martedì 9 luglio 2013

Acquistare merce contraffatta sulle bancarelle è anche un problema di salute pubblica. In Campania il 300% di cancro al fegato in più per i rifiuti tossici



Comprare un paio di scarpe e pagarle 7 euro da un venditore più o meno abusivo provoca l'aumento dei tumori nella popolazione.

Non è una forzatura, ma il risultato di studi documentati di numerosi esperti che hanno analizzato il tipo di rifiuti sversati illegalmente in Campania. Si tratta di sostanze nocive frutto della produzione di borse, scarpe, cinture, occhiali tutte realizzate in Italia, in fabbriche clandestine.

Se non esiste la fabbrica non potrà esistere neanche uno smaltimento corretto dei rifiuti. Ed ecco che questi veleni vengono interrati lungo le strade della Campania. Un carico di morte che ha provocato l'aumento dei tumori come non accade in nessun'altra parte del mondo. Ogni giorno, in quella regione, 100 nuovi casi di cancro (linfoma non Hodgkin, colangiocarcinoma e così via).

E sapete dove viene venduta questa merce prodotta in fabbriche che non esistono?? Solo ed esclusivamente sulle bancarelle delle città e in particolare di Roma dove, guarda un po', c'è il maggior numero di ambulanti.

Il prof. Antonio Marfella, un oncologo che lotta da anni contro questo dramma, ha calcolato che per ogni kg di scarpa prodotta c'è mezzo kg di diluenti, di collanti, di solventi che vanno smaltiti.

Guardate questo servizio del Tg2 Storie. Al minuto 4.39, il prof. Marfella racconta proprio questa tragedia e spiega le drammatiche conseguenze della filiera dell'abusivismo.

Finalmente i giornali romani stanno affrontando il problema del decoro provocato dalle bancarelle autorizzate e non. Cominciano a denunciare l'evasione fiscale, il problema dei commercianti regolari che chiudono. Ci sono arrivati dopo anni che i blog antidegrado denunciano questo scempio.

Tra qualche anno, capiranno anche che la merce contraffatta uccide! Pensateci ogni volta che incontrate le disgustose bancarelle disseminate in città.



4 commenti:

  1. Il problema è tutto nella mentalità delle persone. C'è il falso mito che le bancarelle siano "il mercato del popolo" dove si risparmia o che i bangla siano "poverini che devono lavorare anche loro, sennò vanno a rubare", è ora di sfatare questo il mito.
    Da qualche giorno sono iniziati i saldi estivi e c'è la possibilità di acquistare vestiti nei negozi allo stesso prezzo o addirittura a prezzo più basso che dai mutandari. Oltretutto un acquisto in negozio genera uno scontrino che nel suo piccolo è utile per far girare l'economia.
    La mafia bancarellara è un danno per la nostra salute (come dice l'articolo che sottoscrivo) ma anche per la nostra economia. Purtroppo nessuno dei politici lo dirà, o perché er Mutanda ha oliato bene il sistema sia a destra ma soprattutto anche a sinistra, o perché purtroppo esistono ancora politici miopi (non solo sinistroidi) che credono realmente nel mito dei "mercati del popolo" ed evitano l'argomento per non far arrabbiare il popolino che crede di risparmiare comprando dai mutandari.

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  2. e qualcuno ci irride dicendoci "e fattela na risata!"
    Pensasse per un attimo, se riesce a pensare, all'immenso carico di dolore e morte che l'Economia del Degrado genera pur di aumentare i suoi profitti illeciti.
    Il film "Beautiful countri" e anche una parte di "Gomorra" descrivono bene l'eredità di morte che le cosche e le camorre stanno lasciando alle future generazioni con i loro luridi e criminali business dei rifiuti tossici sversati nelle acque o interrati spacciandoli per concimi ad ignari agricoltori.
    Ma non dimenticate ciò che accade quasi ogni giorno nei nomadi dove vengono bruciati copertoni e cavi di plastica per ricavarne rame e altri metalli. Ci vuole una mobilitazione popolare contro la "filiera della morte". Le leggi ci sono ma raramente vengono applicate nel paese delle connivenze e dei tar
    Ma si dai..famose na risata!

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  3. per non dimenticare il lavoro nero, lo sfruttamento minorile, gli incidenti in queste fabbriche abusive provocati dalla totale assenza della legge

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  4. Bellissimo post, fa riflettere
    Alessandra

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