Ecco come si presenta oggi via della Colonia Agricola nel IV municipio di Roma capitale, una discarica a cielo aperto a ridosso della strada dove ogni mattina transitano gli alunni dell 'ITAS Emilio Sereni', due mezzi ATAC 338 e 340 e mezzi privati.
Abbiamo trasmesso decine di esposti per chiedere la rimozione dei cassonetti sempre osteggiata dai proprietari del villini presenti nella zona, che sono oltretutto i primi che sverzano nei contenitori gli scarti delle potature dei loro giardini, perche dicono che non vogliono i cassonetti su via della Bufalotta strada più trafficata e illuminata.
Via della Colonia Agricola e' una strada che viene utilizzata solo per il collegamento all’ITAS e la sera all‘imbrunire diventa facile preda di questi banditi che sverzano ogni tipo di materiale.
Questo comitato chiede nuovamente con la massima sollecitudine la bonifica dell’area e lo SPOSTAMENTO IMMEDIATO dei cassonetti presenti su via della Bufalotta arteria aperta completamente al traffico.
Ma chi getta in strada vasi, gabinetti, copertoni, calcinacci e merda varia cosa merita??
Merita che quelle stesse cose gliele buttino nel giardino di casa sua
RispondiEliminaIl fenomeno dei cassonetti-discarica è presente in tutta roma anche in quartieri trafficati e ben illuminati.
RispondiEliminaPiù che spostarli sarebbe opportuno avere un adeguato controllo e delle sanzioni reali, anche perchè chi scarica spesso lo fa a prescindere dalla presenza o meno del cassonetto.
Sono comunque d'accordo col comitato che la situazione sia veramente schifosa
Ma è assurdo!!! A roma ci sono da (tanti) anni raccolte settimanali (per fare un esempio pratico la più vicina a quella via è a Via Emilio Teza, angolo via Bellonci, il II e IV Giovedì del mese, Dalle ore 18:00 alle ore 19:30 esclusi i festivi), straordinarie, isole ecologiche e raccolte a domicilio e ancora c'è chi butta l'ingombrante di nascosto...? ma che hanno i nostri concittadini in testa... le pigne?!?!?!
RispondiElimina(discorso a parte merita la disastrosa raccolta del differenziato di aledanno... ma quella, come si dice, è un'altra storia)