchine. Se ne dovrebbe occupare l'Ama, ogni tanto lo fa ma poi se ne dimentica per qualche giorno (settimana?) e nel frattempo, la zona è tornata come prima. Un ricovero per sbandati e venditori abusivi che purtroppo usano il ponte come bagno pubblico. E i turisti sono costretti a passare di lì...



Sulla riva sinistra, giacciono ancora i vecchi ormeggi divelti: chi li rimuoverà? e quando?!?




Sui muraglioni, oltre ai graffiti e alla sporcizia, le "gigantografie poetiche" del Premio Feronia.

Queste almeno sono integre...vedi quelle a Castel Sant'Angelo



Leggete cosa dice:

"L'iniziativa qui documentata riprende e sviluppa la strategia d'intervento poetico-letterario dell'Allegorein (l'associazione promotrice) sulle rive del Tevere, in organica sintonia con il disegno politico-istituzionale di una rivalutazione ecologica, storica e culturale del fiume eterno...Siamo al quarto stadio ed è l'ora dei battelli: una delle prime azioni pensate per rendere vivibile e fruibile questa zona della città"...



L'avete più visto il disegno politico-istituzionale di rivalutazione del fiume? 

La riqualificazione degli argini del Tevere, di cui la navigazione turistica era il primo passo, è rimasta un'opera incompiuta.


I turisti si fanno le foto davanti ai cumuli d'immondizia.



Il pisciatoio dei venditori abusivi sui muraglioni accanto al ponte.


...e le scritte sull'arcata di Ponte Sant'Angelo (134 a.C.)




Cavi elettrici scoperti...



Il desolante panorama che osservano i turisti dai battelli turistici.



Ma i ragazzi della cooperativa di navigazione S. Pietro non si arrendono. Continuano a pulire a propria cura e spese il tratto di banchina davanti all'approdo. Ne daremo conto in un post che testimonia il loro impegno.

Rimane il degrado inaccettabile dei ponti, dei muraglioni e delle sponde del Tevere.

Ogni giorno, ad ogni ora, i turisti venuti da tutto il mondo osservano questo degrado. Scattano foto, scendono per le scalette che puzzano di piscio, si ritrovano in uno scenario da fine del mondo. Questo accade a due passi dai nostri monumenti, dalle nostre piazze più famose. Gli stessi ponti storici sono continuo oggetto di vandalismo e imbrattamento. Quanto ancora vogliamo tollerare questo scempio?

Lo chiediamo al sindaco Marino, al presidente Zingaretti, agli assessori Marino e Refrigeri.

Qui e qui le prime due puntate sul degrado delle banchine

mercoledì 11 settembre 2013

San Lorenzo: fa scalpore il manifesto sul Duce ma nessuno nota il cartellone e il degrado della zona

Ieri mattina molti giornali on line riportavano la notizia e le foto di un manifesto al contrario di Mussolini a piazzale Loreto (qui Repubblica e qui il Messaggero).



E' come la storiella dello stolto che guarda il dito e non la luna! Diversi giornalisti e fotografi si sono recati sul posto ma nessuno ha fatto cenno al fatto che c'è un cartellone gigante, 4x3, attaccato alla facciata di un palazzo. Che copre le finestre di quel palazzo.
Direte voi, ma si tratta di un edificio in abbandono. E' vero, ma non sembra un motivo valido per coprirlo con un impianto irregolare che - tra l'altro - è attaccato ad un altro cartellone.



E non solo. Possibile che nessuno si sia guardato intorno per documentare ai propri lettori lo stato di degrado in cui versa quel tratto di Tiburtina, in zona San Lorenzo? Lo abbiamo fatto noi e sinceramente qualcosa che valesse la pena essere raccontato da un cronista l'abbiamo trovato.

Marciapiedi abbandonati e manifesti ovunque
Scritte su muri ripuliti da pochissimo
Tutti i cassonetti della zona sono scassati o bruciati
Ogni palo è ridotto così
Evidentemente i nostri cronisti sono talmente abituati al degrado e ai cartelloni da non ritenere più che facciano notizia.

A proposito, naturalmente nel 2008 quel cartellone non c'era. Bastava controllare su Google Map. Ma anche questo è un lavoro di inchiesta troppo raffinato per la stampa romana.