Dopo le proposte di Marchini - 12 punti sui quali decidere l'eventuale appoggio a uno dei candidati sindaco - arrivano le risposte di Marino e Alemanno, che non convincono l'imprenditore, ma neanche noi. Vi diciamo il perché.
Sui punti che c'interessano, quelli sul decoro e che, modestamente, abbiamo contribuito a suggerire con il nostro programma antidegrado, nessuno dei candidati ha risposto in maniera chiara e convincente. O si è ripetuto il solito slogan (Alemanno), oppure non si è entrati nel merito delle questioni (Marino).
Lo stesso Marchini ha formulato le 12 proposte in modo generico, lasciando ai candidati la facoltà di rispondere tutto e il contrario di tutto, evitando i nodi centrali o attribuendosi meriti che non esistono (vero, sindaco Alemanno?)
Vediamo le risposte nello specifico (in calce il commento di Bastacartelloni):
MARCHINI: Ripartire dai quartieri nel nuovo modello di gestione della città.
Per governare Roma bisogna coinvolgere i cittadini e per farlo, bisogna
far leva sul senso di appartenenza comunitario e identitario che i
Romani hanno con i loro quartieri. Avviare on line l’elezione dei
“cittadini di quartiere” (due donne e un uomo) nelle 112 zone già
censite elettoralmente (quartieri, rioni, zone etc).
ALEMANNO: L’elezione online dei “cittadini di quartiere” nelle 112 zone già
censite elettoralmente” non risulta definita in termini di funzioni,
oltre ad avere una composizione (due donne e un uomo) discutibile. In
tema questo caso noi proponiamo un Registro delle Associazioni e dei
Comitati di Quartiere con il compito di creare e gestire delle “comunità
virtuali” che si interfacceranno periodicamente con l’Amministrazione
per rappresentare le istanze del territorio.
MARINO: Sul decentramento nel modello di gestione della città dico che dividere
Roma in quartieri più piccoli rispetto ai Municipi può aiutare
l’amministrazione ad ascoltare meglio i cittadini, ma temo che
moltiplicare i livelli non sia la scelta giusta. Invece l’idea di
portare un centro di produzione culturale a tema in ogni quartiere mi
interessa, valorizzando però anche quelli che già esistono, spesso
ignorati da Alemanno.
BASTACARTELLONI: Marchini, Alemanno e Marino dicono un pezzo di verità ciascuno.
-Bisogna coinvolgere i cittadini a livello dei quartieri per il controllo della pulizia e la manutenzione delle strade. Ok.
-Serve un Registro delle Associazioni e dei Comitati di Quartiere che s'interfacciano quotidianamente (non periodicamente!) con l'amministrazione (sia comunale che municipale!) per rappresentare le istanze del territorio e collaborare alla soluzione delle criticità (segnalare i casi di degrado, rimuovere scritte o affissioni abusive). Bene così.
-Moltiplicare i livelli di controllo può essere dispersivo. Meglio tenere come nucleo centrale i municipi.
Quello che manca in tutte le proposte, secondo noi, è il vero punto di svolta: un responsabile al decoro in ogni municipio. Perché non c'è controllo e conoscenza del territorio, senza un addetto che se ne occupi a livello municipale. Facile no? A pag. 10 del programma decoro di Bastacartelloni!
Postilla: sindaco Alemanno, che fa? Ignora per 5 anni le richieste di associazioni e comitati e poi, all'improvviso, ne riconosce utilità e funzione sociale? Ci siamo già passati e questa volta, non le crediamo.
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MARCHINI: Lotta all’abusivismo senza quartiere dalle affissioni...alle bancarelle…
Poche regole e uguali per tutti. (Ad esempio per bancarelle e simili
non ci possono essere 17 norme che devono essere interpretate dai
vigili. Massimo cinque norme da rispettare)
ALEMANNO: Quanto alla “lotta all’abusivismo senza quartiere dalle affissioni,
alle licenze Ncc, alle bancarelle… Poche regole e uguali per tutti”, si
tratta di un altro punto perfettamente in linea tanto col programma
elettorale, quanto con provvedimenti già presi in questi anni, uno per
tutti il PRIP (Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari) approvato in
Giunta e non in Assemblea Capitolina per l’ostruzionismo della
sinistra.
MARINO: Anche la lotta all’abusivismo mi vede totalmente d’accordo con
l'ingegnere. Marchini inoltre chiede l’istituzione di un assessorato
allo Sport, io voglio chiamarlo assessorato alla qualità della vita e al
benessere, ma la sostanza è la stessa, così come sono favorevole
all’istituzione di un fondo blindato per le disabilità e le fragilità
sociali.
BASTACARTELLONI: Qui è Marchini a peccare d'ingenuità. Perché a Roma, non c'è solo il problema dell'abusivismo, ma soprattutto quello di un'illegalità diffusa nelle attività regolate dal Comune, principalmente cartelloni e bancarelle. In questi due settori, non c'è abusivismo, ma continua violazione dei regolamenti e spregio del territorio di chi possiede "regolare autorizzazione". Senza contare che i cartelloni e le bancarelle sono già troppi e continuano a proliferare grazie al rilascio di licenze/autorizzazioni da parte del Comune.
Perciò, va bene lottare contro l'abusivismo, ma bisogna anche riformare i settori del commercio ambulante, della pubblicità esterna (cartelloni) e delle pubbliche affissioni (manifesti). E poi c'è la questione delle cosiddette microaffissioni: volantini, adesivi, locandine. Queste si combattono educando i cittadini a non farne uso. Allo stesso tempo, dare un'alternativa: le bacheche di quartiere (pag. 6 programma antidegrado).
Postilla: si vergogni, Alemanno, a parlare di "piano regolatore": il PRIP della sua giunta fa acqua da tutte le parti e non è stato neanche discusso in consiglio comunale! Ma di quale ostruzionismo va dicendo?!?
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MARCHINI: Sicurezza: subito il vigile di quartiere. Non ci sarà mai sicurezza senza prevenzione e senza combattere con tolleranza zero il degrado.
ALEMANNO: “Il vigile di quartiere” costituisce una proposta in linea con quanto è
stato realizzato con i due Patti per Roma Sicura (del 2008 e del 2011),
grazie ai quali sono stati “recuperati” dagli impieghi non operativi e
dai servizi di scorta 790 agenti delle Forze dell’Ordine che sono stati
ricollocati sul territorio. La logica del “vigile di prossimità” rientra
pienamente nella nostra idea di sicurezza e riteniamo di poter proporre
senz’altro questo modello.
MARINO: L’ultimo punto, il vigile di prossimità mi lascia invece qualche
perplessità: è una soluzione che si deve confrontare con una carenza
d’organico cronica e con un’organizzazione molto complessa del corpo di
polizia municipale.
BASTACARTELLONI: siamo d'accordo con Marino. Quello che realmente serve, è un allegerimento dei compiti della Polizia Locale, oltre che di un maggiore dispiegamento sul territorio. Questo si ottiene, ad esempio, affiancando ai vigili un responsabile al decoro in ogni muncipio.
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Sulla grande opera di manutenzione ordinaria e straordinaria della città, prendiamo atto che se ne discute a livello di macrocantieri edili e stradali e che Marino e Alemanno sono d'accordo con Marchini.
Noi pensiamo che la manutenzione ordinaria, però, cominci dalla tutela quotidiana degli elementi di arredo urbano: panchine, lampioni, fioriere, cestini. Senza la cura di questi manufatti, non c'è vero decoro, accoglienza, benessere della popolazione.
La nostra idea la trovate a pag. 8 del programma antidegrado.
Per cinque anni il sindachetto ha ignorato cittadini e associazioni, lasciando campo libero ai peggiori banditi bancarellari, cartellonari, tavolinari, ecc.
RispondiEliminaLa sua faccia tosta nel parlare di attenzione alle associazioni e di PRIP è pari solo alla sua pochezza di spirito (e di cervello).
Altro che ostruzionismo dell'opposizione: il PRIP, pur nell'oscena versione approvata dalla giunta, glielo hanno bloccato i cartellonari capitanati dall'assessore biondino. Col risultato che al primo turno il biondino ha fatto il pieno di preferenze mentre il sindachetto è stato letteralmente preso a calci nel sedere dai cittadini.
E speriamo che i romani glielo diano ancora più forte il calcio nel sedere al sindachetto per il secondo turno, così magari ci risparmiamo eventuali sue future stronzate a livello nazionale.