lunedì 30 aprile 2012

Sindaco, davvero la giunta non ha niente da rimproverarsi sulla gestione dei cartelloni??? Ecco il caso di via Pacinotti

Dato che nel suo libretto il sindaco Alemanno si vanta di aver incassato denaro, di aver rimosso - negli ultimi 4 anni - migliaia di cartelloni (la minima autocritica no?), gli domandiamo come mai, ovunque si vada gli impianti sono il doppio, a volte il triplo rispetto al 2008. Non si tratta di nostre fantasie, ma di un dato che tutti possono verificare usando google street view (che ricordiamo ha mappato Roma nella primavera del 2008).

Oggi vi mostriamo la violenza perpetrata in via Pacinotti, la strada che unisce il ponte dell'Industria (detto Ponte di Ferro) a via Portuense, passando per piazzale della Radio.

Ecco come si presentava lo spartitraffico centrale nel 2008

Libero da ogni cartellone e in fase di costruzione

Ed è ecco come è oggi.

Invaso da cartelloni pubblicitari

Sull'intera strada, nel 2008 i cartelloni erano 8, più un 2x2. Oggi sono 16, compreso il 2x2 che è diventato un 4x3.

Ancora un confronto: un altro tratto dello spartitraffico nel 2008
Ed ecco due 'magnifici' cartelloni spuntati in questi anni

I lati della strada non sono stati certo trascurati dalle ditte. Qui siamo all'imbocco del ponte

Nel maggio del 2008 c'erano due 4x3 e un 2x2
Oggi sono 5, tutti 4x3: due sono completamente attaccati formando un 8x3

La strada poi supera piazzale della Radio e prima di congiungersi con via Portuense...................

2008: a sinistra un solo cartellone e a destra il muro è libero

2012: a sinistra i cartelloni sono due

E a destra ecco un cartellone sul muro
Terminiamo con una foto che non necessita di altri commenti: un panorama disgustoso di ben nove 4x3 sul canneto dove via Pacinotti si congiunge alla Portuense.




domenica 29 aprile 2012

Ci vuole un bel coraggio!


In attesa di entrare in possesso del libro bianco "Quattro anni per Roma", presentato lo scorso 28 aprile da Sindaco e Giunta al completo, non possiamo non tornare seppur brevemente sulle enormità emerse nella sua anticipazione.

Partiamo dal testo pubblicato sul sito web del Comune, dove tra i capitoli di cui si vanta l'amministrazione viene ricompreso il varo del PRIP (Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari). "VARO UN CORNO!" ci permettiamo di dire.
Il testo del PRIP è stato solo adottato dalla giunta comunale agli inizi del 2011 (adozione che non ha effetti pratici sulla normativa vigente) e da allora ci è voluto più di un anno per farlo solo calendarizzare in Consiglio Comunale. La sua discussione è accodata al bilancio, che prenderà chissà quanto tempo, ed ai numerosi provvedimenti urbanistici che tanto stanno cari all'amministrazione. Insomma è facile prevedere ulteriori calende greche.
Inoltre è bene ricordare che il testo attuale del PRIP è più un sostanziale congelamento della tragica situazione attuale che una soluzione decorosa e definitiva al problema dell'impiantistica pubblicitaria. E non bastasse, tale testo ha già subito gli attacchi delle ditte cartellonare (grazie al comportamento a dir poco prono della commissione commercio) che non appaiono avere limiti alla loro voracità (e faccia tosta!).

Passando al documentino in cui vengono illustrati i punti salienti del libro bianco, questa è la parte che ci riguarda:
"Rimossi 5 mila cartelloni abusivi ogni anno per un totale di quasi 20 mila, aumentate le sanzioni del 1.601 per cento (con entrate passate da 900 mila euro a 20,9 milioni)."
Limitandoci al dato sulle rimozioni, tenendo presente che ogni rimozione costa in media 250 euro, possiamo dire che dei circa 20 milioni che si dice di aver incassato almeno 5 se ne sono andati per le rimozioni. Questi 5 milioni in teoria sarebbe solo un'anticipazione da parte del Comune, giacché le rimozioni sarebbero a carico della ditta proprietaria dell'impianto; considerato però che l'amministrazione non ha mai dato risposte rispetto alla sua capacità di recuperare tali somme, lasciando inevase anche diverse interrogazioni in Consiglio, è facile concludere che quei soldi non torneranno mai nelle casse comunali. Quindi più che vantarsi di averli spesi l'amministrazione farebbe bene a nascondere il danno che da anni sta causando sperperando il denaro dei contribuenti.
Inoltre, a voler considerare un numero di impianti abusivi o in qualche modo illeciti pari a quello di quelli regolari, ossia circa 30.000 (pur sapendo che stime realistiche parlano di 50.000/60.000 impianti), ci sarebbero ulteriori 15 milioni da spendere per ripulire il territorio. Si capisce così che i 20 milioni di cui si vanta l'amministrazione appaiono essere una mera partita di giro, con il Comune che incassa e poi è costretto a spendere per riparare i danni causati.
Qualcuno potrebbe pensare ad una furbata keynesiana, del genere di 'scavare una buca e ricoprire la buca', con conseguente creazione di PIL. Peccato che da quando si è insediata l'attuale amministrazione, l'annoso problema dell'impiantistica pubblicitaria è divenuto una vera e propria calamità per la città di Roma, con devastazioni in tutto il territorio, centro e periferie, e gravi problemi di sicurezza con morti e feriti!

Veniamo infine a quello che probabilmente manca nel libro bianco, almeno stando alle anticipazioni: la famigerata delibera 37/2009, quella con cui l'attuale amministrazione è riuscita, in un colpo solo, a devastare la città, attentare alla vita dei cittadini, distruggere il mercato pubblicitario con pesanti ricadute economiche sia per le casse del Comune che per gli operatori del settore.

Aspettiamo di poter leggere il libro bianco per verificare quali altre panzane si vorranno vendere ai cittadini.
Nel frattempo vogliamo ricordare all'amministrazione che è ancora a tempo per cercare di rimediare ai disastri di cui è responsabile.
Riprenda il dialogo sul PRIP (ANCORA ASPETTIAMO IL NUOVO INCONTRO CHE IL SINDACO CI AVEVA PROMESSO,
dopo quello in cui avevamo potuto verificare una sostanziale comunanza d'intenti) e tenga nella dovuta considerazione gli emendamenti che le associazioni propongono; essi vanno nella direzione di un maggior decoro della città, maggiore sicurezza per i cittadini, migliori affari per il Comune e per le stesse ditte pubblicitarie.

sabato 28 aprile 2012

Misteri romani

ma se in questo articolo del Messaggero di oggi, in cui il Sindaco Alemanno presenta il suo "libro bianco", si dichiara che "le entrate per i cartelloni sono passate da 900mila euro a 20,9 milioni"
                         
                                   perchè 

in quest'altro articolo del 24 marzo, sempre del Messaggero, si legge che la Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto l'archiviazione dell'inchiesta sui cartelloni abusivi per mancanza di budget?

venerdì 27 aprile 2012

La tragicomica situazione di piazza Irnerio

Lo scorso febbraio avevamo dato conto della rimozione di alcuni impianti pubblicitari da piazza Irnerio a cura dell'ottimo Presidente Giannini. 

Purtroppo la situazione ad oggi appare di nuovo compromessa con numerosi impianti installati nello striminzito spartitraffico centrale, brutti e pericolosi.
Segue una breve panoramica di tali impianti, dove ci sarebbe anche da ridere, se tutto ciò non avvenisse a discapito dei cittadini, della sicurezza e del decoro complessivo della città.

L'impianto che segue è iscritto in NBD per stare in "Via di Boccea 200 metri dopo l'incrocio con Via di Torrevecchia". Si trova quindi a kilometri di distanza e per di più sul minuscolo spartitraffico di piazza Irnerio!!!



Questo invece presenta un'indicazione sulla targhetta a dir poco ambigua: "via piazza Irnerio"!?!



Il seguente impianto configura una situazione non nuova, che dimostra l'assurdità della situazione romana in materia di impianti pubblicitari: la targhetta NBD, che dovrebbe essere stata rilasciata dall'Ufficio Affissioni del Comune, riporta l'indicazione dello spartitraffico di piazza Irnerio come localizzazione dell'impianto. Essendo tale spartitraffico abbondantemente inferiore ai 4 metri previsti dalla normativa, viene da chiedersi se sia l'Ufficio Affissioni che certifica gli abusi, oppure se l'origine di tale targhetta sia di altro genere.



La targhetta di questo impianto indica piazza Ernerio come localizzazione. Anche qui viene da chiedersi se sia l'Ufficio Affissioni che ha commesso l'errore o se lo strafalcione l'ha fatto la ditta pubblicitaria, dimostrando quindi di non essere proprio ferrata quanto a comunicazione.



Da ultimo, ma non certo per rilevanza, quello che possiamo considerare er mejo fico der bigonzo.



L'impianto spicca per la sua dimensione, maggiore di quella degli altri, ma soprattutto per il fatto di essere un redivivo, si direbbe un novello Lazzaro. Un impianto simile, nello stesso identico luogo, e ci risulta della stessa ditta pubblicitaria, era stato infatti rimosso dal Presidente Giannini lo scorso febbraio, come testimonia il prima e dopo seguente:

Cartelloni come vampiri, invulnerabili alle rimozioni. Forse la prossima volta il Presidente Giannini vorrà provare a trafiggere l'impianto con un paletto di frassino prima di farlo rimuovere.
Particolare non irrilevante, l'impianto in questione presenta una targhetta NBD priva dell'indicazione della località.

Che dire? Pare proprio che ci sia un gran da fare in piazza Irnerio.

Vorrà il comandante Di Maggio approfittare di questo bel bocconcino-spartitraffico, come è già stato fatto altrove più volte? Non ce ne vorrà il comandante ma noi ce lo figureremmo ancora una volta come il colonello Kilgore de' noantri ... "prima o poi questa guerra finirà" ... E nel nostro caso il napalm non darebbe scandalo.

Oppure il Presidente Giannini vorrà cogliere l'occasione per far vedere che in democrazia chi comanda sono gli eletti dal popolo e non quelli che si fanno beffe delle regole.

Abbiamo la netta impressione è che questa storia non finirà qui.

giovedì 26 aprile 2012

Siamo al colmo

la foto parla da sola, in questo caso non servono i nostri commenti, aspettiamo i vostri.



mercoledì 25 aprile 2012

Un impianto di onoranze funebri duro a morire!

Il balletto del cartellone di piazzale della Radio.
A novembre lo hanno rimosso: era sullo spartitraffico. 
Spartitraffico p.le della radio - novembre 2011
A marzo è stato reinstallato, con un telaio diverso e senza plancia, sul marciapiede di fronte allo spartitraffico, violando la moratoria delle installazioni.
P.le della radio - marzo 2012
Il cartellone senza plancia è rimasto lì per più di un mese, senza che nessuno lo rimuovesse. Il 17 aprile, "finalmente", hanno montato anche la plancia: stessa pubblicità del vecchio impianto rimosso dallo spartitraffico. Stessa targhetta. E' lo stesso cartellone, con un telaio diverso.
P.le della radio - aprile 2012
P.le della radio - aprile 2012
P.le della radio - aprile 2012 (targhetta)
Diverse domande sorgono spontaneamente. Cosa ha fatto la Polizia del XV Gruppo? Avrà spedito il VAV (Verbale Accertamento Violazione) al nuovo Dipartimento Affissioni e Pubblicità? E loro, se hanno ricevuto il verbale, aspettavano forse che il cartellone fosse ultimato? Misteri del Grande Scempio che non accennano ad essere risolti. E tutto questo nonostante le operazioni di riassetto burocratico degli uffici, che evidentemente sono di pura cosmesi.
 
Da notare la particolare 'vivacità', ad onta della loro specialità, delle ditte di pompe funebri, ormai tra le maggiori utilizzatrici degli impianti pubblicitari su strada. 
Ad essere ottimisti lo si potrebbe prendere come buon auspicio per un requiem definitivo degli impianti stessi.

En passant rileviamo che l'ormai famosa ordinanza-barzelletta di Alemanno, quella che teoricamente doveva bloccare le nuove installazioni e le ricollocazioni di impianti, è scaduta il 31 marzo e non risulta essere stata ulteriormente prorogata. Forse è meglio così, almeno l'amministrazione si evita altre figuracce; tanto della vigenza dell'ordinanza se ne erano accorti davvero in pochi, sicuramente non le ditte cartellonare.

martedì 24 aprile 2012

Il confronto (da vergognarsi) con Parigi

Di seguito il report di un lettore di ritorno da Parigi, a voi le conclusioni:

CARTELLONI: pochi, eleganti, 4 società, soprattutto JCDecaux, nessuno su spartitraffico o a due passi dai semafori. Inesistenti gli 1x1. Dimensioni max 2x3 in città. Vicino all'aeroporto ne ho visti alcuni grandi ma nn sono riuscito a fotografarli. Notare che i manifesti non vengono incollati ma sono inseriti negli impianti e ruotano. Non sono riuscito a sapere quanto durino le concessioni e quanto costano.







MANIFESTI ELETTORALI: SPAZI DEDICATI, assolutamente discreti e rispettati da tutte le forze politiche



CAMION BAR: foto fatte nei giardini della Tuilieres. Eleganti, belli, igiene scrupolosa, scontrino fiscale assicurato. Gestiti da prestigiose compagnie di ristorazione (ho visto dei bar gestitti dalle stesse nell'aeroporto di Orly)




BANCARELLE: ci sono ma non invadono i marciapiedi e sono poche non decine di migliaia

Ambulanti abusivi col lenzuoletto e caldarrostari ce ne sono ma pochi e non osano avvicinarsi al Louvre e altri posti turistici. Ho visto due poliziotti nei giardini della Tuilieres intervenire dopo 1 minuto appena uno aveva provato ad aprire un lenzuoletto.
Le Tags ci sono ma non in maniera così capillare e invasiva come da noi.



lunedì 23 aprile 2012

C'è chi dice no! Il cartellone di piazza della Repubblica racconta lo scandalo romano

Ne avevamo parlato in questo post pochi giorni fa. Un impianto grande, irregolare, illegale, tornato al suo posto dopo che il primo Municipio l'aveva fatto rimuovere. Forse una sfida a chi combatte per la legalità e la giustizia.

A qualcuno questo atto di prepotenza da parte della ditta non è andato giù. Ecco come si presentava ieri sera e questa mattina il cartellone.


Il cartellone durante la scorsa notte


Questa mattina gli striscioni erano ancora sul cartellone
Una protesta pacifica, un grido di dolore di cittadini che non ne ce la fanno più a subire. Che hanno voluto scrivere anche in inglese la loro indignazione perchè le migliaia di turisti che transitano da piazza della Repubblica si offendano per come viene trattata una delle più belle città del mondo.

Vi sentite di condannare chi ha attaccato questi striscioni? Noi proprio no, anzi, sul modello di quanto accade oltreoceano, a Los Angeles, siamo convinti che atti di disobbedienza civile, pacifici e non violenti, siano un bel segnale da parte di una Roma che è ancora viva e che sa ancora indignarsi.

La targhetta NBD. E' stato corretto rilasciarla?

sabato 21 aprile 2012

Quando per danneggiare l'avversario si danneggia se stessi....

In 18° Municipio da alcuni mesi c'è una bella abitudine: il sabato mattina, un gruppo di cittadini si riunisce in una strada, un parco, una piazza per ripulire e dare un segnale contro l'immondo degrado in cui è caduta Roma. Questi "Decoro day", nati spontaneamente da persone oneste che hanno a cuore solo la propria città, sono stati poi patrocinati dal presidente del 18° Municipio, Giannini, che ha prestato uomini e mezzi e ha contribuito a staccare manifesti, eliminare adesivi, rimuovere sporcizia, etc.

Un momento del Decoro Day del 31 marzo scorso
Nella Roma del 2012, accade che una signora eletta in consiglio municipale ed ex presidente del 18°,  invece di appoggiare queste giornate, di elogiare questi cittadini, di scendere in piazza accanto a loro armata di scopa, guanti e palette......(e porco cane si sa quanto ce ne sia bisogno in questa devastatata capitale), invece di domandarsi perchè alcuni romani siano esaperati dal degrado.......beh sapete che fa? Presenta una interrogazione ridicola, insulsa, dileggiante e soprattutto arrogante per chiedere chi paghi questi interventi. Lo fa solo perchè l'iniziativa è stata sposata dal presidente del Municipo che è del Pdl e ritiene che per il Pd questo sia il modo migliore di fare opposizione!!!!

L'opposizione si fa in tutt'altro modo, signora Filardi. Se vorrà potremo darle noi qualche consiglio su come combattere a favore della città, oltre gli schieramenti e senza colori di partito.
Daniele Giannini                              Gianna Filardi

Per ora riportiamo le risposte (qui e qui) alla sua interrogazione scritte da due partecipanti ai Decoro Day, due cittadini che dedicano tutto il loro tempo libero a Roma. Se vorrà replicare, queste pagine sono a sua disposizione. Se vorrà offrire il suo impegno contro la violenza dei cartelloni, la bruttura dei manifesti, l'orrore delle bancarelle, l'ignominia dei camion bar sarà la benvenuta. Altrimenti, non si stupisca se la politica diventa cosa sempre più lontana dalla società civile!


"Il cretino è imperturbabile, la sua forza vincente sta nel fatto di non sapere di essere tale, di non vedersi né mai dubitare di sé. Colpito dalle lance nostre o dei pochi altri ostinati partecipanti alla giostra, non cadrà mai dal palo, girerà su se stesso all'infinito svelando per un istante rotatorio il ghigno del delirio, della follia" da 'La prevalenza del cretino', di Fruttero e Lucentini

venerdì 20 aprile 2012

Porta del Popolo o porta dei cartelloni? Ecco come le guide turistiche illustreranno la Roma dei prossimi anni

Per chi proviene dalla bellissima piazza del Popolo, uscire su piazzale Flaminio è come fare salto indietro nel medioevo. Incuria, degrado, venditori abusivi, traffico e ovviamente cartelloni. La solita scusa della pubblica utilità (gli orologi sui cartelloni sono davvero indispensabili per turisti e romani ....ehhh davvero utili!) ha consentito l'installazione di impianti che detrupano la vista della magnifica porta.

Come succede a Castel Sant'Angelo, anche qui la violenza cartellonara non risparmia le antichità. Ed è davvero difficile fotografare la porta senza incappare in un cartellone! Tra poco le guide turistiche saranno costrette a spiegare così Roma ai visitatori........

Magnifico orologio di epoca veltronian-alemanniana. Al posto di quel rudere sullo sfondo, presto un bel centro commerciale
Altro esemplare cartellonato di pregiata fattura. Quelle inutili cupole ospiteranno indispensabili impianti luminosi

Orologio opera di maestro artigiano. Sullo sfondo modello di commercio da imitare nel resto d'Europa

Qualcuno di voi penserà che non dovremmo scherzare su un dramma del genere. Non c'è da ridere sullo stupro di Roma, della sua storia, dei suoi monumenti. Ma lasciateci sperare: il nostro sogno sarebbe di svegliarci un giorno e scoprire che siamo su "Scherzi a parte"!

giovedì 19 aprile 2012

Piazza della Repubblica: il Municipio lo aveva rimosso. Passano 16 mesi e la ditta lo rimette

Ecco un altro esempio - l'ennesimo - di come a Roma ognuno fa quello che gli pare.

Il cartellone che vedete qui sotto si trova in piazza della Repubblica. Il lettore Mc Daemon ci ha segnalato che è stato installato dalla ditta Apa pochi giorni fa. Una semplice violazione della moratoria voluta dal sindaco, direte voi? No, molto peggio!!! Questo cartellone era stato rimosso dal presidente del primo Municipio, Corsetti, a novembre del 2010, perchè irregolare e sanzionato dai Vigili Urbani.

Dunque denaro pubblico speso inutilmente, dato che a distanza di 16 mesi, il cartellone è tornato più grande e invasivo di prima.

Il cartellone riapparso in piazza della Repubblica
Fate attenzione al cartello 'taxi' perchè ci serve come orientamento

Cemento fresco fresco

E adesso guardatevi questi video pubblicati su Degrado Esquilino il 16 novembre del 2010. In un filmato le dichiarazioni di Corsetti e nell'altro l'abbattimento dell'impianto irregolare che il presidente del Municipio ha detto essere stato sanzionato più volte. Se cercate la prova che si tratta della stessa posizione fate caso, nel filmato, al cartello taxi: eh già era proprio lì, solo che mentre prima si trovava sulla destra del cartello, ora è a sinistra!

Il senso di impotenza che deriva da vicende di questo genere è tremendo. Sembra di vivere più nella Los Angeles di Blade Runner che nella capitale di un paese civile in tempo di pace. Violenza, prepotenza, spregio delle regole, connivenze di parte delle istituzioni.....! Paese civile? Scusate abbiamo scritto proprio una cavolata!

mercoledì 18 aprile 2012

Se i partiti imbrattano i movimenti protestano: il 5Stelle appoggia la battaglia di Basta Cartelloni

Un pubblico ringraziamento al MoVimento 5Stelle di Roma che ha diramato un comunicato stampa nel quale appoggia ufficialmente l'Associazione Basta Cartelloni-Francesco Fiori e si dimostra sensibile al dramma dei cartelloni e alla vergogna dei manifesti. Tra tanti partiti che predicano il decoro e non fanno altro che devastare la città con migliaia di manifesti affissi abusivamente ogni giorno, il Movimento di Beppe Grillo fa un salto in avanti di anni luce. "Eviteremo di utilizzare lo strumento dei manifesti per farci conoscere", scrivono! E allora onore al merito. Se solo la metà dei partiti e dei candidati seguisse il loro esempio, Roma cambierebbe faccia.

Ecco il testo del comunicato:

COMUNICATO STAMPA (Affissioni pubblicitarie per fini politico-elettorali)

"Con l'avvicinarsi della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative, il MoVimento 5 stelle di Roma ricorda che l’affissione di manifesti è consentita solo in determinati spazi.  Purtroppo i partiti politici danno spesso vita alla tristemente nota pratica dell’affissione abusiva, apponendo i propri messaggi su qualsiasi superficie disponibile.
Il M5S di Roma ritiene comunque indecoroso imbrattare la propria città con costosi e inconcludenti manifesti anche negli spazi consentiti ed eviterà di utilizzare questo strumento per farsi conoscere, vigilando naturalmente anche sul rispetto della legge in materia di affissioni finalizzate alla
propaganda politica. In occasione di precedenti campagne elettorali i cittadini del MoVimento hanno spesso fotografato affissioni abusive firmate dai vari partiti politici senza eccezione, realizzando anche eventi di pulizia che sono stati poi filmati e diffusi in rete.
Il M5S di Roma sostiene l'operato dell'associazione "Basta Cartelloni" e ricorda, alla luce dei fatti di cronaca degli ultimi mesi, la pericolosità di cartelloni - spesso abusivi - molto, troppo vicini alle sedi
stradali.
Non è ammissibile la contraddizione di fondo tra l’amore per Roma sventagliato dai politici di ogni schieramento ed i fatti concreti, che vedono i loro volti sorridenti ed i simboli dei loro partiti imbrattarne i muri, mentre sono gli stessi partiti ad affannarsi in ogni modo per far depenalizzare gli abusi".


Degrado da manifesti ieri in via Nomentana

martedì 17 aprile 2012

La Studio Zeta è stata radiata perchè doveva 200 mila euro al Comune. Stamane rimossi altri cartelloni dalla Colombo

Era il 10 luglio del 2011 quando l'Ufficio Affissioni e Pubblicità del Comune emanava una determinazione dirigenziale, la numero 1999, molto dura e circostanziata. Oggetto del documento è la Studio Zeta Pubblicità Srl, una delle società che ha invaso Roma con i propri impianti e proprietaria dei famigerati cartelloni sulla Colombo.

Basta Cartelloni vi mostra in esclusiva il documento che intimava alla Studio Zeta di rimuovere tutti i propri impianti entro il 1° agosto 2011. Da allora, la Studio Zeta non solo non ha rimosso un bel niente, ma anzi ha proseguito ad installare e sostituire i propri cartelloni. Impianti che hanno causato  anche molti  incidenti stradali (qui, qui, qui e ancora qui alcuni dei più gravi)! Una situazione fuori controllo che si può verificare solo a Roma.

L'atto di radiazione della Studio Zeta (pagina 1)
La pagina 2


Come si legge nel documento (la qualità purtroppo è scarsa e ce ne scusiamo), la ditta era morosa nei confronti del Comune di ben 197.047,15 euro per il solo 2010. Il 16 giugno del 2011, la Studio Zeta versa 20.000 euro sperando di 'metterci una toppa', ma il debito è molto più grande. E continua a crescere, dato che per l'anno 2011 la società paga solo la prima rata del CIP (il canone di inziative pubblicitarie) e poi più niente (almeno fino a luglio 2011).

Di fronte ad un grosso debito, l'Ufficio Affissioni (che invece sembra fregarsene delle violazioni al Codice della Strada) decide di essere inflessibile: cancella dall'Albo la Studio Zeta e la diffida a rimuovere tutti gli impianti a proprie spese.

Peccato che i cartelloni siano rimasti tutti al loro posto per quasi un anno, durante il quale la società ha proseguito ad incassare e chiudere nuovi contratti con gli sponsor. Peccato che ci sia voluta una diffida formale presentata dalle associazioni di cittadini. E peccato che si sia dovuti arrivare a denunciare il Sindaco e l'Assessore Bordoni per omissione di atti di ufficio prima di vedere finalmente rimossi una parte di quei cartelloni.

Un pugno di ferro, quello dell'Ufficio Affissioni, che assomiglia molto di più ad un guanto di velluto. Una storia che racconta quanto il settore sia lasciato allo sbando.

Ma la tenacia dei cittadini (ne avessero un decimo in Campidoglio.... la città sarebbe diversa) ha portato finalmente alla pulizia della Colombo. Oggi, dopo le rimozioni delle settimane scorse, un'altra parte dell'ateria stradale è stata liberata. E' il tratto che precede il laghetto.





Non risolve lo scempio della città, lo sappiamo, ma fa un pò di giustizia a fronte di cotanta arroganza (delle ditte) e della scandalosa ignavia (del Comune).