L'abnorme presenza di impianti installati in violazione del Codice della strada costituisce ormai un grave pericolo per la sicurezza dei trasporti e di tutti gli utenti delle strade romane. Come già documentato su questo blog (qui e qui) aumentano in modo preoccupante gli incidenti stradali in cui vengono coinvolti impianti pubblicitari.
E' successo di nuovo e anche questa volta non si è verificata una tragedia solo per un colpo di fortuna. Siamo in via delle Valli, una strada ampia a due corsie per senso di marcia, dove le auto sfrecciano ad alta velocità. L'impianto pubblicitario è stato colpito da un veicolo che lo ha mandato in frantumi.
Sembra sia accaduto al mattino presto due o tre giorni fa. Ci siamo rivolti alla pompa di benzina dell'Agip poco distante per sapere se avessero notato qualcosa e un inserviente ci ha riferito di aver sentito un forte rumore di vetri, come un'esplosione. Quando si è sporto per vedere cosa fosse accaduto ha notato un camion (forse un mezzo del vicino cantiere della Metro B1) che si allontanava. E' probabile che lo specchietto del camion, essendo molto sporgente, abbia urtato l'impianto. La vetrata è andata in mille pezzi.
E se in quel momento fosse passato un pedone? Se i vetri impazziti avessero colpito un passante ferendolo? Il Regolamento viario del Comune di Roma e il Codice della Strada prevedono che in quel tipo di arterie (strade di scorrimento e strade di quartiere) gli impianti pubblicitari debbano essere installati ad almeno 2 metri di distanza dal ciglio del marciapiede. Ma a Roma tutto è consentito! Quell'impianto lì non doveva e poteva starci. Questi incidenti, che si verificano sempre più spesso, dimostrano che il caos che regna in città nel settore della cartellonistica, non è solo degradante per il decoro e umiliante per la legalità. E' un rischio per la sicurezza di tutti i cittadini.
E invece - ed è davvero sconfortante - a pochi mentri da questo impianto, sono spuntate nuove forchette pronte ad ospitare l'ennesimo cartellone pericoloso, anche esso sul ciglio della strada!
E se in quel momento fosse passato un pedone? Se i vetri impazziti avessero colpito un passante ferendolo? Il Regolamento viario del Comune di Roma e il Codice della Strada prevedono che in quel tipo di arterie (strade di scorrimento e strade di quartiere) gli impianti pubblicitari debbano essere installati ad almeno 2 metri di distanza dal ciglio del marciapiede. Ma a Roma tutto è consentito! Quell'impianto lì non doveva e poteva starci. Questi incidenti, che si verificano sempre più spesso, dimostrano che il caos che regna in città nel settore della cartellonistica, non è solo degradante per il decoro e umiliante per la legalità. E' un rischio per la sicurezza di tutti i cittadini.
E invece - ed è davvero sconfortante - a pochi mentri da questo impianto, sono spuntate nuove forchette pronte ad ospitare l'ennesimo cartellone pericoloso, anche esso sul ciglio della strada!
Bisogna aspettare la tragedia perché l'amministrazione comunale intervenga?
Speriamo che il Ministero dei Trasporti faccia il sederino a righe a chi dico io.... li aveva pure avvisati.
RispondiEliminaLa voce popolare dice che in italia per cambiare le cose "ce deve scappà er morto".
RispondiEliminaSperiamo che stavolta sia smentita e se esiste ancora una qualche "autorità",in questo paese alla deriva, imponga a questi BANDITI e ai loro sponsor politici almeno il rispetto della VITA dei cittadini.
Questi "imprenditori" sono della stessa razza di quelli che sghignazzavano felici per i lauti profitti in arrivo la notte del terremoto di Aquila.
Già, il Ministero dei Trasporti. Mantenere gli impianti così vicini alla carreggiata è da veri criminali.
RispondiEliminaVERO, PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA?
Denuncia al Ministero dei Trasporti e poi alla Procura della Repubblica per inadempienza e omissione d'atti d'ufficio
RispondiEliminaQuelle nuove forchette sembrano più dover ospitare della nuova segnaletica stradale visto il loro design.
RispondiEliminaSperiamo...
La tragedia c'è già stata ed è stata la svendita di Roma al racket di queste imprese.
RispondiEliminaTutto il resto è conseguenza.
Beh forse il titolo e sbagliato peró? Non credo che l incidente sia stato provocato dal cartello forse il contrario altrimenti non siamo più credibili, non?
RispondiEliminae quindi le norme del codice della strada che prevedono una distanza minima di almeno 2 metri dalla carreggiata sono inutili orpelli di un passato da dimenticare..
RispondiEliminaTranquillo Anonimo delle 20.13..in Piazza Madonna del Cenacolo, alla Balduina, hanno piantato un cartellone direttamente sulla sede stradale..tra l'altro appartiene alla G.I.P s.r.l, società che risulta radiata dalla Nuova banca Dati (codice 0112)..
Loro sono credibili vero?
Fitz vatti a leggere il CSD! La distanza dalla carreggiata se l pianto e sul marciapiede e di50 cm.!!! Studia sarai più preciso i famosi 2 metri che poi e di 1,80 riguarda lo spartitraffico! Altrimenti neanche i pali della luce possono stare li!!! Studia asinello
RispondiEliminaScusa anonimo, anche dando per buona la tua interpretazione, i 50 cm tu dove li misureresti, alla base (e forse ci sono) o sulla parte alta e sporgente (e allora non pare proprio ci siano).
RispondiEliminaPoi, se mi permetti, trovo che dai dell'asinello agli altri con un po' troppa leggerezza, no?
Guarda bene la foto, dietro il cartello c e un palo della luce da li puoi ricavarti i 50 cm. Ah forse quei pali della luce potrebbero essere in contrasto con il cds. Beh allora segnali stradali, alberi sugli spartitraffici ecc sono abusivi... Abbattiamoliiiiii!!! Ma dai fai il bravo
RispondiEliminaQUELLO CHE SEGUE E` IL COMMA 4 DELL'ART.4 DEL REGOLAMENTO AFFISSIONI.
RispondiEliminaLa distanza minima dalla carreggiata per i cartelli pubblicitari e` m 1,80, che piaccia o no all'anonimo che fa il saccente.
Forse e` meglio che studi lui, prima di scrivere.
"Fermi restando i divieti stabiliti dall’art. 51, comma 3, del Decreto del Presidente
della Repubblica 16 dicembre 1992 n. 495, recante il Regolamento di esecuzione e
attuazione del codice della strada, così come modificato dal Decreto del Presidente
della Repubblica 16 settembre 1996 n. 610, e da altre norme di legge o regolamentari,
si dispone, ai sensi dell’art. 51, comma 4, del citato Regolamento, di avvalersi, in
deroga a quanto previsto dal richiamato art. 51, comma 3, lett. a), della facoltà di
autorizzare gli impianti pubblicitari sulle pertinenze di esercizio con larghezze
superiori a metri 4, comprese fra carreggiate contigue. In tali situazioni, gli impianti
andranno collocati in posizione parallela all’asse stradale con distanza dal limite della
carreggiata non inferiore a metri 1,80. Nel caso in cui le dimensioni dello
spartitraffico lo consentano, l’impianto potrà essere collocato anche
perpendicolarmente all’asse stradale, nel rispetto comunque della distanza sopra
indicata dal limite della carreggiata."
All'anonimo che insulta gratuitamente consiglio di studiarsi , se ne è capace ovviamente, la delibera consiliare 37/2009, in particolare il comma 4 dell'art.4 "mezzi pubblicitari ammessi e vietati-Norme tecniche per l'installazione".
RispondiEliminaDopodichè sarà chiarissimo chi è "l'asinello".
Ma oltre all'ignoranza, che sarebbe comprensibile, considerando il ginepraio di norme, interpretazioni delle stesse, e la selva oscura delle deroghe e dei cavilli, non si capisce proprio la stupidità delle battute sugli alberi e i segnali stradali.
Ma una bella pizza con gli amici..al cinema con la ragazza..no eh?
a bello asinello di fitz leggi bene la delibera 37 a cui fai riferimento parla di spartitrafficoooooooooooooooooooo carreggiate contigue quindi spartitraficoooooooo, oltyre che asinello manco sai legge!!!!!
RispondiEliminavatti a trovare, magari fattela leggere da qualcuno, la delibera c.c. n. 260 del 29 settembre 1997 dove parla di PALINE LUMINOSE E NON LUMINOSE
ASINELLONE!!
@Anonimo che si crede spiritoso
RispondiEliminaLa delibera che citi laddove parla di distanze dai marciapiedi recita: "... purché la proiezione del massimo ingombro cada a cm. 50 dal bordo esterno del marciapiedi".
Ti è chiara l'indicazione "proiezione del massimo ingombro"? O forse la delibera non l'hai letta neanche tu?
Lascia stare pali, segnali stradali e alberi, che già abbiamo i nostri problemi (e pare li abbia anche tu) a raccapezzarci nel troiaio che è divenuta la normativa sugli impianti pubblicitari.
Se ti diverte buttarla in caciara, fai pure, purché la smetti con le offese gratuite: qui non sono ammesse (il tuo commento precedente rimane perché, come sempre accade, qualifica chi lo scrive).
il palo della luce (oltre ad essere molto, ma molto più sottile) è funzionale all'utilizzo in sicurezza della strada e non produce guadagni illeciti per nessuno, la stessa cosa non è per il cartellone. basterebbe questo per togliere da li quel pericoloso ingombro
RispondiEliminaA leggere forse sei capace ma forse ti sfugge il significato e l'etimologia dei termini.
RispondiElimina"proiezione" a casa mia non significa distanza dalla carreggiata, quindi le orecchie lunghe e grigie te le tieni tu.
Abbiamo già tanti problemi..non farci perdere ulteriormente tempo.
Anche per te quelli da mettere in difficoltà e da provocare siamo noi?
Ripeto: è una bella giornata..se ce l'hai, porta la tua ragazza al mare.