domenica 30 giugno 2013

Sono 3 mesi che il muro di un asilo ai Colli Portuensi è ridotto così. Perché l'AMA non ha ripulito e i PICS sanzionato? Ma soprattutto, qualcuno ha segnalato?

25 MARZO



26 GIUGNO



Ci troviamo di fronte all'asilo Morgana La Rana di Viale Colli Portuensi. La prima foto, scattata in occasione di questa denuncia, è del 25 marzo. La seconda, invece, del 26 giugno. Tre mesi dopo.

In questo lasso di tempo, nessuno ha ripulito i muri dalle scritte vandaliche - sia quelle di matrice fascista, che le tags - né staccato i vecchi manifesti, ora coperti da quelli nuovi, sempre abusivi.

L'entrata dell'asilo Morgana La Rana sfregiato da tags e manifesti abusivi dei politici

La prima domanda che ci poniamo è se veramente nessuno tra i genitori e i maestri dell'asilo abbia denunciato finora l'imbrattamento dei muri (cosa molto strana).

La seconda, se veramente nessuno tra politici di zona, collaboratori e funzionari del municipio sia passato di lì anche solo per sbaglio e notando lo scempio, l'abbia segnalato a chi di dovere (AMA, PICS, Assessorato all'Ambiente)

Sta di fatto che quello che dovrebbe apparire come un accogliente nido per i più piccoli, si presenta come un diroccato muro di periferia.

Tutto ciò è inaudito, scandaloso, indegno di una capitale civile. Ma purtroppo, è la conseguenza del mancato controllo dei municipi sul territorio. Lo abbiamo già detto e lo ripeteremo: finché non ci sarà un addetto, un responsabile, un ufficio, insomma una struttura che si occupi di mantenere il decoro in ogni municipio, ci saranno sempre degrado e abbandono. E' semplicemente questa, la realtà di ogni giorno e le due foto di Viale Colli Portuensi sono qui a dimostrarlo.

Quindi, non resta che la nuova giunta comunale proceda con il decentramento delle funzioni dei municipi che riguarda in prima istanza il decoro urbano. Ma nel frattempo, ci permettiamo di chiedere alla nuova presidente del XII municipio, Cristina Maltese, d'inaugurare la consiliatura con un gesto di civilità: faccia ripulire i muri dell'asilo "Morgana La Rana" come primo atto di una campagna di pulizia e decoro del quartiere. Avrà certamente il sostegno della nostra associazione!

venerdì 28 giugno 2013

I simboli e la realtà. Il nuovo corso di Roma chiede vero decoro e non sceneggiate



Ha parlato di solo due cose Ignazio Marino nel primo giorno di insediamento della sua giunta: di municipalizzate e di decoro. Due questioni così grandi e così difficili che da sole sarebbero un programma di governo.

Perché il nuovo Sindaco ha scelto questi due temi? Beh sulle municipalizzate la risposta è semplice: perché Atac e Ama stanno per fallire, schiacciate da debiti e nessuna programmazione.
Ma l'altro tema, quello del decoro, è una scelta importante, decisiva. Ci auguriamo sia un segnale di profondo e radicale cambiamento. Di sensibilità a questioni che fino a poco tempo fa nessuno avvertiva.

Molti avranno sbuffato e fatto spallucce ascoltando Marino mentre invitava tutti gli assessori a ridipingere i muri di Roma. Avranno pensato che a Roma c'è il problema della disoccupazione, del traffico, delle buche, della carenza di infrastrutture, dell'edilizia che divora il territorio. E allora - si saranno domandati - Marino, perché ci parli di muri sporchi?

Ecco, è tutta qui la questione. Se il Sindaco ha compreso il vero valore della parola decoro ha voluto dare un segnale. Perché - noi lo ripetiamo da anni - il decoro può aiutare a risolvere gran parte di questi problemi: il decoro è limitare l'abusivismo commerciale (e quindi salvare posti di lavoro nei negozi alla canna del gas). Il decoro è evitare sosta selvaggia (e quindi fluidificare il traffico). Il decoro è riqualificare il nostro patrimonio edilizio, facendo lavorare le imprese in una gigante operazione di risanamento della città e non più nel divorare il suolo dell'agro romano.

Se era questo il messaggio lanciato da Marino allora il suo è un segno di grande rinascita, una vera svolta di questa città. Ma se il sindaco pensa che, ripulendo qualche muro davanti alle telecamere come fece Alemanno, avrà avviato una stagione contro il degrado, allora significa che non ha capito davvero nulla.

Simbolo e realtà. La politica deve essere le due cose. Perché le sceneggiate e le false promesse hanno portato l'Italia alla rovina.

giovedì 27 giugno 2013

La nuova Giunta Marino: un commento a caldo

Secondo noi, Ignazio Marino ha capito davvero poco dei reali problemi di Roma. Lo dimostra la follia della sua proposta su piazza di Spagna: "Integriamo gli ambulanti irregolari nel commercio della piazza". L'ha praticamente rimangiata dopo poche ore e dopo le tante proteste di commercianti e associazioni, tanto che oggi ha dichiarato di essere stato frainteso. Meno male!

Ma la sua impreparazione non è necessariamente un problema. Se si dimostrerà intelligente e aperto, potrà recepire meglio le indicazioni che arrivano dalla città, senza condizionamenti di lobbies e potentati.

E' però importante che sia circondato da una squadra all'altezza, da persone che - come fu per Rutelli (meno per Veltroni) - possano sostenerlo fortemente in determinate battaglie di legalità.

Gli assessori presentati ieri sono volti relativamente nuovi (che importa siano uomini, donne, vecchi o giovani non riusciamo a capirlo) e si spera siano pronti ad una lotta molto dura.
Un'occhiata a coloro che dovranno affrontare i temi più delicati: decoro, commercio ambulante, cartelloni, legalità e traffico.


Marta Leonori, assessore alle attività produttive

Marta Leonori. A lei è andato l'incarico più importante e difficile, le attività produttive. La sua nomina è strettamente politica, infatti nel suo curriculum non ci sono esperienze che giustifichino competenze nel settore. Esattamente come fu per Bordoni che portò avanti la peggior politica che si potesse immaginare. Speriamo che la Leonori, dato che è un politico, sappia prendere decisioni giuste. Abbiamo spulciato la sua pagina Facebook: ha appoggiato Pippo Civati e tra i suoi "amici" c'è Cartellopoli. Ottimo piccolo segnale. Speriamo non sia proprio digiuna sui tema cartelloni

Daniele Ozzimo, assessore alla Casa e al Decoro Urbano?

Daniele Ozzimo. Qui occorre premettere che sul Corriere della Sera viene definito assessore alla casa e al Decoro Urbano. Gli altri giornali, invece, non fanno riferimento a questa delega. Sarebbe importante capire se e come gli sia stata assegnata. Aspettiamo la conferma ufficiale dal sito del Comune. Ad ogni modo è nato a Centocelle, il degrado è cresciuto assieme a lui. Speriamo sappia riconoscerlo!

Estella Marino, delega all'Ambiente

Estella Marino, assessore all'Ambiente. Lady preferenze del centro-sinistra troverà un assessorato che Marco Visconti in alcuni aspetti ha migliorato (ci voleva poco dopo lo scandalo De Lillo). La Marino è un tecnico, dato che è ingegnere ambientale. Il che potrebbe aiutarla nel problema delle discariche e dello smaltimento. Ma saprà riconoscere gli altri drammatici temi ambientali, come tags, inquinamento visivo da cartelloni, da manifesti, da microaffissioni?

Guido Improta, assessore al Traffico

Guido Improta, al traffico e mobilità. Dopo Marchi e Aurigemma, chiunque potrebbe fare meglio. Ma Improta non ha un programma strategico, non si legge nulla sulle sue visioni della mobilità. Saprà capire quanto è importante combattere la sosta selvaggia, ridisegnare le strade con nuovo arredo urbano, incrementare corsie preferenziali e scambio con il bike sharing? Su di lui abbiamo trovato solo notizie relative ad una vicenda imbarazzante, quando - mentre era sottosegretario del governo Monti - fu scoperto possedere ben 95 immobili ereditati, ma alcuni sfuggivano alla sua dichiarazione dei redditi. Se, dato il suo benessere personale, è tipo che ha solo usato l'auto per i suoi spostamenti, anche Improta sarà una grande delusione.

mercoledì 26 giugno 2013

Non c'è decoro senza municipi

Chissà se nell'incontro tra Marino e i presidenti dei Municipi, lo scorso 21 giugno, si è parlato davvero di decoro urbano? Di certo, sono stati affrontati molti argomenti, dai servizi sociali alla manutenzione delle strade. Ma di quelle che dovrebbero essere le competenze principali dei Municipi, cioè la cura del territorio e la difesa di un decoro minimo di città, nessuno parla. Come mai?


Eppure nel suo programma elettorale, Marino aveva scritto chiaramente che occorre istituire dei presìdi di quartiere che gestiscano e coordinino le attività contro il degrado (cancellazione scritte, rimozione manifesti, ripristino arredo urbano). L'idea l'ha mutuata dal programma per la legalità e il decoro di Bastacartelloni e dunque oggi ci teniamo a ricordarglielo. A lui e a tutti i presidenti dei 15 municipi.

E' importante che il nuovo Sindaco dia subito un segnale alla città sul nuovo corso e sulle cose da fare sul decoro: c'è da stroncare il fenomeno degli adesivi di traslocatori e serrandari; c'è da staccare migliaia di manifesti e impedire che ne vengano attaccati di nuovi; c'è da coprire scritte e tags da ogni superficie e studiare sistemi per arginarle su base quotidiana. Senza l'opera dei Municipi e la collaborazione dei cittadini (tramite le organizzazioni di volontariato) tutto resterà sulla carta. Un sogno che ancora una volta si trasformerà in una profonda delusione per chi crede che Roma possa migliorare.



L'esempio lo ha dato lo stesso Marino quando ha beccato in flagrante alcuni uomini dell'Ama che gettavano il vetro nei cassonetti dell'indifferenziata. Non è pensabile che sia il primo cittadino a dover seguire questi aspetti. Ecco che il ruolo dei Municipi e di un Ufficio Speciale per il Decoro sarà indispensabile. Basta mettere in pratica quelle due o tre cose di buon senso applicate nei paesi civili: un addetto al monitoraggio del territorio, una squadra di operatori AMA pronti a intervenire, un rapporto diretto con i cittadini attraverso l'accoglimento e il riscontro quotidiano delle segnalazioni. Infine, aggiungiamo il riconoscimento di quei volontari che aiutano a tenere pulito il quartiere. Una collaborazione virtuosa tra cittadini e istituzioni di prossimità. Perché non c'è decoro urbano, senza l'impegno dei municipi.

lunedì 24 giugno 2013

Ancora sulla mobilità: le riflessioni e i suggerimenti di un lettore

Dopo il nostro articolo di ieri su quanto stanno mettendo in pratica a Bologna e Parigi per ridurre la sosta selvaggia e fluidificare il traffico, riceviamo da Stefano B. questa interessante email. Si tratta non tanto di idee di un singolo o di un gruppo di persone, ma constatazioni, dati di fatto ormai sperimentati in tutto il mondo. Le uniche ricette per passare ad una città 2.0

Il punto critico della mobilità/viabilità a Roma è il numero elevatissimo delle auto in sosta lungo le strade. Il primo obiettivo da avere chiaro è liberare le strade dalle auto ferme. Le leve su cui agire sono note ma non si ha il coraggio di usarle perché impopolari. Oggi i vigili non sono la soluzione.

Via Civinini, Parioli: le auto in doppia fila bloccano quotidianamente il transito dei bus

Si parte dalla doppia fila o dalla sosta vietata che viene tolta con l'arredo urbano e col dimensionamento corretto della carreggiata. Traccio una carreggiata larga quanto basta per il passaggio dei mezzi e tolgo tutto lo spazio che avanza che può essere destinato a ciclabili, preferenziali, marciapiedi, aiuole. O per parcheggi a spina ma questa è una soluzione nell'immediato in attesa di scelte più coraggiose. Una volta tolta la sosta irregolare e la doppia fila, pericolosa e principale fonte di incidenti,  (NB ad oggi interessa tutte le strade di Roma con più di una corsia), i flussi saranno automaticamente molto più scorrevoli. In contemporanea bisogna investire sui parcheggi sotterranei e sul miglioramento dei mezzi pubblici. Nessun mezzo
pubblico, neanche quelli svizzeri, sono in grado di funzionare se non gli si libera lo spazio in cui muoversi.


I Lungotevere soffrono anche della doppia fila dei pullman turistici che congestionano il traffico

Riassumendo i punti fondamentali sono:
1) Utilizzo di leve collaudate per la riduzione delle auto private per riportare il numero delle auto entro le medie europee con la consapevolezza di dover prendere posizioni impopolari. Un'auto per famiglia è la media corretta.
2) Il posto auto gratis non è un diritto che si acquista con l'auto (chi non ha l'auto potrebbe chiedere lo stesso spazio per metterci delle fioriere).
3) Riduzione delle carreggiate ed utilizzo dello spazio residuo a favore della collettività e del trasporto pubblico.


Questi concetti possono essere applicati a qualsiasi strada, il compito delle associazioni cittadine che condividono questi punti,  si limiterebbe alla segnalazione su quale via applicarla o consigliare su come utilizzare lo spazio residuo.

domenica 23 giugno 2013

Combattere la doppia fila con le telecamere e l'arredo urbano. Lo fanno ovunque. Il caso Bologna

Sono alcuni giorni che proviamo a dare alcuni suggerimenti a Ignazio Marino. Non certo perché non sappia cosa fare per risolvere i problemi di Roma, ma perché le scelte che sta compiendo in queste ore sulla sua squadra condizioneranno i provvedimenti dei prossimi 5 anni.

Gli uomini giusti prendono le scelte giuste!

Oggi affrontiamo il cancro della sosta selvaggia. Ma invece di farlo noi, lasciamo parlare Andrea Colombo, responsabile del traffico al Comune di Bologna. Ha 29 anni ed è il più giovane assessore alla mobilità di Italia. "Il comune - spiega - ha compreso che deve allargare le zone a traffico limitato per ridurre l'occupazione delle sedi stradali, per reindirizzare la domanda di sosta in parcheggi dedicati, per incentivare l'uso di mezzi pubblici".


Parigi: i marciapiedi sono disegnati per impedire la sosta selvaggia e lasciano spazio per piste ciclabili

"Inoltre ci siamo concentrati sul controllo della sosta irregolare. La doppia fila è il problema più grave e per combattere questo fenomeno di inciviltà abbiamo attivato diversi veicoli dotati della tecnologia "Scout", sistema di video rilevazione della sosta selvaggia".

Una telecamera Scout su un'auto di pattuglia a Bologna

Prosegue Colombo: "Abbiamo anche installato un sistema di telecamere che controlla 24h al giorno le corsie preferenziali. Gli irregolari sono diminuiti del 50%, i mezzi pubblici sono diventati molto più puntuali". 

Ancora Parigi: di fronte lo storico Circo d'Inverno viene stretta la carreggiata in modo da impedire la sosta

Se proprio Walter Tocci non fosse disponibile a tornare a fare l'assessore al Traffico, consigliamo a Marino di chiamare questo giovane bolognese. Con pochi e mirati interventi si potrebbe incidere profondamente sulla mobilità romana.
Andrea Colombo, assessore al traffico di Bologna

venerdì 21 giugno 2013

Assurdo! Zingaretti annuncia la rivoluzione del commercio e non parla di ambulantato, la vera emergenza del settore

Si resta a bocca aperta a leggere l'articolo di Repubblica che elenca le 15 leggi che cambieranno il Lazio. Una serie di provvedimenti annunciati da Nicola Zingaretti, molti dei quali condivisibili ma che presentano una dimenticanza imperdonabile. Una specie di buco nero della legalità: l'ambulantato regolare e abusivo.

Il presidente della Regione prevede un pacchetto commercio per garantire concorrenza e rendere liberi gli orari dei negozi. Molto bene, l'avevamo suggerito su questo blog poco tempo fa.



Ma il vero dramma di Roma, la vera emergenza che sta uccidendo i negozi onesti, che sta provocando la perdita di circa 16mila posti di lavoro l'anno non viene neanche citata?? La vergognosa situazione di tutti i marciapiedi delle arterie romane invasi da bancarelle autorizzate e dagli abusivi che sfuggono ad ogni controllo fiscale e che rendono le nostre strade peggio della periferia di Calcutta non viene sfiorata da Zingaretti??

Eppure le cose da fare le abbiamo indicate da tempo, sono indicate a pagina 4 del nostro programma antidegrado:

1) Un bando pubblico per l'individuazione dei posteggi delle bancarelle e il loro aspetto estetico;
2) Impedire il rinnovo automatico delle licenze attualmente in vigore;
3) Stabilire che ogni soggetto non possa essere intestatario di un numero di licenze superiori al 10% di quelle totali; (capito Tredicine?)
4) Modificare l'articolo 44 comma 3bis della legge regionale sul commercio (33/1999) che ora obbliga a ricollocare l'ambulante in una posizione di equivalente valenza economica.

Soprattutto quest'ultimo punto è la vera rivoluzione che tocca a Zingaretti. Una bancarella che sta davanti Santa Maria Maggiore non può essere spostata davanti a San Giovanni. E' assurdo!

Zingaretti non fare finta di niente! Ne va del futuro di questa città, del decoro e della salvezza di tanti posti di lavoro.

giovedì 20 giugno 2013

Dopo quello di via Marmorata ecco un palo identico spuntare su via Salaria. Se non li ferma nessuno.......

Se non li ferma nessuno, proseguiranno indisturbati come hanno fatto in questi anni a spolpare la città, ad occuparne ogni metro quadro ancora libero, uccidendo il decoro e mettendo a rischio la sicurezza stradale.

La segnalazione di oggi ci arriva da Lorenzo G. che ringraziamo per l'attenzione con la quale monitora il territorio del secondo Municipio. Il palo apparso in via Salaria all'altezza del civico 239 è certamente troppo vicino al ciglio della strada e somiglia moltissimo a quello spuntato in via Marmorata pochi giorni fa.

Ovviamente senza alcuna targhetta identificativa
Il solito cemento fresco
La situazione fino a poco tempo fa: nessun cartellone

L'obiettivo di Lorenzo G. registra un'altra novità, sempre sulla via Salaria. Questa volta all'altezza del civico 239. Si tratta di uno spostamento su un lato di un cartellone che era vergognoso perché impediva il transito dei passeggini e dei disabili. Lo spostamento ha una sua logica, dunque, ma le condizioni del marciapiede lasciano molto a desiderare.

Il vecchio cartellone del tutto irregolare
Il nuovo cartellone che lascia almeno lo spazio di passaggio
Ma la toppa sul marciapiede è davvero molto arrangiata
Non sarebbe stato meglio levarlo del tutto come avviene nelle città civili?


mercoledì 19 giugno 2013

Ecco gli uomini che hanno affondato Alemanno (secondo Malaroma)

Da Malaroma riceviamo e volentieri pubblichiamo

L'ottimo netzine Noiroma pubblica un elenco degli uomini politici che, secondo il suo autore, hanno affondato Alemanno e il centro destra romano.
Credo però la lista meriti di una qualche integrazione.


  
Davide Bordoni, l'ideologo dell'economia del degrado. Colui in quale, davanti ad una città che si stava deformando sino a trasfigurare il suo profilo, causa una inarrestabile invasione di cartelloni, ebbe a dichiarare, in una memorabile intervista, il rassicurante messaggio: "C'è spazio per tutti". A nulla sono valse delibere popolari, migliaia di segnalazioni, denunce, azioni da parte di comitati e associazioni. La "mafia dei cartelloni" (parole di Alemanno!) ha continuato a proliferare indisturbata.
Sull'amministrazione Bordoni (vero sindaco in pectore della passata amministrazione) si potrebbero scrivere libri su come e perché non abbia posto mai un freno ad un commercio ambulante sempre più invasivo; imposto un piano regolatore che uniformasse e normasse l'orrendo outdoor delle attività del centro storico; disciplinato il monopolio della ristorazione ambulante tramite gara pubblica che potesse far entrare nuovi operatori di qualità; rivisto, in base anuovi parametri, le ridicolmente basse tariffe dell'occupazione di suolo pubblico. Insomma la lista potrebbe continuare per pagine e pagine, ma la vera unica realtà è che oggi Roma è una città irriconoscibile. Missione compiuta!




Giordano Tredicine: i giornali dicono che sia il rampollo della famiglia che gestisce tutta la ristorazione ambulante (gli ormai in-famosi camionbar), oltre che, in maniera diretta o indiretta, la quasi la totalità dell'ambulantato cittadino e - da come scopriamo recentemente - alcune attività del centro storico.
Un impero che i giornali stranieri non hanno esitato a definire la "mafia del gelato"
Giordano Tredicine nega ogni forma di interesse diretto con la famiglia di appartenenza, sicuro è che ci deve essere una certa sintonia dato che, nel luglio 2010, tentò di fare passare una delibera che avrebbe completamente tolto ogni forma di controllo su collocazione, numero complessivo e area di occupabilità degli ambulanti.
Una storia misteriosa fatta di firme non chiare e documenti passati sottobanco nel cuore della notte. La delibera fu poi bloccata causando un certo scandalo.
Al tempo, si disse che qualcuno avrebbe dovuto pagare.
Oggi Tredicine è capopogruppo PDL della uscente giunta capitolina. Una carriera politica fulminante che non si fermerà qui.
 

Marco Pomarci: Presidente della passata Assemblea Capitolina. Come la sua campagna di affissioni (spesso abusive) ricorda, non ha mancato un giorno di consiglio. Un "sempre presente" che non ha mai significato una parola in difesa dei cittadini, dei più deboli, del bene della città. Credo possa bastare.
 


Sveva Belviso: vicesindaco di Alemanno, sempre una parola attenta per chiunque viva un disagio al di fuori del raccordo anulare. Per i romani, invece (a parte una campagna elettorale fatta su cartelloni di ditte radiate e camion vela in divieto di sosta), mai nemmeno un pensiero.



Gianni Alemanno: e qui sono completamente d'accordo con l'ottimo Noi Roma. Un dirigente è sopratutto i collaboratori di cui si affianca e io vorrei ricordare, ad esempio del tutto, un solo episodio: di fronte a una città che affondava nel degrado e avrebbe necessitato di vero un Piano Marshall del decoro, il nostro ex Sindaco nominava Francesco Maria Orsi quale delegato comunale al Decoro urbano. Punto.

Nota finale: qualcuno avrà notato che tutti i nomi sopra riportati sono anche i mister e lady preferenze della entrante consiliatura.
La domanda nasce spontanea: chi può immaginare la più blanda forma di autentico rinnovamento del centro destra romano?

Malaroma


martedì 18 giugno 2013

Se svuoto un sacco della spazzatura per strada vengo multato. Se getto manifesti abusivi in terra è tutto regolare



Il post di oggi non lo scrive la nostra redazione. Preferiamo riportare fedelmente le parole di un lettore del Corriere della Sera, Francesco Musillo, che si domanda una cosa molto giusta. Davvero a pulire i manifesti staccati dalle plance deve essere l'Ama come sostengono gli attacchini o anche gli attacchini devono rispettare la legge come tutti i cittadini?



Ore 14.45, via Nemorense di fronte ai civici 45 e 51 ci sono tabelloni elettorali. Due attacchini staccano molti vecchi manifesti e, li impaccano e li buttano a terra, affiggendo poi i nuovi in ogni spazio disponibile,
Hanno finito, stanno per allontanarsi, io li invito a mettere i pacchi buttati a terra nei cassonetti, a due metri dai tabelloni. Il primo di essi fa no con la testa, l'altro (non italiano) mi dice: "Amico questo è lavoro di Ama. Amico tu sai cosa è? Ama raccoglie". E se ne vanno.
Grazie candidato datore di lavoro degli attacchini che hai istruito così a dovere. Chissà se Ama passerà a raccogliere; non tiene forse Roma già così pulita? Come è piacevole vivere in questa città!


lunedì 17 giugno 2013

Continua l'assalto famelico e silenzioso alla città: spunta un palo a Via Marmorata, senza targhetta d'identificazione: lo abbiamo denunciato alla Polizia Locale. Ora vediamo che rispondono e se nel frattempo riusciranno a montare il solito cartelletto 1x1 di cui non si sentiva il bisogno




Buongiorno, 
vi comunichiamo l'installazione di un palo che verosimilmente ospiterà un impianto pubblicitario di formato 1x1, sul marciapiede in Via Marmorata 123. 
A tal proposito, chiediamo al reparto AA.PP. del Vs Gruppo di verificare la presenza o meno di procedure autorizzative in merito all'eventuale collocazione o spostamento di un impianto in quel determinato punto e in caso contrario, di attivarsi per l'immediata rimozione del manufatto abusivo.
In attesa di un gentile riscontro, porgiamo distinti saluti 

Associazione Bastacartelloni-Francesco Fiori

sabato 15 giugno 2013

Marino lo senti il grido di disperazione della città invasa da bancarelle e venditori? E Daje!

Abbiamo trovato un pò troppo tiepida la risposta di Ignazio Marino a Repubblica sul degrado del centro storico. Il bravo Sebastiano Messina ha posto la domanda in maniera precisa:

"Lei ha promesso di dare decoro alle periferie. Ma un serio problema di decoro ormai ce l'ha anche il centro di Roma, invaso da migliaia di bancarelle di ambulanti che arricchiscono alcuni clan bene organizzati e ben rappresentati anche in Campidoglio. Pensa di fare qualcosa contro tutto questo?"

E Marino si è limitato ad una frase laconica: "Sicuramente sì. Io voglio prima parlarne con la mia giunta, ma certamente anche in centro dobbiamo ripristinare il decoro che merita una grande capitale".

Di fronte a roba come questa delle foto qui sotto ci saremmo aspettati parole più decise, un programma chiaro e con tempi certi. Tanto più che Marino e il suo staff hanno ricevuto e letto il nostro documento anti-degrado dove le proposte per liberare la città dallo schiaffo degli ambulanti regolari e irregolari sono molto dettagliate.


Scene "normali" in centro come in periferia

 
L'elenco degli allarmi lanciati in questi ultimi mesi è infinito:

E infine, proprio in queste ore, la disperazione dei commercianti di Trastevere che si rivolgono al nuovo Sindaco per chiedere tutela: "Il nostro quartiere è un suk, servono regole".

Insomma, Marino, una risposta un pò più decisa la puoi dare o no? E' arrivato il momento di voltare pagina in questa città. 

venerdì 14 giugno 2013

Un giro fotografico a Ginevra. Per dare qualche spunto e idea a Ignazio Marino


Già immaginiamo la vostra obiezione: "Paragonare Roma a Ginevra non è possibile per troppi motivi". E' vero, avete ragione. Non pretendiamo neanche noi che la nostra città diventi come la Svizzera, ma le idee buone si possono copiare. E vi assicuriamo che i ginevrini ne hanno tante.

Guardate qui!

Il benvenuto si vede appena atterrati. I trasporti dall'aeroporto per il centro sono gratuiti!!!! E il treno parte ogni 10 minuti!!!! Se si risiede in un albergo della città, l'hotel offre ai propri clienti un forfait di 3 giorni gratuito per bus e tram. Perchè i turisti vanno attirati e non respinti.

Arrivati alla stazione centrale, si resta colpiti per l'efficenza dei trasporti pubblici.

Accanto ad ogni fermata la possibilità di acquistare i biglietti
La città è piccola, ma i tram portano ovunque. Puliti, efficienti e lunghissimi
Ogni mezzo pubblico è dotato di pedana per i disabili

Il rispetto degli abitanti per la propria città è impressionate. Le isole pedonali sono delle oasi dove non solo non si vedono auto ma non si sentono neanche i rumori del traffico.

Proprio come le nostre isole pedonali: immaginate piazza Farnese o piazza Navona ormai parcheggi monumentali
Il verde pubblico è da manuale. Qui il lungolago, dove la gente passeggia e si rilassa
I giardinetti sembrano salotti
L'arredo urbano di qualità impedisce la sosta sui marciapiedi
Guai a trovare per terra una cacca di cane
E veniamo agli aspetti per noi romani più disgustosi. Bancarelle e cartelloni pubblicitari. Inutile dire che a Ginevra sono pochissimi entrambi e quei pochi sono da manuale per posizionamento ed estetica.



Definirla bancarella è pure un'offesa. E' una gelateria gourmet

Il circuito spettacoli è garantito da eleganti totem, molto poco invasivi
I cartelloni sono questi: piccoli, lontani dal traffico e rarissimi!!!

Potremmo raccontarvi e mostrarvi delle piste ciclabili ovunque, dei dissuasori della sosta, dei parcheggi interrati ben tenuti e perfino economici, dei battelli solari che portano gratuitamente da una sponda all'altra del lago! Ma ci fermiamo qui. Che dite: qualcosa da copiare c'è??

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I confronti recentemente pubblicati da Bastacartelloni

New York (prima parte) New York (seconda parte)

Rabat     Parigi    Monaco di Baviera    Londra    Milano   Singapore  Tolosa  Parigi-Roma