Nuovo capitolo nella vicenda di Cartellopoli, il primo blog ad aver denunciato lo scempio dei cartelloni a Roma. Il suo gestore, Massimiliano Tonelli, era stato già condannato a gennaio, dopo la querela di una ditta pubblicitaria che lo accusava di aver incitato i suoi lettori a compiere atti vandalici contro impianti di sua proprietà.
Sulla vicenda, ci eravamo già espressi con un articolo a firma di uno dei membri di Bastacartelloni, a nome di tutta l'associazione.
Due giorni fa, le motivazioni della sentenza:
«Secondo la denuncia sarebbero stati molti e cospicui i danni derivanti da azioni vandaliche «consistite in un crescendo di offensività, nell'imbrattamento dei cartelloni con vernice spray e, successivamente, nel danneggiamento delle comici e nello smontaggio ed asporto delle plance pubblicitarie». Tali atti avrebbero riguardato un centinaio di impianti in molti quartieri della Capitale. E cioè Aurelio, Boccea, Monteverde, Prenestina. Per il giudice Fortuni «devono censurarsi tutti quei comportamenti che travalicano dalla legittima critica e denuncia - si legge nella sentenza - trasmodando nell'incitamento all'azione diretta, ai fini di una sorta di giustizia fai date sul presupposto, peraltro di dubbio fondamento, che i danni inferti ripetutamente alle imprese pubblicitarie possano determinare la cessazione delle installazioni pubblicitarie». ("Il Tempo")
Altri particolari interessanti sull'articolo del Corriere.it
Quello che rimane - al netto dei giudizi personali e con tutto il rispetto che abbiamo per la magistratura - è l'evidente squilibrio di atteggiamento che c'è stato nei confronti di chi ha denunciato un fenomeno illegale come l'invasione dei cartelloni ed è stato condannato in pochi mesi e chi dell'invasione è stato responsabile, a tutti i livelli (politico, amministrativo, privato) e non ha pagato nulla di fronte alla legge.
A titolo di cronaca, riportiamo alcuni articoli sull'indagine che nel 2011 coinvolse 44 persone tra dirigenti comunali e gestori di aziende pubblicitarie:
- "Impianti fuorilegge, 44 denunce c'è anche un dirigente comunale"
- "Sequestri all'ufficio affissioni"
- "Lotta ai cartelloni abusivi ora si indaga negli uffici"
- "Quell'impianto doveva essere rimosso"
- "Affissioni, inchiesta in Procura. Scatta la caccia alle tangenti"
- "Cartelloni abusivi, archiviata l'inchiesta "Mancavano i soldi per le rimozioni"
Tutto finì con l'archiviazione dell'indagine, l'assoluzione degli indagati, il reintegro del dirigente dell'Ufficio Affissioni (quello che inventò il meccanismo dell'autodenuncia-sanatoria degli abusivi).
Capite bene il paradosso: l'unico a essere condannato in questa faccenda è un blogger che denunciava i cartelloni abusivi. Un fatto che non può che suscitare sgomento e indignazione.
La rassegna stampa sul sito di Cartellopoli
Rileggevo il vostro articolo pubblicato a gennaio quando scrivevate che tutto si è ribaltato in questa città. Ecco, le motivazioni pubblicate oggi alla sentenza confermano questa sensazione di smarrimento. Una città dove viene condannato chi il reato lo denuncia e non chi lo commette
RispondiEliminaSiamo allo sbando totale.
RispondiEliminae' la stessa storia dell'incriminazione del commerciante massacrato di botte da un rapinatoree quindi colpevole di essersi legittimamente difeso e di non aver riconosciuto che la pistola del rapinatore era un'arma giocattolo.Questa è la realtà impazzita dell'Italia.
RispondiEliminaSembra davvero che ci sia qualcuno che goda a far vincere i banditi e a condannare le vittime