domenica 11 marzo 2012

Per la serie "nun ce se crede"

"Nun ce se crede!" è proprio l'espressione utilizzata dal nostro 'segugio', che chiameremo Oreste, che ha il merito della scoperta che andiamo ad illustrare.
Cominciamo dall'impianto che due giorni fa è apparso in Piazzale della Radio.




In quel punto della piazza non c'era mai stato alcun impianto pubblicitario, come testimonia lo streetview di google.


Ma il nostro buon Oreste è andato oltre ed ha voluto verificare la targhetta identificativa dell'impianto, cominciando col fotografarla.


Il codice deve essere apparso familiare ad Oreste, che ha quindi fatto una ricerca nella sua personalissima base dati trovando facile conferma ai suoi sospetti. Ricordava bene: il codice è lo stesso di uno dei tanti impianti che fino a novembre-dicembre dello scorso anno affollavano lo spartitraffico dello stesso piazzale.
Ecco le immagini, risalenti al maggio 2011, che dimostrano la scoperta.



La storia fa sorgere diversi interrogativi. 
La rimozione nel novembre-dicembre del cartellone dallo spartitraffico fu fatta dai vigili o dalla ditta? 
La nuova targhetta identificativa è stata rilasciata dall'ufficio affissioni o la ditta se l'è fatta in proprio? Nel primo caso ci sarebbe da chiedere all'ufficio affissioni come mai rilasciano targhette in regime di blocco delle installazioni/ricollocazioni (l'ordinanza del Sindaco è sempre vigente, teoricamente). Nel secondo si spiegherebbe ulteriormente il proliferare d'impianti; lasciare alle ditte pubblicitarie la facoltà di farsi le targhette identificative equivale a mettere una volpe in un pollaio: difficile resistere alla tentazione!

In ogni caso questa è l'ennesima dimostrazione che il controllo del territorio ce l'hanno le ditte pubblicitarie e non il Comune, che pur con gli ottimi uomini del comandante Di Maggio e del GSSU appare continuare a svuotare l'oceano con un cucchiaino; con l'aggravante di sperperare in questo modo i soldi dei contribuenti.

Va detto che in realtà c'è qualcun altro che sta prendendo man mano il controllo del territorio, e sono i cittadini come l'ottimo Oreste che, nella palese assenza delle istituzioni, si fanno carico della cosa pubblica stimolando le azioni amministrative. C'è il concreto rischio che perdurando il far west a cui continuamente assistiamo, gli stessi cittadini smettano di limitarsi alle segnalazioni e passino alle vie di fatto ripulendo lo spazio pubblico. Ne abbiamo già accennato in un'altra recentissima occasione e ribadiamo che questa è un'ulteriore responsabilità che il Sindaco e la sua amministrazione si stanno prendendo.

Riserviamo ancora una volta la chiusa al PRIP, l'ormai ben noto ectoplasma adottato dalla giunta comunale nel febbraio 2011, peggiorato in maniera inaccettabile dalla commissione commercio durante l'estate 2011, ed ancora in attesa di essere anche solo calendarizzato in assemblea capitolina, nonostante l'impegno formale del gruppo PDL, con ordine del giorno da loro proposto ed approvato, a farlo entro il dicembre 2011.
Ebbene, a puro titolo di curiosità, il PRIP prevede che nelle aree a verde pubblico come quella di Piazzale della Radio ci possano stare solo impianti di proprietà comunale.

Un sincero ringraziamento all'amico Oreste (quando mai il Sindaco si degnerà anche lui di ringraziare cittadini di tal fatta sarà sempre troppo tardi) e tutto il nostro risentimento per un'amministrazione comunale che continua a permettere porcherie simili.

4 commenti:

  1. la fabbrica del degrado a Roma non chiude mai

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  2. Ma il sindaco fino a che livello vorrà farsi prendere in giro dalle ditte?
    Secondo me farebbe pippa anche se glielo installassero davanti il portone di casa un bel catafalco pubblicitario.
    Manco la propria dignità sono capaci di difendere, figuriamoci quella della città.
    Una sana eutanasia per questa amministrazione, please.

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  3. E' giunto il tempo dell'azione diretta contro gli impianti dei banditi che pensano di poter spadroneggiare in questo modo.
    Il GSSU sta facendo abbastanza bene, Di Maggio ha svolto un'opera encomiabile MA LA VOLONTA' POLITICA di sradicare l'Economia del Degrado non c'è.BASTI PENSARE ALLA PRESA IN GIRO DEL PRIP che La Commissione Commercio ha emendato con ulteriori deroghe alle norme nazionali e con inaccettabili favori alle ditte che hanno scempiato la città in questi anni.
    Roma continua ad essere assediata, umiliata e insozzata da un'esercito di semi-schiavi che per pochi euro sono disposti a tutto non ponendosi certo il problema del decoro e del rispetto della città. Non posso prendermela con l'extracomunitario che per sopravvivere apre il suo patetico banchetto di cartone su Via dei Fori Imperiali.SONO I CAPI-BASTONE CHE DEVONO ESSERE ARRESTATI O ALMENO MESSI IN CONDIZIONE DI NON NUOCERE.
    In queste condizioni di ASSENZA della legalità, del decoro e della sicurezza, come insegna la storia, SONO I CITTADINI A DOVERSI FARE STATO ed IMPORRE IL RISPETTO DELLE REGOLE.
    Ritengo ormai un dovere CIVICO andare ad abbattere questi simboli della prepotenza e del disprezzo della legalità.

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  4. IO credo che se i cittadini cominciassero ad abbattere i cartelloni di testa propria non ci sarebbe nulla di male il problema è che in italia illegale non è solo il cartellone ma tutto, quindi non basterebbe una rivoluzione francese o un terremoto o una guerra mondiale
    Sigh

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