mercoledì 15 maggio 2013

Condanna a Cartellopoli: ecco le motivazioni della sentenza

Nuovo capitolo nella vicenda di Cartellopoli, il primo blog ad aver denunciato lo scempio dei cartelloni a Roma. Il suo gestore, Massimiliano Tonelli, era stato già condannato a gennaio, dopo la querela di una ditta pubblicitaria che lo accusava di aver incitato i suoi lettori a compiere atti vandalici contro impianti di sua proprietà.

Sulla vicenda, ci eravamo già espressi con un articolo a firma di uno dei membri di Bastacartelloni, a nome di tutta l'associazione.

Due giorni fa, le motivazioni della sentenza:

«Secondo la denuncia sarebbero stati molti e cospicui i danni derivanti da azioni vandaliche «consistite in un crescendo di offensività, nell'imbrattamento dei cartelloni con vernice spray e, successivamente, nel danneggiamento delle comici e nello smontaggio ed asporto delle plance pubblicitarie». Tali atti avrebbero riguardato un centinaio di impianti in molti quartieri della Capitale. E cioè Aurelio, Boccea, Monteverde, Prenestina. Per il giudice Fortuni «devono censurarsi tutti quei comportamenti che travalicano dalla legittima critica e denuncia - si legge nella sentenza - trasmodando nell'incitamento all'azione diretta, ai fini di una sorta di giustizia fai date sul presupposto, peraltro di dubbio fondamento, che i danni inferti ripetutamente alle imprese pubblicitarie possano determinare la cessazione delle installazioni pubblicitarie». ("Il Tempo")

Altri particolari interessanti sull'articolo del Corriere.it 

Quello che rimane - al netto dei giudizi personali e con tutto il rispetto che abbiamo per la magistratura - è l'evidente squilibrio di atteggiamento che c'è stato nei confronti di chi ha denunciato un fenomeno illegale come l'invasione dei cartelloni ed è stato condannato in pochi mesi e chi dell'invasione è stato responsabile, a tutti i livelli (politico, amministrativo, privato) e non ha pagato nulla di fronte alla legge.

A titolo di cronaca, riportiamo alcuni articoli sull'indagine che nel 2011 coinvolse 44 persone tra dirigenti comunali e gestori di aziende pubblicitarie:

- "Impianti fuorilegge, 44 denunce c'è anche un dirigente comunale"

- "Sequestri all'ufficio affissioni"

- "Lotta ai cartelloni abusivi ora si indaga negli uffici" 

- "Quell'impianto doveva essere rimosso"

- "Affissioni, inchiesta in Procura. Scatta la caccia alle tangenti"

 - "Cartelloni abusivi, archiviata l'inchiesta "Mancavano i soldi per le rimozioni"

Tutto finì con l'archiviazione dell'indagine, l'assoluzione degli indagati, il reintegro del dirigente dell'Ufficio Affissioni (quello che inventò il meccanismo dell'autodenuncia-sanatoria degli abusivi).

Capite bene il paradosso: l'unico a essere condannato in questa faccenda è un blogger che denunciava i cartelloni abusivi. Un fatto che non può che suscitare sgomento e indignazione.

La rassegna stampa sul sito di Cartellopoli

3 commenti:

  1. Rileggevo il vostro articolo pubblicato a gennaio quando scrivevate che tutto si è ribaltato in questa città. Ecco, le motivazioni pubblicate oggi alla sentenza confermano questa sensazione di smarrimento. Una città dove viene condannato chi il reato lo denuncia e non chi lo commette

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  2. Siamo allo sbando totale.

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  3. e' la stessa storia dell'incriminazione del commerciante massacrato di botte da un rapinatoree quindi colpevole di essersi legittimamente difeso e di non aver riconosciuto che la pistola del rapinatore era un'arma giocattolo.Questa è la realtà impazzita dell'Italia.
    Sembra davvero che ci sia qualcuno che goda a far vincere i banditi e a condannare le vittime

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