sabato 31 dicembre 2011

Continuiamo a chiedere le dimissioni dell'Assessore Bordoni

Una piccola manifestazione, improvvisata, in via dei Cerchi, sotto  gli uffici dell'Assessorato al Commercio per chiedere le dimissioni dell'Assessore Bordoni












Alcuni esponenti dell'Associazione Basta Cartelloni-Francesco Fiori hanno dimostrato civilmente la loro indignazione. E' ora di voltare davvero pagina.












Avevamo chiesto al Sindaco in altre occasioni di dissociarsi pubblicamente dall'operato del suo assessore. Ma evidentemente Alemanno ritiene che il comportamento del responsabile del Commercio sia stato corretto. Noi, invece, pensiamo di no! Chiediamo che Davide Bordoni si dimetta per moltissimi motivi. Alcuni dei quali sono:

1) La sua gestione della cartellonistica pubblicitaria a Roma è stata la peggiore che la città abbia conosciuto. La deregulation prodotta dalla delibera 37/2009 (della quale Bordoni è padre) ha prodotto la devastazione che è sotto gli occhi di tutti.

2) Non c'è stato alcun contrasto all'abusivismo e alla violenza delle ditte più prepotenti.

3) Il Comune sapeva che una serie di impianti pubblicitari (le plance della Pes) era estremamente pericolosa per la sicurezza stradale. Nonostante i pareri dei Vigili Urbani e dei tecnici comunali, non ha mosso un dito per far rimuovere quei cartelloni. Contro uno di questi sono morti due giovani.

4) Ha presentato un Piano Regolatore degli Impianti che fa acqua da tutte le parti. E' scritto appositamente male per permettere una nuova sanatoria dell'esistente. E fino ad oggi nessuna delle modifiche proposte dalle associazioni cittadine è stata presa in considerazione (e ora anche dall'Agenzia per la Qualità dei Servizi Pubblici Locali)

5) Dopo l'inchiesta aperta dal vice-comandante della Polizia Muncipale di Maggio e ora passata alla Procura della Repubblica, l'Assessore Bordoni ha fatto finta di cadere dalla nuvole. Deve riconoscere la propria responsabilità politica e di conseguenza dimettersi.

5) Anche se non rientra direttamente nelle competenze della nostra Associazione, come cittadini romani, possiamo affermare che la gestione del commercio ambulante dell'Assessore Bordoni ha provocato una esplosione di bancarelle e camion bar sistemati in ogni luogo della città, come non capita neanche nel suk più caotico.

Potremmo andare avanti ancora a lungo a elencare i motivi per cui continueremo a ripetere: Bordoni Dimissioni!


Repubblica, Paese Sera

venerdì 30 dicembre 2011

Quel cartellone non doveva stare lì. Al Comune lo sapevano da mesi, ma non hanno fatto nulla per rimuoverlo



E' come lasciare un killer armato e pronto ad uccidere senza fare nulla per fermarlo. E non dicano che non lo sapevano, che non se ne erano accorti! Il Comune, in particolare l'VIII° dipartimento guidato dall'Assessore Bordoni e l'Ufficio Affissioni non solo erano informati della pericolosità di questo impianto, ma erano stati loro stessi a segnalarla vari mesi prima. Lo racconta il Messaggero, in un articolo pubblicato oggi, che - carte alla mano - spiega l'omissione del Campidoglio.

I vigili del GGSU e i geometri dell'Ufficio Affissioni avevano confermato in due diversi rapporti che quel cartellone era illegale: troppo basso rispetto alle normative (solo 60cm dall'asfalto) e ricco di spigoli vivi e cristallo tagliente.

Il 15 settembre del 2010, gli agenti del GGSU inviano una lettera urgente all'Ufficio Affissioni, che lancia l'allarme su tutte le plance di quella tipologia a Roma. Sono di proprietà della ditta Pes. Dopo la conferma dei geometri comunali, il dirigente dell'Ufficio, il 12 ottobre invia una lettera alla Pes chiedendo di rimuoverli con urgenza "per la loro accertata pericolosità".

Ma nessuna plancia in vetro della Pes verrà rimossa. E al Comune faranno finta di niente. Anche noi avevamo segnalato diversi impianti di quella tipologia, molti dei quali erano stati oggetto di incidenti.

La notte del 2 novembre, come purtroppo sappiamo, su quel cartellone perderà la vita un giovane di 33 anni e pochi giorni dopo anche la sua compagna di 32.

La costituzione di parte civile da parte dell'Assessore Bordoni contro la Pes è una ulteriore offesa alla vita dei due morti. Ma ci torneremo con servizi più approfonditi. Perchè siamo solo all'inizio del secondo tempo della nostra battaglia.

Botti di fine anno all'Ufficio Affissioni: sigilli a tutte le pratiche di concessione

L'inchiesta portata avanti dal vice comandante della Polizia di Roma Capitale, Di Maggio, sta portando a risultati eccellenti. Dopo la notizia di ieri di 44 persone denunciate alla magistratura, oggi il Messaggero pubblica un nuovo informato articolo.

Migliaia di pratiche relative al rilascio, rinnovo o revoca (ma magari revoca!) di concessioni di impianti pubblicitari sono state sequestrate. Praticamente tutto il lavoro svolto dall'Ufficio Affissioni di via Ostiense dal 2009 ad oggi è finito sotto la lente degli investigatori.

Troppe ditte fantasma che cambiano nome ogni tre mesi (ma guarda un pò!!!), oppure ditte intestate a prestanome, in alcuni casi 'figlie' di società più grandi che fingono di restare pulite e fanno compiere il lavoro sporco a queste piccole aziende che piantano cartelloni ovunque.

Poi ancora la responsabilità dell'Ufficio Affissioni e dell'Amministrazione. L'indagine portata avanti da Di Maggio sospetta una rete di complicità che abbia tutelato i comportamenti illeciti.

L'articolo riporta anche parte del nostro comunicato stampa. Una fine anno migliore per chi lotta contro l'illegalità e la devastazione di Roma non poteva esserci. La notte di San Silvestro brinderemo a quei magistrati che dovranno scoperchiare il verminaio della cartellonistica pubblicitaria. E lo faremo con l'orgoglio di aver fatto il nostro dovere di cittadini onesti.

Antonio Di Maggio


Qui l'articolo del Messaggero

giovedì 29 dicembre 2011

Siamo finalmente al redde rationem?

Titolo di apertura della Cronaca di Roma de Il Messaggero
Il Mesaggero oggi si prende l'esclusiva e annuncia i primi risultati dell'indagine avviata dal Comandante Di Maggio: 44 persone denunciate alla Procura della Repubblica tra cui anche il dirigente dell'ufficio affissioni e pubblicità del Comune di Roma!!!

Gran parte delle persone denunciate sono titolari o amministratori di imprese pubblicitarie. I denunciati avrebbero presentato false dichiarazioni sostitutive di atto notorio, attestanti la proprietà degli impianti pubblicitari, nonché la loro regolarità.
L'accusa per il dirigente è invece di aver omesso di emettere atti di decadenza delle autorizzazioni alle ditte che risultavano avere tre o più impianti installati in violazione della norma, omettendo inoltre di diffidare le stesse alla rimozione dei cartelloni illegali.

Il Messaggero pubblica anche un'intervista al Sindaco Alemanno che parla del quadro inquietante che emerge dall'inchiesta che però fornisce all'amministrazione una solida base per combattere l'illegalità nel settore. Il Sindaco sottolinea che tra chi non rispetta le regole ci sono soprattutto grandi gruppi, anche internazionali, che operano nel settore. Come soluzione il Sindaco prefigura il PRIP, con cui si daranno regole certe per tutti (probabilmente non è ancora stato informato della sonora bocciatura del PRIP da parte dell'Agenzia Comunale).

Alemanno informa che nei confronti del dirigente dell'ufficio affissioni è stata avviata la procedura disciplinare e nel frattempo sarà invitato a cambiare settore di responsabilità.

Ci sorge spontanea la domanda: ma il responsabile politico di questo settore, colui che ha tollerato per anni che tutto ciò accadesse impunemente ignorando tutti gli avvertimenti e le richieste di intervento che cittadini e comitati gli hanno indirizzato, insomma l'assessore Bordoni, quando arriverà anche per lui l'invito a cambiare settore di responsabilità?
Quante pistole fumanti servono al Sindaco per decidersi ad un nuovo inizio?

Una parola di ringraziamento al Comandante Di Maggio per l'opera di ripulitura che sta portando avanti.

mercoledì 28 dicembre 2011

La eco del Guardian sui giornali italiani

L'articolo del Guardian sta facendo molto rumore. La Repubblica lo ha ripreso con un bel titolo: "I cartelloni oscurano i panorami della storia. Anche il Guardian bacchetta il sindaco".

Sul Corriere della Sera un pezzo completo che riassume quanto scritto dal corrispondente britannico, Tom Kington.

Stupiva il silenzio del principale quotidiano romano: il Messaggero. Il giornale ha recuperato, pubblicando nel pomeriggio di ieri questo articolo.

Anche altre testate riportano la corrispondenza del Guardian.

Paese Sera, Roma Today e Roma Ora  dedicano spazio alla questione.
Se Roma è sprofondata nel caos ed è stata violentata da piccole corporazioni, la responsabilità non è solo dell'Amministrazione. La stampa dovrebbe essere il cane da guardia dei cittadini, il quarto potere che non guarda in faccia nessuno. Per fortuna non tutti i giornali nascondono la testa nella sabbia e soprattutto, adesso, a mostrare la loro profonda indignazione, arrivano anche i corrispondenti stranieri.

A sinistra il corrispondente britannico Tom Kington

martedì 27 dicembre 2011

'I Romani si ribellano alla giungla dei cartelloni pubblicitari'. Il Guardian dedica una pagina alla nostra battaglia

Il prestigioso 'The Guardian', uno dei principali quotidiani del Regno Unito non è rimasto indifferente alla violenza perpetrata a Roma. E ha dedicato un bell'articolo alla battaglia che i cittadini stanno conducendo da due anni.

Ecco il link dove potrete leggere il pezzo del corrispondete dall'Italia, Tom Kington. Una storia che farà presto il giro del mondo. Perchè quello che accade a Roma, la città eterna, la capitale del più grande impero della storia, non è relegato alle pagine dei quotidiani locali.

E possiamo annunciarvi che presto altri giornali e altre tv straniere seguiranno da vicino questa battaglia, provocando uno tsunami mediatico senza precedenti. Ci spiace essere arrivati a tanto: guastare l'immagine internazionale della nostra città non fa bene a nessuno. Ma i  primi responsabili di questo disastro, il sindaco Alemanno e il suo assessore Bordoni, dovranno assumersene tutte le colpe.


Cliccando qui la parte dell'articolo che riguarda nello specifico il tema cartelloni, tradotta in italiano. Non abbiamo invece tradotto, la seconda parte, quella che parla dei parcheggi interrati e degli alberi.

Approfittano delle feste di Natale per installare indisturbati!

L'ordinanza del Sindaco Alemanno, richiesta dalla nostra Associazione, vieta qualsiasi nuova installazione o ricollocazione fino al prossimo 31 gennaio. Eppure c'è chi continua a piantare cartelloni, magari sfruttando il caos dei giorni prima di Natale o la calma di questo ponte di festa.

Ecco cosa è spuntato in via Alberto Bolognetti, zona Pineta Sacchetti, nelle ultime ore


L'ennesimo impianto in via Bolognetti

Notate la targhetta scritta a pennarello

Pochi passi più avanti, sullo slargo di via Domenico Tardini, ecco un'altra novità: un cartellone rinnovato nel formato e nella posizione secondo i gusti dello sponsor, senza tenere nel minimo conto le normative sull'affollamento di impianti pubblicitari.


Il tutto avviene su un'isola spartitraffico martoriata dai cartelloni pubblicitari come in nessun'altra città del mondo.

Segnato in rosso il cartellone prima del 'restyling' e dello spostamento

sabato 24 dicembre 2011

Lettera a Babbo Natale!

Caro Babbo Natale, vorremmo tanto che ci portassi una Roma più normale, con una pubblicità esterna simile a quelle delle altri capitali europee.
Caro Babbo Natale, fai sparire tanti cartelloni abusivi, deturpanti e pericolosi. Fai che a Roma i cartelloni siano pochi, di qualità e con formati e dimensioni omogenei.





Per una piccola cosa, Babbo Natale ci ha già ascoltato: ha portato via il brutto impianto di via Ottavio Gasparri contro il quale il 22 giugno si schiantò un automobilista! E che fu ripiantato nello stesso luogo dalla stessa ditta dopo che l'incidente lo distrusse completamente!

Lo spartritraffico di via Gasparri il giorno di Natale

Lo spartitraffico fino a qualche giorno fa

                              
             AUGURI A TUTTI COLORO CHE LOTTANO CON NOI

                                                      AUGURI ROMA!


Ed ecco la nuova ditta quattrocento e passa!! Siccome erano poche.....se ne sentiva il bisogno!

Ricordatevi solo questo dato: a Parigi, per gestire il settore affissioni e pubblicità le ditte sono 5. A Roma siamo arrivati a circa 410 (il numero è in costante aumento per cui il termine 'circa' è d'obbligo).

Eccovi la nuova ditta 434! Non ne conosciamo ancora il nome, perchè nella Nuova Banca Dati del Comune (aggiornata al settembre 2011) il numero 0434 è ancora disponibile. Significa che questa società si è iscritta negli ultimi 3 mesi e dunque ne deduciamo che gli operatori autorizzati continuano ad aumentare, caso unico al mondo.

Questa ditta fresca fresca di nomina è già all'opera. A piazzale della Radio ha piantato il suo bel cartellone. E se ne sentiva davvero il bisogno.



Il nuovo cartellone di piazzale della Radio


Inutile dire che in quel posto nel 2008 non c'era alcun cartellone. Questo ormai è quasi scontato.


La situazione nel 2008

Ma notate altri dettagli davvero interessanti di questa storia. Il cartellone in questione fino ad alcuni mesi fa era bifacciale, tanto è vero che era composto da due plance di colori diversi. Poi improvvisamente è saltata una delle due facciate.  E sempre fino a poco tempo fa, era totalmente privo di targhetta identificativa, dunque del tutto abusivo.





Il cartellone quando aveva due facciate di colori diversi
 Ed ecco a voi la meravigliosa targhetta identificativa apparsa in questi ultimi giorni. Un capolavoro! Stampata con una titolatrice e piena di errori di ortografia che sono stati corretti a pennarello.
Un impianto che rappresenta un 'ottimo' inizio per la neonata ditta: qualità scadente, abusivismo, approssimazione e targhetta contraria alla normativa. Se queste sono le premesse, immaginiamo che la ditta 434 avrà un successo sfolgorante nel fantastico mondo delle affissioni romane (sic!)


La targhetta Nbd

venerdì 23 dicembre 2011

Prip: il nostro comunicato stampa sul rapporto dell'Agenzia Comunale per il Controllo e la Qualità


COMUNICATO STAMPA

L’amministrazione capitolina è pasticciona ed inaffidabile: l’Agenzia per il Controllo e la qualità del Comune di Roma stronca il Piano Regolatore Impianti Pubblicitari (PRIP) con motivazioni identiche a quelle dell’Associazione Basta Cartelloni.

Avevamo ragione: l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali, organo dello stesso Comune di Roma, esprime un parere sul PRIP che costituisce una sonora bocciatura dell’operato dell’Assessorato al Commercio e del Dipartimento Affissioni.
Come si legge chiaramente nella relazione dell’Agenzia e nel testo del comunicato della stessa il PRIP che è stato redatto, presentato e vanagloriosamente vantato da Bordoni e dagli uffici comunali, è del tutto inadeguato a risolvere il problema del settore affissioni nella Capitale.
I punti di critica sono identici a quelli che da mesi divulga e sostiene l’Associazione Basta Cartelloni – Francesco Fiori.

Infatti:
-la superficie complessiva di esposizione pubblicitaria del PRIP è troppo elevata: l’Agenzia propone una riduzione di almeno il 50% rispetto a quella attuale;
-il PRIP non servirà a nulla se non sarà attuato in tempi rapidi attraverso l’immediata redazione dei Piani di Localizzazione;
-anche i Piani di Localizzazione, comunque, non saranno sufficienti: l’Agenzia raccomanda bandi per macro-aree per l’affidamento in concessione a poche ditte selezionate;
-se non si attuano i suddetti correttivi al PRIP, esiste il forte rischio di precipitare in una situazione ancora peggiore dell’attuale poichè le scarse risorse economiche del Comune non riusciranno a contenere e combattere il fenomeno dell’abusivismo.

Aggiungiamo che la relazione dà esplicitamente atto della fondatezza delle “critiche di alcuni settori della società civile per aver permesso (di fatto, attraverso lo strumento delle autodenunce), un aumento continuo dei manufatti”: il riferimento alla nostra delibera di iniziativa popolare sulla riforma della delibera 37 è chiarissimo, ed è ora più che evidente come la bocciatura della stessa sia stato un gravissimo errore da parte del Consiglio Comunale.

Ed ancora: Il monitoraggio sul territorio effettuato nel 2010 ha evidenziato circa il 3% di impianti in più con una superficie maggiore pari al 15% rispetto ai dati in possesso dell’Amministrazione. Considerando la complessità del quadro normativo e la prassi seguita da Roma Capitale, non è stato possibile stabilire quanto di questo 15% di superficie in più sia attribuibile esclusivamente al fenomeno dell’abusivismo, così come non è da escludere la presenza di una certa quantità di impianti non regolari anche nel restante 85%. Tuttavia, alcuni tratti stradali monitorati ricadono in aree soggette a tutela paesaggistica e i manufatti ivi collocati non avrebbero, a norma di legge e di regolamento, più ragione di essere.”

Ora il Consiglio Comunale ma soprattutto il Sindaco, che ha fatto della lotta ai cartelloni uno degli impegni di fine mandato, non può ignorare le istanze dei cittadini: l’Associazione Basta Cartelloni chiede formalmente al Sindaco un incontro urgente per consegnare le proprie proposte di emendamenti al PRIP, i quali seguono perfettamente le indicazione dell’Agenzia di Controllo, ed insiste affinchè il Sindaco voglia farli propri e presentarli al Consiglio Comunale senza indugio.
Dopo questo ulteriore intervento, che proviene da un organo delle stesso Comune, appare evidente come l’amministrazione capitolina sia pasticciona ed inaffidabile, nonchè prigioniera degli interessi delle lobby e delle associazioni di categoria a danno della città.

Pasticciona perchè il PRIP – se non subirà profonde modifiche - è del tutto sbagliato.

Inaffidabile perchè boccia la delibera di iniziativa popolare, promette solennemente l’approvazione del PRIP con un odg del quale si vanta urbi et orbi, entro il 31 Dicembre 2011 ma di questa approvazione non c’è traccia nel Consiglio Comunale, anzi nemmeno ne è fissata la discussione.
E sul punto questa Associazione preannuncia forti ed incisive manifestazioni di protesta.

Succube delle lobby perchè ha dimostrato di non voler risolvere la questione delle affissioni ma solo di mantenere, il più possibile, lo status quo.
La città di Roma rischia un disastro ambientale, amministrativo e politico senza precedenti: il Consiglio Comunale, l’Assessore ed il Sindaco si stanno assumendo responsabilità gravissime.

Il Comitato Associazione Basta Cartelloni – Francesco Fiori


Aggiornamento: qui l'articolo di Repubblica sull'argomento

giovedì 22 dicembre 2011

"Abbattiamolo"! Nuovo blitz di Legambiente contro il più grande cartellone a Roma

Dopo aver oscurato il 'mostro di via Salaria' (qui il servizio della Basta Cartelloni TV), stamane Legambiente ha simbolicamente scalato il più grande impianto pubblicitario di Roma: 160 metri quadri che campeggiano da anni in piazza del Lavoro, all'Eur.

La lunga permanenza del cartellone gigante è dimostrata da ben tre targhette identificative. Due di queste risalgono a molti anni fa.


Per chi volesse 'ammirare' il mega impianto e guardare la protesta pacifica dei volontari di Legambiente, il nostro lettore Lorenzo ci ha inviato questo filmato.

Ecco la triste classifica dei cartelloni-monstre preparata da Legambiente, grazie alle informazioni fornite da comitati, associazioni e blog che si battono contro l'invasione di impianti abusivi:

1) Piazza del Lavoro (160 metri quadrati)
2) Viale dell'Oceano Pacifico (120 metri quadrati)
3) Via C. Colombo e via Pontina (80 metri quadrati)
4) Via del Cappellaccio (72 metri quadrati)
5) Viadotto della Magliana (54 metri quadrati)
6) Viale di Val Fiorita (36 metri quadrati)
7) Via Laurentina (32 metri quadrati)
8) Via C. Colombo (32 metri quadrati).

E meno male che la misura massima consentita a Roma è di 12 metri quadrati!

mercoledì 21 dicembre 2011

Il Prip così come è non piace neanche all'Agenzia Comunale per la Qualità: Roma prenda esempio da Firenze

Questa volta non potranno dire che sono solo le associazioni cittadine a lamentarsi del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari che il Campidoglio sta lasciando nei cassetti da troppo tempo.

Questa mattina, l'Agenzia per la Qualità dei Servizi Pubblici del Comune di Roma ha presentato un'analisi approfondita del Prip, criticandolo in molti aspetti e fornendo suggerimenti davvero validi ed interessanti. Un esame lucido e per molte parti condivisibile, che ci riserviamo di commentare più in dettaglio nei prossimi giorni.

Per ora vi riassumiamo le osservazioni dell'Agenzia e linkiamo il documento in modo che i nostri lettori più esperti possano leggerlo e fare i loro commenti.

L'Agenzia, diretta da Paolo Leon, ha deciso di confrontare il Prip di Roma con i Piani Regolatori di Firenze e Milano. Ma il giudizio sul piano di Roma è chiaro: "Non è sufficiente a modificare in maniera determinante l'impatto negativo dell'invasione pubblicitaria." Parole come 'impatto negativo' e 'invasione' - ribadiamo - non sono scritte da Basta Cartelloni!

Come giustifica il proprio parere negativo l'Agenzia? Confronta (pag. 29) i metri quadri di superficie pubblicitaria per km lineare di strade tra Roma e le altre città. E i dati parlano da soli:

Roma        48,5 mq/km (col Prip si passerebbe a 37.3 mq/km)

Bologna     10,9 mq/km

Torino        32,6 mq/km

Genova      17,7 mq/km

Firenze       21,4 mq/km  (grazie al nuovo Piano Regolatore mentre prima erano 44,9)


Dunque - si domanda l'Agenzia - se Firenze (che è città d'arte come Roma) ha ridotto del 50% la propria superficie espositiva, perchè la Capitale non fa altrettanto? Perchè, insomma, il Prip è stato timido nel tagliare gli spazi pubblicitari? Cosa che Basta Cartelloni ha chiesto mesi fa!

Ma non solo. Esattamente con la stessa filosofia con la quale l'abbiamo proposto noi, l'Agenzia invita l'Amministrazione a ridurre gli spazi pubblicitari e nello stesso tempo ad aumentare i canoni richiesti alle ditte. Spiega infatti a pagina 31 che "rispetto all'attuale situazione di disordinato sovraffollamento, le imprese pubblicitarie operando su minori impianti ma collocati razionalmente sul territorio potrebbero ridurre i costi e accrescere il valore commerciale del proprio servizio".
Insomma meno cartelloni, ma di qualità, che farebbero incassare di più sia le ditte che il Comune.

C'è la poi la criticità dei piani di localizzazione che l'Agenzia lascia intendere non possono essere affidati ai privati e che richiedono molto tempo per essere approvati. Ma c'è di più: se anche i piani di localizzazione fossero approvati in fretta "il settore delle affissioni continuerebbe ad essere caratterizzato da un diffuso abusivismo che per essere governato richiederebbe risorse economiche difficilmente reperibili".

Ecco perchè suggerisce una soluzione!! Subito dopo aver approvato il Prip, affidare la concessione della pubblicità a Roma ai privati tramite un bando di gara (pag. 31).

Insomma l'Agenzia ha evidenziato tutte le criticità che la nostra Associazione e altri gruppi di cittadini avevano sollevato mesi fa, all'atto della presentazione del Prip. Un piano che - senza modifiche radicali - non potrebbe funzionare e che non si sa da chi e quando verrebbe messo in pratica.

Dal Campidoglio, hanno fatto orecchie da mercante alle nostre osservazioni. Nonostante i proclami dell'Assessore Bordoni, la Commissione Commercio ha licenziato lo stesso piano che le era stato presentato aggiungendo solo un emendamento ridicolo e insufficiente. Le nostre osservazioni non sono state tenute in considerazione. Ma - guarda un pò - tornano tutte grazie al lavoro svolto da questa Agenzia.

Crediamo di avere diritto a delle spiegazioni!

Eccola finalmente la verità!

Per quanto tempo l'assessore ed il direttore dell'ufficio affissioni ci hanno raccontato la favoletta che l'abusivismo non era quello denunciato dai cittadini e dai movimenti, ma che al contrario la banca dati predisposta dal Comune era affidabile, a meno di una piccola percentuale di illeciti?

Ebbene nel dare oggi la notizia dell'ennesimo giro di rimozioni, l'assessore si lascia sfuggire una frase emblematica: "Verranno tolti anche i cartelli iscritti nella banca dati comunale che sono però in contrasto con il codice della strada". 
(Evitiamo qui di esprimere il nostro disappunto con una qualche espressione volgare; invitiamo però i lettori a pensarla per proprio conto ... qualcosa di forte).

Cosa cosa? Vi sono quindi impianti che violano le norme del codice della strada ma sono ugualmente iscritti in banca dati? Benvenuto all'assessore! Sono anni che cerchiamo di spiegarglielo in tutte le lingue.
Provvediamo anzi a comunicargli, per l'ennesima volta, un'altra terribile notizia: in banca dati ci sono anche numerosi impianti che violano i vincoli paesaggistici presenti nella città di Roma.

Insomma, per ammissione (finalmente!) dello stesso assessore la banca dati del Comune è esattamente quel colabrodo che abbiamo sempre denunciato, e la causa di ciò è lo scellerato meccanismo introdotto dalla delibera 37/2009: la ditta paga il CIP e si vede l'impianto inserito in banca dati, in spregio alle norme a tutela della sicurezza e del decoro.

Temiamo per l'assessore che questo improvviso dinamismo in materia di degrado da cartelloni giunga ben oltre il tempo limite. Delle indagini in corso da parte del Comandante Di Maggio non si sa ancora nulla ma i rumors fanno ben sperare (per la città, non certo per gli uffici). 
Del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari non c'è ancora traccia in Consiglio Comunale, alla faccia della panacea che avrebbe dovuto essere nelle parole dell'assessore e dei vuoti proclami dei consiglieri del PDL che ne hanno fatto la loro foglia di fico per bocciare la nostra delibera.
A tutti costoro proponiamo la seguente colonna sonora per illustrare lo stato della questione. Non se ne abbiano a male.

Roma pulita dipende anche .........dai cartelloni! Mezzo dell'Ama finisce contro impianto pubblicitario

Già pulire le strade di Roma è opera difficilissima a causa delle auto in perenne sosta. Ma adesso, gli operatori dell'Ama devono fare attenzione anche alla miriade di cartelloni piantati ovunque. Guardate cosa è successo a piazza San Giovanni Battista de la Salle sabato mattina.




La lancia di un autospazzatrice dell'Ama ha centrato in pieno un impianto pubblicitario che sembra del tutto irregolare. La sua distanza dal ciglio stradale, infatti, non è in regola con l'attuale normativa. E dalle foto (che ci sono state inviate da un lettore) si nota anche che la plancia è pericolosamente sporgente sulla strada.



Rispetto a tanti incidenti gravi che abbiamo documentato e che hanno visto protagonisti cartelloni pubblicitari a Roma, questo sembra cosa da poco. In realtà non va sottovalutato. L'impatto tra mezzi alti (camion, spazzatrici, furgoni, etc) e cartelloni è sempre più frequente (ricordatevi questo episodio e quest'altro).

Se il Codice della Strada prevede che gli impianti vadano installati paralleli al senso di marcia un motivo ci sarà! E allora perchè questa norma a Roma non deve essere rispettata?

martedì 20 dicembre 2011

Prosegue la triste saga di piazza Villa Carpegna: il degrado è opera di tutti i partiti. Eccone un esempio

Piazza di Villa Carpegna era stata completamente ripulita il 4 dicembre scorso da un gruppo di cittadini che aveva bonificato l'area dalla sporcizia, dalle scritte sui muri, dalle affissioni abusive. Dopo pochi giorni, i partiti politici - invece di plaudire ad un'iniziativa meritoria come questa - hanno pensato bene di insozzare nuovamente la piazza con i loro disgustosi manifesti. Il nostro lettore Stefano - uno dei più attivi tra i volontari del decoro a Roma -  ha documentato giorno per giorno la nuova calata dei barbari devastatori.

Il 12 dicembre ci ha inviato le foto delle affissioni ad opera del Pdl. Il 14 dicembre quelle di Sel, Pd e Cgil e  oggi ecco chiudersi il capitolo con Terzo Polo e Popolo di Roma. Dunque praticamente tutto l'arco costituzionale che continua a farsi beffa della città e di chi cerca di migliorarla.

Di seguito le fotografie dell'ennesimo inqualificabile atto di arroganza e disprezzo nei confronti di Roma e la lettera inviataci da Stefano con una 'particolare' classifica dei responsabili del degrado.

I cittadini - lo sappiamo da tempo - sono assai migliori della classe politica che vorrebbe rappresentarli!

Dei primi due classificati della gara abbiamo già parlato. Adesso aggiorniamo la classifica.
Sabato 17, ore 8.30, al grido di 'salviamo l'Italia' è arrivato il Terzo Polo che occupa i casottini della corrente. A pari merito il Popolo di Roma che condivide i cassonetti gialli con i vecchi manifesti di Sel. Bella accoppiata.



'Smettere di fumare' è fuori concorso.


Sabato 17 (ore 9.30) solamente un'ora dopo, un pò in affanno, ecco la Giunta Alemanno che riprende possesso degli ambiti cassonetti gialli. Al Momento la giunta finanzia una campagna per il decoro che dice "Roma è casa nostra rispettiamola". Ottimo suggerimento, sarebbe il caso di dare il buon esempio.



Domenica la situazione è di nuovo mutata e domani sicuramente cambierà ancora. Inutile seguire altri aggiornamenti. Lo scenario è manifesto: totale mancanza di regole e di controllo del territorio, tutti fanno come gli pare.

Facciamo prima a ragionare in senso inverso: vediamo se qualcuno pubblicamente prende impegno a non deturpare la città. L'occasione potrebbe esserci sabato 28 gennaio, quando ci sarà un nuovo decoro day nel quartiere e cominceremo a fare dei distinguo tra chi c'è e chi manca. Tra chi pulisce e chi imbratta.

In ultimo menziono i cartelloni del circo davanti l'ingresso della villa. Altri pagliacci, quelli veri, gente che lavora duro, fa divertire i bambini, non prende rimborsi elettorali ed evita di appiccicare carta sui muri.
Magari l'ubicazione del cartellone è un pò discutibile ma visto il contesto, ne escono alla grande. Se si presentano alle elezioni, sarebbero da votare.

Questo palo non ci è nuovo! Dove l'avevamo già visto???

Durante la scorsa estate una delle tante ditte pubblicitarie che hanno mano libera a Roma, decise di piantare in tutta la città decine e decine di cartelloni. Alcuni di questi erano così pericolosi da non poter essere tollerati neanche un minuto. La nostra Associazione li denunciò subito mentre il nostro blog pubblicò numerosi post. Uno di questi riguardava un cartellone la cui plancia si trovava sulla sede stradale, in via della Pineta Sacchetti.

L'impianto pericolossimo su via della Pineta Sacchetti

Pochi giorni dopo, i Vigili del XIX° gruppo ci avvisarono di averlo multato e la stessa ditta lo rimosse.

Ma siccome a Roma una volta che hai piantato un cartellone, fosse pure in mezzo al Colosseo, acquisisci un non ben identificato diritto a ricollocarlo, ecco cosa abbiamo scoperto in questi giorni in via Alberto Bolognetti, di fronte il civico 37.

Questo palo non ci è nuovo
Lo stesso palo, piantato con 'grande maestria', pronto ad ospitare lo stesso cartellone. Non siete sicuri sia davvero lo stesso palo?? Guardate la targhetta identificativa che meraviglia!!! Che simbolo di lavoro curato e di una gestione davvero ordinata della pubblicità a Roma

!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E questa era la targhetta dell'impianto rimosso da via della Pineta Sacchetti. Esattamente lo stesso codice.




Ogni altro commento............lo lasciamo a voi!

lunedì 19 dicembre 2011

Bike Sharing - Nessuna nuova


Curioso articolo sul bike sharing apparso oggi su La Repubblica. Parrebbe scritto da un marziano giunto in città solo ieri.
Sono mesi infatti che le tutte le postazioni del bike sharing romano sono desolatamente vuote, in attesa del nuovo bando promosso dall'Assessorato all'Ambiente del Comune di Roma.

Chi però frequenta le nostre pagine sa bene le magagne che stanno dietro a quel bando, e come esso non possa essere la strada per dotare la città di un servizio di bike sharing di livello adeguato.
E i nostri lettori sanno anche come abbiamo portato fino in fondo le nostre critiche, presentando un formale ricorso avverso alla delibera sul bike sharing.

Sull'argomento tutto tace, anche se abbiamo avuto notizia che la nostra iniziativa ha smosso non poco le acque in Comune.

Qualcuno ha già provato ad accusarci di voler boicottare il bike sharing romano, mentre la verità è che ancora una volta l'amministrazione ha dimostrato di fare le cose in maniera approssimativa e, cosa ancor più grave, ignorando chi gli faceva rilevare gli errori al momento giusto.

domenica 18 dicembre 2011

A via Pinciana i cartelloni ballerini. Si spostano e si aggiungono come se fossero su un palcoscenico

Torniamo sul balletto di cartelloni in via Pinciana, grazie alla segnalazione di un nostro lettore che ci invia questa dettagliata lettera. Lo stesso lettore aveva colto in flagrante una ditta mentre installava uno di questi impianti. Il semplice gesto di scattare una fotografia provocò la reazione violenta degli operai che obbligarono il cittadino a cancellare alcune immagini.
Il lettore non si arrende e continua a documentare la triste storia dei cartelloni in questa strada a due passi da via Veneto. Guardate le foto che ci ha inviato e leggete la sua denuncia.







Salve,


facendo riferimento all'impianto della ditta APA (codice id. 0044/BE668/P) collocato a via Pinciana e da me già denunziato per essere stato spostato ben due volte di poche decine di metri vi comunico che suddetto impianto è stato nuovamente "ricollocato",  alla fine di ottobre circa, sull'altro lato dell'isola spartitraffico.
Dunque - considerando anche la sua prima posizione, da me non denunciata - tale impianto è stato spostato per ben 4 volte nella stessa isola spartitraffico in meno di 6 mesi!


Non è finita: pochi giorni dopo l'ultima ricollocazione di suddetto cartellone, un impianto della ditta SCI gli spunta a pochi metri accanto.


Infine, una settimana circa dopo la moratoria lanciata dal Sindaco Alemanno su tutte le nuove ricollocazioni, il cartellone di dimensioni 1x1 (codice id. 0023/AS981/P) che si vede nella prima foto e che reclamizza un "Compro Oro", è stato spostato a sua volta all'interno dell'attraversamento pedonale. Sebbene di pochi metri, anche questa deve essere considerata una ricollocazione, o esiste un'area di "tolleranza" consentita? Mi auguro di no, perché di area di tolleranza in area di tolleranza, gli impianti possono essere spostati - con una tecnica che definirei della "mosca cieca" - da un lato all'altro della città.


Faccio notare inoltre che:


  • per ogni ricollocazione sono restati dei buchi nel marciapiede tappati alla meno peggio;
  • ci troviamo in area soggetta a vincoli paesaggistici, dato che dall'altro lato della strada comincia il Parco di Villa Borghese;
  • lo stesso spartitraffico dovrebbe essere considerata area verde;
  • la targhetta dell'impianto APA è collocato in posizione tale de essere difficilmente leggibile - violando dunque la norma comunale;
  • gli impianti non rispetterebbero la distanza minima dalla carreggiata (mt 1,80);
  • l'isola perdonale dovrebbe essere inferiore ai 4 mt e, dunque, nessun cartellone - in base al Codice della Strada, dovrebbe essere lì collocato;
  • chiaramente gli impianti violano la norma di prossimità tra un cartellone e l'altro che dovrebbe essere di almeno 15 metri. 


Per favore utilizzare la presente segnalazione come denunzia da inviare agli uffici competenti.


Saluti.


Lettera Firmata.

venerdì 16 dicembre 2011

Lo spartitraffico di piazzale della Radio finalmente libero. Ma il resto della piazza.........

Vi avevamo mostrato la drammatica trasformazione del piccolo spartitraffico di piazzale della Radio con questo post. E ci eravamo anche domandati cosa significasse "l'adeguamento alle norme comunali" di cui parlava un avviso lasciato da una ditta sullo scheletro di un cartellone. Ebbene oggi finalmente possiamo dire che lo spatitraffico è del tutto libero: anche gli ultimi due impianti rimasti e lo scheletro sono stati rimossi.



Lo spartitraffico di piazzale della Radio oggi


Lo spartitraffico fino a ottobre scorso


Lo spartitraffico la settimana scorsa
 Ci chiediamo in quale misura le rimozioni di questi giorni in tutta la città, siano opera delle squadre pagate dal Comune (con soldi pubblici, ahinoi), oppure dalle ditte che preferiscono rimuovere da sole i loro impianti irregolari per timore d'incappare in sanzioni molto pesanti...

Comunque, non solo rimozioni a Piazzale della Radio.

Mentre i due spartitraffico venivano bonificati dal Comune (e dalle ditte), il resto della Piazza si è ulteriormente riempita di cartelloni, specie nelle strade attorno ai giardini pubblici.

Ultimo arrivato in ordine di tempo, questo impianto comparso nottetempo sul marciapiede davanti allo showroom Fiat: lì una volta c'era solo un cartellone mobile 1x1,40.



Un altro maxi cartellone di una ditta molto attiva negli ultimi mesi, anch'esso installato dove prima non c'era nessun cartellone.


Il giardino di piazzale della Radio nel 2008
Il giardino di piazzale della Radio oggi

Infine, dopo l'ennesimo, nuovo indicatore di parcheggio pubblicitario.........




.........tra i molti impianti installati accanto ai giardini (prossimamente torneremo sull'argomento con un approfondimento specifico), ci soffermiamo su questo 2x2 del circuito spettacoli e, in particolare, sulla sua targhetta di "riconoscimento": mancano le cifre del progressivo che "Identifica univocamente la tipologia e l'ubicazione dell'impianto", praticamente la targhetta è irregolare e così l'impianto stesso!



La targhetta del tutto incompleta

Questi alcuni degli esempi di cartelloni rimasti a Piazza della Radio.

Ricordiamo che il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari, adottato dalla Giunta Comunale ma non ancora approvato dal Consiglio, stabilisce che nelle aree a verde pubblico, "nonché lungo le strade che delimitano il perimetro di queste, è vietata la collocazione di impianti pubblicitari, ad eccezione delle aree incluse nelle sottozone B2 e B3..., nelle quali è ammessa esclusivamente l'installazione di impianti di proprietà di Roma Capitale e destinate a comunicazioni di tipo istituzionale nella misura massima di 1 mq di superficie espostitiva ogni 1.000 mq di superficie destinanta a verde pubblico." (punto 1.8 Schema Normativo)

Essendo Piazza della Radio inclusa nella sottozona B3, nei marciapiedi che delimitano i giardini pubblici, dovrebbero esserci solo impianti SPQR per comunicazioni istituzionali e basta. Così ancora non è.

Lo sarà mai?