mercoledì 4 gennaio 2012

Il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari così non va. Le proposte di Basta Cartelloni


Sono rimasti solo l’assessore Bordoni ed il Presidente della Commissione Commercio, Ugo Cassone, a difendere il PRIP nell’attuale formulazione, con la quale dovrebbe essere sottoposto al voto dell’Assemblea Capitolina.
Dopo i Municipi, i Comitati ed Associazioni di Cittadini – fra le quali la nostra - diversi consiglieri comunali, l’Agenzia di Controllo del Comune stesso, sono arrivati pure gli strali di alcune delle maggiori aziende del settore.

Anche lo sconquasso che sta provocando l’inchiesta del Com. Di Maggio negli uffici del Dipartimento VIII, contribuisce a sconfessare il PRIP: da quegli uffici è stato elaborato il piano, da quegli stessi uffici che hanno ignorato il sistema parallelo illecito ed illegale denunciato dal Com.Di Maggio e dallo stesso Sindaco.
Delle due l’una: o collusi, oppure incompetenti.
Ci auguriamo - solo per carità di Patria - che sia giusta la seconda ipotesi ma comunque che l’amministrazione comunale si affidi ancora ad un PRIP elaborato in questo contesto è una follia: errare è umano, perseverare........

Si sta, purtroppo, confermando un atteggiamento dei vertici comunali teso non a riformare il settore affissioni ma a tutelare le posizioni di nemmeno tutti gli operatori economici: solo di un gruppo di questi, di una clientela ben definita e delineata, ed è evidente di chi.
Ecco spiegate le uscite pubbliche di alcuni grandi aziende del settore contro il testo del PRIP, che ovviamente hanno – o dovrebbero avere - per prime tutto l’interesse ad operare in un settore dove la concorrenza leale sia ripristinata e mantenuta.

E` evidente che un PRIP ben costruito ed un’attuazione dello stesso con Piani di Localizzazione e bandi per concessione alle affissioni per macro-aree, spazzerebbe via molti di quegli operatori che fino ad ora hanno vissuto all’ombra del sottobosco dell’illegalità, della concorrenza sleale, di quel sistema parallelo del quale tutti avevano cognizione ma che solo ora, anche per le nostre pressioni, è fatto noto alle cronache giudiziarie.
Questo gruppo di operatori reagisce e tira per la giacchetta i suoi referenti politici in Campidoglio, i quali oltre a far bocciare una pericolosissima delibera di iniziativa popolare, puntano su un piano regolatore che non riformi realmente il settore ma tuteli le posizioni delle loro clientele.
Siffatto modus operandi non è una novità per questa amministrazione: ne vediamo l’esercizio quotidiano sulla questione delle occupazioni di suolo pubblico, dei camion bar, ecc. ecc.
E ne abbiamo trovato la conferma in alcuni emendamenti al PRIP approvati dalla Commissione Commercio, sfacciatamente intesi a tutelare le posizioni di ALCUNI soggetti.
Non è un caso –e lo rammentiamo ancora una volta- che non ci fu consentito di presentare alla Commissione Commercio i nostri emendamenti, alla faccia dell’ “ampia” partecipazione della quale ciancia l’Assessore.

Nella nostra lettera al Sindaco del Novembre u.s., avvisammo l’On.le Alemanno che l’amministrazione stava per commettere un secondo gravissimo errore dopo la sciagurata Delibera 37/2009: un PRIP che fa acqua da tutte le parti, cucito addosso agli interessi di pochi, a danno dell’intera città, e provocatoriamente gli domandammo se voleva essere ricordato come il Sindaco dei “cartellonari”.

Ebbene, il Primo Cittadino parrebbe aver cambiato strategia, inserendo nell’agenda di fine mandato la lotta ai cartelloni, affidando al Com.Di Maggio un’inchiesta interna che comincia a dare frutti, emettendo un’ordinanza che vieta ogni ricollocamento o spostamento degli impianti per arginare in qualche modo la deriva dell’abusivismo.
Ora, però, deve dimostrare appieno la sua volontà di riformare il settore: cambiare il PRIP, subito, dimostrando con i fatti che quelle clientele non governano il Consiglio Comunale; guadagnerà così molti più consensi nei cittadini romani di quanti gliene assicurano quei soggetti che il suo Assessore sta protervamente difendendo.
A Novembre al Sindaco ricordammo la sua dichiarazione su Bordoni “che si giocava tutto nel contrasto al commercio irregolare e ai cartelloni abusivi”: ora è lo stesso Sindaco che sta rischiando di compromettere irrimediabilmente il suo prestigio ed il suo consenso fra i romani.

Al Sindaco abbiamo già richiesto un incontro per sottoporgli i nostri emendamenti al PRIP, dettagliati e completi; ribadiamo pubblicamente la richiesta e qui di seguito riassumiamo il contenuto delle nostre istanze.

***

Ancora una volta ribadiamo la premessa: il PRIP è uno strumento di governo fondamentale del settore ed è giusta la critica a chi, per oltre un decennio, ne ha omesso la redazione.
Ciò non toglie che l’attuale testo del piano sia assolutamente inadeguato allo scopo, perchè fortemente condizionato da quegli interessi cui prima abbiamo fatto cenno.
Appena letto il rapporto dell’Agenzia di Controllo sul PRIP abbiamo creduto di avere per le mani un nostro documento, tali e tanti erano i punti di corrispondenza che noi abbiamo già tramutato in precisi emendamenti, i quali sono stati redatti secondo i seguenti argomenti:

1- La superficie di esposizione pubblicitaria prevista dal PRIP è troppo elevata e va sensibilmente ridotta, portandola ad almeno il 50% di quella attuale, per diversi motivi:
a) l’impatto sul tessuto urbano e sulle aree cittadine è ancora troppo elevato, gli indici di affollamento prevedono ancora troppe possibilità di collocazione degli impianti sul territorio con il conseguente affollamento;
b) solo una sensibile riduzione della superficie di esposizione valorizza adeguatamente il mercato degli spazi pubblicitari: minore offerta equivale a prezzi e valori più elevati; ci guadagnano tutti, sia gli operatori privati sia il Comune adeguando il canone ai nuovi valori di mercato.

2-Il PRIP mantiene comunque molte delle deroghe al Codice della Strada, previste dal Regolamento attuale (delibera 37/2009).
Riteniamo inaccettabile questa volontà dell’amministrazione capitolina.
Innanzi tutto, il C.d.S. prevede che i Comuni possono ma non devono derogare alle norme dello stesso: è una mera facoltà non un obbligo.
In secondo luogo, ci pare scandaloso che l’interesse generale e prioritario alla sicurezza stradale ed all’incolumità dei cittadini sia fatto soggiacere ad interessi di bilancio o peggio a quelli economici del settore.

La nostra delibera di iniziativa popolare prevedeva l’abolizione di tutte le deroghe; gli uffici comunali resero sul punto parere negativo argomentando che: “l’abrogazione delle deroghe avrebbe come conseguenza l’impossibilità di installare impianti sulla maggior parte del territorio cittadino, vista la conformazione viaria molto fitta ed articolata”.
Affermazione del tutto apodittica e priva di riscontro nel merito, ma comunque indice dell’intenzione di far prevalere l’interesse all’installazione degli impianti sulla sicurezza stradale: insomma la pubblicità vale più della vita dei cittadini.
Consideriamo ciò scandaloso, oltre che illegittimo.
Inoltre, nell’ottica di una forte diminuzione della superficie di esposizione pubblicitaria, abolire le deroghe al C.d.S. avrebbe come immediata conseguenza una drastica riduzione degli spazi consentiti, senza neppure dover rielaborare indici di affollamento o studiare ulteriori soluzioni.

3- I Piani di Localizzazione, cuore dell’attuazione del PRIP, prevedono la possibilità di essere redatti e presentati da soggetti privati anche per una ristretta porzione territoriale (una sola via o piazza).
Ciò impedisce una reale riforma del settore, perchè consente indirettamente di mantenere una elevatissima frammentazione del mercato in una miriade di imprese (oltre 400 iscritte all’albo), che è una delle cause principali del caos esistente e della proliferazione dell’abusivismo.
Inoltre, il controllo del territorio ed il perseguimento degli abusi non sarà affatto facilitato.
Va pertanto censurata una norma del genere, lasciando all’amm.ne comunale l’esclusiva della redazione dei Piani di Localizzazione, resi per macro-aree almeno sulla base territoriale dei Municipi se non per zone ancora più ampie.

4- I Piani di Localizzazione redatti per macro-area consentiranno di avviare le procedure per gare pubbliche (bandi) per la concessione delle affissioni in esclusiva per le dette zone.
La procedura di concessione attraverso gara pubblica risolve, infatti, molti dei problemi del settore:
a) seleziona le imprese e ne diminuisce il numero, e le piccole e medie imprese si potranno comunque consorziare (come avviene in tutte le gare ad evidenza pubblica) per partecipare ai bandi;
b) stabilizza ed assicura gli incassi dell’amministrazione che potrebbe prevedere per l’impresa vincitrice, oltre al pagamento del canone, anche la realizzazione di servizi per la città (manutenzione aree verdi e strade, arredo urbano, ecc.);
c) facilita enormemente il contrasto all’abusivismo e ne riduce i costi per l’amministrazione; infatti è evidente che il controllo del territorio e le rimozioni degli impianti abusivi saranno onere dell’impresa che si sarà aggiudicata l’affidamento in esclusiva delle affissioni su una data zona, e che avrà ovviamente interesse a “proteggere” detta esclusiva.
I termini ed i contenuti dei bandi di gara dovrebbero essere definiti ed approvati unitamente al PRIP, lasciando solo il dettaglio degli stessi alle determine e pubblicazione della gara.

5- Il rapporto fra regolamento esistente (delibera 37/2009), PRIP ed attuazione dello stesso con i Piani di Localizzazione, è confuso ed anomalo dal punto di vista normativo, e provoca difficoltà interpretative, di gestione amministrativa, di applicazione.
Inoltre, non ci sono indicazioni temporali o scadenze circa la redazione dei Piani di Localizzazione senza i quali, come suggerito dall’Agenzia di Controllo, non si può fare “tabula rasa” delle concessioni attuali, azzerare l’esistente e procedere con le gare.

I correttivi suggeriti dall’Agenzia di Controllo, quindi, ci trovano d’accordo, ed allora:
a) va armonizzata la normativa, semplificata e facilitata la sua applicazione attraverso un regime transitorio che gestisca il sistema fino ai Piani di Localizzazione ed ai bandi, e che sia approvato unitamente al PRIP;
b) vanno indicati con precisione i tempi e le procedure per la redazione dei piani di localizzazione, le scadenze per l’approvazione degli stessi, i percorsi partecipativi.

L’elenco dettagliato e completo degli emendamenti verrà presentato al Sindaco e pubblicato su questo blog.

22 commenti:

  1. A girare per Roma prende davvero lo sconforto e la depresione. LA Città è completamente trasfigurata, devastata e distrutta da una giungla vomitevole di cartelloni in ogniddove, di ogni foggia, forma e colore.
    Bordoni e Alemanno hanno davvero distrutto Roma!

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  2. su questo PRIP bisognerà sturargli le recchie per bene

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  3. non sono in grado di garantire il governo di questa città e dei suoi cittadini. la Belviso ieri dichiarava che l'ordinanza sui fuochi d'artificio sarebbe stata inutile perchè nessuno l'avrebbe rispettata, oggi altre dichiarazioni dalla maggioranza (questo schifo di maggioranza) in merito all'escalation di violenza e reati in città, in cui dichiarano che "è difficile prevenire i reati"!!
    MA STIAMO SCHERZANDO? se questa amministrazione non è in grado di governare la città SE NE DEVE ANDARE!!!!

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  4. Dal momento che l’associazione “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” intende avere un incontro addirittura con il Sindaco per sottoporgli un elenco dettagliato di emendamenti che non sembrano essere più nemmeno quelli presentati a suo tempo come “Comitato Promotore” e che avrebbero la pretesa di costituire l’unica vera soluzione definitiva allo stato dell’impiantistica romana, mi vedo costretto ad entrare nel merito della serie di 5 proposte e delle rispettive affermazioni che sono state fatte in perfetta buona fede ma che sono frutto di una certa “ignoranza” della materia (nel senso non offensivo di chi non sa) e che rischiano pertanto di fare più danno ancora di quello che hanno già in parte prodotto, se non altro perché sono in totale antistesi non solo con quanto ho proposto a nome della associazione VAS, ma anche con la valutazione che ho dato dell’esame del PRIP fatto dall’Agenzia e che il 27 dicembre scorso ho trasmesso al Sindaco, alla Giunta ed a tutto il Consiglio Comunale. Scopo dichiarato quindi di questo mio intervento è quello di cercare almeno di evitare di presentarsi al Sindaco e poi all’intero Consiglio Comunale con posizioni non solo diverse, ma addirittura opposte che non farebbero altro che il gioco del nemico.
    1 - LA SUPERFICIE DI ESPOSIZIONE PUBBLICITARIA PREVISTA DAL PRIP È TROPPO ELEVATA E VA SENSIBILMENTE RIDOTTA – Premesso che negli emendamenti presentati dal Comitato Promotore si parlava al punto 4.2 solo di un ricalcolo di tutti i valori tenendo presenti le eventuali modifiche ai criteri del PRIP e che solo nella lettera al Sindaco del 10.11.2011 si è parlato di scendere sotto i 160.000 mq., viene sposata ora la proposta della Agenzia di ridurre a 115.000-100.000 mq. la superficie massima espositiva, senza indicare però come, illudendosi così in chissà quale ravvedimento del Consiglio Comunale, più che del Sindaco.
    In termini sia di “metodo” che soprattutto di “merito”, la strada di carattere “scientifico” per abbassare obbligatoriamente il dimensionamento del PRIP non può essere predeterminata nella misura ipotizzata dalla Agenzia ed ora anche da questa associazione, in modo discrezionale e non dimostrato, ma può e deve derivare anzitutto dalla correzione dovuta della marea di errori materiali che ho rilevato in sede di osservazioni al PRIP e che porta di per sé ad un ridimensionamento complessivo del Piano: basti pensare che debbono essere corrette d’ufficio e quindi cancellate tutte le installazioni di impianti previste su interi tratti di strade soprattutto consolari dove vige il divieto tassativo di affissione pubblicitaria (come via Boccea, via Trionfale, via Cassia, via Flaminia Nuova, viale di Tor di Quinto, via del Foro Italico, via Salaria, via dei Colli della Farnesina, viale Tiziano, viale Maresciallo Pilsudski, viale della Moschea, via Cristoforo Colombo, Via Aurelia, via Aurelia Antica, via Prenestina, via Prenestina Nuova, via Casilina, viale delle Tre Fontane, Viadotto della Magliana, viale dell’Atletica, via Cristoforo Colombo, via Tuscolana, via del Mare ecc.).
    (per esigenze di spazio segue nel commento successivo)

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  5. (seguito del commento precedente)
    Se a queste correzioni d’ufficio obbligatorie si aggiunge il rispetto delle zone omogenee del P.R.G. destinando a sottozona B1 l’intera “città storica” e non solo il “centro storico”, estendendo così la limitazione degli impianti pubblicitari prescritta per tale sottozona ad una superficie complessiva di 5.000 ettari, anziché di soli 1.400 ettari (quali sono quelli del “centro storico”), si arriva allora in maniera “scientifica” a stabilire il dimensionamento complessivo del PRIP, che sarà quello che scaturirà conseguentemente dal suddetto modo “scientifico” di operare, ma che dovrà ad ogni modo essere una superficie intesa come di “massima” e comunque non definitiva, perché il “metodo” del tutto condivisibile adottato nel PRIP non è stato però portato fino in fondo in termini di “merito”, dal momento che l’elenco della strade riportato dal Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) non riporta tutte le strade di Roma e non ha quindi permesso di applicare all’intera città gli 8 tipi stradali riportati alla Tav. 3.2 di pag. 21, di cui invece l’allora “Comitato Promotore” ha proposto di cancellare i 2 tipi ST28 ed ST32, senza aver minimamente capito la correttezza e la bontà del “metodo” seguito nel pieno rispetto peraltro dei criteri dettati dal vigente Regolamento: questo compito spetta successivamente ai Piani di Localizzazione di qualsiasi tipo (comprensivi quindi anche delle aree a progettazione unitaria) che dovranno applicare il “metodo scientifico” suddetto a tutte le rimanenti vie della città.
    2 - IL PRIP MANTIENE COMUNQUE MOLTE DELLE DEROGHE AL CODICE DELLA STRADA – Si tratta di una affermazione del tutto non rispondente al vero, che è frutto di una lettura superficiale del PRIP, dal momento che non può scendere a questo livello di pianificazione del territorio: spetta infatti ai Piani di Localizzazione soprattutto una pianificazione di maggior dettaglio che riguarda la scelta della esatta posizione sul territorio di ogni impianto pubblicitario nel rispetto più assoluto di tutte le distanze minime prescritte dal Codice della Strada e dal suo Regolamento di Attuazione.
    Per rendere l’idea del tipo di operazione che comporta, basti pensare ad un tratto lineare di strada di 100 metri che abbia ai suoi estremi due semafori con divieto di installazione di impianti pubblicitari al di sotto dei 25 metri da ognuno e che quindi obbliga a poter installare impianti solo entro i rimanenti 50 metri centrali, dove possono però essere posizionati solo 2 cartelloni, dovendo rispettare la distanza di almeno 25 metri l’uno dall’altro: ne consegue una operazione complessiva che porterà di per sé a ridimensionare alla fine anche notevolmente la superficie espositiva complessiva di massima prevista dal PRIP.
    Va invece detto per completezza di informazione che fra le controdeduzioni approvate dalla Giunta il 22 giugno 2011 c’è l’accoglimento del “parere” espresso dal XIII Municipio con cui sono state addirittura estese le deroghe attualmente consentite dal 5° comma dell’art. 4 del vigente Regolamento, che comunque andranno caso mai applicate solo in sede di redazione dei Piani di Localizzazione.
    (per esigenze di spazio segue nel commento successivo)

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  6. (seguito del commento precedente)
    3 - I PIANI DI LOCALIZZAZIONE, CUORE DELL’ATTUAZIONE DEL PRIP, PREVEDONO LA POSSIBILITÀ DI ESSERE REDATTI E PRESENTATI DA SOGGETTI PRIVATI ANCHE PER UNA RISTRETTA PORZIONE TERRITORIALE (UNA SOLA VIA O PIAZZA) - In modo del tutto non rispondente al vero si dichiara che ciò consentirebbe indirettamente di mantenere una elevatissima frammentazione del mercato in una miriade di imprese, dimostrando in tal modo una certa confusione tra Piani di Localizzazione e bandi.
    Ferma restando da parte mia la netta opposizione a far redigere dai privati i Piani di Localizzazione, va detto che dopo la loro approvazione è possibile attivare una serie di gare pubbliche per l’assegnazione della gestione decennale degli impianti, il cui numero non può e non deve essere uguale al numero dei Piani di Localizzazione approvati: a tal riguardo il comma 1bis dell’art. 7 del vigente Regolamento stabilisce che il territorio comunale va suddiviso in 4 lotti territoriali per ognuno dei quali “il Comune procede al rilascio della autorizzazione previa gara pubblica”: ne deriva che in ognuno dei suddetti 4 lotti dovranno essere messi a gara un certo gruppo di Piani di Localizzazione contigui e che a vincere quindi il bando potranno essere solo 4 ditte pubblicitarie singole o associate.
    Ma quand’anche si mettessero a bando una marea di Piani di Localizzazione, a vincere per ognuno sarà sempre e soltanto un’unica ditta singola o associata, per cui la frammentazione pur oggettiva della gestione non potrà mai andare a danneggiare la città così come pianificata prima dal PRIP e perfezionata punto per punto dai Piani di Localizzazione.
    4 - I PIANI DI LOCALIZZAZIONE REDATTI PER MACRO-AREA CONSENTIRANNO DI AVVIARE LE PROCEDURE PER GARE PUBBLICHE (BANDI) PER LA CONCESSIONE DELLE AFFISSIONI IN ESCLUSIVA PER LE DETTE ZONE – Viene dichiarato che i termini ed i contenuti dei bandi di gara dovrebbero essere definiti ed approvati unitamente al PRIP, senza precisare però come. Nell’augurio che sia condiviso e che venga portato al Sindaco come preciso emendamento, si ripropone quanto già fatto nelle osservazioni e ribadito nella valutazione dell’esame del PRIP fatto dall’Agenzia: “A seguito della approvazione dei Piani di Localizzazione, che dovrà stabilire il numero, la posizione esatta e le dimensioni anche di ogni impianto di proprietà privata da installare su suolo pubblico, il Comune provvede al rilascio delle autorizzazioni per gli impianti stabiliti dal Piano di Localizzazione approvato a qualunque livello, ivi comprese le aree a progettazione unitaria, previa gara pubblica per ognuno dei lotti territoriali in cui verrà suddivisa la città. Come condizione ineludibile del primo bando di gara va posta la automatica decadenza delle autorizzazioni di tutti gli impianti esistenti, che risultino ancora installati sul territorio, di proprietà delle ditte che non avranno vinto il bando di gara, con la perdita immediata del conseguente “diritto acquisito” e l’obbligo di rimozione di tali impianti a loro cura e spese. In caso di inerzia, il Comune provvede alla rimozione forzata con la collaborazione della ditta che ha vinto il bando.
    (per esigenze di spazio segue nel commento successivo)

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  7. (seguito del commento precedente)
    Sia l’Agenzia che questa associazione non si sono accorte che il PRIP così come adottato dalla Giunta Capitolina il 2 febbraio 2011, quanto meno per il mancato rispetto delle zone omogenee del P.R.G. e delle ridotte tipologie di impianti, è già di per sé in deroga al vigente Regolamento che dovrebbe essere pertanto comunque modificato per “adeguarlo” al PRIP: sotto questo aspetto, oltre che agli articoli 4 e 6 del vigente Regolamento, dovrebbero essere modificati anche i “tipi e formati ammessi” elencati alla lettera F) del 1° comma dell’art. 20 per adeguarli a quelli ridotti che prevede sia lo “schema normativo” che le schede tecniche allegate ad esso.
    A conferma di questo va messo in evidenza che l’atto con cui la Giunta Capitolina ha deliberato di adottare il PRIP precisa che “le disposizioni contenute nella presente deliberazione sostituiscono quelle eventualmente difformi o in contrasto di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 30 marzo 2009 ‘Regolamento in materia di esposizione della pubblicità e delle affissioni’ ”.
    Ad ulteriore conferma si porta la controdeduzione approvata sempre dalla Giunta Capitolina il 22 giugno 2011 al “parere” espresso dal Consiglio del XIII Municipio, che ha accolto estendendo la deroga proprio dell’art. 4 del Regolamento, prevista al 5° comma.
    Ne deriva in termini di “metodo” che vanno contestualmente modificati ed integrati da una parte lo “schema normativo” trasformandolo in vere e proprie Norme Tecniche di Attuazione quali parte integrante del PRIP e dall’altra, in parallelo, gli articoli del Regolamento che sono necessariamente da “adeguare” alle stesse N.T.A.: se il PRIP ed i Piani di Localizzazione stabiliranno la posizione esatta sul territorio di tutta l’impiantistica, dal Regolamento dovranno sparire del tutto le procedure che attualmente consentono quanto meno “ricollocazioni”, “spostamenti” ed “accorpamenti”.
    Le “norme transitorie” che questa associazione ha contribuito a far ribadire anche nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale il 24 novembre scorso sono state concretizzate dalla IX Commissione per il Commercio con una serie di emendamenti in cui solo ora viene riconosciuto che sono sfacciatamente intesi a tutelare le posizioni di ALCUNI soggetti.
    Si ribadisce in conclusione la necessità che il PRIP si doti di vere e proprie Norme Tecniche di Attuazione che prevedano un apposito capitolo relativo alle “Modalità di gestione degli impianti pubblicitari” a regime e non certo delle norme transitorie che lascerebbero la situazione così comè per chissà quanto altro tempo ancora.

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  8. (seguito del commento precedente delle ore 18,01 che precede quello finale delle ore 18.16 già pubblicato per sbaglio prima)
    La ditta singola o associata che si aggiudica ogni specifica gara ha diritto ad installare esclusivamente il numero fisso degli impianti che sono stati individuati nel Piano di Localizzazione e che vengono autorizzati per una durata pari a cinque anni, rinnovabili per una sola volta per altri cinque anni, senza obbligo di disdetta da parte del Comune o di altra formalità alla scadenza del secondo quinquennio, trascorsi i quali il Comune provvede ad indire un nuovo bando per la gestione dello stesso identico numero di impianti. Gli impianti già regolarmente installati che dovessero essere successivamente smantellati per cause di pubblica utilità non hanno comunque diritto ad essere ricollocati né accorpati.”
    Per la locazione degli impianti di proprietà comunale si ripropone il seguente testo:” A seguito della approvazione dei Piani di Localizzazione, che dovrà stabilire il numero, la posizione esatta e le dimensioni anche di ogni impianto di proprietà comunale da installare sul territorio, il Comune provvede al rilascio delle autorizzazioni per gli impianti di sua proprietà (SPQR) stabiliti dal Piano di Localizzazione approvato, previa gara pubblica per ognuno dei lotti territoriali in cui verrà suddivisa la città.
    La ditta singola o associata che si aggiudica ogni gara ha diritto ad una locazione degli impianti comunali che ha durata pari a cinque anni rinnovabili per una sola volta per altri cinque anni, senza obbligo di disdetta da parte del Comune o di altra formalità alla scadenza del secondo quinquennio.
    Al termine del decennio il Comune provvede ad indire nuovi bandi di gara e ad concedere la locazione per altri dieci anni alla ditta singola o associata che si sarà aggiudicata ogni specifico bando di gara.”
    5- IL RAPPORTO FRA REGOLAMENTO ESISTENTE (DELIBERA 37/2009), PRIP ED ATTUAZIONE DELLO STESSO CON I PIANI DI LOCALIZZAZIONE, È CONFUSO ED ANOMALO DAL PUNTO DI VISTA NORMATIVO, E PROVOCA DIFFICOLTÀ INTERPRETATIVE, DI GESTIONE AMMINISTRATIVA, DI APPLICAZIONE – Per far figurare che il parere dell’Agenzia collima con quanto proposto sia dal Comitato Promotore prima che poi dalla “associazione Basta Cartelloni-Francesco Fiori”, viene anche qui fatta una affermazione che non risponde affatto al vero, secondo cui l’Agenzia avrebbe proposto un “regime transitorio” che gestisca il sistema fino ai Piani di Localizzazione ed ai bandi: alla pag. 30 l’Agenzia afferma testualmente che “per completare il processo avviato con la redazione del Piano è necessario quindi redigere le Norme tecniche di attuazione (NTA), assumendo come riferimento lo schema normativo allegato al Piano”, ma anziché proporre – come sarebbe stato più che logico e conseguente – di trasformare lo schema normativo in vere e proprie “Norme Tecniche di Attuazione”, come ha proposto e ribadisce il sottoscritto ritiene invece possibile “aggiornare il Regolamento”.
    Alla stessa pag. 30 l’Agenzia precisa che “lo schema normativo per poter essere immediatamente applicabile, necessita di una sua articolazione in un insieme di norme. Così facendo le NTA del PRIP costituirebbero un apparato normativo autonomo, ma tale procedura contiene un punto debole, ovvero una sovrapposizione tra ciò che prescrive il Regolamento e ciò che prescrive in maniera più dettagliata il Piano (es. nel caso dei divieti di collocazione dei mezzi pubblicitari).”
    (per esigenze di spazio segue nel commento finale successivo delle ore 18,16)

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  9. Ma a 'sto Rodolfo Bosi gliel'ha mai detto nessuno che i commenti non sono la sede in cui riportare i suoi illeggibili sproloqui?
    Da come scrive poi pare che lui abbia capito tutto e gli altri nulla. Mah ... roba da analisi.

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  10. Vedo che l'Anonimo delle ore 20,03 si é messo a commentare esattamente 2 minuti dopo l'ultimo mio scritto, dimostrando di fatto non solo di non aver letto o comunque di non aver voluto capire un bel niente o tanto meno entrare nel merito di ciò che ho scritto, ma di volermi criminalizzare a priori per il semplice fatto di dissentire in modo motivato da certe prese di posizione di questa associazione, per giunta coprendosi vigliaccamente dietro un fin troppo comodo anonimato: per quel che può servire, detto da uno che secondo lui dovrebbe sottoporsi a psicanalisi, perché avrebbe capito tutto solo lui e gli altri nulla, gli faccio solo presente che le mie osservazioni e proposte al PRIP che ho presentato l'11.11.2011 (dopo 2 settimane intere dedicate a studiarmelo bene da cima a fondo) sono state esposte, discusse e condivise con diversi membri del Comitato Promotore che le ha fatte proprie dopo, presentandole ai primi di maggio differenziandosi però proprio sulla proposta delle norme transitorie e rifiutandosi in seguito di sottoscrivere il programma congiunto da me proposto.
    Se i "metodi democratici" dichiarati sul "chi siamo" di questo blog a cui si attiene questa associazione debbono essere "ispirati da tolleranza e rispetto per le opinioni altrui", specie se riguardano un interesse comune della città per il quale soltanto ho voluto fare i suddetti "sproloqui" e non certo per megalomania o per mettermi in cattedra, mi aspetto di non leggere più commenti che riguardino esclusivamente la mia persona per offenderne deliberatamente la dignità senza peraltro servire a nulla, di certo non ad una causa che dovrebbe essere comune: mi aspetto "risposte" nel merito delle questioni che ho sollevato e su cui mi auguro che si apra un confonto democratico e soprattutto costruttivo, teso ad unire le forze e comuqnue a presentarsi con posizioni che non siano quanto meno nettamente contrapposte.
    Differentemente, con un protrasi di offese nei miei confronti (portate per giunta senza dichiararsi per nome e cognome come faccio io) o peggio ancora con il silenzio più assoluto, si dimostrerebbe proprio l'esatto contrario e cioé che sia proprio questa associazione ad aver presuntuosamente capito tutto e di non volersi confrontare con nessuno di tutti gli altri perché sarebbero proprio loro secondo lei a non aver capito nulla, compreso il sottoscritto.

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  11. Egr Arch Bosi,
    il commento non per forza deve derivare da un componente l'Associazione, infatti il blog è aperto a tutti.
    Nokia1

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  12. 'Sto Rodolfo Bosi è proprio un bel tipo. Lui può dare degli ignoranti agli altri e accusarli di aver combinato o di rischiare di combinare chissà quali disastri; se invece qualcuno gli fa notare che la sua è una posizione alquanto presuntuosa, e che il luogo in cui pubblicizzare le sue strampalate tesi non sono i commenti, si inalbera e accusa addirittura l'associazione di lesa maestà.
    Ma un bel bagnetto d'umiltà no, eh?

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  13. aò STATE CALMI, qui bisogna combattere insieme contro i pericolosi colpi di coda di un nemico in estrema difficoltà. Un saluto a tutti. Carlo

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  14. All’anonimo delle ore 00,24 di oggi che sembra essere lo stesso anonimo delle ore 20,03 di ieri rivendico con orgoglio la presunzione di pensare sempre e soltanto con il mio cervello e non con quello degli altri, come una pecora che segue il gregge, battendomi per difendere strenuamente le idee in cui credo veramente e che sono sempre disposto a cambiare ogni volta che mi si dimostra che sono sbagliate con la forza della ragione: ma questo può avvenire solo se c’è un confronto di idee serio e senza preclusione per nessuno. Rimando pertanto al mittente la sua domanda, invitandolo ad avere l’umiltà di dire in che cosa e perché è contrario a ciò che ho commentato o di tacere se non lo sa, continuando a credere ciecamente in tutto quel che gli dice ufficialmente questo blog.
    A Nokia1 delle ore 23,23 di ieri che è considerato una dei sostenitori più attivi dell’associazione e che mi ha chiesto ed ottenuto un incontro al bar Palombini dell’EUR in cui si è dichiarato pienamente convinto delle modifiche ed integrazioni al PRIP che gli ho spiegato e che ho poi presentato ufficialmente, ma che poi per mascherare il suo voltafaccia mi ha fatto oggetto di ripetute provocazioni sia per posta elettronica che nei commenti di www.cartellopoli.net, mi sento di rivolgere alcune banali domande che estendo a tutti coloro che hanno il potere di decidere la posizione ufficiale dell’associazione anche e soprattutto per questo caso.
    Anziché perdere tempo in inutili quanto sterili prese di distanza da chi mi insulta, perché non fate sapere le ragioni per cui non volete tutto e subito con delle Norme Tecniche di immediata Attuazione, ma preferite continuare a sostenere come “metodo” delle norme transitorie che in termini di “merito” ha sfruttato l’On. Ugo Cassone per “legittimare” la cartellopoli romana esistente quanto meno fino alla fine del 2013 ?
    Perché non fate conoscere quali siano le norme transitorie che proponete voi e che vi differenziano da quelle approvate dalla Commissione Commercio, per convincere della loro bontà non solo il sottoscritto, ma anche e soprattutto i lettori del vostro blog ?
    Perché sono stati tolti dal blog gli emendamenti al PRIP presentati dall’allora Comitato Promotore che costituiscono un documento tuttora di attualità ? Perché non fate conoscere prima gli emendamenti vecchi o nuovi che intendete presentare al Sindaco ?

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  15. L'arch. Bosi ci indichi UNA INIZIATIVA dell'ex Comitato ora Associazione Basta Cartelloni che ha riscosso la sua approvazione in questi due anni.
    Qualsiasi cosa fatta o detta E' STATA SEMPRE ATTACCATA con toni veementi e a volte diffamatori, arrivando spesso a sostenere che l'associazione fa il gioco dei cartellonari e dei loro amici in Campidoglio.
    Particolarmente DISGUSTOSA è stata l'accusa lanciata (e continuamente rilanciata) dalle pagine dell'altro blog di aver affossato la Delibera di iniziativa popolare con l'approvazione di un OdG del Consiglio Comunale, dopo la fatica fatta da tutti i membri per incontrare e persuadere SINGOLARMENTE moltissimi membri della maggioranza che ovviamente hanno obbedito poi alle logiche perverse della politica romana dopo averci assicurato il sostegno addirittura con e-mail .
    Si chieda se per caso il suo "isolamento" non sia dovuto a questo modo di affrontare le divergenze di opinione e in ultima analisi i rapporti umani.
    Essere intransigenti non vuol dire cercare SISTEMATICAMENTE di demolire chi ha idee diverse.
    Nessun membro dell'associazione si è mai permesso di contestare il suo pensiero e le sue idee con toni e contenuti aggressivi, insultanti e diffamatori.
    Mai su questo blog sono stati pubblicati post di derisione, insulto o diffamazione nei suoi confronti o del blog con cui collabora.
    OGNUNO PERCORRA LA STRADA CHE RITIENE MIGLIORE SENZA PERDERE TEMPO A CERCARE DI DELEGITTIMARE CHI ONESTAMENTE E DISINTERESSATAMENTE (e sottolineo disinteressatamente..) COMBATTE QUESTA BATTAGLIA PER IL BENE COMUNE E PER ROMA.

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  16. L'ARCH. BOSI CI INDICHI UNA INIZIATIVA DELL'EX COMITATO ORA ASSOCIAZIONE BASTA CARTELLONI CHE HA RISCOSSO LA SUA APPROVAZIONE IN QUESTI DUE ANNI – Elenco in ordine cronologico le iniziative che ho condiviso assieme al Comitato Promotore.
    10.12.2009 – Conferenza stampa organizzata assieme a Fabio Depino e Mirella Belvisi di Italia Nostra su “l’affare dei cartelloni pubblicitari a Roma”, da cui è nata l’idea della proposta di delibera di iniziativa popolare, poi da me predisposta assieme alla relazione illustrativa e presentata ufficialmente il 27.4.2010.
    6 maggio 2010 – Conferenza stampa congiunta di presentazione della proposta di delibera di iniziativa popolare e di annuncio della raccolta delle firme, a cui ha contribuito anche VAS con circa 200 firme.
    8 luglio 2010 – Documento unitario ufficiale da me predisposto che è stato consegnato all’Assessore Bordoni in occasione della 1° riunione del Tavolo Tecnico da lui istituito, in cui sono state ribadite le scelte di civiltà e di legalità come presupposti ineludibili da porre a base di qualunque confronto futuro da tenere con il Comune di Roma in sede sia di “Tavoli Tecnici” che di incontri specifici con l’Assessore alle Attività Produttive o con il Direttore del Servizio Affissioni.
    28 luglio 2010 – Riunione del Comitato Promotore assieme al sottoscritto per concordare in modo dettagliato e condiviso da tutti cosa si dovesse andare a dire il giorno dopo in occasione della 2° riunione del Tavolo Tecnico e l’ordine degli interventi, con ultimo quello del sottoscritto in nome e per conto di VAS. Quel modo collegiale e democratico di gestirsi per decidere una linea strategica unitaria non si è più ripetuto in seguito, almeno con il sottoscritto.
    4 settembre 2010 – Riunione a casa mia, a cui hanno partecipato il compianto Francesco Fiori e lo stesso Fitzcarraldo, oltre che R.C. ed R.T., in occasione della quale è stato deciso fra l'0altro di apprire un blog apposito del Comitato per fare se non altro opera di corretta informazione delle sue iniziative.
    2 aprile 2011 – Partecipazione alla manifestazione indetta dal Presidente del XVII Municipio Antonella De Giusti.
    7 aprile 2011 – Partecipazione all’incontro pubblico sul PRIP che ho convinto a far tenere da parte dell’Assessore alle Attività Produttive del XVIII Municipio, assieme a 2 membri del Comitato Promotore che non ne sapevano nulla e di cui ho gradito l’accettazione del mio invito all’ultimo momento.
    12 aprile 2011 – Incontro tenuto presso il bar Palombini dell’Eur, a cui hanno partecipato fra gli altri anche Nokia1 che l’ha richiesto e Fitzcarraldo: quel giorno entrambi hanno condiviso totalmente le modifiche e le integrazioni al PRIP che avevo trasmesso ufficialmente il giorno prima e che ho spiegato a tutti i presenti.
    (per esigenze di spazio segue nel commento successivo)

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  17. Sig. Bosi
    presto si renderà conto delle vere finalità di chi ha sfruttato le sue competenze.
    Altro che lotta al degrado

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  18. (seguito del commento precedente)
    10 giugno 2011 – Incontro a casa mia chiesto dal Presidente del Comitato Promotore e tenuto assieme anche a Nokia1, per un tentativo di riappacificazione.
    16 giugno 2011 – Trasmissione dalla bozza di proposta di un programma congiunto da sottoscrivere con il Comitato Promotore, che mi è stata sollecitata da Nokia1, ma che alla fine il successivo 29 giugno il Comitato Promotore per bocca del suo Presidente mi ha detto di non voler sottoscrivere.
    15 luglio 2011 - Controdeduzioni da me trasmesse a nome di VAS al parere negativo espresso dal dott. Francesco Paciello nei riguardi della proposta di delibera di iniziativa popolare, seguite da lì a breve dalle “considerazioni” del Comitato Promotore.
    11 settembre 2011 – Opposizione al Bike Sharing concretizzatasi il 28.11.2011 con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai cui contenuti hanno contribuito anche le osservazioni da me trasmesse nei commenti di quel giorno, che hanno fatto dire a Francesco Fiori che “Questo è il tipo di blog che vorrei... sempre”.
    Settembre-ottobre 2011 – Richiesta fatta per telefono dal Presidente del Comitato Promotore di una collaborazione in comune per sollecitare un intervento diretto del Ministro dei Trasporti, sulla scia di quanto ero già riuscito ad attivarlo da solo: benché mi sono dichiarato disponibile a fare in comune anche una Class Action, mettendo insieme tutte le segnalazioni fatte, non mi è stato poi fatto sapere più niente.
    Ottobre 2011 – accettazione della mia proposta di fare opera di controinformazione trasmettendo ad ogni consigliere almeno le controdeduzioni al parere negativo di Paciello, poi rifiutata dal Comitato Promotore che il 29 ottobre ha preferito lanciare un appello, costringendo il sottoscritto a trasmettere il successivo 3 novembre solo a nome di VAS la controinformazione.
    NESSUN MEMBRO DELL'ASSOCIAZIONE SI È MAI PERMESSO DI CONTESTARE IL SUO PENSIERO E LE SUE IDEE CON TONI E CONTENUTI AGGRESSIVI, INSULTANTI E DIFFAMATORI – Quando mi sono permesso di spiegare le mie divergenze da alcuni contenuti della lettera che è stata trasmessa ad Alemanno e che riguardavano proprio il PRIP, il primo commento delle ore 16,13 dell’11.11.2011 è stato: “solo tu Bosi sei titolare della Verita` Assoluta e Unica. probabilmente tutti i giorni parli al telefono con l'Altissimo che ti detta le tavole della legge. E ti avrebbe dato anche il potere di scomunica!!”. Gli ha fatto seguito alle ore 16,23 un “Bosi, sei un presuntuoso arrogante” ed alle ore 19,22 un altro signore ancora più convinto che “le provocazioni e gli insulti li fa Bosi”.
    (Per esigenze di spazio segue nel commento successivo)

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  19. Scrivervi direttamente o vedervi per un the no, eh?
    No perché forse non ve ne rendete conto, ma 'ste sbrodolate di commenti ve li leggete solo voi.

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  20. @anonimo delle 11:12, hai completamente ragione.
    Questi post enciclopedici interessano solo gli "addetti" che non sono i soli che seguono questo blog, anzi.
    Abbiamo avuto modo di confrontarci sulle norme, e l'abbiamo fatto, se l'Arch. Bosi vuole continuare a presentare il suo punto di vista, lo può fare scrivendoci personalmente.
    Nokia1

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  21. Sig. Bosi
    tralascio di riportare qui quale fu la sua domanda retorica quando ci incontrammo alla manifestazione in 17° municipio.
    Per quanto riguarda i commenti provocatori, apparsi su questo blog, nei suoi confronti sono intervenuto più volte per stigmatizzarli.
    Ma qui si è trattato di commenti anonimi mentre sul blog su cui lei scrive si susseguono ininterrottamente post scritti da lei e da altri collaboratori contenenti accuse e affermazioni provocatorie e in cui l'associazione "Basta Cartelloni" viene dipinta come un'accozzaglia di ignoranti (nel senso che non sanno ovviamente..)e di fessacchiotti che collaborano coi cartellonari e da sempre continuano a fare danni (a partire da quando si andò ad offrire su un piatto la testa del movimento a Bordoni..questo se lo ricorda?)
    E' una bella differenza, non crede?
    Facciamola finita, per favore.
    Se in due anni non si è riusciti a fare fronte comune non credo che ci si riuscirà in seguito.
    OGNUNO PROSEGUA CON LE SUE FORME DI LOTTA SENZA PENSARE DI ACCRESCERE LA SUA CREDIBILITA' TENTANDO DI DELEGGITTIMARE GLI ALTRI SOGGETTI.
    Chi ci legge sa bene che i nemici sono i mafiosi cartellonari e non le persone DISINTERESSATE (e sottolineo di nuovo disinteressate)che così tanto tempo ed energie continuano a profondere in questa guerra per la legalità e la bellezza.

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  22. Egr.Arch.Bosi,

    Le comunichiamo che i suoi interventi su questo blog non sono più graditi.

    I toni, i modi, le affermazioni, le accezioni con la quale Ella continua a rivolgersi all’Associazione ed ai suoi componenti, ci risultano sgradevoli, inopportune ed offendono la nostra sensibilita'.

    Nel passato abbiamo cercato e tentato più volte di collaborare con Lei, ma ogni nostro sforzo si è infranto contro le sue contumelie, la sua ingiustificata aggressività, la sua presunzione e la sua incapacita' a lavorare in gruppo alla pari con gli altri.

    Per gli stessi motivi, anche nei rapporti con le istituzioni comunali, La invitiamo a tenere ben distinte e separate le sue iniziative e quelle di VAS, rispetto a quanto messo in atto da questa Associazione.

    La invitiamo, infine, ad evitare di pubblicare i suoi contributi su questo blog, che comunque non avranno risposta alcuna, avendo Ella ampio spazio su altri siti e blog dove esplicare e comunicare esaurientemente tutte le sue argomentazioni.

    L’Associazione Basta Cartelloni – Francesco Fiori

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