mercoledì 7 settembre 2011

Escort a Piazza di Cinecittà





Nelle foto il messaggio di una nota azienda di abbigliamento apparso su un enorme impianto pubblicitario montato da anni sul terrazzo di un edificio a piazza di Cinecittà. Non è mia intenzione entrare in questa sede nello specifico delle norme previste dal Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari in relazione a questo tipo di impianti. Su questo come Comitato abbiamo già presentato le nostre osservazioni.
Ciò che colpisce maggiormente in questo caso non è tanto la dimensione dell'impianto quanto il messaggio pubblicitario in se stesso.
E' evidente lo scopo provocatorio dell'enunciato, basato su una commistione tra sacro e profano e sul tentativo di farsi interpete del costume sociale dei nostri tempi. Eppure lo sdoganamento sociale del mestiere più antico del mondo per fini pubblicitari lascia interdetti da un punto di vista morale. Ormai la parola "escort" ha acquisito un significato esclusivo, raffinato e "vincente" nella nostra società, cancellando la condanna morale insita nel ben più antico termine di "prostituta".
La nostra classe politica, perlomeno quella al potere, ha dimostrato come lo sfruttamento, consapevole o meno, del proprio corpo da parte delle donne permetta di superare d'uno balzo difficoltà economiche e sociali. Così ormai pare passivamente accettato che per far carriera, politca o di altro tipo, è necessario soprattutto un uso spregiudicato del proprio corpo e la mancanza assoluta di scrupoli piuttosto che preparazione, competenza e meriti. Insomma tutto nel megaimpianto sembra essere azzeccato nel  rappresentare lo sfacelo economico, sociale, culturale e morale di questa povera Italia.
Fabio
                                                                                                         

21 commenti:

  1. L'imbarbarimento della società italiana ha origini lontane e, a mio parere, è stato generato da modelli televisivi violenti e stupidi. La scelta di puntare sul trash e la volgarità ha contribuito a produrre un vuoto culturale e affettivo enorme.
    Io denuncerei questi personaggi ripugnanti per GENOCIDIO CULTURALE.
    LA SCOMPARSA DEI PARTITI E DEGLI ORATORI ha lasciato alla scuola il PESO ENORME di essere l'unico luogo di confronto significativo tra le generazioni.
    Ma l'attacco forsennato e distruttivo alla scuola pubblica è stato il colpo finale alla trasmissione della CULTURA E DELLA CONOSCENZA come valori.
    In questo caso non sarò equidistante.
    LE RESPONSABILITA' DEL BERLUSCONISMO SONO GRAVISSIME e non so proprio chi potrà ricostruire questo paese allo sbando da tutti i punti di vista. Se può servire denunciamo questa squallida pubblicità al Ministero delle Pari opportunità.

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  2. Ottimo intervento Fabio!
    Il fatto che questi malcostumi si siano ormai radicati non deve far desistere chi ha ancora un po' di sale in zucca dal reagire e mostrare gli obbrobri.

    Non mi ritengo un puritano e penso sia complicato vietare questo genere di messaggi. L'aspettativa sarebbe che ditte serie dovrebbero evitare provocazioni di tanto basso livello, pena la loro immediata scomparsa dal mercato. Sarebbe sufficiente che la gran parte del genere femminile boicottasse questa sorta di straccivendoli per risolvere il problema.

    Concordo anche con il sempre ottimo Fitz. La scuola è rimasto l'unico baluardo a combattere una battaglia impari. Ma finché ai professori non tornerà ad essere riconosciuto il prestigio (ed i riconoscimenti economici) di un tempo difficilmente potranno riuscire a seminare qualcosa di buono negli studenti.

    La deriva morale che sta dietro a questa pubblicità è probabilmente il peggior regalo fatto al paese dal puttaniere (in senso letterale) attualmente a capo del governo.

    Un'ultima notazione: in questo caso la dimensione ed invasività del cartellone sono l'ultimo dei problemi. Purtroppo.

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  3. La pubblicita` segnalata, e' un insulto ed una offesa gravissima soprattutto alle donne, al loro ruolo sociale ed alla loro dignita'.
    E secondo me c'entra anche la questione delle affissioni: un'impresa seria dovrebbe rifiutarsi di apporre sui suoi impianti una pubblicita` del genere.
    Pecunia non olet e lo capisco, ma qui, cari cartellonari, vi state svendendo l'anima, la vostra e quella delle vostre figlie.
    E quando succede questo, va a finire sempre male, per tutti e quindi anche per voi: persa la dignita` e l'onore che te ne fai dei soldi??
    Lorenzo

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  4. Praticamente la pubblicità recita: "Fracomina: abbigliamento per puttane".
    Ma dove siamo arrivati???

    Comunque il cominciare a dare alle cose il loro giusto nome in genere aiuta. E' ora di finirla col termine escort; in italiano si dice puttana.

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  5. Speriamo che le donne NON COMPRINO MAI quella roba e mandino a quel paese quel marchio.

    I cartellonari invece già li conoscevamo, no??
    Nulla di nuovo sotto il sole.

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  6. Credo che si possa discutere sulla legalità dell'impianto, assolutamente, ma non sul messaggio, o cmq non è questo blog la sede per farlo, almeno a mio modesto parere

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  7. Concordo con l'ultimo commento.

    Mc Daemon

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  8. Segnalo che pubblicita` similari proprio a Roma sono state sanzionate dall'IAP (Istituto autodisciplina pubblicitaria) e dal Dipartimento delle Pari Opportunita`su segnalazione di semplici cittadini (cfr siti internet di entrambi).
    La violazione del codice di autodisciplina pubblicitaria con riguardo al manifesto qui in discussione, e` evidente. E quindi non vedo perche` non lo si debba segnalare. Che lo faccia questo blog o un altro soggetto la questione non cambia: quella comunicazione pubblicitaria non e` corretta ne legittima.
    Lorenzo

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  9. Siete citati in questo post di Italia 2013 a proposito del bike sharing.

    http://italia2013.org/2011/09/07/il-bike-sharing-che-si-puo-fare-a-roma/

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  10. Quello è un blog serio e competente.

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  11. Per chi dice che non è corretto parlar quì dei contenuti del manifesto:

    Questo blog si è sempre astenuto dal dare giudizi sui messaggi di questo o quel partito, come dimostra anche il recente post dell'Arco di Costantino, rimanendoo in linea con i principi del Comitato che sono esplicitati nel link "chi siamo" posto sotto il titolo. In questo caso il messaggio che il manifesto vuole trasmettere è sicuramente da ritenersi offensivo, almeno per soggetti di una certa sensibilità. Ora non capisco che male c'è se si fa notare che i messaggi che ci vengono trasmessi sono intollerabili (per qualcuno).
    Accetterei maggiormente che mi si dica: quel messaggio non mi scandalizza ma il cartellone sì. Invece mi sembra di aver capito che i due commenti di ieri sera ( di un anonimo e di Mc Daemon) dicono in sostanza "parliamo di cartelloni e non di quello che ci dicono i cartelloni". E' un'opinione rispettabilissima che accetto ma mi si lasci dire che dal punto di vista umano un messaggio del genere, per il sottoscritto, non sarebbe tollerabile neanche sul più regolare dei cartelloni. Il discorso globale, poi, ricade in quella che è "la qualità" della pubblicità outdoor: già gli impianti fanno schifo per come e dove sono collocati, se poi anche i messaggi che ci mandano questi impianti sono intollerabili abbiamo chiuso il cerchio. Pubblicità (impianto e messaggio pubblicitario), di infimo ordine.

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  12. Ne parla la Repubblica, come se fosse solo un problema a Napoli.....

    http://tv.repubblica.it/edizione/napoli/faccio-la-escort-pubblicita-choc-a-napoli/75622/73984?ref=HREV-2

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  13. La sensazione è che la situazione si sia- come dire un pò arenata- se il Comitato non alza il tiro con azioni decise...a poco sarà servito lo sforzo che lo steso ha profuso sino ad ora!

    Lio dico con tutto il rispetto per la meritoria opera del Comitato...

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  14. ...GIA', QUANDO LE "CARTOLINE" ?!

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  15. per gli ultimi due post:
    vi assicuro che sara`, da questo punto di vista, un autunno caldissimo....
    Non possiamo anticipare troppo, per ovvi motivi, ma continuate a seguire il blog e avrete presto diverse notizie.
    Per intanto, con riguardo alla pubblicita` qui in commento, il Comitato sta inoltrando richiesta di intervento sia all'IAP (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria) sia al Dipartimento Pari Opportunita`, e la stampa dovrebbe gia` domani segnalare la cosa.
    Lorenzo

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  16. ATTENDIAMO CON ANSIA LE NOVITA' , SPERANDO CHE SIANO DAVVERO "CALDE"!

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  17. Alemanno non gradisce questa campagna pubblicitaria....
    http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/09/news/alemanno_e_i_manifesti-21432375/
    Sai che differenza!

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  18. http://tv.repubblica.it/edizione/napoli/faccio-la-escort-pubblicita-shock-a-napoli/75622/73984

    e figurarsi se uno dei rappresentanti di puttanopoli il logorroico nevrastenico Sgarbi non si schierava a difesa di questi squali.
    Pur di farsi bello sarebbe capace di dire che i cartelloni sono opere d'arte!
    Questa gente deve sparire dall'agone politico.
    Gli ultimi 20 anni dell'Italia : un incubo di malaffare, volgarità, vuoto culturale e irresponsabilità di una classe "dirigente" ridicola ignorante e proterva nella difesa dei suoi folli privilegi da basso impero.
    Possiamo collocare sicuramente il Grande Scempio dei cartelloni a Roma in questa cornice desolante.
    Spero che il berlusconismo finalmente imploda spazzato via dalla catastrofe finanziaria che incombe.
    Un sistema nazionale e internazionale di rapina, distruzione della risorse, tra cui la "bellezza" intesa come fonte di reddito sicuro (vedi camion-bar e invasione intollerabile di decine di migliaia di venditori ambulanti nei luoghi più importanti di Roma..)e quindi calpestabile.
    DOBBIAMO LIBERARCI IN TUTTI I MODI DI QUESTI PREDONI, E' UNA QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA DELLA CIVILTA'.

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  19. Sull'involgarimento posso concordare, Fitz, ma sulla scuola pubblica, come dire, qualche colpetta cell'hanno anche i governi e i sindacati succedutisi prima del 1994 e anche tra le "pause di riflessione" del Cav.

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  20. C'era da scommetterci che il sindaco non avrebbe gradito il messaggio pubblicitario. Certo se per una volta fosse stato lui ad accorgersene ...

    Fare un ulteriore passetto logico e notare la mostruosità dell'impianto no, eh?

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