mercoledì 5 ottobre 2011

Al Comune di Roma scherzano con il fuoco ...

I cittadini che fanno parte del Comitato hanno seguito alla lettera il regolamento di partecipazione per la presentazione della delibera di iniziativa popolare: hanno raccolto le firme nei tempi stabiliti dalle norme e scrupolosamente con le modalità indicate dal regolamento; hanno presentato la delibera presso gli uffici competenti, hanno seguito le procedure e la prassi in maniera puntigliosa.

L’amministrazione comunale, invece, in spregio allo stesso Statuto Comunale ed in violazione del regolamento vigente, tratta i 10.000 cittadini che hanno sottoscritto la delibera come insetti noiosi, da ignorare o scacciare: complimenti, diecimila elettori persi per strada in un colpo solo.

La proposta di delibera, infatti, deve essere discussa al più tardi entro sei mesi dalla presentazione formale della stessa (art.8 Statuto Comunale), avvenuta nel nostro caso il 27 Luglio 2010!!!
Si! Avete letto bene: 27 Luglio 2010.

Bene, dopo aver sollecitato informalmente l’amministrazione, in data 13 Settembre u.s. abbiamo inviato una cortese richiesta al Presidente dell’Assemblea Capitolina ed ai capigruppo delle formazioni politiche presenti in Consiglio, pregandoli di mettere all’odg di una prossima seduta la discussione della nostra delibera, ovvero della proposta firmata da 10.000 cittadini romani.
Nessuna risposta ci è pervenuta: silenzio di tomba, gelo artico.

E` evidente la strategia: “facciamo passare altro tempo, così l’attenzione dell’opinione pubblica cala, la stampa ha altri argomenti da trattare, il Comitato con le sue limitate forze non potrà sostenere a lungo la sua iniziativa, e tutto passerà senza nessuna decisione: gli interessi di bottega saranno salvi e grati del disinteresse”.
Nel frattempo il degrado galoppa, l’abusivismo impera, le già vuote casse comunali si preparano a raschiare il fondo, l’immagine di Roma viene deturpata quotidianamente e irreparabilmente.

Forse i rappresentanti comunali, ancora una volta, ci sottovalutano; pensavano che non avremmo raccolto le 5000 firme necessarie a presentare la delibera, ed invece ne abbiamo raccolte oltre 10.000; pensavano che stampa, tv, e pubblica opinione non avrebbero degnato di attenzione il disastro del settore delle affissioni, ed invece la nostra rassegna stampa sta diventando un ponderoso archivio; pensano oggi che non oseremmo avanzare iniziative sul piano giudiziario ma dimenticano che non c’è peggior collera di quella di un cittadino al quale è negato un suo diritto.

Perciò, visto che con le buone maniere dall’amministrazione capitolina non si riesce a cavare un ragno dal buco, non possiamo che avanzare –con profonda delusione ed amarezza- iniziative più incisive anche se meno diplomatiche: ne faremmo volentieri a meno, ma ci siamo nostro malgrado costretti dall’ignavia altrui.
Questo documento è una formale diffida al Sindaco, al Presidente dell’Assemblea Capitolina ed agli altri soggetti competenti, di provvedere a calendarizzare la discussione della delibera di iniziativa popolare; se ciò non accadrà non ci resterà che agire giudizialmente.

AGGIORNAMENTO: un sincero bentornato al Corriere della Sera su questo tema.

21 commenti:

  1. Mali estremi (e più estremi della situazione romana dei cartelloni?) estremi rimedi!
    Vediamo se neanche dopo aver ricevuto una diffida formale, dal Capidoglio arriverà un segno!
    Filippo

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  2. i politici di tutti gli schieramenti, con poche nobili eccezioni, non capiscono il semplice linguaggio della legge.
    quando invece è un giudice a parlare rispondono come soldatini.
    ricorso in sede giurisdizionale ... SUBITO!

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  3. ....divertente:
    http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr
    sotto il menu di sx campeggia un box che recita:
    "Strumenti di partecipazione diretta popolare".
    Andate a guardarci dentro, ma attenzione!
    Potrebbero cadervi addosso degli scheletri.
    Quando si dice il Comune di ROMA!

    Comitato benemerito!

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  4. Ancora ricordo la "collaborazione" con Bordoni e Paciello.... MA PER LA CARITA'!!! Meno male che vi siete svegliati, ERA ORA.

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  5. il tentativo di collaborazione andava fatto, cosi` nessuno ci potra` rinfacciare nulla ne` dire che siamo prevenuti.

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  6. Per arrivare al risultato bisogna percorrere tutte le strade, e noi lo stiamo facendo, da svegli !

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  7. Nel post dello scorso 2 ottobre avete testualmente scritto: Ricordiamo che l’art. 4 del Regolamento Comunale per gli Istituti di Partecipazione e di Iniziativa Popolare tra l'altro recita: “Il Presidente sottopone al voto del Consiglio Comunale il progetto di iniziativa popolare, accompagnato dalla relazione della commissione consiliare, entro i 4 mesi dal deposito del progetto”.
    Siccome la formale diffida non é stata indirizzata anche al Presidente della IX Commissione, on. Ugo Cassone, debbo dedurne che è stata già redatta la "relazione" sulla delibera di iniziativa popolare, sul parere contrario del dott. Francesco Paciello e sulle controdeduzioni di VAS e del Comitato Promotore ?

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  8. relazione o no, il termine e` trascorso da un pezzo, quindi provvedessero se no giudizio di ottemperanza e nomina di un commissario ad acta

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  9. Non è che si può aspettare indefinitamente la relazione della commissione. Il termine di quattro mesi dal deposito del progetto è perentorio. Quindi, per quanto ci riguarda, la delibera può andare in Consiglio Comunale anche senza relazione (tanto da quel che si è capito non è che ci si perda molto).

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  10. Dal commento di Roberto delle ore 22.36 del 5 ottobre si evince che al Comitato Promotore non interessa più di tanto nemmeno che la IX Commissione per il Commercio prenda in considerazione almeno le sue controdeduzioni al parere negativo di Paciello e trasmetta in aula di Consiglio una relazione che sia più ponderata e comunque meno di rigetto netto della delibera di iniziativa popolare.
    Dopo non aver preteso a suo tempo il rispetto del termine dei 4 mesi, solo ora ritenuto perentorio, preferisce andare allo sbaraglio, allineandosi in modo sconsiderato alla strategia di Athos De Luca: a questo punto vale anche per il Comitato Promotore la stessa valutazione che ho già dato in 2 commenti separati al post dello scorso 29 settembre sulla iniziativa-suicidio del cons. De Luca ed a cui stranamente non ha fatto seguito nessun altro commento pro o contro.

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  11. L'arch. Bosi, in buona fede, pensa e spera che la Commissione possa rilasciare un parere "meno negativo" sulla delibera: putroppo non sara` cosi`, e ci e` stato detto molto chiaramente....
    E` del tutto inutile sperare in un "ravvedimento" in questo senso sia della commissione sia dell'assessorato. Che si discuta in aula e si voti! Vedremo allora chi si vorra` assumere la responsabilita` politica ed amministrativa di perpetrare il disastro del settore affissioni!!

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  12. e per inciso: noi non ci allineamo proprio a nessuno.
    La proposta del Consigliere De Luca e` diversa e nettamente distinta dalla nostra, sia per contenuti sia "politicamente".

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  13. A scanso di equivoci chiarisco che "Roberto", ancorché membro del Comitato Promotore, parla a nome del sottoscritto e non del Comitato stesso.

    Ribadisco che a mio parere se l'approfondimento da parte della Commissione Commercio comporta una discussione della delibera alle calende greche, meglio lasciar stare e puntare ad una discussione aperta in Consiglio Comunale dove ogni consigliere (OGNI CONSIGLIERE, UNO PER UNO) dovrà assumersi le sue responsabilità rispetto al devastante problema degli impianti pubblicitari.

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  14. L'Arch. Bosi parla di strategie e sfumature dei contenuti delle relazioni, accusando il Comitato di un allineamento con De Luca.
    Ebbene, poichè sono diversi anni che lei combatte il "cartellone selvaggio", dovrebbe aver ben presente il muro di gomma che c'è dentro l'amministrazione, e la fatica che si fa a trovare un interlocutore che supporti questa battaglia. Altri consiglieri sono stati incontrati, ma a scendere in campo sono i pochi, soliti noti ! Su 60 che sono in Comune ne vorremmo avere qche decina dalla ns parte di consiglieri, invece dicono sì a parole, ma a fatti latitano..
    Nokia1

    Mafie e corruzioni dietro i cartelloni

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  15. Cominciamo col precisare che l'iniziativa del cons. de Luca puntava a mandare in aula anche la delibera di iniziativa popolare ed é in questo senso che ho accomunato l'iniziativa del Comitato Promotore a quella del cons. Athos De Luca e non certo ai contenuti della sua proposta di delibera.
    Metto in risalto in secondo luogo la forte contraddizione logica che si registra nella certezza dichiarata da un lato che la IX Commissione Commercio (costituita da rappresentanti delle forze politiche sia di maggioranza che di opposizione) non si possa "ravvedere" e nella pia illusione altrettanto dichiarata dall'altro lato che a ravvedersi debba essere invece proprio quello stesso Consiglio Comunale che ha votato la delibera n. 37/2009 che ora dovrebbe rinnegare.
    Faccio notare a Roberto che spera in una discussione "aperta" in Consiglio Comunale, lasciando intendere implicitamente che non sia o non possa essere "aperta" invece una discussione anche in Commissione Commercio.
    Metto infine in grande evidenza che in quasi tutti i commenti, pur sapendo di non avere molte chances di successo, ci si accontenta di mettere ogni consigliere, uno ad uno, di fronte alle proprie responsabilità “politiche”, di cui me ne sbatto altamente, perché mi lascerebbero sempre e comunque in questo stato schifoso.
    Ricordo il detto "quante botte ho preso, ma quante gliene ho dette", che non accetto nella maniera più assoluta come misera consolazione: preferisco essere sconfitto sul campo, ma dopo aver combattuto e non solo blaterato.
    Contenti voi!

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  16. Egr. Arch Bosi,
    per quanto validi possano essere i contenuti della delibera, come delle sue successive proposte, se queste non vengono votate con parere favorevole nelle sedi competenti, come fa a cambiare la situazione ?
    Allora sì, che la responsabilità politica c'è.
    Nokia1

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  17. certo che ci vuole un bel coraggio ad accusare il comitato di non combattere e di blaterare solo ...
    si potrà non essere d'accordo con le sue posizioni ma vivaddio se c'è qualcuno che le sta provando proprio tutte chi altri è se non il Comitato?
    Mah ...

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  18. L'arch. Bosi dovrebbe sapere che la consapevolezza delle difficoltà non ci ha mai impedito di continuare la battaglia, come testimoniano le innumerevoli iniziative pubbliche contro "cartellone selvaggio" che si sono susseguite anche negli ultimi tempi.
    TUTTI hanno capito che il vero nodo da sciogliere è la volontà politica di affrontare veramente il problema.
    Ma tale volontà è solo in parte, purtroppo, determinata dalla giustezza delle nostre ragioni e dalla inusitata quantità di fantasia ed energie da noi tutti profuse in questa battaglia di civiltà. Ben altri elementi, locali e nazionali, determinano gli equilibri politici tra cui l'azione delle lobby affaristiche romane.
    Almeno in questa fase così delicata eviterei queste critiche ingenerose e francamente poco costruttive.
    La battaglia continua!
    Fitzcarraldo

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  19. Ho letto l'articolo sul Corriere...
    Già immagino le risposta di Bordoni (se ci sarà):
    "con la Giunta Alemanno si porrà fine a questo annoso problema, che abbiamo ereditato e ha visto le precedenti giunte colpevolmente inoperose, grazie all'approvazione del PRIP.

    MA MI FACCI IL PIACERE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  20. Bosi, con la tua strategia non arriverai nemmeno al campo di battaglia: sarai sconfitto senza aver neppure scavalcato la trincea.

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