sabato 20 luglio 2013

Aperta nuova inchiesta sui cartelloni abusivi. Speriamo non finisca come quella precedente ovvero senza colpevoli né responsabili

E' ufficiale. La procura di Roma ha aperto l'ennesima inchiesta sui cartelloni abusivi, che poi spesso non sono abusivi ma illegali e "sanati" dal Comune. La notizia, potete capire, ha subito riacceso il dibattito nel vasto movimento che da anni si batte per la regolarizzazione del settore, con la speranza che questa sia la volta buona che la Procura, di fronte a una mole gigantesca di evidenze, riesca a individuare almeno in parte i responsabili del sistema economico-amministrativo che ha permesso (e tuttora consente) la proliferazione di cartelloni pubblicitari senza il minimo rispetto delle regole, del decoro e della sicurezza dei cittadini.

Una speranza finora vana, dal momento che la precendente, clamorosa inchiesta della magistratura che portò alla denuncia di 44 persone per ipotesi di reato come il falso e l'omissione d'atti d'ufficio, aperta nel dicembre 2011 (sembra passato un secolo) fu archiviata subito, a marzo 2012 per motivi che definire inauditi è poco. Siamo in uno Stato di Diritto e le indagini della magistratura vanno rispettate ma siamo certi che dopo questa breve ricostruzione dei fatti, anche a voi sorgerà qualche dubbio su come venne portata avanti l'inchiesta e se, veramente, non fosse possibile individuare profili di reato quantomeno amministrativo nella montagna di carte sequestrate all'Ufficio Affissioni.

Partiamo dall'inizio: 18 novembre 2011. Sulla scia dell'incidente che provocò la morte di un giovane albanese con la sua ragazza, schiantati con il motorino contro un cartellone illegale (ma non abusivo), il sindaco Alemanno parla di "mafia dei cartelloni abusivi" (eccola là) e chiede al vicecomandante dei vigili Antonio Di Maggio di aprire un'inchiesta per far luce sul fenomeno.

(nella stessa occasione, il sindaco annunciò l'imminente approvazione del Piano Regolatore degli Impianti pubblicitari e il coinvolgimento dei cittadini in tema di decoro: il PRIP non fu mai approvato e la delibera popolare sui cartelloni fu bocciata dalla sua maggioranza)

20 novembre 2011: partono le ispezioni e i sequestri all'Ufficio Affissioni (e continuano gli annunci sul PRIP) 

29 dicembre 2011: arrivano i primi risultati dell'inchiesta sui cartelloni: 44 persone denunciate per reati contro la pubblica amministrazione. Dal Messaggero di allora:

"Gran parte delle persone denunciate sono titolari o amministratori di imprese che operano nel settore della cartellonistica pubblicitaria. Secondo i vigili urbani, queste 43 persone «tra il maggio del 2009 e il novembre del 2011» avrebbero «indotto in errore i competenti funzionari degli uffici comunali», in particolare dell'ufficio affissioni e pubblicità e del dipartimento attività produttive, per ottenere autorizzazioni non regolari.

In dettaglio, i denunciati avrebbero «presentato false dichiarazioni sostitutive di atto notorio, attestanti la proprietà degli impianti pubblicitari, nonché la loro regolarità». I cartelloni, in particolare, erano stati installati in violazione dei vincoli storico-artistici e paesaggistico-ambientali, nonché delle norme comunali sulla pubblicità. Alla base delle irregolarità commesse, secondo la polizia municipale, ci sarebbero false autocertificazioni presentate agli uffici, «con l'aggravante di aver cagionato al Comune di Roma un danno patrimoniale di rilevante gravità, consistente nella deturpazione del territorio comunale di appartenenza»

Denunciato alla magistratura anche il dirigente dell'ufficio affissioni e pubblicità del Campidoglio che, secondo gli investigatori, avrebbe omesso «di emettere atti di decadenza delle autorizzazioni» alle ditte che risultavano «avere tre o più impianti installati in violazione di norma, alcuni dei quali rimossi in un numero sicuramente maggiore di quattro, omettendo inoltre di diffidare le stesse alla rimozione» dei cartelloni illegali."

30 dicembre 2011: continuano gli accertamenti in Comune e nei Municipi.

12 gennaio 2012: nuovi particolari sull'inchiesta. Sempre dal Messaggero:

"A finire sotto accusa sono per la maggior parte titolari e amministratori di imprese che operano nel settore. Dagli accertamenti della polizia municipale è emerso soprattutto il fenomeno delle aziende fantasma: compaiono per pochi mesi e poi vengono chiuse. Il sospetto è che siano intestate a prestanome, per mettere in atto, senza rischi, il «mercato illegale parallelo dei cartelloni abusivi» di cui parla il sindaco Gianni Alemanno.

A rischiare di finire iscritto sul registro degli indagati c'è anche il dirigente dell'ufficio affissioni, accusato dal vice comandante Antonio Di Maggio di aver omesso atti di decadenza delle autorizzazioni nei confronti di aziende che avevano diversi impianti abusivi. Il dirigente, in attesa che la magistratura accerti quanto sostenuto dalla polizia municipale, adesso è sotto procedimento disciplinare. Nelle ultime settimane gli uomini di Di Maggio hanno sequestrato migliaia di pratiche nell'ufficio affissioni e pubblicità del Comune di Roma, documenti relativi ad autorizzazioni, sanzioni e revoche di concessioni per impianti pubblicitari stradali: praticamente tutto il lavoro svolto in via Ostiense negli ultimi anni, anche prima del 2009."

Aggiungete a questo le centinaia di segnalazioni d'impianti abusivi o irregolari fatte pervenire alle autorità dai cittadini e dalle associazioni; l'evidenza di migliaia di cartelloni illegali posizionati sulle strade; la denuncia continua sui blog e i giornali. Beh, ci saremmo aspettati qualche risultato concreto e invece...

24 marzo 2012: tutti assolti e archiviata l'inchiesta, "Mancavano i soldi per le rimozioni"

Dal Messaggero:

"...è bastato che il pubblico ministero Alberto Pioletti desse un'occhiata alle casse dell'ufficio affissioni per farsi un'idea. Il funzionario aveva a disposizione un budget di circa 800 euro. Una miseria rispetto ai costi previsti per le rimozioni che ammontavano a due milioni di euro. Questo era la spesa che il dirigente avrebbe dovuto affrontare per appaltare il servizio ad una società specializzata. Gli inquirenti hanno pertanto ottenuto l'archiviazione della posizione dell'indagato, di fatto impotente davanti al fenomeno. L'archiviazione è stata disposta anche per i 43 imprenditori fmiti nel mirino della municipale che li riteneva responsabili di aver sistemato cartelloni presentando false certificazioni. Secondo la Procura, i falsi sarebbero stati irrilevanti."

Per la procura di Roma, dunque, il solo e unico motivo delle mancate rimozioni era una questione di budget. Il Comune aveva solo 800 euro per la rimozione dei cartelloni. Poverini. E i falsi presentati dalle ditte erano irrilevanti. Stop. Finito. Discorso chiuso. Il fenomeno di cartellone selvaggio, secondo questa interpretazione, si è praticamente autogenerato!

Ma non è andata proprio così. Lo dimostra l'apertura di questa nuova e speriamo fruttuosa inchiesta da parte dei PM Dall'Olio e Cusano. Lo dimostrano i dati che lo stesso Comune di Roma pubblicò nei giorni in cui venne archiviata la prima indagine, dove si parlava di entrate per l'Ufficio Affissioni aumentate del 109,6 per cento! Insomma, i soldi per le rimozioni, ci sarebbero anche stati. Ma non andavano usati. Le rimozioni, secondo il Regolamento Comunale Affissioni, vanno effettuate a spese del trasgressore, ovvero della ditta proprietaria dell'impianto e se questa non provvede, si effettua la rimozione forzata a carico della ditta proprietaria. Ecco, ci piacerebbe sapere quante rimozioni volontarie hanno eseguito i proprietari degli impianti e quanti soldi da quelle forzate sono stati recuperati dal Comune. Non è che il Dipartimento Commercio, direzione Affissioni e Pubblicità, ha rimosso i cartelloni a spese del Comune non riavendo i soldi vantati alle ditte pubblicitarie?

A questa e altre domande, speriamo, risponderà la nuova inchiesta della Procura di Roma.

2 commenti:

  1. fusse ca fusse ca rifusse la vorta bbona!!!!!

    "affissioni abusive"????? A sor Magistrato questi hanno fatto morì 5 persone...

    Er diriggente ordinò de rimove tutti quei cartelloni cor vetro e loro cor c...zo che li torsero.

    E questa me la chiamate affissione abusiva???

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  2. ASSURDISTAN!! SOLO A ROMA!!!!!

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