domenica 16 novembre 2014

Azzerare la giunta? Molto meglio azzerare il Pd Roma. Vecchia politica e giornali alleati per buttare giù il "Sindaco marziano". Per loro era meglio Alemanno



Una parte del titolo l'abbiamo rubata ad un brillante tweet di Romafaschifo. Perchè è proprio il Pd romano che da mesi ormai ha aperto il fuoco contro Ignazio Marino con pretesti risibili. E il caso Tor Sapienza, assieme alla Panda, è quello che questi figuri aspettavano per innescare la "tempesta perfetta" contro il Sindaco.

In queste ore ci sono riusciti e ce li immaginiamo gongolare nelle stanze del partito e soprattutto tramare e sognare di prendere il posto degli assessori per loro più scomodi, riacquistando il controllo della città. I vari Cosentino, Nobile, D'Ausilio, Giuntella si sentivano ormai da troppo tempo tagliati fuori, senza la possibilità di maneggiare e governare le lobby come erano abituati a fare. A molti di voi questi nomi non diranno nulla, ma sappiate che a Roma le cose sono sempre andate così. Dietro il Sindaco che rappresentava la facciata spendibile della coalizione, le decisioni erano prese da un gruppuscolo di pensatori (!) il cui ruolo era "mediare". Che tradotto significa fare gli interessi dei poteri che li avevano eletti, mettendo sempre in secondo piano quelli di Roma.

E' stato così durante l'epoca Veltroni, quando il partito romano era governato da Goffredo Bettini e dalla sua squadra. E sarebbe dovuto essere così in questa legislatura (tralasciamo il periodo Alemanno perché per molti di loro pensare era un impegno eccessivo).

E invece con Marino non ce l'hanno fatta! I vari dirigenti del partito si aspettavano di essere chiamati, vezzeggiati, adulati prima di ogni decisione. E invece il chirurgo
  • ha cominciato a pedonalizzare i Fori Imperiali senza consultarli;
  • poi ha chiuso il Tridentino (facendo imbufalire i loro referenti nel commercio);
  • ha licenziato i dipendenti fannulloni dell'Opera (lasciando di stucco i loro referenti sindacali);
  • ha riformato la cartellonistica pubblicitaria (mandando in bestia le ditte che per anni li hanno appoggiati);
  • ha avviato il censimento dell'ambulantato (provocando le ire di chi sperava di proseguire nel solco di Alemanno);
  • ha nominato un comandante dei vigili esterno al corpo (facendo insorgere l'Ospol);
  • ha azzerato i vertici delle municipalizzate (senza verificare il gradimento del partito per le nuove nomine);
  • ha aumentato il costo della sosta tariffata (causando i mal di pancia del romano maghinaro che vota a sinistra);
  • ha registrato le coppie gay sposate all'estero (mettendo in imbarazzo i baciapile Pd nei confronti delle gerarchie vaticane).

E' davvero troppo! Il Partito doveva ristabilire l'ordine precostituito. Doveva tornare a contare per i micro-potentati che hanno fino ad oggi condizionato il mancato sviluppo di Roma. E allora quale occasione migliore che sfruttare il malcontento delle periferie esasperate dalla convivenza con gli immigrati e la storia della Panda senza permesso Ztl.

Il fatto che quei centri di accoglienza fossero opera di Alemanno non viene ricordato da nessuno. Che quella Panda sia solo il simbolo di una politica della sosta completamente sbagliata e che ci si dovrebbe concentrare sulla sua riforma, non importa minimamente né al Pd né tanto meno ai giornali che cantano il de profundis della giunta solo perché i loro proprietari palazzinari sono molto scontenti della gestione dell'edilizia dell'assessore Caudo.

E così, dopo che il Messaggero lo ha attaccato ogni giorno, oggi una delle migliori firme del Corriere scrive che Marino si doveva concentrare su altro piuttosto che pedonalizzare i Fori. E Repubblica gli chiede di "togliere il disturbo" perché si è occupato dei poteri forti ai vertici delle municipalizzate invece di dedicarsi ai problemi di Torre Angela.

Questa stampa, la prima responsabile del disastro romano, dovrebbe vergognarsi della propria mancanza di indipendenza e di autorevolezza invece di sputare sentenze così semplicistiche. Come se restituire alcune aree del centro ai pedoni fosse incompatibile con il restituire decoro alle periferie. Come se l'amministrazione di una grande città dovesse fare una cosa per volta.

Noi crediamo che Marino sia assai impreparato e che non abbia colto fino in fondo le vere richieste della città (che i blog antidegrado spiegano da anni). Ma tra il Sindaco marziano e i dorotei degli anni duemila, saremo sempre al fianco del primo. Perché o si cambia o si muore!

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4 commenti:

  1. Avanti come un treno Marino!!! Cambiamo sta città, basta con le camorre amiche della politica dell'urbe.
    Il romano medio questo non lo sa e si lamenta per le strisce blu aumentate e le pedonalizzazioni, ma lei è stato il miglior sindaco che roma abbia mai avuto negli ultimi 50 anni.
    Sono certo che per il 2017 ance la questione rom sarò risolta.
    Forza!

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  2. Sottoscrivo ogni virgola, sull'indecenza del PD romano così come sulla vergogna di una stampa che disinforma quotidianamente e poi è pronta a fare da sicario per quelli che mal tollerano un Sindaco poco accondiscendente.
    Se l'alternativa è il solito Partito dei Delinquenti romano, scelgo Marino tutta la vita (pur con i suoi noti limiti)!

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  3. Legio Aurelia invicta16 novembre 2014 alle ore 23:08

    Bravo Roberto...la stampa SICARIA delle mafie romane. Sti radical chic del cazzo alleati coi boss. Inconsapevolmente? E no..non ci credo più.
    Con il sindaco Marino! Ancora.
    Guerra al Partito Delinquenti

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  4. Basta vedere la mozione bipartisan a favore del suk di piazza navona per verificare, sulla base di atti formali, quali sono le priorità del partito delinquenti e di tutti gli altri, escluso 5 stelle

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