venerdì 14 settembre 2012

"Non lo potemo piantà qui, ché quei rompi.... de bastacartelloni c'hanno beccato"

Ecco una storia che dimostra quanti danni abbia provocato la delibera 37 voluta dall'Assessore Bordoni.

Ce la racconta Maurizio R., membro della nostra Associazione, che ha colto in flagrante due operai mentre montavano un cartellone irregolare. Purtroppo, però, la storia non ha un lieto fine!

Martedì 12 settembre un cittadino nota un furgone parcheggiato in via delle Montagne Rocciose intorno al quale 2 operai trafficano con un impianto pubblicitario. Immediatamente ci chiama e ci attiviamo.

  • Ore 14.31 chiamiamo lo 060606 per farci comunicare il numero dei Vigili del 12° Municipio e prontamente l'operatrice ce lo fornisce.
  • Ore 14.35, chiamiamo i Vigili che dopo neanche 30 secondi rispondono e - dopo averci chiesto luogo e dimensioni dell'impianto - ci avvisano che manderanno una pattuglia.

  • Ore 14.40 arriva la pattuglia sul posto. Anche Bastacartelloni è presente. Facciamo notare la violazione delle distanze minime dall'incrocio tra la Laurentina e via Montagne Rocciose.



  • Gli operai farfugliano che è tutto in regola: hanno la dichiarazione alla Nuova Banca Dati (!!). Peccato che la Banca Dati contenga solo gli impianti per cui le ditte hanno pagato il canone, ma non tiene minimamente in conto dei regolamenti e del Codice della Strada. I Vigili sono ben preparati, queste cose le sanno e impediscono l'installazione. Il cartellone resta a terra sul marciapiede, con il nastro bianco e rosso.
  • Pensiamo sia vinta: l'intervento dei cittadini, della Associazione Bastacartelloni, dei Vigili, tutto molto tempestivo.
E invece, alcune ore dopo l'impianto è stato montato tre metri più avanti!!!!


L'area dove è stato sventato il montaggio

L'impianto montato di fresco, tre metri più avanti, dopo l'allontanamento dei vigili


Questa vicenda è rappresentativa del caos creato dalla Delibera 37 voluta dall'Ass. Bordoni, dove non basta l'impegno civico, quello delle forze dell'ordine, ma il danno vero l'ha prodotto un regolamento che ha permesso il caos e l'anarchia nella città di Roma; una delibera fatta con i piedi per favorire gli amici degli amici, creando una banca dati illegale che ora vorrebbero regolarizzare con il Piano Regolatore nella versione che piace a loro.

E' vero che non tutti i cittadini hanno senso civico. E' vero che non tutti i comandi della Polizia Municipale si attivano allo stesso modo. Ma è possibile che perfino quando tutto funziona non si riesca a bloccare l'installazione di un cartellone? La responsabilità dell'Ass. Bordoni è enorme. Ha congegnato il massacro di Roma! Ora basta, qualcuno lo deve fermare! Visto che non lo ha fatto il Sindaco, ci rivolgeremo a chi sta sopra di lui.

23 commenti:

  1. UNa città allo sbando, nell'anarchia, dove volutamente si lascia che vinca la legge del più forte, dove sospette connivenze sono all'ordine del giorno e dove NON C'E' RISPETTO ALCUNO PER IL CITTADINO CHE PAGA LE TASSE.

    E, su tutto, la magistratura DORME.

    Cosa altro dobbiamo aspettarci da questa inqualificabile amministrazione???

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  2. In un mondo normale episodi come questo (e sui blog se ne raccontano a centinaia) sarebbero stati sufficienti per le dimissioni dell'assessore se non addirittura del sindaco. E invece a Roma, tutto scorre come se fosse nulla. Meno male che ancora qualcuno che ragiona c'è!
    Dario

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  3. Non sono sogni, ma solide realtà....i cartelloni !!

    Davide Bordoni

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  4. Regolamento Comunale Affissioni (delibera 37/2009)

    Art. 34 comma 3bis.

    "Fino all’entrata in vigore dei Piani di cui all’art. 19, è autorizzata la pubblicità pittorica di attività e di soggetti economici locali, fino ad un massimo di due unità per il medesimo committente, la quale è realizzata con impianti a tipologia di palina di formato metri 1x1 posti su spazio comunale – anche luminosi od illuminati e, comunque, diversi da quelli adibiti per le affissioni dirette, nel rispetto delle norme del presente Regolamento."

    Una regola sbagliata, che legittima un'idea assurda della pubblicità esterna che vige a Roma: il "diritto" a mettere un cartellone per pubblicizzare la propria attività commerciale di vicinato.

    A Roma è da molti anni che si fa così e nessuno ha mai detto che è una cosa incompatibile con qualsiasi pianificazione urbana che tenga un minimo da conto il decoro e la fruibilità delle strade.

    Infatti all'estero NON VEDRETE MAI DECINE DI PALINE CHE PUBBLICIZZANO I NEGOZI DI QUELLA VIA (i cartelli 1x1 esistono solo in Italia).

    In USA, come in Francia, Spagna, Germania, UK e via dicendo, la pubblicità esterna è una facoltà limitata per chi può spendere molti soldi, visto che i cartelloni sono pochi e di conseguenza più ambiti e prestigiosi.

    Non come a Roma, dove ce ne sono 20 ogni 20 metri...

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  5. A COJONI RINGRAZIATE ALEMANNO!

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  6. due unità per medesimo committente...moltiplicatele per tutti gli esercizi commerciali di Roma e ditemi se è pazzo chi afferma che a Roma ci sono 200.000 cartelloni.
    Dovrebbero essere processati da un tribunale internazionale. Non i cartellonari ma i mandanti di questo massacro che richiederà molti anni per essere sanato.
    Ammesso che ci si riesca.

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  7. Ma come si fa a concedere a dei privati il diritto (l'arbitrio, meglio) di decidere dove piantare il proprio dannato impianto!?!
    E' l'abc della civile convivenza: la cosa pubblica e' di tutti per cui va trattata con rispetto e concessa a ben precise e stringenti condizioni.
    Prima di montare quell'impianto la ditta avrebbe dovuto predisporre un progetto, con tanto di simulazioni del risultato finale, dimostrando che l'impatto visivo sarebbe stato limitato e tutte le norme di sicurezza rispettate.
    Invece a Roma possono tranquillamente aggirarsi operari con impianti da installare a piacimento e quand'anche i vigili li colgono con le dita nella marmellata non c'e' problema, basta aspettare che la pattuglia se ne vada e si riprende il lavoro.
    Se c'e' una Provvidenza, avra' gia' predisposto il girone infernale in cui i responsabili di tutto cio', da bordoni in giu', sconteranno in eterno la giusta pena per i loro crimini. Ed e' facile immaginare il contrappasso piu' indicato trattandosi di cartelloni.
    Hopeless

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  8. @ Roberto:
    il vento pseudo-liberista che soffia impetuoso in questo paese da operetta dai tempi della "discesa in campo" dell'Unto del Signore ha prodotto ben altre tragiche conseguenze.
    L'assalto famelico e spietato delle lobby politiche in combutta con la criminalità organizzata ha assestato colpi tremendi al Bene Pubblico. La cosa veramente ridicola è che questi pagliacci obesi, impomatati e viagra-dipendenti si spacciano per liberisti ma non hanno liberalizzato un c..zo. Pensate alla vicenda dei taxi.
    Sono solo banditi e criminali che si sono spacciati per politici e che hanno ottenuto i loro successi solleticando la parte peggiore dell'italiano medio.

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  9. Quali strumenti legali sono a disposizione per spostare il problema a livello Nazionale. Voglio dire: è chiaro che la stragrande maggioranza delle installazioni non rispettano il codice della strada, i regolamenti da loro stessi definiti. Ma il comune non compie gli atti necessari a far rispettare la legge: cds e i suoi stessi regolamenti. Come si fa a portarla a livello piu' alto, Governo, o ufficiali segnalazioni alla Magistratura?

    Qui non si tratta piu' di politica ma di pura e semplice criminalità, aggiungo organizzata.

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  10. @FV - se conosci qualcuno nella Procura romana prova tu a dargli una svegliata. Cittadini, associazioni e blog ci hanno provato in tutti i modi ma dalle parti di piazzale Clodio continuano a farsi sonni clamorosi.

    Una speranzina ci sarebbe: c'e' il PM Ielo che pare stia indagando sulle concessioni a prezzi stracciati regalate da Comune e Regione (http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_settembre_15/estate-romana-indagine-su-autorizzazioni-campidoglio-2111830441209.shtml), su iniziativa della sempre impagabile Nathalie Naim.
    Si potrebbe forse preparare l'ennesimo dossier e presentarlo in Procura facendo in modo che finisca sul suo tavolo.

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  11. Fra i criteri per la redazione del PRIP dettati dal vigente Regolamento di pubblicità c'é anche che la pubblicità può essere esposta fra l'altro con componenti e complementi di arredo urbano, fra i quali sono previste anche "paline con indicatori di farmacia, in numero non superiore a due per farmacia, con indicazione dell’esatta localizzazione della medesima e a non più di metri 100 dalla farmacia da essi localizzata".
    Come peraltro mi è capitato di verificare in più di una segnalazione, sembra che questa possibilità venga sfruttata anticipatamente, senza nessun controllo sulla legittimità della posizione degli impianti.
    Ad FV faccio presente che al fine di assicurare la sicurezza della circolazione stradale fin dagli inizi ho coinvolto il Ministero dei Trasporti: per portare ancora più in alto la questione, non rimane che da chiedere al Governo il commissariamento del settore Affissioni e Pubblicità del Comune di Roma per manifesta incapacità dell’amministrazione comunale e per totale inaffidabilità ormai a garantire il rispetto di tutta la normativa vigente in materia.
    Un’altra strada per ottenere il commissariamento del Comune di Roma è quella di ricorrere alla Magistratura di tipo civile con una Class Action: la Magistratura di tipo penale arriva invece a condannare le singole persone, senza magari riuscire a cambiare il sistema incancrenito che si è venuto a consolidare.

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  12. Sono anni che imploro l'associazione ( ovviamente con tutte le altre adesioni possibili e sperabili)di impostare una seria e cazzuta CLASS ACTION!

    Mc Daemon

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  13. ...ovviamente chiedendo al biondino , al barese ed agli amichetti loro delle ditte mafiose i soldi DI TASCA LORO PER COME HANNO RIDOTTO ROMA!

    E' UN DANNO INCALCOLABILE AL PAESAGGIO, al PATRIMONIO STORICO MONUMENTALE, alla SICUREZZA DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE (in auto e a piedi, specialmente per i non vedenti e disabili), ALL'IMMAGINE DI ROMA.

    VERRA' MAI QUESTA CLASS ACTION ?

    Mc Daemon

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  14. http://www.ipsoa.it/classaction/come.aspx

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  15. Grazie architetto.
    Per chiedere il commissariamento...come si fa.
    Certo che se poi come commissario speciale nominano Bordoni....
    E considerato che il commissario sal traffico a roma è alemanno

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  16. vorrei inoltre evidenziare un altro problema, i costi di rifacimento del manto del marciapiede ogni volta che i cartelloni vengono tolti o piantati.
    In questo caso abbiamo i sanpietrini, altre volte piastre di basolato oppure asfalto ma sempre con lo stesso risultato; chi paga?
    Se facessi un incidente con la macchina e rompessi un semaforo vodrei ripagarlo, perche' queste ditte invece la fanno franca?
    A presto,
    Bruno

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  17. @ Bruno Crema
    Il 2° comma dell’art. 12 del vigente Regolamento di pubblicità prescrive che “il soggetto autorizzato ha altresì l’obbligo di curare la tempestiva e perfetta manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto o del mezzo pubblicitario, compresa quella che si renda necessaria per porzioni di edifici e di suolo direttamente o indirettamente danneggiati dall’esposizione autorizzata”.
    Nella veste di Commissario delegato all’Emergenza traffico il Sindaco Gianni Alemanno il 22 febbraio 2010 ha emanato una Ordinanza che per scavi paralleli al marciapiede richiede espressamente la "demolizione e ripristino della pavimentazione di tutto il marciapiede con stesa di materiale analogo al preesistente estesa per metri 0,50 oltre le testate di inizio e fine scavo, o fino alle eventuali interruzioni (incroci o passi carrabili) preesistenti".

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  18. penso che la class action arriverà presto, e la nostra denuncia penale non è archiviata. Ho ancora speranze.
    roberto

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  19. GLI ASSASSINI CARTELLONARI della PES hanno installato un 8x3 su Via Anastasio II° poco prima del curvone che porta a Via Leone XIII°.
    Un altro 8x3, della Gregor,ottenuto attaccando 2 impianti 4x3 davanti alla stazione Metro A Valle Aurelia su Via Baldo degli Ubaldi.
    SIAMO ALL'ASSALTO FINALE PRE-ELETTORALE.
    Chiediamo il commissariamento o facciamo partire la class action.
    E' EVIDENTE CHE LA SITUAZIONE E' COMPLETAMENTE FUORI CONTROLLO.

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  20. @ Mc Daemon
    Stando a quanto mi è stato fin qui riferito, per “impostare una seria e cazzuta CLASS ACTION” occorre anzitutto disporre di dati certi relativi ad impianti pubblicitari segnalati e quanto meno sanzionati dai Gruppi di Polizia Municipale competenti per territorio, ma non ancora rimossi: per quanto mi riguarda significa monitorare con assoluta certezza sul territorio i cartelloni che ho fatto oggetto a tutt’oggi di 388 segnalazioni, per ricavare quanti impianti pubblicitari non sono stati rimossi e presentare al Comune di Roma una formale diffida a provvedere a rimuoverli tutti entro e non oltre un certo termine di tempo.
    La suddetta diffida costituisce il primo passo della Class Action, che va però formalizzata da una delle associazioni che tutelano i diritti dei cittadini consumatori e che quindi non può essere fatta solo da parte della associazione VAS di cui sono responsabile: ho chiesto finora di promuoverla sia al Codacons che alla Federconsumatori che non si sono degnati nemmeno di rispondermi, anche presumibilmente per le spese che si dovrebbero affrontare.
    Se infatti il Comune non provvede alla diffida, si può ricorrere al TAR del Lazio per ottenere la nomina di un Commissario ad acta che si sostituisce all’amministrazione comunale nell’opera della dovuta rimozione di tutti gli impianti pubblicitari denunciati ed accertati come abusivi.
    @ FV
    Il sito http://www.ipsoa.it/classaction/come.aspx da lei indicato riguarda una Class Action intesa come azione collettiva, promossa da uno o più consumatori/utenti, i quali agiscono in proprio oppure dando mandato ad un'associazione di tutela dei diritti dei consumatori, la cui domanda si propone con atto di citazione, da notificare all'impresa e al Pubblico Ministero e il giudice competente è, per materia, il Tribunale, per territorio, quello del capoluogo della Regione nel cui territorio ha sede l'impresa: non mi sembra che sia la stessa cosa, dal momento che si parla di “impresa” e non di “amministrazione pubblica”.
    Per chiedere invece il Commissariamento direttamente al Governo basta formalizzarne la richiesta al Ministro degli Interni On. Annamaria Cancellieri, al Ministro dei Trasporti On. Corrado Passera ed al Ministro per i Beni e le Attività Culurali On. Lorenzo Ornaghi, motivando ovviamente le ragioni della richiesta in modo esaurientemente documentato: è quello che mi sto prefiggendo di fare a nome della associazione VAS.


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  21. Questa seconda via mi sembra più fattibile

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  22. Arch- Bosi ,
    Grazie per la Sua risposta. Ovviamente anche io sono per la strada che in maniera piu' breve possa porre un argine a questo intollerabile massacro di Roma in atto. Sono d'accordo nel coinvolgere i Ministeri da Lei citati nelle persone dei relativi Ministri. QUesto e´un disastro di proporzioni nazionali!

    E se, oltre alla sacrosanta richiesta di Commissariamento, parallelamente si proponesse una Class Action ?

    Mc Daemon

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  23. gentili utenti del blog io sono nero sia per i cartelloni che per i monitor pubblicitari sonori nelle stazioni metro e fs. ho sentito alcuni mesi fa un avvocato a tal proposito che mi disse. trova 100 persone che non si tirano indietro disposte a condividere tutte le spese legali e una class action te la faccio io. non bisogna per forza andare dall'avvocato che conosco . se l'associazione ne ha uno suo va benissimo. pero' se non si passa alle vie legali con le proteste e la carta stampata dubito che si risolvera' mai nulla. quindi se volete fare una class action autotassandoci io ci sto. parliamo di 50 euro a tasta. saluti roberto de falco

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