giovedì 1 novembre 2012

sanzionato l'incredibile cartellone

Vi avevamo parlato dell'incredibile cartellone di Pzza Gimma qualche giorno fa.
Indimenticabile, ma per chi l'avesse perso stiamo parlando di questo:




Grazie alla segnalazione del Circolo Legambiente Sherwood è arrivata la multa


MA, OVVIAMENTE, PER LA RIMOZIONE E' COMPETENTE IL DIPARTIMENTO ATTIVITA' ECONOMICHE E PRODUTTIVE. EQUIVALE A DIRE: ALLE CALENDE GRECHE!!

il mostro è ancora li e chissà per quanto tempo ancora impedirà a qualche disabile o a qualche madre con passeggino di poter usufruire di quello scivolo, gente che paga le tasse per avere indietro servizi. Ringraziamo il Comune di Roma e il Dip.Att.Produttive.




14 commenti:

  1. ormai i cartellonari ci stanno abituando al peggio del peggio, tra non molti anni saranno solo un patetico ricordo

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  2. Il Funzionario Coordinatore delle Sezioni di Polizia Amministrativa del Il° Gruppo Esterino Zappia ignora che i Verbali di Accertamento di Violazione (VAV) non vanno più trasmessi al Dipartimento Regolazione e Gestione Affissioni e Pubblicità, dal momento che é stato soppresso dalla Giunta Capitolina con deliberazione n. 267 del 19 settembre 2012: le funzioni relative alla regolazione e gestione delle affissioni e pubblicità sono state attribuite al Dipartimento Attività Economiche e Produttive – Formazione e Lavoro, nell’ambito del quale è stata istituita una nuova Direzione denominata Regolazione e Gestione Affissioni e Pubblicità di cui é stato nominato responsabile il dott. Francesco Paciello.
    Ho registrato la stessa ignoranza anche da parte del Comandante del XV° Gruppo di Polizia di Roma Capitale dott. Lorenzo Botta: nello stesso errore è incorso chi ha redatto il soprastante articolo.
    Per quanto riguarda cartelli di questo tipo faccio presente che il comma 13-quater dell’art. 23 del D.Lgs. n. 285/1992 (con cui è stato emanato il nuovo Codice della strada) prescrive che “nel caso in cui la loro ubicazione lungo le strade e le fasce di pertinenza costituisca pericolo per la circolazione, …, l'ente proprietario esegue senza indugio la rimozione del mezzo pubblicitario” e precisa che “successivamente alla stessa, l'ente proprietario trasmette la nota delle spese sostenute al prefetto, che emette ordinanza - ingiunzione di pagamento. Tale ordinanza costituisce titolo esecutivo ai sensi di legge”.
    Per l’impianto i questione si deve quindi provvedere alla immediata rimozione forzata, senza obbligo di notificare alla ditta titolare la lettera-diffida a rimuoverlo a proprie cure e spese.

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  3. Va bene, la polizia non può rimuoverlo (quando però metto la macchina in sosta d'intralcio la rimozione è possibile ... mah), ma magari potrebbe provvedere ad attaccare copia o estratto della sanzione sull'impianto, così da impedire che qualche inserzionista cada nella trappola dei cartellonari e paghi una pubblicità abusiva.
    Anche qualche anima pia e di buona volontà potrebbe riportare un estratto della comunicazione dei vigili su un cartello e affiggerlo sull'impianto; nel caso sarebbe buona cosa ringraziare pubblicamente l'assessore bordoni per permettere tutto questo schifo.
    So che è il solito 'armiamoci e partite' ma c'aggia fa'?

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  4. Sarebbe bello che la "POLIZIA ROMA CAPITALE" aprisse gli occhi dinnanzi allo schifo di Cartellopoli selvaggio e non che ci volesse sempre qualche solerte cittadino a indicare loro anche gli abusi più spudoratamente evidenti!

    Comunque sappiamo tutti che fino a quando non cambiano i personaggi dentro al Dipartimento Attività Economiche e Produttive" (con delega del Comune di Roma alla distruzione totale di Roma tramite cartellonari) poco o nulla cambia.

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  5. ^^^^^A questo proposito è emblematico il Post odierno su crtellopoli.net dal titolo "IL GABIOTTO DEI VIGILI A PIAZZALE DUNANT".

    Vi prego andate a vederlo!

    Mc Daemon

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    1. Quella foto è emblematica, l'ho fatta pochi giorni fa(purtroppo era quasi sera).
      Testimonia il lassismo/menefreghismo, per non dire altro, dei nostri cari vigili urbani!
      E dalla foto se ne vedono pochi, la piazza ne è letteralmente "ricoperta"

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  6. Architetto Bosi ha fatto bene a precisare le attribuzioni della nuova Direzione, assegnata al dott. Paciello. Ma le domando? E se questo ennesimo cambio di organizzazione comunale sia stato predisposto proprio per creare confusione tra i vigili e gli altri operatori? Mi spiego: cambiano l'organizzazione ma non lo comunicano ufficialmente ai corpi locali di Polizia Municipale. Questi continuano ad elevare multe indicando la vecchia struttura. E così le multe si possono invalidare con un ricorso. Le sembra possibile come ragionamento? O siamo noi che vediamo sempre della malizia nelle attività di Bordoni??

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  7. Le ragioni per cui la Giunta Capitolina ha soppresso il Dipartimento Regolazione e Gestione Affissioni e Pubblicità da lei stessi istituito appena 8 mesi prima sembrano dovute alla necessità di rimettere al suo posto il dott. Francesco Paciello che risulta avere vinto il ricorso interno presentato contro le dimissioni forzate a cui è stato costretto dalla denuncia penale del Vicecomandante Antonio di Maggio per omissioni di atti dovuti d‘ufficio: sopprimendo il Dipartimento è stato tolto al dott. Claudio Saccotelli il diritto a fare ricorso per conservare una carica che invece non c’è più.
    Non ritengo ad ogni modo che questo cambio di organizzazione “sia stato predisposto proprio per creare confusione tra i vigili e gli altri operatori”, sia perché la legge non ammette ignoranza sia perché sul sito web del Comune relativo alla struttura organizzativa è stata data notizia della soppressione del suddetto Dipartimento ed alla pagina http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jp_pagecode=dip_att_ec_pro_r_af_pu.wp&ahew=jp_pagecode è data attualmente la dovuta informazione completa di come sia articolata la nuova Direzione Regolazione e Gestione Affissioni e Pubblicità nelle 2 Unità Organizzative “Pianificazione insediamenti pubblicitari - Gestione affissione e pubblicità” (in capo sempre al dott. Francesco Paciello) e “Coordinamento tecnico - Monitoraggio del territorio - Contrasto abusivismo” (in capo all’ing. Cesare Tabacchiera).
    Anche a voler ammettere la oggettiva ignoranza da parte di qualche Gruppo di Polizia di Roma Capitale, va fatto presente che i VAV vengono trasmessi al Gruppo Sicurezza Sociale Urbana (GSSU) che è alle dipendenze del Vicecomandante Antonio di Maggio e che li deve notificare alla ditta pubblicitaria interessata per comminare la solita ammenda di € 398,00 più 11,88 € per spese di procedimento e notifica: viene applicato il comma 11 dell’art. 23 del D.Lgs. n. 285/1992, anziché il comma 12 che dispone testualmente che “chiunque non osserva le prescrizioni indicate nelle autorizzazioni previste dal presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.376,55 a euro 13.765,50 in via solidale con il soggetto pubblicizzato” e che se applicato consentirebbe l’incasso di somme più che sufficienti per pagare le rimozioni forzate d’ufficio, senza dover attingere alle entrate correnti del bilancio comunale, come ha fatto finora invece il Comune.
    Per il caso in questione, come già da me fatto presente, non c’è da aspettare la notifica del GSSU perché si tratta di agire immediatamente d’ufficio.
    Per quanto riguarda invece i modi per invalidare le sanzioni che vengono notificate dal GSSU, invito ad andarsi a leggere il mio articolo pubblicato alla pagina http://www.cartellopoli.net/2011/07/ricorso-delle-ditte-pubblicitarie.html.

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  8. Leggo che il prefetto avrebbe intenzione di concedere ulteriori 15 giorni all'amministrazione comunale per approvare il bilancio.
    Ma benedetto prefetto, con un sindaco e una giunta che puzzano di cadavere lontano 14.000 km e un consiglio comunale che non si sa se fa piu' schifo dalla parte della maggioranza o dell'opposizione, arrivato a novembre senza uno straccio di bilancio, benedetto prefetto, dicevo, ma a che diavolo servono ulteriori 15 giorni? Fino a che punto le istituzioni vogliono mettere alla prova la citta' di Roma?
    Che cosa altro dovrebbe fare l'attuale sindachetto per convincervi che e' ora di mandarlo a casa a calci nel culo?

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  9. Appena posso attacco copia in A3 della sanzione sui due lati del cartellone!

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  10. Come sarebbe che non viene applicato il comma 12 dell'art. 23 CdS che prevede multe più severe alla ditta e al soggetto pubblicizzato?
    PERCHE'?!?

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  11. All’indirizzo di posta elettronica seggssu.polizialocale@comune.roma.it in data 27.9.2012 ho trasmesso il seguente messaggio: ALLA ATTENZIONE DEL FUNZIONARIO CLAUDIO LOPETUSO.
    Nel corso di una telefonata che ho avuto ieri mattina con il sig. De Luca sono venuto a sapere che in caso di impianto pubblicitario abusivo, contravvenzionato da V.A.V. del Gruppo di Polizia Municipale competente per territorio, il GSSU notifica alla ditta direttamente interessata una sanzione amministrativa che si aggira intorno ai 400,00 € perché applicata ai sensi del comma 11 del D.Lgs. n. 285/1992 (Nuovo Codice della Strada) che testualmente recita: “11. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo e quelle del regolamento è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 398 a euro 1.596”.
    Ma il successivo comma 12 dispone testualmente che “Chiunque non osserva le prescrizioni indicate nelle autorizzazioni previste dal presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.376,55 a euro 13.765,50 in via solidale con il soggetto pubblicizzato”: questi nuovi importi della sanzione amministrativa, che andavano prima da un minimo di 155 euro ad un massimo di 624 euro, sono stati modificati dalla legge n. 111 del 15 luglio 2011 che ha sostituito il comma 12 dell'articolo 23 del Decreto Legislativo n. 285/1992 nel modo sopra riportato.
    Si chiede di sapere perché si applica sempre il comma 11 e non il comma 12 se non altro nei casi che vi sono espressamente previsti di violazione delle “prescrizioni indicate nelle autorizzazioni previste dal presente articolo” che sono quelle rilasciate dal Comune di Roma.
    Si resta in attesa di una cortese risposta.
    Dott. Arch. Rodolfo Bosi
    - Responsabile del Circolo Territoriale di Roma della associazione Verdi Ambiente e Società (VAS) –
    Benché con conferma di lettura di una marea di persone, non mi è stata data a tutt’oggi nessuna risposta.

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  12. Il sospetto più che fondato, è che il catorcio pubblicitario in questione PRE-ESISTESSE al rifacimento di quell'angolo di marciapiede (si nota asfalto recente sulla curva).
    Ovvio che questo non ne diminuisce l'evidente illegalità dell'accrocco, ma anzi aumenta la convinzione che al Comune non ne capiscano un emerito, specie quando danno in appalto lavori stradali.

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