venerdì 28 settembre 2012

Quanto vale la pubblicità outdoor a Roma?

Due cartelloni: uno è a Roma. L'altro a Parigi.

Tralasciamo per un momento la qualità dell'impianto (a Roma vecchio e arrugginito; a a Parigi nuovo ed elegante).

Concentriamoci sullo sponsor.

Siamo caduti così in basso che ormai a Roma gli annunci di vendita di un bar sono affissi sui cartelloni. Immaginate sia possibile a Parigi la stessa cosa? O in qualunque altra città al mondo?
Il mercato è stato distrutto dalle stesse aziende: hanno voluto infarcire il territorio di decine di migliaia di impianti e ora li svendono alla Sora Peppina a 100 euro l'anno. Chi ci ha guadagnato?  

13 commenti:

  1. Si stanno scavando anzi si sono scavati la fossa con le loro stesse mani.
    Alla fine il mercato crollerà, e rimarranno solo le 4-5 grandi ditte internazionali, le solite in tutto il mondo
    Con buona pace delle varie sci nuovi spazi e merda simile
    La storia non insegna mai a nessuno, purtroppo
    Marco1963

    RispondiElimina
  2. Questo e' il CAPOLAVORO (si fa per dire) del duo alemanno/bordoni: hanno fatto devastare la citta' a degli irresponsabili, incompetenti e truffaldini con questi risultati:
    - Roma e' un tappeto di impianti pubblicitari brutti, sporchi, invadenti e vandalizzati, il cui insieme annichilisce quello che probabilmente e' il piu' importante sito del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO;
    - la pubblicita' a Roma non vale piu' nulla, con enormi mancati introiti da parte del Comune;
    - le ditte sono costrette a spartirsi una torta di dimensioni sempre piu' ridotte, con pratiche da codice penale e livelli di qualita' degli impianti e dei messaggi pubblicitari imbarazzanti anche per standard africani;
    - le ditte pubblicitarie hanno subito una selezione che ha premiato le piu' disinvolte e truffaldine, a scapito di quelle che puntavano sulla qualita', con ulteriori deleterie conseguenze per la citta';
    - il Comune ha ormai perso del tutto il controllo del territorio, con l'ultimo degli stupidi che si puo' permettere di installare il proprio impianto dove gli pare, in sprezzo di qualsiasi norma vigente.

    Laddove nel mondo la pubblicita' esterna configura quello che viene considerato un gioco win-win, con vantaggi per la citta' (in termini di risorse economiche da reinvestire) e per le ditte pubblicitarie (con quadagni cospicui ma legittimi), a Roma l'incompetenza totale (per non dir peggio) del duo di cui sopra ha realizzato un gioco loose-loose, dove ci perdono tutti: la citta', le ditte pubblicitarie (anche le peggiori, che non se ne rendono conto ma si stanno suicidando), i cittadini, il mondo (rappresentato dai vari turisti).

    La questione meriterebbe ormai un articolo sul Times, tale e' la sua portata, ma nonostante cio' la stampa locale continua a ignorarlo completamente, dimostrando di essere una parte consistente del problema.
    Se non ci foste voi a mantenere accesa una fiammella di speranza ...
    Complimenti ragazzi, siete davvero impagabili.

    RispondiElimina
  3. Vorrei far notare che, per le leggi italiane e romane, anche il cartellone di Parigi sarebbe del tutto illegale, anzi pericolosissimo poichè, come appare in tutta evidenza, sporgente di parecchio sulla carreggiata, per quanto occupata da una ciclabile.
    Già, una ciclabile: che a Roma manco si riesce a immaginare, figuriamoci a trovare.

    RispondiElimina
  4. ma avete visto la pasta dei nostri amministratori? non gli frega niente che Roma è stata invasa di cartelloni, sai quanto sono sensibili alla qualità della pubblicità... se magna? ce sta la stecca? e allora che ce frega!

    RispondiElimina
  5. tra poco ci metteranno gli annunci di Portaportese, ridicoli, finiranno con l'autodistruggersi

    RispondiElimina
  6. ci guadagna la mafia, l'unica azienda italiana che funziona

    RispondiElimina
  7. di questo passo neanche la mafia ci trovera' nulla piu' da mangiare.
    i due deficienti al vertice del Comune sono riusciti a combinare un casino galattico! roba da prenderli a calci in culo da qui alle elezioni.

    RispondiElimina
  8. Diciamo che anche a Parigi si danno da fare, l'impianto cosi come sembra installato è sicuramente pericoloso e di intralcio ai pedoni!!

    RispondiElimina
  9. OVVIAMENTE la situazione di Parigi non è nemmeno lontanamente e per errore paragonabile allo sfascio mafioso/anarchico che imperversa per Roma.

    RispondiElimina
  10. E' VERGOGNOSO E RACCAPROCCIANTE COME LA COLDIRETTI ABBIA RIDOTTO IL CIRCO MASSIMO E TUTTE LE GRANDI VIE AD ALTO SCORRIMENTO LIMITROFE (DAVVERO TUTTE) PER L'EVENTO DEL FINE SETTIMANA. LE BANDIERE GIALLE DELLA COLDIRETTI SONO STATE ATTACCATE CON QUATTRO GIRI DI NASTRO ADESIVO SU TUTTI,TUTTI,TUTTI I LAMPIONI DI TUTTE LE STRADE DELLA ZONA (V.LE AVENTINO,V. DEI CERCHI, VIA DI SAN GREGORIO E TERME CARACALA E MOLTE ALTRE) E UN ENORME STRISCIONE GIALLO POSTO SULLA NUOVA CANCELLATA DEL CIRCO MASSIMO NE COPRE LA VISTA. INDEGNO DI UN PAESE CIVILE!!

    RispondiElimina
  11. Ha ragione l'anonimo, basta con le bandiere attaccate ai pali dalla Coldiretti o qualsiasi associazione-partito, che non vengono rimosse a fine manifestazione!

    BASTA CON L'ENNESIMO SCEMPIO DELLA CITTA': I PALI USATI ABUSIVAMENTE PER ISSARE LE BANDIERE DEL PROPRIO PARTITO, MOVIMENTO, ASSOCIAZIONE!

    ABBIATE RISPETTO PER ROMA, INCIVILI!

    RispondiElimina
  12. Sempre Coldiretti:

    http://www.rassegnastampa.comune.roma.it/PDF/2011/2011-07-08/2011070819154518.pdf

    -

    Sul post, Roberto ha già detto quello che penso in maniera esaustiva.

    RispondiElimina
  13. Adesso debbo leggere che l'impianto di parigi è d'intralcio ai pedoni, vabbè va, siamo proprio alla frutta
    Intanto, dopo il cartello c'è quello che sembra un palo della luce o un albero, poco più dentro rispetto al palo del cartello pubblicitario, quello quindi intralcia ?
    Inoltre l'impianto decaux è perfettamente rotondo nel palo d'appoggio, e il cartello è ad almeno 1 metro sopra le teste, quindi non scherziamo, e pensiamo alla povera roma nostra, altro che parigi !
    Marco1963

    RispondiElimina