giovedì 8 novembre 2012

"La guerra dei manifesti". Il censimento artigianale ma efficace di un militante antidegrado

Da Stefano, Cittadino (con la C maiuscola), impegnato nella battaglia per il decoro riceviamo e pubblichiamo.
 
"In fondo è bella però è la mia guerra e io ci sto" cantava Rino Gaetano. Vediamo adesso la bella guerra che combattono a Roma i politici zozzoni a colpi di affissioni abusive. Le armi? Manifesti, scope e secchi di colla. I soldati? Per lo più extracomunitari, possibilmente senza permesso di soggiorno.
 

Come resiste la Gustav del degrado? Resiste, ma comincia a presentare diverse crepe, segno che alcune bordate stanno arrivando a segno. Alcuni partiti in precedenza grandi devastatori come SEL hanno mollato colla e grandi manifesti ed ultimamente si limitano ad affiggere con lo scotch modesti A4. Non proprio il top ma per il momento accontentiamoci. L'IDV è un po' che non lo vedo proprio. UDC e PDL, forse hanno altre gatte da pelare ma stanno riducendo di molto le affissioni ed inoltre, pur senza bollo e magari abusivamente, mi pare  si stiano limitando a plance e cartelloni. Per la prima volta stanno risparmiando "gli obiettivi civili" come muri ed arredi urbani. Un
plauso dovuto al movimento 5 stelle che guadagna consensi senza neppure un manifesto (o forse anche per questo).
Adesso invece vediamo chi ha deciso di resistere fino alla fine nella roccaforte del degrado e pare non avere nessuna intenzione di mollare neanche un centimetro del territorio conquistato finora: La Destra ed il PD, il primo partito di Roma ed il partito dell'onore e della legalità. Partiti che ambiscono ad amministrare una capitale europea. Le foto sono di oggi ed i manifesti, senza bollo, ancora freschi di colla.
 
 
Siamo davanti al Campidoglio. Di fronte a queste immagini non vi viene in mente nulla, non pensate alla figura che fate con i vostri elettori? Possibile che nell'era dei Media non troviate un'altra forma di comunicazione? Siete rimasti al neorealismo, all'attacchino del film di De Sica. Fate attenzione però perché prima si poteva dire "tanto lo fanno tutti" ma adesso alcuni si stanno tirando indietro ed alla fine, come nel ballo della scopa, l'ultimo che rimane con la ramazza in mano (ed è
proprio il caso di dirlo) paga pegno per tutti.
 
 

Chiudeva così Rino Gaetano:
"Ma io con la mia guerra voglio andare sempre avanti, e costi quel che costi la vincerò non ci son santi Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po' e mi accorgo che son solo."
Ripensateci pure voi, altrimenti rischiate di restare soli.

2 commenti:

  1. Bravo Steefano, complimenti.

    Vedo che uno dei manifesti del PD mostra in primo piano il nome di Franceschini. Un consiglio: scrivetegli a Franceschini (http://www.dariofranceschini.it/adon.pl?act=Tmpl&tmpl=contatti) e segnalategli la cosa; scommetto vi rispondera' e magari potra' essere un'occasione perche' il vertice del PD sia investito di questo odioso e intollerabile problema.

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  2. GRAVISSIMO:

    Sembra proprio che dietro il paravento del Festival del Cinema di Roma si celi l'ultimo regalo del biondino ai massacratori cartellonari. guardte l'ultima foto del post odierno su Cartellopoli :

    QUEI 4 x 3 NON HANNO PER NIENTE L'ARIA DI ESSERE PROVVISORI.
    VOGLIAMO SCOMMETTERE CHE E' L'ULTIMA TROVATA PER CONSENTIRE AI MAFIOSI PROTETTI IN COMUNE DI DEVASTARE CON QUELL'OSCENO MURO DI CARTELLONI ANCHE QUESTO PEZZO DI ROMA ?!

    Mc Daemon

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