martedì 9 settembre 2014

Anche il XV° Municipio ha il responsabile del decoro come proposto da Bastacartelloni. Per cambiare il volto di Roma si riconosca il ruolo dei cittadini volontari

Quando scrivemmo il documento pro-decoro presentato ai candidati sindaco alle elezioni comunali del 2013, avevamo in mente un progetto di riforma delle attività di gestione del decoro basato sul coinvolgimento diretto dei municipi.

E' impossibile, ci eravamo detti, che nessuno all'interno dei 15 municipi abbia il compito di monitorare le condizioni del territorio al fine di contrastare quei fenomeni del degrado non riconducibili all'igiene delle strade e alla pulizia dei giardini. Stiamo parlando delle scritte vandaliche sui muri e delle affissioni abusive di qualunque tipo (dai manifesti alle locandine, fino agli adesivi dei traslocatori).


Abbiamo ragionato e convenuto che l'attività di monitoraggio e valutazione del decoro municipale, vada eseguita dal municipio stesso, dato che i soggetti comunemente indicati come responsabili dell'incarico - gli operatori dell'Ama e i vigili urbani - NON hanno in realtà precise competenze in materia. 

La nostra proposta - consultabile a pag. 10 del seguente documento - è quella d'istituire un responsabile al decoro municipale che si occupi di ricevere le segnalazioni dei cittadini e di predisporre gli interventi di riqualificazione, oltrechè di vigilare sullo "stato del decoro" con verifiche e sopralluoghi periodici nelle vie, strade e piazze del municipio, coordinandosi con l'Ama, il Comune di Roma e i cittadini, singoli e associati.


A livello comunale, la proposta è stata apprezzata dal sindaco Marino che l'ha inserita nel suo programma ( a pag. 51), sviluppandone le potenzialità e facendola diventare "presidi territoriali per gestire la programmazione delle azioni di riqualificazione e di ripristino del decoro dei luoghi (rimozione manifesti e locandine, cancellazione di scritte)".

Però, a queste dichiarazioni, non è seguita la volontà di applicare la riforma.

Al contrario, c'è una forza politica che ha subito aderito alla nostra proposta ed è il Movimento 5 Stelle. Nel corso dell'ultimo anno, ha presentato una serie di atti (leggi mozioni VIII, XI e XV) per chiedere l'istituzione nei municipi di un responsabile al decoro. I risultati? A luglio dello scorso anno, la storica approvazione in VIII municipio, a settembre la bocciatura in XI (dicono per carenza di personale) e l'approvazione in XV che ha da poco individuato una figura all'uopo grazie all'impegno e alla perseveranza della consigliera Teresa Zotta.

Si può dire che finora il responsabile al decoro del XV, sia l'unico a ricoprire effettivamente quel ruolo, dal momento che l'VIII municipio che adottò per primo la riforma, non è stata individuata la risorsa idonea allo scopo.
A più di un anno dall'approvazione del consiglio e nonostante il presidente Catarci diede precise rassicurazioni al riguardo...


In ogni caso, occorre fare una riflessione: la figura del responsabile al decoro s'inserisce in un quadro complessivo di riforma che poggia le fondamenta su due capisaldi:

- controllo e monitoraggio del territorio da parte dei municipi (resp. al decoro)

- riconoscimento dei cittadini attivi nella manutenzione del territorio e nella segnalazione delle criticità, con l'istituzione di un albo dei volontari per il decoro (con indumenti e tesserino con il logo del Comune)


Una collaborazione virtuosa tra cittadini e istituzioni, già sperimentata in molti casi nelle iniziative dei volontari antidegrado e che andrebbe formalizzata per trasformare la buona volontà dei cittadini e delle istituzioni coinvolte (vedi l'esempio di "Civico 9"), di volontari e assessori illuminati, in qualcosa di più: un vero e proprio sistema di pulizia, manutenzione e monitoraggio costante del territorio. Quello che a Roma ancora non c'è e non c'è mai stato.

Per evitare che domani, con un altro sindaco ed altri amministratori, si finisca per cancellare lo sforzo virtuoso di rendere la nostra città bella e pulita dal centro alla periferia, tutti i giorni della settimana e non solo quando si organizzano eventi di volontariato più o meno frequenti e "mediatici".
Per fare sì che da domani (o dopodomani), i XV municipi non attendano le segnalazioni dei cittadini per intervenire, ma conferiscano loro gli strumenti per divenire parte attiva e riconosciuta del cambiamento.

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