mercoledì 30 aprile 2014

Alfonsi avvia un'altra campagna decoro partecipato. Ma le scritte e i manifesti rimangono. Anzi, aumentano

Sono passati 20 giorni da quando abbiamo comunicato al presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, tramite e-mail all'indirizzo ufficiale, che l'intervento decoro a Trastevere era già stato vanificato, a causa dei mancati controlli dell'Ama e del suo stesso municipio. Nel frattempo, il 14 aprile è cominciata un'altra campagna decoro, sempre a Trastevere, per contrastare gli effetti della movida già denunciati dalla Alfonsi.

A differenza dell'ultima volta, nel comunicato ufficiale, si parla di operatori Ama che svolgeranno un'"attività di informazione e sensibilizzazione di cittadini per promuovere il decoro partecipato": che sia una risposta indiretta alle nostre critiche sull'assenza di una campagna di educazione civica? 

Parrebbe di sì, anche se, per la cronaca, né la presidente Alfonsi, né l'assessore al decoro Campioni, ci hanno voluto rispondere sul tema.

E noi siamo tornati a Trastevere, per vedere se nel frattempo si è intervenuti a ricoprire le scritte e rimuovere i manifesti abusivi da noi segnalati. Niente da fare...

Piazza S. Cosimato

Piazza S. Calisto
Via del Politeama

...tutto è come lo avevamo denunciato il 9 aprile! Anzi, sono comparsi altri manifesti abusivi.

Si fa sempre più forte l'idea che il decoro non sia tra le priorità della giunta Marino, come disse un'anno fa il sindaco e come probabilmente ripeterà di nuovo all'evento di Retake Roma insieme all'ambasciatore USA che si svolgerà i primi di maggio (al quale siamo tutti invitati).

Quindi, si preferisce aumentare la tassa di soggiorno ai turisti, piuttosto che fare la multa a chi imbratta ogni giorno la città con migliaia di manifesti, provocando danni economici e d'immagine incalcolabili.

Non è un caso che oramai non si pulisce neanche più!

- continua...

lunedì 28 aprile 2014

Qualche consiglio (non richiesto) ad Alfano sul degrado di Roma

Angelino Alfano

Il ministro dell'interno si accorge che Roma vive un'emergenza da degrado. E questo - anche se con molto ritardo - va bene. Ma siamo sicuri che abbia ben compreso quali sono le cause che producono questa emergenza? Alfano ne individua principalmente quattro:

  1. spaccio
  2. prostituzione minorile
  3. commercio abusivo
  4. manifestazioni che saccheggiano la città

Il piano speciale che ha annunciato dovrebbe contenere delle soluzioni specifiche per ciascuno di questi problemi.

Ci spiace dire che anche in questo caso, Alfano ha capito poco. La classe politica italiana, come se fosse colta da improvvisa cecità, una volta che sale al potere perde di vista l'interezza del problema. Se a Roma c'è più spaccio, più prostituzione, più commercio abusivo rispetto alle altre città un motivo ci sarà! E se i manifestanti, una volta arrivati nella capitale, si sentono in diritto di metterla a ferro e fuoco, mentre in altre città si comportano diversamente, un motivo ci sarà!

E il motivo è il senso di lassismo e di impunità che Roma trasmette da anni a causa del suo ineguagliabile degrado urbano. Da nessuna parte, in Italia e in Europa:

  • tutti i muri sono coperti da tags e scritte;
  • tutte le strade sono violentate dalla sosta irregolare;
  • tutte le piazze e le strade commerciali sono occupate da oscene bancarelle spesso autorizzate;
  • tutti i treni della metropolitana sono vandalizzati da graffiti;
  • tutte le vetrate dei gabbiotti dei vigili urbani sono sfregiate dall'acido indelebile;
  • tutti i pali, i cancelli, i cassonetti e le serrande sono coperti di microaffissioni abusive;
  • tutte le vie principali sono disseminate di cartelloni pubblicitari;
  • tutte le recinzioni dei cantieri, troppi muri e palazzi sono ricoperti di manifesti abusivi.

Il ministro Alfano, il sindaco Marino e chi li ha preceduti non hanno compreso che l'elenco qui sopra non è la conseguenza, ma è la causa del degrado umano.



Come insegnano decine di città del mondo, da New York a San Paolo, da Nizza a Chicago, solo se si mette argine a questi fenomeni, si riesce a controllare lo spaccio, la prostituzione e chi viene a manifestare in città le porterà rispetto.



E' inutile accanirsi sui singoli aspetti, se non si mette in pratica un grande progetto di rigenerazione urbana. Una volta che la città sarà stata riqualificata, non servirà aggiungere poliziotti o vigili. I fenomeni criminali di piccole e grandi dimensioni si ridurranno considerevolmente. E i romani stessi inizieranno ad amare e tutelare il loro territorio.

Ministro Alfano, sindaco Marino, mettetevelo nella zucca una volta buona: non servono leggi emergenziali, progetti speciali, piani straordinari. Serve solo governare l'ordinario.

sabato 26 aprile 2014

Viaggio nel degrado che accoglie i turisti venuti a Roma per la canonizzazione dei Papi: stazione San Pietro

Dopo aver passato la distesa di cartelloni e bancarelle di Via Gregorio VII,  arriviamo alla stazione di San Pietro.

In basso cartelloni e sosta selvaggia. In alto, graffiti sui pannelli anti-rumore
Prima del sovrappasso della ferrovia: quattro cartelloni, a distanza ravvicinata (meno di 15 metri) l'uno dall'altro e quindi in palese violazione del regolamento comunale affissioni.

Due dei quattro impianti sono senza pubblicità
Manifesti abusivi sul ponte ferroviario, alcuni risalenti a 4 anni fa
Cartoline da San Pietro...

Nemmeno gli impianti sui terreni della stazione hanno la pubblicità (22/4)


I turisti scesi dal pullman vedono i pilastri della ferrovia pieni di manifesti abusivi dei politici locali.


I muri della stazione di San Pietro sono ridotti così. E abbiamo visto che ci sono pure i graffiti sui pannelli di vetro dei binari, che verranno immortalati nelle foto scattate dal treno, come le foreste di antenne televisive.

Dunque, ricapitoliamo: cartelloni, bancarelle, manifesti abusivi, graffiti, sosta selvaggia.

Questa è la "Grande Bellezza" che accoglie i turisti venuti a Roma per la canonizzazione dei Papi.

giovedì 24 aprile 2014

Viaggio nel degrado che accoglie i turisti venuti a Roma per la canonizzazione dei Papi: Via Gregorio VII


Questo è il parcheggio dei pullman turistici di Largo Micara. La prima cosa che vedono i turisti è...


...una distesa infinita di cartelloni pubblicitari!


Ed ecco i marciapiedi che accompagnano i turisti verso la Basilica di San Pietro.

A malapena si cammina...in mezzo alle bancarelle!



Il Cupolone magicamente incorniciato da un impianto 1x1 senza targhetta.

Solo a Roma.

Fine 1° parte - continua...
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ULTIMA ORA: presentato il decalogo per la buona accoglienza di turisti e pellegrini.

Marta Leonori, assessore a Roma Produttiva:

"Chi visita Roma può tornare e soprattutto può fare del proprio viaggio un’esperienza indimenticabile e positiva da raccontare. [...]
La sinergia fra tutti gli attori istituzionalmente coinvolti nell’accoglienza può agevolare una permanenza serena e dare un’immagine positiva della città."

martedì 22 aprile 2014

Arrivano le plance elettorali a Piazza Pio XI, sempre più fiera cittadina del degrado e dell'illegalità


Rieccoci a Piazza Pio XI, qualche tempo dopo, per constatare che la fiera dei cartelloni posizionati sull'area verde centrale - crocevia dei pullman turistici che si dirigono a San Pietro per la canonizzazione dei Papi - si arricchisce, per così dire, delle plance elettorali che vengono installate ad ogni votazione sui marciapiedi, devastandoli, o nelle aiuole e nei giardini, umiliandoli. Come in questo caso.



Cinque cartelloni posizionati l'uno di fianco all'altro, in violazione del regolamento comunale, che prevede una distanza minima tra gli impianti e i mezzi pubblicitari di 15 metri.


Plance elettorali con gli spazi non ancora assegnati (vedere la targhetta in alto senza numero) ma già pieni di manifesti dei candidati alle varie liste.

Nulla a che vedere con le plance che si usano a Parigi e in altre capitali d'Europa: si poggiano a terra, non creano danni all'asfalto, non si mettono dentro alle aiuole. Che volete: altri paesi, altra civiltà...


Qui da noi è partita la corsa a chi affitta più spazi della "cartellopoli" romana. Dal PD a Fratelli d'Italia...


...come se, in questo mare di cartelloni, la politica ci sguazzi benissimo.

E non voglia cambiare.

Speriamo che stavolta, ci sia la volontà politica di farlo.

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Nel frattempo, hanno sostituito il cartellone che avevamo denunciato su Fb.



Prima era in mezzo ai cassonetti, adesso un pò prima.


Sempre in divieto, comunque.

sabato 19 aprile 2014

Leonori: "Entro due settimane il PRIP in giunta e bandi di gara entro il 2014". Bocciato il ricorso delle ditte al Tar, cominciano le rimozioni dei "senza scheda". Una giornata da ricordare per tutto il movimento pro-decoro!


Ieri è stato un giorno da ricordare, per tutto il movimento di associazioni e blog civici che si batte da molti anni contro lo scandalo dei cartelloni a Roma. Per tutti quei cittadini e quelle associazioni - VAS e Bastacartelloni in particolare - che da sempre chiedono una riforma del settore sul modello delle grandi capitali occidentali, che da tempo hanno risolto il problema, volgendolo in opportunità, rinnovando il comparto della pubblicità esterna, portando benefici innumerevoli alla città. Dai maggiori ricavi per l'amministrazione, al decoro ritrovato per la città, fino ai servizi per i cittadini, dal bike sharing all'arredo urbano.

Quello che si va delineando, finalmente, dopo un calvario durato 7 mesi, dove la commissione commercio di Roma Capitale ha tenuto ferma la nostra proposta unitaria di emendamenti al PRIP che oggi, come invochiamo da tempo, l'assessorato a Roma Produttiva ha ripreso in mano e dichiara di voler portare avanti, con la tempistica serrata che l'argomento richiede.

In questa intervista dell'assessore Leonori a Repubblica, si parla di questo: approvazione del "piano regolatore" entro l'estate, piani di localizzazione e bandi di gara per l'affidamento delle concessioni entro dicembre 2014, quando scadranno le attuali. Ma non solo.

Si dà la notizia del respingimento dei ricorsi al Tar che avevano bloccato la delibera di giunta che imponeva la rimozione forzata di 5000 impianti "senza scheda", del tutto abusivi. Ora la procedura, ferma per l'incredibile ricorso di alcune "ditte storiche", riprende il suo corso.

Ed è solo l'inizio, come ha fatto capire l'assessore Leonori. Al quale daremo il nostro appoggio, come abbiamo sempre fatto, nello studio di una riforma seria che parta dai capisaldi che lei stessa ha più volte enunciato e che sono alla base della proposta unitaria di VAS e Bastacartelloni.

giovedì 17 aprile 2014

Marchini propone una raccolta di firme sui cartelloni. L'apporto pari a zero di chi sembrava dover rivoluzionare Roma



Guardate questo scambio di battute tra Alfio Marchini e la nostra redazione Twitter. "Stiamo preparando una proposta di delibera sulla quale fare altra raccolta firme"!!

Raccolta firme?? Questa cosa non ci è nuova caro Marchini, perché la nostra associazione è la figlia di quel Comitato Promotore che portò quasi 12 mila firme in Consiglio Comunale. Solo che farlo oggi, nel 2014, quando in Campidoglio è in itinere la riforma della cartellonistica, beh sembra una cosa ridicola.

Un consigliere comunale, un candidato sindaco, il rappresentante di una famiglia tra le più ricche e potenti deve raccogliere le firme? O ha altri modi per far sentire la propria voce e il proprio peso sullo scandalo cartelloni? E non ci dica Marchini che non era a conoscenza della questione cartelloni perché un anno fa, lo incontrammo in modo molto originale che ora vogliamo raccontare ai lettori.

Era una bella mattinata di sole e il luogo dell'appuntamento fu un'automobile molto capiente, messa a disposizione da Bastacartelloni. Assieme a tre rappresentanti della nostra associazione, c'erano Marchini e tre esponenti del suo staff. Facemmo un lungo giro in macchina, tra Monteverde, l'Ostiense, passando per gli orrori della stazione Trastevere. Mostravamo a Marchini i cartelloni irregolari (sui quali aveva fatto una imponente campagna pubblicitaria), le oscene bancarelle, il degrado da terzo mondo. Lui era molto interessato, faceva domande, seguiva con attenzione. Gli consegnammo il nostro Programma e quando, tra il primo e il secondo turno, Marchini tirò fuori 12 punti per decidere chi appoggiare tra Marino e Alemanno,  una parte corposa di questi punti era dedicata al decoro.

Pubblicammo questo articolo, contenti di sapere che qualcuno in consiglio comunale avrebbe portato avanti le nostre battaglie. Ma l'entusiasmo durò poco: i segnali che erano arrivati prima del voto come le locandine abusive che vedete qui sotto, o la campagna a tappeto sui cartelloni, trovavano conferma.



Marchini di decoro, di legalità, non aveva capito o finto di capire niente!

In cosa è consistito il suo apporto e quello del suo gruppo in questi mesi di governo romano? Quale intervento di Marchini sui media o in Comune si ricorda sui cartelloni, sulle bancarelle, sul responsabile del decoro, insomma sull'agenda che egli stesso aveva scritto?

E oggi, se ne esce con una raccolta di firme??? Dove stava il consigliere del suo gruppo, Onorato, membro della commissione commercio mentre Corsetti faceva perdere tempo con finte sperimentazioni sul Prip?

Caro Marchini, di questa politica la città di Roma non se ne fa niente. Lei ha speso 600mila euro per la sua campagna elettorale, ha lasciato la guida delle sue aziende per fare cosa? Qualche comparsata in tv per parlare di Renzi?

Noi speravamo in una vera rivoluzione. La raccolta di firme l'abbiamo già fatta e senza neanche un euro, senza chiamarci Marchini, solo con il cuore di chi ama Roma. Quel cuore che lei ha usato a sproposito su tutti i cartelloni.

martedì 15 aprile 2014

Ecco il documento col quale Corsetti si lava le mani del Prip e consegna tutto alla Leonori. E le contraddizioni non mancano




A leggere questa lettera che Orlando Corsetti ha spedito oggi all'assessore Leonori sembra tanto si tratti di una "excusatio non petita".
Il presidente della Commissione Commercio, dopo aver fatto trascorrere 7 inutili mesi senza riuscire ad approvare neanche uno straccio di documento, fa una "cronistoria" della vicenda tutta a sua immagine e somiglianza.

Racconta di aver ricevuto 18 proposte tra le quali il "corposo e capillare documento redatto da Vas" (e Bastacartelloni dove è finita?). Racconta di aver ammesso oltre i termini altre due proposte (in realtà si trattava di documenti predisposti da una ditta e un'associazione di categoria ma non costituivano reali emendamenti al Prip).

E poi elenca una serie di "suggerimenti" che evidentemente fa a proprio nome, dato che la Commissione non ha espresso alcun voto.

Vedremo se l'attività dell'assessorato sarà più produttiva e più trasparente. Noi crediamo che il "corposo documento" da noi redatto sia una base importante dalla quale ripartire. Soprattutto perché senza norme di attuazione e senza una disciplina futura, si può scrivere il migliore piano del mondo, ma questo resterà sempre una chimera. Noi la strada l'abbiamo tracciata molto chiaramente. Ci auguriamo che Marta Leonori ne tenga conto.

Per chi fosse interessato, invitiamo a leggere le osservazioni alla lettera di Corsetti redatte dell'architetto Bosi pubblicate sul sito romano di Vas

lunedì 14 aprile 2014

Prip: la Commissione Commercio ha solo perso tempo e non ha approvato niente. Corsetti abbandona e passa la palla

Orlando Corsetti

Non stupisce il comunicato rilasciato da Orlando Corsetti venerdì scorso. "Ho illustrato all'assessore Leonori l'importante lavoro svolto dalla Commissione Commercio. Ora spetta a lei elaborare la proposta da portare in giunta".

Finalmente una parola chiara sullo sconclusionato iter di partecipazione che Corsetti volle avviare a ottobre scorso, con la scusa di ascoltare le associazioni cittadine e gli imprenditori. Un lungo tira e molla che si è concluso con un nulla di fatto. E sapete perché scriviamo "nulla di fatto"? Perché la commissione non ha approvato un bel niente. Non ha partorito la bozza di Prip che aveva promesso, né ha saputo valutare il contributo che associazioni come la nostra e Vas potevano portare.

Corsetti, infatti, non ha portato un documento definitivo in commissione. I consiglieri  non hanno espresso un voto a favore o contro. Sia alcuni membri della Commissione da noi consultati, sia l'ordine delle convocazioni pubblicato on line, dimostrano che nessuno ha votato un bel niente.

Allora Corsetti cosa ha portato alla Leonori? Fondamentalmente il suo scalpo. Ha ammesso, cioè, che fino ad oggi ha agito in eccesso di potere. Che non spettava a lui e alla commissione elaborare una proposta ed è stato costretto a passare la palla a chi ha per legge questo diritto/dovere, cioè l'assessore. Tutte le riunioni, le audizioni e perfino l'idea folle della sperimentazione sul territorio sono scoppiate come una bolla di sapone.

Ora resta l'amarezza della perdita di tempo, delle tante riunioni alle quali abbiamo partecipato, del lavoro che abbiamo cercato di svolgere, ma soprattutto sono stati altri 7 mesi gettati al vento. Un ritardo accumulato a causa delle divisioni interne al Pd che la città non doveva subire.



Riguardo le specifiche proposte che Corsetti avrebbe illustrato alla Leonori - secondo il suo comunicato - c'è l'abolizione dei cartelloni 4x3; la riduzione a 100mila mq della superficie espositiva e l'esclusiva presenza nella città storica di impianti di arredo urbano o di pubblica utilità. Tra tutte, quest'ultima proposta, sembra la più interessante. A prima vista non sembra farina del sacco di Corsetti, ma a noi interessa poco. Ciò che conta è che la città storica (che non è il solo centro storico, ma anche quartieri di pregio architettonico come l'Eur) sia tutelata al massimo: che in quel territorio vi siano impianti di arredo urbano (fermate di bus, toilette pubbliche, cestini per la raccolta differenziata, etc) che producano incassi pubblicitari ma che siano al servizio della città. La pubblicità, cioè, deve essere qualcosa di utile per tutti e non solo per alcuni imprenditori che troppo spesso vivono di abusi e illegalità.

Vedremo cosa produrrà l'assessorato. Noi ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare e portare il nostro apporto per cambiare una volta e per tutte il volto di Roma.

mercoledì 9 aprile 2014

Il progetto decoro partecipato...a metà. Si pulisce e non si controlla e tutto ritorna come prima. Il caso di Trastevere

A fine febbraio è partito in sordina il progetto "Decoro Partecipato", che non è altro che una serie d'interventi di pulizia concordati con i municipi, seguendo le denunce e le segnalazioni dei cittadini.

Come al solito, le operazioni avvengono in maniera semi-clandestina, senza un'adeguata promozione che miri a sensibilizzare l'opinione pubblica. Senza, cioè, quella "campagna di educazione civica" che il sindaco Marino si prefiggeva di attuare nel suo programma sul decoro urbano. E che invece, non è mai iniziata.

Ma soprattutto, senza il reale coinvolgimento dei municipi che, al di là di presenziare agli interventi, non partecipano successivamente ai controlli della zona ripulita. In contrasto con l'idea dei presidi territoriali per il decoro da noi suggeriti e inseriti (anche questi) nel programma del sindaco Marino.

E così, mentre i municipi chiedono il decentramento dello scibile umano - tranne appunto che sul decoro -accadono cose che ti fanno comprendere meglio la totale inutilità di questi interventi senza la vigilanza costante da parte delle istituzioni di prossimità.

E' il caso dell'operazione, avvenuta tra il 25 e il 26 febbraio, di pulizia e cancellazione scritte a Trastevere.

Riportiamo alcuni stralci del comunicato stampa di allora:

Via le scritte dai muri, i manifesti abusivi, le biciclette e i motorini abbandonati. E poi, pulizia dei giardinetti, della fontana e del mercato di piazza San Cosimato....

È il giorno del decoro per Trastevere, dove oggi 18 agenti dei Pics della Polizia di Roma Capitale e 30 operatori Ama sono al lavoro nell'ambito dell'operazione 'Decoro partecipato. ...

Mettiamo in campo tutta una serie di azioni, perchè non può esserci solo la repressione del controllo dei Vigili, che ci deve essere, ma anche un'azione positiva. Queste sono azioni positive che l'amministrazione può fare.

Giudicate voi qual'è stata l'azione positiva di controllo delle istituzioni.


 2 marzo

9 aprile

3 marzo

5 aprile

27 febbraio

11 marzo



9 aprile



Avevamo già segnalato la deriva delle pulizie sulla pagina Fb del presidente Alfonsi, che non ci ha risposto.

Abbiamo provato a convincere i ragazzi del Cinema America, ma non ci siamo riusciti.

Abbiamo deciso di attendere gli interventi di recupero e manutenzione, che non sono arrivati.

Ci sentiamo quindi obbligati a segnalare direttamente al I° municipio quanto sta accadendo, scrivendo un messaggio all'indirizzo ufficiale della presidente Alfonsi e della responsabile al decoro Campioni.

Con la speranza che d'ora in poi verrà presa in considerazione una seria attività di monitoraggio e ripristino quotidiano/settimanale del decoro della piazza e del quartiere in generale. 

Con il contributo, perché no, di cittadini, comitati e associazioni.

L'area giochi di  Piazza S. Cosimato: vogliamo che ritorni così?