Ecco una storia che fa capire quale tipo di controllo eserciti sul territorio il racket abusivo degli attacchini.
Sabato mattina, un gruppo di cittadini del Pigneto, convocati da Retake Roma, pulisce e rimuove i manifesti abusivi dal ponte sulla ferrovia. Un evento salutato da tutti con entusiasmo e gratitudine verso quei cittadini modello che il Comune dovrebbe premiare o quantomeno riconoscere nel ruolo di "sentinelle del decoro".
All'indomani, però, succede quello che molti temevano: gli attacchini dei centri sociali e dei locali, si scatenano all'ora di pranzo e tappezzano di nuovo il ponte coi loro manifesti.
Ma i ragazzi del Pigneto non si arrendono, scendono di nuovo in strada e RIPULISCONO DI NUOVO IL PONTE!!!!
Storia finita? Neanche per sogno..........
ECCO IL PONTE QUESTA MATTINA: RICOPERTO DI NUOVO, PER LA 2° VOLTA DOPO LA PULIZIA DEI VOLONTARI, DAI MANIFESTI ABUSIVI DEL C.S.A. INTIFADA E DEL TENNIS CLUB APPIO CLAUDIO. MORALE DELLA FAVOLA: GLI ATTACCHINI SI SENTONO INVINCIBILI E CREDONO DI COMANDARE SUL TERRITORIO.
MA QUESTA VOLTA - COME SEMPRE PIU' SPESSO ACCADE - NON HANNO FATTO I CONTI CON IL MOVIMENTO DEI BLOGS E DELLE ASSOCIAZIONI ANTIDEGRADO!
LA MORALE DELLA FAVOLA, QUESTA VOLTA, E' CHE ABBIAMO INVIATO UNA SEGNALAZIONE AI PICS PER RIMUOVERE, SANZIONARE I COMMITTENTI E CHIEDERE DI MONITORARE IL PONTE DAI FUTURI IMBRATTAMENTI.
Con l'aiuto dei cittadini e del gruppo Retake Pigneto-Prenestino, il ponte ferroviario sarà libero dai manifesti e magari, diciamo noi, riqualificato con una opera di arte urbana!
Le sconfiggeremo queste mafie, tutte. Le sconfiggeremo.
RispondiEliminaStessa cosa cogli adesivi. Denunciate tutti ai pics e alla mucipale di zona, aspettate che rispondano, staccate e se riattaccano (probabile), avrete vita ancora più facile.
RispondiEliminaGiusto! Gli adesivi sono un cancro che si rigenera dopo pochi mesi, bisogna enunciare tutto e fare in modo che stavolta non ci si metta il perbenista magistrato quando si tratta di bloccare le utenze telefoniche di questi mafiosi.
RispondiEliminaFacciamo sentire che lo Stato e noi Cittadini ci siamo!
Che vomito questa storia. Ma è simbolo di Roma e di quanto sia irrecuperabile
RispondiEliminavisto che i centri sociali da questo orecchio non ci sentono, proviamo a scrivere al tennis club appio claudio lamentandoci di ciò, intanto?
RispondiEliminacon tutto il rispetto per il progetto "retake" che approvo, condivido e spero presto di poter dare una mano, ma nello specifico io trovo, malgrado sì che ci siano gli estremi di reato, che tra la configurazione "con manifesti" e la configurazione "senza manifesti", la prima sia meglio della seconda. l'intervento sul ponte dovrebbe essere più importante! servirebbe un adeguamento e ampliamento a spazio pubblico piùttosto che quella passerella di servizio tappata dalla lamiera da ambo i lati. in ogni caso piùttosto che la lamiera sporca (che a pulirla più di così non si può) non sarebbe il caso di contattare un gruppo di artisti ed assegnare loro un tot. di quadranti a testa e ripetere periodicamente l'operazione per fare di questo ponte una galleria a cielo aperto?
RispondiEliminaGli incivili di Roma devono essere sconfitti! In ogni angolo della Citta'.
RispondiEliminaSe divenisse legale e fosse visivamente tollerabile, allora l'affissione di manifesti andrebbe bene, magari inseriti nel contesto di una bacheca ordinata per i cittadini, tra annunci personali e proposte di lavoro e collaborazione nel quartiere, su un supporto apposito fisicamente separato dalla rete.
RispondiEliminaChe volete, ci sono ancora fessi per cui 'ste cose fanno la differenza.
A me i manifestini danno e hanno sempre dato una sensazione di incuria per il territorio e forte menefreghismo sociale.
E se pure divenisse un giorno legale, dovrebbero metterne uno o due. Sia le miserrime tag che i manifesti fricchettoni sono riprodotti a tappeto una decina di volte. Terrore che le proprie grandi offerte culturali non siano viste?
Rispondiamo ai due Mario.
EliminaAl primo diciamo che siamo d'accordo che quella ringhiera vada riconvertita perché la sua forma attuale si presta comunque all'"affissione abusiva di scritti e disegni" (cit. art. 663 Codice Penale) e non possiede caratteristiche strutturali che ne suggeriscano la rigida conservazione. Il che non vuol dire che sia meglio piena di manifesti, come provocatoriamente sostieni. Quelli, al contrario, non fanno altro che accentuarne la mancanza di valore estetico-architettonico. Invece, come giustamente suggerisci e in linea con quello che scriviamo nel post, se ne potrebbe fare una galleria all'aperto di street art. Sono idee che vengono in mente a qualsiasi amministratore francese o spagnolo, inglese o tedesco.
Ai romani no, sono i cittadini che le propongono alle istituzioni, completamente sorde e assenti e prive di una politica di valorizzazione culturale degli spazi pubblici. E' bene ricordare che da molti anni il programma di arte urbana del Comune, al netto delle dichiarazioni d'intenti e delle belle parole sui graffiti artistici, è totalmente fermo. Si muovono da soli i municipi VIII, VI e qualcun altro, senza un coordinamento centrale. L'assessorato alla cultura, con quelli all'urbanistica e all'ambiente, potrebbero sfruttare la presenza di un solido movimento di street art, votato all'illegalità nella sue componenti maggioritarie, per cercare di sconfiggerlo anche sul piano culturale, riconoscendo spazi e visibilità a coloro che vogliono solo fare arte e non devastare il bene pubblico. Attuando politiche generali non votate all'improvvisazione o alle singole iniziative isolate dei municipi.
MA E' CHIEDERE TROPPO (?).........
Come pensare di intervenire in altro modo, sempre sul cavalcavia del Pigneto (e tutti quelli simili), per legalizzare l'affissione di manifesti sulle balustre con l'installazione di plance di proprietà comunale o in concessione a privati, oppure - altra idea suggerita da Bastacartelloni - quella d'istituire bacheche di libera affissione per le comunicazioni di quartiere (circolari e avvisi pubblici, annunci di lavoro / immobiliari, volantini dei comitati di quartiere e delle sezioni di partito) come si fa in molte città straniere. Ovviamente sono strutture che andrebbero manutenute dal comune o dalla ditta in appalto. Anche qui, un'idea semplicissima, facile da realizzare, per scoraggiare selvagge e diffondere una sensibilità verso il decoro urbano. MA NON E' ANCORA VENUTA IN MENTE A NESSUNO, tranne ai cittadini come il 2° Mario dei commenti e noi di Bastacartelloni che - ribadiamo - l'abbiamo proposta al sindaco Marino e a diversi presidenti e assessori di municipio.
Ma non c'avete popo un cazzo da fà nella vita oltre ad alzarvi la mattina presto per andare a staccare i manifesti ?
RispondiEliminaSicuramente sei uno di quelli che quando vede certe situazioni si gira dall'altra parte... come la maggior parte delle persone di questa città. Questi ragazzi che vanno a pulire un bene pubblico (che dovrebbe essere mantenuto pulito dalle istituzioni) sono da appoggiare fermamente, almeno sono degni di essere chiamati Cittadini di Roma, non come chi devasta e imbratta Roma con quello scempio....
Eliminama che cazzo stai a di...
EliminaLa verità fà male, vero?
Eliminabravi.
RispondiEliminaPIU' GRIGIO PER TUTTI
FUORI I COLORI DAL PIGNETO, DA ROMA, DALL'ITALIA!
LE TAGS E I MANIFESTI PENZOLANTI sono "colori"?
EliminaE dai su...fratè
Fatti un giro a S. Basilio per capire qual'è la differenza tra bellezza (murales bellissimi) che fa stare bene e lo squallore DELLE TAG ONANISTICHE dementi, addirittura sui marmi del 500..vedi Ponte di Paolo V° sull'Aurelia Antica DEVASTATO DALLE TAGS QUALCHE GIORNO FA. Ma quali colori, questa è una sfida senza senso alla collettività che non si ferma di fronte a nulla. Non è esagerato pensare che imbecilli del genere sarebbero capaci di farle anche sulla Fontana dei Fiumi.