domenica 8 gennaio 2012

Ancora dalla Francia, in qualche modo


Il video ci è stato inviato da Filippo, accompagnato dal messaggio seguente:

"Ho vissuto e lavorato a Parigi per alcuni mesi e sono rientrato da poche settimane. Lo sconforto per il degrado della mia città è grande. In particolare i cartelloni pubblicitari mi hanno colpito moltissimo e mi stupivo che nessuno avesse alzato la voce fino ad oggi. Poi ho scoperto il vostro blog e ho visto i vostri servizi tv. Ho preparato questo filmato, girato col telefonino tra via Urbano II° e via Domenico Tardini (zona Pineta Sacchetti). Non è di grande qualità ma rende l'idea di come è stata colpita questa zona. La canzone, di Francoise Hardy, Un aire de Guitare, chiede "qualche traccia di decoro"."

Queste immagini non aggiungeranno molto alla enorme documentazione dello scempio cartellonaro che è stata fatta su questo come su altri blog. Ci è però parso utile riportare la testimonianza di una persona che come se tornasse da Marte invece che da Parigi si è trovata immersa in un degrado senza fine.

Come sarebbe diverso se reazioni simili iniziassero a moltiplicarsi anche tra i romani che invece continuano ad apparire come lobotomizzati, pronti ad accettare il prossimo cartellone quand'anche gli fosse installato nel salotto di casa (e poco ci manca ormai).

Un grazie a Filippo per la testimonianza e la solidarietà ed un invito ad unirsi stabilmente a quella che noi consideriamo una battaglia di civiltà.
L'invito è ovviamente esteso a tutti, romani e non, che in qualche modo ci tengono a questa straordinaria ma maltrattata città.

5 commenti:

  1. Poverino questo Filippo ... comparando la situazione degli impianti a Roma con quella di Parigi gli deve essere preso un colpo!
    Comunque l'indignazione è un buon segno e va coltivata, non fatta morire.
    Allons enfant!

    RispondiElimina
  2. http://romaciclista.blogspot.com/2012/01/botto-sulla-pista-per-fortuna-non.html
    Anche su via Panama un incidente....scusate l'O.T:

    RispondiElimina
  3. Grazie a questo mio omonimo che rientra dalla Francia. Devo dire che - nonostante la situazione di quella zona sia stata già mostrata dal nostro blog in varie occasioni - vedere come è ridotta la Pineta Sacchetti fa una certa impressione. Aspettiamo altri contributi da parte tua.

    RispondiElimina
  4. Bravo Filippo e grazie per il tuo contributo. Anch'io vivo a Parigi e tornando a Roma per le vacanze di Natale sono rimasto scioccato dalla follia devastatrice dei cartelloni pubblicitari che devastano Roma. Questa e' la lettera che ho scritto per il Corriere della Sera e che e' stata pubblicata il 30 dicembre nella Cronaca di Roma. Ora la parola d'ordine e' restare uniti e non demordere in questa battaglia di civilta'.

    Lettere al Corriere della Sera - una città mille domande -

    Lettera d' amore da Parigi
    «Roma muore per i cartelloni»

    Caro Conti, ora basta! È tempo di fermare questa giungla di cartelloni abusivi che umilia e mortifica la nostra città. Vivo a Parigi da qualche anno ed ogni volta che torno a casa trovo una situazione sempre più vergognosa, con interi quartieri sommersi, asfissiati, assassinati da questa follia. La bellezza di Roma è la nostra più straordinaria ricchezza e noi la stiamo distruggendo. Non so se chi vive qui se ne renda davvero conto. Roma fa schifo. Nel giro di pochi anni, siamo riusciti a trasformare la città più bella del mondo in un' immensa pattumiera. Alla viglia del 2012, mi rivolgo con tutto il cuore al Sindaco, agli inserzionisti, a tutti i cittadini affinché ritrovino un briciolo d' orgoglio e d' amor proprio, È tempo di dire basta a questo scempio. Una storia millenaria non può finire spiaccicata su un cartellone di 6 metri per 3. Non è giusto. Non se lo merita.

    Paolo Levi (da Parigi)

    Caro Levi, che magnifica lettera, la sua. Lei vive in un' altra grande Capitale europea, potrebbe godersela. E invece si occupa, con un amore straordinario, della «sua» Roma. Come darle torto? Da anni questa cronaca si batte contro i mega-cartelloni. All' inizio la giunta Alemanno sottovalutò l' impatto sull' immagine di Roma di una simile, ignobile invasione: e sottovalutò anche il contraccolpo psicologico sui cittadini che assistevano al massacro estetico di vie, piazze, monumenti. Ora il Comune sembra sceso in campo (parole del sindaco Alemanno) contro un «sistema illegale parallelo che gestisce i cartelloni abusivi». Meglio tardi che mai. Abbiamo raccontato decine di storie di pali impiantati da «misteriose» ditte, anche in pieno giorno, spesso sotto gli occhi (miopi?) dei Vigili urbani. Come dice lei bene da Parigi: adesso basta! ma che sia davvero basta! pconti@ corriere.it

    Conti Paolo

    Pagina 8
    (30 dicembre 2011) - Corriere della Sera

    RispondiElimina
  5. Molto bella questa lettera di Paolo Levi al Corriere della Sera. Ha ragione Paolo Conti quando risponde che occuparsi di Roma pur vivendo all'estero, fa ancora più onore. Noi cerchiamo di lottare da Roma, sperando di vincere questa guerra per il decoro e la legalità. E ora tanti romani stanno aprendo gli occhi. Anche qui l'aria piano piano sta cambiando.

    RispondiElimina