Domani Bastacartelloni, Cartellopoli e Vas saranno ricevute dal presidente della Commissione Commercio Corsetti, al quale va dato atto di aver subito convocato le associazioni cittadine, dopo le critiche partite da questo blog, da Cartellopoli e dagli account social di Romafaschifo. Dunque, come premessa, un grazie a Corsetti per la sua disponibilità ad ascoltare.
E' importante che la Commissione senta anche la voce dei cittadini dopo che martedì il dirigente del Servizio Affissioni, Paciello e l'ex assessore Bordoni
avevano raccontato la loro versione dei fatti. Una versione parziale, incompleta, priva di tanti elementi fondamentali per comprendere cosa è realmente accaduto in questi anni. Impossibile in un articolo riassumere una storia così complessa ma la vicenda cartelloni a Roma è stata
sanatoria, firme, morti, feriti, disastro ambientale, omissioni.
Sanatoria: la delibera 37/2009 non è la meraviglia raccontata da Paciello. E' stata una sanatoria e un incentivo all'abuso come mai si era verificato. Il meccanismo dell'autodenuncia, ha provocato la quintuplicazione dei cartelloni a Roma.
Firme: la Delibera di Iniziativa Popolare con oltre 10mila firmatari voleva mettere un freno alla deregulation voluta dalla precedente giunta. Uno sforzo titanico dell'allora Comitato Promotore (poi divenuto la nostra Associazione),
bocciato per soli 3 voti in consiglio comunale.
Morti e feriti: la voracità delle ditte alle quali era stato dato campo libero provocò il fiorire di cartelli ovunque, nei luoghi più impensabili. Questo ha causato la morte di
due giovani sulla via Tuscolana. Altre 3 vittime in diverse zone della città e 33 feriti documentati.
Disastro ambientale: la città è stata stuprata e trasfigurata. Ne sono stati alterati i profili, le armonie come in nessun altro luogo al mondo.
Omissioni: omissioni di atti dovuti come quello di far rimuovere le plance della ditta Pes pericolosissime per la circolazione, nonostante un richiamo formale degli Uffici alla stessa ditta un anno prima che ci si schiantassero due motociclisti.
Omissioni di sanzioni nei confronti delle ditte irregolari che dovevano essere radiate o multate per i loro continui abusi, ma alle quali nessuno fece nulla.
Questo è il quadro, presidente Corsetti. Non quello che le è stato millantato martedì da coloro che non possono che difendere il loro operato.
Ed in questo quadro, parlare di "
ditte serie" che dovrebbero spontaneamente adeguarsi al nuovo Piano Regolatore è un'utopia, una ingenuità o forse una stron...... (ma non vogliamo essere volgari).
Ecco perché un vero Prip, i piani di localizzazione e poi i bandi, sono l'unica strada da seguire. Le ditte in regola con le leggi potranno continuare ad operare. Si consorzieranno e si divideranno lo spazio di un macrolotto. Ma il Comune avrà solo 3 o 4 interlocutori. Avrà incassi certi. Avrà un territorio ordinato e senza abusi.
A proposito di incassi, un'ultima nota: il dottor Paciello nella sua audizione parla di 21 milioni di euro di incassi dagli impianti inseriti in banca dati. Nel promemoria che ha inviato all'assessore Leonori scrive invece che gli impianti rendono 17milioni e 252mila euro. In bilancio si legge che gli incassi non superano i 12 milioni.
E' questo il balletto di cifre che volete garantire a Roma nei prossimi anni? O entrate certe, sicure che nessuno potrà mettere in discussione?