venerdì 30 settembre 2011

Tutto sotto controllo, come sempre

Per la serie 'radiazioni all'amatriciana', mostriamo di seguito una serie di immagini di impianti pubblicitari attribuibili alla ditta identificata dal codice 0112 nell'elenco delle ditte pubblicitarie del Comune di Roma, come mostrato dalle targhette sugli impianti stessi.








Facendo una verifica sull'elenco delle ditte pubblicitarie tenuto dall'Ufficio Affissioni e Pubblicità del Comune di Roma, la ditta corrispondente al codice 0112 risulta come: "SOCIETA’ ANNULLATA CON DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE NUM. 1999 DEL 12/07/2011)".

Constatiamo quindi che passati oltre due mesi dal provvedimento di "annullamento" (che vorrà dire? radiazione?), gli impianti della ditta permangono sul territorio con le stesse targhette e, ove presenti, con i messaggi pubblicitari.

Probabilmente, anzi, sicuramente ci sarà una spiegazione anche a questa solo apparente contraddizione e senza dubbio basterebbe interrogare lo stesso Ufficio Affissioni per conoscerla.

O no?

giovedì 29 settembre 2011

AFFISSIONI, DE LUCA (PD): «INTERVENGA PREFETTO»

(OMNIROMA) Roma, 29 SET - «Il prefetto di Roma Dott. Pecoraro, a seguito dell'esposto del consigliere Athos De Luca, ha inviato un richiamo al Comune di Roma, per chiedere che nel rispetto dei regolamenti siano poste in discussione le due delibere relative alle modifiche del regolamento sulle affissioni, causa dell'attuale degrado della città, determinato dall'invasione degli impianti pubblicitari». Così in una nota del consigliere. «Malgrado l'intervento del prefetto - dichiara De Luca (Pd), vicepresidente della Commissione Ambiente - il Comune non ha ancora messo all'ordine del giorno del Consiglio, le due delibere. Se nei prossimi giorni le due proposte non saranno messe all'ordine dei lavori nell' aula, chiederemo al Prefetto di imporne la discussione, avvalendosi dei poteri di surroga, a fronte di violazioni del regolamento, degli enti locali». «Alemanno e Bordoni - va avanti De Luca - mentre fanno propaganda sul decoro della città, si rifiutano di discutere le delibere contro i cartelloni, difendendo il degrado e l'abusivismo.» «Il 23 luglio 2010 e l'11 novembre 2010 - ricorda il rappresentante del Pd - sono state depositate presso il Segretariato di Roma Capitale, due delibere, una di iniziativa popolare e l'altra di iniziative consigliare del PD, che prevedono la modifica della delibera n. 37, sulle pubbliche affissioni e impianti pubblicitari, del 30/3/2009, che ha prodotto l'invasione e il degrado dei cartelloni pubblicitari. Il Comune, malgrado le ripetute sollecitazioni dei proponenti, in violazione degli articoli 52 e 54 del Regolamento Comunale e dell'articolo 8 dello Statuto, che prevedono la discussione in aula entro 95 giorni, tiene ferme le due delibere, privando i cittadini e i consiglieri del diritto riconosciutogli dalla legge, di discutere in aula le modifiche al Regolamento sui cartelloni pubblicitari. Ad oggi i termini regolamentari sono ampiamente scaduti: da 11 mesi la delibera popolare e da 7 mesi la delibera consiliare.»

mercoledì 28 settembre 2011

La rivoluzione della normalità

Nella tarda serata di ieri abbiamo ricevuto questo messaggio:

"Stasera, un mio collega che vedeva bucare vs le 19.00 un marciapiede in zona Laurentina,  mi ha avvisato e ho chiamato i Vigili del XII Municipio: come al solito hanno risposto che avrebbero mandato una pattuglia.
Ebbene dopo sono andato a controllare e il collega mi ha riferito che il camion dei cartellonari, non solo se l'è data a gambe, ma hanno anche tappato i buchi fatti poco prima.
Un piccolo premio in questo mare di indifferenza e ignavia che ci circonda.
Saluti
Maurizio"

Quella che dovrebbe essere una cosa normale nella stragrande maggioranza delle città occidentali a Roma appare come un fatto rivoluzionario.

Il messaggio dell'ottimo Maurizio dimostra che l'unico modo per invertire la tendenza al degrado della nostra città è che ciascuno assuma il proprio dovere civico e cominci a contrastare la prepotenza di chi pensa solo a spolpare Roma.

Informate i vigili se vedere lavori sospetti, staccate i manifestini pubblicitari o i cartelli vendesi/affittasi/traslochi, reagite al degrado. REAGIAMO TUTTI!

martedì 27 settembre 2011

L'essere in ottima compagnia ci conforta

"Il sindaco di Roma Alemanno, e altri come lui, vivono fuori dalla realtà e ignorano la repulsione di molti turisti verso città sporche e sgangherate, soffocate dai cartelloni pubblicitari abusivi e dalla maleducazione."

E' questo un breve brano tratto dall'articolo odierno dell'ambasciatore Antonio Puri Purini apparso sul Corriere della Sera.

L'ambasciatore non è nuovo alla denuncia del problema dei cartelloni, avendolo già menzionato a vario titolo qui, qui e qui.

Non abbiamo mai avuto dubbi sulla bontà della nostra iniziativa di contrasto all'esplosione degli impianti pubblicitari a Roma, ma il sapere di essere in qualche modo in ottima compagnia, se l'ambasciatore ci consente, è di grande conforto.


P.s.: qualcuno di noi ricordava bene ... avevamo già segnalato l'encomiabile opera di denuncia dell'ambasciatore Puri Purini.

lunedì 26 settembre 2011

Attenzione: pericolo RADIAZIONI


Forse era  questo il  tipo di radiazioni di cui  parlava la Deliberazione Dirigenziale n° 2000 del 12/7/2011, quando veniva dichiarata decaduta (praticamente radiata), la società G.I.P. srl, censita nella NBD con il n°0107.
A oltre 60 giorni da quella Deliberazione la suddetta ditta continua ad installare cartelloni sul suolo comunale, anche in contrasto ai regolamenti vigenti.
Sono di pochi giorni fa le installazioni degli impianti delle foto che seguono, in zona Balduina.
Sappiamo bene che il provvedimento amministrativo può essere impugnato, ma sappiamo bene anche che finchè tale provvedimento non viene dichiarato nullo è a tutti gli effetti valido e deve essere rispettato.
La domanda allora sorge spontanea e la rivolgiamo alle autorità competenti:
perchè questa ditta continua ad installare impianti?



Piazza madonna del Cenacolo (pali sulla sede stradale)


Via Ugo de Carolis

domenica 25 settembre 2011

Un'altra chicca SPQR

Questo impianto in Piazza Albania  fu segnalato direttamente al Dirigente del Dipartimento Attività Economico-Produttive, Formazione - Lavoro u.o. Affissioni e Pubblicità,  nel marzo 2010, insieme a numerosi altri  impianti per noi irregolari, nell'ambito del percorso di partecipazione popolare nel procedimento per il contrasto all'abusivismo pubblicitario che si era instaurato fra il Comitato Promotore e il suddetto Ufficio.  
Questo impianto, secondo noi, è in contrasto al Codice della Strada per almeno 3 violazioni: distanza minima dalle strisce pedonali (le ruote destre dell'autovettura verde sono su altre strisce pedonali), distanza minima dall'impianto semaforico e installazione su spartitraffico inferiore a 4 mt.
Come si può vedere dalla targhetta (rigorosamente scritta a pennarello), è stato dato in gestione ad una ditta pubblicitaria per affissioni commerciali, ma i soliti manifesti abusivi (su impianto irregolare), non mancano mai.

Della liceità di questo specifico impianto non abbiamo mai avuto riscontro nelle risposte ufficiali dell'Ufficio Affissioni e questo particolare, insieme alla mancata rimozione (o ricollocamento) di altri impianti sanzionati ma che continuano a persistere dove si trovavano, ci fece prendere la decisione di interrompere il percorso di collaborazione con il suddetto Ufficio.



sabato 24 settembre 2011

I più illegali? I cartelloni SPQR

E se vi raccontassimo che perfino i cartelloni di Roma Capitale non rispettano le norme e il decoro vi stupireste? Non tutti sanno che il Campidoglio ha affidato in concessione ad aziende private migliaia di impianti SPQR che dovrebbero contenere avvisi di pubblica utilità. Ci si aspetterebbe che almeno per queste plance, le ditte fossero più attente al rispetto della legge e dei regolamenti. E invece guardate qui:






Davanti la magnifica facciata delle poste di piazza Bologna - tutelata in quanto bene architettonico - ecco un osceno impianto SPQR gestito dalla Farg srl che lì proprio non dovrebbe esserci. Oltre a guastare la prospettiva del palazzo progettato da Mario Ridolfi, ospita un'inserzione che nulla ha a che fare con la pubblica utilità. Già in passato, i cittadini buttarono giù un cartellone davanti le Poste di piazza Bologna, ma evidentemente non è bastato.

Qui invece siamo in via Salaria, angolo via Chiana. 




In 20 metri ci sono ben 5 impianti Spqr. DI QUESTI, SOLO UNO RIPORTA LA TARGHETTA IDENTIFICATIVA NBD. Tutti gli altri ne sono privi e dunque evidentemente abusivi. Per non parlare della loro posizione: quello gestito dalla ditta Apa si trova esattamente a ridosso del passaggio pedonale e non rispetta la distanza minima dal semaforo prevista dal Codice della Strada. Certo ha un'ottima visibilità per chi proviene da via Panama e dunque quanta lucrosa pubblicità può vendere! Altro che pubbliche affissioni!!

Pedoni in difficoltà anche in questo incrocio, tra viale Parioli e via Gualtiero Castellini. 



Su entrambi i lati, due impianti Spqr sono stati posizionati proprio sulle strisce pedonali. Alla faccia del Codice della Strada.

E dall'altra parte del viale, ben tre cartelloni Spqr in 10 metri quadri. Manco a dirlo, nessuno ospita un avviso di pubblica utilità!!!


giovedì 22 settembre 2011

Mezze rimozioni di fine estate

Come ben sanno i nostri lettori questa estate la "regina" delle ditte cartellonare è stata la "Screen City adv." che ha piantato centinaia di cartelloni, molto spesso in contrasto con norme del codice della strada, in tutta la città. Abbiamo prontamente segnalato molte di queste situazioni ai consueti indirizzi di posta elettronica e ne abbiamo mostrate alcune sul blog (qui e qui).

Vogliamo dare atto ai Vigili del 19° gruppo di aver prontamente sanzionato molti degli impianti da noi segnalati ma questa volta c'è dell'altro.
Non sappiamo bene cosa sia accaduto successivamente all'VIII dipartimento, fatto sta che la mattina del 10 settembre, ovvero pochi giorni dopo che i VAV (Verbale Accertamento Violazione) erano stati elevati, un nostro affezionato lettore ha notato in Via della Balduina due operai della Screen City che armeggiavano intorno ad un cartellone. Interrogati costoro hanno detto che stavano rimuovendo l'impianto perché troppo vicino alle strisce pedonali.
 
Prima
 
 
Dopo
 
Soddisfatto per la notizia il nostro amico notava anche che sul furgone della ditta facevano bella mostra alcune plance di impianti della stessa società. E' bastata una rapida indagine per scoprire che erano state rimosse le plance di due cartelloni, sempre della Screen city adv., piantati recentemente su Via della Pineta Sacchetti e da noi segnalati.
 
Prima
Dopo


 Prima
 
Dopo

L'anomalia in questo caso è la "rimozione a metà"; come si può ben vedere dalle foto, infatti, i pali dei cartelloni continuano come totem astratti a far bella mostra di sé sulla via.
 
Sono passate quasi 2 settimane e i pali sono ancora lì. Torneranno le plance o spariranno i pali?

mercoledì 21 settembre 2011

Tanti verbali ma pochi risultati

Quelle che seguono sono alcune delle ultime risposte pervenuteci dai gruppi della Polizia Municipale (o Polizia Roma Capitale) in risposta a nostre segnalazioni. Come si può leggere, si tratta di sanzioni elevate agli impianti segnalati (mittenti e destinatari sono oscurati in quanto trattasi di comunicazioni confidenziali).

20 settembre
Gentile sig. xxxx,
Le comunichiamo che nostro personale dell’Ufficio Affissioni e Pubblicità ha effettuato sopralluogo nella località indicata rilevando la presenza dell’impianto pubblicitario della soc. yyyy, lo stesso non risultando essere regolare ha provveduto a contravvenzionarlo.
Cordiali saluti
La Segreteria della U.O. zzzz Gruppo Polizia Roma Capitale

13 settembre
In merito alla segnalazione in oggetto indicata, si informa che personale dipendente è intervenuto procedento nei termini di legge, a carico del trasgressore.
Distinti saluti
yyy U.O. Gruppo Polizia Roma capitale
reparto Calle center

12 settembre
IN RISCONTRO ALLA VOSTRA SEGNALAZIONE SI COMUNICA CHE DA ACCERTAMENTI
EFFETTUATI DA PERSONALE DI QUESTO COMANDO SI E' PROCEDUTO A SANZIONARE,
OVE RAVVISATI ILLECITI, AI SENSI DELLA VIGENTE NORMATIVA.
CORDIALI SALUTI

2 settembre
In merito alla segnalazione in oggetto si rappresenta che a seguito sopralluogo effettuato da personale di questo Comando in Via xxxx si è riscontrata l’installazione sul marciapiede spartitraffico centrale di un impianto pubblicitario di mt 3 x 2 risultato in contrasto con il C.d.S., pertanto, nei confronti della società yyyy si è proceduto a norma di legge.

17 agosto
In risposta alla segnalazione indicata in oggetto ed acquisita da questa U.O. con prot. nnnn del 09 luglio 2011, si informa che l'impianto della xxxx è stato monitorato e la società è stata già sanzionata.Copia dei verbali sono stati inviati per la notifica e gli ulteriori atti di competenza, alla U.O. G.S.S.U. e al Dipartimento VIII.
Distinti Saluti

Peccato che poi normalmente a queste notizie non segua la rimozione dell’impianto, se non in rarissimi casi e dopo moltissimo tempo.
Per quanto ne sappiamo i verbali elevati dai gruppi municipali della PM vengono trasmessi all’ufficio competente presso il Dipartimento VIII, e a quel punto del loro iter si perdono le tracce. Pur comprendendo la riservatezza necessaria in tali atti amministrativi, il fatto che essi poi non si concretizzino in rimozioni degli impianti rilevati come abusivi dalla stessa PM è cosa che sfugge alla comprensione.

Nel tempo ci sono giunte notizie informali relative ad un elevato numero di ricorsi da parte delle ditte avversi agli accertamenti; oppure voci di verbali non sempre ineccepibili redatti dai gruppi di PM (questo è un classico nei rapporti tra Polizia Municipale e uffici amministrativi in genere).
Qualsiasi cosa sia, questa è l’ennesima dimostrazione di quanto una normativa arzigogolata ed in cui previsioni e deroghe si sono stratificate negli anni faccia il gioco di coloro che, disinteressati al decoro della città, pensano solo ad una facile rapina del territorio.

martedì 20 settembre 2011

NUOVO INCIDENTE PROVOCATO DA UN CARTELLONE: TRAGEDIA SFIORATA

L'abnorme presenza di impianti installati in violazione del Codice della strada costituisce ormai un grave pericolo per la sicurezza dei trasporti e di tutti gli utenti delle strade romane. Come già documentato su questo blog (qui e qui) aumentano in modo preoccupante gli incidenti stradali in cui vengono coinvolti impianti pubblicitari.

E' successo di nuovo e anche questa volta non si è verificata una tragedia solo per un colpo di fortuna. Siamo in via delle Valli, una strada ampia a due corsie per senso di marcia, dove le auto sfrecciano ad alta velocità. L'impianto pubblicitario è stato colpito da un veicolo che lo ha mandato in frantumi.




Sembra sia accaduto al mattino presto due o tre giorni fa. Ci siamo rivolti alla pompa di benzina dell'Agip poco distante per sapere se avessero notato qualcosa e un inserviente ci ha riferito di aver sentito un forte rumore di vetri, come un'esplosione. Quando si è sporto per vedere cosa fosse accaduto ha notato un camion (forse un mezzo del vicino cantiere della Metro B1) che si allontanava. E' probabile che lo specchietto del camion, essendo molto sporgente, abbia urtato l'impianto. La vetrata è andata in mille pezzi.
E se in quel momento fosse passato un pedone? Se i vetri impazziti avessero colpito un passante ferendolo? Il Regolamento viario del Comune di Roma e il Codice della Strada prevedono che in quel tipo di arterie (strade di scorrimento e strade di quartiere) gli impianti  pubblicitari debbano essere installati ad almeno 2 metri di distanza dal ciglio del marciapiede. Ma a Roma tutto è consentito! Quell'impianto lì non doveva e poteva starci. Questi incidenti, che si verificano sempre più spesso, dimostrano che il caos che regna in città nel settore della cartellonistica, non è solo degradante per il decoro e umiliante per la legalità. E' un rischio per la sicurezza di tutti i cittadini.
E invece - ed è davvero sconfortante - a pochi mentri da questo impianto, sono spuntate nuove forchette pronte ad ospitare l'ennesimo cartellone pericoloso, anche esso sul ciglio della strada!



Bisogna aspettare la tragedia perché l'amministrazione comunale intervenga?

Le proviamo tutte, ora anche su facebook

Mentre le nostre iniziative principali procedono in maniera 'carsica', con qualcosa che si muove nell'amministrazione riguardo la delibera d'iniziativa popolare ed il PRIP che oggi approda in Commissione Commercio, non perdiamo di vista la necessità di far crescere nella cittadinanza la consapevolezza del problema 'cartelloni pubblicitari'.
Infatti è solo dimostrando ai politici che la città non ne può più di essere svenduta e degradata che riusciremo a fargli cambiare registro, finendola con gli interessi di poche lobby e mettendo al primo posto il decoro ed il prestigio che Roma merita.

Il modo migliore di far crescere questa consapevolezza è informare i cittadini, facendogli conoscere il reale stato delle cose, dicendogli che gli impianti che vedono spuntare come funghi non sono tutti in regola (anzi...), mostrandogli come denunciare gli abusi, dandogli la possibilità di fornire il proprio contributo per fare un'efficace pressione nei confronti dell'amministrazione.
Purtroppo l'informazione cittadina a Roma da sempre dimostra di non essere particolarmente appassionata al problema dei cartelloni e, a parte qualche meritoria eccezione, il tema molto raramente viene anche solo menzionato.

Per cercare di sopperire a queste carenze informative quasi un anno fa ci siamo attrezzati con questo blog. Ed oggi, alla vigilia del suo primo compleanno gli abbiamo affiancato una pagina facebook, a cui ci si può sottoscrivere con il pulsante presente sotto la testata del blog, a destra.

Ci abbiamo messo un po' a 'sbarcare' su facebook ma pensiamo che sia importante provarle tutte per raggiungere il maggior numero di persone a Roma ma non solo (questa è pur sempre la caput mundi) perché sostengano questa battaglia di civiltà.
Abbiamo quindi la necessità che questo blog ed ora anche la pagina facebook siano conosciuti da quante più persone possibili e per questo chiediamo l'aiuto di tutti perché li diffondano nell'ambito delle loro reti.

lunedì 19 settembre 2011

Una momentanea (ma doverosa) distrazione

Letta la notizia della sospensione da parte del TAR dell'ordinanza del Sindaco relativa alla rimozione della pubblicità Fracomina, rimaniamo in attesa di conoscere l'esito nel merito del ricorso dell'azienda di abbigliamento.
Su questo tema facciamo presente che come Comitato in data 8 settembre u.s. abbiamo chiesto all'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria che venisse verificata la correttezza di quel messaggio pubblicitario rispetto al Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
Come l'Istituto ci ha comunicato in data 12 settembre, il caso verrà sottoposto all’esame del Comitato di Controllo, l’organo garante degli interessi dei cittadini-consumatori.

In sostanza, noi abbiamo voluto richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni su un messaggio pubblicitario a nostro avviso quantomeno discutibile. Per un giudizio di merito ci siamo però appellati all'Istituto di Autodisciplina, l'unico titolato ad esprimersi. E rimaniamo in attesa della sua pronuncia. 

Ciò per chiarire che riteniamo del tutto sterile e pretestuosa la polemica di chi ci vuole tirare in ballo forzosamente nel provvedimento di sospensione del TAR.

giovedì 15 settembre 2011

VACANZE ROMANE

Le foto che seguono rappresentano un gruppo di "turisti" che oggi ha deciso di fare "il giro" dei palazzi delle istituzioni. Hanno iniziato dal palazzo del Quirinale, per poi proseguire per palazzo Madama e palazzo Montecitorio. Hanno visitato anche il Campidoglio ed il Palazzo Senatorio, Palazzo Valentini e per ultimo hanno fatto una capatina anche alla sede della Regione Lazio sulla via Cristoforo Colombo.
Ma non sono andati a mani vuote, bensì  hanno portato a tutti gli illustri inquilini e frequentatori dei Palazzi una cartolina-ricordo di Roma.
Inoltre un pensierino è stato lasciato anche alla sede della stampa estera.
Ad alcune personalità la cartolina è stata consegnata di persona; queste hanno gradito il pensiero e si sono mostrate interessate a chiedere chiarimenti sul fenomeno alle persone giuste nel posto giusto.
Nei prossimi giorni il gruppo di "turisti" proseguirà nella visita delle sedi di giornali e altri organi d'informazione nazionali, di qualche ministero e di organizzazioni internazionali.

Aggiornamento: su Repubblica qui una prima eco dell'iniziativa.
Nuovo aggiornamento: anche Il Messaggero ne parla. 

  

COMUNICATO STAMPA 15.9.2011

COMUNICATO STAMPA DEL
COMITATO PROMOTORE DELIBERA INIZIATIVA POPOLARE SULLE AFFISSIONI

La consegna delle cartoline dal degrado: Roma città dei cartelloni

Nella mattinata di oggi il Comitato Promotore della delibera di iniziativa popolare sulle affissioni pubblicitarie (http://bastacartelloni.blogspot.com/) ha provveduto alla consegna delle cartoline illustrate che testimoniano l’aggressione ed il degrado dell’immagine di Roma da parte degli impianti pubblicitari nei luoghi più importanti e noti.
Destinatari delle cartoline sono stati il Presidente della Repubblica, Deputati e Senatori, il Sindaco di Roma Alemanno e tutti i consiglieri comunali, i presidenti della Regione Lazio e della Provincia di Roma, Polverini e Zingaretti, e tutti i consiglieri regionali e provinciali.
Nei prossimi giorni continueremo la consegna delle cartoline a tutti gli organi di stampa, nazionali ed internazionali, alle altre istituzioni incluso il Ministero dei Beni Culturali e alle rappresentanze dell’Unione Europea e dell’Unesco presenti nella nostra città.
L’intento è quello di informare e sensibilizzare tutte le istituzioni ed i cittadini sul gravissimo problema dell’invasione del territorio da parte degli impianti pubblicitari, che oscurano la visione di monumenti, vie e piazze, invadono marciapiedi e strade, parchi e giardini, deturpano il paesaggio urbano, riempiono senza soluzione di continuità ogni spazio, violano senza scrupoli tutte le norme di sicurezza stradale.
Essendo Roma la capitale d’Italia, sede delle maggiori istituzioni della Repubblica, nonché una delle città più conosciute e visitate al mondo, questo problema non può più essere considerato solo locale ed il Comitato ha pensato di utilizzare una cartolina illustrata per mostrare il livello di degrado a cui siamo arrivati.
Recentemente oltre agli organi di stampa anche un telegiornale nazionale (il TG3) ha dato ampio risalto alla gravissima situazione attuale.
Il Consiglio Comunale fra breve sarà chiamato a prendere due importanti decisioni:
- l’approvazione della delibera di iniziativa popolare che, forte delle 10.000 firme di cittadini romani raccolte dal Comitato Promotore, chiede la modifica del regolamento vigente per rimediare alla disastrosa situazione attuale;
- l’approvazione del PRIP (Piano Regolatore Impianti Pubblicitari) strumento fondamentale di governo del settore che pero` presenta diversi motivi di perplessità e contrarietà, evidenziati dal Comitato che ha reso osservazioni e proposto modifiche al testo in discussione, senza peraltro ricevere alcun riscontro o considerazione.
In relazione a questi decisivi appuntamenti, con la consegna delle cartoline il Comitato intende attirare l’attenzione di tutte le istituzioni cittadine nonchè parlamentari, nazionali ed i loro rappresentanti, ed enti e soggetti anche internazionali, sulla estrema gravità dello stato del settore delle affissioni e sull’indicibile degrado provocato alla città: l’Assemblea Capitolina ed il Sindaco devono essere posti di fronte alle loro responsabilità e decidersi, finalmente, ad aggredire e risolvere il problema.
Tutti gli occhi sono puntati sul Primo Cittadino e sui Consiglieri Comunali, e sulle decisioni che prenderanno.
Vorranno passare alla storia della città come coloro che ne hanno permesso il saccheggio? 
Oppure come coloro che, ignorando le pressioni delle lobby, hanno dato ascolto ai cittadini?

IL COMITATO

mercoledì 14 settembre 2011

Saluti da Roma


Questa è la cartolina che nei prossimi giorni il Comitato consegnerà alle più alte cariche dello Stato, Parlamentari e Ministri, amministratori di Comune Provincia e Regione, stampa nazionale ed estera.

Ha iniziato a parlare dell'iniziativa stamattina Repubblica ed ha proseguito nel pomeriggio Paese Sera che ci ha dedicato la prima pagina on line.

Anche se con qualche giorno d'anticipo, possiamo dichiarare iniziato l' autunno caldo, caldissimo, anzi....bollente!

martedì 13 settembre 2011

Lo scempio cartellonaro in diretta tv


Alle 19.00 di ieri sera il TG3, edizione nazionale, ha mandato in onda il servizio di cui sopra, sulla questione delle affissioni a Roma e sull'enorme danno che l'indiscriminata proliferazione degli impianti pubblicitari sta provocando alla nostra città.

Siamo contenti e soddisfatti che finalmente lo scandalo grandissimo dei cartelloni sia stato portato all'attenzione della più ampia platea televisiva nazionale e non solo della stampa e dei media locali: la tutela di Roma è un problema che riguarda tutti i cittadini italiani, non solo chi vive in questa città. Milioni di italiani che, quando verranno a Roma si accorgeranno che ci sono decine di migliaia di cartelloni in giro, dappertutto, e che i cittadini stanno combattendo contro un'amministrazione che non fa praticamente nulla per ostacolarlo e reprimerlo.

In poco più di un minuto e mezzo è stato affermato infatti che:
- Roma è invasa da migliaia di cartelloni illegali in violazione a norme varie e al codice della strada e negli ultimi anni la situazione è drammaticamente peggiorata
- gli impianti illegali a migliaia coprono tutto, anche i monumenti più importanti
- il comune sa esattamente dove sono (il loro archivio anagrafico riporta codice, nome della ditta, via e numero civico e formato dell'impianto) e non interviene
- ci sono circa 400 ditte che installano impianti, mentre a Parigi ce ne sono 4 e a Madrid 3
- i cittadini e le associazioni sono in prima fila nella battaglia contro questo scandalo.
Questa attenzione da parte dei media ci motiva ancora di più a portare in Consiglio Comunale la discussione della delibera di iniziativa popolare per mettere, finalmente, i rappresentati dell'amministrazione di fronte alle loro responsabilità e spingerli a prendere i provvedimenti necessari per affrontare e risolvere il problema, del tutto sfuggito al controllo del comune di Roma.

Ora il Sindaco, l'assessore e l'assemblea capitolina lo sanno: tutti gli occhi sono puntati su di loro e sulle decisioni che prenderanno.
Vorranno passare alla storia della città come coloro che ne hanno premesso il saccheggio? Oppure come coloro che, ignorando le pressioni delle lobby hanno dato ascolto ai cittadini?

Crediamo che la battaglia civica per la legalità, la sicurezza e il decoro sia in una fase decisiva: la delibera di iniziativa popolare, nonostante i ritardi ingiustificati del comune, potrebbe venire discussa nelle prossime settimane; il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP) a sua volta dovrà venire discusso e faremo di tutto perché il testo rappresenti l'interesse dei cittadini e della città e non sia al servizio dei profitti delle numerose ditte che ancora installano impianti illegali ogni notte sulle strade, nei parchi, in prossimità di luoghi millenari.

Nei prossimi giorni consegneremo le cartoline con le foto del disastro cartellonaro a tutte le istituzioni, nazionali e cittadine, alla stampa ed a tutte le altre istituzioni ed enti presenti a Roma; sarà una ulteriore occasione per sollecitare il Campidoglio a riflettere e ad agire, molto ma molto rapidamente.
Chiediamo a tutti i consiglieri comunali di guardare con attenzione e onestà intellettuale a questo problema e che giudichino la delibera e il PRIP con mente libera da condizionamenti e da atteggiamenti pregiudiziali di ordine puramente partitico.

BASTA CARTELLONI A ROMA!

Non basta oscurare

Oggi lunedì 12 settembre il messaggio pubblicitario di una nota azienda di abbigliamento installato sul megaimpianto di piazza di Cinecittà, che avevamo denunciato pochi giorni fa anche tramite il quotidiano La Repubblica, è stato oscurato. Tanta solerzia da parte del Comune e in particolare del sindaco Alemanno nell'intervenire contro una pubblicità che abbiamo ritenuto oltraggiosa e scorretta da più punti di vista è fatto più unico che raro. Di questo non possiamo che rallegrarcene, considerato anche che siamo stati i primi a denunciare la volgarità della campagna pubblicitaria.
Tuttavia speriamo che tale episodio sia servito anche ad aprire gli occhi al Sindaco sull'abisso di degrado in cui è piombata Roma soprattutto dopo l'entrata in vigore della delibera 37 del 2009.
Chiediamo che la medesima attenzione riservata dal Sindaco nei confronti di una pubblicità oltraggiosa e blasfema nei confronti delle donne e del sentimento religioso sia riversata anche nei confronti delle migliaia di cartelloni e impianti di varia dimensione e forma che oltraggiano Roma, violando sistematicamente il decoro, il Codice della Strada, il Codice dei Beni Culturali e i tanti vincoli che in teoria dovrebbero tutelare una città meravigliosa e sfortunata come la nostra.
Sollecitiamo perciò il Sindaco e tutti i consiglieri Comunali a dimostrare l'intenzione di voltare pagina approvando la Delibera di iniziativa popolare e a riaprire il percorso che porti finalmente e in tempi rapidi all'approvazione del PRIP accogliendo gli emendamenti proposti dalle associazioni ambientaliste e dai comitati cittadini                                                                                                                                                      Fabio

lunedì 12 settembre 2011

Intanto non si perde di vista il primo obiettivo.

E' stata inoltrata oggi la seguente lettera ai Capigruppo dell'Assemblea Capitolina:


           All’attenzione del Presidente dell’Assemblea Capitolina
On. Marco Pomarici

del Capogruppo del Popolo della Libertà
 On. Luca Gramazio

del Capogruppo del Partito Democratico
 On. Umberto Marroni

del Capogruppo della Lista Civica per Alemanno
 On. Antonino Torre

del Capogruppo della Lista Civica Amore per Roma
  On. Gilberto Casciani

del Capogruppo Alleanza per l’Italia
   On. Salvatore Vigna

del Capogruppo La Sinistra l’Arcobaleno
    On. Andrea Alzetta

                                                                       del Capogruppo Lista Civica per Rutelli
    On. Gianluca Quadrana

del Capogruppo La Destra
    On. Dario Rossin

del Capogruppo Casini – Unione di Centro
     On. Alessandro Onorato

del Presidente della Comm. Commercio
del Comune di Roma
     On. Ugo Cassone



Oggetto: discussione della delibera d’iniziativa popolare da parte dell’Assemblea Capitolina.

Gentili onorevoli, come forse saprete, il Comitato Promotore della Delibera d’Iniziativa Popolare per la Modifica del Regolamento Comunale sulle Affissioni e Pubblicità (del. n. 37 del 30/03/’09) ha depositato il 23/07/’10 circa 8.600 firme convalidate, a fronte delle oltre 10.000 raccolte, a sostegno della proposta di delibera omonima.

L’art. 4 del Regolamento Comunale per gli Istituti di Partecipazione e di Iniziativa Popolare assegna un termine non superiore a 2 mesi entro il quale la commissione competente, in questo caso la commissione commercio, deve concludere l’esame del progetto di iniziativa popolare.
Secondo il medesimo articolo “Il Presidente sottopone al voto del Consiglio Comunale il progetto di iniziativa popolare, accompagnato dalla relazione della commissione consiliare, entro i 4 mesi dal deposito del progetto”.
Siffatti termini sono ampiamente trascorsi.
Nel mese di luglio 2011 c’è stata invero un’audizione in commissione commercio del Comitato sull’argomento; chiediamo pertanto che venga espresso al più presto il parere previsto dalla commissione commercio.
Tuttavia, considerato che anche i tempi previsti per l’espressione del parere da parte della commissione competente sono abbondantemente scaduti, nulla osta a che la delibera possa essere immediatamente calendarizzata per la discussione in seno all’Assemblea Capitolina.
Richiediamo, inoltre, come previsto dal Regolamento di Partecipazione, che venga permesso ai rappresentanti del Comitato di svolgere interventi in aula con l’intento di illustrare la proposta di delibera.
In attesa delle vostre decisioni salutiamo cordialmente.



Il Presidente del Comitato Promotore
Fabio Depino

sabato 10 settembre 2011

E` una “sòla” : la delibera sul bike sharing fa acqua da tutte le parti





Torniamo sull’argomento bike sharing ed impianti pubblicitari e spieghiamo il titolo del nostro articolo.
In primo luogo esistono rilevanti motivi di illegittimità della delibera che elenchiamo:

1- Prima magagna: illegittimità della deroga al PRIP per la tipologia degli impianti
Sgombriamo il campo da ogni dubbio: si va in deroga al PRIP, carta canta e le chiacchiere stanno a zero.
Infatti, i commi 1 e 1 bis dell’Art.6 del regolamento affissioni (Delibera 37/2009) testualmente recitano:
- comma 1 “La superficie espositiva complessiva massima dei mezzi pubblicitari, (...omissis...) è determinata dall’applicazione dei criteri stabiliti dall’art. 20 per la redazione del Piano Regolatore degli impianti e dei mezzi pubblicitari.” Il PRIP di recente adottato fa riferimento a detti criteri nello stabilire la superficie massima e stabilisce pure che nel centro storico possono solo esserci impianti di pubblica utilità, arredi urbani e impianti per comunicazioni istituzionali.
- comma 1 bis ”In deroga ai limiti di cui al presente articolo, è autorizzata l’esposizione pubblicitaria su manufatti costituenti elementi di arredo urbano, funzionali a servizi di mobilità alternativa, collocati nell’ambito della Città Storica, come definita in sede di pianificazione del territorio”.
Ed è ciò che riporta, pari pari, la delibera 284/2011, facendo espresso riferimento alla deroga; se l’intento era diverso, ovvero far rientrare la superficie di affissione nel computo del PRIP, la stessa delibera avrebbe dovuto specificare che appunto detta superficie era esclusa dalla deroga e rientrava nel PRIP.
E’ evidente, invece, che questi nuovi impianti (mq 1500) non rientrano nel computo del PRIP e non possono che aggiungersi al totale della superficie espositiva indicato dal medesimo Piano, con tutte le conseguenze e gli impatti sul territorio immaginabili.
Non basta: in ogni caso, la tipologia degli impianti prevista dalla delibera 284/2011 non è ammessa dal PRIP in adozione ed è anzi espressamente vietata; come ha fatto notare l’Arch.Bosi nel suo pregevole intervento:
In base alle schede tecniche allegate allo schema normativo del PRIP saranno ammessi impianti del formato di mt. 1,20 x 1,80 soltanto dei seguenti 3 tipi:
-3A (cartello);
-3B (cassonetto,plancia,vetrina);
-4a (tabelle).
Ma tutti e 3 i suddetti tipi, oltre a non essere equiparabili a "pannelli", non sono ammessi nel centro storico che il PRIP destina a sottozona B1 e che è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità e che è comunque soggetto a vincolo paesaggistico con divieto di affissione pubblicitaria, eccezion fatta per quella di tipo istituzionale”.
Ergo, la delibera deroga sia alla quantità sia al tipo di impianti.
Ma la deroga prevista dal comma 1bis riguarda solo le quantità, ovvero la superficie espositiva, non i tipi di impianti; ne consegue che se la deroga sulla superficie espositiva è valida, anche se del tutto inopportuna, risulta invece illegittima - perché affatto prevista dal regolamento - quella sul tipo di impianto.

2 –Seconda magagna: illegittimità dei nuovi impianti
Il testo integrale dell’art.1 bis nella parte che qui interessa recita: In deroga ai limiti di cui al presente articolo, è autorizzata l’esposizione pubblicitaria su manufatti costituenti elementi di arredo urbano, funzionali a servizi di mobilità alternativa”.
Spiegazione: la pubblicità si può fare solo sulle colonnine del bike sharing, sulle pensiline, sulle rastrelliere delle biciclette, sui cartelli o paline che indicano la collocazione del servizio e le istruzioni e su tutti gli altri elementi di arredo urbano funzionali, cioè direttamente connessi strumentalmente al servizio di bike sharing e inerenti le postazioni dello stesso.
E’ chiarissimo ed inequivocabile, tant’è che nella detta norma non esiste e non è previsto alcun riferimento ad elementi di arredo od impianti collocati in maniera disgiunta e distaccata dalle postazioni di bike sharing.
Ma nel testo della delibera 284­/2011 è affermato: "Con il termine “funzionali” si intendono anche quegli impianti pubblicitari collocati disgiuntamente dalle postazioni, il cui posizionamento è di fatto funzionale al servizio di Bike Sharing in quanto garantisce il raggiungimento di una superficie pubblicitaria totale ritenuta congrua come corrispettivo per l’erogazione del servizio; Per tale ragione, gli impianti pubblicitari localizzati disgiuntamente dalle postazioni recheranno uno spazio dedicato al riconoscimento dell’impianto come facente parte del servizio di Bike Sharing; tale soglia, è stabilita in complessivi 1.500 mq, ecc. ecc.
Il regolamento attribuisce chiaramente al termine funzionale il significato di inerente e direttamente collegato strumentalmente al bike sharing ed alla sua postazione, ovvero la colonnina, la rastrelliera, ecc. ecc, mentre la delibera ne stravolge il significato senza alcun riscontro nel testo del regolamento, facendo divenire l’impianto collocato disgiuntamente dalla postazione “funzionale” perché serve al raggiungimento della soglia di mq 1500 necessari per la sostenibilità economica delle bike sharing per il privato che gestirà il servizio.
Insomma la funzionalità viene illegittimamente interpretata come strumentalità economica, non pratica e materiale, e non collegata spazialmente alla postazione.
E` un escamotage, un artificio verbale, una trovata da azzeccagarbugli per aggirare il regolamento e poter collocare ben 700 nuovi impianti sul territorio, in deroga al PRIP e ad ogni altra normativa.
Ed è una “interpretazione” del tutto illegittima delle disposizioni vigenti, tale da invalidare la delibera.

3 – Terza magagna: illegittimità ed incongruità del valore della contropartita economica
I 1500 mq di impianti costituiscono la contropartita del valore dell’investimento per rilanciare il bike sharing pari ad € 2.100.00 secondo le stime del Comune dichiarate nella delibera 284/2011; questa somma occorre per finanziare la realizzazione delle 70 postazioni, per le nuove bici e per gestire il servizio ed è quella che il vincitore del bando dovrà spendere; in cambio viene concesso l’uso dei 1500 mq di impianti per 12 anni, durata prevista dell’appalto ed indicata in delibera.
Basta dividere la somma di 2.100.00 per 12 anni e si otterrà il valore annuo dei 1500 mq concessi dal Comune: in sostanza al vincitore del bando i 1500 mq di impianti costeranno € 175.000, ovvero €116 all’anno a metro quadro.
Orbene il canone oggi vigente secondo le tariffe comunali per il tipo di impianto previsto dal bando (120X180 con illuminazione) è di circa 130 al mq!!!
Conclusione: il Comune sta mettendo a bando 1500 mq di esposizione pubblicitaria ad un prezzo inferiore al canone vigente ed alle sue stesse tariffe!!!

4 – Quarta magagna: illegittimità della durata dell’autorizzazione alle affissioni
Il rilievo di questo punto è frutto del lavoro dell’Arch. Bosi, al quale va il merito di aver individuato il problema e di averlo segnalato nei suoi interventi; lo ringraziamo ed utilizziamo le sue precisissime deduzioni per argomentare quanto segue.
Il testo del contratto allegato alla delibera 284/2011 prevede la durata dell’appalto per il bike sharing all’impresa vincitrice del bando in 12 anni. L’autorizzazione ad utilizzare gli impianti segue ovviamente tale durata temporale, nel senso che l’impresa selezionata dalla gara pubblica avrà l’autorizzazione alla esposizione pubblicitaria per questo stesso periodo.
Orbene, ciò è in contrasto con l’art.10 del regolamento delle affissioni vigente (delibera 37/2009), giacché questo prevede, senza possibilità di deroga, la durata dell’autorizzazione in cinque anni rinnovabile per una sola volta in altri cinque, per un totale di dieci.
E’ in sostanza la terza deroga, illegittima, al regolamento e al PRIP.
In secondo luogo esistono diversi motivi di inopportunità e forti perplessità riguardo al modo con il quale è stata progettata, anche dal punto di vista amministrativo, quella che noi comunque consideriamo una lodevolissima iniziativa.

1- A parere del nostro Comitato, i circa 700 nuovi impianti - al di là della legittimità del delibera con la quale ne è stata decisa la messa in opera - comportano un impatto non indifferente sul paesaggio e l’ambiente cittadino, tenendo conto che molto probabilmente la maggior parte di questi verrà collocata nell’ambito del centro storico.
Rispetto a quanto indicato nel nostro precedente articolo, dobbiamo in parte rettificare quanto affermato in relazione al piano di collocazione degli impianti.
Infatti, la delibera 284/2011 non esplicita alcun piano di collocazione degli impianti, limitandosi a rimandare al contratto con l’Agenzia della Mobilità, laddove si legge :”La localizzazione ed il tipo di impianto luminoso dovrà essere validata dal Dipartimento Attività Produttive, Sportello Unico Affissioni e Pubblicità, dalla Sovrintendenza, dalla Polizia Municipale, dal Municipio competente, e dall’Ufficio Citta` Storica”.
Appare, quindi, evidente come il piano di localizzazione degli impianti, non sarà redatto dall’amministrazione ma dall’impresa che vincerà il bando e che il Comune e gli altri enti si limiteranno a “validarlo”.
A noi sembra del tutto inopportuno che in un contesto così delicato, in una situazione del settore così compromessa, e con il PRIP in adozione!!!, la redazione del piano di localizzazione di ben 700 impianti venga lasciata alle determinazioni dell’impresa, salvo il mero controllo a valle dell’amministrazione comunale.
Inoltre, perché non utilizzare parte degli impianti comunali già presenti sul territorio invece di installarne di nuovi?
Perché, almeno, non far rientrare i 1500 mq di nuovi impianti nella quota complessiva prevista dal PRIP evitando deroghe che si connotano come una “regalia” alle imprese del settore?

2- La delibera 284/2011 rimane assai vaga anche sui criteri di selezione delle imprese che potranno partecipare al bando.
Vale notare che il bando dovrà essere redatto dall’Agenzia per la Mobilità che è sicuramente competente in tema di bike sharing ma non lo è affatto in materia di affissioni.
Inoltre, proprio in considerazione della disastrata situazione del settore pubblicitario a Roma, era assolutamente necessario indicare chiaramente, fin dal testo della delibera, i requisiti di partecipazione alla gara, i criteri di selezione, l’esclusione del subappalto, ecc. ecc.
Ad esempio, un accreditamento tendente a poter valutare l’esperienza, i risultati, la competenza, la correttezza delle imprese (assenza di sanzioni), in maniera da disporre di filtri di selezione fin dal momento della presentazione della domanda di partecipazione alla gara.
Il timore è che l’assoluta vaghezza ed insufficienza di indicazioni della delibera de qua, consenta a qualcuno dei numerosi operatori del settore che non si sono fatti scrupolo di compiere veri e propri atti di saccheggio del territorio cittadino, di partecipare alla gara ed essere premiato economicamente dall’iniziativa comunale.
E’ un rischio concreto, reale, e del quale l’amministrazione avrebbe dovuto tenere conto.

3- Abbiamo già segnalato come il valore della contropartita economica sia ridicolmente basso tale che il costo annuo che l’impresa sosterrà per ogni mq di affissione è addirittura inferiore al canone ed alle tariffe comunali.
I 1500 mq di affissioni potevano ben valere non 70 postazioni di bike sharing ma almeno il doppio.
Infatti la resa media alle imprese è di circa € 1.500 mq/anno per il tipo di impianto previsto dalla delibera, ovvero più di dieci volte il costo (circa 116 € mq/anno)!!
Il valore dell’affare bike sharing, quindi, supera i 20 milioni di Euro, ma la delibera della giunta “svende” il patrimonio pubblico valutandolo una decima parte di quella somma: non vengono rispettati i criteri di buona gestione ed amministrazione della cosa pubblica, anzi si rischia di produrre un danno alla collettività.
Quante biciclette in più potrebbero andare in giro se solo il Comune non fosse succube degli interessi di categoria...

In conclusione.
Abbiamo chiesto un incontro all’Assessore Visconti, promotore di questa iniziativa della quale, non smetteremo di sottolinearlo, ne condividiamo senza riserve le finalità.
Se ci riceverà, gli sottoporremo la necessità di modificare ed integrare la delibera 284/2011 con alcune disposizione che riteniamo assolutamente indispensabili per la buona riuscita del progetto, ovvero:
- utilizzare gli impianti di proprietà comunale già presenti sul territorio, senza prevedere la collocazione di nuovi, oppure far rientrare nella quota di superficie già prevista dal PRIP i 1500 mq di nuovi impianti, evitando deroghe;
- predisporre il piano di localizzazione, prima della pubblicazione bando, a cura degli uffici competenti e sottoporre il progetto con il previsto procedimento di partecipazione a cittadini e comitati;
- rivedere la valutazione della contropartita economica e quindi il numero di postazioni, di bici, ecc. ecc.
- inserire e stabilire stringenti requisiti di partecipazione alla gara nonché di criteri di selezione delle imprese;
- disporre che la redazione del bando venga realizzata unitamente al Dipartimento Affissioni.

Speriamo che almeno stavolta l’amministrazione comunale ci dia ascolto e voglia seriamente collaborare con i cittadini.
Se ciò non avverrà, avremo ben poche alternative rispetto all’azione giudiziaria.


Aggiornamento: la nostra analisi è stata ripresa anche da Repubblica. Speriamo che questo aiuti l'amministrazione comunale ad aprirsi alla discussione per non perdere quest'ennesima possibilità di fornire la città di Roma di un adeguato servizio di bike-sharing.

venerdì 9 settembre 2011

Maddalena verrà coperta.

Insomma quella che sembrava essere semplicemente una nostra particolarissima sensibilità si è dimostrata essere invece una giusta impressione di una cosa non fatta bene. 
Questa è la dimostrazione di come anche dalle pagine di un piccolo blog come questo, nato per appoggiare la Delibera di Iniziativa Popolare e denunciare una situazione della cartellonistica romana non più sopportabile, si possa spaziare su altri argomenti non proprio nella nostra "mission" iniziale ma comunque strettamente collegati al martellamento pubblicitario dovuto ai cartelloni e al conseguente degrado  che ne deriva.
Tant'è che anche oggi su Repubblica online e cartacea si parla del Comitato, che per bocca del suo Presidente Fabio Depino aveva a Roma puntato i riflettori su questo fenomeno firmando il post precedente a questo, di cui alcuni passaggi sono stati riportati sul giornale.
Ancora da Repubblica:
"Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - si legge in una nota del Campidoglio, diffusa dopo l'articolo di Repubblica - ha emesso questa mattina un'ordinanza con la quale si dispone la rimozione o la copertura delle immagini di due manifesti pubblicitari, siti su impianti privati di due condomini a Cinecittà e su via Cristoforo Colombo, che utilizzano rappresentazioni grafiche e di comunicazioni dei messaggi obiettivamente percepiti come lesivi della dignità della donna e realizzati, tra l'altro, anche con palese accostamento a significati afferenti la sfera della sensibilità religiosa della comunità. La campagna pubblicitaria in questione - continua la nota - che è stata già oggetto di valutazione fortemente critica in altre città italiane in cui è stata precedentemente rappresentata, produce un effetto di intollerabile affermazione di pregiudizi culturali e di stereotipi sociali fondati sulla discriminazione di genere e sul credo religioso"
Adesso ci aspettiamo che la stessa sensibilità il Sindaco e la sua Giunta la dimostrino nel far calendarizzare la discussione della nostra Delibera ed il PRIP. Noi ce la stiamo mettendo tutta per sollecitarli e fargli capire che non molleremo.