lunedì 3 novembre 2014

La bancarellopoli di Via Nazionale, con i venditori abusivi di fianco a quelli regolari che non protestano


Ecco un'immagine che vale più di mille parole.

Via Nazionale, sabato sera, pochi metri da Piazza della Repubblica. Uno dei nuovi banchetti di pelletteria "made in Italy", evidentemente autorizzato dal comune, con i faretti abbaglianti da officina - non proprio adeguati al contesto della via, tra eleganti boutique delle griffe più importanti e alberghi a 5 stelle - circondato da venditori abusivi di spillatrici (appoggiate alle panchine di marmo) e foulard, che rimangono tranquilli al loro posto per mezz'oretta buona (fin quando siamo rimasti nei paraggi) senza che i regolari accennino a una qualche forma di protesta.

Avete capito, cari bancarellari che vi lamentate degli "abusivi"?

Ci sono vostri colleghi che lavorano accanto agli abusivi, ma non fanno o dicono nulla per cacciarli!





Due banchetti di accessori e un camion bar, all'angolo con Via Torino
Neanche una via dello shopping d'eccellenza è salva dall'ambulantato regolare


Concludiamo con il banchetto all'angolo con Piazza della Repubblica.

Questo, come gli altri su Via Nazionale, è apparso negli ultimi due anni.

Non bastava dunque che la piazza della stazione Termini, di qui poco distante, fosse ridotta a un mercatino da Terzo Mondo che viola qualsiasi norma di sicurezza e principio di decoro.

Ci volevano anche le bancarelle - quale tipologia: fuori mercato, a rotazione, licenze anomale? - su Via Nazionale. Resta da capire se l'assessorato alla Roma Produttiva sia intenzionato, con l'annunciata riforma del settore, a diminuire gradualmente il peso del commercio su strada, oppure, decida di continuare a rilasciare o rinnovare le autorizzazioni in eterno, come hanno fatto tutti i predecessori di Marta Leonori.

Perché la chiave di volta è DIMINUIRE -  seppure gradualmente - il numero di licenze per posteggi fuori mercato e gruppi rotativi, non aumentarle o rinnovarle integralmente o spostarle in periferia.

Poi bisogna riqualificare quelle esistenti, con banchi più decorosi e merce di qualità. Lo dovrebbero capire i sindacati di categoria che sono scesi in piazza con richieste che mirano soltanto alla conservazione dello status quo. E intanto, le bancarelle (regolari) aumentano....

6 commenti:

  1. regolare per questo cesso di megamerdopoli, in europa uno così è tanto abusivo quanto il pirla sulla panchina

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  2. Legge della regione Veneto: "è vietato qualsiasi tipo di commercio ambulante in tutto il centro storico della città".
    Più semplice di così ...

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  3. Roma Capitale dei MORTI AMMAZZATI PER INCIDENTI STRADALI.
    INTANTO ANCHE IERI SERA- COME ORMAI DA ANNI-A CAUSA DEI LAMPIONI ROTTI- COMPLETAMENTE AL BUIO L'AUTOSTRADA CHE COLLEGA LA CAPITALE D'ITALIA CON L'AEROPORTO INTERCONTINENTALE (E C''E STATO APPUNTO UN MORTO DI NOTTE), IL G.R.A. PER UN BUON 80%, BUONA PARTE DELLA CRISTOFORO COLOMBO DALL'EUR VERSO IL CENTRO!!!!!

    VOGLIONO DIMINUIRE I MORTI SULLE STRADE??? COMINCIASSERRO A RIATTIVARE L'ILLUMINAZIONE PUBBLICA NELLE ARTERIE FONDAMENTALI...Il RESTO SO' CHIACCHIERE E BLA BLA BLA...
    IO AVRO' SEGNALATO LO SCANDALO DELLA ROMA-FIUMICINO AL BUIO ALL'ANAS ALMENO 10 VOLTE IN DUE ANNI E MEZZO. RISULTATO= 0.
    NON VOGLIO E NON POSSO PIU' SENTIR PARLARE QUESTI CIALTRONI DEI MORTI SULLE STRADE...SI ATTIVASSERO E FACESSERO IL PROPRIO LAVORO,CAZZO!
    Mc Daemon

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    1. Bastacartelloni - Redazione7 novembre 2014 alle ore 12:34

      Mc Daemon, il motivo del buio sulle strade e in particolare sulla Roma-Fiumicino è il furto di rame da parte dei soliti ignoti. In particolare la strada per l'aeroporto è presa di mira da bande di personaggi che si appostano in un paio di cabine elettriche e non appena i cavi vengono sostituiti li asportano.
      Occorre prendere provvedimenti molto più drastici contro questa piaga

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  4. Legge della regione Veneto: "è vietato qualsiasi tipo di commercio ambulante in tutto il centro storico della città".
    Più semplice di così .."

    la legge regionale del veneto non dice questo...anzi se vogliamo dice proprio il contrario.

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