Ancora un incidente che vede coinvolto un impianto pubblicitario. E' accaduto in Via Leone XIII presumibilmente la notte tra venerdì 21 e sabato 22 ottobre. Le foto mostrano l'impianto ancora giacente (pericolosamente) sullo spartitraffico, dopo essere stato segato; in seguito all'incidente infatti l'impianto è rimasto molto tempo a pencolare pericolosamente verso la strada.
Per il codice della strada quell'impianto lì non ci poteva stare e le motivazioni di tali norme attengono alla sicurezza stradale. A nulla valgono discorsi quali "allora tagliamo tutti gli alberi dagli spartitraffico" oppure "l'impianto ha impedito che il veicolo finisse sulla carreggiata opposta". Il codice della strada è stato disegnato per garantire la sicurezza degli utenti della strada, siano essi pedoni o veicoli. E' semplicemente pazzesco che nella città di Roma ancora vengano ammesse deroghe a tali norme di sicurezza. Praticamente valgono molto di più i soldi che il Comune ottiene dai cartelloni delle tante vite umane messe a rischio.
Ricordiamo il motociclista che perse la vita in Via Veneto finendo contro un impianto pubblicitario.
Ricordiamo gli altri casi di incidenti che hanno visto coinvolti impianti pubblicitari.
Ricordiamo i ripetuti interventi del Ministero dei Trasporti affinché il Comune rispetti l'obbligo di garantire la sicurezza della circolazione stradale nell'ambito delle proprie competenze, interventi sollecitati dall'infaticabile azione dell'arch. Bosi dell'associazione V.A.S.
Di quante altre notitiae criminis ha bisogno la Procura di Roma per aprire un fascicolo?
PROCUUURAAAAA???? CI SENTIIII??????????
RispondiEliminaNotizie dal Consiglio Comunale di ieri?
RispondiElimina"E' semplicemente pazzesco che nella città di Roma ancora vengano ammesse deroghe a tali norme di sicurezza"
RispondiEliminaNon so cosa si intenda con questa frase, forse ho capito male io, ma quell'impianto lì non ci può stare anche secondo le deroghe.
Gli impianti su spartitraffico inferiore a 4 metri non possono assolutamente essere presenti e sono inderogabili.
Non esiste nessuna deroga possibile.
Sono illegali, inderogabili, abusivi, assassini chiamateli come vi pare.
Faccio presente che nel 2004 il titolare di un’impresa commerciale ha collocato dei cartelli pubblicitari in prossimità di un incrocio su una strada regionale del Piemonte, coprendo il segnale di Stop: un automobilista che percorreva quella strada con obbligo di dare la precedenza non ha rallentato all’incrocio ed é andato a scontrarsi con un’altra macchina morendo sul colpo.
RispondiEliminaI suoi familiari hanno fatto causa e chiesto un indennizzo perché il segnale di Stop era “invisibile”: dopo anni di battaglie legali, con sentenza n. 31326 dell’agosto del 2011 la Corte di Cassazione ha dato ragione ai familiari, per cui il tribunale competente dovrà ora riconsiderare il caso, perché le pubblicità “coprivano” lo Stop (fra l’altro, al momento del sinistro mortale, era già scaduta la concessione comunale per installare quei cartelli pubblicitari).
Stando alla Corte di Cassazione, gli stessi titolari di quegli impianti pubblicitari possono essere considerati responsabili del reato di omicidio colposo, e obbligati a rimborsare i familiari della vittima.
La sentenza può e deve valere per tutti i casi analoghi che si dovessero malauguratamente verificare anche a Roma
Da aggiungere poi che la
RispondiEliminaScreencity ADV s.r.l.
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lo sa benissimo che lì quell'impianto non ci può stare e che è potenzialmente assassino, ma sa anche benissimo che tanto a parte Bosi, il Comitato e qualche santo privato cittadino nessuno farà mai un cazzo per denunciarli.
A partire dai vigili urbani che si muovono solo su richiesta.
MAFIA E CORRUZIONE DIETRO I CARTELLONI PUBBLICITARI'
RispondiEliminaDIPARTIMENTO VII Comune di Roma....ufficio bustarelle e ricatti.
RispondiEliminaE aggiungiamo che qualcuno ci dovrebbe spiegare la logica con cui sono stati rimossi alcuni impianti sempre sullo spartitraffico di Via Leone XIII° (in prossimità degli ingressi a Villa Pamphili, sotto il ponte che collega le due parti del parco) mentre altri non sono stati toccati pur insistendo sullo stesso spartitraffico.
RispondiEliminaE' veramente INCREDIBILE il disprezzo per la sicurezza dei cittadini che mostrano questi "imprenditori" e altrettanto incredibile è l'indifferenza degli "amministratori", ormai coscienti dei RISCHI che stanno assumendo evitando di far rispettare la legge.
Sabato mattina il cartellone piegato dalla botta pendeva pericolosissimamente verso la carreggiata, praticamente divelto dallo spartitraffico, senza alcuna segnalazione o recinzione.
E' il Far-West totale.
Grottesco e criminale.
GOMORRA
Il Dipartimento VII si occupa di mobilità ... quelli sono solo incapaci.
RispondiEliminaE' il Dipartimento VIII quello a cui forse fa riferimento il commento precedente
ROMA=GOMORRA
RispondiEliminaUna tale sciatteria nei dipartimenti che d'ufficio devono provvedere (il cui sospetto che tale sciatteria sia volutamente ricercata è fortemente vivo e sotto gli occhi di tutti...) e un tale pressapochismo e menefreghismo in favore di sospette cricche di dubbia legalità, legano questa giunta ad una città martoriata diventata terreno di conquista per ogni malaffare.
RispondiEliminaVERGOGNA!!!!
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RispondiEliminaSSSSBEDEBEMMMMM!!!!!!
RispondiEliminaMAGARI E' LA MADRE DI DAVIDE BORDONI CHE HA FATTO IL BOTTO!!!
RispondiEliminaSE DOMANI E' CONFERMATA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO COMUNALE OLTRE A DARNE PUBBLICITA' SU QUESTO BLOG,CORTESEMENTE, INFORMATE GLI ALTRI BLOG ANTIDEGRADO. BASTANO DUE RIGHE (copia/incolla) SU :
RispondiEliminawww.cartellopoli.net
riprendiamociroma.blogspot.com
www.romafaschifo.com
www.degradoequilino.com
malaroma.blogspot.com
e gli altri che riterrete.
GRAZIE
il cartellone abbattuto è stato portato via. vedrete che, come nel caso del 3x4 SCI della vicina via gasparri, non tarderà a ricomparire, esattamente dov'era.
RispondiEliminatanto questi so' dentro a 'na botte de fero!
aaa bordo', vedi de fatte 'n giro e restace
Alemanno parli su tutto ma su questo taci eh?
RispondiEliminaTi vergogni, buffone!!