venerdì 28 febbraio 2014

Viale Marconi e Piazza della Radio: prime rimozioni di cartelloni illegali & autorizzati dal Comune, a un anno dalle nostre denunce

Ci vuole qualche buona notizia, ogni tanto, anche se sappiamo come vanno le cose, nell'eterno "leva e rimetti" dei cartelloni romani.

Vuoi però la necessità del Comune di far vedere che si lotta contro l'abusivismo - anche se gli impianti sono da lui stesso autorizzati o "sanati" attraverso il meccanismo dell'autodenuncia -, vuoi per la frenesia di certe ditte "storiche" a mostrarsi pentite rispetto a una condotta negativa che le contraddistingue da sempre, sta di fatto che abbiamo assistito negli ultimi giorni a una serie di rimozioni di cartelloni irregolari o del tutto abusivi, da Viale Marconi e Piazza della Radio.

C'è solo un particolare: si tratta di cartelloni che Bastacartelloni ha denunciato con puntuali segnalazioni alla Polizia Locale del gruppo Marconi a marzo e luglio...2013!!!!

Ci sono voluti da un anno a 7 mesi per la rimozione di cartelloni che attentavano alla sicurezza dei cittadini e al decoro della città! Incredibile, ma vero.

Si comincia con l'impianto 3x2 Nuovi Spazi denunciato a marzo 2013 da Bastacartelloni.



Qualche giorno fa, nello stupore generale, aveva esposto la pubblicità dello spettacolo di Beppe Grillo


Il cartellone, in data 28 febbraio, risulta essere stato rimosso, non si sa bene da chi.



Qui sopra, una plancia SPQR e due cartelloni in violazione delle distanze minime del Codice della Strada e del Regolamento Comunale Affissioni.



I due cartelloni, in data 28 febbraio, risultano essere stati rimossi, non si sa bene da chi.


Spostandoci più avanti, abbiamo notato con piacere la rimozione di altri impianti da noi segnalati a marzo 2013 ma già monitorati da un anno.



Guardate però che strano: a differenza dei cartelloni rimossi dallo spartitraffico ad angolo con Piazza Righi, un impianto della De Renzis (ditta "storica", lo ricordiamo) permane ancora vicino alla plancia SPQR all'altezza del civico 150: perché???


Questo uno dei due impianti VAME - ditta radiata dal Comune - che sono stati rimossi nell'ultima settimana.





Un altro impianto della Nuovi Spazi, ditta "storica" per eccellenza, rimosso a "soli" 7 mesi dalla nostra denuncia!




Infine il megacartellone dell'APA, ripiazzato a luglio 2013 sullo spartitraffico di Piazza della Radio, è stato nuovamente rimosso.


Manca soltanto che rimuovano la muraglia d'impianti a recinto del giardino di Piazza della Radio.

E per fortuna che gli uffici del municipio XI° avevano garantito l'impegno a richiedere un intervento per la rimozione dei cartelloni abusivi (eddaje...) in collaborazione con l'Assessorato a Roma Produttiva.

Con un messaggio e-mail del primo agosto del 2013....

La Commissione Commercio rimanda ancora pretestuosamente la sua valutazione politica sull’unica proposta unitaria presentata di modifiche ed integrazioni all’originario Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP) di Roma

Pubblichiamo il resoconto della commissione commercio di ieri, ripreso dal sito del Circolo Territoriale di Roma di VAS (Verdi Ambiente e Società) di cui è responsabile il Dott. Arch. Rodolfo Bosi:
http://www.vasroma.it/la-commissione-commercio-rimanda-ancora-pretestuosamente-la-sua-valutazione-politica-sullunica-proposta-unitaria-presentata-di-modifiche-ed-integrazioni-alloriginario-piano-regolato-2/

Su questo stesso sito il 18 febbraio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Riunione della Commissione Commercio sulle controdeduzioni alla proposta unitaria di modifiche al Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP) di Roma” (http://www.vasroma.it/riunione-della-commissione-commercio-sulle-controdeduzioni-alla-proposta-unitaria-di-modifiche-al-piano-regolatore-degli-impianti-pubblicitaria-prip-di-roma/#more-5175), che si chiudeva rimandando alla prossima riunione della Commissione Commercio convocata per il 19 febbraio 2014: ma quello stesso giorno il Presidente Orlando Corsetti mi ha telefonato per avvertirmi che aveva deciso di rimandare l’audizione con il dott. Francesco Paciello, perché aveva constatato la fondatezza delle critiche da me portate ad un testo delle norme tecniche del PRIP che sarebbero state “riformulate” dalla S.p.A. “Aequa Roma” e che venivano richiamate in molte delle controdeduzioni portate alla nostra proposta unitaria, senza far sapere quale fosse il testo effettivo ed ha conseguentemente deciso di spostare la riunione al 27 febbraio, per dare tempo e modo al dott. Francesco Paciello ed all’Avv. Gianluca Giattino della S.p.A “Aequa Roma” parimenti invitato a presentarsi a questa audizione con una copia delle norme tecniche “riformulate”.

Alle ore 14,54 del 26 febbraio 2014 la Segretaria del Presidente Corsetti mi ha trasmesso in anticipo la “Normativa tecnica di attuazione” in cui è stato convertito nel frattempo dalla stessa “Aequa Roma” l’originario “Schema normativo” a seguito del parere di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) espresso dall’Area VIA e VAS della Regione Lazio con Determinazione n.A12913 del 17 dicembre 2012. Mi è stato così possibile effettuare nel resto del pomeriggio una verifica della conformità di ogni controdeduzione mettendo a confronto il testo della nostra proposta unitaria, le controdeduzioni ad ognuno dei suoi articoli ed il testo così come “riformulato” per gli articoli accolti.

Ho potuto così accertare che, tranne in un caso (art. 30 relativo alle “Finalità e contenuti dei piani di localizzazione”), è stato controdedotto un accoglimento delle modifiche richieste in un testo “riformulato” invece in modo del tutto diverso. I casi più eclatanti da mettere in evidenza sono i seguenti: 

- art. 13 (“Individuazione delle zone e sottozone”) per il quale il testo proposto individua le zone e le sottozone in conformità con la zonizzazione del P.R.G., da cui invece si discosta il PRIP originario, mentre secondo la controdeduzione “le modifiche risultano già accolte nella riformulazione del testo” che è invece esattamente lo stesso dello schema normativo !

- Art. 19 (“individuazione degli ambiti territoriali”) per il quale il testo proposto ipotizza 15 ambiti territoriali corrispondenti ad ognuno dei 15 nuovi Municipi, mentre la controdeduzione parla di modifiche che “risultano già accolte nella riformulazione del testo” che però così come riformulato individua invece 7 ambiti territoriali e non 15.

- Art. 33 (“Efficacia dei piani di localizzazione”) per il quale secondo la controdeduzione le modifiche richieste “sono state accolte nella riformulazione del riscritto art. 36”, dove invece non viene confermato nemmeno il testo dell’unico comma dello schema normativo, secondo il quale “all’atto dell’approvazione del piano di localizzazione sono fissate le modalità di cessazione dell’efficacia di tutte le autorizzazioni relative agli impianti ricadenti nell’area oggetto del piano”, a dimostrazione della chiara intenzione di far salvi gli impianti del “riordino”. Non c’è traccia a maggior ragione del 2° comma proposto che demanda le modalità di cessazione ad ognuno dei bandi di gara che verranno indetti per l’assegnazione della gestione decennale degli impianti individuati da tutti i Piani di Localizzazione. Non è accettabile nella maniera più assoluta che si rinunci a far sapere la “fattibilità” o meno di quanto proposto e si bocci di fatto addirittura lo stesso testo dello schema normativo con un modo siffatto di controdedurre, sperando magari che nessuno sarebbe andato a controllare la “riformulazione del riscritto art. 36” !

Va da ultimo messo in evidenza che il testo così come riformulato da “Aequa Roma” non prevede né “misure di salvaguardia” né le modalità di gestione futura degli impianti pubblicitari, per cui se venisse approvata una siffatta “normativa tecnica di attuazione” non farebbe scattare nessuna disposizione attuativa, lasciando per chissà quanto tempo ancora che a Roma rimanga la definizione dispregiativa di essere una “cartellopoli” in preda al caos ed alla più totale illegalità.

Con questa chiusa ho trasmesso la mia Verifica della conformità delle controdeduzioni alla proposta unitaria in allegato al seguente messaggio di posta elettronica che ho trasmesso alle ore 20,00 al Presidente Corsetti e per conoscenza a tutti i membri della Commissione Commercio oltre che all’Assessore Marta Leonori ed al suo collaboratore Leslie Francesco Capone.

Ringrazio personalmente il Presidente Corsetti per avermi voluto far trasmettere dalla sua Segretaria in anticipo rispetto alla audizione fissata per domani mattina il testo della “normativa tecnica di attuazione” del PRIP così come riformulata da “Aequa Roma”.

Lo ringrazio perché mi ha consentito di verificare immediatamente la rispondenza al vero di tutte le controdeduzioni alla nostra proposta unitaria che parlano di modiche accolte nel testo riformulato, senza averne però quella controprova che richiedevo nel corso dell’ultima audizione e che ha stupito il cons. Valentina Grippo.

La verifica mi ha portato ad accertare che non è stato accolto quasi nulla, confermando i miei legittimi sospetti. 

Ricambio ad ogni modo la premura che mi ha riservato il Presidente Corsetti trasmettendo anch’io anticipatamente in allegato gli esiti di questa verifica, con lo scopo dichiarato di far guadagnare tempo prezioso e permettere così a tutti i membri della Commissione Commercio che leggono per conoscenza di arrivare quanto prima a prendere una decisione ponderata riguardo al PRIP da cui proporre di ripartire all’Assessore Leonori ed alla Giunta Capitolina.


Un cordiale saluto a tutti.

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Alle ore 10 di giovedì 27 febbraio 2014 erano presenti, oltre al Presidente Orlando Corsetti ed al dott. Francesco Paciello ed all’Avv. Gianluca Giattino, nonché al sottoscritto ed a Lester Salis dell’associazione “Basta Cartelloni-Francesco Fiori”, i consiglieri Gianni Alemanno (Alleanza Popolare Nazionale) accompagnato dal suo consulente arch. Giuseppe Pietroforte, Franco Marino (Lista Civica Marino Sindaco) ed Enrico Stefàno (Movimento 5 Stelle), a cui si sono aggiunti in seguito Michela Di Biase (PD), Valeria Baglio (PD) ed Immacolata Battaglia (Sinistra Ecologia e Libertà).

Il cons. Gemma Azuni (anche lei di Sinistra Ecologia e Libertà) ha voluto mandare ad assistere ed a prendere appunti il suo collaboratore Giuseppe Monterosso.

A partecipare alla audizione è venuto anche l’avv. Ettore Corsale, Direttore della Associazione Imprese Pubblicità Esterna (A.I.P.E.).

Sono inoltre venuti ad assistere alla audizione anche i sigg.ri Donato Mattei (di SEL dell’ex Municipio XI), Matteo Costantini (UDC) e Leonardo Ugolini titolare della S.r.l. “Engisolar”.

L’audizione è iniziata nella sala riunioni della Commissione Commercio al 2° piano di via dei Cerchi n. 6, per essere poi spostata nella Sala degli Stucchi al piano sottostante, dopo aver preso atto del numero dei presenti.

Poco dopo l’inizio il Presidente Corsetti ed il cons. Alemanno si sono dovuti assentare per circa 20 minuti per incontrare una rappresentanza sindacale in merito al problema della massima occupazione di suolo pubblico: l’attesa mi è stata utile per dialogare a guadagno di tempo sia con il dott. Francesco Paciello che con l’Avv. Gianluca Giattino e puntualizzare con loro alcuni aspetti garbatamente quanto serenamente, senza nessun tono polemico, favorito in questo dalla loro disponibilità al confronto.

Il Dott. Francesco Paciello mi ha fatto giustamente presente che gli “Uffici” da lui rappresentati non possono sostituirsi alla politica: mi ha dato l’occasione per mettergli in evidenza a mia volta che anche la nostra proposta unitaria non intende sostituirsi alla “politica”, da cui pretende però una sua valutazione ponderata, dopo avere avuto su di essa la “verifica di fattibilità” richiesta esclusivamente al Dott. Francesco Paciello nel Documento di indirizzo sul PRIP approvato dalla Commissione Commercio, ma resa invece sotto forma di “controdeduzione” assieme per giunta alla S.p.A. “Aequa Roma” e prendendo a metro di giudizio il testo riformulato della “normativa tecnica di attuazione”. 

L’Avv. Giattino, che mi ha voluto esternare la sua stima personale per la profonda conoscenza della materia, mi ha assicurato che sono stati corretti tutti gli errori materiali da me unicamente rilevati e non soltanto quelli relativi alle aree vincolate che il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) destina a “paesaggio dell’insediamento storico diffuso” con divieto tassativo di affissione, che hanno comunque abbassato il dimensionamento complessivo del PRIP da 162.500 mq. a 138.0000 mq.: a fine riunione l’Avv. Giattino mi ha anche chiarito che l’aggiornamento operato sia con la correzione d’ufficio degli errori materiali che con la trasformazione dello “schema normativo” in “normativa tecnica di attuazione” è stato messo in atto senza nessun “input” in ottemperanza al contratto d’appalto che ha impegnato la S.p.A. “Aequa Roma” ad andare avanti con il lavoro.

Quando l'audizione si è spostata nella Sala degli Stucchi il cons. Stefano ha chiesto e ottenuto di registrare l'intera riunione.

https://www.youtube.com/watch?v=fMjvTeFs3Tw

Il Presidente Corsetti ha avviato quindi la discussione: è intervenuto l’Avv. Ettore Corsale che ha riconosciuto che a nome dell’A.I.P.E. sono state presentate osservazioni di carattere generale che non hanno riguardato specificatamente la proposta di PRIP di “Aequa Roma” ed ha chiesto di poter presentare a breve delle osservazioni riferite proprio al PRIP: ha chiesto anche di sapere in quale fase del procedimento in corso ci si trovi al momento. Il Presidente Corsetti gli ha spiegato che il compito della Commissione Commercio è quello di scegliere fra le proposte pervenute entro il 17 dicembre del 2013 il tipo di PRIP da consigliare all’Assessore Leonori ed alla Giunta Capitolina di prendere come “proposta” da cui far ripartire l’iter che deve portare alla sua definitiva approvazione da parte del Consiglio Comunale: si è anche detto favorevole ad accogliere ulteriori osservazioni dell’A.I.P.E., benché presentate abbondantemente fuori tempo massimo.

Sono a questo punto intervenuto per manifestare in modo diplomatico ma deciso la mia ferma contrarietà, di cui ho specificato le ragioni: ho ricordato a tutti i membri presenti della Commissione Commercio che con il loro Documento di indirizzo sul PRIP avevano preso l’impegno di decidere dopo 10 giorni da quale PRIP proporre alla Giunta di ripartire scegliendolo fra le proposte pervenute entro il 17 dicembre scorso, ma che di giorni a quel momento ne sono passati ben 72, per cui non potevo accettare nella maniera più assoluta che si perdesse ulteriore tempo per concedere di “risentire” l’A.I.P.E., a maggior ragione perché nel corso della trasmissione televisiva di Uno Mattina l’Assessore Leonori ha assicurato il licenziamento della “proposta” di PRIP da parte della Giunta al massimo entro il mese di marzo. 

Per dimostrare ancora meglio la mia netta contrarietà, ho messo in evidenza che non era giustificabile la richiesta dell’A.I.P.E. a maggior ragione perché per ben 2 volte (di cui l’ultima in presenza anche dello stesso Avv. Corsale) si è confrontata con il sottoscritto e con i rappresentanti di “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” proprio per valutare eventuali punti di convergenza con la nostra proposta unitaria. 

Ho quindi preteso di avere ormai una scadenza certa entro cui la Commissione Commercio possa garantire di prendere in modo definitivo la sua decisione sulla nostra unica proposta: ho anche precisato che una possibile mediazione, per venire comunque incontro alla richiesta dell’Avv. Corsale, sarebbe proprio quella di avere una data precisa certa entro cui diventa pienamente possibile valutare anche l’ulteriore contributo che vuol portare a scoppio ritardato l’A.I.P.E. senza che ciò comporti alcuna dilazione dei tempi.


Il Presidente Corsetti ha allora proposto di continuare la discussione anche nel pomeriggio oltre che la mattina del giorno dopo ed ha proposto di “chiudere” il prossimo martedì 4 marzo, ma il cons. Di Biase ha tenuto a fargli presente che la decisione spetta a tutti i membri della Commissione: ho allora insistito per avere comunque un termine, controproponendo come data ultimativa almeno la fine della prossima settimana, ma non mi è stato risposto, anche perché il Presidente Corsetti ha spostato il discorso sulla “normativa tecnica di attuazione” che ha invitato il Dott. Francesco Paciello a spiegare.

A questo punto sono dovuto intervenire di nuovo in modo ancor più fermo e deciso per contestare senza mezzi termini che si stava seguendo un “metodo” completamente diverso da quello che si era dato la Commissione Commercio e che ora veniva del tutto rinnegato. 

A dimostrazione di questo ho ricordato che il 22 ottobre scorso l’Avv. Giattino aveva illustrato il PRIP facendo sapere anche del suo aggiornamento e che quello stesso giorno avevo posto il problema di quale fosse il PRIP da proporre di emendare: ne deriva che se la scelta di Corsetti è stata quella di ripartire dal PRIP originario e non da quello aggiornato, tenuto peraltro “nascosto” a tutti fino alla fine, benché avessi ripetutamente chiesto di poterlo almeno conoscere, appare altamente scorretto che ora si sia controdedotto alla nostra proposta unitaria di modifiche ed integrazioni al PRIP originariamente sfornato da “Aequa Roma” prendendo a metro di paragone il PRIP invece aggiornato, quando si trattava peraltro di fare solo una “verifica di fattibilità” che non c’è invece stata: basti portare ad esempio paradossale gli articoli giudicati “ultronei” senza far sapere se sono ad ogni modo pur sempre fattibili. 

Ho anche criticato fortemente che a controdedurre assieme al Dott. Paciello sia stata anche “Aequa Roma” che da soggetto di cui si doveva “controllare” il lavoro prodotto si è così arrogata il diritto di diventare lei il “controllore” delle proposte di modifiche ed integrazioni che le sono state portate, a cui ha per giunta controdedotto giudicando esclusivamente sulla base della conformità di quanto da noi proposto con quanto da lei aggiornato e non certo sulla “fattibilità” della nostre Norme Tecniche di Attuazione ! 

A Corsetti che mi ha rinfacciato di essere stato io a voler vedere e conoscere la “normativa tecnica di attuazione” ho dovuto far presente il grave quanto inaccettabile equivoco in cui stava incorrendo pretendendo ora di fare una “valutazione” ed un “esame“ di merito del PRIP aggiornato che lui stesso aveva escluso, perché io avevo invece solo chiesto in modo chiaro ed assolutamente inequivoco di verificare esclusivamente se il testo “riformulato” in accoglimento di diversi articoli delle nostre Norme Tecniche di Attuazione fosse esattamente lo stesso di quello da noi proposto, per cui l’esame e la conseguente valutazione “politica” è e deve essere fatta sempre e soltanto nel “merito” della nostra proposta unitaria, perché “legittimata” dal procedimento voluto dalla Commissione Commercio, e non certo nel “merito” degli aggiornamenti apportati da “Aequa Roma” proprio perché non “legittimati” invece in partenza. 

Ho messo ad ogni modo in rilievo che la legge n. 241/1990 sulla trasparenza degli atti amministrativi obbliga la Commissione Commercio a spiegare sempre e comunque le ragioni tecniche e giuridiche che l’avranno portata ad accogliere così come a bocciare in tutto o in parte la nostra proposta unitaria.


A questo punto è intervenuta risolutamente la consigliera Immacolata Battaglia per stigmatizzare il modo in cui è stato controdedotto in estrema sintesi che non lascia capire nulla: dopo che le ho fatto presente che ogni singolo consigliere per capirci bene qualcosa dovrebbe avere a confronto contemporaneamente il testo dello schema normativo da una parte, il testo a fronte della nostra proposta unitaria, il testo della “normativa tecnica di attuazione” riformulata da “Aequa Rona” ed il testo infine delle sintetiche controdeduzioni, ha fatto presente che Lei lavora e non ha né deve giustamente stare a perdere il suo tempo prezioso, per cui ha chiesto di avere in tempi rapidi una nota del Dott. Francesco Paciello con un quadro sinottico che consenta non solo di fare simultaneamente i suddetti 4 confronti, ma anche di capire riguardo all’aggiornamento dove e quali siano le differenze tra ieri ed oggi.


Le ha fatto eco il cons. Stefàno che ha anche lamentato il rischio di perdere altro tempo prezioso: a tal riguardo non si può non riconoscere che se ad essere sottoposto a proposte di modifiche ed integrazioni fosse stato direttamente il PRIP aggiornato, non si sarebbe perso tutto questo tempo.


Di fronte alla richiesta del cons. Battaglia il Presidente Corsetti ha allora deciso di sospendere la discussione sulla “normativa tecnica di attuazione” per dare tempo e modo al dott. Francesco Paciello di provvedere, senza peraltro fissargli sul momento un termine. 


Il Presidente Corsetti mi ha impedito di proporre di continuare l’esame della “normativa tecnica di attuazione” facendo sapere articolo per articolo “riformulato” quale sia il testo che conferma l’accoglimento esatto di quanto da noi proposto: indispettito dalle mie rimostranze, ha addirittura minacciato di tenere le prossime riunioni della Commissione Commercio a porte chiuse, in barba al Regolamento comunale che le considera “pubbliche” ed “aperte al pubblico”. 

Mi è arrivata notizia proprio mentre stavo finendo di scrivere questo articolo che il Presidente Corsetti ha disposto la Convocazione della Commissione Commercio per il 4 marzo 2014 specificando in modo sottolineato che “la Commissione non sarà aperta al pubblico“

Faccio presente al riguardo che il 1° comma dell’art. 91 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale riguarda proprio la “Pubblicità delle sedute” e dispone che le sedute delle Commissioni sono pubbliche salvo i casi in cui la Commissione, con determinazione motivata adottata a maggioranza assoluta dei componenti, decida di adunarsi in seduta segreta per la tutela della riservatezza di persone, gruppi o imprese

Non mi risulta che il Presidente Corsetti abbia riunito nel pomeriggio la Commissione Commercio né che questa possa ad ogni modo avere adottato una determinazione in tal senso a maggioranza assoluta dei suoi componenti (cioè quanto meno di 8 consiglieri sul totale di 12, considerato se non altro che alla riunione del 27 febbraio hanno partecipato in 7) che non avrebbe comunque potuto motivare, visto che la materia in discussione, oltre ad essere il proseguimento di quella già tenuta a cui hanno partecipato un pari numero di 7 persone, non presenta nella maniera più assoluta i caratteri della riservatezza di persone, gruppi o imprese” da tutelare. 

Mi riservo pertanto di scrivere immediatamente al Presidente Corsetti ed a tutti i membri della Commissione Commercio per segnalare questo illecito eccesso di potere non consentito dalla normativa vigente in materia ed invitare tutti, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, a lasciar aperta al pubblico la riunione di martedì 4 marzo 2014, riservandomi in caso contrario di parteciparvi di prepotenza presentandomi con la stampa e con la forza pubblica: il Presidente Corsetti può togliermi se vuole il diritto di parlare e di intervenire, come mi ha finora democraticamente consentito e lo voglio ringraziare per questo, ma non può impedirmi nella maniera più assoluta di assistere alla riunione per vedere dove si vuole andare veramente a parare, a maggior ragione perché a dover essere valutata è proprio la nostra proposta unitaria che è costata mesi di duro lavoro e confronto reciproco e che non intendo vedere umiliata ed offesa in questo modo !


Prima che fosse chiusa del tutto la riunione, ho consegnato al Dott. Francesco Paciello quelle che ho definito 2 “chicche”, vale a dire le foto a colori di 2 accorpamenti illeciti di impianti pubblicitari contigui a formare 2 maxi impianti di mt. 8 x 3 in due tratti della via Cassia, per dimostragli che – mentre da una parte si continua a perdere del tempo prezioso – dall’altra parte continua impunito il Far West a Roma della più completa illegalità.


Una volta finita la riunione ho chiesto ed ottenuto dal Presidente Corsetti di essere ricevuto nel suo ufficio personale assieme a Lester Salis: gli ho messo in grande evidenza che – se fossi stato un credulone e mi fossi fidato ciecamente (senza alcun controllo da S. Tommaso) di tutti i testi dichiarati accolti così come riformulati e presi pari pari nella proposta di PRIP da cui ripartire – mi sarei trovato di fronte al fatto compiuto di una “normativa tecnica di attuazione” che è completamente diversa dal testo delle nostre Norme Tecniche di Attuazione.


Mi sarei trovato soprattutto di fronte alla ripartenza di un PRIP che è sostanzialmente lo stesso di quello licenziato dalla Giunta di Alemanno, di cui è stata cambiata solo la “veste” dello “schema normativo” trasformato in “normativa tecnica di attuazione”, fatta eccezione da un lato per gli errori materiali corretti d’ufficio che non vanno comunque ascritti a merito di “Aequa Roma” visto che è stata costretta a farlo dal sottoscritto e dall’altro lato per il passo indietro da gambero con cui è stato invece rinnegato il testo dello schema normativo relativo alla efficacia dei Piani di Localizzazione, che a mio giudizio è la dimostrazione palese delle pressioni e delle forzature subite da parte delle ditte pubblicitarie che non vogliono i bandi di gara, ma che al tempo stesso pretendono che durino in eterno le concessioni dei loro impianti del “riordino” in un autentico regime di monopolio.

A tal ultimo riguardo lo stesso Avv. Giattino mi ha anche lui confessato che tutte le concessioni così come tutte le autorizzazioni prima poi scadono, per cui è semplicemente assurda e del tutto fuorilegge la pretesa di farle durare in eterno.

Al Presidente Corsetti ho detto senza peli sulla lingua che tutti questi ritardi lasciano adito a legittimi sospetti di non stare dalla parte dell’interesse pubblico generale, perché è un dato di fatto inconfutabile che si sta permettendo alle ditte pubblicitarie che hanno installato impianti abusivi di continuare a sfruttarne la pubblicità irregolare, visto che l’Assessore Leonori non si è sognata fin qui di oscurare nemmeno i 5.000 impianti “senza scheda” da rimuovere entro il prossimo 19 marzo.

Davanti a tutti gli italiani che l’hanno vista e sentita quando l’11 febbraio scorso ha partecipato alla trasmissione di Uno Mattina si è impegnata ad oscurare i suddetti 5.000 impianti ed a licenziare il PRIP al massimo entro marzo.

Di impianti oscurati a Roma non c’è ancora traccia alcuna: quanto al mese di marzo, visto l’andazzo e le “manovre” in corso, che hanno fatto diventare il procedimento avviato dalla Commissione Commercio una telenovela di cui non si sa la fine, c’è da osservare che a questo punto si tratta sicuramente di un mese ma non si sa di quale anno.

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

martedì 25 febbraio 2014

Ennesimo "piccolo" incidente, simbolo di uno dei più grandi scandali degli ultimi anni

Via Ulisse Adrovandi angolo via Paisiello. I parapedonali sono stati spazzati via. A Roma è impossibile che un'auto esca di strada senza finire contro un cartellone







sabato 22 febbraio 2014

Che succede alla battaglia sul PRIP? Riassunto dei fatti e prossimi appuntamenti



Cos'è successo al Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari? Come procede l'iter di partecipazione e riscrittura del nuovo testo che sarà approvato dalla giunta? E le rimozioni degli impianti "senza scheda" nemmeno registrati in banca dati? Perché sembra che a Roma su quel versante delicato e importantissimo, come sul decoro in generale, sia tutto fermo?

A questa e altre domande cercheremo di dare risposta e spiegare perché a febbraio 2014, la spinta innovatrice del sindaco Marino, che aveva messo il decoro nelle sue priorità, sembra essersi fermata.

Cominciamo dal PRIP, innanzitutto. Quel piano regolatore degli impianti che Roma aspetta da ormai 20 anni - complice l'inerzia di una intera classe politica, sinistra compresa - e che, dopo la sua scrittura da parte della giunta Alemanno (che ne fece un cavallo di battaglia ma che poi - a differenza di regolamenti complici, delibere e sanatorie dell'esistente -  non approvò mai), è stato ripreso dalla giunta Marino nella bozza originaria, per avviare un percorso di partecipazione con i soggetti interessati, che si è concluso il 17 dicembre.

In quel contesto, sono pervenute alla commissione commercio presieduta da Orlando Corsetti, 17 proposte di modifica dell'attuale testo di AequaRoma, commissionato da Alemanno: 5 sono delle associazioni e ditte pubblicitarie, molte di singoli cittadini e onlus, ma solo una entra nel merito del processo di emendamento alla proposta di PRIP: è quella della nostra associazione insieme a VAS - Verdi Ambiente e Società.

La nostra proposta, già avanzata nella campagna elettorale dello scorso anno, prevede l'azzeramento delle attuali concessioni, favorito dalla scadenza dell'ultimo rinnovo previsto a dicembre di quest'anno, congiuntamente alla revisione dell'articolato normativo, delle tavole illustrative, all'aggiunta di un capitolo sulle misura di salvaguardia - in attesa che il PRIP e i "piani di localizzazione" entrino a regime - e di una parte dedicata alle modalità di gestione dell'ultima, temutissima fase: quella dei bandi di gara.

Dunque, le proposte di riforma ci sono. Serve una decisione "politica" su quali prendere in considerazione. Ed è proprio su questo, che si è bloccato tutto.

Pare, insomma, che siano andate a buon fine le pressioni della lobby dei cartelloni.

Ma cosa diceva l'assessore Leonori, qualche mese fa?

Vediamo. Nell'intervista rilasciata il 22 ottobre a Repubblica,  l'assessore dichiarava che dopo aver svolto i piani di localizzazione "la città poi sarà divisa in lotti, da un minimo di 5 a un massimo di 8: per ogni area sarà fatto un bando europeo, in modo da poterla affidare ad un concessionario che dovrà impegnarsi anche a mantenere la zona libera dall'abusivismo ... E questa è una delle sfide per fare un passo avanti e per garantire alla capitale il decoro che merita".


Propositi che vennero confermati nelle successive dichiarazioni della Leonori del 31 ottobre, 26 novembre e 7 dicembre ("entro il 2014 verrà ridisegnato l'assetto della cartellonistica pubblicitaria" diceva l'assessore). 

Ma le cose, hanno cominciato a prendere una brutta piega da quando, nella parziale revoca della sanatoria di Alemanno, fu mantenuto il recepimento degli impianti del riordino nel futuro Piano Regolatore e nei piani di localizzazione. Tradotto: vengono rinnovati 15 mila impianti che inseriti nei futuri piani di localizzazione, impediscono la riforma della cartellonistica basata sulla scadenza dei titoli concessori e autorizzativi da riassegnare con il metodo dei bandi di gara per macroarea. 
E da lì abbiamo capito che la strada era in salita.

Poi due mesi di rallentamenti e lungaggini a cui si è giunti, ora, alla discussione delle proposte di modifica del PRIP, con metodi a dir poco discutibili da parte dell'Ufficio Affissioni che ha giudicato la fattibilità degli emendamenti. 

Giovedì prossimo, ci sarà la nuova seduta della commissione commercio a cui prenderà parte il dirigente servizio Affissioni e Pubblicità: lo stesso che lavorava per Alemanno. E che Marino ha riconfermato.

E mentre l'orizzonte utile ad approvare il PRIP entro dicembre, si assottiglia sempre più e i cartellonari fanno festa, è arrivata la promessa dell'assessore: a marzo 2013 verrà licenziato il PRIP della giunta Marino che farà il giro di consultazione dei municipi e ritornerà in commissione per essere infine concluso e approvato in Consiglio Comunale, per la fine dell'anno. Ma quale PRIP sarà e i tempi saranno rispettati?

Lo diciamo a chiare lettere: se l'assessorato a Roma Produttiva deciderà di rallentare l'iter di approvazione o di varare un PRIP fotocopia rispetto a quello di AequaRoma, se insomma deciderà di NON riformare il settore, Bastacartelloni e VAS - con il supporto di Cartellopoli e di tutto il movimento antidegrado - denunceranno questo ennesimo colpo di mano che sancirebbe la definitiva continuità di vedute con la passata amministrazione di Alemanno e Bordoni.

venerdì 14 febbraio 2014

Fanno i lavori di riqualificazione ma ci lasciano dentro i cartelloni! - Scandalo a Largo Bernardino da Feltre

Da qualche settimana sono iniziati i lavori di risistemazione dello spartitraffico di Largo Bernardino da Feltre, nell'ambito del piano di riorganizzazione di Porta Portese.

Uno si aspetterebbe che finalmente, i cartelloni installati in spregio alle norme del Codice della Strada e del regolamento comunale,  venissero tolti, dopo anni d'illecita permanenza.

Ma invece.......




...li hanno lasciati al loro posto!



Dentro al cantiere, sono rimasti un indicatore di parcheggio della Clear Channel, due parapedonali della Stunt Publicity, sullo sfondo impianti 4x3 della Esotas e uno stendardo 2x2 della ODP.

Fuori dal cantiere, 4 parapedonali Stunt Publicity, sempre in divieto di collocazione per distanza ravvicinata da semafori, segnali stradali, etc.


Sopra, i due parapedonali rimasti in piedi, anche senza pubblicità.

Sotto, altri due parapedonali (dell'Apa), rimossi e adagiati nel cantiere.


Li rimetteranno a dimora nella nuova pavimentazione?


All'angolo di Viale Trastevere, una ditta sta eseguendo i lavori di allargamento del marciapiede.

Come potete vedere, anche qui, lasciano i parapedonali pubblicitari, lavorandoci accanto.

Segno evidente che né la Polizia Locale ( I° gruppo e reparto GSSU di contrasto all'abusivismo), né l'autorità del I° municipio e men che meno, l'Unità Monitoraggio e Controllo Affissioni e Pubblicità (facente capo al dipartimento attività produttive), hanno comunicato alla ditta di lavori che gli impianti irregolari andavano rimossi!


E quindi, se non faremo niente noi di Bastacartelloni, o VAS, o Cartellopoli, quegli impianti autorizzati ma illegali, ce li ritroveremo dentro alla nuova isola spartitraffico e nei marciapiedi rifatti.

Una situazione assurda, che denota la più totale assenza delle istituzioni e delle autorità preposte al controllo, sanzionamento e rimozione dell'impiantistica pubblicitaria irregolare o abusiva. E che finisce per degradare, se non annullare del tutto qualsiasi intervento di riqualificazione urbana.

Fin quando a Roma comanderanno le 400 ditte di cartelloni che non vogliono la riforma del settore - favoriti e spalleggiati da funzionari e consiglieri comunali - non ci sarà speranza di cambiamento e decoro per la città.

mercoledì 12 febbraio 2014

Marta Leonori su Rai 1: risolveremo lo scandalo cartelloni entro fine anno. Ma in che modo?



A questo link il dibattito televisivo sui cartelloni a Rai 1, ospiti Marta Leonori, assessore a Roma Produttiva, e il "nostro" Rodolfo Bosi, responsabile del circolo territoriale di Vas- Verdi Ambiente e Società (il video è a cura di Romafaschifo).

Ottimo il servizio introduttivo con le spiegazioni di Massimiliano Tonelli di Cartellopoli, girato a Piazza della Radio e nella falcidiata Via degli Orti di Cesare.

In studio, Bosi ha chiesto che in mancanza di fondi per le rimozioni - avete capito bene, i soldi per le rimozioni ce li mettete VOI e non le ditte di cartelloni - si possano coprire le pubblicità irregolari come si fa con i manifesti abusivi e sanzionare i committenti. L'assessore ha preso nota.

Poi sia l'avvocato Perciballi che il presentatore, Duilio Giammaria, hanno puntato sulla distrazione di fondi per le rimozioni che potevano essere usati nell'emergenza buche.

L'esponente di Confcommercio ha parlato di "lotta all'abusivismo" anche se i cartelloni che invadono la città in spregio a ogni norma, sono clamorosamente autorizzati o sanati con le procedure dell'autodenuncia e successivo inserimento in banca dati.

Quindi, per favore, non parlate d'impianti abusivi ma ILLEGALI, IRREGOLARI e SANATI dal Comune di Roma!

E l'assessore a Roma Produttiva, competente in materia di affissioni, cos'ha detto? Prima di tutto ha ribadito che è in via di approvazione il Piano Regolatore degli Impianti - PRIP - e che poi si faranno i piani di localizzazione. Cose che già sappiamo e che dall'assessorato vanno ripetendo da ottobre, se non fosse che ci giungono indiscrezioni sul "percorso di ascolto e partecipazione" alla riscrittura del PRIP, che definiamo allarmanti.

Al momento, pare che vogliano portare in giunta, nei municipi e poi alla definitiva approvazione di un testo inguardabile, senza i cambiamenti fondamentali che richiediamo da tempo, e che finirebbe per cristallizzare l'assurdo scandalo delle 400 ditte "storiche" (a Parigi sono meno di 5!) che hanno invaso la città.

Nessuna rassicurazione, quindi, dall'assessore Leonori, che però ha promesso che verrà di nuovo in trasmissione quando sarà approvato il PRIP (a marzo..) e che, probabilmente, entro la fine dell'anno il problema sarà vicino alla soluzione.

Quale soluzione? Quella che abbiamo suggerito noi, che poi è la stessa che adottano grandi città come Parigi, Madrid, Berlino, New York - e cioè: PRIP emendato dei favori alle ditte, portare a scadenza tutte le autorizzazioni/concessioni entro il dicembre 2014, piani di localizzazione e infine bandi di gara per macrolotti di territorio - o vogliono fare ciò che chiedono le "ditte storiche", cioè: prorogare tutti i loro impianti in scadenza e fare bandi compensativi per tutte le altre ditte, affidando a ognuna di queste microlotti equivalenti a singoli piani di localizzazione, o peggio a singole strade o piazze di Roma, insomma riproponendo quello che si fa oggi, la spartizione disordinata di ogni metro quadrato a centinaia di aziende che impiantano cartelloni uno diverso dall'altro?

Non lo sappiamo, ma ci arrivano brutti segnali che questa seconda ipotesi sia quella che piace di più a settori dell'attuale maggioranza, ben rappresentata in assessorato e commissione commercio.




Speriamo ci sia al più presto un chiarimento. Cosa vogliono fare del testo integrato di emendamenti al PRIP che Bastacartelloni e VAS hanno già presentato dal maggio 2013?

Aspettiamo fiduciosi la risposta dell'assessorato e dipartimento attività produttive, oltreché dalla commissione commercio.

lunedì 10 febbraio 2014

A Uno Mattina si parla di cartelloni. Tutti davanti alla tv martedì 11 febbraio



Sarà un'occasione importante per chiarire una volta e per tutte, davanti milioni di persone, i dettagli di quanto intende fare l'amministrazione Marino sullo scempio cartelloni.

La trasmissione andrà in onda a partire dalle 7.00 circa, di domattina, martedì 11, e avrà come ospiti l'assessore Marta Leonori, un esponente di Confcommercio, l'avvocato Laila Perciballi del Movimento Consumatori e soprattutto l'architetto Bosi, responsabile del circolo romano di Vas, uno dei maggiori esperti del problema.

Dicevamo che sarà un'occasione speciale perché speriamo che Marta Leonori non si limiti a ripetere il pur giusto ritornello del nuovo Piano Regolatore da approvare e della città da assegnare attraverso bandi di gara. L'assessore, dopo 8 mesi di consiliatura, deve entrare nello specifico, come richiesto dai cittadini e dai blog:

  • da quale piano regolatore si partirà e quando? (ricordiamo che la scadenza del 31 dicembre 2014 non è affatto lontana)

  • quanti saranno i lotti da assegnare e quali servizi la città potrà finalmente ottenere?

Insomma un vero piano di governo di questo settore e un futuro certo, scandito da tempi certi e procedure trasparenti.

La sensazione che la volontà riformatrice espressa a ottobre dalla giunta Marino si stia appannando è ormai quasi una certezza. Speriamo di sbagliarci e la trasmissione di Uno Mattina potrebbe essere l'occasione buona per chiarirlo.

Degrado all'Aurelio: cartelloni, scritte, bancarelle

Lo scempio cartellonaro dell'Aurelio non ha limiti.

Abbiamo visto quello che hanno fatto le "ditte storiche" a Circonvallazione Aurelia e Piazza di Villa Carpegna. Oggi vediamo come hanno ridotto i marciapiedi e l'aiuola di Piazza Irnerio.

Attenti a non finire contro il palo...


Incrocio "cartellonaro"



Al posto della ringhiera, o degli archetti in ferro battuto, una "striscia" di cartelloni.



I cartelloni non possono stare a meno di 15 metri l'uno dall'altro. Perciò, li avrebbero dovuti rimuovere, ma invece...sono stati lasciati anche durante i lavori di ripavimentazione del 2012.

Dal momento che sono certamente stati sanzionati - vero, XIII° gruppo di Polizia Locale? - dobbiamo supporre che ce li abbia voluti lasciare l'Unità Operativa Monitoraggio e Controllo Affissioni.

Che - per "meriti sul campo" - si è vista riconfermare dirigenti e funzionari dalla nuova giunta Marino!

Ma riprendiamo il nostro giro nella zona. Eccoci a Circonvallazione Cornelia.




Guardate questa foto, c'è tutto lo squallore tipico delle strade romane: cartelloni (senza pubblicità, quindi a cosa servono?), bancarelle, scritte sui muri.

E' questa la "Grande Bellezza"?











Concludiamo il nostro viaggio all'Aurelio a Piazza dei Giureconsulti






La battaglia per il decoro e la legalità deve ripartire da qui. Dall'Aurelio ed estendersi al resto della città.

Noi ce la metteremo tutta per convincere i nostri amministratori. Proprio dal XIII° municipio arrivano buone notizie, abbiamo incontrato molti bravi consiglieri e assessori. Ma dai presidenti di municipio e dalla giunta comunale, sembra calato il silenzio su questi temi.Speriamo che le cose cambino e in fretta!

sabato 8 febbraio 2014

Aurelio invaso dai cartelloni. Da qui deve ripartire la battaglia per la legalità

Dopo aver dedicato ben 4 puntate all'asse Olimpica-Trionfale, attraversando Villa Pamphili e Piazza Pio XI°, questa volta ci spostiamo verso il quartiere Aurelio che i nostri lettori già ben conoscono. E' da lì infatti che parte l'esperimento dei Decoro Day, le iniziative di volontariato civico che l'ex presidente Giannini volle e promosse per sensibilizzare i cittadini. Memorabili certi gesti come quelli di rimuovere i cartelloni irregolari senza aspettare le squadre di operai del Comune con interventi immediati a basso costo, contribuendo di tasca propria, mettendosi contro parti della stessa maggioranza di centrodestra.

Che invece, favoriva la lobby dei cartellonari che impunemente distruggeva il territorio da lui amministrato ricoprendolo di impianti. Impianti che ritroviamo, purtroppo, ancora oggi nelle vie e nelle piazze che conducono all'Aurelio, giungendo da Via Gregorio VII°.

Guardate com'è ridotto il bellissimo giardino di Piazza di Villa Carpegna, risistemato da Giannini (oggi all'opposizione) all'entrata della Villa da poco riqualificata.


UNO SCEMPIO URBANISTICO IN SPREGIO AD OGNI REGOLAMENTO E NORMA!



Neanche i muri precedentemente puliti, si sono salvati dai writers al quale il Campidoglio sembra non volersi opporre. Ecco le prime avvisaglie della barbarie graffitara...


Circonvallazione Aurelia è uno scandaloso, inguardabile ricettacolo di cartelloni di ogni forma e dimensione. Mai visto niente di simile in Europa.






Le reti metalliche proteggono i cartelloni - di dubbia legalità - dagli attacchini abusivi che aggiungono degrado al degrado.



Un ridicolo e antiquato orologio pubblicitario.


Cartelloni e bancarelle, un binomio imprescindibile.


Sequela d'impianti a distanza inferiore di 15 metri l'uno dall'altro, tutti diversi, senza uniformare le tipologie, come in ogni città che si rispetti.


Fine prima parte - continua...