mercoledì 7 gennaio 2015

Il mercatino di San Giovanni e il conflitto di interessi all'amatriciana

Forza Italia è quel partito che confermò con un voto alla Camera che Ruby era la nipote di Mubarak. Gli stessi parlamentari avevano sottoscritto leggi per modificare il reato di falso in bilancio quando sul loro leader pendeva un processo per quel reato; così come vollero regolamentare il settore dell'emittenza televisiva che coinvolgeva direttamente la famiglia del presidente del consiglio.

Per cui - direte voi - che sarà mai se un esponente di Forza Italia ha degli interessi nel commercio ambulante di Roma? Un'inezia, rispetto a casi ai quali il partito dovrebbe essere avvezzo. E invece questa volta Forza Italia tace imbarazzata. A quanto sembra non ha alcuna intenzione di schierarsi a fianco del vice coordinatore regionale Giordano Tredicine che ha richiesto a nome degli azzurri l'occupazione di piazza San Giovanni come festa di partito. Una festa della quale non c'è stata traccia laddove invece si è svolto un mercatino di cianfrusaglie e dolci industriali.

Gli amici di Romafaschifo hanno documentato molto chiaramente il tentativo in extremis di riconvertire il mercato in festa di partito. Ma occupare 850 mq di fronte una basilica maggiore per oltre un mese pagando solo 34mila euro, grazie agli sconti riservati agli eventi politici è un caso di conflitto di interessi che a noi risulta ancora più grave rispetto alle tante leggi ad personam che l'Italia ha visto negli ultimi anni.

Foto tratta da Romafaschifo.com

Forse si tratta solo di un errore. Forse il partito non è riuscito a garantire dibattiti, incontri, convegni e ha lasciato spazio solo alla parte commerciale per problemi organizzativi. Forse è una casualità che il vice coordinatore regionale sia anche esponente della famiglia monopolista dell'ambulantato romano. Ma il silenzio di Forza Italia e dello stesso Tredicine fanno pensare il contrario.

Gli unici tweet di Giordano Tredicine negli ultimi due giorni hanno riguardato il contestato volo di Renzi in Val d'Aosta e la scomparsa di Pino Daniele. Ma nessun accenno, nessun tentativo di difesa, di chiarimento sul mercatino di San Giovanni.



Imbarazzata sembra anche Federica Galloni che da direttore dei Beni Culturali del Lazio (oggi dirige il dipartimento di architettura contemporanea del Mibact) aveva autorizzato i tendoni per una festa di partito. Eppure i precedenti non mancano. Il suk di piazza Risorgimento che fu denunciato proprio dal nostro blog nell'ottobre del 2012 si nascondeva dietro la festa dell'allora IDV. Almeno in quel caso gli incontri di partito si tennero davvero, ma la presidente del Primo Municipio Alfonsi decise - poco dopo il suo insediamento - di non autorizzare nuovi scempi in quella piazza se non per massimo 45 giorni l'anno. Rilasciò diverse dichiarazioni ai giornali annunciando una stretta sulle bancarelle che la precedente amministrazione, guidata da Alemanno, aveva autorizzato in pianta stabile non solo a piazza Risorgimento, anche in via Vittorio Emanuele Orlando.

Ottobre 2012: il mercatino Idv a piazza Risorgimento


Insomma possibile che al Gabinetto del Sindaco non abbiano prestato alcuna attenzione al suk di San Giovanni, nonostante del tema mercati mascherati da feste di partito si sia parlato molto? Possibile che oggi tutti cadano dalle nuvole e si affrettino ad annunciare inchieste?

Intendiamoci, Giordano Tredicine ha diritto di fare politica come chiunque altro. Ma proprio per il cognome che porta dovrebbe prestare tripla attenzione a tutto ciò che riguarda il commercio ambulante. La storia del mercatino di San Giovanni sa tanto di ripicca per non aver potuto installare tutti i 115 banchi a piazza Navona per la festa della Befana. Quasi una dimostrazione di forza della sua famiglia.
Sarà l'inchiesta a stabilire se ci siano stati degli illeciti e delle forzature. Ma per giudicare l'opportunità politica e il conflitto di interessi non serve nessuna inchiesta. Basta il buon senso.

FG

Vedi anche

Il messaggero: Piazza San Giovanni, scatta l'inchiesta sul mercato abusivo di Natale

5 commenti:

  1. diciamo che non vogliamo scandalizzarci perché l'esponente di una famiglia che detiene praticamente il monopolio in un settore commerciale stia in politica, diciamo per assurdo anche che potrebbe forzare attraverso il partito per avere concessioni ai suoi mercatini, ma dico io, ma possibile che non si riesca ad imporre almeno un prototipo di banco decoroso progettato da tecnici del comune? e pure loro, ma perché non spendono 4 soldi e mettono su un mercatino bello e decoroso, magari in legno, come quelli che esistono in tutta europa? basterebbe poco per evitare polemiche e problemi. ma che ci vuole??

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  2. Personalmente spero proprio che salti qualche testa al Gabinetto del Sindaco, così la smettono di autorizzare tutto l'impossibile facendo finta di niente e fregandosene delle consequenze.
    Dopo di che se il centrodestra vuole avere qualche speranza anche solo di riaffacciarsi sulla scena politica romana, veda di cominciare a disfarsi in maniera plateale di gentaglia come il rampollo dei bancarellari, del biondino ex-assessore e dell'ex-sindachetto. In assenza di ciò nessuno li prenderà neanche sul serio.

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  3. ma guardate che è già come dite voi: tredicine è evidente che "presta tripla attenzione a tutto ciò che riguarda il commercio ambulante". La cosa ridicola è di quanta gente cada dal pero quando qualcuno lo fa notare. Penoso poi per gli enti preposti al controllo che sia un blog a doverlo fare.

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  4. Tredicine sei stato colto con le mani nella marmellata. Non hai niente da dire ?

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  5. penso anch'io che il gabinetto del sindaco vada sostituito in parte se non in toto. A ragion del vero Tredicine ha rilasciato questa dichiarazione
    http://www.agenparl.com/?p=144698

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