martedì 16 dicembre 2014

La strana storia dei cartelloni di via dell'Oceano Pacifico. Tanto tempo perso per una sperimentazione mai nata

Il Comune oggi incassa a malapena 12 milioni di euro l'anno dai cartelloni pubblicitari. Se mandasse a regime la riforma approvata con il Prip a luglio scorso, raddoppierebbe o forse triplicherebbe gli incassi tra canoni e valore dei servizi. Una differenza di circa 20/22 milioni l'anno che in tempi di magra sono come vincere una lotteria.

In un mondo normale, tutte le energie della macchina capitolina (gli uffici, l'assessorato, i consulenti) dovrebbero essere dedicate a portare a compimento la riforma quanto prima. I dipartimenti dovrebbero marciare come un sol uomo verso l'obiettivo di ridare decoro alla città e ossigeno alle casse comunali.

Un tratto di via dell'Oceano Pacifico

Ma la storia che vi raccontiamo oggi dimostra che non siamo in un mondo normale. Accade, infatti, che il Dipartimento Affissioni e Pubblicità, da diverse settimane sia impegnato per avviare una sperimentazione sui cartelloni di via dell'Oceano Pacifico. Sì avete letto bene, una sperimentazione che anticipi in qualche modo il futuro piano di localizzazione di quella strada e stabilisca - non si sa sulla base di quale criterio - quanti impianti possono restare, di quale formato, di quale colore e così via.

Dunque, proviamo a ragionare con i nostri lettori per capire insieme se quello che è stato fatto ha una logica. C'è una normativa appena approvata (Prip e Regolamento) che stabilisce i criteri, dà gli indirizzi, decide i formati degli impianti. C'è un'agenzia comunale, AequaRoma, che sta per sfornare i piani di localizzazione (cioè gli strumenti che stabiliranno strada per strada dove collocare i cartelloni). C'è, insomma per la prima volta da 23 anni, un quadro completo e chiaro della cartellonistica a Roma. E invece di applicarlo, si decide di sperimentare?

E' come se durante la costruzione di un palazzo di 10 piani, con un dettagliato progetto degli architetti, si decidesse di lasciare il terzo piano alla mercè dei muratori. "Sperimentate, fate come vi pare, non seguite il progetto, date sfogo alla vostra fantasia, chissà magari viene fuori qualcosa di interessante"!

Un scelleratezza che si commenta da sola. Ma oltre all'insensatezza è stata una drammatica perdita di tempo! Perché gli uffici hanno dovuto seguire questa roba tenendo riunioni, scrivendo lettere, preparando estratti della banca dati. Insomma gettando al vento energie preziose sottratte al lavoro che la città attende da 23 anni.

Perché poi via dell'Oceano Pacifico e non altre strade? E soprattutto da chi è partita l'idea di fare questa sperimentazione? Se è un'idea prodotta in assessorato è segno di una cattiva gestione delle risorse interne perché messe a lavorare su una cosa inutile. Se è frutto delle ditte è ancora peggio perché in questa fase le ditte pubblicitarie non possono e non debbono condizionare il percorso e tanto meno l'assessore si deve lasciare condizionare.

L'incrocio tra via Oceano Pacifico e via Oceano Indiano prima della bonifica dello scorso novembre

Che fosse frutto della sospetta insistenza di alcune ditte si evince da questa lettera del dipartimento Affissioni, la quale specifica che - non avendo aderito tutti gli operatori che hanno impianti su quella strada - la proposta è stata bocciata.

Ma c'è di più. E' solo grazie all'architetto Bosi di Vas che ha seguito da vicino la vicenda e ne ha scritto una dettagliata critica, che sono state fatte alcune correzioni materiali e l'intero progetto è stato messo in discussione. In assessorato si sono sentiti il fiato sul collo dei blog tanto che Marta Leonori si è sentita in dovere di spiegare la sua posizione con una nota indirizzata a Romafaschifo (che pure aveva pubblicato un articolo molto duro sulla questione).

Ci auguriamo che la miccia di questa sperimentazione sia stata spenta e che si torni a impegnarsi a testa bassa sul Prip, definendo una volta e per tutte i servizi che si vogliono ottenere e i tempi certi. Proprio come ci ha ribadito Marino venerdì scorso durante l'incontro con i blogger. Il Sindaco ha parlato di bike sharing, di toilette e di bandi di gara. E ogni sperimentazione che si frappone all'obiettivo serve solo a dilatare i tempi, a rendere le acque torbide.

Tutto quello che non accade in un mondo normale ma nel mondo di mezzo!

3 commenti:

  1. a mio avviso la leonori ha già dimostrato di essere sufficientemente affidabile ed abbastanza scaltra da dare contentini agli storici furfanti mentre li sta fregando con le nuove norme.
    diamole il tempo necessario perché i lenti processi burocratici facciano il loro corso. facciamoci aggiornare di quando in quando, per mantenere la giusta tensione negli uffici dell'amm.ne, ma diamo tempo.

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  2. La Leonori sta lavorando bene, ha ragione adriano. Ma senza volerlo potrebbe lasciarsi infinocchiare da certa gente che rema contro ogni novità. Vigiliamo tutti!

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  3. ECCO LA POTENZA EL'UNIONE DEI BLOG ANTIDEGRADO. QUANDO LAVORANO INSIEME DIVENTANO UNA BARRIERA DI FERRO AL MALAFFARE!!!

    W IL COORDINAMENTO BLOG ANTIDEGRADO.

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