Francesco Fiori in una delle tante manifestazioni contro lo scandalo cartelloni |
Un anno fa moriva Francesco Fiori. Eravamo a poche settimane dalla discussione della delibera popolare per la quale Francesco aveva raccolto centinaia di firme. Avevamo da poco spedito a tutte le istituzioni italiane la cartolina-denuncia dello scandalo cartelloni. Eravamo nel pieno della battaglia quando la notizia ci sprofondò nel dolore e nello sconforto.
Uno di noi, uno dei migliori ci aveva lasciato all'improvviso. Un amico, un compagno di lotta, un uomo generoso, sempre impegnato per gli altri. Aveva dedicato una parte della sua vita alla battaglia contro il degrado perchè amava Roma e comprendeva a fondo quanto fosse necessario risollevare la città da questa misera condizione. Un uomo dal carattere schivo, di poche parole ma sempre meditate e ascoltate.
L'Associazione Basta Cartelloni - che oggi porta il suo nome - non lo ha dimenticato e vuole mantenere vivo il ricordo di questo eccezionale militante antidegrado facendogli un regalo: riqualificando un'aiuola al centro di Largo Boccea, quartiere che Francesco frequentava quotidianamente.
E allora, vi aspettiamo tutti
SABATO 13 OTTOBRE
ALLE ORE 10.00 IN LARGO BOCCEA
DOVE PIANTEREMO UNA QUERCIA
IN RICORDO DI FRANCESCO FIORI
L'albero sarà accudito dai militanti di Basta Cartelloni fino a che non sarà in grado di sopravvivere da solo.
Il nostro impegno prosegue più tenace di prima, contro il degrado, l'abuso, le violenze e le sopraffazioni dei prepotenti. Non cesserà fino a che Roma non diventerà almeno come le altri capitali europee. Lo dobbiamo anche a Francesco che se oggi fosse qui con noi sarebbe in prima linea, senza risparmiarsi. Un grande amico che ci ha lasciato un grande insegnamento.
Combattere attivamente contro il degrado ti porta a volte ad incontrare persone eccezionali. Francesco e' stato una di queste, un vero gigante.
RispondiEliminaE' per me un vero privilegio aver collaborato con lui ed addirittura potermi considerare un suo amico.
Il suo ricordo non si spegnera' mai cosi' come il suo spirito rimane immutato tra di noi.
Nel panorama desolante di questa città in preda a comitati d'affari,monnezza e indifferenza rassegnata, le strade di coloro che non accettano di subire prima o poi si incontrano.
RispondiEliminaPurtroppo accade che si dividano così repentinamente ma l'energia che abbiamo messo in circolazione continua a crescere.
Ti ricordo con affetto, amico legionario!
..Ma cosa gli è successo ?
RispondiEliminaComplicazioni cardiache, purtroppo.
EliminaIl suo generoso cuore non ha retto ai postumi di un infarto avuto mesi prima.
Ricordiamo con immenso affetto e commozione una GRANDE PERSONA, un uomo generoso e intelligente che amava aiutare il prossimo e s'impegnava per una città più civile, bella ed accogliente. Il suo esempio non andrà perduto e siamo tutti grati di aver conosciuto una persona così.
Ciao Francesco, la battaglia antidegrado continua!
Un saluto all'amico "legionario" che da lassù ci guarda: come vedi più si va avanti, più la vicenda è piena di intrecci, ingarbugliata, sembra impossibile arrivarne a capo. Le goliardiche e pittoresche "incursioni" si sono trasformate in riunioni con professionisti e avvocati.
RispondiEliminaFrancesco, immagino le tue espressioni a proposito, piuttosto sanguigne, ma almeno ti farai due risate a vederci correre a destra e a manca alla ricerca di un principio di verità e legalità che sembra non apartenere a questa realtà terrena.
Un caro saluto
Maurizio
ciao Francesco, amico e compagno di tante battaglie, la tua assenza si fa sentire
RispondiEliminaRicordo con precisione quella sera di un anno fa, e i giorni immediatamente successivi.
RispondiEliminaE' in momenti drammatici come questo, e anche in pochi altri molto intensi, che ci siamo resi conto di essere un gruppo di persone molto diverse tra loro ma con qualche cosa di importante in comune: il sentimento di rispetto per quello che ci circonda, l'intolleranza per i soprusi e per i prepotenti, l'abnegazione nella difesa del diritto di tutti di essere rispettati e di vivere in una città civile, la voglia di urlare e di indignarsi davanti alla viltà e alla povertà civile, umana e intellettuale dei nostri amministratori, la voglia di guardarsi la mattina nello specchio con serenità. Tutto questo Francesco lo faceva con un sorriso. E' qui con noi, anche oggi.
Roberto C
Io ho conosciuto Francesco in occasione della raccolta di firme per la delibera d'iniziativa popolare contro la del. 37. Mi colpì la sua organizzazione, aveva tavolo e sedie ed era molto pratico e diretto con le persone. In seguito l'ho potuto apprezzare per la sua semplicità e concretezza. Anteponeva i fatti alle parole e in questo mondo in cui predomina l'apparire sull'essere era una splendida rarità.
RispondiEliminaFabio D.
La scomparsa di Francesco fu un colpo tremendo non solo per noi. Ricordo il suo funerale all'interno della piccola chiesa del San Camillo (dove aveva lavorato per anni). L'intero ospedale si fermò e venne a rendergli omaggio: dai colleghi, ai dirigenti, ai primari. Addirittura in alcune sale operatorie rinviarono l'intervento per passare a salutare un uomo eccezionale. Un trattamento riservato a chi si distingue per la sua correttezza, alto profilo e levatura. Di uomini così ha tanto bisogno questo martoriato Paese.
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