Ci infomano che il vasone/cartellone di Piazza di Spagna è stato rimosso.
Considerato che i vasoni segnalati nelle altre zone della città sono ancora lì, evidentemente le segnalazioni dei cittadini, a cui noi cerchiamo di dare la maggiore eco possibile, qualche effetto lo sortiscono. Prima è stato rimosso il vasone/cartellone di Campo de' Fiori, poi quello di Piazza di Spagna.
Visto però il precedente dello spostamento dei vasoni da Piazza di Spagna al Municipio II, c'è da credere che anche questi ultimi due impianti siano stati semplicemente ricollocati. La cosa è purtroppo e ovviamente (si fa per dire) impossibile da controllare visto che tutti questi impianti sono illegittimi e che le targhette se le fa la ditta con il pennarello.
La rimozione del vasone di Piazza di Spagna faceva pensare ad un intervento, finalmente, del Comune o della ditta per rimuovere il conclamato abuso di tutti questi impianti. Ebbene non è così.
A Piazza Mignanelli, attigua a Piazza di Spagna, nel bel mezzo dell'area pedonale è ancora presente un altro vasone/cartellone già notato in precedenza.
Pare che i cittadini abbiano voluto offrire loro l'oscuramento dell'impianto che lo stesso Assessore Bordoni ha riconosciuto abusivo.
Onore al merito di costoro che pervicacemente si ostinano a segnalare abusi tanto odiosi.
A questo punto però c'è da capire se in questa città c'è ancora una legge, se c'è qualcuno che la faccia rispettare o se Roma tutta è alla mercè dello sfruttatore di turno che può fare il bello e cattivo tempo, con le istituzioni inermi quando non complici (non vorremmo infatti che il cartello di Piazza di Spagna fosse stato ripulito dall'AMA a spese dei contribuenti).
Come mai il 23 aprile i vasoni sono stati rimossi da Piazza i Spagna (tutti tranne uno) e anziché farli sparire, in quanto NON AUTORIZZATI, sono stati invece spostati in Municipio II?
Come mai il 6 maggio, a seguito delle nostre segnalazioni sul blog via email e telefono, è stato rimosso il solo vasone di Campo de' Fiori?
Come mai il 7 maggio (o la notte del 6 maggio), a seguito delle nostre ripetute segnalazioni sul blog e via emai, è stato rimosso il solo vasone di Piazza di Spagna?
Ricordando le dichiarazioni della ditta proprietaria degli impianti ("Comunque rimuoveremo i manufatti entro 1'8 maggio") viene da pensare che loro sono determinati ad arrivare alla data prevista ed evidentemente non c'è niente e nessuno che possa fare qualcosa per farli recedere dal loro intendimento.
Certo, avranno dei contratti da rispettare con le ditte inserzioniste e quindi il loro resistere è comprensibile.
Molto ma molto meno comprensibile, diremmo anzi incredibile, è invece l'assenza totale che da giorni e settimane dimostrano tutte le istituzioni in questa vicenda. Municipi, Comune di Roma, Ministero per i Beni culturali, tutti parimenti latitanti, come se il decoro ed il rispetto di Roma non fosse affar loro.
Se non sono in grado di assicurare decoro e rispetto per Roma si facessero da parte, si cimenterà qualcun'altro.
La città non ce la fa più ad assistere a tanta inadeguadezza. BASTA!!!
Ma ve rendete conto?
RispondiEliminaQuesti della Clear Channel - grande tristezza che una ditta internazionale si comporti così a Roma - lasciano i cartelloni per non andare in causa con gli inserzionisti (tra cui Eni) e il Comune non muove un dito per rimuovere degli impianti pubblicitari che ha dichiarato sui giornali essere abusivi.
Senza contare che se non ci fossero state le proteste formali del Comitato e quelle "informali" dei cittadini, il caso non sarebbe stato sollevato dalla stampa e i cartelloni, almeno la totalità, sarebbero ancora al loro posto.
In questa vicenda, stupisce - ma non tanto - la clamorosa impunità e mancanza di controllo da parte di tutte le istituzioni che governano il territorio: municipio, polizia municipale, Comune di Roma, Ufficio Affissioni, Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Roma.
Tutto questo è avvenuto nei luoghi simbolo della città, Piazza di Spagna e Campo de' Fiori, senza che nessuno se ne accorgesse o volesse accorgersene, cosa più probabile.
Si capisce allora perché è stato possibile impiantare decine di migliaia di cartelloni contro il Codice della Strada nel resto della città, senza che il Comune e i municipi facessero qualcosa per fermare l'invasione, fino a quando non hanno protestato i cittadini.
Una vergogna MONDIALE.
Mai e poi mai un sindaco inglese, francese, spagnolo o tedesco avrebbe permesso che la sua città venisse invasa dai cartelloni abusivi o comunque irregolarmente autorizzati perché in palese violazione della legge.
Mai e poi mai i consiglieri municipali di Parigi, Madrid, Berlino e Londra avrebbero permesso un tale scempio estetico delle piazze, dei marciapiedi e delle strade senza rendersene subito conto e denunciare la cosa al sindaco.
La classe politica romana, in particolare in centrodestra che governa ma anche il centrosinistra che ha governato la città per molti anni, si è dimostrata incapace di far rispettare la legge, il decoro, la sicurezza dei cittadini, come già avvenuto in altri ambiti (scritte sui muri, affissioni abusive, bancarelle sui marciapiedi).
Al momento, i blog antidegrado e le associazioni dei cittadini sembrano l'unico ostacolo al prevalere del degrado e dell'abusivismo in questa città in balìa dell'illegalità.
Quoto Les dalla prima all'ultima parola.
RispondiEliminaGRAZIE! A quei cittadini che hanno voluto sottolineare lo scandalo dei vasoni-cartelloni ricoprendoli col cartone!
RispondiEliminaGRAZIE! A chi ancora non si arrende al degrado e alla sopraffazione del più forte e del più furbo.
GRAZIE! Al Comitato Promotore e a questo blog che assieme a pochi altri siti internet combattono una guerra che sembra persa in partenza. E che invece alla fine sarà vinta dalla città di Roma che non getterà la sua storia millenaria a causa della mafia cartellonara.
Siamo solo all'inizio delle ostilità. Anche l'Invincibile Armada spagnola fu battuta da un pugno di navi! Basta non scoraggiarsi e resistere. SEMPRE!
Filippo
Messaggio appena spedito a sindaco@comune.roma.it:
RispondiEliminaSig. Sindaco,
giunti a questo punto scriviamo a Lei solo, essendosi ormai delineati sufficientemente i contorni di questa vicenda a dir poco allarmante. E da Lei ci aspettiamo una qualche spiegazione che possa almeno attenuare l'impressione di città alla mercè dei barbari che questa storia produce.
Dalle informazioni in nostro possesso, reperite in vario modo e mai, sottolineiamo MAI, ottenute dall'amministrazione comunale pur interrogata più volte al riguardo, risulta esserci una ditta pubblicitaria che ha deciso di mantenere sul suolo pubblico i propri impianti PRIVI DI QUALSIASI AUTORIZZAZIONE fino all'8 maggio, come da dichiarazione della ditta stessa riportate sugli organi di stampa il 5 maggio u.s.
Nonostante le nostre segnalazioni, a partire dal 26 aprile u.s., tali impianti continuano a permanere sul suolo pubblico e ciò anche in presenza della dichiarazione dell'Assessore Bordoni, riportata anch'essa sulla stampa il 5 maggio u.s., che afferma che essi non hanno ottenuto l'autorizzazione del Gabinetto del Sindaco.
Tra una ditta che decide di perseguire i propri progetti e delle istituzioni, il Comune di Roma in testa, che dovrebbero tutelare il bene comune appare evidente che in questa partita è stata la prima a prevalere.
Le saremmo grati, Signor Sindaco, se potesse confutare queste nostre amare conclusioni. A prescindere infatti dall'essere o meno suoi simpatizzanti, noi tutti teniamo al decoro ed al prestigio della città di Roma, dove siamo nati o dove abbiamo deciso di vivere. E questa storia rappresenta un plateale schiaffo al decoro di Roma, ferita in Piazza di Spagna, Campo de' Fiori, Largo Chigi, Piazza Mignanelli, Ponte Risorgimento, Piazzale delle Belle Arti, ecc., ecc..
Ci permettiamo di ribadire ancora una volta la necessità, a nostro modesto avviso, che Lei ci fornisca delle spiegazioni su questa vicenda.
Distinti saluti,
Comitato Promotore della delibera d'iniziativa popolare per la modifica del Regolamento sulle affissioni
Avrei fatto un cenno pure sula devastazione totale di Roma ad opera dei cartelloni infissi al suolo, ma tant'è...GRAZIE COMUNQUE !
RispondiEliminaPersonalmente credo che questi vasoni non siano la parte peggiore dell'invasione dei cartelloni a Roma. Le sfilate di impianti senza soluzione di continuità della Colombo o gli innumerevoli incroci che vengono sempre più "chiusi" su tutti i lati generano un degrado peggiore e di molto.
RispondiEliminaSe però non si riescono a preservare i luoghi più in vista e preziosi della città dall'assalto dei cartellonari, allora per il resto del territorio non c'è proprio speranza alcuna.
Il Sindaco deve rispondere su questo vero e proprio affronto fatto alla città da una ditta che si è arrogata il diritto di fare come gli pare.
Almeno su questo bisogna capire chi comanda a Roma (anche se un'idea purtroppo ce la siamo già fatta).
E' una vergogna, questi del Comuine si comportano peggio dei rom!
RispondiEliminaVoglio segnalare che ieri, sabato 7 maggio, ho avvistato i famigerati vasoni in Largo S. paolo del Brasile, Via Veneto, Largo S. Susanna, Piazzale delle Belle Arti e Largo Pizzetti (Viale Buozzi). Mi auguro che tali impianti vengano prontamente rimossi.
RispondiEliminaClear Channel: "Rimuoveremo i manufatti entro l'8 maggio".
RispondiEliminaE' OGGI, VERO?
DOMANI VEDIAMO SE I VASONI STANNO ANCORA A LARGO CHIGI, LARGO SANTA SUSANNA, VILLA BORGHESE, VIA VENETO, LARGO PIZZETTI, PONTE RISORGIMENTO, PIAZZALE DELLE BELLE ARTI, AUDITORIUM E DINTORNI.
Grande iniziativa bravi!!!
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