martedì 17 settembre 2013

Edizione straordinaria: la storia dei cartelloni a Roma secondo Paciello, Bordoni e Alemanno. L'audizione della Commissione Commercio

Grazie ad Enrico Stefàno del M5S, siamo in grado di mostrarvi buona parte della riunione della Commissione Commercio di ieri.

Una seduta importante perché veniva ascoltato il direttore del dipartimento Affissioni e Pubblicità, Francesco Paciello. Durante i 30 minuti del video, vi sono diversi spunti interessanti e quindi vi consigliamo di vederlo tutto. Vogliamo però sottolineare alcuni momenti dell'audizione davvero da non perdere, sia per i protagonisti (coloro che - a nostro avviso - sono stati i responsabili dello scandalo cartelloni), sia per quello che dicono.........o che non dicono!!!

Francesco Paciello:
  • al minuto 3.35 spiega che la Banca Dati è uno strumento puramente tributario e che non va confuso con la regolarità degli impianti. Amen!!!
  • al minuto 5.45 afferma che la sorte dei cartelloni (se cioè potevano o meno restare sul territorio) fu una scelta della Giunta e non degli uffici. Insomma se ne lava le mani.
  • al minuto 10.20 difende la delibera 116/2013, uno degli ultimi atti indecorosi della giunta Alemanno. Secondo la sua lettura, la delibera permette agli impianti con un vecchio titolo autorizzativo di restare sul territorio e di diventare parte integrante dei piani di localizzazione. Mentre i cartelloni che non hanno titolo autorizzativo (c.d. senza scheda) rimangono fino all'adozione del Prip. Questa storia non regge: la 116 è una sanatoria di tutti gli impianti e subordina il nuovo Piano Regolatore a cartelloni esistenti. Insomma dove mettere gli impianti lo decide la 116 (e quindi le ditte) e non il Piano!! Uno schifo!

Ad un certo punto si siede accanto a Paciello, l'ex Assessore Bordoni che esordisce con una battuta:

  • "No prip, no party" (min. 14.05). Senza vergogna! E ancora peggio quando racconta di aver diffidato il consiglio perché discutesse il Prip (min. 17.00). Neanche in una novella di Dickens storie così strappalacrime.
  • al minuto 20.30 invoca la repressione da parte dei Vigili. Lui, l'assessore del "c'è spazio per tutti"!

Il ruolo di Alemanno si conferma quello che è sempre stato. Arriva ultimo, al minuto 28.25, per dire solo un banalità.

Molto male, invece, l'intervento di Corsetti, presidente della Commissione. Al minuto 25.00 su una giusta domanda di Stefàno sui bandi, millanta collaborazioni fantomatiche con le "ditte storiche" di Roma. Sì certo, proprio quelle ditte che hanno ucciso la città, spolpandosi pure la carogna. Proprio affidabili. Corsetti sveglia!!!! Senza bandi Roma non cambia.
Meno male che ha premesso che parlava a titolo personale.

Buona visione



15 commenti:

  1. A cazzariiiiiiiii................!!!!!!

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  2. Non un cenno alla delibera popolare cui l'ex maggioranza votò contro, non una parola alle associazioni che da anni combattono questo scandalo, non una proposta della partecipazione della cittadinanza, una quantificazione degli impianti abusivi fatta solo sulle segnalazioni della municipale (che poi sono solo quelle dei cittadini), la curiosa interpretazione del codice della strada. Una riscrittura storica, degli eventi e delle norme che nemmeno in Corea del Nord.

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  3. "Ditte storiche" is the new "c'è spazio per tutti"

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  4. Bordoni sembrava ancora l'assessore in carica

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  5. Vedere il gatto e la volpe insieme, che se la cantano e se la sonano raccontando un altro film, ha sempre un pessimo effetto.

    La comparsata finale dell'ex sindaco è quanto di più lampante sullo spessore culturale della classe politica da cui siamo amministrati.

    Ovviamente silenzio su alcune ditte storiche romane in odore di camorra.

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  6. NESSUNO SCONTO AI FINTI TONTI

    DITTE STORICHE?

    A CORSETTI...CHE 6 L'AMICO DEL GIAGUARO?

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  7. Solo vedere questa accozzaglia di individui che hanno devastato Roma mette una rabbia infinita addosso!! Senza vergogna!!!

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  8. alloranCorsetti non ha davvero ancora capito nulla della situazione! Se poi si mette ad ascoltare Bordoni, Paciello e Alemanno e' davvero la fine!!!

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  9. Dobbiamo eliminare l'abusivismo nella pubblicità a Roma lasciando spazio solo alle ditte che operano nella legalità, cacciando le ditte che hanno operato in modo illegale e tutelando le piccole attività commerciali/artigiane che rispettando tutte le regole vogliono farsi pubblicità da sole non ricorrendo ai monopolisti.

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  10. Al Signor Ugolini vorrei domandare quali sono le ditte che operano nella legalità e quali quelle che operano in modo illegale? Come distinguere le une delle altre e - anche ammesso che sia possibile individuarle - come "cacciare" quelle illegali? Le proclamazioni di principio vanno accompagnate da consigli pratici sul da farsi. A nostro avviso l'unico modo sono i bandi di gara come avviene in tutte le città del mondo. Questo non significa consegnare il mercato ai monopolisti. Anzi, se il bando sarà ben scritto, le ditte oneste che operano a Roma potranno consorziarsi e dividersi il territorio in modo da operare in tranquillità.
    Se lei ha altre proposte le faccia. Ma che siano praticabili perché Roma non può più aspettare.

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    1. Faccio notare al sig. Ugolini che, se non lo ha ancora capito, uno dei motivi principali dell'invasione dei cartelloni, è da rintracciarsi nella proliferazione anomala delle ditte pubblicitarie, che trova la sua causa nella possibilità per ogni piccolo negozio e attività commerciali d'installare autonomamente un certo numero di cartelloni pubblicitari. Cosa che non avviene in NESSUNA CAPITALE OCCIDENTALE, tranne appunto che a Roma. Avete mai visto cartelloni dei carrozzieri o dei compro oro a decine sui marciapiedi o gli spartitraffico di Parigi, Madrid, Berlino, etc.? Suvvia...

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  11. Se si pensa che le ditte monocartellone, abbiano la disponibilità di mezzi economici e meccanici per mantenere il territorio pulito da abusi, è una vera follia. Solo tramite bando si può affidare una parte del territorio ad un'azienda grande che abbia capacità e mezzi per mantenere pulito il territorio, intervenendo lei stessa sui potenziali abusi. I piccoli si consorzino, altrimenti sono destinati a soccombere. D'altronde sulle imprese grandi c'è più facilità di controllo sui dipendenti e sulla parte economica da parte del'Amministrazione, cosa molto più difficile da fare su centinaia di piccole aziende.
    Bando unica via.

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  12. Ma non sara' mica che Leonori, Corsetti e compagnia si bevono tutte le panzane sparate da Paciello e Borndoni?!?
    alemanno che parla di cose intelligenti sarebbe da morire dal ridere, se non fosse che della sua poverta' di spirito, per non dire di peggio, ne sta pagando le conseguenze l'intera citta'.

    L'unica cosa giusta e' uscita a Corsetti (ovviamente per sbaglio, che il tipo e' un gran furbone) quando ha detto che Paciello si poteva licenziare (minuto 30:02).

    Direi che siamo messi ancora molto molto male.

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  13. Bordoni e Paciello. Per capire di chi stiamo parlando:

    http://www.bastacartelloni.it/2013/07/aperta-nuova-inchiesta-sui-cartelloni.html

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