giovedì 11 settembre 2014

Analisi del Prip e delle modifiche al Regolamento: le ottime novità introdotte e alcuni errori da correggere

Dopo la pubblicazione ufficiale del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari e delle modifiche al Regolamento sulle Affissioni, l'architetto Bosi di Vas ha studiato a fondo i due documenti per valutarne gli aspetti positivi e negativi.

Bastacartelloni ha affiancato il suo lavoro e in questo primo articolo vogliamo riassumere le novità principali. Nelle prossime settimane, approfondiremo le questioni relative ai bandi di gara e all'assegnazione di una parte dei cartelloni alle ditte del riordino.

LA PRIMA CONTRADDIZIONE: LE PALINE CON OROLOGIO



Partiamo da questo punto perché è quello che va risolto per primo. Come anticipammo in altri articoli, le paline con orologio (definite anacronistiche perfino dall'Agenzia per il controllo sui servizi comunali) sono rimaste tra i formati previsti. La versione originaria del Prip le prevede come impianti 100x70 installabili nelle sottozone B2 e B3 (cioè le aree meno centrali) e anche in zona B1 (aree di maggior pregio) ma solo come impianti di pubblica utilità.

Forse per la fretta necessaria a raggiungere una mediazione con una parte delle ditte, l'emendamento all'art. 15 del Prip presentato dalla Commissione Commercio e accolto dall'assemblea capitolina (n. 523), ha introdotto tra i formati previsti nella sottozona B1 le "paline SPQR con orologio". Si tratta di una contraddizione evidente: non esistono infatti orologi di proprietà comunale, cioè SPQR, ma solo impianti privati.

La questione va corretta, altrimenti si rischia di forzare la lettera della norma e di introdurre impianti privati in una zona che non li prevede. Ci sono due possibilità a prima vista: o si cassa tutto l'emendamento o si elimina la sola parte relativa agli orologi.

Il problema è stato fatto presente all'assessorato e al segretariato generale che ora dovranno trovare una soluzione.

 
SECONDA CONTRADDIZIONE: IL RIFERIMENTO A UN COMMA INESISTENTE



E' una questione meno importante ma va certamente corretta per evitare impugnazioni di vario tipo. Un emendamento presentato dal Movimento 5stelle e ispirato dalle nostre associazioni (comma 2 dell'articolo 32), ha correttamente assegnato ai Municipi e alla polizia locale maggiore autonomia nel contrasto all'abusivismo dei cartelloni. Purtroppo però l'emendamento fa riferimento ad un comma 5 bis dell'articolo 31 che non è stato introdotto. Dunque questo riferimento va eliminato.

Vi sono poi altri aspetti che vanno corretti tra i quali i formati dei cartelli Spqr le cui misure sono riportate in maniera differente agli articoli 16 e 35.

LE OTTIME NOVITA' INTRODOTTE GRAZIE AL CONTRIBUTO DEI CITTADINI



Abbiamo iniziato dai problemi, ma dobbiamo anche sottolineare come Prip e Regolamento siano ora due buoni documenti che - se applicati correttamente - potranno cambiare il volto di questa città, dandole decoro e servizi di qualità (bike sharing, arredo urbano, toilette etc).

Rispetto al testo presentato dalla Giunta Alemanno, il Prip è ora assai migliore. Sicuramente Marino e soprattutto Marta Leonori hanno mostrato una sensibilità e capacità di ascolto diversa ed è per questo che le istanze avviate prima da Vas e separatamente da Bastacartelloni e poi tutti assieme con Cittadinanzattiva e la collaborazione mediatica di Cartellopoli, sono quasi tutte presenti. Ed è un motivo di soddisfazione per le associazioni cittadine.

Proviamo, in estrema sintesi, a riassumere le principali:

1) La scadenza al 31 dicembre 2014 di tutti gli impianti, una battaglia avviata dall'architetto Bosi e ora introdotta nel comma 9 dell'articolo 34 Regolamento.
2) La trasformazione dello schema normativo del vecchio Prip Alemanno (che non faceva scattare un bel nulla) in Norme Tecniche di Attuazione che sia Vas che Bastacartelloni chiesero a gran voce fin dall'inizio.
3) La riduzione della superficie massima di mq di pubblicità da 162.000 (Prip di Alemanno) a 138.000 grazie alla rilevazione degli errori materiali nelle tavole.
4) L'introduzione di "impianti e/o elementi di arredo urbano per il finanziamento di progetti di pubblica utilità e mobilità alternativa" (art 4 comma 1 Regolamento) che è stata accolta dalla Giunta in sede di controdeduzioni ai pareri dei Municipi. Pareri frutto del lavoro di Vas con l'aiuto di Bastacartelloni e Cittadinanzattiva.
5) La perimetrazione del territorio in 15 aree quanti sono i Municipi.

GLI EMENDAMENTI

Enrico Stefàno (M5S) e Rodolfo Bosi (Vas)

Diverse forze politiche hanno mostrato sensibilità alle nostre istanze. Il M5S, la lista Marchini e alcuni consiglieri del Pd le hanno fatte proprie trasformandole in emendamenti.

Eccone alcuni
1) All'art 35 del Prip, tra i formati ammessi, sono stati introdotti i cartelli 1,20x1,80 e 3,20x2,40 che nel resto d'Europa finanziano bike sharing e altri servizi. L'emendamento - presentato da Alessandro Onorato - è stato sollecitato da Vas.
2) All'articolo 17 del Prip, un emendamento del M5S permette di inserire gli impianti di pubblica utilità anche in sottozona B3.

Vi sono poi diversi emendamenti presentati dalla Commissione Commercio e l'emendamento di Giunta che - arrivato all'ultimo momento il giorno del voto - ha introdotto tra l'altro il "premio" alle ditte virtuose del riordino e il divieto di pubblicità sessista, discriminatoria e lesiva dei diritti civili e religiosi.

GLI ORDINI DEL GIORNO

Athos De Luca


Un ordine del giorno non è vincolante ma è un impegno politico che la Giunta prende di fronte al consiglio comunale. Tra questi

1) riteniamo fondamentale quello presentato da Athos De Luca (Pd) e ispirato alla conferenza stampa di Vas e Bastacartelloni del maggio 2013 quando chiedemmo una disciplina specifica per i bandi di gara.
2) Nessun ruolo abbiamo invece rispetto agli ordini del giorno a firma Tredicine e Rossin (consiglieri con i quali non abbiamo rapporti diretti) ma che comunque vanno in una direzione positiva. Tra questi l'istituzione della figura del responsabile del decoro urbano che è una battaglia di Bastacartelloni da lungo tempo, mutuata da Rossin e Tredicine

CONCLUSIONI: E' UN BUON PIANO

Come scritto su questo blog il giorno del voto, la parte che ci ha convinto meno è stata la mediazione che ha portato all'assegnazione degli impianti Spqr alle ditte del riordino.
Per il resto, però, il Prip e il Regolamento così modificati sono sostanzialmente dei documenti di livello europeo e completi. Se fossero state introdotte anche le nostre norme di salvaguardia (tempi e sanzioni dettagliate per chi non si adegua) saremmo stati molto soddisfatti.
Ma siamo comunque moderatamente soddisfatti perché la normativa per punire chi proverà a fare il furbo c'è e anzi vigileremo perché venga applicata con rigore.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Per chi volesse studiare i singoli aspetti qui elencati a partire dal 1° settembre e fino a ieri, sul sito romano di Vas è stata pubblicata una serie di articoli molto approfonditi che vi invitiamo a leggere.

Per il testo completo del Prip cliccare qui

Per il testo completo del Regolamento (ex delibera 37/2009) modificato cliccare qui

10 commenti:

  1. Una domanda x Vas, arch. Bosi gia' autore di segnalazioni in merito (senza risposta alcuna nel caso StardustVillage)

    Come sono disciplinati oggi e verranno domani nel nuovo Prip,
    gli impianti pubblicitari nei PVQ ovvero PuntiVerdeQualita',
    autentico buco nero del Comune di Roma.

    Grazie
    Paolo

    Municipio IX

    RispondiElimina
  2. grazie a voi per le informazioni e per la possibilità che date ai cittadini di capire queste complicate e incomprensibili norme.

    RispondiElimina
  3. Insomma alla fine sto Prip non è male. La giunta Marino una cosa buona l'ha fatta.

    RispondiElimina
  4. C'è solo da augurarsi uno stretto, strettissimo controllo affinché tutto sia fatto nel rispetto assoluto della legge e che sia salvaguardata la sicurezza stradale ed il massimo decoro in una città che da fin troppo tempo langue in mano a cartellonari senza scrupolo.

    RispondiElimina
  5. @anonimo delle ore 10,27 - Il Punto Verde Qualità Torrino Stardust Village, dentro cui risultano tuttora installati i 27 impianti pubblicitari da me segnalati il 1 settembre del 2012, senza alcun seguito concreto, è riportato nella Tavola 1_11 del PRIP dove ricade in un'area vincolata destinata a sottozona B3 e dove è permessa l'installazione di impianti pubblicitari solo su via di Decima, classificata di tipo stradale ST8, vale a dire con un indice di affollamento di soli 8 mq. di superficie pubblicitaria ogni 100 metri lineari.
    Ma l'art. 8 della Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP, relativo alle "Aree a verde pubblico", dispone che "Nelle aree attrezzate a verde pubblico o destinate a verde pubblico dai vigenti strumenti urbanistici, nonché lungo le strade che delimitano il perimetro di queste, è vietata la collocazione di impianti pubblicitari ad eccezione delle aree incluse nelle sottozone B2 e B3 di cui agli artt. 13, 16 e 17, nelle quali è ammessa esclusivamente l’istallazione di impianti di proprietà di Roma Capitale e destinati a comunicazioni di tipo istituzionale nella misura massima di 1 mq di superficie espositiva ogni 1.000 mq di superficie destinata a verde pubblico."
    Ne deriva che si può ed anzi si deve pretendere ora che la suddetta norma, entrata in vigore con l'approvazione del PRIP (Deliberazione dell'Assemblea Capitolina n. 49 del 30 luglio 2014), va fatta rispettare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per la risposta Arch. Bosi

      Se possibile la zona interna al PVQ (sia area commerciale che parco pubblico)offre molti impianti pubblicitari di ogni forma e dimensione nei piu' svariati punti delle distinte aree con o senza targhetta di identificazione.
      Facile che l' assenza di controlli, ha sinora generato un' indice di affollamento di gran lunga superiore a quello consentito da Lei riportato
      Il lato interno di via decima e' solo appunto uno dei lati pertinenti che offrono tale spettacolo.
      Ad oggi alcuni impianti ancora illuminati giorno e notte, sono stati furbescamente oscurati.

      Per il ripristino della legalita',
      Come eventualmente ripresentare aggiornandola, la sua denuncia del 2012,
      indegnamente senza risposta ?

      Saluti

      Paolo

      Elimina
  6. La conferma di quanto la versione finale del PRIP definitivamente approvato il 30 luglio scorso porti l’impronta netta soprattutto del nostro operato viene dal confronto tra la “Normativa Tecnica di Attuazione” del PRIP così come licenziata dalla Giunta Capitolina con decisione n. 36 del 30 aprile 2014, che non era altro che la trasformazione in vere e proprie disposizioni dello “schema Normativo” del PRIP licenziato dalla Giunta di Alemanno con decisione n. 3 del 2 febbraio 2011, e la “Norme Tecniche di Attuazione” approvate dall’Assemblea Capitolina con deliberazione n. 49 del 30 luglio 2014, che sono il frutto di due distinte modifiche ed integrazioni del testo originario.
    La 1° importante operazione che ha portato la “Normativa Tecnica di Attuazione” del PRIP a dare al Piano una netta impostazione sul “modello Parigi”, a cui il Sindaco Marino aveva detto di volersi ispirare, è dovuta esclusivamente agli emendamenti predisposti congiuntamente da VAS, Basta Cartelloni-Francesco Fiori e Cittadinanzattiva, che sono riuscito a far fare propri nei pareri espressi dai Consigli dei Municipi I, XIII e XV e che sono stati accolti dalla Giunta Capitolina nelle controdeduzioni ai suddetti pareri approvate il 25 giugno scorso.
    La 2° importante operazione che ha portato la “Normativa Tecnica di Attuazione” del PRIP a consolidare ancor più la sua netta impostazione sul “modello Parigi”, è dovuta al sottoscritto che tenendone comunque informate le altre due associazioni (non essendoci i tempi materiali per un loro preventivo consenso) è riuscito a far presentare dal cons. Alessandro Onorato i due emendamenti che hanno introdotto l’assoluta novità di mettere a bando per il servizio di Bike Sharing esclusivamente gli impianti pubblicitari da mt. 1,20 x 1,80 e da mt. 3,20 x 2,40, utilizzati in tutte le più importanti città europee.
    Senza il nostro attivo e costante operato avremmo avuto lo stesso PRIP della Giunta di Alemanno con 162.500 mq. di superficie espositiva complessiva (invece degli attuali 138.000 mq.) e con le stesse disposizioni dettate non come “schema” ma come “normativa”, senza nessuna incidenza diretta sul territorio.

    RispondiElimina
  7. @Paolo delle 15,59 - Appena mi è possibile farò richiesta motivata di immediata rimozione di tutti e 27 gli impianti pubblicitari installati dentro il Punto Verde Qualità Torrino Stardust Village

    RispondiElimina
  8. "Se fossero state introdotte anche le nostre norme di salvaguardia (tempi e sanzioni dettagliate per chi non si adegua)"... Cioè? Non sono previste sanzioni per chi non si adegua... ??
    Matteo

    RispondiElimina
  9. @Matteo - Nelle premesse della deliberazione n. 49 del 30 luglio 2014 l’Assemblea Capitolina ha “ritenuto di stabilire che, a seguito dell’approvazione del presente documento, entrano in vigore con efficacia immediata le disposizioni di cui all’art. 7 e 14 delle Norme Tecniche di Attuazione a valere come cd. “misure di salvaguardia” nelle more dell’adozione dei Piani di Localizzazione”.
    Gli articoli citati riguardano rispettivamente le aree naturali protette (art. 7) e la zona A (art. 14), in entrambe le quali vige il divieto di affissione di impianti pubblicitari.
    Le “misure di salvaguardia” da noi proposte e recepite nei pareri dei Consigli dei Municipi I, XIII e XV non sono state accolte fra l’altro con la seguente motivazione: “Per quanto riguarda gli impianti collocati in zona A il problema è risolto con il carattere cogente della sovraordinata disciplina normativa di tutela”.
    È un dato oggettivo che, nonostante che la disciplina normativa di tutela sia sovraordinata, in zona A e nei parchi e riserve ricadenti nel territorio del Comune di Roma e gestite dall’Ente Roma Natura risultano tuttora installati una marea di impianti pubblicitari, che le “misure di salvaguardia” del PRIP – se inserite nella sua “Normativa Tecnica di Attuazione” – avrebbero comportato l’obbligo tassativo (e non solo la possibilità) per l’Amministrazione Capitolina di rimuovere tutti i suddetti impianti.
    Il non aver voluto approvare le “misure di salvaguardia” tradisce la volontà del Comune di evitare accuse di omissioni di atti dovuti d’ufficio, che rimangono comunque in forza della richiamata disciplina normativa di tutela ma che non si configurano in modo netto e si disperdono nel rimpallo delle responsabilità sia tra un ufficio e l’altro che anche con gli Enti di gestione delle aree naturali protette.
    Dal momento che è entrata pienamente in vigore la “Normativa Tecnica di Attuazione” del PRIP si può esigere comunque l’immediata rimozione di tutti gli impianti pubblicitari ricadenti non solo nelle aree naturali protette e nelle zone A, ma anche nelle aree a verde pubblico (art. 8), pretendendo che le ditte che ne sono proprietarie vengano sanzionate ai sensi dell’art. 31 del vigente Regolamento di Pubblicità.

    RispondiElimina