martedì 30 dicembre 2014

Bike sharing, toilette, cultura e spettacoli. Ecco i servizi finanziati dai cartelloni. Approvata la delibera in giunta



Da mesi su questo sito leggete che la riforma della cartellonistica a Roma dovrà portare servizi pubblici alla città. Ma finora non era arrivata nessuna conferma ufficiale su quali fossero i servizi che il Comune voleva ottenere.

Siamo in grado di anticipare i contenuti della delibera che è stata approvata oggi in giunta comunale con la quale vengono stabiliti i criteri per i piani di localizzazione e per i lotti che andranno a gara. Si tratta di un importante documento perché per la prima volta viene messo per iscritto e quindi ufficializzato l'indirizzo della giunta a chi sta redigendo i piani, cioè Aequa Roma. E' questa società pubblica, infatti, che sta dividendo il territorio, posizionando strada per strada i cartelloni e ripartendo i lotti che saranno poi oggetto di una gara tra le aziende pubblicitarie.

E proprio da questi lotti che il Campidoglio ha incaricato Aequa Roma di elaborare, possiamo avere la conferma dei servizi finanziati dalla pubblicità.

LA DELIBERA SUI PIANI DI LOCALIZZAZIONE

Dei 138.000 mq complessivi di superficie pubblicitaria a Roma (così come previsti nel Prip), 8.000 metri quadri saranno dedicati esclusivamente a pagare il bike sharing. Questo lotto, dunque, verrà assegnato tramite gara a chi sarà in grado di garantire 350 stazioni di biciclette, come stabilito dal Piano del Traffico (PGTU).

Un altro lotto di 5.000 mq riguarderà i bagni pubblici ed altri elementi di arredo urbano (che possono essere cestini, panchine, mappe turistiche, etc).

Terzo importante lotto sarà quello dedicato alla cultura e agli spettacoli. In questo caso non è stato previsto in anticipo un numero di mq ma la quantità di cartelloni che verrà ritenuta sufficiente dal mercato verrà assegnata al miglior offerente, cioè alla ditta che pagherà il canone maggiore al Comune (secondo alcune previsioni dovrebbero essere altri 5.000 mq).

Vi sono poi gli altri impianti privati su suolo pubblico, cioè quei cartelli che vengono posizionati nelle strade e che devono pagare un canone e non necessariamente offrire un servizio. Questi rappresentano la quantità maggiore, circa 60.000 mq.

Infine, gli impianti privati su suolo privato, previsti in circa 28.000 mq.

La delibera di incarico prevede che Aequa Roma consegni i piani di localizzazione entro 90 giorni, ma sembra che il lavoro sarà pronto molto prima, forse entro gennaio. E questo permetterà di rispettare i tempi di cui vi abbiamo già parlato in un altro articolo.

Per "giocare a bocce ferme", cioè per permettere agli uffici di concentrarsi sulle nuove posizioni dei cartelloni, il testo prevede anche un "congelamento" degli spostamenti e delle ricollocazioni per 180 giorni. Una decisione saggia che eviterà di assistere al solito balletto di cartelloni.

I NUMERI DELLA NUOVA CARTELLONISTICA A ROMA

Se sommate i mq dei quali abbiamo parlato qui sopra, non arrivate ai 138.000 mq previsti nel Prip. Come mai? In effetti per avere un quadro completo di quello che sarà la pubblicità esterna a Roma, occorre contemplare anche altre categorie di impianti che non andranno a gara o che comunque non finanzieranno alcun servizio.

Proviamo a riassumere, dunque, tutte le voci che costituiranno la cartellonistica a Roma almeno per i prossimi 10 anni.

Impianti privati su suolo pubblico                                                           60.000 mq +

di questi 8.000 mq destinati al bike sharing
               5.000 mq alle toilette ed elementi di arredo urbano
               5.500 (?) a cultura e spettacoli

Impianti privati su suolo privato                                                             28.000 mq +

Impianti di pubblica utilità                                                                        3.000 mq +

questi sono per lo più parapedonali e orologi

Impianti Spqr concessi in locazione ai privati                                         24.000 mq +

si tratta dei famosi cartelloni che verranno assegnati
alle ditte del riordino

Impianti di Pubbliche Affissioni                                                              18.000 mq=

                                                                                                    __________________
totale                                                                                                      133.000 mq


Se i numeri resteranno questi come vedrete si arriverà ad un totale di 133.000 mq quindi 5mila in meno rispetto alle previsione massima del Prip. Una riduzione importante rispetto alle quantità attuali, con una collocazione finalmente regolare e un'estetica decente. E soprattutto offrendo alla città servizi che Roma non può non avere.


FG - Red

domenica 28 dicembre 2014

Lo stupore di un lettore quando scopre che vive in una città incredibile. La bancarella di via Taranto

Buongiorno,

ho letto il vostro articolo sulle licenze delle bancarelle e ho deciso di mandarvi le foto di questa bancarella incredibile che si trova sulle strisce pedonali e che non permette di usare il marciapiede. Le foto le ho fatte a settembre ma sta ancora lì. Ero convinto che fosse una bancarella abusiva, ma ho capito che invece ha la licenza. E' alla fine di via Orvieto

Nicolò B.






Eh già Nicolò, questa ed altre bancarelle "incredibili" (per usare le tue parole) sono autorizzate. Ed è per questo che abbiamo proposto di portare a scadenza tutte le licenze e di riassegnarle tramite bando di gara sull'esempio di quanto fatto per i cartelloni.

Questa bancarella si trova in via Taranto, angolo via Orvieto. Basta guardare le foto per capire che non rispetta una manciata di leggi e non solo per l'assurda posizione. Se a parcheggiare sulle strisce e sul marciapiede fosse stata un'auto giustamente sarebbe stata multata e rimossa. E invece oggi, questa oscenità è inamovibile. L'attuale normativa le permette di restare lì a vita. Una follia solo romana che va riformata subito.

Red

giovedì 25 dicembre 2014

Buon Natale a tutti e soprattutto al Comandante dei vigili Clemente. Ecco perchè anche in questo caso #iostoconclemente

Raffaele Clemente
 
L’anno va a chiudersi con una nuova puntata della querelle interna al corpo dei vigili romani, o Polizia Locale Roma Capitale (PLRC), come dovremmo chiamarla. Dopo le polemiche seguite alla decisione del Comandante Clemente di avvicendare gli agenti per evitare ‘radicamenti’ sospetti nei territori, i malumori del corpo sono dovuti ora alla proposta di riordino complessivo della PLRC avanzata da Clemente (in questo articolo di Repubblica i dettagli della proposta).
 
Se sull’opportunità di avvicendare gli agenti pensiamo ci sia ben poco da discutere, soprattutto considerando la preoccupante frequenza con cui a Roma ne vengono individuati di corrotti, riguardo la riorganizzazione evitiamo di entrare nel merito ma ci limitiamo ad alcune considerazioni.
 
Anzitutto l’inefficacia dell’azione della PLRC è squadernata quotidianamente nei vari aspetti delle sue attività, per cui speriamo non ci sia nessuno che affermi che non vi è bisogno di interventi. Con il record di incidenti gravi, soprattutto per i pedoni, che caratterizza Roma; stime prudenziali che parlano di un 70% di abusivismo nelle occupazioni di suolo pubblico; un commercio ambulante totalmente fuori controllo (sia quello autorizzato che quello abusivo); una sosta selvaggia troppo tollerata davvero difficilmente si può pensare che l’attuale organizzazione non necessiti di modifiche.
 
Ordinarie scene di parcheggio selvaggio
 
E in tutto ciò la figura del vigile agli occhi del cittadino romano medio non è mai stata tanto malvista; non che i vigili siano stati mai particolarmente amati, ma almeno in passato gli si riconosceva una certa autorevolezza, laddove ora sono sempre più frequenti gli episodi di agenti addirittura malmenati da cittadini comuni.
 
In un tale panorama la nomina del Comandante Clemente da parte di Marino è apparsa fin da subito dirompente e totalmente invisa alla gran parte della PLRC, abituata a celebrare i propri riti interni di sottopotere, con quelle logiche che hanno portato agli incredibili casi di ben due Comandanti cacciati negli ultimi anni per infrazioni alla legge. Ed ora che Clemente fa la sua proposta di riorganizzazione del corpo deve scontare l’ennesima opposizione preconcetta degli agenti e delle loro rappresentanze sindacali, evidentemente interessate a difendere con i denti i loro interessi particolari.
 

E questo avviene nonostante il documento che illustra la proposta si dichiari aperto a modifiche e suggerimenti da parte dei sindacati e degli agenti. Tra le finalità si legge infatti: "Questo stesso documento non si propone come uno strumento preordinato o chiuso, bensì aperto alla massima collaborazione e alla condivisione di tutte le parti interessate".
 
Viale Parioli: un'auto dei vigili in sosta irregolare
 
Orbene di fronte a questa ennesima ostruzione all’opera di ricostruzione di Clemente noi ci schieriamo di nuovo al suo fianco, supportandone l’iniziativa ed il sincero spirito di servizio che ha sempre dimostrato nelle sue iniziative. Cogliendo anzi lo spirito della proposta da lui presentata, laddove si dichiara essere aperta “… alla massima collaborazione e alla condivisione di tutte le parti interessate”, ci dichiariamo interessati a fornire il nostro contributo perché finalmente Roma possa ricominciare ad avere un corpo di polizia che garantisca un ragionevole rispetto delle norme e della civile convivenza.
 
 
 
E nello schierarci a fianco del Comandante Clemente lo siamo anche dei tanti agenti della PLRC che ogni giorno cercano di fare il proprio mestiere con tutte le difficoltà della situazione romana e sempre più invisi, quando non proprio odiati, ai loro concittadini. Noi siamo sicuri che costoro vedano con favore gli sforzi del Comandante e siano disponibili a fornire il loro contributo, nella speranza di riuscire a ribaltare il modo con cui i cittadini percepiscono i vigili.
 
Ecco perchè rilanciamo con convinzione la campagna #iostoconclemente invitando il Comandante a proseguire nella sua azione riformatrice, per dare una speranza ai tanti cittadini che al degrado ed all’illegalità non vogliono soccombere.
 
RT

lunedì 22 dicembre 2014

Portare a scadenza le licenze delle bancarelle è indispensabile non solo per il decoro ma anche per l'economia di Roma

Un suk sulle banchine della Stazione Termini

Torniamo a parlare del commercio ambulante a Roma. Non una risorsa come in altre città, ma una ipertrofica massa che cresce e uccide. Uccide i negozi di vicinato (che stanno scomparendo), devasta il decoro e rende impercorribili i marciapiedi di tutte le vie dello shopping romano, delle fermate dei bus, delle piazze storiche.

Durante l'incontro tra il Sindaco e i blogger abbiamo lanciato la nostra proposta: portare a scadenza le licenze del commercio ambulante e riassegnarle in numero minore a chi vincerà uno o più bandi di gara, garantendo una filiera sana (non prodotti contraffatti e di scarsa qualità), un decoro accettabile e delle postazioni definite e ridisegnate.

Marino ha accolto con favore l'idea. "Temo che avrei di nuovo la piazza del Campidoglio invasa per le proteste degli ambulanti" ha detto, ma questo non lo deve spaventare, anzi è segno che sarebbe la cura giusta per estirpare la massa malata. Il sindaco-chirurgo, insomma, ha l'occasione di guarire la città da un cancro che finora tutti hanno provato a curare solo con l'aspirina.

Guardate le foto qui sotto, siamo in viale Giulio Cesare. La tripla fila di auto è una costante così come i furgoni magazzino con i gruppi elettrogeni inquinanti, l'ampio marciapiede ridotto ad un budello. La merce esposta è frutto di un cartello di distribuzione che fa capo solo ad una o due famiglie. Quasi niente è prodotto in Italia, nulla valorizza l'artigianato, il made in Italy. I venditori sono quasi tutti stipendiati dalle stesse famiglie, senza diritti, senza tutele contrattuali. Una moderna forma di caporalato, esentasse e senza controlli.

Viale Giulio Cesare

auto e furgoni in tripla fila

A pochi metri i commercianti "tradizionali" quelli che pagano l'affitto per i loro negozi, che sono sottoposti a registratori di cassa, controlli della Asl, tassa per l'insegna, Irap, Tasi, che impiegano commessi con contratti regolari stanno morendo. Il cancro delle bancarelle uccide loro per primi, schiacciati da una concorrenza sleale che nessuno potrebbe reggere.

I numeri parlano chiaro

AMBULANTI: 11.589 licenze per la vendita su area pubblica di cui 2.448 per posteggi come camion bar, caldarrostai, urtisti. Più 2.701 licenze per posteggi itineranti.

NEGOZIANTI: secondo uno studio di Confesercenti a Roma, negli ultimi due anni, hanno chiuso in media 1.390 attività commerciali ogni 4 mesi. Di queste ben 790 erano "botteghe di vicinato".  Poiché ogni negozio impiega mediamente 3 addetti, ogni quattro mesi si perdono 5.560 posti di lavoro che equivalgono a 16.680 in un anno.
Sempre Confesercenti prevede che - se non si prederanno misure adeguate - entro il 2043 a Roma il commercio di vicinato sparirà completamente.

Via Cipro, fermata metro A

Ecco allora l'urgenza di intervenire. Le cose da fare sono tre:

1) Subito una Banca Dati Pubblica: si rediga un piano dove sono indicate chiaramente le aree temporanee dove è permessa la sosta degli ambulanti. Vengano poi tracciate sull'asfalto strisce colorate entro le quali i banchi devono essere contenuti. Chi non rispetterà queste disposizione sarà automaticamente escluso dalla possibilità di partecipare ai bandi futuri

2) Si portino a scadenza le licenze degli ambulanti, così come è stato fatto per i cartelloni. Occorre dunque riformare l'articolo 3 del Regolamento sul Commercio in area pubblica (delibera 35/2006) che prevede il rinnovo automatico delle autorizzazioni/concessioni ogni dieci anni.

3) Una volta portate a scadenza le licenze, si indìcano dei bandi di gara per assegnare le postazioni in un numero infinitamente minore, in luoghi scelti dal Campidoglio, ad esempio i mercati rionali che altrimenti moriranno in poco tempo, piazzali e aree dove non intralcino la circolazione e non oscurino i negozi. Prevedendo per i vincitori stand esteticamente gradevoli e privilegiando la vendita di merce di qualità, km 0, prodotta artigianalmente.

Via Magna Grecia

Si tratta di una battaglia difficile, lo sappiamo bene, che incontrerà resistenze molto forti e radicali. Si tireranno in ballo la scusa dei posti di lavoro (ma abbiamo appena dimostrato che è tutto il contrario, che questo tipo di bancarelle provoca solo disoccupazione); la crisi economica che spinge le famiglie a comprare prodotti economici (ma una bancarelle dignitosa non deve necessariamente essere cara).

Se il Sindaco e la giunta riusciranno a metter mano a questo bubbone, verranno ricordati come coloro che cambiarono la città. Non è facile, ma per passare alla storia occorre tanto coraggio.

FG
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venerdì 19 dicembre 2014

Cartelloni: il Tar non ferma la riforma. Respinti anche i ricorsi di urtisti e bancarelle in centro e ambulanti a piazza Navona

Tre buone notizie arrivano dal Tribunale Amministrativo di via Flaminia. La rivoluzione nel campo della pubblicità esterna e i timidi segnali di cambiamento nell'ambulantato non si bloccheranno. I giudici del Tar, infatti, hanno ritenuto infondate le richieste di sospensiva presentate dalle diverse associazioni. Segno che i provvedimenti dell'assessorato al Commercio erano ben scritti e ben congegnati dal punto di vista giuridico.

Vediamo allora nel dettaglio le importanti decisioni della magistratura amministrativa.

CARTELLONI 

Erano stati presentati diversi ricorsi da singole ditte pubblicitarie e probabilmente anche da associazioni di imprese del settore. Come spesso si fa in questi casi, il ricorrente chiede al Tar di sospendere con effetto immediato l'entrata in vigore della nuova norma perché potrebbe produrre danni gravi e non risarcibili.

Nel nostro caso, i ricorsi erano stati indirizzati contro il Prip e il nuovo Regolamento approvati lo scorso luglio. In questo articolo sul sito romano di Vas trovate i nomi delle singole ditte che hanno proposto il ricorso.

Ma il Tar non ha ravvisato danni gravi per le ditte e dunque ha rigettato la richiesta di sospendere l'efficacia del Prip e del Regolamento. Solo su un punto ha ritenuto di accogliere la sospensiva: la riduzione del formato dei cartelloni 4x3. Ne avevamo parlato proprio ieri mostrandovi la lettera che l'Ufficio Affissioni aveva inviato a tutte le ditte del riordino, intimandogli di rimuovere i 4x3 dal territorio entro il prossimo 31 gennaio. Il Tar si è riservato di approfondire sulla correttezza di questa data limite e pertanto ha rimandato a maggio la sua decisione.

Il risultato, in parole povere, è che il cartelloni 4x3 sono legittimati a restare almeno fino a maggio 2015, quando il Tribunale esaminerà la questione. "Il 60% delle imprese ha aderito spontaneamente alle nuove direttive che impongono di ridurre gli impianti di misura 4x3 a 3x2 - hanno scritto in una nota congiunta il Sindaco Marino e l'assessore Leonori -. Per tutte le aziende che ancora non si sono adeguate alle nuove normative, il termine per modificare la cartellonistica è stato posticipato al 20 maggio 2015, come segno della volontà di apertura al dialogo con le realtà economiche cittadine".

Due impianti 4x3 in Largo Maresciallo Diaz

Per tutto il resto la riforma va avanti spedita. I tempi di cui vi abbiamo parlato diverse volte saranno rispettati. Ci aspettiamo, dunque, di vedere nel prossimo autunno una città diversa, con maggior decoro e servizi pagati dalla pubblicità.

Infatti, il principio della scadenza al 31 dicembre 2014 di tutte le concessioni non è stato messo minimamente in discussione, così come quello di assegnazione tramite bando di gara delle nuove autorizzazioni. Un bel risultato che deve spronare il Campidoglio ad andare avanti con ancora maggior determinazione.

PIAZZA NAVONA

E anche su piazza Navona il ricorso presentato dagli ambulanti, capeggiati da Alfiero Tredicine, è stato respinto. Quest'anno non si terrà l'osceno suk delle cianfrusaglie sotto le mentite spoglie di mercatino della befana. E la responsabilità è tutta degli ambulanti! Sono loro che hanno deciso di non ritirare le licenze per 72 postazioni contro le 115 degli anni scorsi. Lo hanno fatto con il pretesto che  avrebbero dovuto lavorare "o tutti o nessuno". Una scusa ingiustificabile dato che quasi tutte le licenze fanno capo alla famiglia Tredicine.


Le bancarelle a Piazza Navona lo scorso anno
Un bando sano che metta in concorrenza gli operatori migliori, che vendano prodotti di qualità e dell'artigianato italiano è la giusta risposta per gli anni prossimi. Perché anche Piazza Navona possa godere di un bel mercato all'altezza di quelli delle altre città.

L'unica cosa che possiamo dire ai signori che hanno fatto ricorso: "chi è causa del suo mal........."

BANCARELLE E URTISTI

Infine il Tar ha dato ragione al Comune e al Mibact sullo spostamento delle centinaia di bancarelle e venditori di souvenir dai luoghi storici. Anche in questo caso nessuna sospensiva equivale a vedere liberati i Fori, Trinità dei Monti, il Colosseo, il Pantheon già da fine gennaio.



Verranno tutti ricollocati, per cui è presto per cantare vittoria, ma certamente è un segnale importante che ora speriamo si ripeta sui camion bar. Presto il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato anche in questo caso dalla famiglia Tredicine (strano vero?) sullo spostamento dei camion bar che impallano la visuale di ogni luogo pregiato di Roma.

E speriamo che il detto si trasformi in "non c'è tre senza quattro"!

giovedì 18 dicembre 2014

Se i cartelloni 4x3 non sono più ammessi figuriamoci gli 8x3. E invece..........

Un 8x3 vietato in viale Marconi, altezza via Calzecchi Onesti (segnalazione ricevuta via Twitter)

Tra le tante novità introdotte dalla riforma approvata lo scorso luglio, c'è l'abolizione del formato per i cartelloni da 12 metri quadri.

Si tratta di una scelta che in apparenza potrebbe sembrare positiva per la città, ma che invece sta provocando una moltiplicazione degli impianti. Le ditte che possedevano cartelli 4x3, li stanno sostituendo con formati più piccoli, ma moltiplicando il numero degli impianti. In sostanza al posto di un cartellone da 12 mq, stanno nascendo due o tre cartelloni la cui superficie totale raggiunga comunque gli stessi metri quadrati di superficie espositiva. E' una interpretazione a nostro avviso scorretta, perché prevede nuove installazioni. E le nuove installazioni sono vietate dalla normativa.

Gli uffici comunali hanno comunque chiesto a tutte le ditte che fanno parte della procedura di riordino di rimuovere dal territorio i cartelloni 4x3 entro il prossimo 31 gennaio 2015.

Lo hanno fatto con una lettera nella quale spiegano i diritti e i doveri principali di alcune ditte, quelle appunto che sono rientrate nella procedura di riordino. Nella lettera, il dirigente dottor Paciello, giustamente invita tutte le imprese ad attenersi scrupolosamente alle norme in vigore. Chi non le rispetta potrebbe restare escluso dai bandi di gara e dall'assegnazione degli impianti Spqr.

Ci domandiamo allora cosa accadrà alla ditta che non solo non ha rimosso i propri 4x3, ma addirittura li ha uniti formando diversi 8x3, stravietati dalla normativa. Ne vedete due in queste foto inviateci dai nostri lettori.

Un altro 8x3 vietato. Via della Moschea (foto Sandro C.)


E' un vizietto che la stessa ditta ha da tempo come abbiamo dimostrato con diversi articoli. Sul quale fu presentata una interrogazione da parte del Movimento 5Stelle. E inoltre dovrebbero essere le altre imprese ad alzare la voce, dato che le loro pubblicità subiscono una riduzione di formato e dunque di visibilità, mentre chi fa il furbo magari chiede somme maggiori per una affissione molto più grande del consentito. Un caso di mancato rispetto delle leggi e di concorrenza sleale.

Ci sembra abbastanza per intervenire con urgenza!

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martedì 16 dicembre 2014

La strana storia dei cartelloni di via dell'Oceano Pacifico. Tanto tempo perso per una sperimentazione mai nata

Il Comune oggi incassa a malapena 12 milioni di euro l'anno dai cartelloni pubblicitari. Se mandasse a regime la riforma approvata con il Prip a luglio scorso, raddoppierebbe o forse triplicherebbe gli incassi tra canoni e valore dei servizi. Una differenza di circa 20/22 milioni l'anno che in tempi di magra sono come vincere una lotteria.

In un mondo normale, tutte le energie della macchina capitolina (gli uffici, l'assessorato, i consulenti) dovrebbero essere dedicate a portare a compimento la riforma quanto prima. I dipartimenti dovrebbero marciare come un sol uomo verso l'obiettivo di ridare decoro alla città e ossigeno alle casse comunali.

Un tratto di via dell'Oceano Pacifico

Ma la storia che vi raccontiamo oggi dimostra che non siamo in un mondo normale. Accade, infatti, che il Dipartimento Affissioni e Pubblicità, da diverse settimane sia impegnato per avviare una sperimentazione sui cartelloni di via dell'Oceano Pacifico. Sì avete letto bene, una sperimentazione che anticipi in qualche modo il futuro piano di localizzazione di quella strada e stabilisca - non si sa sulla base di quale criterio - quanti impianti possono restare, di quale formato, di quale colore e così via.

Dunque, proviamo a ragionare con i nostri lettori per capire insieme se quello che è stato fatto ha una logica. C'è una normativa appena approvata (Prip e Regolamento) che stabilisce i criteri, dà gli indirizzi, decide i formati degli impianti. C'è un'agenzia comunale, AequaRoma, che sta per sfornare i piani di localizzazione (cioè gli strumenti che stabiliranno strada per strada dove collocare i cartelloni). C'è, insomma per la prima volta da 23 anni, un quadro completo e chiaro della cartellonistica a Roma. E invece di applicarlo, si decide di sperimentare?

E' come se durante la costruzione di un palazzo di 10 piani, con un dettagliato progetto degli architetti, si decidesse di lasciare il terzo piano alla mercè dei muratori. "Sperimentate, fate come vi pare, non seguite il progetto, date sfogo alla vostra fantasia, chissà magari viene fuori qualcosa di interessante"!

Un scelleratezza che si commenta da sola. Ma oltre all'insensatezza è stata una drammatica perdita di tempo! Perché gli uffici hanno dovuto seguire questa roba tenendo riunioni, scrivendo lettere, preparando estratti della banca dati. Insomma gettando al vento energie preziose sottratte al lavoro che la città attende da 23 anni.

Perché poi via dell'Oceano Pacifico e non altre strade? E soprattutto da chi è partita l'idea di fare questa sperimentazione? Se è un'idea prodotta in assessorato è segno di una cattiva gestione delle risorse interne perché messe a lavorare su una cosa inutile. Se è frutto delle ditte è ancora peggio perché in questa fase le ditte pubblicitarie non possono e non debbono condizionare il percorso e tanto meno l'assessore si deve lasciare condizionare.

L'incrocio tra via Oceano Pacifico e via Oceano Indiano prima della bonifica dello scorso novembre

Che fosse frutto della sospetta insistenza di alcune ditte si evince da questa lettera del dipartimento Affissioni, la quale specifica che - non avendo aderito tutti gli operatori che hanno impianti su quella strada - la proposta è stata bocciata.

Ma c'è di più. E' solo grazie all'architetto Bosi di Vas che ha seguito da vicino la vicenda e ne ha scritto una dettagliata critica, che sono state fatte alcune correzioni materiali e l'intero progetto è stato messo in discussione. In assessorato si sono sentiti il fiato sul collo dei blog tanto che Marta Leonori si è sentita in dovere di spiegare la sua posizione con una nota indirizzata a Romafaschifo (che pure aveva pubblicato un articolo molto duro sulla questione).

Ci auguriamo che la miccia di questa sperimentazione sia stata spenta e che si torni a impegnarsi a testa bassa sul Prip, definendo una volta e per tutte i servizi che si vogliono ottenere e i tempi certi. Proprio come ci ha ribadito Marino venerdì scorso durante l'incontro con i blogger. Il Sindaco ha parlato di bike sharing, di toilette e di bandi di gara. E ogni sperimentazione che si frappone all'obiettivo serve solo a dilatare i tempi, a rendere le acque torbide.

Tutto quello che non accade in un mondo normale ma nel mondo di mezzo!

domenica 14 dicembre 2014

L'incontro tra i blog e Marino in versione integrale con i link alle risposte più interessanti date dal Sindaco

Abbiamo registrato l'intero incontro, organizzato da Roma Pulita, tra Bastacartelloni, Riprendiamociroma, Romafaschifo, Salvaciclisti, Romasostenibile e Retake con il Sindaco Marino.

Il filmato è stato diviso in due parti ed è interessante per chi ha tempo ascoltarlo tutto.

Per chi invece volesse ascoltare solo alcune domande e alcune risposte, vi segnaliamo le più rilevanti.

PRIMA PARTE
  • Per prima cosa il tema che ci sta a cuore, la cartellonistica pubblicitaria. Marino, su nostra sollecitazione, ha promesso di seguire la riforma da vicino e ha confermato che i cartelloni finanzieranno bike sharing e toilette. Potete ascoltare la domanda e la risposta cliccando qui.

  • Cliccando qui potrete ascoltare l'intervento di Romafaschifo e la risposta del Sindaco sulle possibilità concrete di dare un cambiamento profondo alla città dopo le inchieste su Mafia Capitale.

  • Riprendiamociroma ha giustamente insistito sul tema dei Writers e la risposta di Marino è stata ottima: organizzeremo per loro delle trappole. Ascoltate questa parte, cliccando qui.



SECONDA PARTE
  • Nella seconda parte, al Sindaco viene chiesto degli ambulanti e della possibilità di portare a scadenza l'abnorme numero di licenze così come è stato fatto con i cartelloni. E Marino sembra apprezzare il suggerimento. Cliccare qui

  • Il sindaco va oltre e torna sull'annosa vicenda camion bar promettendo il rincaro della tassa Osp di 15 volte!

  • Sulla celebre Panda Rossa in divieto di sosta, gli viene spiegato che il problema è dato dall'assenza dei paletti dissuasori proprio sotto casa sua. Marino su questo però sembra essere poco recettivo, dato che proprio oggi Romafaschifo ha pizzicato l'auto nuovamente in divieto.

  • Qui viene affrontato il tema della crisi di Cinecittà e dell'industria dell'audiovisivo anche se Marino si perde un po' per strada quando parla con toni troppo enfatici del prossimo film di James Bond che verrà girato nella capitale, senza considerare il contesto di degrado che lo circonda.

  • Altri temi: multe non pagate dai romani (cliccare qui) e, su sollecitazione di Retake, la partecipazione dei cittadini al decoro della città (cliccare qui).




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RASSEGNA STAMPA

Corriere della Sera: Marino, piano anti-corruzione per tutti i dipendenti comunali

Romafaschifo: Le 10 promesse di Ignazio Marino, sciorinate durante l'incontro con i blogger. Fuffa o speranza?

Romasostenibile: The web meets the mayor

Romatoday: Marino incontra i blogger, promette e incassa applausi. "Ora cambierò Roma"

Il Messaggero: "Via camion bar da Colosseo e Fori". Stretta per il decoro nell'area archeologica

Online news: Marino, trappole contro i Writers

Il Tempo: L'ultima di Marino. "Raccolta di fondi mondiale per restaurare i monumenti di Roma"

Roma Post: Marino. "Dopo le elezioni trovato un sistema di favoritismi e privilegi"


venerdì 12 dicembre 2014

Marino: "I cartelloni finanzieranno bike sharing e bagni pubblici". Trappole per arrestare i writers. E sugli ambulanti: "Portare a scadenza le licenze"

I blogger con il Sindaco Ignazio Marino

Quasi due ore ricche di idee e proposte concrete come vuole la tradizione dei blog. Il primo confronto tra un Sindaco di Roma e gli operatori della "nuova informazione" è stata l'occasione per affrontare temi veri e ridare speranza a coloro che ancora combattono per una Roma migliore.

Tutti soddisfatti? Niente affatto, anzi anche dalla sala qualcuno ha rumoreggiato, ma alcune dichiarazioni di Marino sono di grande importanza. E il Sindaco ha mostrato un piglio diverso, oltre a sapersi meglio destreggiare tra i problemi capitolini. Insomma il marziano comincia a capirci qualcosa.
Proviamo a riassumere le principali  risposte date durante il dibattito.

CARTELLONISTICA PUBBLICITARIA

E' stato ricordato al Sindaco che Roma ha - grazie al Prip approvato dalla sua giunta - una grande occasione e che dunque non può e deve sprecarla. Marino si è impegnato a portare avanti la riforma avviata e a seguirla da vicino in modo che si arrivi a dotare la città di servizi importanti: "Il bike sharing e le toilette saranno finanziati dalla pubblicità", ha assicurato.

Si tratta di un aspetto decisivo: la scelta politica del Sindaco è questa e tutti i tentativi di resistenza che si incontrano nella macchina capitolina dovranno fare i conti con una volontà dichiarata ed espressa pubblicamente dal primo cittadino.

AMBULANTANTO E BANCARELLE

Un bell'applauso è partito quando il Sindaco ha ribadito la linea dura su Piazza Navona e sullo scempio del mercatino della befana, fino allo scorso anno un bazar di prodotti cinesi.

Ma forse la dichiarazione più dirompente l'ha fatta su sollecitazione di Bastacartelloni. La nostra associazione ha proposto di portare a scadenza le 12mila licenze di ambulantato per metterle a gara. "E' un ottimo suggerimento che terremo a mente - ha detto Marino - anche se vorrà dire avere sotto il Campidoglio una nuova ondata di proteste". "Così come - ha proseguito - l'obiettivo alla nostra portata è spostare i camion bar dai luoghi simbolo. Per loro proporrò di nuovo l'aumento della tassa di occupazione di suolo pubblico di 15 volte"!

Insomma senza aspettare che sia l'Europa ad imporlo con la direttiva Bolkestein, la giunta potrebbe lavorare su questa vera rivoluzione.

CICLABILITA' E TRAFFICO

Il Sindaco ciclista ha dimostrato la sua sensibilità al problema della mancanza di piste ciclabili e di sicurezza stradale. Ha ammesso che quello che è stato realizzato in questo primo anno è stato poco o niente a causa della mancanza di risorse. Ma nel 2015 ci sono buone speranze di ricevere finanziamenti dall'Unione Europea destinati a ricucire le piste che già esistono e avviarne di nuove. Ha poi ascoltato la proposta di Romafaschifo di realizzare delle piste ciclabili sulle strada a larga carreggiata, spostando la sosta delle auto e lasciando dunque uno spazio tra le auto e il marciapiede.

TAGS E GRAFFITI

Finalmente un Sindaco di Roma parla in maniera netta e decisa della piaga delle scritte sui muri. "Mi sto convincendo ad organizzare per i writers delle vere e proprie trappole per arrestarli. Così ha fatto Boris Johnson a Londra o il sindaco di Vienna. Queste bande vengono a Roma perché sanno che qui c'è impunità. Ma noi dovremo coglierli sul fatto e farli processare"

Anche sugli adesivi dei traslocatori ha sposato la proposta di far sospendere il numero di telefono.

IL BISOGNO DI LEGALITA'

E infine un accenno alla profonda necessità di pulizia e legalità per Roma dopo l'ultimo colpo dato da mafia capitale. E'  un momento particolarmente favorevole per Marino, "quasi come segnare un goal a porta vuota", gli ha fatto notare uno dei blogger. Il Sindaco sembra aver accettato la sfida e aver capito la grande occasione che gli è stata offerta. "Cercheremo di usare questa opportunità con la massima determinazione", ha detto "evitando che quello che è un diritto come ottenere un permesso o una licenza, diventi un favore".

Il Sindaco dopo l'incontro
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L'evento è stato registrato dalla troupe di Bastacartelloni e il filmato verrà trasmesso nelle prossime ore.

Un grazie al gruppo Facebook Roma Pulita che ha promosso l'incontro, al moderatore Pino Nazio, ai blog Romafaschifo, Riprendiamociroma, Salvaciclisti, Romasostenibile e al gruppo Retake Roma per la bella collaborazione.

giovedì 11 dicembre 2014

Domani appuntamento da non perdere: i blog incontrano Ignazio Marino. Due ore di confronto con il Sindaco alla Casa della Città



Dopo il faccia a faccia con gli assessori comunali, è la volta del primo cittadino. Si sottoporrà alle domande dei maggiori blog romani che da anni combattono per il decoro e la legalità.

Quella legalità di cui si parla tanto in questi giorni a seguito dell'inchiesta Mafia Capitale e che è stata dimenticata dai grandi giornali e dagli altri mezzi di informazione, sempre a rimorchio della dichiarazione del giorno o della conferenza stampa del politico ma mai in grado di fare proposte e analisi.

Questa giunta ha compreso l'importanza dei blog e delle piattaforme social, la vera novità informativa degli ultimi anni, gli unici ad aver parlato da anni di illegalità, di mafia, di politici a servizio di corporazioni e lobby sui temi che oggi tutti sembrano scoprire: dai cartelloni, alle bancarelle, ai campi nomadi, alle occupazioni delle case.

E dunque, dopo gli assessori, ecco Ignazio Marino a confronto con Bastacartelloni, Romafaschifo, Riprendiamociroma, Roma Sostenibile e con le associazioni Salvaciclisti e Retake Roma.

Questo evento, come quello dello scorso novembre, è stato organizzato dal gruppo Facebook, Roma Pulita e verrà moderato dal giornalista Rai, Pino Nazio.

L'incontro tra blog e assessori dello scorso 18 novembre

La sala della Casa della Città può contenere massimo 220 persone, assicurando 170 posti a sedere. Pertanto si raccomanda di arrivare puntuali se si vuole entrare.

Per chi non potesse partecipare, si potrà seguire la diretta streaming cliccando a questo link.

E' la prima volta che un Sindaco di Roma si confronta con la Rete senza filtri. E siamo orgogliosi di poter essere protagonisti di questo evento.

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Cliccare qui per scaricare il comunicato stampa

martedì 9 dicembre 2014

Lo strano sconcerto di Veltroni per l'arresto di Odevaine: "Era stimato da chi dirigeva le forze dell'ordine". Pure dai due comandanti dei Vigili da lui nominati?

Come gli amici lettori comprenderanno, in questo periodo troviamo difficile trattare le questioni specifiche relative ai cartelloni. Da una parte vi è un processo in corso che, partito dall'approvazione del PRIP, richiede l'espletamento di una serie di attività da parte degli uffici che porteranno al ridisegno complessivo della cartellonistica nel territorio di Roma Capitale. Un tale processo richiede tempi tali per cui non ha senso fornire frequenti aggiornamenti (benché stiamo cercando di seguirlo tramite contatti con gli uffici).

Dall'altra parte la piega che stanno prendendo le cose in relazione alla cosiddetta "mafia capitale" mette direttamente a rischio il proseguire dell'attuale legislatura in Comune, con la possibilità concreta che tutto il percorso previsto nel PRIP ne abbia a soffrire.
Riteniamo quindi utile continuare le riflessioni su quanto sta emergendo, nella speranza che questa volta si colga l'occasione per cambiare veramente il modo in cui la nostra città viene amministrata.

Lo sconcertato Walter Veltroni


Questa volta facciamo riferimento alla lettera inviata da Walter Veltroni alla Repubblica qualche giorno fa, segnalando in particolare lo "choc angoscioso e sconcertante" provato dall'ex-sindaco nel sapere dell'arresto del suo allora collaboratore Luca Odevaine.
Tra le altre cose Veltroni scrive: "[Odevaine] Era una persona stimata da chi dirigeva le forze dell'ordine: si potrebbe chiedere a tutti i prefetti e a tutti i vertici delle forze dell'ordine che si sono succeduti in quegli anni a Roma.".

Peccato per l'ex-sindaco che già al tempo alcuni dei "vertici delle forze dell'ordine" non fossero proprio al di sopra di ogni sospetto. Basta infatti ricordare che durante il suo secondo mandato Veltroni dovette rimuovere il Comandante dei vigili perché pescato in sosta vietata con un permesso disabili fasullo. Ma non basta. La persona che Veltroni indicò come nuovo Comandante della Polizia Municipale  è stato poi addirittura arrestato per una storia di appalti irregolari.

Giovanni Catanzaro: da comandante dei Vigili parcheggiò con un permesso disabili

Il suo successore, Angelo Giuliani fu arrestato per un appalto sospetto

Tutto questo per dire che siamo noi a stupirci della sorpresa di Veltroni quando dice che ai suoi tempi delle cose che stanno ora emergendo non si sapeva nulla.
In realtà il marcio profondo che sta venendo squadernato in questi giorni non può che partire da lontano ed includere anche le legislature in cui Veltroni era sindaco; e se non gli si possono attribuire coinvolgimenti diretti negli affari, se non altro anche egli non può sfuggire alla responsabilità di un mancato controllo di quello che gli accadeva intorno e delle persone di cui si circondava.

Solo per fare un esempio, se abbiamo dovuto aspettare Marino per vedere un reale tentativo di cambiamento all'interno della Polizia Locale Roma Capitale, non è forse una grave responsabilità di tutti i Sindaci precedenti l'aver permesso al corpo di prosperare nel malaffare?

lunedì 8 dicembre 2014

La Festa della Befana di piazza Navona tra ricorsi e ripicche. Con la speranza che l'anno prossimo diventi un vero mercato di Natale



Prima c'è stata la tragicommedia del nuovo bando che ha ridotto i banchi da 115 a 72, grazie alle indicazioni della Soprintendenza che quest'anno ha preteso un allestimento rispettoso della piazza e delle norme di sicurezza, con il Municipio che prima ha fatto il diavolo a quattro per prorogare il vecchio bando, assecondando così le richieste della solita famiglia di 'fortunati' detentori delle licenze, e poi ha dovuto cedere accogliendo le indicazioni della Soprintendenza.

Poi è uscita la notizia del ricorso al TAR presentato dai tradizionali operatori della festa per far annullare il bando, con una prima sentenza attesa ad horas.

La novità ora è che i vincitori del bando, sempre i tradizionali operatori, non hanno ritirato i titoli, decidendo quindi di non voler fare l'allestimento alle condizioni imposte dalla Soprintendenza. Nel caso il loro ricorso fosse respinto dal TAR quest'anno avremo quindi in piazza Navona solo gli spettacoli viaggianti (12), i banchi delle organizzazioni umanitarie e l'unico banco nuovo che ha ritirato il titolo.

Ma anche nel caso il TAR volesse dare loro ragione, appare davvero difficile che si proceda a riallestire i vecchi 115 banchi. Anzitutto vi sono le nuove prescrizioni della Soprintendenza che non sono compatibili con il vecchio allestimento; stesso discorso vale per le norme di sicurezza dettate dai Vigili del Fuoco; infine vi sono gli spettacoli viaggianti, il nuovo banco singolo e quelli assegnati alle organizzazioni umanitarie che non permetterebbero di replicare quanto fatto gli anni passati.



Insomma pare proprio che per quest'anno si riuscirà ad evitare il tradizionale scempio sulla piazza, mantendola sufficientemente sgombra perché i visitatori possano continuare ad ammirarla anche durante il periodo natalizio.
Considerato anzi che il bando era triennale, c'è anche la possibilità che questa condizione idilliaca si ripeta per i successivi due anni.

A noi non dispiace per nulla l'epilogo che si sta delineando. E siamo sicuri che non dispiacerà neanche alla gran parte dei romani che da anni si tengono accuratamente alla larga da piazza Navona nel periodo in cui viene sfregiata dalle ormai immonde bancarelle della festa della Befana.

Considerato che i canoni OSP continuano ad essere assolutamente ridicoli, per il Comune non sarà una gran perdita in termini di introiti ed il fermo forzato della festa darà modo di lavorare ad un allestimento del tutto diverso, che possa coniugare la tutela di un posto straordinario come piazza Navona con un mercatino natalizio che riesca a competere con quelli notoriamente splendidi del nord d'Italia e d'Europa.

Il mercatino di Vienna
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Per chi volesse approfondire, la nostra redazione Social ha preparato su Facebook il riassunto della telenovela di quest'anno con i link agli articoli più interessanti pubblicati nei giorni scorsi.

Vas Roma: Quello che i media non dicono ma c'è da sapere sull'intera vicenda della Festa della Befana di Piazza Navona

venerdì 5 dicembre 2014

Mafia romana e manifesti abusivi. "Che te serve? Che t'attacco i manifesti"?

Oggi prendiamo spunto, e gli rendiamo omaggio, dal seguente tweet di malaroma:
"Ogni politico che abbia fatto uso di affissioni abusive dovrebbe tacere. Almeno per buongusto"


Il nostro gruppo ci è nato sulla lotta ai manifesti abusivi ed innumerevoli volte su questo blog ci siamo occupati della cosa, dimostrando che è sempre stato un problema trasversale alle varie forze politiche (esempi qui, qui, qui e qui). Sono quindi anni che avvertiamo la gravità di questo cancro, laddove in molti, troppi, continuano ancora oggi a considerarlo un fastidio trascurabile.

Ed anche alle passate elezioni comunali troppi candidati di quasi tutti gli schieramenti ne hanno abusato come niente fosse, continuando ad ignorare le segnalazioni nostre e delle altre associazioni e blog. Cosa ancora più grave è che molti degli 'incartatori' della città sono addirittura stati premiati con nomine ai massimi vertici dell'Amministrazione Comunale.

Le notizie sulla "mafia romana" ci dicono ora che l'attacchinaggio di manifesti in spregio alle norme che regolano la materia era una delle pratiche degli affaristi per compensare i loro compari politici. Non ci voleva molto ad arrivarci ma le intercettazioni dei ROS lo hanno finalmente certificato.

Ci uniamo a malaromano allora ed invitiamo tutti i politici che hanno utilizzato manifesti abusivi (e noi ci mettiamo anche i cartelloni abusivi) ad evitare di fare le verginelle e tacere per buongusto.

A cercar di cogliere qualche aspetto positivo da questa storia possiamo sperare che alle prossime elezioni non ci sarà più nessuno che si farà beccare ad affiggere manifesti abusivi (o utilizzare cartelloni abusivi)?

Lungotevere in Augusta

P.s. Guardate la foto qui sopra: una affissione abusiva che ha tappezzato Roma fino a martedì scorso. Tra i nomi indicati sul manifesto c'è anche quello di Luca Gramazio, uno degli indagati nell'organizzazione Mafia Capitale. Sicuramente sarà una coincidenza! Sicuramente l'organizzazione malavitosa che in cambio di favori prometteva l'attacchinaggio non ha nulla a che vedere con questo manifesto. Ma il beneficio del dubbio ce lo consentirete!!

 

giovedì 4 dicembre 2014

Avanti con l'accertamento delle responsabilità politiche! Ma ce ne sono anche altre ...

 "Azzerare la giunta? Molto meglio azzerare il Pd Roma. Vecchia politica e giornali alleati per buttare giù il "Sindaco marziano". Per loro era meglio Alemanno"


Risulta quasi profetico il titolo del nostro post del 16 novembre scorso, dopo che Renzi ha deciso di commissariare il PD romano a seguito del terremoto dei giorni scorsi.

Del malaffare che sta emergendo dall'inchiesta in corso ne abbiamo avuto personalmente prove in tutti questi anni di impegno civico, confrontandoci spesso con veri e propri furfanti mascherati da amministratori o funzionari dello Stato.

Ma se la "vecchia politica" citata nel titolo del post appare essere ora alla sbarra, e speriamo che la magistratura vada fino in fondo a fare pulizia, quand'è che potremo aspettarci qualche novità anche dal lato dei "giornali alleati"?
Non è infatti paradossale che gli stessi organi di stampa che questi giorni non parlano d'altro che di "mafia romana" siano gli stessi che per anni hanno fatto gli struzzi ignorando il malaffare che permeava sempre di più la realtà cittadina? Non sono forse gli organi di stampa responsabili di aver abbindolato i propri lettori per anni con le solite ritrite storie riproposte sempre allo stesso modo allo scopo di narcotizzare l'opinione pubblica?

E possiamo ben dirlo noi, che per anni ci siamo battuti contro la cancrena dei cartelloni abusivi nel silenzio più totale della stampa cittadina, con pochissime lodevoli eccezioni, quando perfino il predecessore del Sindaco Marino riconosceva l'esistenza di una "mafia dei cartelloni".

Vorremmo tanto chiederglielo ai direttori dei grandi quotidiani dove sono le loro testate mentre bande di furfanti spolpano la città da anni. Perché invece che ogni volta incensare il politico di turno non guardano meglio ai tanti cittadini che da anni impiegano tempo e risorse per restituire dignità a Roma? Gliene avrebbero da raccontare di storie questi cittadini, senza che i giornalisti debbano aspettare che la Procura gliele serva bell'e pronte. 

Chissà se i vari De Bortoli (Corriere), Mauro (Repubblica), Cusenza (Messaggero) avranno il coraggio di fare un mea culpa, magari facendo riferimento all'ultima baggianata che hanno servito ai loro lettori, quella storia della panda rossa del Sindaco che pare confezionata apposta per distrarre dalle cose enormi che si stavano preparando.

Così come il PD ha capito che a Roma c'è da ripartire in altro modo, sarebbe davvero utile che le grandi testate giornalistiche azzerassero le loro redazioni, prendendo atto delle enormi responsabilità che evidentemente hanno avuto nella storiaccia in corso, e ricominciassero a fare giornalismo vero, quello senza il quale questa città, ma anche il paese, ha ben poche speranze di riprendersi.

Peccato non ci sia nessun Pignatone che possa costringere i giornali a fare questo.