Andiamo per ordine. Su Repubblica del 18 luglio, la Alfonsi annuncia che gli stand di piazza Risorgimento se ne andranno prestissimo e che potranno tornare solo 45 giorni l'anno. Nonostante la competenza fosse del Municipio - spiega Repubblica - nella passata legislatura le autorizzazioni venivano rilasciata con manica larga direttamente dal Sindaco (ma guarda un po', chi l'avrebbe detto!!).
Lo 'spettacolo' di piazza Risorgimento che dovrebbe presto cambiare |
Il giorno dopo, sul Corriere, la presidente è ancora più dura: "Tutte le bancarelle sono nel mirino e ora tocca a piazza della Repubblica". Le frasi riportate dal quotidiano sono musica per le nostre orecchie: "Il suolo pubblico va ripreso e restituito ai cittadini". E ancora: "Faremo un censimento di tutti i mercatini e rivedremo la posizione dei camion bar da Porta Angelica a via della Conciliazione".
Piazza della Repubblica: sotto il Grand Hotel, uno degli alberghi dove i turisti pagano un conto salatissimo |
Ancora piazza della Repubblica ieri: speriamo che la presidente Alfonsi mantenga la parola |
Sembra insomma una presa di posizione netta in favore della legalità e del decoro. Ma anche della tutela del commercio regolare che soffre per la chiusura di circa 1400 negozi ogni 4 mesi.
Abbiamo voluto riassumere questi articoli importanti perché debbono essere l'ossatura della nuova politica del commercio nel primo Municipio. Non vorremmo che tra pochi mesi, invischiata nella tela delle lobbies di bancarellari e potenti famiglie, la Alfonsi si dimenticasse di queste promesse.
Chiudiamo riportando alcune frasi pubblicate in una bella lettera al Corriere del lettore Antonio Benazzo, perché di persone che "vedono" per fortuna ve ne sono sempre più.
".....Questa situazione ha raggiunto livelli ignominiosi, non compatibili con il decoro e il prestigio di una città, senza contare il danno inferto ai negozianti regolari........E' scaduto da tempo il momento in cui l'Italia avrebbe dovuto mettersi sullo stesso piano di altri paesi.....nei quali non si assiste ad un simile, ubiquo e sempre più dilagante spettacolo indecoroso".
Speriamo sia la volta buona.
RispondiEliminaRoma ha bisogno come l'aria di legalita' e decoro. E' stata lasciata affogare in un mare di merda.
In bocca al lupo, Sig.ra Alfonsi!
D'accordissimo con la lettera al Corriere, trovo scandaloso che su via Cola di Rienzo possano esserci bancarelle che vendono mutande, cosmetici e vestiti cinesi a due passi da importanti catene di intimo, cosmetici ed abbigliamento le quali forniscono lavoro regolare a molte ragazze e ragazzi. Ma per curiosità la cosa pubblica ha il potere di decidere l'utilizzo delle bancarelle per evitare tale concorrenza sleale verso i negozianti regolari?
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