venerdì 2 settembre 2011

Gutta cavat lapidem

Intorno alla metà del luglio scorso avevamo ricevuto la segnalazione di un cittadino che, assistendo all'installazione di un impianto pubblicitario in posizione quantomeno sospetta, era stato quasi aggredito dagli operai della ditta.
La cosa ci aveva particolarmente indignato anche perché l'arroganza di tali operai faceva il paio con l'arroganza dimostrata dalla ditta poche settimane prima, in occasione di una vicenda conclusasi positivamente per la città.

L'impianto fu da noi segnalato a tutti gli uffici interessati ed in questi giorni ci è giunta notizia che lo stesso dovrebbe essere stato sanzionato dall'autorità competente.
A questo punto facciamo partire il cronometro (si fa per dire, come la solito ci vorranno mesi) per vedere quanto tempo impiegherà l'ufficio responsabile per la rimozione dell'impianto, presso l'VIII Dipartimento del Comune, a toglierlo da lì.

Cogliamo l'occasione per ricordare a noi stessi il comma 14 dell'art. 31 della famigerata Delibera 37/2009:
"Nel caso di installazione di impianti privi di autorizzazione, all’ordine di rimozione d’Ufficio conseguono la decadenza dall’autorizzazione all’effettuazione della pubblicità per conto terzi ed all’uso degli impianti pubblicitari nonché, in caso di istallazione di impianti sul suolo o su beni comunali, la decadenza automatica del contratto di locazione. In particolare la prima violazione darà luogo alla pronuncia di decadenza per il 5 per cento delle autorizzazioni, con priorità per quelle rilasciate nell’ambito del medesimo Municipio; la seconda violazione darà luogo alla pronuncia di decadenza per il 20 per cento delle autorizzazioni, con priorità per quelle rilasciate nell’ambito del medesimo Municipio; la terza violazione darà luogo alla pronuncia di decadenza per il 50 per cento delle autorizzazioni, con priorità per quelle rilasciate nell’ambito del medesimo Municipio; l’ulteriore violazione darà luogo alla pronuncia di decadenza delle restanti autorizzazioni. ...".

Noi abbiamo smesso da tempo di avere fretta, ma questo non vuol dire che gettiamo la spugna. Piuttosto cerchiamo di imitare la goccia ...



P.s.: gli amici di Riprendiamoci Roma informano che in questi giorni hanno verificato la rimozione di un impianti pubblicitario da loro segnalato un anno fa. Bravi, ben fatto!
Al Comune non possiamo che far notare che un anno è un tempo inaccettabile.

16 commenti:

  1. e intanto per un anno il cartellone ha continuato a produrre guadagni ILLECITI per la ditta a danno della colletitvità

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  2. colui che ha segnalato a metà luglio il cartello apa di via pinciana, forse avrebbe potuto sporgere denuncia per aggressione.

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  3. Vi ricordate queste parole pronunciate circa un anno e mezzo fa?

    "Direi che bisogna prestare attenzione a non demonizzare chi, operando correttamente da oltre 50 anni nel settore dell’affissione, è vittima e non colpevole del degrado di operatori abusivi e manifesti selvaggi."

    Firmato: Apa, Agenzia di Pubbliche Affissioni

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  4. Non ci si può aspettare che un singolo sporga denuncia contro chi dimostra quotidianamente di farsi beffe della legge, tollerato (se non appoggiato) da chi invece le regole dovrebbe farle rispettare.

    Tassisti, bancarellari, cartellonari, a Roma vi sono categorie che fanno sempre più pensare ad associazioni a delinquere piuttosto che ad operatori commerciali. E la persistente vicinanza del Sindaco della città a costoro è di giorno in giorno più inquietante.

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  5. I vigili del 2° municipio avranno elevato un VAV e girato il tutto all'8° dipartimento dove c'è un cassetto enorme (e pieno di sabbia), dove il VAV sarà probabilmente riposto insieme alle centinaia di altri VAV già elevati, per le future generazioni. Forse fra un paio di migliaia di anni tutti questi VAV verranno ritrovati da ercheologi e scambiati per papiri descrittivi delle brutture della Roma dell'inizio del terzo millennio.

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  6. @ Ale 77
    Questa non me la ricordo...

    Mi dai dei riferimenti? Così nei momenti di sconforto me la rileggo e mi faccio 2 risate.

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  7. Ale 77 si riferisce ad una lettera che l'amministratrice dell'APA, sig.ra Anastasia Paglia scrisse al "Corriere della Sera" o forse alla diffida che l'avv. Consolo (si il politico..proprio lui),legale della società fece pervenire a Cartellopoli.
    Abbiamo avuto modo di conoscere in profondità in tutto questo tempo la "correttezza" di questa società..basti ricordare la vergognosa installazione TOTALMENTE ABUSIVA a Piazza S.Martino ai Monti SOTTO UNA TORRE DEL 1300 (precipitosamente rimosso dalla stessa società vista la reazione popolare) o le meraviglie estetiche dei cartelloni piantati con i secchi di plastica sporgenti dal marciapiede in Piazzale degli Eroi (sanzionato dai vigili del 17°) o in Via Luisa di Savoia.
    Voglio ricordare che solo nel 17° municipio questa società ha collezionato ben 11 VAV (Verbale Accertata Violazione)nel 2010.Come riporta il post ne basterebbero 4 per essere radiati. PERCHE' NON APPLICANO LA LEGGE?
    PERCHE' LA "STUDIO ZETA PUBBLICITA's.r.l" è stata radiata il 12 luglio scorso e l'APA no?

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  8. Se può interessare, alla lista va aggiunto l'impianto installato dalla APA in piazza Apollodoro (Villaggio Olimpico), che ho segnalato (anche alla Procura della Repubblica) con messaggio di posta elettronica trasmesso il 28 giugno 2010.
    Alla segnalazione ha dato seguito il Dirigente del Corpo dei Vigili Urbani del II° Gruppo, dott. Maurizio Sozi, con nota prot. n. 45427/10 del 9 luglio 2010 per far sapere a VAS che l'impianto della ditta APA contraddistinto con il numero di codice identificativo 0044/BU579/P "é stato già sanzionato ai sensi dell'art. 23 del C.S. in data 07.06.2010 e che il Verbale di Accertata Violazione é stato doverosamente inoltrato a chi di competenza per gli atti a seguire".
    L’impianto è stato rimosso il successivo agosto, dopo che il 29 luglio 2010 ne ho denunciato la gravità del caso in occasione del 2° incontro del “Tavolo Tecnico”.

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  9. Colgo l'occasione del commento di Bosi per rilanciare la questione dei tempi delle rimozioni: dopo aver ricevuto il VAV il GSSU intima alla società la rimozione dell'impianto concedendole 10 giorni di tempo e in tal caso, correggetemi se sbaglio, la società può ricollocarlo (quindi nun se butta gnente) e la notizia del provvedimento dovrebbe pervenire anche al gruppo dei vigili che ha elevato il VAV.
    Ma se la società non lo rimuove CHI è CHE NE DISPONE LA RIMOZIONE all'interno dell'8° dipartimento?
    E come è potuto accadere che moltissimi cartelloni rimossi dopo poco tempo siano tornati al loro posto? (vedi i tre cartelloni della staz. Metro A Battistini)
    All'8° dipartimento non conoscono le norme o le concessioni ancora vigenti?

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  10. Molto interessante l'informazione di Fitz sullo Studio Zeta.
    Potrebbe quindi darsi che tutti i maledetti cartelli con codice 0112, disseminati a iosa in centro storico (due proprio alle spalle di Piazza del Popolo con sempre "Spazio disponibile"), siano una sorta di res nullius che chiunque può rimuovere a beneficio della città.
    La cosa sarebbe da approfondire ...

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  11. e si..si apre un'altro "file" del dossier..
    sembrerà assurdo ma pur essendo stata radiata la società sui cartelloni compare ancora la scritta "spazio disponibile",in alcuni casi da pochi giorni come ad esempio in Circonvallazione Aurelia dove fino a pochi giorni fa un impianto dello "studio zeta" era affittato a Pitran e adesso è "disponibile".
    Ma se la società è stata radiata non dovrebbero essere rimossi tutti?
    Seguiranno numerose foto.

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  12. un altro..scusate l'ortografia!!

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  13. Diciamo che gli impianti ex-Studio Zeta devono cominciare a dormire preoccupati ;-)

    Senza dimenticare il rischio che essi vengano cannibalizzati da qualche altra ditta. Quest'estate ve ne sono state diverse molto operose e non ci sarebbe da stupirsi se si stessero già pregustando il bocconcino.
    Maledetti!

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  14. Francesco eccoti i riferimenti:

    http://www.cartellopoli.net/2010/02/analisi-quotidiana.html

    Bellissime anche queste parole: "armonicamente, rispettando anche il decoro e senza recare danno a nessuno. "
    So commosso...

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  15. Per quanto riguarda il n° dei VAV riportati sopra, credo (ma è solo una mia sensazione dovuta al fatto di aver conosciuto Paciello), che questi da soli non bastino. Sappiamo di centinaia di VAV fermi nei suoi uffici perchè ritenuti "poco corretti amministrativamente", quindi credo che un VAV, per completare il suo percorso sanzionatorio, necessiti di una conseguente "disposizione dirigenziale", fatta appunto da Paciello (dopo istruttoria GSSU) o chi per lui, che emani la sanzione (pecunaria, di ricollocazione, di oscuramento o di rimozione). Quindi credo che per n° di sanzioni si intenda una sanzione che abbia seguito tutto l'iter su descritto.

    Per quanto riguarda la società Studio Zeta credo (ragionevolmente) che se una società viene radiata, o si ricostituisce con un altro nome acquistando con una finta transazione di denaro tutti gli impianti collocati già sul territorio a dieci euro, o nel caso chiuda definitivamente i battenti non credo che si metta a togliere tutti i suoi catafalchi per rivenderli poi come ferro vecchio, con una nuova perdita di denaro. Sono più propenso a credere nella prima ipotesi o al massimo in una vendita in blocco di tutti gli impianti ad una terza società che poi avrà titolo per chiedere le concessioni o autorizzazioni al comune.

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  16. io non capisco la logica per cui un cartellone, illegittimo e sanzionato, debba essere ricollocato. è come se dicessi a uno che sta per fare una rapina in banca, guarda non la puoi fare se no ti arrestano, se però te ne vai a rapinare un'altra banca ok.

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