Dopo la
pubblicazione sul blog Malaroma di cartelloni usati da Antonella De Giusti per la sua campagna elettorale siamo rimasti un pò interdetti. Abbiamo fatto tante battaglie assieme alla presidente del 17° Municipio e siamo sempre stati (e restiamo ancora oggi) convinti della sua buona fede e della sua volontà di abolire cartellone selvaggio a Roma. E' proprio per questo che prima di entrare nel merito della questione abbiamo atteso e cercato di capire meglio.
I nostri lettori, però, hanno sollecitato in queste ore un nostro commento e ieri, la stessa De Giusti ci ha chiamati in causa con una lettera. Sul nostro account Twitter ci siamo limitati a postare le foto di impianti davvero irregolari. Ma andiamo per ordine.
Un lettore ci ha mandato questo video, col quale vuole mettere in contraddizione le parole del passato della Presidente De Giusti e il suo comportamento degli ultimi giorni.
In effetti il cartellone sulla Salaria che si vede nel filmato è davvero un esempio di totale irregolarità, al centro di uno spartitraffico dove è del tutto vietato installare impianti.
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Via Salaria |
Un altro lettore, Dario, ci manda invece questo camion vela. Intendiamoci, nulla di irregolare in questo camion. Lo pubblichiamo solo per mostrare che la presidente sta facendo una campagna piuttosto capillare.
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Il camion era in movimento come prevede la normativa |
Antonella De Giusti, prima prova a divincolarsi affermando che la foto pubblicata da Malaroma è un fotomontaggio, poi sceglie di chiarire con questa lettera, rivolta soprattutto a noi.
Carissimi,
mi sembra d'obbligo dare una risposta a tutti i miei amici e in
particolare all'Associazione "Bastacartelloni" con la quale abbiamo affrontato
numerose battaglie per il decoro della nostra città contro i CARTELLONI
ABUSIVI!
Vorrei ribadire che le affissioni che riguardano la mia candidatura
a Consigliere regionale del Lazio nella Lista Civica di Nicola Zingaretti, ,
sono regolarmente autorizzate.
Ricordo che nelle elezioni "NON SONO MAI STATA
NOMINATA" ma ci ho messo sempre “ la faccia” e conseguentemente i manifesti
servono per comunicare ai cittadini che mi candido. Infatti sono usciti solo
nei
periodi delle mie candidature (3 volte in 7 anni). Ne ho fatte veramente
pochissime copie rispetto a quelle che di consueto se ne stampano per le
campagne elettorali soprattutto di livello più alto come le regionali.
Le mie
battaglie sono vere, basti ricordare che ci siamo messi contro le Delibere
Comunali, abbiamo affrontato le lobbies, siamo andati a mettere i fiocchi
neri sui manifesti abusivi, siamo andati a “segare” i cartelloni a Castel
Sant'Angelo ecc.
Vi prego, non cadiamo nella rete degli avvelenatori di
pozzi e lavoriamo insieme con onestà intellettuale e il buon senso che ci ha
sempre caratterizzato.
Un caro saluto
Antonella De
Giusti
Chiudiamo questo post con una riflessione e un invito ad Antonella De Giusti.
Noi - è bene ripeterlo - non siamo contro i cartelloni in quanto tali. Siamo contro l'osceno abuso che se ne è fatto a Roma, contro il degrado che essi provocano, contro il pericolo alla sicurezza stradale. Se nella nostra città la pubblicità esterna fosse come a Parigi, Milano, Berlino etc, questo sito non avrebbe ragione di esistere e i politici farebbero benissimo a comprare quegli spazi. Purtroppo le cose non stanno così. Purtroppo, Presidente De Giusti, gli impianti autorizzati a Roma non sono necessariamente regolari. E' proprio questa la chiave della nostra battaglia, il cuore della questione. Siccome da lei ci aspettiamo maggiore sensibilità, le diamo un suggerimento: si faccia mettere per iscritto dalla concessionaria con la quale ha stipulato il contratto che i cartelloni con i suoi manifesti non hanno subìto sanzioni o ordini di rimozione e sono in regola. Se così non fosse li minacci di non pagare quanto dovuto o comunque di ridurre sensibilmente il loro compenso. Poi ci tenga informati di come e se le avranno risposto.
Siamo certi che se verrà eletta alla Regione (e glielo auguriamo) porterà avanti con più forza questa battaglia. Soprattutto dopo esserne rimasta vittima (forse per un pò di superficialità) anche lei.