martedì 8 luglio 2014

Istantanee di degrado a Roma: i dintorni del Ministero delle Finanze


Quante volte nei telegiornali vediamo quest'immagine?

Si tratta ovviamente del ministero dell'Economia e delle Finanze. Il dicastero più importante di ogni paese insieme a quello degli Affari Esteri.

Il suo peso politico è rappresentato dall'edificio che lo ospita: il monumentale "Palazzo delle Finanze". Ma già dal fatto che la sua facciata sia attraversata da decine di fili che scendono giù dal tetto, si capisce come nemmeno questa zona sia immune al degrado.


E basta girare lo sguardo per accorgersi che la piazza davanti all'edificio è stata letteralmente invasa dai cartelloni.




Ne abbiamo contati 11 parapedonali e un impianto 2x2, nel solo tratto in curva del marciapiede.



Affissioni di qualità

A questi  si aggiunge il "bellissimo" orologio che pubblicizza, ironia della sorte, un Compro Oro...proprio davanti al ministero delle Finanze!

E con questo fanno 13 cartelloni in meno di 50 metri

Si tratta di cartelloni appartenenti alle cosiddette ditte cd. "storiche" alle quali si vorrebbe garantire una quota dei loro impianti sul territorio, senza riassegnarli tramite bando di gara come prevede il piano regolatore degli impianti pubblicitari.

Il tutto perché tali aziende sarebbero "in regola con le prescrizioni normative dell'impiantistica pubblicitaria" e quindi, "virtuose".


Come quella che ha lasciato i parapedonali senza codice identificativo, obbligatorio per legge?



Senza dimenticare che la distanza minima tra cartelli sarebbe di 15 metri...!


Per finire, dopo i cartelloni, i fili a penzolone sull'edificio delle finanze, non poteva mancare l'adesivo del traslocatore sul palo del semaforo, un altro must del degrado. Quello lo abbiamo rimosso noi.


1 commento:

  1. Probabilmente sono gli unici marciapiedi del centro senza auto parcheggiate sopra. Stanno gestendo in maniera talmente scimmiesca la questione della sosta che il parapedonale pubblicitario risulta in assenza di qualsiasi altro arredo urbano corretto l'unica salvezza per il pedone. E il paradosso di vivere nella città delle scimmie.

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