Come si può ben vedere da un confronto delle foto sopra riportate, tutti gli impianti pubblicitari di proprietà comunale hanno una struttura portante in ferro che é sicuramente nuova rispetto agli originali modelli installati dal Comune, ma che non é identica tra gli impianti installati in via Pietro De Coubertin, piazza Cardinal Consalvi e Lungotevere Flaminio (con pali di sostegno sormontati da una pallina sferica) e gli altri impianti installati in viale delle Belle Arti e via Francesco Denza (con pali di sostegno senza nessuna pallina sferica, peraltro più alti).
A tal riguardo si fa presente che con deliberazione n. 25 del 10 febbraio 2010 la Giunta Comunale ha approvato i “progetti-tipo per impianti pubblicitari” relativi ad alcune categorie più diffuse sul territorio, fra le quali non figurano però i formati pittorici, anche luminosi, e per affissione diretta e “SPQR” di metri 1,20 x 1,80, dal momento che al punto 2 del dispositivo della delibera si parla di “impianti di proprietà comunale da concedere in locazione a terzi – cd. S.P.Q.R. – nelle dimensioni di m. 1 x 1 – m. 1,4 x 2 – m. 2 x 2 – m. 2,5 x 1,5 – m. 4 x 3, i cui progetti si allegano in atti sotto la lettera B”.
La delibera stabilisce che “la sostituzione degli impianti esistenti con quelli dei progetti-tipo dovrà avvenire, su base territoriale, nei modi e nei tempi fissati dall’Amministrazione. Dette operazioni di adeguamento ... dovranno essere concluse entro il 30 giugno 2010” e dispone che “gli oneri per gli adeguamenti degli impianti esistenti ai progetti approvati, compresi quelli di cui al precedente punto 2, sono ad esclusivo carico dei soggetti autorizzati all’esposizione pubblicitaria”.
La delibera precisa anche che “con successivo provvedimento verranno approvati i successivi progetti-tipo per le altre tipologie di impianti”, ma non risulta a tutt’oggi che siano stati approvati né pubblicati i progetti-tipo della tipologia di m. 1,20 x 1,80: risulta soltanto che con deliberazione n. 49 dell’8 luglio 2011 l’Assemblea Capitolina ha stabilito sia per l’anno 2010 che per l’anno 2011 i canoni di locazione per gli impianti pubblicitari di mt. 1,20 x 1,80 di proprietà comunale SPQR di categoria normale monofacciale (264 €) o bifacciale (432 €) e di categoria speciale monofacciale (393,60 €) o bifacciale (716,40 €).
Sul sito web del Comune di Roma alla pagina
http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/PrototipoImpiantiAllegatoB210_p.pdf é pubblicata la tavola allegato B2/2 che riproduce le tipologie suddette (ad eccezione del formato “palina” di m. 1 x 1) e lascia vedere come il progetto del formato di m. 4 x 3 sia quello più simile agli impianti installati dalla ditta “SCI” sia per quanto riguarda la cimasa con la scritta scolpita “S.P.Q.R.” sia ancor più per quanto riguarda i 4 agganci ai pali.
Dal momento che il nuovo modello da mt. 1,20 x 1,80 é stato introdotto il 30 marzo del 2009 con l’approvazione della delibera del Consiglio Comunale n. 37 ed il successivo 10 febbraio del 2010 con delibera della Giunta Comunale n. 25 sono stati approvati i progetti-tipo, che solo dopo tale data la ditta “SCI” sembra aver “copiato” in parte per i suoi impianti di mt. 1,20 x 1,80, installati a proprie cure e spese, c’é da chiedersi a che titolo abbia potuto effettuare tutte le suddette installazioni, considerato che – anche a voler ipotizzare che il Comune di Roma abbia voluto aumentare il proprio parco impianti – l’art. 33 Bis del vigente Regolamento vieta il rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti pubblicitari su suolo pubblico.
Ne deriva per esclusione l’ipotesi che gli impianti pubblicitari di proprietà comunale SPQR possano essere stati ufficialmente installati dalla “SCI” utilizzando la deliberazione n. 395 del 3 dicembre 2008 con cui la Giunta Comunale ha stabilito che le disposizioni contenute nella deliberazione del Commissario Straordinario n. 45/2008 “si applicano agli spostamenti degli impianti con i titoli in fase di rinnovo (mod. R e SPQR) indipendentemente dal motivo che ha determinato lo spostamento”.
La procedura di “riordino” è stata disciplinata dalla Giunta Comunale con delibera n. 1689 del 9.5.1997 che in relazione alle diverse tipologie ha portato ad approntare una modulistica particolare mediante la quale i soggetti dovevano dichiarare la propria posizione fra l’altro con i Modelli SPQR per la indicazione degli impianti di proprietà comunale concessi in locazione, anche per i quali si chiedeva il rinnovo.
Il 4° caso riguarda le “trasformazioni e/o accorpamenti”: sul sito ufficiale del Comune risultava pubblicato che “Attualmente sono sospesi in attesa della redazione delle relative norme tecniche. Ogni richiesta di ricollocazione/spostamento può riguardare un solo impianto”.
La Determinazione Dirigenziale n. 3312/2008 precisa ad ogni modo che “tali procedure si applicano solo ed esclusivamente agli impianti con i titoli in fase di rinnovo o rinnovati, inseriti nella c.d. Nuova Banca Dati ”.
Con specifico riguardo agli impianti del “riordino” con titoli rinnovati si mette in grande evidenza che la “Indagine sul settore pubblicità e affissioni a Roma”, che il 27 gennaio 2011 è stata ufficialmente presentata dalla Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma, alla pag. 16 fa sapere che “nel frattempo, l’intervenuto rinnovo di .... 453 impianti di proprietà di Roma Capitale (SPQR), con scadenza 31 dicembre 2014, potrebbe ritardare fino a tale data la piena attuazione alle procedure di gara previste nel regolamento della pubblicità e delle pubbliche affissioni”.
Si chiede pertanto di sapere se tutti i suddetti impianti di proprietà comunale concessi in locazione alla ditta “SCI” facciano parte dei 453 impianti SPQR per i quali la locazione é stata rinnovata fino al 31.12.2014.
Per quanto riguarda ad ogni modo gli “accorpamenti”, c’è da dire che sono stati poi riconfermati anche dalle norme transitorie del vigente Regolamento approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 37/2009.
Il comma 13 dell’art. 34 dispone infatti testualmente: “Fino all’entrata in vigore dei Piani di cui all’art. 19, allo scopo di armonizzare l’impiantistica pubblicitaria esistente e conseguentemente migliorare il decoro urbano, è consentito richiedere l’accorpamento e la trasformazione di più impianti già esistenti aventi formato diverso in nuovi impianti tutti del medesimo formato. La richiesta è consentita a condizione che il numero delle autorizzazioni e/o concessioni ed i relativi metri quadri di esposizione pubblicitaria risultanti dagli accorpamenti e dalle trasformazioni siano uguali o inferiori a quelli originari. Non sono ammesse ricollocazioni e/o spostamenti degli impianti interessati. Le richieste devono riguardare solo gli impianti già autorizzati all’esito della procedura di riordino”.
Anche il caso della “ricollocazione/spostamento” è stato riconfermato dalle norme transitorie del vigente Regolamento.
Il comma 4 dell’art. 34 dispone testualmente: “ove gli impianti pubblicitari autorizzati in applicazione del procedimento per il riordino degli stessi risultino in contrasto con norme legislative ovvero con il presente regolamento … o con qualunque altra sopravvenuta e motivata ragione di pubblico interesse, il soggetto autorizzato provvede, entro e non oltre 120 giorni dalla comunicazione dei relativi provvedimenti, all’adeguamento dell’impianto o del mezzo pubblicitario assentito, ovvero, ove tale adeguamento non sia consentito dalle disposizioni suddette, alla rimozione del medesimo. Entro tre mesi da tale rimozione, il competente Ufficio comunale, sulla base del presente regolamento e dei Piani di cui all’art. 19, ovvero di altra disposizione vigente, su istanza del medesimo soggetto, assume ogni conseguente determinazione per autorizzare l’eventuale trasferimento in altra collocazione dell’impianto rimosso”.
In forza comunque della deliberazione di Giunta n. 395/2008, specialmente per gli impianti installati “in difformità a norme inderogabili del Codice della Strada” la ditta interessata può dunque produrre una dichiarazione redatta ai sensi del D.P.R. 445/2000 (cioè una “autocertificazione”) con individuazione della nuova posizione (che in genere deve essere sempre nello stesso Municipio) e deposito della relazione asseverata redatta da un tecnico abilitato: trascorsi 30 giorni dalla presentazione della dichiarazione, l'impianto può essere installato nella nuova posizione, previa specifica “comunicazione” di avvio dell'installazione.
Si chiede pertanto di sapere se tutte le suddette installazioni di impianti di proprietà comunale siano dovute a “spostamenti” richiesti in forza delle procedure relative alle “ricollocazioni” oppure invece delle procedure riguardanti gli “accorpamenti”, precisando in tal ultimo caso quali fossero gli impianti SPQR accorpati e di che dimensioni: in un caso come nell’altro si chiede di sapere se ci sia stata la dovuta “istruttoria” ed il conseguente rilascio della “autorizzazione” da parte del Servizio Affissioni e Pubblicità del Comune di Roma.
Le suddette richieste sono rivolte anche e soprattutto alla S.p.A. “Aequa Roma” che stando a quanto da essa stessa pubblicizzato nel proprio sito internet www.aequaroma.it“nell’ambito delle attività riguardanti la disciplina delle affissioni pubblicitarie, Aequa Roma S.p.A. è stata incaricata di svolgere alcune attività a supporto del Servizio Affissioni e Pubblicità di Roma Capitale, al fine di contrastare l’abusivismo e garantire l’acquisizione degli importi dovuti per l’esposizione pubblicitaria”.
Nello stesso sito é precisato che “Aequa Roma S.p.A., in particolare,si occupa della gestione amministrativa degli impianti e dei relativi titoli autorizzativi; dell’acquisizione dei dati sugli importi dovuti e sui pagamenti effettuati dalle Società di pubblicità in merito agli spazi utilizzati; di attività di controllo, svolte sul territorio, ai fini della repressione dell’abusivismo pubblicitario”.
La richiesta é ancor più motivata dalla considerazione che, per quanto risulta a questa associazione a livello informale, alla S.p.A. “Aequa Roma” sono state date in carico ben 50 ditte pubblicitarie, nell’elenco delle quali la “SCI” figura al n. 43.
Si chiede in conclusione alle SS.LL., ciascuna nell’ambito delle rispettive competenze, di voler verificare la legittimità di tutti i suddetti impianti di proprietà comunale installati dalla ditta “SCI”, provvedendo ad adottare le dovute misure di repressione in caso di accertata violazione della normativa vigente in materia.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
- Responsabile del Circolo Territoriale di Roma della associazione Verdi Ambiente e Società (VAS) -