Orlando Corsetti |
Il nodo cruciale, quello di riconoscere alle ditte "storiche" romane una quota di cartelloni fuori o dentro i bandi, è stata temporaneamente accantonata. La maggioranza del Pd dunque è ritornata a fianco dell'assessore Leonori. Almeno per il momento! Non sappiamo infatti cosa accadrà in consiglio comunale quando si riaprirà il mercato.
Ma vediamo cosa ha stabilito oggi la commissione:
1) Tutti i cartelloni vanno assegnati tramite gara pubblica. Al comma 2 dell'articolo 7, però, si precisa che "il bando dovrà prevedere dei meccanismi che consentano di salvaguardare le imprese in regola con le normative".
Insomma una soluzione pilatesca: nessuna quota stabilita a priori come era stato proposto in un primo tempo (e che era del tutto illegittima). Ma il rinvio al bando perché in qualche modo trovi una forma di tutela di chi già lavora sul territorio. Vedremo come. Criteri legittimi che non violino il principio di concorrenza sono ovviamente possibili. Stabilire fin da subito - come si voleva fare - che il 15, 20 o 30 per cento dei cartelloni sia assegnato a tizio o caio era invece inaccettabile sia politicamente che giuridicamente.
2) No al monopolio. Per evitare che una sola ditta vinca in tutta Roma, lo stesso comma stabilisce "in due il numero massimo di lotti aggiudicabili ad uno stesso soggetto".
Dunque, poiché la città sarà divisa in 10 lotti, le imprese operanti dovranno essere almeno 5 ma ovviamente molte di più se si consorzieranno in ATI (associazione temporanea di impresa).
3) Bike sharing e arredo urbano: secondo la versione proposta dall'Assessore Leonori per finanziare il bike sharing si potevano autorizzare deroghe e collocare elementi di arredo urbano anche nella città storica. La Commissione elimina la possibilità delle deroghe e stabilisce che "i manufatti ....funzionali a servizi di mobilità alternativa vadano approvati dall'Assemblea Capitolina".
4) Omogeneità commerciale dei lotti: secondo la commissione ogni lotto dovrà contenere "impianti ricadenti proporzionalmente in tutti i municipi, a garanzia di una omogeneità commerciale ed economica complessiva".
Dunque i lotti andranno disegnati non tanto su base territoriale quanto sul valore commerciale dei cartelloni. Un lotto, ad esempio, potrà contenere impianti su una importante strada di Roma sud e contemporaneamente su una piccola via di Roma nord.
Erano 6 i consiglieri presenti in commissione che hanno votato questo parere. A favore si sono espressi Franco Marino (Lista Civica Marino), Orlando Corsetti (Pd), Valeria Baglio (Pd), Imma Battaglia (Sel).
Contrario solo Gianni Alemanno, mentre Enrico Stefàno (M5S) si è astenuto.
Gianni Alemanno e Davide Bordoni |
Cosa succederà in consiglio comunale è presto per dirlo: tutto dipenderà dai criteri che verranno proposti per salvaguardare le imprese in regola. Inoltre è chiaro che al momento il destino del bike sharing è molto incerto. La cosa importante - a nostro avviso - è aver eliminato la quota di cartelloni da assegnare comunque alle ditte romane (fuori o dentro il bando), perché era giuridicamente così strampalata che avrebbe invalidato l'intera riforma.
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Per scaricare il testo degli emendamenti approvati dalla Commissione cliccare qui
Per una fedele verbalizzazione della seduta di ieri con le dichiarazioni di tutti gli intervenuti, vi invitiamo a leggere l'articolo pubblicato sul sito romano di Vas.
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RASSEGNA STAMPA
Repubblica: 2 luglio 2014. Meno spazi, premi e introiti. Ecco il nuovo piano regolatore
Repubblica: 2 luglio 2014. Cartellone selvaggio dalla Salaria all'Eur la giungla senza fine
Repubblica: 2 luglio 2014. Pali, slogan e maxifoto, al gran tour di cartellopoli lo scempio senza fine
Corriere della Sera: 2 luglio 2014. Cartelloni, premi alle aziende virtuose
scusate ma "il bando dovrà prevedere dei meccanismi che consentano di salvaguardare le imprese in regola con le normative" non significa che alcune ditte "storiche" verranno premiate o salvate? sono malizioso?
RispondiEliminaPer rispondere all'anonimo lettore delle 21.27: è vero che così come è formulato l'emendamento lascia aperta la possibilità di premiare qualcuno. Lei non è malizioso. Ma una cosa è dire: su 100 cartelloni da assegnare col bando, 20 li vincono a priori le ditte romane. Questa è aperta violazione delle norme europee sui bandi e delle leggi sulla concorrenza.
RispondiEliminaAltra cosa è fare come ha deciso la commissione: rimandare al bando la ricerca di un criterio legittimo. Il criterio potrebbe essere 'ad escludendum' come proposto da Vas. Per esempio "alla gara non può partecipare chi ha installato cartelloni senza scheda, etc, etc". Questo non fa vincere qualcuno a prescindere.
Ovviamente se in consiglio comunale dovesse ripresentarsi l'emendamento sul premio da dare agli amici degli amici, la nostra associazione è pronta a ricorrere al Tar e in Europa.
i cartelloni pubblicitari sulle strade mandano i guidatori a sbattere per distrazione mentre li guardano. vanno solo che eliminati . sono soldi sporchi di sangue
RispondiEliminaDA ROMA.REPUBBLICA.IT di oggi:
RispondiEliminahttp://roma.repubblica.it/cronaca/2014/07/02/news/pali_slogan_e_maxifoto_al_gran_tour_di_cartellopoli_lo_scempio_senza_fine-90473552/
Su Repubblica cartaceo c'è pure una dichiarazione di bastacartelloni
RispondiEliminaORA SAREBBE UTILE SENSIBILIZZARE CIASCUN CONSIGLIERE COMUNALE SULLE "PIETRE MILIARI" CHE-IN QUESTA ESTENUANTE LOTTA IN DIFESA DELLO STATO DI DIRITTO-SONO STATE RAGGIUNTE GRAZIE ALL'INFATICABILE LAVORO DI CARTELLOPOLI,BASTACARTELLONI, DELL'ARCH.BOSI E DELLE ASSOCIAZIONI ANTIDEGRADO E CIOE':
RispondiElimina1) PARERE DELL'AVVOCATURA COMUNALE;
2) PARERE DELL'AGENZIA DI CONTROLLO SUI SERVIZI PUBBLICI EROGATI DAL COMUNE DI ROMA;
3) PARERE (o "PARTO") DELLA COMMISSIONE COMMERCIO.
ORMAI L'INDIRIZZO (NECESSARIO, per l'appunto, visto che non si fa che ribadire lo STATO DI DIRITTO) E' UNIVOCO ED I VARI GIOCHINI IN CONSIGLIO COMUNALE SI SCONTRERANNO COMUNQUE CONTRO LE SUCCITATE "PIETRE MILIARI"
e..di grazia CHI dovrà svolgere opera di sensibilizzazione?
EliminaSempre i soliti "martiri per la causa"..vero?