mercoledì 30 novembre 2011

Cartelloni e manifesti: una faccia una razza

Diversi componenti del Comitato si sono "appassionati" al tema dei cartelloni abusivi subito dopo aver combattuto l'impari battaglia contro i manifesti elettorali selvaggi della campagna 2008 per le regionali. "Cittadini stacchini", come furono chiamati dai giornali, che contrastavano il degrado dei manifesti elettorali affissi un po' ovunque provvedendo a rimuoverli per proprio conto.

Ebbene c'è ancora chi combatte quella battaglia insistendo sul paradosso tutto italiano, ma romano in particolare, di partiti politici che blaterano di legalità e poi incartano sistematicamente la città, con l'aggravante di rapinare le già esangui casse comunali.
Di seguito alcuni elementi della meritoria campagna lanciata dall'Associazione Radicali Roma e chiamata:
PARTITI MANIFESTAMENTE ABUSIVI!
SOTTRAGGONO MILIONI DI EURO ALLE CASSE COMUNALI, NON PAGANO SANZIONI, SILENZIANO CHI RISPETTA LA LEGGE.

Quasi tutti i partiti - PDL, PD, IDV, SEL, FLI, UDC, API, LA DESTRA - occupano sistematicamente in modo selvaggio, abusivo e impunito gli spazi di pubbliche affissioni del Comune di Roma. L'abusivismo e la sua mancata repressione causano un danno enorme alle casse comunali, - al servizio di Pubbliche Affissioni e ai suoi clienti paganti - e al decoro della città.

A Roma ci sono tutto l’anno 2674 spazi pubblicitari (c.d. Pubbliche Affissioni quelli con la scritta SPQR sopra) gestiti direttamente dal Comune, tramite il Dipartimento Attività Economiche e Produttive – U.O. Affissioni e Pubblicità.
L’affissione è a cura dei servizi del Comune, cui vanno depositati i manifesti e pagati i diritti d’affissione tra 3,50 e 5 euro a spazio per 10 giorni. Il comune assegna gli spazi disponibili e affigge i manifesti, che risultano “timbrati” dal comune con indicazione del periodo pagato.
Quello che accade è che gli spazi comunali sia quotidianamente coperti dai partiti, che evidentemente li mettono senza passare per l'ufficio comunale e senza pagare; non c’è infatti il timbro del registro né sono presenti nell'elenco degli ordini. Questa è la prova più forte e non contestabile: abbiamo le copie del registro degli ordini del 2010 e del 2011 fino a ottobre e questi soggetti non hanno pagato 1 euro, a dispetto delle centinaia di migliaia di manifesti con cui hanno invaso la città.
Perdita di incasso per le casse comunali: si può stimare tra 500.000 euro e 1.000.000 di euro l'anno.
Mancato introito per sanzioni: intorno ai 2 milioni di euro al mese, diversi milioni di euro l’anno.

Insomma come appare evidente questa è l'ennesima prova che c'è un gran lavoro da fare all'Ufficio Affissioni e Pubblicità, lavoro di cui si gioverebbe la città sia in termini di decoro che di risorse economiche.
D'altro canto c'è anche un gran lavoro da fare nei confronti dei partiti politici, i cui rappresentanti in Consiglio Comunale si riempiono la bocca di cavilli giuridici e fantasiose illegittimità (con cui ci hanno bocciato la delibera d'iniziativa popolare), mentre poi devastano le strade e piazze di Roma con i loro insulsi manifesti.

Dal nostro piccolo manifestiamo un sincero plauso all'Associazione Radicali Roma per il lavoro che sta svolgendo. Qui il documento con tutti i dettagli dell'iniziativa, inclusa l'eco avuta sulla stampa e l'ottimo servizio de Le Iene (che invece ci hanno sempre snobbato).

martedì 29 novembre 2011

Ed ora guardiamo avanti! La sfida dell'Ass. Basta Cartelloni-Francesco Fiori. Il nostro impegno per una Roma migliore

Con la bocciatura della Delibera Popolare sulle Affissioni si scioglie formalmente il Comitato Promotore che in questi due anni ha avuto come scopo primario l'approvazione della Delibera. I membri del Comitato avevano già da tempo deciso di costituirsi in associazione per portare avanti una battaglia fondamentale per il decoro e la legalità. Da oggi, l'Associazione Basta Cartelloni - Francesco Fiori è ancora più agguerrita e determinata e non cesserà di lottare fino che a Roma non ci sarà una pubblicità esterna di qualità, al servizio dei cittadini e non contro di essi. Lo dobbiamo a Francesco Fiori che in questa battaglia profuse così tanto impegno e passione, diventando per tutti noi un punto di riferimento ancora oggi indimenticabile ed alla cui memoria abbiamo voluto intitolare l'Associazione.

Per leggere meglio il nostro manifesto programmatico dei prossimi mesi, occorre capire da dove veniamo e quale è lo spirito che anima il nostro impegno. Un impegno volto alla risoluzione dei problemi, senza orgoglio personale; senza ideologie e senza condizionamento di partiti politici. Non chiediamo voti ai nostri sostenitori e proprio per questo a noi non interessa né andare contro l'attuale Giunta capitolina per principio, né appoggiarla. Così come non stiamo dalla parte dell'opposizione, né la contestiamo a prescindere.
Noi siamo solo dalla parte di Roma e lottiamo per i nostri convincimenti.

Sapevamo che la Delibera Popolare non poteva essere approvata con i soli voti del centro-sinistra, così da tempo avevamo avviato un'attività di sensibilizzazione di alcuni consiglieri di maggioranza, al fine di convincerli che la nostra non era una proposta di parte, ma un provvedimento per bloccare da subito il disastro provocato dalla delibera 37/2009, in attesa di soluzioni definitive (a partire dal Prip).

Ma dalla dirigenza del Pdl e forse dall'assessore Bordoni, è arrivato l'ordine secco e perentorio di bocciare la Delibera Popolare, con la sola disponibilità da parte della maggioranza di approvare un Ordine del Giorno.
Ci siamo consultati con il consigliere della Lista Civica per Alemanno, Torre - al quale va il nostro ringraziamento per l'onestà e l'impegno a favore della battaglia - e con il consigliere del Pd, Athos De Luca - da sempre attento al tema cartelloni -  ed abbiamo insistito per un Ordine del Giorno che impegnasse espressamente il Comune nel contrasto alla proliferazione dei cartelloni. Un Ordine del Giorno che sarebbe stato di integrazione alla Delibera Popolare.
Una volta compreso che l'Ordine del Giorno sarebbe stato presentato comunque dalla maggioranza per ovvi motivi propagandistici, abbiamo preparato una serie di richieste da inserire in questo documento, in modo da renderlo il più possibile vincolante per l'amministrazione (tra le quali la discussione in tempi rapidi del Prip, l'approvazione entro il 2012 dei Piani di Localizzazione).
L'Ordine del Giorno è stato posto in votazione prima della Delibera perchè così prevede il Regolamento Comunale (art. 67, comma 1).

Abbiamo espressamente e seccamente rifiutato qualsiasi compromesso che prevedesse il ritiro della nostra Delibera alla quale non abbiamo, infatti, mai rinunciato e per la quale abbiamo presidiato il Consiglio Comunale per settimane, incontrato decine di consiglieri, organizzato manifestazioni e sit-in, promosso articoli sui giornali, lanciato appelli firmati da oltre 20 associazioni, sollecitato manager di fama internazionale ad intervenire e molto altro ancora. Un lavoro estenuante che ha sollevato la cappa di silenzio che circondava la questione cartelloni.

Purtroppo la Delibera è stata bocciata per logiche politiche a noi del tutto estranee e l'approvazione di un documento di indirizzo non ci soddisfa in alcun modo. Ecco perché la nostra battaglia continua con altri strumenti (mediatici, giudiziari, di mobilitazione) e ora si concentra sul Prip.

Il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari, infatti, nella sua versione attuale è irricevibile. I punti che non ci soddisfano sono numerosi, ma possiamo riassumere così i principali:

1) Un piano che non contenga in sé delle norme tecniche di attuazione (con tempi certi per le rimozioni, scadenze delle concessioni, etc) non è un piano;
2) Un piano che permette alle ditte (le stesse che hanno devastato Roma) di presentare piani di localizzazione inoppugnabili da parte dei Municipi è semplicemente folle;
3) Un piano che prevede bandi di gara per singoli piani di localizzazione e non per macroaree (come chiediamo fermamente) è senza senso;
4) Un piano che invece di selezionare gli operatori - lasciando poche ditte serie e qualificate che bonificheranno la città (anche sotto forma di consorzio) - spezzetta ulteriormente il territorio al solo scopo di mantenere l'attuale numero esorbitante di aziende è scritto in malafede.

Un piano che così non può essere approvato e noi faremo di tutto per emendarlo!

La nostra battaglia si concentrerà anche sullo spreco di denaro pubblico per le rimozioni che hanno come unico scopo fare pubblicità al Sindaco e alla Giunta (pronti anche a presentare un esposto alla Corte dei Conti se non verrà dimostrato il recupero delle somme spese e annunciate in queste settimane). Siamo a favore delle rimozioni di impianti pericolosi e irregolari, ma solo con la garanzia che non ne saranno piantati di nuovi dopo pochi giorni!

Staremo addosso al Sindaco e al vice-comandante della Polizia Munipale Di Maggio perché vengano presi provvedimenti seri e immediati contro chi prosegue a installare cartelloni nelle vie di Roma.

Ci rivolgeremo alla magistratura perchè sia fatta chiarezza sulle responsabilità dell'incidente mortale di via Tuscolana.

E molto altro ancora! Abbiamo un'agenda fitta di impegni. Hanno fatto male a bocciare la nostra Delibera perché ora siamo ancora più determinati e non daremo tregua a nessuno: maggioranza, opposizione, uffici.

Come società civile, per raggiungere il nostro obiettivo, abbiamo il dovere di interloquire con istituzioni e amministrazione pubblica, anche se rappresentate da personaggi che non ci piacciono. Lo facciamo e lo faremo ancora, con impegno e onestà. E con un solo scopo: chiudere la nostra associazione per raggiungimento dell'obiettivo, nella speranza che non serva più gridare: Basta Cartelloni!

Noi vogliamo il Bike Sharing. Ma altri 1500 mq di cartelloni no! Impugnata la Delibera comunale

Siamo stati costretti ad impugnare, con un ricorso al Presidente della Repubblica, la delibera sul bike sharing predisposta dall'assessore Visconti. Pur ritenendo, infatti, importantissimo dotare Roma di un servizio di biciclette condivise sul modello delle altre grandi città italiane ed europee, riteniamo che la delibera e il bando di gara siano profondamente sbagliati. Almeno per questi motivi:

a) Mentre tutti (anche il Comune, almeno a parole) lottano per ridurre i cartelloni a Roma, la Delibera sul bike sharing prevede altri 1500 metri quadri di superficie pubblicitaria (oltre 700 cartelloni) anche nel centro storico. Ci sono valide soluzioni alternative: ad esempio utilizzare gli impianti Spqr già esistenti.
b) Il valore commerciale di 700 cartelloni è molto più elevato delle 70 postazioni previste nel bando.
c) Si deroga al nuovo Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari mentre questo è ancora in corso di adozione. Si crea, insomma, un precedente pericoloso perchè ad ogni necessità di cassa si potrà far fronte aumentando il numero dei cartelloni.

Abbiamo fatto presenti più volte le nostre perplessità all'assessore e ai suoi collaboratori. Dopo una nostra audizione, la Commissione Trasparenza ha inviato richiesta di chiarimento agli uffici e all'assessorato. Ma il Campidoglio ha ignorato tutte le osservazioni e ha emesso il bando di gara.

Dopo la bocciatura della Delibera Popolare sui cartelloni, la nostra linea sarà di ancor maggiore fermezza. Avviamo la stagione dei ricorsi e delle iniziative giudiziarie, perchè non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire le legittime istanze dei cittadini e della società civile.

Qui il ricorso predisposto dal nostro Comitato.

E qui il comunicato stampa.

lunedì 28 novembre 2011

Mentre il Sindaco firmava l'ordinanza ...

... in Viale delle Milizie sorgeva l'ennesimo catafalco, questa volta marcato SPQR.



In questo caso non si è trattato dell'ennesimo colpo di mano delle ditte, con lavori furtivi nella notte; è stato invece allestito un cantiere in piena regola con tanto di autorizzazioni del Municipio XVII.
Volendo escludere che il Municipio abbia autorizzato l'installazione di un impianto illegale, sarebbe interessante conoscere il perché di questa nuova installazione. Si tratterà di un ricollocamento, di un accorpamento di più impianti o di qualche altra delle innumerevoli fattispecie previste dall'attuale normativa?

Inutile chiederlo all'ufficio preposto, occupato al momento in ben più gravi verifiche ... alle quali cercheremo di dare il nostro contributo.

sabato 26 novembre 2011

Dalla piazza, alla protesta on line: 20 'luoghi web' uniti contro cartellone selvaggio.

La bocciatura della Delibera Popolare, gli incidenti, il proliferare di cartelloni nonostante le dichiarazioni del Sindaco e dell'assessore Bordoni hanno provocato una nuova forma di mobilitazione. Il popolo dei blog ha deciso di scendere in campo e di far sentire la propria indignazione: tutti contro cartellone selvaggio.

Sono stati moltissimi i blog ad aderire all'iniziativa organizzata da http://www.noiroma.it/: giornali on line, siti di quartiere e tanti, tantissimi utenti dei social network. Per 24 ore, hanno pubblicato sulla loro pagina Facebook o Twitter una foto, una frase, un messaggio contro l'invasione degli impianti pubblicitari.

Hanno partecipato anche molte associazioni e organizzazioni ambientaliste. Alcune di queste hanno aspettato un pò troppo per accorgersi dello schifo cartellonaro che ci circonda. Ma meglio tardi che mai!

Insomma una rivolta pacifica e silenziosa. Che farà molto rumore!!! E' la prima volta, infatti, che la Rete parla nello stesso momento dello stesso problema, coordinandosi. Una bel test che ci auguriamo sia ripetuto presto perché l'attenzione sul tema cartelloni non cali mai!

venerdì 25 novembre 2011

Comunicato Stampa - La delibera bocciata dall'aula Giulio Cesare

COMUNICATO STAMPA DEL
COMITATO PROMOTORE DELIBERA INIZIATIVA POPOLARE SULLE AFFISSIONI

La delibera di iniziativa popolare è stata bocciata: tradita la volontà dei romani.

Con 24 voti contro e 19 a favore, per un pugno di voti, la delibera di iniziativa popolare sottoscritta da 10.000 cittadini è stata respinta ieri sera dall’Assemblea Capitolina.
I Consiglieri che hanno votato contro la delibera si sono assunti agli occhi della cittadinanza tutta una gravissima responsabilità: con il loro voto hanno espresso la volontà dell’amministrazione comunale di perpetrare il disastro che è sotto gli occhi di tutti, di tollerare l’illegalità, di ignorare i rischi per la sicurezza stradale.
Il Consiglio Comunale ha scelto di favorire gli interessi di pochi a danno dell’intera comunità cittadina; ha scelto meschine opportunità politiche invece di tutelare i cittadini; ha dimostrato una assoluta inadeguatezza amministrativa nell’affrontare e risolvere i problemi di Roma.
Ma ha soprattutto tradito, in maniera evidentissima, il mandato di chi li aveva delegati a rappresentare gli interessi dei cittadini.

Per dare modo ai cittadini romani di ricordarsi di chi vuole il bene della città e chi no, questi i nomi dei consiglieri che hanno votato a favore e contro la delibera:
Contro: Aiuti, Angelini, Berruti, Bianconi, Cantiani, Cassone, Ciardi, Cochi, De Luca Pasquale, De Micheli, De Priamo, Di Cosimo, Fioretti, Gramazio, Guidi, Masino, Mennuni, Naccari, Pomarici, Quarzo, Rocca, Todini, Tredicine, Vannini Scatoli.
a favore: Alzetta, Azuni, Belfronte, Cirinnà, De Luca Athos, Marroni, Masini, Nanni, Onorato, Ozzimo, Panecaldo, Pelonzi, Policastro, Smedile, Torre, Valeriani, Vigna, Voltaggio e Zambelli.

E se la dobbiamo dire tutta ci sono stati consiglieri che avevano assicurato il loro voto a favore della delibera e poi hanno votato contro, altri consiglieri che sono usciti dall’aula per non votare ed evitare di assumersi pubblicamente la responsabilità delle loro scelte, altri che non hanno nemmeno partecipato alla seduta del Consiglio, tra i quali spiccano i nomi di Rutelli e Storace.

Al prossimo incidente mortale che vedrà coinvolto un impianto pubblicitario illegale sarà nostra cura assegnare la sua parte di responsabilità a chi ieri ha bocciato la delibera, decidendo quindi di mantenere lo status quo.

Contraddittoria e schizofrenica, oltre che inadeguata, questa amministrazione cittadina: da una parte grida –tardivamente- allo scandalo “mafia dei cartelloni”, sequestra i suoi stessi uffici, dispone improvvisi piani di rimozione, ed il Sindaco interviene con ordinanze d’urgenza suggerite direttamente dal Comitato; dall’altra boccia la delibera proposta dai suoi stessi cittadini con argomentazioni talmente risibili che neppure vale la pena di riferire, per tutelare gli interessi economici di clientele di terz’ordine a danno di tre milioni di cittadini. In altri contesti sarebbero piovute dimissioni e rimozioni dagli incarichi a raffica, se non altro per dignità e carità di patria.

Ora i rappresentati dell’amministrazione capitolina penseranno di essersi disfatti del Comitato Promotore e delle sue iniziative: ci sottovalutano per l’ennesima volta.
Stiamo aprendo la stagione dei ricorsi e delle azioni giudiziarie, in primo luogo con l’impugnativa della delibera che prevede l’istallazione -anche nel centro storico ed in deroga alla normativa vigente- di 700 nuovi impianti pubblicitari per “finanziare” in maniera distorta il bike sharing.
E dettagliati esposti ed azioni sulla mancata tutela della sicurezza stradale, sulle omissioni, sul danno erariale, sulla disattesa salvaguardia dei beni culturali ed ambientali.
E sul Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari, che il Comitato Basta Cartelloni seguirà passo per passo.
Altre inchieste giornalistiche, altri pubblici interventi di personalità di rilievo, saranno portate all’attenzione dei cittadini romani.

IL COMITATO

Per soli 5 voti! La Delibera Popolare bocciata dal Consiglio Comunale di Roma. Da oggi la battaglia raddoppia!

C'è rabbia, indignazione, delusione. Ma non è una resa! Anzi, è lo stimolo per proseguire con ancora maggiore determinazione.


Questo tabellone, con 24 voti contrari e 19 favorevoli alla Delibera di Iniziativa Popolare è uno schiaffo violento a Roma e ai suoi abitanti. E' un colpo sparato non solo contro 10mila cittadini che hanno firmato la Delibera, ma soprattutto contro il decoro, la legalità e la storia della Capitale.

Avevamo offerto un assist eccezionale a chi voleva voltare la vergognosa pagina dei cartelloni: una iniziativa senza colori politici, senza fini oscuri, la prima delibera popolare che riesce ad approdare in Consiglio Comunale da oltre 15 anni.

E invece hanno prevalso i piccoli interessi di bottega dei partiti, la squallida solidarietà di casta, i giochi di potere tra maggioranza e opposizione.


Tutti quei consiglieri di centro-destra che in questi mesi di estenuante lavoro avevamo contattato, che in privato dicevano di stare dalla nostra parte, di non poterne più dello scempio cartellonaro, di essere orgogliosi della nostra battaglia. Sono stati gli stessi consiglieri che - alla prova dei fatti - hanno votato compatti secondo le direttive, per coprire la politica indifendibile del loro compagnuccio Bordoni, per non sminuire ulteriormente il suo ruolo (più di quanto non avesse fatto Alemanno con la moratoria emessa in poche ore di fronte ad un Bordoni inebetito).

Dal centro-sinistra tante lodi quanto erano le colpevoli assenze, soprattutto nelle fila del PD, dove mancavano 3 consiglieri (Coratti, Ferrari e Stampete). La teoria del "tanto peggio, tanto meglio" di una certa opposizione, del lasciare la città sprofondare in un mare di cartelloni, per poi rivendersi l'inerzia e la complicità della Giunta. Un bottino elettorale davvero misero, davvero miope.

E soprattutto l'atteggiamento schizofrenico della maggioranza. Da una parte il Sindaco che pone la questione cartelloni tra i 4 punti fondamentali da affrontare nella sua fine mandato e dall'altra un consiglio comunale e un Pdl che vota contro l'unica vera rivoluzione che viene dal basso di questi ultimi anni. Cosa è se non malafede e difesa di lobby di terz'ordine?

E allora segnatevi, a futura memoria, i nomi di chi ha votato contro: Aiuti, Angelini, Berruti, Bianconi, Cantiani, Cassone, Ciardi, Cochi, De Luca Pasquale, De Micheli, De Priamo, Di Cosimo, Fioretti, Gramazio, Guidi, Masino, Mennuni, Naccari, Pomarici, Quarzo, Rocca, Todini, Tredicine, Vannini Scatoli.

E di chi si è espresso a favore: Alzetta, Azuni, Belfronte, Cirinnà, De Luca Athos, Marroni, Masini, Nanni, Onorato, Ozzimo, Panecaldo, Pelonzi, Policastro, Smedile, Torre, Valeriani, Vigna, Voltaggio e Zambelli.

Segnaliamo che i consiglieri del Pdl Santori e Cianciulli hanno lasciato l'aula prima del voto (meglio di niente!) ma soprattutto segnaliamo l'ottimo intervento del generale Antonino Torre, consigliere della Lista Civica per Alemanno che, dopo un appassionato discorso, ha votato a favore della Delibera.

Il generale Torre durante il suo applaudito intervento
Athos De Luca (Pd) ha lottato a favore della Delibera

Dopo che il Sindaco ha parlato di mafia, ha incaricato un vice-comandante dei Vigili Urbani di fare pulizia, dopo l'avvio di un'inchiesta interna, dopo il sequestro dell'ufficio affissioni, dopo aver vandalizzato e brutalizzato la città, dopo la morte di due giovani contro un cartellone abusivo, la risposta al grido di dolore dei cittadini, all'impegno civico, al lavoro disinteressato di persone che amano Roma è stata: NO, la vostra Delibera non passa!

E allora noi rispondiamo: da oggi la nostra battaglia si fa ancora più dura, più convinta, più intensa. Dalla nostra parte abbiamo il cuore, la ragione e Roma!

In questo video, la protesta, l'indignazione dei cittadini che erano in Aula Giulio Cesare, subito dopo la bocciatura della Delibera.





La vita della Delibera intitolata a Francesco Fiori, uno dei fondatori del Comitato Promotore, termina in questo 24 novembre del 2011. La lotta che Francesco Fiori ci ha indicato inizia la sua seconda fase. La sconfitta di una battaglia non significa la perdita della guerra. La storia dirà chi aveva ragione!

giovedì 24 novembre 2011

Il Consiglio Comunale odierno sarà meglio di Ballarò!

Oggi, giovedì 24 novembre, alle ore 16.00 è convocato il Consiglio Comunale che discuterà e voterà la delibera d'iniziativa popolare.

E' di vitale importanza assicurare un'adeguata presenza in aula Giulio Cesare, per dare ai consiglieri comunali il segnale che qualsiasi decisione prenderanno non passerà sotto silenzio.

Ragionevolmente la discussione non inizierà prima delle 16.30. L'invito per tutti coloro che seguono la vicenda "cartelloni" è a non mancare a questo fondamentale appuntamento.

Ci permettiamo però di dare un consiglio a tutti gli altri cittadini: comunque andrà, oggi in Consiglio Comunale non si terrà una seduta come le altre.
Verrà infatti discussa e votata una delibera d'iniziativa popolare che ha già dimostrato di saper smuovere le coscienze di numerosi consiglieri, a prescindere dal loro schieramento. L'esito non è al momento prevedibile ed una forte presenza dei cittadini potrà in qualche modo anche influenzarlo.

Insomma, sarà sicuramente una rappresentazione degna di essere vista; andrà infatti in scena la "Politica", con la maiuscola, dall'etimo polis, quella che riguarda i problemi reali della città e dei cittadini e che non conosce schieramenti partitici preconcetti.

Altro che Ballarò, la seduta odierna meriterebbe il tutto esaurito ... fidatevi.

mercoledì 23 novembre 2011

Al via la moratoria chiesta dal nostro Comitato. E domani in Consiglio Comunale si discute la Delibera Popolare

Questo 23 novembre lascia un segno nella battaglia contro lo scandalo cartelloni. Le notizie delle ultime ore ve le riassumiamo così:

A) Il Sindaco Alemanno in una giornata ha recepito il suggerimento del Comitato Basta Cartelloni e ha varato un'ordinanza che blocca ogni ricollocazione.

B) Il Consiglio Comunale domani, giovedì 24 novembre, nella seduta che inizierà alle ore 16.00 discuterà la Delibera di Iniziativa Popolare.

Dunque siamo tutti chiamati a partecipare al Consiglio Comunale di domani. Cercate di esserci perchè sarà un pomeriggio di vitale importanza per la città di Roma.

Ecco alcune riflessioni del Comitato Basta Cartelloni sulla giornata odierna:

Nella situazione attuale il piano di rimozioni che sta attuando l'amministrazione non è sufficiente a fermare il dilagare dell'abusivismo ed irregolarità del settore, le cui cause rimangono negli sciagurati provvedimenti presi dal Comune (delibera 37/2009) ai quali ora si cerca di porre rimedio.
Nei tempi di approvazione del PRIP e dei Piani di Localizzazione (senza questi ultimi che sono la vera attuazione del PRIP, lo stesso sarebbe solo lettera morta) è assolutamente necessario varare una normativa di supporto (regime transitorio) che preveda:
1) la revoca delle deroghe al Codice della Strada che hanno permesso collocazioni come quella di Via Tuscolana (incidente mortale);
2) il blocco o moratoria di qualsiasi ricollocazione o nuova collocazione;
3) la diminuzione della superficie di esposizione pubblicitaria complessiva, iniziando a revocare quelle autorizzazioni e concessioni che sarebbero comunque cancellate dal PRIP;
4) delle misure per accrescere la lotta all'abusivismo ed all'irregolarità che deve essere affidata non solo a provvedimenti estemporanei quali il piano di rimozione avviato in queste ore, ma a procedure di controllo e di sanzione degli abusi più rapide ed incisive di quelle attuali (le rimozioni arrivano a volte dopo un anno e più dalla segnalazione o prima sanzione e nel frattempo le imprese lucrano sulla pubblicità esposta sui cartelloni abusivi), ed anche nei confronti delle imprese (maggiori controlli e radiazione dall'albo in caso di reiterate violazioni).

Il Sindaco Alemanno ha fatto una dichiarazione pubblica d'intenti, ora lo aspettiamo alla prova dei fatti, ma l'emissione dell'ordinanza che blocca ogni ricollocazione, spostamento o altra attività sugli impianti e che recepisce le indicazioni del Comitato, ci sembra un primo concreto e positivo segnale della volontà del Sindaco Alemanno di aggredire il fenomeno e risolvere la questione del settore affissioni.
Finalmente il Sindaco ci mette cuore, faccia e responsabilita`, come da tempo auspicavamo.
Attendiamo altre iniziative e impegni da parte dell'amministrazione comunale e che potrebbero arrivare subito: domani in Consiglio Comunale viene finalmente posta in votazione, dopo tanti rinvii, la delibera di iniziativa popolare che già contiene nel suo testo altre proposte incisive ed efficaci.

EDIZIONE STRAORDINARIA - ALEMANNO ANNUNCIA MORATORIA

Nella mattinata odierna abbiamo forse fatto un passo importante nella lunga battaglia contro il degrado da cartelloni.
Accorsi all'ennesima rimozione di massa di impianti pubblicitari illeciti da parte del Comune, abbiamo cercato di spiegare direttamente al Sindaco Alemanno che queste iniziative rischiano di essere del tutto inutili se prima non si fermano le installazioni/ricollocazioni/movimentazioni di impianti a cui tutti assistiamo quotidianamente.

Lo spunto sono state alcune foto degli impianti in via di installazione in Via Marmorata (grazie a Mc Daemon per la segnalazione di ieri) che mostrano come se da una parte si levano gli impianti pubblicitari (a caro prezzo peraltro), dall'altra l'attività di installazione prosegue senza sosta e si è anzi intensificata nell'ultimo periodo. Di seguito le foto mostrate al Sindaco.



Gli agenti del GSSU hanno assicurato un pronto intervento per verificare ed eventualmente bonificare questi due interventi, ma la cosa più importante è che il Sindaco pare aver capito che se non si congela la situazione attuale, in attesa di poter applicare l'eventuale nuova normativa del PRIP, le rimozioni rischiano di risultare esclusivamente uno spreco di risorse pubbliche.

A questo link e quest'altro le inequivocabili dichiarazioni del Sindaco.

A questo punto aspettiamo con impazienza che gli uffici comunali studino con quale provvedimenti attuale la moratoria. Sarà nostra cura sollecitarli a fare presto.

L'aria continua a cambiare ... sempre di più.

Qui, qui e qui altri contributi della mattinata odierna.

Aggiornamento: della cosa dà conto anche il Corriere online con un dettagliato articolo.

Un'inchiesta da leggere e diffondere. Repubblica dedica il suo video-approfondimento allo scandalo cartelloni a Roma

Non più solo articoli, servizi televisivi, interviste. Da oggi la questione cartelloni pubblicitari a Roma è finalmente oggetto di un'inchiesta su uno dei più grandi quotidiani italiani.

Abuso di affissione è il titolo di questo reportage di Repubblica, da leggere tutto di un fiato.




martedì 22 novembre 2011

Presidenti di Municipio, Associazioni, Comitati e cittadini per dire Basta Cartelloni!

Giovedì 24, alle ore 17.00, presso l'XI° Municipio, in via Benedetto Croce 50, si terrà l'incontro pubblico "Basta Cartelloni"! Saranno presenti molti presidenti di Municipi romani, cittadini, associazioni e naturalmente il Comitato Promotore.



Siete tutti invitati a partecipare. Durante l'incontro potrete ascoltare le soluzioni proposte e porre delle domande. Una giornata di dibattito e mobilitazione per dire basta allo scandalo che ha travolto Roma.

Qui potrete leggere il comunicato-appello "Basta cartelloni, basta parole vuote" scritto da uno dei promotori dell'iniziativa, il Presidente dell'XI° Municipio Andrea Catarci.

lunedì 21 novembre 2011

Questo non è solo uno spot per l'assessore Bordoni! Questo significa dilapidare i soldi dei cittadini romani!

A piazza Meucci è andato in scena uno spettacolo raccapricciante. Guardare l'assessore Bordoni che fa rimuovere strumentalmente alcuni cartelloni mentre parla di "grande campagna di pulizia della città" sarebbe da vietare ai minori. E invece la farsa è stata mostrata sul TgR Lazio, è stata ripresa dai maggiori quotidiani.

E' il classico spezzone di un film nel quale l'assassino torna sul luogo del delitto e si confonde tra i soccorritori. Ma questo non è un film, è la realtà: e qui non c'è un bravo poliziotto che riesce a smascherare il colpevole.

Nessun giornalista si è domandato come mai la piazza fosse sfigurata in quel modo? Nessuno ha chiesto a Bordoni chi abbia permesso alle ditte di piantare decine di cartelloni pericolosi su uno spartitraffico??


Piazza Meucci: scene da terzo mondo


Davide Bordoni a piazza Meucci
Ebbene, l'assassino del decoro e della legalità a Roma, Davide Bordoni, ha deciso di farsi pagare l'ennesimo spot elettorale dalle già disastrate casse del Comune di Roma. Dopo aver partorito la più sciagurata delibera comunale (la 37/2009) che ha consentito la sanatoria dell'abusivismo più sfrenato da parte di ditte senza scrupoli, ora fa pagare le rimozioni di quei cartelloni ai cittadini romani!

Sono stati stanziati 300mila euro e presto ne verranno spesi altri 800mila. Avete letto bene: 1milione e 100mila euro per rimuovere una minima, infima parte dei cartelloni dal parco degli orrori nel quale lo stesso Bordoni ha trasformato Roma.

Il Comitato Promotore e le altre associazioni civiche dicono NO allo spreco di denaro pubblico! Non potete prenderci in giro in questo modo!
Pertanto domandiamo (e lo faremo formalmente nelle sedi opportune) se il Campidoglio ha intenzione di recuperare questi fondi multando le ditte e gli inserzionisti così come prevede la legge. E se ha recuperato le somme stanziate nei mesi scorsi per le altre finte rimozioni. E se non l'ha fatto, sarà la magistratura a chiedere conto a questi signori del loro operato.


Possibile che a piazza Meucci siano stati solo i membri del Comitato Promotore -  presenti alle rimozioni - a porre queste domande? Possibile che i giornalisti si bevano sempre tutto quello che viene detto loro senza mai andare a fondo delle questioni?

Vedremo nelle prossime ore se qualche giornale vorrà fare chiarezza su questo scandalo nello scandalo.





Intanto ricordiamo che solo due giorni fa abbiamo documentato come le rimozioni del 2010 in viale Marconi, a due passi da piazza Meucci, furono una solenne presa in giro.

E soprattutto ricordiamo le parole pronunciate dal Sindaco Alemanno giovedì scorso quando ha spiegato che "è inutile fare le rimozioni, tanto per ogni cartellone eliminato, ne vengono piantati altri due"!




Allora, assessore Bordoni e Sindaco Alemanno, volete cercare di essere coerenti almeno con quello che dichiarate voi stessi? Volete utilizzare questo milione e 100mila euro per opere utili alla città? Noi vogliamo che costruiate asili nido, che risaniate parchi pubblici e non permetteremo questo spreco di danaro pubblico!

La soluzione è altra! Il settore va risanato a fondo con l'approvazione della Delibera di Iniziativa Popolare, con il varo di un vero Piano Regolatore degli Impianti e con misure immediate in attesa dell'entrata in vigore del Prip e la pubblicazione di bandi per gare pubbliche.

Tutto il resto è solo cattiva pubblicità Assessore. Che potrebbe ritorcersi contro di lei e la Giunta!

domenica 20 novembre 2011

Bordoni: "D'ora in poi sarà tolleranza zero"

Se non avessimo cominciato a contare i morti a causa degli impianti pubblicitari illegali, le parole dell'assessore farebbero semplicemente ridere.

Sono ormai anni che i cittadini e numerosi comitati segnalano una situazione inaccettabile, da quando i nefasti effetti della delibera 37/2009 hanno cominciato a manifestarsi. Ma l'assessore è rimasto sempre sordo a qualsiasi sollecitazione, incluse le 10mila firme che hanno accompagnato la presentazione della delibera d'iniziativa popolare.

Stranamente oggi l'assessore non mette l'accento sul miracolistico, a suo dire, Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (forse qualcuno gli avrà fatto capire che il PRIP può essere una soluzione nel medio-lungo periodo, ma non può dispiegare alcun effetto nell'immediato).
Oggi Bordoni parla di "tolleranza zero" e della redazione di un "preciso elenco dei cartelloni abusivi o irregolari".
Noi abbiamo smesso da tempo di credere alle sue parole, dopo avergli offerto tutta la collaborazione possibile per affrontare un problema annoso per la città. E siamo convinti che ormai nessuno più può credere a quanto afferma l'assessore, dopo anni di pratiche che hanno chiaramente tollerato, se non favorito, il malaffare di cui è lo stesso Sindaco Alemanno a parlare esplicitamente.

La nostra posizione l'abbiamo espressa chiaramente al Sindaco: sono ormai improcrastinabili le dimissioni o, in alternativa, la rimozione dell'assessore Bordoni.

Noi ci rifacciamo a quanto dichiarato dal Sindaco il 16 Gennaio 2011, in occasione della presentazione della nuova Giunta Comunale: «Ho confermato nella nuova giunta l’assessore al Commercio Davide Bordoni e gli ho detto che si gioca tutto nel contrasto al commercio irregolare e ai cartelloni abusivi».

Torniamo a sollecitare il Sindaco su questo punto: è palese a tutti che l'assessore la sua partita l'ha persa. Ad un amministratore responsabile trarne le conseguenze.



P.s.: Ci permettiamo di far notare all'assessore che una delle sue affermazioni riportate nell'articolo risulta essere particolarmente impegnativa, forse addirittura esplosiva, tanto da far pensare che non sia stata ben meditata. Ci riferiamo alla frase: "... nei prossimi giorni rimuoveremo i cartelloni abusivi partendo da quelli che non rispettano le norme previste dal codice della strada".

Forse l'assessore non sa che se l'intenzione è effettivamente applicare il codice della strada, la gran parte degli impianti pubblicitari sparirebbero. E questo non lo diciamo noi ma il ben più autorevole, almeno negli aspetti giuridici della materia, direttore dell'Ufficio Affissioni e Pubblicità del Comune, Dott. Paciello. Di seguito un estratto dal suo parere fornito sulla nostra proposta di delibera popolare: "Si segnala che l'abrogazione dei commi in questione [si fa riferimento all'abrogazione delle deroghe al codice della strada, ndr], giuridicamente possibile, avrebbe come conseguenza l'impossibilità di installare gran parte dei cartelli stante la conformazione del territorio cittadino che presenta una rete viaria molto fitta ed articolata".

Insomma, l'impressione è che anche questa volta si spera di cavarsela con qualche vuoto proclama. 
Ma, come abbiamo gia avuto modo di scrivere, l'aria sta cambiando ... da più parti.

sabato 19 novembre 2011

Ancora sugli spartitraffico infestati da cartelloni. Seconda puntata della nostra inchiesta

Dopo avervi mostrato alcuni esempi sconcertanti di impianti irregolari dello stesso tipo di quello che ha provocato le due vittime di via Tuscolana, proseguiamo con un'altra carrellata di sconcezze raccolte in diverse zone di Roma.

E vi raccontiamo pure la storia delle rimozioni farlocche del signor Bordoni. Nel settembre 2010, l'assessore annuncia la rimozione di 40 impianti in zona Ostiense. Si riempie la bocca di parole come 'guerra', task force'. Noi eravamo presenti e abbiamo scattato alcune foto allo spartitraffico di viale Marconi provvisoriamente bonificato.

Viale Marconi nel 2009
Ecco la plancia irregolare prima della rimozione, dunque prima del 2010.













Viale Marconi nel 2010

Questa la situazione nel settembre 2010, subito dopo la rimozione ordinata e pagata dall'Assessorato (che dunque era ben consapevole che questo tipo di impianti non può stare sugli spartitraffico).



















Viale Marconi nel 2011

Ed ecco pochi mesi dopo, ricomparire la stessa plancia, nello stesso luogo ma in posizione parallela al senso di marcia.

Dunque i soldi dei contribuenti sono stati gettati dalla finestra. La strada è rimasta insicura, il Campidoglio è stato sbeffeggiato ed è la prova del fatto che le rimozioni erano solo uno spot da parte dell'assessore.















Inoltre, a dimostrazione della pericolosità di questa plance, il nostro blog aveva segnalato nel settembre 2011 un altro incidente che fortunatamente non provocò feriti. In via delle Valli un camion proveniente dal cantiere della Metro B1 colpì un cartellone troppo vicino al ciglio stradale mandandolo in frantumi.

Via delle Valli, 20 settembre 2011

Ma le plance della Pes continuavano a spuntare come funghi in tutta Roma. In via Cerveteri, zona San Giovanni, ecco l'ennesima invasione di uno spartitraffico.


Via Cerveteri nel 2008

Via Cerveteri nel novembre 2011
Potremmo proseguire all'infinito con le pericolose plance in cristallo, ma per non annoiare i nostri lettori, passiamo ad altri tipi di cartelloni al centro degli spartitraffico.
Questa la celebre sfilza di impianti Studio Zeta sulla Colombo (ditta tra l'altro cancellata dall'albo ma che prosegue a installare e affittare i propri spazi).

Via Cristoforo Colombo
Su uno di questi cartelloni, poche settimane fa, l'ennesimo incidente. La carcassa dell'impianto sparì pochi minuti dopo essere stata investita da un automobilista.

E che dire del cattivo gusto di questa indicazione del Palazzo dei Congressi che (ovviamente irregolare perchè troppo vicina ad un semaforo) riporta una pubblicità di un  'compro oro'. Immaginatevi a Parigi o Berlino una roba del genere......


Insomma, pericolosità stradale, rimozioni inutili, decoro calpestato, incremento esponenziale di cartelloni. Proprio una bella politica quella portata avanti dalla giunta capitolina. Nella terza puntata, vedremo altre 'bellezze' e 'apparizioni' da brivido.

(segue)

L'aria sta cambiando

Qualche mese fa ci eravamo occupati delle radiazioni dall'elenco delle ditte pubblicitarie, tenuto dall'Ufficio Affissioni e Pubblicità del Comune di Roma, a cui però non fa seguito l'eliminazione dei relativi impianti dal territorio.

Oggi c'è stato un Presidente di Municipio, Orlando Corsetti, del Municipio Centro Storico, che ha preso l'iniziativa ed ha fatto rimuovere alcuni impianti delle ditte radiate, uno dei quali era installato in Piazza del Popolo (ne avevamo parlato qui).

Questo impianto era proprio in corrispondenza di una delle panchine previste dal Valadier nella sua sistemazione delle "scogliere" a tufo, come si vede dall'immagine che segue.


L'impianto dava proprio sulla piazza e da qualche giorno era privo di pubblicità (ma pieno di sgorbi).
Vista dell'impianto su Piazza del Popolo dal retro



Scorcio della Piazza con l'impianto

Il Presidente Corsetti che assiste alle operazioni


I tre impianti rimossi (gli altri due erano installati poco distante)

Il lieto fine, con la panchina che può tornare ad essere fruita completamente

Nel ringraziare il Presidente Corsetti per la sensibilità dimostrata, invitiamo tutti i presidenti degli altri Municipi di Roma a seguirne l'esempio, sopperendo anche solo simbolicamente alle mancate rimozioni degli uffici comunali.

Pur conoscendo le difficoltà di bilancio che i Municipi, come d'altronde tutte le amministrazioni locali, stanno affrontando, noi crediamo sia importante dare il segnale che ci si vuole riappropriare del proprio territorio facendola finita con l'arroganza del prepotente di turno.

Il tutto in attesa che si vedano i frutti dell'iniziativa di cui al post precedente.

CLAMOROSO!!! C'è un giudice a Roma: la magistratura sequestra l'Ufficio Affissioni. Sotto accusa la delibera 37

Questa è una delle notizie più importanti degli ultimi tempi per chi sta combattendo contro cartellone selvaggio.
La polizia giudiziaria ha effettuato un blitz presso l'Ufficio Affissioni del Comune di Roma e l'ha posto sotto sequestro.
Sigilli anche presso gli archivi dello stesso ufficio e presso un distaccamento di Aequa Roma
, la partecipata del Comune che cura alcuni procedimenti relativi alla cartellonistica.


Foto da Paese Sera

Ancora non si conoscono i dettagli dell'operazione, ma da quanto si apprende dal quotidiano Paese Sera, i reati contestati sarebbero falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 cod. pen.) e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (art. 483 cod. pen.).
Sotto accusa sarebbero le procedure di rilascio delle autorizzazioni a installare cartelloni secondo la famigerata delibera 37.

Immaginiamo che nelle prossime ore si saprà di più su questa fondamentale decisione della magistratura romana, sicuramente risvegliata dalle numerose denunce dei comitati (a partire dal nostro) e delle associazioni. Dopo l'incidente di via Tuscolana nel quale hanno perso la vita due giovani, dopo le dichiarazioni dello stesso sindaco Alemanno (che giovedì ha parlato di mafia) l'intervento dell'autorità giudiziaria era dovuto e indispensabile per far luce su uno dei maggiori scandali che hanno investito Roma dal dopoguerra ad oggi.

Non appena avremo ulteriori notizie, le pubblicheremo immediatamente. Per ora possiamo solo dire: c'è un giudice a Roma!!!

venerdì 18 novembre 2011

Gianni "Belushi" Alemanno, Sindaco di Roma

Ve la ricordate quella scena del film 'The Blues Brothers', nella quale John Belushi di fronte alla fidanzata che aveva lasciato sull'altare al momento delle nozze e che gli puntava contro un mitra pronta a "freddarlo" si gettava a terra: "Non è stata colpa mia, non è stata colpa mia!!! E' crollata la casa, c'è stato il terremoto, l'inondazione, le cavallette!!!"
E poi, appena la donna impietosita abbassava il fucile, lui se la squagliava di corsa.

Bene, ieri, Gianni 'Belushi' Alemanno, primo cittadino di Roma ha 'scoperto' che il disastro del settore affissioni è tutta colpa della mafia ed anzi che lui è stato lasciato solo a combatterla! Ma che ora alla testa di una legione di ferro spezzerà le mani ai delinquenti.........con una "grande" inchiesta del vice-comandante dei Vigili Urbani (sic)!!!!!!

Ammazza!! I mafiosi e i cartellonari se la stanno sicuramente facendo sotto dalla paura.......E di seguito lo stesso Belush.....ehm, scusate, volevamo dire....lo stesso Sindaco nonchè l'Assessore Bordoni e diversi consiglieri comunali della maggioranza, si sono profusi in dichiarazioni alla stampa nelle quali hanno vantato le "magnifiche sorti e progressive" del nuovo Prip (Piano Regolatore Impianti Pubbicitari), che finalmente con le sue regole feree e certe stroncherà l'illegalità!!!

Ri-ammazza!! Secondo noi i mafiosi stanno piangendo.......ma per le risate!!!

Ascoltate direttamente dal nostro video le parole di Alemanno



Quelli che sicuramente piangono di rabbia e di sconforto sono i cittadini romani e i firmatari della Delibera di Iniziativa Popolare.

E che per quattro motivi, non le credono più signor Sindaco:

1) Il settore affissioni è in preda da tempo a grande anarchia e confusione e questo ha favorito l'esplodere di fenomeni di grave illegittimità e l'emergere di comportamenti illeciti propri di organizzazioni criminali, come da quasi tre anni, caro Sindaco, questo Comitato tutti i giorni con fatti e non con chiacchiere, denuncia rimanendo inascoltato dalla sua amministrazione.
Fino a qualche tempo il suo assessore, di fronte alle nostre proteste e richieste di intervento, dichiarava alla stampa che "tutto va bene madama la marchesa": il Comune combatteva vittorioso l'illegalità, rimuoveva gli impianti abusivi, puniva i trasgressori.

Ora lei ci dice che il settore è in mano alla mafia. Delle due l'una: o fino adesso la Sua amministrazione non è stata sincera o ha commesso un errore clamoroso di valutazione.
Non scusabile, perchè da tempo il Comitato aveva scritto, segnalato, denunciato che il Comune aveva completamente perso il governo del settore affissioni.
Ultimamente perfino dalle grandi imprese, gravemente danneggiate dagli errori dell'amministrazione e dal contesto di illegalità, hanno fatto sentire la loro voce.
Ed ecco che dopo tre anni di disastri, il sindaco scopre 'improvvisamente' che la mafia gestisce 'in maniera parallela' le affissioni.
Ma fino ad ora, Sindaco, lei e il suo assessore dove eravate???

2) Il dissesto del settore affissioni non avviene a caso, solo perchè improvvisamente la mafia decide di occuparsene.
Purtroppo, on. Alemanno, la sua amministrazione ha gravissime responsabilità sulle cause che hanno generato l'attuale situazione che - abbiamo sempre ribadito con forza - già al momento dell'insediamento della sua giunta era in precario equilibrio per le carenze di chi l'aveva preceduta.

Ma è stata la sciagurata delibera 37/2009 - voluta dalla sua amministrazione - e la procedura di sostanziale 'condono' a far precipitare la situazione creando i presupposti per la conquista del settore da parte della criminalità organizzata che lei ora dichiara di voler strenuamente combattere.
E che ciò sia frutto degli errori della sua amministrazione non siamo solo noi a dirlo, ma i dirigenti ed i manager delle più importanti aziende pubblicitarie.

Perciò, on. Alemanno, le sue dichiarazioni di guerra per essere credibili avrebbero dovuto essere contestuali al riconoscimento degli errori commessi ed alla espressa volontà di cambiare strada.
Ad esempio, invece di grandi inchieste inutili nel concreto, perchè non destinare maggiori risorse al contrasto all'illegalità, più uomini e mezzi per le rimozioni ed un'incisiva lotta sul piano amministrativo e finanziario alle imprese scorrette?

3) Il terzo motivo per il quale non crediamo ai suoi intenti: il comportamento del Consiglio Comunale di fronte alla Delibera di Iniziativa Popolare.
Dopo più di un anno dalla scadenza di ogni termine regolamentare e solo dopo una formale diffida, la delibera arriva in Aula, ma la sua maggioranza ne rinvia ogni volta, senza motivo, la discussione e il voto.
Ciò che è avvenuto e che avviene in questi giorni in Consiglio Comunale sta consumando una frattura insanabile fra i cittadini e i loro rappresentanti.
E così da una parte ella afferma di voler combattere la mafia cartellonara, dall'altra la sua maggioranza fa i salti mortali per non discutere e votare una delibera popolare che suggerisce correttivi, modi, soluzioni concrete per sconfiggere quella illegalità.

4) Le recenti dichiarazioni di alcuni consiglieri, del suo Assessore e anche le Sue, sono tutte indirizzate alla seguente affermazione: con il Prip che mancava da vent'anni avremo risolto ogni problema, avremo regole certe e chiare, avremo sconfitto la mafia.
Peccato che il Prip stesso preveda che "l'attuazione delle previsioni contenute nel Prip è demandata ai piani di localizzazione". Solo nel momento nel quale ci saranno anche i piani di localizzazione allora si potrà affermare che esistono regole certe, valide e applicate: approvare il Prip è solo il primo passo del percorso e non la conclusione, altrimenti il rischio è che le regole restino valide solo sulla carta ma non siano cogenti.
Ma il Sindaco e l'Assessore sanno benissimo che per redigere e approvare dettagliati Piani di Localizzazione ci vorranno almeno altri due anni. E nel frattempo? Lasciamo il settore nella completa anarchia e nel disastro attuale? In un contesto nel quale la mafia spadroneggia? Con i gravi rischi per la sicurezza stradale?

Il Comitato aveva proposto un regime transitorio che consentisse di anticipare le indicazioni del Prip, invece ci è stata negata persino l'audizione in Commissione Commercio nella quale eravamo pronti a presentare precise proposte, in violazione di quello stesso principio di partecipazione dei cittadini che anima la delibera di iniziativa popolare.

In questa situazione è impossibile accordarle fiducia signor Sindaco.

giovedì 17 novembre 2011

Delibera Popolare nuovamente rinviata. Il Comitato presenta un esposto alla Procura della Repubblica

Di nuovo rinviata e questa volta a chissà quando. La Delibera di Iniziativa Popolare che avrebbe regolamentato lo scandalo cartelloni a Roma non solo non è stata votata, ma neanche discussa dal Consiglio Comunale di oggi. La maggioranza di centro-destra ha deciso che anche in questa seduta ci fossero cose più importanti su cui dibattere. Tanto importanti che la seduta è stata sciolta neanche mezz'ora dopo!!
Una vergogna, un atteggiamento senza pudore di una classe politica che - nel timore di spaccarsi e non votare compatta - preferisce fuggire e non affrontare a viso aperto una delle più gravi violenze mai perpetrate alla città di Roma.
Il Comitato Promotore presenterà subito un esposto alla Procura della Repubblica per omissione di atti di ufficio. La calendarizzazione della Delibera, infatti, era stata imposta dal Prefetto, dopo la formale diffida presentata dal nostro Comitato. Il Consiglio Comunale, dunque, non adempie ad uno specifico mandato del Prefetto di Roma e continua a non rispettare il regolamento capitolino.

E' per questo che in Aula abbiamo esposto la fotografia del cartellone che ha provocato l'incidente con due vittime in via Tuscolana, abbiamo gridato in faccia a chi riteniamo essere i responsabili delle due tragiche morti.

Ecco la cronaca della giornata: l'ordine dei lavori prevedeva al primo posto un argomento in tema di edilizia e solo al secondo posto la nostra Delibera, nonostante fosse in calendario ormai da settimane. La conferenza dei capigruppo, su richiesta del capogruppo Pdl Gramazio, aveva stabilito così. Ma alla decisione si era opposta la responsabile di Sel Gemma Azuni, pertanto in apertura dei lavori oggi sono stati molti i consiglieri, a partire dalla stessa Azuni, che hanno chiesto di rivotare sull'ordine dei lavori per confermarlo o modificarlo.

Ci sono stati numerosi interventi - alcuni molto accorati - in difesa della legalità anche dai banchi della maggioranza: il consigliere della Lista Civica per Alemanno, generale Torre, ha parlato di vulnus alla democrazia durante un ottimo discorso. Molto duri anche il prof. Aiuti e l'esponente de La Destra Fioretti.
Dall'opposizione hanno fatto sentire la loro voce il consigliere Pd De Luca che ha definito il rinvio un grave sgarbo nei confronti dei cittadini e del Prefetto, il consigliere Alzetta e la capogruppo di Sel Gemma Azuni che ha chiesto di invertire l'ordine dei lavori.

Durante il voto però ha vinto chi voleva rinviare alle calende greche il dibattito sulla delibera. Una parte dell'opposizione è uscita dall'aula nel tentativo di far mancare il numero legale.

Ecco chi ha votato per il rinvio sine die della delibera:
Berruti, Cantiani, Cassone, Cianciulli, Cochi, De Luca P., De Micheli, Di Cosimo, Fioretti, Gazzellone, Gramazio, Guidi, La Fortuna, Masino, Mollicone, Naccari, Orsi, Piccolo, Quarzo, Siclari e Todini


Hanno votato invece per una discussione immediata della Delibera: Angelini, Belfronte, Mennuni, Smedile, Torre, Vigna, Voltaggio.

Due gli astenuti: Ciardi e Pomarici

Abbiamo elencato i nomi, in modo che tutti possiate conoscere nel dettaglio chi vuole cambiare lo status quo e chi intende mantenerlo perchè insensibile, codardo o colluso (e non sappiamo cosa sia peggio).

Tutto questo accadeva a poche ore dalla dichiarazione del Sindaco Alemanno sul "mercato parallelo dei cartelloni e sulla organizzazione mafiosa che va sradicata".


Il sindaco durante la giornata del decoro

Dunque mentre Alemanno, alla giornata del decoro, affermava che il problema cartelloni va estirpato e risolto, la sua maggioranza in consiglio comunale accantonava una delibera per la quale hanno firmato 10mila cittadini e che potrebbe dare un vero segno di legalità.

Riteniamo davvero incomprensibile questo atteggiamento. Anzi, siamo costretti a pensare che le dichiarazioni del sindaco siano solo un modo di scrollarsi di dosso il peccato originale di aver permesso la devastazione di Roma con migliaia di cartelloni abusivi. La realtà è che da parte della Giunta non c'è alcuna volontà di cambiare. La triste giornata di oggi l'ha confermato.

Torneremo nelle prossime ore sulle dichiarazioni di Alemanno, sul suo tentativo di affidare ai vigili urbani responsabilità che non sono loro invece di affrontare i veri responsabili dello scempio. E soprattutto sulla sua promessa da marinaio di far esaminare la delibera dall'aula.

mercoledì 16 novembre 2011

Attenzione: oggi alle 16.00 tutti in Consiglio Comunale. Dovremo ottenere la discussione immediata della Delibera

Ci stanno provando: tentano di rinviare la discussione sulla Delibera Popolare a chissà quando. Ma non dovremo permetterlo e oggi (giovedì 17 novembre, alle ore 16.00) dovremo essere tutti in Aula Giulio Cesare perchè c'è la possibilità che la Delibera sia dibattuta subito.

Come saprete, nonostante la diffida del Prefetto e nonostante i termini statutari siano scaduti da molto tempo, il capogruppo del Pdl Gramazio ha chiesto (e per ora ottenuto) di posticipare la Delibera Popolare e di aprire una nuova sessione sul tema dell'edilizia e dell'urbanistica. L'ordine dei lavori di domani, infatti, mette al primo posto le 'Misure anticrisi' in tema di edilizia.

Sappiamo, però, che verrà chiesta da alcuni capigruppo l'inversione dell'ordine dei lavori. E se saremo presenti in massa e faremo sentire ai consiglieri la nostra pressione morale, la nostra indignazione, la stanchezza dell'intera città, ci sono possibilità di ottenere l'inversione e di aprire subito il dibattito sullo scandalo cartelloni a Roma.

Quindi, venite tutti! Avvisate parenti, amici e simpatizzanti. E' forse l'ultima possibilità di fare pressione a favore della Delibera Popolare, prima che venga definitivamente rinviata senza speranza.

L'appuntamento è per oggi (giovedì 17 novembre) alle ore 16.00 in Aula Giulio Cesare. Le sedute del Consiglio Comunale sono pubbliche. Sarà sufficiente lasciare il proprio documento all'ingresso.

Per qualsiasi dubbio o chiarimento, scriveteci all'email bastacartelloni@gmail.com

Strade e spartitraffico infestate da cartelloni irregolari. Una nostra inchiesta in tre puntate

La morte dei due giovani schiantatisi contro un cartellone installato irregolarmente su uno spartitraffico è stata commentata dall'assessore Bordoni con un distacco e un cinismo che non ci ha lasciati indifferenti.

La plancia che ha provocato due morti in via Tuscolana

Davvero quell'impianto è un caso isolato come voleva lasciar credere l'assessore? Davvero, circolando sulle strade di Roma non si corrono rischi maggiori rispetto alle altre città a causa di molti, troppi cartelloni piantati senza alcuno scrupolo sugli spartitraffico?

Iniziamo oggi un'inchiesta in tre puntate che dimostrerà con fatti e dati precisi quanto le dichiarazioni dell'assessore Bordoni siano state pronunciate con leggerezza, se non malafede. E che la volontà del Comune di dichiararsi parte civile sia un'offesa all'intelligenza di tutti gli abitanti di Roma.

Sarebbe bastato il nostro post su via Tiburtina dello scorso 13 novembre. Sarebbe bastato l'immane lavoro dell'architetto Bosi che ha documentato su Cartellopoli una marea di impianti a rischio per la sicurezza stradale.

Ma siccome a noi piace impegnarci e andare a fondo, abbiamo preparato un ulteriore dossier che - ci auguriamo - possa costituire spunto per qualche magistrato di buona volontà.

Iniziamo proprio dalle plance della ditta Pes che hanno già provocato due vittime in via Tuscolana. Si tratta di impianti che per le loro caratteristiche (spigoli vivi, pesante cristallo) non dovrebbero stare al centro delle strade (dove comunque è vietata la presenza di cartelloni se non su spartritraffico superiori ai 4 metri di larghezza).

Anche questa plancia in piazzale della Radio (collocata in violazione delle distanze minime da semafori, segnali stradali e intersezioni) è dotata di regolare autorizzazione, assessore Bordoni?

Piazzale della Radio
E che dire di quest'altra in via Anastasio II° (ovviamente su spartitraffico) che ospita una pubblicità istituzionale: l'Ama che promuove una sua iniziativa su un impianto irregolare!
Via Anastasio II° (pubblicità Ama)

Via Anastasio II°
In via Quirino Majorana, poi, questa plancia, oltre che essere su uno spartitraffico, è posizionata troppo vicina ad un passaggio pedonale.

Via Quirino Majorana

Targhetta Nbd del tutto irregolare (via Majorana)

Eivitiamo di infierire su quei cartelloni (Via Majorana e Piazzale della Radio) che non sono in regola neanche con la targhetta identificativa che è cartacea e non metallica e del tutto illeggibile, oltre che quasi staccata.

E chiudiamo questa prima puntata con un impianto veramente rischioso: quello sullo spartitraffico tranviario di Circonvallazione Gianicolense. Installato in violazione dell'art. 4 comma 4 della Delibera 37/2009, in caso di incidente con una moto sarebbe come un'arma affilata. Ci auguriamo che venga rimosso al più presto!


Circ.ne Gianicolense

Ah, dimenticavamo: anche questo ospita la pubblicità di una mostra patrocinata dal Comune di Roma. Per iniziative del genere non sarebbe più corretto usare i cartelli Spqr? Ma questa è un'altra storia sulla quale torneremo più avanti.

(segue)

martedì 15 novembre 2011

Il cartellone irregolare provoca un incidente. Il Comune lo rimuove. E ora è di nuovo lì

Ecco l'ennesimo esempio del degrado morale e istituzionale caratteristico del comparto cartelloni a Roma. La cronistoria che segue provocherebbe le dimissioni di sindaco e assessore in qualsiasi città civile, ma.......!

Mercoledì 22 giugno 2011: un automobilista si schianta contro un cartellone piantato (illeggittimamente) su uno spartitraffico, in via Ottavio Gasparri, altezza piazza del Bel Respiro. Il nostro blog documenta l'accaduto con numerose foto (guardatevi le altre perchè fanno spavento).



Alcuni giorni dopo l'impianto viene multato dalla Polizia di Roma Capitale e rimosso. Il Codice della Strada è chiaro: su quel tipo di spartitraffico i cartelloni non ci possono stare!

Dunque la lezione è servita, direte voi! Neanche per sogno. In questi giorni, un nuovo cartellone, delle stesse dimensioni, è stato posizionato dalla stessa ditta nello stesso luogo.



E la Polizia di Roma Capitale? E l'8° dipartimento? Nessuno ha avuto qualcosa da dire? E' questo il contrasto all'illegalità di cui parla l'assessore Bordoni?

Ma non basta: la vecchia targhetta identificativa indicava come indirizzo via Ottavio Gasparri 17.  Adesso invece riporta: via Ottavio Gasparri SC a metri 10 dal civico 38. Dunque hanno cambiato intestazione. E se la targhetta è stata rilasciata dall'8° Dipartimento vuol dire che l'impianto è stato nuovamente autorizzato anche dopo l'incidente e la segnalazione della Polizia Municipale.

Targhetta Nbd dell'impianto abbattuto

Targhetta Nbd dell'impianto attuale

Senza contare che sullo stesso spartitraffico e sul guardrail che porta a piazza del Bel Respiro si conta un'infinità di cartelloni, installati contro ogni regola.
Se questo non è caos, non è malafede, non è anarchia....cosa è?