giovedì 31 maggio 2012

Quando la polizia fa la polizia



Ci è arrivata una comunicazione dalla Polizia Locale di Ciampino che ha colto in flagranza gli operai di una ditta che installavano un impianto abusivo nel territorio del comune.

Evidentemente queste cose sono possibili, mandare una pattuglia della polizia a fare la pattuglia della polizia è una cosa che si può fare nell'Italia del 2012; pretendere il controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine preposte è una prerogativa dei poteri di un infinità di figure istutizionali territoriali, dal sindaco all'ultimo presidente di municipio. Vedere degli agenti che pattugliano le strade del comune e intervengono se notano un illecito non è fantascienza, dovrebbe essere la normalità. Realtà a cui i cittadini che abitano nel comune di Roma non sono più abituati, se ancora succede questo nella normalità quotidiana, alla luce del giorno, in centinaia di strade, tutti i giorni.

Di seguito la mail della Polizia Locale di Ciampino, a cui facciamo i complimenti e rivolgiamo l'invito a continuare con controlli serrati. Al Comune di Ciampino vorremmo chiedere conto della situazione su Via dei Laghi che, nonostante questa rimozione, resta una via letteralmente massacrata da un'infinità di cartelloni che, a questo punto, dobbiamo ritenere tutti autorizzati?
(prossimamente su questi schermi).


Cartellopoli: Ciampino, agenzia colta in flagrante ad affiggere maxi cartello abusivo

Ciampino, 30/05/2012

Una pattuglia del Comando di Polizia Locale di Ciampino, in servizio di rimozione delle affissioni abusive in Via dei Laghi, si è trovata questo pomeriggio dinanzi ad una installazione abusiva di un maxicartellone apposto su un palo su di un marciapiede.

I due addetti della società, avente sede a Ciampino, sono stati identificati e accompagnati al Comando, dove gli sono state notificate le sanzioni di importo pari a 500€ sia per il cartellone (che è stato fatto rimuovere e posto sotto sequestro) sia per il palo. Inoltre, gli accertamenti successivi hanno portato ad ulteriore sanzione con annesso ritiro della carta di circolazione dell’autocarro che veniva utilizzato dalla ditta, in quanto riportava sulla stessa un indirizzo diverso da quello della sede effettiva.

Nel proseguimento della stessa attività, che viene ripetuta con frequenza settimanale, sono state accertate altre decine di affissioni abusive di diverso formato e grandezza, tutte sanzionate a carico del trasgressore (qualora individuabile) e dell’obbligato in solido (il titolare del messaggio pubblicitario). E’ in fase di completamento, inoltre, la verifica della regolarità delle decine di maxi impianti presenti sulle vie cittadine, che porterà a breve alla rimozione di quelli abusivi con annessa sanzione e spese di rimozione a carico del trasgressore.

Si allega foto della rimozione del cartello.


mercoledì 30 maggio 2012

Nel post precedente la morte....ecco ora la nascita di un cartellone

Le installazioni sono riprese senza sosta. Da ogni parte di Roma ci giungono segnalazioni di nuovi impianti pubblicitari montati alla luce del sole, senza ritegno, in una città già sfigurata. E' come se dopo l'assedio di Sarajevo, un altro esercito fosse tornato a bombardare la popolazione ormai sfinita. Non sappiamo se una Roma ridotta allo stremo riuscirà a sopportare altra violenza.

L'ottimo Manusardi, uno dei lettori più attenti, ci manda questo reportage: fotografie scattate alle 14.30 due giorni fa, in via Duccio di Buoninsegna, angolo via Paolo di Dono. Guardatele in sequenza.

Il marciapiede è ancora privo di cartelloni. Ma quel buco fa sospettare.....
Poco dopo, infatti, un 1x1 viene adagiato al suolo

Il cartellone viene issato. Gli operai sono al lavoro armati di cemento

Il mostro è quasi terminato: ancora pende per il peso imponente
Lavoro finito. Il milionesimo cartellone sui marciapiedi di Roma
Il furgone straboccante di cartelloni riprende il suo viaggio: andrà ad installare altri impianti

Il lettore prova a chiamare i Vigili Urbani ma al centralino nessuno risponde!!
Il neonato cartellone si trova in piena curva, a pochi metri dallo scivolo per disabili (ma che ce frega de li disabbili) ed a un metro dalle strisce pedonali (de li pedoni ce ne sbattemo li cogl.....ni).

Non è un film dell'orrore che si conclude con l'avviso: ogni riferimento alla realtà è frutto della fantasia degli autori........

martedì 29 maggio 2012

Come muore un cartellone......e per fortuna non un pedone!

Un cartellone 1x1 pesa molto più di quanto possiate immaginare. E se fosse caduto in testa ad un passante ora conteremmo una nuova vittima da pubblicità esterna a Roma. Per fortuna non è accaduto nulla di grave, ma vedere per terra questo compro oro - lo confessiamo - non ci dispiace affatto! Anzi .......

Via XX Settembre, altezza via Firenze (foto Matteo R.)

Accanto alle auto in sosta selvaggia (e quando mai), il Compro Oro abbattuto

Il fatto è accaduto in tarda mattinata in via XX Settembre. Un camion in retromarcia ha urtato l'impianto che è finito contro l'ingresso di un negozio, danneggiando gli scalini di entrata. E meno male che in quel momento non passava nessuno.
 Matteo R. - che ci ha inviato queste foto - ha riferito ad una vigilessa che ispezionava il luogo che le fotografie sarebbero state pubblicate su un blog che si batte contro l'invasione dei cartelloni pubblicitari. "Ah moh pure con i cartelloni ve la prendete", è stato il commento della vigilessa (sic!). Ma dove vive questa? Su Marte?

La negoziante poi ha preferito non rispondere alle domande del nostro reporter: "Ho già detto tutto ai vigili, non ho altro da aggiungere....". Neanche fossimo nella Vigata di Camilleri.
La mafia, l'omertà, mi faccio i fatti miei...........siamo sicuri siano un vizio solo siciliano?

lunedì 28 maggio 2012

Quando l'illegalità è regola succedono queste cose.....


L'episodio inquietante viene raccontato dal Messaggero in edicola oggi, a pagina 37 della cronaca di Roma. "I vigili bloccano un ambulante e la folla li aggredisce", questo il titolo.

Siamo a Porta Portese, domenica mattina. In mezzo al consueto caos, una pattuglia del XVI° Gruppo della Municipale si avvicina ad un venditore abusivo nigeriano e gli intima di levare dalla strada la merce. L'immigrato reagisce, cominciando ad urlare e prova a scagliarsi contro gli agenti. A quel punto, diverse decine di persone che assistevano alla scena (quasi tutti acquirenti del mercato e quasi tutti italiani), cominciano a lanciare insulti contro gli agenti: "Pezzi di merda, porci, andate a lavorare!"
Uno dei passanti si scaglia contro i Vigili e comincia a tirare calci, pugni, schiaffi. Il traffico viene totalmente bloccato, i bus non riescono più a passare su viale Trastevere, insomma una bolgia.

Bilancio: 4 vigili feriti, un uomo arrestato e il venditore ambulante consegnato all'Ufficio Immigrazione della Questura.

Questa vicenda - definita preoccupante dal comandante dei Vigili Giuliani e dal responsabile del XVI° gruppo Giovagnorio - non ci stupisce affatto. Il clima di illegalità diffusa che si respira in città è tale che ormai tutto quello che è abusivo è diventato di fatto lecito. Lasciare una metropoli allo sbando significa perderne totalmente il controllo. E' ciò che accade quando una folla impaurita scappa: può calpestare qualsiasi cosa e chiunque si trovi davanti. La razionalità lascia il posto all'istinto.
Ebbene cosa si può pretendere da cittadini che ormai vedono bancarelle e venditori su tutti i marciapiedi delle vie commerciali di Roma? Per i romani è diventata la regola, la normalità. Provare a ristabilire la legalità è e sarà sempre più difficile, se non impossibile.

Le organizzazioni criminali lucrano grazie al commercio ambulante abusivo. I negozianti regolari soffrono. I romani comprano merce contraffatta a prezzi scontati.

E' l'economia del degrado che sembra possa alleviare le sofferenze di un povero nigeriano. Ma che invece farà diventare tutti noi molto più poveri. E trasformerà Roma (se già non lo è) in una terra di nessuno, senza controllo. Dove il più forte, quello che picchia di più avrà sempre ragione!

La bancarella di piazza Gondar: l'ambulante non deambula mai
Le sue tende sono lì giorno e notte. E' diventato il proprietario della piazza

domenica 27 maggio 2012

Piazza Re di Roma: nel 2008 5 cartelloni. Nel 2012 i cartelloni sono diventati 13

A volte basta fornire dei numeri. Le cifre nella loro freddezza comunicano più di ogni altro messaggio. Avete letto il titolo? A piazza Re di Roma nel 2008 si contavano 5 cartelloni pubblicitari. Oggi sono 13, cioè significa quasi 3 volte tanto!

Come i numeri, anche le foto parlano da sole. Ve le mostriamo senza bisogno di ulteriori commenti. Con una sola avvertenza: l'articolo 18 del Regolamento Comunale Affissioni (la delibera 37/2009) recita che "intorno ai parchi pubblici, alle ville storiche, alle aree in consegna al Servizio Guardini già attrezzate a verde, è vietata la collocazione di impianti e mezzi pubblicitari".

Ecco appunto: guardate cosa c'è intorno al giardino Fernando Masone di piazza Re di Roma!
A sinistra la situazione nel 2008. A destra oggi: l'immancabile 'compro oro' (in questo caso della Sarila)
Anche qui: nel 2008 ZERO cartelloni. Nel 2012 ecco un bell'1x1 (Sarila)

Altezza di via Albalonga: un 3x2 della Sci (destra) dove nel 2008 c'era solo un totem
Incrocio con via Cerveteri: nel 2008 solo i giardini. Oggi un inutile indicatore stradale (Ital Media)

All'altezza di L.go Vercelli dove nel 2008 non c'era NULLA, ecco un 3x2 della Sci e un 1x1 Sarila
Incrocio con l'Appia Nuova: un 4x3 MG sulle STRISCE PEDONALI (sic!). Nel 2008 solo un indicatore


E l'altro incrocio con via Appia Nuova? Qui SEMPRE SULLE STRISCE ci ha pensato la Sci

sabato 26 maggio 2012

E anche il bike sharing 'bonsai' si è andato a far benedire


Quante bocciature vorrà ancora collezionare l'attuale amministrazione prima di capire che la sua è una storia fallimentare su tutti i fronti?
Oggi è la volta del bando di gara per il bike sharing, annullato dal TAR dietro ricorso della ditta S.C.I. (ci dice nulla questo nome?).
I lettori più attenti ricorderanno che anche noi avanzammo gravi critiche alla delibera di Giunta alla base del bando di gara, giungendo fino a presentare un ricorso davanti al Presidente della Repubblica.
Tendiamo a pensare che le nostre motivazioni per il ricorso siano state molto diverse da quelle presentate dalla ditta pubblicitaria. Rimane però il fatto che anche su questo versante l'amministrazione comunale deve registrare l'ennesima sonora sconfitta.
E dire che noi gliel'avevamo detto in tutti i modi all'assessore Visconti che la delibera, così come confezionata, era sbagliata, debole, e che il relativo bando sarebbe stato a rischio ricorsi. Ma ormai abbiamo capito che la cifra che denota l'attuale amministrazione è l'incapacità di ascoltare le istanze dei cittadini, anche quelle meno ideologizzate e più costruttive.

Che dire? Complimenti all'assessore Visconti che, dopo le mancate rimozioni degli impianti pubblicitari nelle aree verdi e la figuraccia della campagna contro l'abbandono dei cani su impianti abusivi, aggiunge il definitivo affossamento del bike sharing a Roma nel suo carniere. 

C'è speranza che il suo collega Bordoni o lo stesso Sindaco capiscano che il contributo dei cittadini e delle associazioni è indispensabile per intervenire in maniera efficace e duratura in un territorio devastato da anni di incuria e mala-amministrazione, quando non di corruzione?
C'è la prova del PRIP a loro disposizione, PRIP su cui per mesi ci hanno rifilato la filastrocca che sarebbe stato la soluzione definitiva al problema dell'impiantistica pubblicitaria, che sarebbe stato approvato in tempi brevissimi.
Pur se ormai sul PRIP si è abbondantemente fuori tempo massimo, l'amministrazione ha ancora la possibilità di dotare la città di Roma di un provvedimento che in materia di pubblicità la avvicini agli standard europei. 
Noi continuiamo ad operarci per sostenere le nostre proposte di modifica al progetto presentato in Aula Capitolina.
Purtroppo l'encefalogramma dell'amministrazione continua ad apparire desolatamente piatto.

venerdì 25 maggio 2012

VII° Decoro Day: sabato mattina si ripulisce la zona di Casalotti

La settima giornata del Decoro Day nel 18° municipio si svolgerà sabato 26 maggio tra via Borgo Ticino e piazza Ormea.
L'appuntamento è alle 10.00 in via Borgo Ticino (angolo via Casalotti) presso il giardino adiacente la Villa Romana. L'appello è rivolto come sempre a tutti i cittadini di buona volontà che amano Roma e il proprio quartiere.

Il Decoro Day, nato dalla collaborazione tra la presidenza del 18° Municipio, le associazioni Basta Cartelloni-Francesco Fiori, Riprendiamoci Roma e Cittadinanzattiva ha bisogno di volontari sempre più numerosi. Lo scopo non è sostituirsi alle istituzioni o riqualificare un intero quartiere, ma lanciare un messaggio: la gran parte dei cittadini non sopporta più manifesti sui muri, cartelloni irregolari, locandine abusive. Così come dice no agli incivili che contribuiscono al degrado con mozziconi, cartacce, bottiglie, etc.

Allora tutti armati di guanti e palette, ci vediamo sabato per passare una mattinata diversa.

Un momento del VI° decoro day, a piazza Irnerio

giovedì 24 maggio 2012

Basta lo diciamo noi!

Non abbiamo la pretesa di considerare il termine "Basta" un nostro monopolio, anche se lo sentiamo in un certo senso un marchio nostro, non foss'altro perché "bastacartelloni" fu un'idea del caro e non dimenticato Francesco.
Nonostante questo probabilmente non vedremmo con sfavore la nascita di altri "basta" + qualsiasi manifestazione del degrado: "BastaManifestiAbusivi", "BastaBancarelle", "BastaSostaSelvaggia", ecc.

Non possiamo però non inalberarci quando vediamo che è lo stesso Sindaco Alemanno che utilizza il "nostro" slogan per rintuzzare gli attacchi che da più parti, incluse quelle a lui più vicine, gli vengono per la questione della privatizzazione dell'ACEA.
Eh no, caro Sindaco! Lei ha un corposo ufficio stampa e contatti con le redazioni dei giornali e dei TG;  qualsiasi sua dichiarazione, intervista o lettera aperta viene ampiamente riportata dalla stampa e dalle televisioni. Lei non può dire "Basta!"; lei ha la possibilità, e il dovere, di fare le cose che ritiene giuste; e se non ci riesce dovrebbe prenderne atto e trarne le debite conclusioni.

Noi possiamo dire "Basta!", anzi "Basta Cartelloni". Sono i cittadini che hanno il diritto di dire "Basta!"; Basta! al degrado che in tutte le sue forme sta sommergendo la nostra città; Basta! ad un'amministrazione che si è dimostrata incapace di incidere sui problemi della città (quando non di essere connivente con i responsabili di tali problemi), Basta! ad un Sindaco che non mantiene la parola data.
 Insomma Sindaco, lasci stare le trovate bislacche dello spin doctor di turno e pensi ad affrontare i tanti problemi della città.

Per quanto riguarda l'argomento che ci sta a cuore, siamo ancora in attesa di segni di vita per il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), annegato nelle interminabili discussioni dell'Assemblea Capitolina. Nell'incontro che avevamo avuto, On. Sindaco, lei ci aveva dato delle assicurazioni rispetto ai contenuti del PRIP (ad es. niente deroghe al codice della strada) ed ai tempi per la sua approvazione. Che facciamo? 
La tentazione di parafrasare il suo infelice sito web è forte ...

mercoledì 23 maggio 2012

Eroi



sono passati 20 anni, gli eroi in questo paese sono esistiti ed esistono ancora. Un'Italia migliore esiste.




martedì 22 maggio 2012

Insieme contro il degrado e per la sicurezza stradale: venerdì se ne parla alla Camera dei Deputati

Sarà una mattinata di confronto e discussione. Non un convegno in senso tradizionale, ma un dibattito aperto per interrogarci sulla sicurezza stradale e su quanto sia connessa alla grave situazione di degrado che ha colpito alcune città italiane, a cominciare da Roma.

Venerdì 25 maggio, dalle 9.30 alle 13.00, presso la sede della Camera dei Deputati di via Poli 19, la Fondazione Luigi Guccione Onlus organizza la giornata per la Modernità e la Giustizia: la tutela delle vittime.

Parleranno rappresentanti delle associazioni dei Pedoni, dei Ciclisti, numerosi avvocati che avranno il ruolo di 'sentinelle' dell'ambiente e della mobilità stradale. Interverrà anche Basta Cartelloni per raccontare l'esperienza romana e la grave insicurezza provocata dall'abuso degli impianti pubblicitari.

Interventi anche di numerosi poltici tra i quali i presidente e vice-presidente della Commissione Trasporti di Montecitorio Valducci e Velo; Antonio Borghesi, vice capogruppo Idv alla Camera e il dottor Valerio Savio, dell'Associazione Nazionale Magistrati.

Per maggiori dettagli sull'iniziativa potete cliccare qui e leggere l'invito della Fondazione Guccione.

Chi volesse partecipare, deve inviare una email per richiedere l'accredito o al nostro indirizzo bastacartelloni@gmail.com o direttamente alla fondazione presso flgonlus@gmail.com entro e non oltre mercoledì 23 maggio.

Uno dei tanti incidenti provocati dai cartelloni pubblicitari a Roma

Adotta anche tu una strada!


Dice un antico proverbio arabo: tieni pulito davanti alla tua casa e presto tutta la città sarà pulita!

In effetti basterebbe che ciascuno di noi dedicasse pochi minuti al giorno a difendere la propria strada o anche un breve tratto di strada dall'aggressione violenta degli attacchini, degli adesivari, degli zozzoni. A forza di vedere i propri adesivi staccati, i cartelli vendesi rimossi e così via, i vari traslocatori e agenzie immobiliari smetterebbero di deturpare il territorio.

Lo ha fatto e continua a farlo un amico della nostra Associazione che ci manda le fotografie di via della Stazione di San Pietro, nel tratto che arriva a piazza Santa Maria delle Fornaci. Ha deciso di renderla strada 'stickers free' dopo che era stata ripulita durante il 5° decoro day del 31 marzo scorso.

Decine gli adesivi del traslocatore 'Marco' e le locandine delle agenzie immobiliari rimossi (segnalati anche ai Pics).

Sembra di stare in una città normale, vero?




domenica 20 maggio 2012

Per una volta, spezziamo una lancia a favore dei vigili


Questo è forse il peggior momento nella storia del corpo di Polizia Locale Roma Capitale.
Sarà un caso ma da quando gli è stato cambiato il nome (Polizia Municipale era troppo semplice eh?) sono emerse una serie di storie che ne hanno definitivamente minato la credibilità, peraltro già in declino da anni.

Molti di noi devono rifarsi ai vecchi film per vedere dei vigili urbani rispettati e dotati dell'autorevolezza necessaria ad assicurare il rispetto della legge ricorrendo solo eccezionalmente alle sanzioni.

Purtroppo l'attuale amministrazione comunale appare incapace di prendere provvedimenti che riportino la necessaria tranquillità in un corpo tenuto a svolgere compiti delicati ed importanti. Un tale atteggiamento appare suicida ed irresponsabile, privando di fatto il Comune del suo indispensabile braccio armato. E a conferma di ciò c'è la recente lettera del Sindaco al Prefetto, dove Alemanno si vede costretto a ricorrere a forze altrui, come se non avesse già a sua disposizione i circa 7000 vigili urbani.
Insomma ancora una volta sembra essere un problema non di mezzi ma di "manico".

In coda a queste considerazioni vogliamo qui segnalare un esempio dei compiti svolti dai vigili urbani, uno di quelli di cui si ha raramente notizia e che spesso hanno una scarsa efficacia non per causa loro.
Quello che segue è un messaggio, riferitoci da un nostro amico, inviato dal gruppo dei P.I.C.S., quello che fa riferimento all'assessorato all'Ambiente del Comune e si occupa di decoro.

"In data odierna la squadra speciale di Polizia Giudiziaria dei P.I.C.S., ha nuovamente sorpreso un cittadino di nazionalità ***, intento ad affiggere gli adesivi di tale *** già noto e denunciato dai P.I.C.S.
Nell'occasione sono stati sequestrati circa 3000 adesivi ed e' stata operata una nuova denuncia a carico del committente ***.
Si attende ancora che la magistratura emetta il sequestro dell'utenza in base alla prima denuncia."


Come può avere efficacia l'azione dei PICS se poi la magistratura non prende con la dovuta celerità i provvedimenti necessari ad interrompere gli illeciti?
Discorso simile si può fare sui cartelloni abusivi, laddove si ha notizia di un gran numero di verbali redatti dai gruppi della Polizia Municipale che però non sono adeguatamente lavorati dall'ufficio affissioni.
Idem dicasi per i tavolini abusivi, con centinaia di verbali elevati dal Primo Gruppo che poi si arenano all'ufficio commercio del Municipio, forse non a caso da sempre sottodimensionato.

Insomma, quando leggiamo di qualcosa che in città non va, molto probabilmente sarà anche responsabilità dei vigili, disorganizzati e poco motivati, per usare eufemismi; ma forse è anche il caso di tener presente la situazione generale della città e del paese.

sabato 19 maggio 2012

In una città normale




Prendiamo ancora spunto dalla cronaca deprimente di questa povera città per fare delle riflessioni. Questa mattina un articolo sul Messaggero dell'ottimo Davide Desario, che potete leggere qui, riporta un episodio avvenuto tra una vigilessa che multa un'auto in divieto di sosta e il prepotente di turno che non ci sta'.

Niente di eccezionale per chi è abituato agli standard romani, ma in una città normale i vigili farebbero il loro dovere e a situazioni come questa neanche ci si arriverebbe. 
A Roma questo invece è un evento eccezionale, non il parcheggio in sosta selvaggia, quella è diventata normale amministrazione, eccezionale è vedere una vigilessa che fa il suo dovere e, sotto minaccia, neanche piega la coda tra le gambe come succede spesso ai suoi colleghi, ma tira fuori gli artigli e si difende e così facendo difende la legge e tutti i cittadini onesti. Questo agente meriterebbe una medaglia e la candidatura a Comandante. 
A Roma invece, che evidentemente non è più una città normale, il Corpo di Polizia Municipale è sotto inchiesta per presunte mazzette, i pochi vigili in strada sembrano dei fantasmi;  il Sindaco pare una figura mitologica, inerme cerca aiuto da tutti,  e intanto la criminalità di tutte le misure spadroneggia e ai cittadini non resta che  ammirare cosa diventa una città in cui a comandare non sono più le istituzioni e la legge, ma l'anarchia, la legge del più furbo, del più corrotto, del più mafioso!

La sosta selvaggia è un cancro (uno dei tanti) di questa città: parcheggiare in seconda fila, dietro a una curva, a ridosso delle strisce pedonali o sul marciapiede è criminoso, equivale a piantare un cartellone su uno spartitraffico largo mezzo metro, è come lanciare un pianoforte dal balcone giù in strada tra le macchine e i pedoni. 



Roma, anche in questo, si conferma all'avanguardia del peggio con il  triste primato della città con più incidenti, prima tra le 10 maggiori città d'Europa. 

Chiediamo al Sindaco Alemanno e al Ministro Passera di prendere provvedimenti urgenti in materia di sicurezza stradale nella Capitale, e ricordiamo che il Sindaco in quanto commissario straordinario ha poteri speciali che può usare per attuare misure peculiari. 

venerdì 18 maggio 2012

La tecnologia contro i cartelloni abusivi: l'esperienza della Provincia di Milano


Incentivi alle ditte che si comportano correttamente e pugno di ferro contro quelle che installano impianti abusivi. Controlli immediati dall'auto della polizia municipale senza neanche la necessità per il Vigile di avvicinarsi al cartellone.

Non è fantascienza. Anche se per noi romani, immersi nel degrado da pubblicità esterna sembra impossibile, l'esperimento è partito con successo in tutta la Provincia di Milano e sta già portando i primi risultati.

Grazie ad un software messo a punto da un'azienda informatica e adottato dalla Provincia, ogni cartellone è stato dotato di un microchip. Il sistema permette ai Vigili provinciali di riconoscere in tempo reale - grazie ad un palmare - se l'impianto è autorizzato, se ha pagato le tasse, se è posizionato regolarmente. In caso contrario, scatta subito la multa e la rimozione (avete capito bene, la rimozione è rapissima, si parla di 24 ore!!).

I costi della rimozione? Tutti a carico della ditta pubblicitaria e dell'inserzionista!!!

Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano

Ai nostri lettori tutto questo sembrerà un mondo ideale, una specie di Utopia come la intendeva Tommaso Moro. Ma il resto vi stupirà ancora di più: in Provincia di Milano - dove il fenomeno dell'abusivismo pubblicitario era piuttosto diffuso - il costo medio di una rimozione è 120 euro!!! A Roma sapete quanto costa al Comune rimuovere un catafalco? Dai 250 ai 500 euro, cioè nella migliore delle ipotesi il doppio. Alla Provincia di Milano ci si lamenta perchè fino ad oggi hanno recuperato dalle ditte 70 euro a rimozione (cioè circa il 60% del loro costo). E cosa dovremmo dire noi a Roma che non riusciamo a recuperare neanche un euro?????

Un impianto regolare in viale Certosa, periferia di Milano

Infine per incentivare le ditte a comportarsi correttamente, la Provincia di Milano ha pensato di offrire un bonus del 20% sulle tasse a tutte coloro che non sgarreranno per tre anni consecutivi. Come dire: per tre anni resti in regola, non installi selvaggiamente, tieni in ordine il territorio? Io ti faccio uno sconto consistente su quello che mi devi.

Potrà essere una soluzione discutibile, ma almeno segnala l'impegno delle istituzioni e la volontà di riappropriarsi del controllo del territorio. Anni luce lontani da Roma, sempre più relegata ai confini del mondo civile.

Articoli sull'esperienza milanese li trovate cliccando qui di seguito: Repubblica, Corriere della Sera, ancora Corriere della Sera e sul sito del produttore della tecnologia.

giovedì 17 maggio 2012

La Roma del 2012: fortificata dalle mura cartellonate


Dopo le mura aureliane, Roma diventerà nota per un altro tipo di fortificazioni.



Qui siamo in viale Tirreno. Questa parete monstre è stata appaltata ad un'unica ditta. Otto cartelloni 4x3, per un totale di 96 metri quadri senza il minimo senso del decoro. Lo sfondo verde, diventato una lavagna per i graffitari, ricorda certe città subsahariane più che una capitale europea.




La stessa tipologia di cartelloni, della stessa ditta, la troviamo su un'altra parete 'privatizzata', quella della Stazione Trastevere che fa mostra di sè in un contesto che definire degradato è poco.



E le altre ditte sono rimaste a guardare? Noooooo! Ecco come hanno murato la stazione Trastevere. Una barriera impenetrabile al bello, al verde, all'architettura, all'armonia!





Il minimo dubbio che intorno a questa stazione ci sia sovraffollamento non assale nessuno in Campidoglio? Queste mura sono degne di Roma e della sua storia?

mercoledì 16 maggio 2012

I cartelloni non sono degrado!

Una" normale" strada di Roma

Ecco la notizia uscita sul sito del Comune ieri:

Il sindaco Alemanno ha inviato una lettera al prefetto Giuseppe Pecoraro, invitandolo a istituire un "piano coordinato di interventi per la sicurezza urbana e il decoro". Il Sindaco propone che il piano coinvolga Polizia di Roma Capitale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo forestale dello Stato.

Questo è il comunicato apparso ieri. Nella lettera di Alemanno che potete scaricare qui, si legge:

"...le scrivo per evidenziare quelle che, a mio avviso, sono le principali emergenze e ipotesi di intervento nel campo della sicurezza urbana e della tutela per il decoro della nostra Città".

Vediamo allora quali sono - secondo il Campidoglio - "i principali fenomeni di illegalità":

Abusivismo commerciale e venditori ambulanti irregolari

Prostituzione in strada 

Eccessi legati alla “movida” 

Parcheggiatori abusivi 

Lavavetri e racket di accattonaggio molesto 

Illegalità nei campi nomadi ed accampamenti abusivi 

Aree di bivacco su strada 

E i cartelloni? Le migliaia di impianti pubblicitari che stanno logorando lentamente la città e chi ci abita non sono neanche menzionati, non sono un problema per la sicurezza urbana e il decoro?
I camion-bar della famiglia Tredicine, come riportato nelle cronache di tutti i quotidiani, stanno ancora al loro posto. La sosta selvaggia? E' un male necessario. I ristoranti padroni del centro che se vogliono avvitare un tavolino in mezzo ad una piazza o in mezzo ad una strada sono liberi di farlo? Normale amministrazione! 

Seppur i punti citati dal Sindaco sicuramente rappresentano elementi di criticità importante per la città, quello che si percepisce è un messaggio più grave, più sottile, più devastante: in città ci sono degli intoccabili, delle sacche di privilegio che possono fare e disfare.


Ma la questione è anche un'altra: è corretto rivolgersi al prefetto per chiedere aiuto, quasi ammettendo al propria impotenza? Alemanno forse dimentica che la Legge 94 del 2009 dà ai sindaci forti poteri in tema di sicurezza, lotta al degrado, all'abusivismo e all'immigrazione clandestina. E'  proprio grazie a questi poteri (Il sindaco a Roma è commissario straordinario per il traffico) che ha emesso, per esempio, l'ordinanza di moratoria sulle installazioni di nuovi cartelloni. In materia di sicurezza stradale (e i cartelloni ci rientrano eccome) Alemanno ha tutte le possibilità di emanare provvedimenti e di farli rispettare. Se non lo fa è solo per sua precisa scelta. E oggi, chiamare in causa il Prefetto, sa tanto di operazione mediatica: "così i giornali scriveranno che sto facendo di tutto per ridurre il degrado", avrà pensato Alemanno!


E poi davvero la criminalità organizzata è solo quella che spaccia stupefacenti? E il racket che c'è dietro alcune attività "lecite"? Tutta l'attività della cosiddetta "economia del degrado" a Roma nell'allarme di Alemanno non è neanche sfiorata. 

Forse noi siamo strani: noi e tutti i cittadini che ci scrivono e scrivono ai giornali lamentandosi del degrado e accusando precisamente alcuni settori, additando alcuni interessi. Forse qualche sondaggio suggerisce al Sindaco che quelli da lui citati siano realmente i punti critici da risolvere.
Noi continueremo con le nostre limitate possibilità e insieme agli altri blog antidegrado, a denunciare e segnalare le reali cause, i responsabili da contrastare, i problemi da risolvere; ci permettiamo di suggerirli anche al Prefetto, lo facciamo da qui, tutti i giorni.

martedì 15 maggio 2012

Esclusivo: ecco come Telecom ha modificato la pubblicità sui cartelloni a Roma. Sarà 1/4 rispetto all'anno scorso

Era il 5 novembre del 2011 quando il presidente di Telecom Franco Bernabè sferrava un duro colpo allo scandalo cartellonaro romano. "Come cartelloni Roma è la peggiore città al mondo.... Per Telecom posso dire che aboliremo la pubblicità sugli impianti stradali".

L'intervista a Repubblica, provocò un terremoto non solo in Campidoglio, ma anche tra ditte e agenzie pubblicitarie che temevano una perdita di denaro molto forte.

A distanza di 6 mesi siamo tornati ad indagare e abbiamo verificato se il presidente di Telecom abbia mantenuto la parola. 

Basta Cartelloni è in grado di mostrarvi in esclusiva alcuni documenti riservati sulla pianificazione delle campagne outdoor della compagnia telefonica. Si tratta del piano col quale Telecom pubblicizza le proprie offerte in co-advertising con le principali case di produzione cinematografiche, in occasione dell'uscita dei film. Ogni campagna dura 15 giorni o 30 giorni.

I brutti 4x3 che ospitavano le campagne Telecom: qui un impianto SCI

Vi mostriamo le campagne outdoor che Telecom ha pianificato per due film entrambi usciti nel 2011: Questo Piccolo Grande Amore e Up. L'acquisto di spazi per le due pellicole fu identico, per cui ci limitiamo a mostravi la diapositiva che si riferisce al film Up.
Analizziamola nel dettaglio, la campagna - ad ottobre 2011 (dunque ripetiamo prima dell'intervista a Bernabè) - prevedeva un impegno sull'outdoor molto importante.

Campagna per il film Up (slide 2)

Si tratta di ben 300 impianti 4x3, 200 2x2, 300 100x140 e 300 parapedonali.

La campagna Telecom/Up dello scorso anno

E adesso vediamo cosa accade oggi e cosa accadrà per tutto il 2012 (cioè dopo l'intervista).
Come si vede in quest'altra diapositiva (slide3), Telecom ha acquistato e acquisterà dopo ogni film, spazi su 200 pensiline luminose (quelle dell'Atac in gestione a Clear Channel), 120 postazioni di arredo urbano, 500 parapedonali e 200 impianti luminosi.

Le campagne Tim/Telecom per il 2012 (slide 3)

La differenza è notevole. Sebbene la compagnia non sia uscita del tutto dal circuito dell'outdoor, ha iniziato a privilegiare canali diversi come le pensiline dei bus (certamente regolari e ben viste da associazioni e comitati) e i parapedonali che possono essere discutibili per il loro abuso ma sono meno inquinanti per la vista. I cartelloni tradizionali sono limitati a 200 impianti luminosi e a 120 3x2.

Facciamo allora due conti. La campagna del 2011 per il fim Up prevedeva (slide 2):

300 cartelloni 4x3=      3600 mq di pubblicità
200 cartelloni 2x2=        800 mq di pubblicità
300 cartelloni 1x1.40=   420 mq di pubblicità

per un totale di 4820 mq di pubblicità su cartelloni  (più i parapedonali).


Vediamo adesso, secondo le nuove disposizioni di Bernabè, cosa accade per una campagna nel 2012 (slide 3):

200 cartelloni 1.20x1.80=   432 mq di pubblicità
120 cartelloni  2x3=            720 mq di pubblicità

per un totale di 1152 mq su cartelloni (più i parapedonali), dunque un quarto rispetto allo scorso anno!!!
Insomma luci e ombre nella scelta dell'ufficio pubblicità di Telecom al quale va comunque riconosciuto uno sforzo. A quanto risulta a Basta Cartelloni, i prossimi contratti saranno ancora più restrittivi, per cui la direzione è certamente quella giusta.

Molte ditte che hanno sfregiato Roma, piantando cartelloni ovunque, convinte che avrebbero aumentato il loro fatturato stanno perdendo uno dei principali sponsor del paese. Gli "spazi disponibili", infatti, continuano ad aumentare.

Speriamo che tutti (ditte e amministrazione) comprendano che avere un numero inferiore di impianti, ma di qualità e posizionati regolarmente, non potrà che giovare al mercato pubblicitario e alla città. Questo è solo il primo caso. Presto molte altre grandi imprese seguiranno l'esempio di Telecom. Campidoglio avvisato................!

lunedì 14 maggio 2012

Uno per volta ce li rimetteranno tutti? A piazzale della Radio riappare una vecchia conoscenza

Eh sì, è proprio lui. Lo stesso cartellone che era stato rimosso a novembre del 2011 dall'infestatissimo spartitraffico di piazzale della Radio. All'epoca, c'erano ben 16 impianti su quel minuscolo marciapiede.
Grazie anche al nostro contributo ed ad un dettagliato censimento, lo spartitraffico fu liberato dalle squadre del Comune.

Ma a distanza di pochi mesi guarda un pò chi si rivede! Ecco il cartellone che ha fatto la sua comparsa nelle ultime ore in piazzale della Radio.


Il cemento ancora fresco.......
La targhetta Nbd: 0083/AR232/P

Avete letto bene il numero della targhetta? Adesso vi mostriamo la targhetta del vecchio impianto, quello rimosso a novembre.

0083/AR232/P

Stesso, identico numero. Ed è già il secondo cartellone di quelli rimossi che torna a piazzale della Radio. Del primo, avevamo parlato qui. Entrambi hanno un telaio differente, ma medesima targhetta.

Non è un buon segno. Se erano (e sono) irregolari e per questo furono rimossi, a quale titolo oggi ce ne ritroviamo due nuovamente installati? E se le altre ditte seguissero l'esempio? Dei soldi pubblici spesi per le rimozioni non interessa niente a nessuno?

l'impianto rimosso nel 2011

domenica 13 maggio 2012

Roma non è terra di nessuno (per una volta)


Ieri pomeriggio c'è stato il secondo round della vicenda dei tavolini abusivi in via dei Banchi Vecchi.
Incurante del fatto che la bastardata della rimozione del cartello di sosta per disabili era andata in onda a livello cittadino, il titolare del locale ha pensato bene di proseguire nella sua opera di appropriazione indebita del suolo pubblico allestendo una pedana sulla carreggiata antistante il proprio locale.

Pedana abusiva allestita in fretta e furia

Per una volta però le istituzioni, nello specifico il Municipio I, non ci sono state a chinare il capo di fronte al prepotente di turno ed hanno deciso di far valere le loro prerogative.
Durante una manifestazione che ha visto l'appoggio fattivo di Cittadinanzattiva, del Coordinamento Residenti Città Storica e di tanti residenti del luogo, il Presidente Corsetti ha fatto ripristinare l'area riservata al parcheggio per disabili che, da controlli effettuati, era tutt'altro che scaduta.  


tavoli e pedana rimossi e parcheggio ripristinato


qui l'intervista del Messaggero a Corsetti

qui invece l'intervista al direttore del locale

Capito il concetto? è una scelta imprenditoriale: pago la multa che tanto è una parte dell'incasso che realizzo grazie al fatto di operare in quel modo illegale per il quale pago la multa, è allucinante!
Affermare poi che i tavoli abusivi sono meglio delle auto parcheggiate in divieto di sosta non è accettabile, quando se ne ricava un vantaggio personale è anche poco plausibile, sarebbe come dichiarare di voler farsi passare il mal di testa facendosi venire un mal di denti, non regge.

Abbiamo notato inoltre, dalle vicende di questi ultimi giorni, quanto sia incredibile la velocità e la pretesa di diritto con la quale si smontano segnali stradali o si cancellano strisce pedonali "presumibilmente scaduti" in una città dove far rimuovere un SUV parcheggiato sul marciapiedi, un cartellone che cade a pezzi sui passanti o un camion-bar davanti al Colosseo è praticamente impossibile, impensabile, irrealizzabile.

E comunque, secondo noi, la polemica sui divieti di sosta e sullo spazio per la sosta disabili non ha senso, qui c'è un problema forse ancora più grave di occupazione abusiva di suolo pubblico



dalla foto si vede benissimo che tavolini, fioriere e stufe sono posti oltre il marciapiede direttamente nella carreggiata stradale cioè dove dovrebbero scorrere le auto, e questa è una violazione talmente palese e grave che un'amministrazione pubblica non può non sanare e che non deve neanche essere messa in discussione, e in questa vicenda di discussioni se ne sono fatte anche troppe.