Insomma quella che sembrava essere semplicemente una nostra particolarissima sensibilità si è dimostrata essere invece una giusta impressione di una cosa non fatta bene.
Questa è la dimostrazione di come anche dalle pagine di un piccolo blog come questo, nato per appoggiare la Delibera di Iniziativa Popolare e denunciare una situazione della cartellonistica romana non più sopportabile, si possa spaziare su altri argomenti non proprio nella nostra "mission" iniziale ma comunque strettamente collegati al martellamento pubblicitario dovuto ai cartelloni e al conseguente degrado che ne deriva.
Tant'è che anche oggi su Repubblica online e cartacea si parla del Comitato, che per bocca del suo Presidente Fabio Depino aveva a Roma puntato i riflettori su questo fenomeno firmando il post precedente a questo, di cui alcuni passaggi sono stati riportati sul giornale.
Ancora da Repubblica:
"Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - si legge in una nota del Campidoglio, diffusa dopo l'articolo di Repubblica - ha emesso questa mattina un'ordinanza con la quale si dispone la rimozione o la copertura delle immagini di due manifesti pubblicitari, siti su impianti privati di due condomini a Cinecittà e su via Cristoforo Colombo, che utilizzano rappresentazioni grafiche e di comunicazioni dei messaggi obiettivamente percepiti come lesivi della dignità della donna e realizzati, tra l'altro, anche con palese accostamento a significati afferenti la sfera della sensibilità religiosa della comunità. La campagna pubblicitaria in questione - continua la nota - che è stata già oggetto di valutazione fortemente critica in altre città italiane in cui è stata precedentemente rappresentata, produce un effetto di intollerabile affermazione di pregiudizi culturali e di stereotipi sociali fondati sulla discriminazione di genere e sul credo religioso"
Adesso ci aspettiamo che la stessa sensibilità il Sindaco e la sua Giunta la dimostrino nel far calendarizzare la discussione della nostra Delibera ed il PRIP. Noi ce la stiamo mettendo tutta per sollecitarli e fargli capire che non molleremo.
Complimenti. Siete riusciti nuovamente ad attirare l'attenzione dei media su questi problemi incancreniti e a far parlare del movimento.
RispondiEliminaStrano che non si siano mossi i preti.
Non molleremo!
RispondiEliminaSiamo dei pazzi sognatori che vorrebbero una città in cui vivere è un piacere, godendo dell'immensa fortuna di esserci nati.
Tanto per restare in tema..Cacciamo i mercanti dal tempio!!
Perchè Roma E' un tempio dell'umanità e non può essere offesa da criminali e sciacalli
Bravissimi. Non é che mo- roa vi abituate troppo ad averle sempre vinte?
RispondiEliminai preti non si sono mossi, però c'hanno ringraziato...
RispondiEliminaCome è veloce il sindaco quando si tratta di fare il perbenista inutilmente.
RispondiEliminaE tutto lo schifo cartellonaro che ci circonda e che va avanti da anni?
Non una parola.
Voi vedete dei motivi per gioire?
Io vedo solo il sindaco che si fa bello mentre questa notte i cartellonari pianteranno altre decine di cartelloni col suo benestare.
Ragazzi io non vi seguo proprio.
ecco non ci seguire, vai vai
RispondiEliminaQuesta storia conferma che Sindaco e Comune sono sordi alle istanze dirette dei cittadini (il megacartellone gli era stato segnalato al suo indirizzo email) mentre ci sentono molto bene quando le cose gliele scrivono i giornali.
RispondiEliminaDal che si deduce che una parte cospicua del caos cartellonaro in cui viviamo è dovuto anche alla disattenzione della stampa per il tema.
Condivido un po' lo sconforto di Ale77 per il fatto che la storia della pubblicità volgare (a mio avviso sacrosanta) ha messo in secondo piano l'inammissibilità di un tale impianto.
Con un quotidiano fatto di muri di gomma refrattari a qualsiasi sollecitazione è però comprensibile che ci si possa rallegrare quando l'amministrazione è costretta a rispondere. Peccato che questa volta non l'abbia fatto contro l'impianto monstre.
Anonimo del 09 settembre 2011 21:50 avrei piacere di sapere chi sei. Ci conosciamo? Grazie.
RispondiEliminaPer carità, non cominciamo anche qui con polemiche sterili ed inutili.
RispondiEliminaCalma e gesso tutti, occhi puntati sull'obiettivo.
Signori il gioco e` questo!
RispondiEliminaNoi segnaliamo, il giornale pubblica e l'amministrazione (se gli fa comodo) interviene per evitare la figuraccia.
Certo, salti di gioia non ne possiamo fare, ma un piccolo punto lo possiamo segnale.
In ogni caso tutto fa brodo pur di tenere sugli scudi la questione delle affissioni.
Il bicchiere non e` mezzo vuoto.
Lorenzo
Non voglio fare assolutamente nessuna polemica.
RispondiEliminaVoglio solo sottolineare quello che ha anche espresso Roberto cioè che si è "messo in secondo piano l'inammissibilità di un tale impianto".
Il fatto che questo concetto non sia stato espresso nell'articolo di repubblica per me è gravissimo. Tutto qua.
Purtroppo per me il bicchiere è più vuoto che mai, ma sono un pessimista di natura.
Purtroppo Ale77 non lo facciamo noi il giornale, ne` possiamo pretendere o imporre nulla.
RispondiEliminaRepubblica ci sta dando tanto spazio, non mi lamenterei proprio
Lorenzo
Ale 77 anche io non sono un ottimista
RispondiEliminama in questo caso la notizia mi fa sorridere lievemente.
Che una pubblicità così offensiva verso le donne sia stata rimossa è una piccola buona notizia.
Che resti poi l'assurdità quasi da film horror dei 200.000 cartelloni selvaggiamente piantati è un'altra storia.
Verrà il giorno in cui all'improvviso per convenienze politiche TUTTI si accorgeranno del Grande Scempio ma la strada è ancora lunga..
ma tu sai che la percorreremo fino in fondo.
CARTELLONIA DELENDA EST!
Meglio di niente: una vittoria da "moralisti".. che fà un pò di morale !
RispondiEliminaMAFIE E CORRUZIONI DIETRO I CARTELLONI
Proprio da moralisti! Direi che la lettura corretta sta pubblicata su cartellopoli ed è stata bene anticipata da ale77 che repubblica stia dando tanto spazio è un fatto positivo solo se questo spazio viene usato a dovere, altrimenti il tutto non è inutile: è dannoso. molto dannoso
RispondiEliminae certo..gli articoli li scrivono i membri del Comitato, non me l'avevano spiegato!!!
RispondiEliminaNon sapevo che nelle redazioni facessero questo per risparmiare.
Al contrario dell' Übermensch-Tonelli de noialtri io ritengo che questo cartellone fosse doppiamente grave. Perché un cartellone fuori da ogni regola e perché lesivo della dignità della donna. Averlo portato sui giornali ha imposto a retrodanno di fare un marcia indietro. Ha funzionato. Bravi a tutti. Ora la discussione se sia stato fatto un punto nella lotta a cartellone-selvaggio oppure un punto nella lotta a donna-oggetto è una questione di lana caprina.
RispondiEliminaQuello che so è che se Übermensch-Tonelli avesse segnalato lui il cartellone, e questo avesse provocato non certo un articolo su Repubblica con conseguente rimozione, ma magari anche una sola scoreggina anticartellonara da parte del più remoto dei consiglieri di un municipio, il nostro avrebbe passato ore a gongolarsi su Cartellopoli dicendosi quanto è bravo e fico e quanti risultati riesce a raggiungere lui solo contro tutto il mondo.
Tonelli "rosica" come si dice a Roma
RispondiEliminaFico "Übermensch de noantri", complimenti!
RispondiEliminaChi pensa che il Comitato possa decidere cosa finisca sui giornali e soprattutto come venga scritto, evidentemente non ha mai collaborato con la stampa.
Magari la segnalazione inviata era tutta sull'inammissibilità dell'impianto, troppo invadente, pericoloso, ecc. e c'era solo un accenno al messaggio pubblicitario inopportuno. E Repubblica ha pensato bene di puntare tutto sul messaggio osceno, perché ogni accenno al sesso, anche il più recondito, attira i lettori.
Insomma la questione che si è persa un'occasione per dare addosso ad un impianto invasivo (che sia abusivo è tutto da dimostrare, essendo su area privata) è risibile e pretestuosa.
Speriamo invece che altre ditte senza scrupoli ci pensino due volte la prossima volta prima di scrivere che in fondo tutte le donne sono mignotte.
Prego tutti di evitare commenti che possano far raggiungere i 110 commenti (di quella qualità), anche a questo post.
RispondiEliminaIl nostro tempo merita ben altre iniziative, e vi giuro che ce ne sono di mooolto interessanti.
Concordo con l'appello di Francesco
RispondiEliminainvito tutti coloro che seguono la nostra battaglia a evitare commenti polemici verso altri soggetti.
Stanno per succedere molte cose interessanti..vedrete!!!
Resta il fatto che secondo noi quella pubblicità offendeva le donne, poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
E visto che ci sono vi comunico un altro piccolo successo del Comitato promotore: stamattina sono stati rimossi vari cartelloni della screencity da noi segnalati, a cominciare da quello pericolosissimo su via della Pineta Sacchetti.
Che Dio vi benedica, per l'impegno che mettete nel combattere le affissioni abusive.Ma leggendo l'articolo si evince che:
RispondiElimina1) Il cartellone È LEGALE
2) Quel che non va è la pubblicità su di questo esposta
3) Basta Cartelloni è un comitato di vecchi bacchettoni moralizzatori
Certo che non l'avete scritto voi l'articolo. Sarebbe stato un autogol!
Se poi tutto questo potrà servire, ad esempio a far rimuovere quei mega impianti da sopra i palazzi, allora mi rimangerò tutto, ma di abusivismo io nell'articolo, non ne ho visto traccia.
Mi vedo costretto a dover rimettere bocca per cercare di ridimensionare nuovamente una polemica che è male impostata, ma che stavolta ha però una certa parte di fondamento: mi spiego meglio.
RispondiEliminaCome per la televonela innescata sul Bike Sharing ho dovuto far presente a Tonelli l’uso incoerente e comunque poco corretto del suo blog, perché è finalizzato esclusivamente a sensibilizzare l’opinione su come combattere il fenomeno di cartellopoli, per una questione di coerenza debbo fare ora garbatamente lo stesso rilievo al Comitato Promotore dal momento che anche il suo blog persegue la stessa finalità.
La differenza tra ieri ed oggi sta ora nel fatto che si parla sempre e comunque di un megaimpianto pubblicitario, di cui però il Comitato Promotore sembra essersi maggiormente preoccupato del contenuto della momentanea pubblicità con cui è al momento utilizzato, più che invece della sua eventuale regolarità, come avrebbe invece dovuto fare preventivamente nel rispetto della sue finalità istitutive.
Nel commento delle ore 21,59 del 9.9.2011 fatto da Roberto su www.bastacartelloni.blogspot.com si parla di una “inammissibilità dell’impianto” che sarebbe stato addirittura segnalato al Sindaco al suo indirizzo e-mail, mentre nel commento delle ore 9,47 del 10.9.2011 fatto da Francesco su www.cartellopoli.net il Comitato Promotore si sarebbe invece espresso sulle dimensioni del megaimpianto con le proprie osservazioni al PRIP, che non riguardano affatto la normativa vigente in materia, rispetto alla quale secondo il commento dell’anonimo delle ore 9,35 del 10.9.2001 fatto su www.bastacartelloni.blogspot.com “è tutto da dimostrare” che l’impianto – benché “invasivo” - sia anche “abusivo”, “essendo su area privata”: faccio presente a quest’ultimo che gli impianti pubblicitari “su beni privati ovvero di proprietà non comunale” sono disciplinati dall’art. 8 del vigente Regolamento, che prescrive il rilascio di regolari autorizzazioni, per ottenere le quali occorre presentare domanda “al competente Ufficio dell’Amministrazione Comunale, previa pubblicazione di apposito avviso contenente le quantità delle superfici autorizzabili ed eventuali prescrizioni”.
Il punto 6) del 7° comma dell’art. 8 precisa che “nel caso di richiesta per impianti su terrazzi o pareti cieche, la documentazione tecnica di cui ai punti precedenti è integrata da un disegno, in scala 1:200, del prospetto del fabbricato, con lo studio unitario dell’impianto rapportato all’intera superficie sopra cui l’impianto medesimo sarà collocato, in modo da riprodurre la situazione strutturale esatta dell’esposizione pubblicitaria in relazione al fabbricato sottostante, corredata da deposito di denuncia al Genio Civile a norma degli artt. 65 e 93 del D.P.R. n. 380/2001 e ss.mm.ii..”
Per il megaimpianto fatto oggetto del post sul blog del Comitato Promotore, inammissibile o regolare che sia, il problema da affrontare e risolvere era e rimane la sua sicura invasività ed il tentativo di farlo comunque rimuovere, prima ancora che la denuncia del contenuto della pubblicità che vi era affissa (o almeno contestualmente ad essa).
Per esigenze di spazio il discorso continua nel commento seguente.
(Seguito del commento precedente)
RispondiEliminaLa polemica è esplosa sulla seguente dichiarazione rilasciata dal Presidente del Comitato Promotore Fabio Depino e pubblicata on line sulla pagina http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/09/news/alemanno_e_i_manifesti-21432375/: “Scriveremo all'autorità garante e faremo una segnalazione al ministero delle Pari opportunità. Togliete quei cartelloni perché offendono l'immagine della donna che già è distrutta dalla maggioranza in politica”.
Quel che non appare chiaro (di qui a mio modesto giudizio la parte di fondamento della polemica) è perché non sia stato fatto alcun cenno quanto meno alla invasività del megaimpianto, di cui si doveva a maggior ragione far sapere della sua denuncia fatta al Sindaco per posta elettronica, se veramente c’è stata.
Ora il forte equivoco che ad ogni modo rimane sta tutto nello stabilire se l’indubbia vittoria del Comitato Promotore consista nell’aver ottenuto soltanto la cancellazione della pubblicità presunta come immorale oppure anche la materiale rimozione del megaimpianto installato sul Condominio di Cinecittà, che giustificherebbe del tutto la “strategia” adottata dal Comitato Promotore spostando deliberatamente l’attenzione iniziale sul contenuto del cartellone, per ottenere alla fine lo smantellamento anche dell’altro megaimpianto installato su via Cristoforo Colombo.
Ora secondo la nota diffusa dal Campidoglio “Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha emesso questa mattina un'ordinanza con la quale si dispone la rimozione o la copertura delle immagini di due manifesti pubblicitari”: NE DERIVA CHE LA “RIMOZIONE” O LA “COPERTURA” RIGUARDERANNO ESCLUSIVAMENTE I 2 MANIFESTI PUBBLICITARI E NON ANCHE GLI IMPIANTI SU CUI RISULTANO AFFISSI, CHE QUINDI RIMARRANNO A FAR BELLA MOSTRA QUANTO MENO DELLA LORO INVASIVITÀ TANTO A CINECITTÀ QUANTO SULLA VIA CRISTOFORO COLOMBO.
Appare evidente a questo punto che quella ottenuta è una vittoria di Pirro.
Mi permetto di consigliare nuovamente al Comitato Promotore quanto ho già avuto modo di dire a commento di una iniziativa di Roberto Crea, da cui mi sono del tutto dissociato: per il prossimo futuro sarebbe bene che il Comitato Promotore, oltre che a segnalare gli impianti pubblicitari ritenuti irregolari, cominci a coinvolgere anche gli inserzionisti che se ne sono serviti , a partire dai più prestigiosi e quindi di sicura serietà, per far presente ad essi di avere fatto una pubblicità irregolare non tanto per i suoi contenuti, quanto perché affissa su impianti abusivi, avvertendoli nel loro stesso interesse del rischio di essere pesantemente sanzionati anch’essi in via solidale ed invitandoli quindi a tutelarsi con una rivalsa nei confronti della ditta pubblicitaria che li ha ingannati e ha creato loro un danno di immagine.
Costituirebbe una ulteriore quanto responsabile “strategia” per far combattere a livello privato il fenomeno di cartellopoli, scavalcando così a livello pubblico la recidiva inerzia del Comune nella repressione degli impianti accertati come abusivi.
Scusate, non si capisce una cosa: pubblicità a parte, l'impianto è regolare o no?
RispondiEliminaL'impressione è che nessuno al momento possa dirlo, nel senso che potrebbe darsi che l'impianto abbia ricevuto le autorizzazioni richieste, come descritte nei commenti precedenti.
Se così è, non si potrebbe al momento segnare un punto a proprio favore per la rimozione dell'offensiva pubblicità (per di più "sparata" in modo così invasivo) e procedere con la richiesta di verifica, lunga si immagina, se l'impianto sia stato effettivamente autorizzato?
Ringrazio Bosi perche' usa toni, termini ed accenti civili e ponderati, pure esprimendo critiche e la sua opinione contraria: cosi` si fanno le discussioni.
RispondiEliminaMi permetto di ribadire cio` che se si legge nel complesso del testo di Depino, in particolare dove si dice che
"Non è mia intenzione entrare in questa sede nello specifico delle norme previste dal Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari in relazione a questo tipo di impianti. Su questo come Comitato abbiamo già presentato le nostre osservazioni".
Che sono a disposizione di tutti per verificare la nostra contrarieta` a certi impianti.
Ora, il Comitato ha sempre fortemente avversato la tipologia di impianti come quello di Cinecitta` e, allorche` ne ha rilevato motivi di irregolarita` o illegittimita`, li ha segnalati e denunciati.
Stavolta, in questo caso, facendo una eccezione rispetto alle finalita` che giustamente lei cita, OLTRE ALL'IMPIANTO IN SE` il Comitato ha inteso porre l'attenzione anche sul contenuto del messaggio pubblicitario come poteva fare qualsiasi altro cittadino, sia o no parte del comitato o del movimento.
Sarebbe ben strano, Arch.Bosi, che al Comitato fosse precluso denunciare, ad esempio, atti vandalici sui monumenti perche` si occupa solo di cartelloni e quindi non puo` e non deve fare altro.
Il senso civico non e` e non puo` essere limitato dalle finalita` statutarie.
Che poi la stampa lo riprenda o meno correttamente (ma a me sembra che l'abbia fatto correttamente) e che il Sindaco (come qualcuno sospetta) ne abbia approfittato per ergersi a paladino della moralia`, be questo mica puo` essere addebitato al Comitato.
Avremmo dovuto ignorare tutto, non segnalare nulla perche` dovevamo prevedere che il sindaco ci avrebbe fatto su uno spot??
Sarebbe come dire: non denunciare il ladro perche` con un buon avvocato puo` sfangarsela, quindi non ti impicciare e lascia che rubi.
Tra l'altro l'articolo di oggi di Repubblica segnala come il Sindaco in realta` abbia fatto un clamoroso autogol, visto che quella pubblicita` era sui mezzi ATAC, che aveva venduto gli spazi pubblicitari, da un pezzo e nessuno si era sognato di intervenire: il Sindaco evidentemente ha gli occhi foderati di prosciutto o, peggio, a dispetto dei suoi giretti in moto, in bici o in monopattino, si accorge di quello che succede alla sua citta` apprendendolo dai giornali!!!!!
Secondo me non ha fatto una bella figura, anzi....
E scommetterei con lei Arch.Bosi, che qualcuno magari ci avrebbe criticato se non avessimo segnalato quella pubblicita`, mi sembra di sentirla una vocina: "come, vi interessate della illegalita` del settore e poi uno schifo cosi` evidente non lo denunciate???" ecc. ecc.
Convengo con lei, caro Bosi, che abbiamo fatto una eccezione alle nostre finalita`, ma lei converra` con me che ne valeva la pena: quel messaggio era veramente una grave offesa alla dignita` delle donne e quindi a tutti noi.
Lorenzo Santovincenzo
All'anonimo delle ore 13,12 debbo far preliminarmente presente che il rilascio di "autorizzazioni richieste" non é affatto sinonimo di "legittimità" delle stesse, specie se risultassero in violazione della normativa vigente in materia: per tali casi esiste il potere di autotutela sancito dell'art. 97 della Costituzione, secondo il quale una amministrazione pubblica ha il potere-dovere di annullare un proprio atto di cui abbia accertato gli oggettivi vizi di legittimità.
RispondiEliminaScendendo dal generale al caso specifico, faccio presente che i megaimpianti con la pubblicità ritenuta immorale sono 2: quanto meno quello installato su via Cristoforo Colombo (vedi http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/09/foto/cartelloni_os_faccio_la_escort_non_sono_una_ragazza_facile-21434721/1/) é in totale violazione della lettera b) del 2° comma dell'art. 4 del vigente Regolamemnto che prescrive il divieto di cartelloni con superficie espositiva facciale superiore a mq. 12 (impianti di mt. 4 x 3).
(continua nel commento sucessivo)
(Seguito del commento precedente)
RispondiEliminaAnche per quanto riguarda il megaimipianto sul tetto del Condominio di Cinecittà debbo far presente all'anonimo non solo quanto ho già riportato nel mio commento, ma che a livello indicativo la scheda tecnica allegata allo schema normativo del PRIP per gli impianti installati sui tetti o sui terrazzi prevede che tanto la base quanto l'altezza (comunque non superiore a 6 metri) del megaimpianto non possano superare il 20% dell'altezza massima del prospetto dell'edificio interessato.
Il Condominio di Cinecittà ha 7 piani e quindi una altezza massima presumibile di 22,40 mt. (mt. 3,20 x 7), per cui base ed altezza del megaimpianto dovrebbero essere di circa 4 metri e mezzo: ad occhio e croce non mi sembra che il megampianto rispetti le misure massime previste dal PRIP per quanto riguarda la sua base.
Invito Lorenzo Santovincenzo a non confondere la mia opinione garbata, peraltro da lui apprezzata, come "critica" (termine da me non usato), per giunta dello stesso stampo di Tonelli, da cui vorrei rimanere distinto.
RispondiEliminaAvrei gradito molto di più che del mio commento avesse colto lo spirito di confronto "costruttivo" e che quindi mi avesse fatto sapere che ne pensa, assieme al Comitato Promotore, del consiglio dato di avvertire gli inserzionisti di starsi a fare una pubblicità irregolare su impianti abusivi.
Colgo l'occasione per dare un ulteriore consiglio "costruttivo" a tutto il Comitato Promotore.
Grazie anche a loro Alemanno avrebbe emanato una ordinanza di copertura di due manifesti pubblicitari: prendendo lo spunto da questo episodio, gli si può ricordare che la copertura immediata ai fini dell'oscuramento della pubblicità irregolare costituisce una precisa possibilità prevista per tutti gli impianti abusivi dal 6° comma dell'art. 31 del vigente Regolamento e lo si può invitare a fare altrettanto con tutti i cartelloni accertati come abusivi, in attesa della loro materiale rimozione.
prendo atto della precisazione: la mia accezione in relazione al termine "critica" era nel senso piu` nobile del termine, e rassicuro l'Arch.Bosi di aver colto ed apprezzato lo spirito di confronto costruttivo che ha animato il suo intervento.
RispondiEliminaInoltre, per quanto mi riguarda, concordo perfettamente con la sua idea che debbano essere coinvolti gli inserzionisti ed anzi che questo e` uno dei nodi fondamentali da sciogliere. Come gli altri componenti del comitato sanno, ho sempre insistito sul fatto che su questo tema e` assolutamente necessario avviare delle iniziative come quella che lei, arch.Bosi, ha proposto.
Ho, sempre personalmente, alcune idee in proposito che sottoporro` al Comitato ed anche a lei per avere il suo competente parere.
In ultimo riguardo sia alle precise informazioni circa la normativa da applicare all'impianto di Cinecitta`, credo che il Comitato, sulla scorta di queste, possa preparare ed inoltrare una formale richiesta al Dipartimento VIII.
Per gli oscuramenti, anche qui lei ha perfettamente ragione, e le segnalo che abbiamo piu` volte diffidato l'amministrazione a procedervi ma siccome da quest'orecchio non ci sentono, stiamo preparando la ormai non piu` procrastinabile, azione giudiziaria per costringere il Comune ad agire anche con gli oscuramenti, oltre che con le rimozioni.
Lorenzo
Scrivo qui quanto ho scritto su Cartellopoli: ripristinare su questo blog i contenuti, i link, e i collegamenti che facciano percepire al pubblico una rete di comitati (anche in rapporto dialettico tra loro, pazienza) attivi sul tema.
RispondiEliminaLo scrivo da firmatario della delibera e da persona che si è impegnata IN STRADA, NELLE VILLE, IN PIAZZA a raccogliere firme investendo più di un weekend: considero orribile che chi arrivi qui non abbia un link verso i contenuti di bosi o verso Cartellopoli. Le differenze di vedute su singoli passaggi non devono far perdere la prospettiva finale che è la battaglia ai cartelloni, prospettiva comune a tante anime del movimento che devono se non essere sempre d'accordo almeno risultare intrecciate l'una con l'altra. Su Cartellopoli vi sono collegamenti più che evidenti a VAS e a BASTA CARTELLONI, perchè su BASTACARTELLONI non vi sono collegamenti evidenti a VAS ed a Cartellopoli? non c'e' un solo buon motivo. Prima c'erano e ora sono spariti, ma perchèèè??
ci sono novemila persone che hanno firmato quella delibera dando credibilità a questo gruppo: non potete decidere IN QUATTRO cosa è bene o cosa è male fare autoconvincendovi della bonta' di scelte scellerate e che palesano un movimento spaccato.
un conto e' la polemica e la discussione su singoli punti (il bikeshare, il cartellone ose'), un conto è dichiarare ai propri lettori che VAS e CARTELLOPOLi non esistono. e' un po' la solita storia di altre questioni: vi si fanno notare sbagli, rispondete solo con la presunzione di coloro che non sbagliano mai: tornate sui vostri passi quando è opportuno farlo. da firmatario della delibera (non so quante decine di firme ho portato) voglio che cartellopoli e vas abbiano la giusta accessibilità da questo sito. cosa devo fare, un raccolta di firme per questo? mandarvi un fax? per me sta cosa dei link è ben più grave dello scivolone fatto sui cartelloni sexy
Eccone un altro ...
RispondiEliminaMa che c'è un virus in giro? Improvvisamente si credono tutti padreterni???
Marco, come hai giustamente notato, fino ad un certo punto i link a cartellopoli c'erano. Poi SIAMO STATI COSTRETTI A TOGLIERLI, e non per nostra responsabilita'. I motivi non POSSIAMO divulgarli. Auspico che in futuro sara` possibile farlo.
RispondiEliminaPer tutto il resto non intendo rinfocolare polemiche, sappi che tutti i membri del Comitato lavorano a questo impegno come un secondo lavoro, quindi ti prego di rispettarne, se non le idee, almeno l'impegno e la dedizione.
Lorenzo
"SIAMO STATI COSTRETTI A TOGLIERLI"
RispondiElimina"I motivi non POSSIAMO divulgarli"
Mi sono perso qualcosa?
Stiamo davvero esagerando. Resta l'invito a Lorenzo Santovincenzo -anche se spero che a scrivere una cosa simile non sia stato lui- di firmarsi, come faccio io, specie quando proferisce affermazioni di questo livello di gravità.
RispondiEliminaHo scritto a lui, privatamente, un istante fa. E' probabilissimo, non voglio mettere limiti alla provvidenza, che Basta Cartelloni abbia avuto ottimi motivi per togliere i link a Cartellopoli (ma allora perché togliere anche i link a Bosi ed ai suoi interessanti materiali???), è anche plausibile che addirittura il Comitato Promotore sia stato COSTRETTO a farlo. Ebbene se si è costretti a fare una cosa da qualcuno, questa costrizione sarà senz'altro spiegabile e documentabile.
Comprendo che questa grave costrizione, questo atto riservato non sia divulgabile. Lo capisco. Ecco perché ho chesto a Santovincenzo, esattamente un minuto fa via e-mail, di dettagliarmi la costrizione in privato. Senz'altro lo farà e mi convincerà delle sue buone ragioni. Senz'altro non si tratterà dell'ennesima menzogna contro una piattaforma, Cartellopoli, che ha la sola colpa di essere durissimo e inflessibile contro i cartellonari e chi li coadiuva.
Resto in attesa di urgenti chiarimenti via e-mail. Mi rallegro che l'eliminazione dei link non sia avvenuta per convinzione del Comitato (così era stato dichiarato altre volte, però), ma a causa di pressioni esterne, e mi auguro, francamente, che questo qui sopra non sia Lorenzo Santovincenzo!
non intendo rispondere ne` divulgare alcunche`, e mi sembra assai contraddittorio ed assai pregiudizievole scrivere pubblicamente di aver chiesto in privato notizie riservate!!
RispondiEliminaAnche fosse stato possibile rispondere in privato, ora sicuramente non lo e` piu'!!
Lorenzo
Ma ho letto almeno mezza dozzina di affermazioni di componenti del Comitato che affermavano che l'eliminazione dei lnk era avvenuta per pura ripicca e ora si scopre che è avvenuta perché esistono realtà esterne in grado di decidere quali collegamenti devono non devono stare sulla prima pagina di BASTA CARTELLONI, se chi sono queste realta' esterne non volete dirlo a me eai cittaini che come me vi sostengono almeno ditelo a cartellopoli. resta da capire il motivo della soppressione poi degli annunci di vas: è roba utile a chi passa di qui, l'avete tolta per quale motivo? non pensavo che chiedendo un seplice ripristino di link in un blog chhe seguo avrei fatto scoprire un fatto così grave,ergo alzo le mani e mi zitto.
RispondiEliminaComplimenti al Comitato per avere sostenitori come questo Marco.
RispondiEliminaSì, ci deve essere proprio qualche brutto virus in giro ...
Nessuna contraddizione. Semplicemente una legittima difesa verso un tentativo -l'ennesimo- di denigrazione. Affermare "abbiamo dovuto togliere il lnk a Cartellopoli perché costretti, e manco possiamo dire il motivo" significa cercare di convincere i lettori che dietro Cartellopoli vi sia qualcosa di torbido, di poco chiaro, addirittura di illecito. Significa far credere a chi legge che Cartellopoli (ma anche VAS, o la eliminazione dei suoi contenuti ha altre motivazioni? Se sì, quali?) è talmente, ma talmente marcio che addirittura qualcuno (chi? Polizia Postale? Magistratura? il Comune? i Cartellonari?) ci ha obbligato (obbligato!) a eliminare un semplice link che non costituisce reato manco fosse diretto verso un sito di violentissimi neonazi.
RispondiEliminaSignifica, insomma, denigrare e diffamare Cartellopoli come Santovincenzo, avvocato, sa alla perfezione.
Ammenoché non si abbiano prove provate di ciò che si scrive. Prove che attendiamo con urgenza -visto il particolare passaggio giudiziario che sia il sottoscritto che Cartellopoli vivono da alcuni mesi- e rispetto alle quali garantiamo ovviamente la massima riservatezza.
Sebbene sarebbe opportuno rendere pubbliche queste cose -i lettori di Basta Cartelloni non saranno felici di sapere che i contenti sulla home del blog sono decisi non dal Comitato ma decise in base a pressioni esterne-, se questo non è possibile trasferiamo questa questione, per noi delicatissima quanto inattesa, sulle nostre mail private. Siamo in attesa di cortese risposta.
Tenendo il mio operato sempre ben distinto da quello di Tonelli, senza però voler di certo alimentare una polemica che si sta ingigantendo oltre misura, in danno di tutti, ma per semplice completezza di informazione secondo me dovuta verso i lettori che non lo sanno, ma anche verso chi del Comitato se lo fosse scordato, faccio sapere che su questo blog in tempi non sospetti (e comunque di rapporti ancora "collaborativi") sono stati pubblicati i 2 miei seguenti contributi esclusivamenti "tecnici" e "giuridici":
RispondiElimina- "Le cause della cartellopoli romana stanno in un CIP" (intervento pubblico da me fatto in occasione del convegno organizzato il 27 ottobre 2010 dal Presidente del Municipio di Roma XI Catarci);
- "Osservazioni al Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari del Comune di Roma", redatte a caldo solo sulla base della illustrazione del PRIP concessa in anticipo prima della sua adozione dall'On. Davide Bordoni il 22 ottobre 2010 nella sala degli stucchi di via dei Cerchi e consegnate in copia nel corso dello stesso convegno del 27.10.2010.
Come si può ben vedere, si tratta di 2 documenti che erano stati resi già pubblici e che peraltro sono stati pubblicati anche su www.cartellopoli.it, prima di essere sequestrato.
Il primo dei 2 documenti é rimasto per un certo tempo pubblicato sul sito fra i contributi esterni, per poi essere tolto senza darmene una preventiva spiegazione, quando però era già avvenuta la completa rottura dei rapporti tra me ed il Comitato.
Solo successivamente e dopo mia espresse e ripetute richieste mi é stata portata una certa motivazione che per rispetto lascio al Comitato Promotore la piena libertà di far conoscere o meno ai lettori del suo blog.
Una mia personalissima diagnosi:
RispondiEliminaHo notato che Il Comitato ha cancellato i link a Cartellopoli dopo che da Cartellopoli sono iniziate a piovere critiche alla sua linea di condotta.
Faccio presente di non aver mai visto scritto su questo blog una critica da parte del Comitato alla linea di Cartellopoli.
Ringrazio nuovamente l'Arch.Bosi per la sua sensibilita` e precisione.
RispondiEliminaLorenzo
Per motivi di necessità ed opportunità il Comitato a suo tempo prese la decisione di rimuovere alcuni link dalla pagina di BastaCartelloni.
RispondiEliminaNon era possibile agire diversamente poiché sarebbero state irrimediabilmente compromesse le nostre iniziative ed il nostro blog.
La decisione, che avremmo volentieri evitato, fu presa per i motivi suddetti e non per ragioni di ripicca e risentimento nei confronti del blog Cartellopoli o dell'Arch.Bosi.
Pur permanendo differenza di vedute e di idee ed un dibattito a volte troppo aspro, non e` mai stata intenzione del Comitato censurare ne tantomeno di diffamare chicchessia.
Nulla di torbido o di equivoco quindi, anima le intenzioni del Comitato e, come tutte le decisioni, anche questa fu presa dopo attenta discussione ed aperto confronto tra tutti i componenti del Comitato stesso, e non senza grande rammarico e turbamento.
Per il resto, con l'intento di tutelare la già difficile azione che il Comitato sta portando avanti, il Comitato ritiene del pari necessario ed opportuno non divulgare dettagli.