Due classici esempi di chi a parole si batte per l'ecologia e la sostenibilità e poi, nei fatti, è il primo a contribuire all'inquinamento e al degrado urbano.
Poi lo ripulisce lui l'ascensore? |
Tags, manifesti, adesivi sulla segnaletica: ma non era un quartiere modello? |
Chissà cosa pensano i due signori di chi fa politica in questo modo... |
Un contesto allucinante |
Anche per loro, vale il discorso che i cittadini sapranno valutare (e punire) nel segreto dell'urna chi si comporta in maniera così irresponsabile a partire dalla campagna elettorale, provocando danni e sperpero di denaro pubblico (chi le paga secondo voi le pulizie?).
Per chiudere, vi mostriamo le foto che ci sono arrivate dai PICS, il reparto decoro urbano della Polizia Locale: rimozione di manifesti abusivi e sanzionamento dei committenti.
Con la speranza che sia di esempio a chi pensa di fare ancora campagna elettorale come si faceva negli anni '50 del novecento...
Il 21 febbraio del 2012 ho denunciato alla Corte dei Conti i danni erariali provocati dal Comune di Roma a causa della distrazione di fondi pubblici impiegati per la rimozione forzata degli impianti pubblicitari abusivi, di cui vengono anticipate le spese prelevando i fondi dal bilancio del Comune, quando invece la normativa vigente in materia consente di ricavare anche una quantità maggiore di fondi dalle multe da applicare anche agli inserzionisti e da incassare quindi prima di procedere alle rimozioni.
RispondiEliminaIn modo analogo per la parte di propria competenza, l’Amministrazione Capitolina dal momento dell’assegnazione degli spazi per l’affissione dei manifesti elettorali é tenuta per legge a provvedere alla defissione dei manifesti affissi fuori dagli spazi autorizzati da ciascun candidato o da una lista (D. L.vo 507/93), nonché a rimuovere ogni altra affissione abusiva o scritta ovunque effettuata: le spese sostenute dal Comune per la rimozione del materiale di propaganda abusiva nelle forme di scritti o affissioni murali o di volantinaggio sono a carico, in solido, dell’esecutore materiale e del committente responsabile (art. 15, Legge 515/93 come modificato dall’art. 1, comma 178, della Legge 27.12.2006, n. 296 – Legge Finanziaria 2007).
Va ricordato infine che in caso di violazione delle disposizioni relative alle affissioni debbono essere applicate le sanzioni amministrative pecuniarie previste dalla normativa vigente (art. 15, Legge 515/93).
In Italia ed in particolare a Roma le suddette disposizioni di legge sembrano essere diventate ormai un “optional”, per cui alla fine la brutta “eredità” che secondo alcuni “tutti indistintamente lasceranno”, senza considerare che nel mucchio dei “colpevoli” non possono mettere anche il Movimento 5 Stelle, verrà nuovamente a scaricarsi sulle tasche dei cittadini romani che hanno pagato le tasse che vanno a formare il bilancio comunale da cui verranno ancora una volta distratti i fondi per affrontare quelle spese necessarie alla defissione che dovrebbero essere invece saldate con le sanzioni amministrative affibbiate – queste sì - “indistintamente” a tutti coloro che hanno violato la legge.
Delle multe dovrà naturalmente essere preteso il pagamento per intero ed il più rapidamente possibile, controllando che non siano “imboscate” quelle dei cosiddetti “pezzi da novanta”, come sembra che sia già successo – stando all’inchiesta penale in corso di cui è stata data notizia sui telegiornali di oggi – con le multe per le contravvenzioni al Codice della Strada che sarebbero state “inguattate” proprio per non farle pagare.
Evidentemente c'è chi non capisce o fà finta di non capire !
RispondiEliminaLa cosa strana è che la dirigenza dei ripettivi partiti, invece che intervenire nei confronti del candidato inzozzatore, rimangono in un mutismo ingiustificabile.
No ai candidati abusivi
Anche i radicali non usano mai manifesti. Non dimentichiamolo
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