giovedì 4 settembre 2014

La Banca Dati è finalmente pubblica. Ecco l'elenco dei cartelloni senza scheda. E il numero degli operatori supera la soglia di 500


E' un altro passo nella rivoluzione che stiamo vivendo nel settore della cartellonistica a Roma. Quel codice misterioso che vediamo sugli impianti pubblicitari è ora un po' meno oscuro.

La banca dati comunale che nacque nel 2009 a seguito della famigerata delibera 37 è stata per anni uno dei documenti più contestati dalle associazioni cittadine. Ha rappresentato quel pozzo nero dentro il quale finiva tutto il marcio della pubblicità esterna a Roma. Chiunque piantasse un cartellone sul territorio si autodenunciava, pagava una piccola somma e otteneva in cambio l'iscrizione in questo elenco. E spesso, troppo spesso, questa iscrizione (e cioè la targhetta apposta sul cartellone) era confusa dai vigili o dagli impiegati comunali come un'autorizzazione.
Ma noi sappiamo che non solo non era affatto così, ma che questa banca dati è servita da pretesto alla politica, ad alcune ditte senza scrupoli, ad altre ditte che cercavano di adeguarsi al sistema per fare tutto e il contrario di tutto.

La cosa più grave è che nonostante la delibera 37 prevedesse che la banca dati doveva essere pubblica, questa è rimasta segreta per ben 5 anni senza che nessuno, neanche i Municipi, potessero consultarla.

La delibera 425/13 della giunta Marino, quella che ha cancellato la sanatoria per gli impianti senza scheda, ha ribadito l'obbligo di pubblicazione della banca dati. E così finalmente siamo arrivati alla messa on line di questo importante documento.

COME SI LEGGE

Per tentare di spiegarvi come si legge, prendiamo l'estratto della prima pagina, perché contiene un po' tutte le situazioni previste. Lo vedete qui sotto.


Il numero sulla sinistra è l'identificativo della ditta (le prime 4 cifre che troviamo su ogni impianto). Di seguito c'è il nome della ditta e una annotazione.
Nell'esempio vedete che al numero 0002 corrisponde la Farg Pubblicità e che nella nota si legge che la ditta è parzialmente cessata da questo albo proprio in virtù della delibera 425, quella che cancella appunto la sanatoria di Alemanno. Significa che questa ditta - per aver installato cartelloni irregolari (i senza scheda) che sono elencati accanto - deve rimuoverli pena la cessazione totale della sua attività. Potete leggere l'ubicazione dei cartelloni e le loro dimensioni.

Scendiamo un po'. Al numero 0004 troviamo la Cosmo Pubblicità accanto alla quale non risulta nessuna nota e nessun impianto irregolare. Ciò significa che questa ditta non ha installato cartelli senza scheda.

Proseguendo vedete che al numero 0006 corrisponde la ditta PES: questa invece è addirittura decaduta e sono citati il provvedimento con il quale è stato revocato il permesso e i ricorsi presentati dalla ditta. I suoi impianti non possono stare più sul territorio tanto che la stessa Pes ha deciso intanto di oscurarli.

Dunque una serie di utili informazioni che potrete spulciare con calma e annotare se questo o quel cartellone sotto casa rientra in quelli elencati e va rimosso.

SUPERATA LA QUOTA 500 OPERATORI

Altra informazione che ricaviamo riguarda il numero delle ditte, ma sarebbe più giusto dire degli operatori autorizzati a piantare cartelli a Roma. Come vedete qui sotto ha raggiunto la soglia monstrum dei 500 soggetti. Le ditte vere sono all'incirca 200 (una cifra da fumetto).


Scorrendo invece i nomi delle ultime pagine si nota che si tratta di carrozzerie, farmacie, centri estetici, palestre, pizzerie etc ai quali è stata data la scellerata possibilità di piantare da soli dei cartelloni, senza rivolgersi a chi questo lavoro fa per mestiere e cioè le imprese. Una follia tutta romana che per fortuna con il nuovo Prip sparisce per sempre.

LE CONSEGUENZE DELLA BANCA DATI

Su questa banca dati ci sono da fare molte riflessioni. Alcune ditte che in questi anni sono state protagoniste sui blog per aver piantato cartelloni ovunque, perfino accanto a monumenti o in aree archeologiche, risultano mezze verginelle con pochi cartelli (o anche nessuno) elencati come irregolari. Aspetto che non convince affatto.

Occorre poi domandarsi cosa accadrà degli impianti revocati: saranno rimossi in tempi brevi? Chi pagherà queste spese? Oppure dovremo aspettare l'entrata a regime del Prip?

E infine il ruolo di questo elenco per le prossime gare che assegneranno la gestione dei cartelloni in 10 lotti. Le ditte dichiarate cessate (parzialmente o totalmente) non potranno partecipare alle gare. Mentre quelle che non presentano impianti irregolari dovrebbero essere ammesse al "premio" concesso lo scorso 30 luglio.

Ma di tutti questi aspetti parleremo in altri articoli in modo da approfondire meglio i diversi temi perché come sapete è nei dettagli che il diavolo nasconde la sua coda.
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Cliccare qui per accedere alla NBD Nuova Banca Dati

Il link sarà sempre disponibile nella nostra pagina DOCUMENTI

2 commenti:

  1. Ai fini di una corretta informazione debbo fare le seguenti 4 precisazioni al suddetto articolo.
    1 – La pubblicazione on line della Nuova Banca Dati è stata disposta dalla deliberazione di Giunta Capitolina n. 116 del 5 aprile 2013 e non dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 37/2009.
    2 – Quello che è stato pubblicato il 12 agosto scorso sul sito del Comune non è la Nuova Banca Dati, ma solo il 13° aggiornamento dell’elenco delle ditte pubblicitarie censite nella Nuova Banca Dati, con la differenza rispetto a tutti gli aggiornamenti precedenti che stavolta vi sono elencate le ditte dichiarate cessate del tutto ai sensi della deliberazione della Giunta Capitolina n. 425/20013 e quelle per le quali è stata invece dichiarata una cessazione parziale di tutti gli impianti accertati come “senza scheda” e riportati singolarmente in corrispondenza.
    3 - I Corpi di Polizia Locale di Roma Capitale di ogni Municipio hanno sempre avuto accesso alla Nuova Banca Dati.
    4 – Per tutti gli impianti “senza scheda” pubblicati, compresi quindi quelli della “FARG”, a febbraio di quest’anno il dott. Francesco Paciello ha trasmesso alle ditte che ne sono proprietarie l’invio-diffida a rimuoverli a loro cure e spese entro il 19 aprile scorso, senza che la maggior parte di esse vi abbia ottemperato: questo significa che per tutti gli impianti “ senza scheda” si dovrà procedere alla rimozione forzata d’ufficio applicando le prescrizioni del comma 14 dell’art. 31 del Regolamento di Pubblicità (decadenza in proporzione delle concessioni/autorizzazioni).

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  2. ...infatti è molto strano che la Nuovi Spazi avrebbe appena nove impianti installati, quando è evidente che ne ha centinaia e che continua a spostarli in assoluta libertà.
    E' un elenco di aggiornamento, non il db completo.
    Lob

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