lunedì 8 settembre 2014

Vedi la metropolitana di Dubai e poi muori.............di invidia!

E' ovvio che paragonare Roma a Dubai è del tutto impossibile. Ma la cura con la quale vengono costruite e manutenute le infrastrutture di trasporto in quella città è da manuale ed è solo questo aspetto che vogliamo mostrarvi oggi.

Per il resto Dubai è un mostro ecologico: il consumo di acqua per irrigare improbabili campi da golf nel deserto, lo spreco di energia per ricreare un villaggio di montagna con tanto di pista da sci quando fuori la temperatura supera i 45° provocano i brividi e non solo per l'uso eccessivo dell'aria condizionata. Ma lo sceicco Al Maktoum è convinto che tra 30 anni in quelle terre il petrolio sarà esaurito. A quel punto per l'emirato sarebbe la fine. La creazione di questa Las Vegas d'oriente è dunque, nelle sue previsioni, l'unica via di sviluppo alternativo: attirare il turismo, il business e farne un polo del lusso.

E in questo contesto i trasporti sono ritenuti fondamentali, tanto che sono stati impiegati circa 4 miliardi di dollari per realizzare le prime due linee di metro, mentre altre due dovrebbero essere completate entro i prossimi anni.

Siamo rimasti impressionati dalla pulizia, dall'efficienza, dalla qualità delle stazioni delle linee rossa e verde. Probabilmente tra le più moderne del mondo.

L'accesso ad una stazione: severissimi i controlli sui biglietti
Le scale mobili che portano ai treni
Qui una stazione di superficie. La bellezza degli arredi si commenta da sola
Una banchina. L'illuminazione è suggestiva
Le indicazioni, i colori, la sicurezza: tutto impeccabile

Notevole tecnologicamente la monorotaia che porta su una delle isole artificiali costruite per ospitare le ville dei ricchi e un pacchiano albergone che ripropone Atlandide.

Il treno della monorotaia è senza conducente
Gli interni sembrano un salotto

Infine una nota di colore locale. I bus sono puntuali nonostante il traffico caotico e le distanze enormi. Ma non è raro che si fermino per qualche minuto per consentire all'autista di pregare.

Un bus in "break religioso"
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